Trattazione interessantisssima. Il circuito risonante serie ha un comportamento che varia con la frequenza: a valori bassi ha un comportamento capacitivo, man mano che la frequenza sale, assume un comprtamento induttivo.. Quando i due effetti sono uguali ed opposti , (in risonanza) si elidono a vicenda, rimane solo l'effetto resistivo. La corrente circolante è in fase con la tensione Vi. Se non ci fosse la R, in risonanza sarebbe un corto circuito.
Mi scusi, nel caso in cui ritroviamo una risonanza in serie o parallelo in un circuito più ampio le sostituiamo rispettivamente con un cortocircuito è un circuito aperto? Oppure come procediamo?
Alla frequenza di risonanza, a quanto dovrebbe corrispondere il valore di Vp su R? Simulando con Proteus e supponendo una Vin di 12 Vpp a 1591 Hz di frequenza, le sinusoidi Vr e VL sono identiche in tutto e per tutto mentre Vc risulta essere di 16.8 Vpp. E' corretto?
Alla frequenza di risonanza il valore di picco su R è esattamente quello della Vi, poiché come si vede dai calcoli se XL e XC sono uguali il loro effetto si esclude e il circuito si comporta come se non ci fossero (puramente resistivo); in realtà sull'induttore si avrà una tensione sinusoidale in anticipo di 90° rispetto a Vi, ma uguale come picco, mentre sul condensatore si avrà una tensione sinusoidale in ritardo di 90° rispetto a Vi, ma sempre uguale come picco (quindi 6V) che si eliminano a vicenda
@@ElisabettaVannucchi allora qualcosa nella simulazione è andato storto. Su R E L trovo 12 Vpp ( ho dato 12 Vpp con una frequenza di risonanza di 1591.5) mentre inserendo una probe su C, sia con multisim che con proteus, ho 16.8 Vpp. In più VR e VLsono sovrapposte. La Vc, come dicevo, oltre a risultare di 16.8 Vpp, è sfasata in ritardo.
Interessante e sempre ben trattato...Brava Prof..
Grazie Simonetta
Trattazione interessantisssima. Il circuito risonante serie ha un comportamento che varia con la frequenza: a valori bassi ha un comportamento capacitivo, man mano che la frequenza sale, assume un comprtamento induttivo.. Quando i due effetti sono uguali ed opposti , (in risonanza) si elidono a vicenda, rimane solo l'effetto resistivo. La corrente circolante è in fase con la tensione Vi.
Se non ci fosse la R, in risonanza sarebbe un corto circuito.
Grazie del contributo!
Mi scusi, nel caso in cui ritroviamo una risonanza in serie o parallelo in un circuito più ampio le sostituiamo rispettivamente con un cortocircuito è un circuito aperto? Oppure come procediamo?
Dipende a che frequenza lavori, altrimenti le tratti come impedenze
Alla frequenza di risonanza, a quanto dovrebbe corrispondere il valore di Vp su R? Simulando con Proteus e supponendo una Vin di 12 Vpp a 1591 Hz di frequenza, le sinusoidi Vr e VL sono identiche in tutto e per tutto mentre Vc risulta essere di 16.8 Vpp. E' corretto?
Alla frequenza di risonanza il valore di picco su R è esattamente quello della Vi, poiché come si vede dai calcoli se XL e XC sono uguali il loro effetto si esclude e il circuito si comporta come se non ci fossero (puramente resistivo); in realtà sull'induttore si avrà una tensione sinusoidale in anticipo di 90° rispetto a Vi, ma uguale come picco, mentre sul condensatore si avrà una tensione sinusoidale in ritardo di 90° rispetto a Vi, ma sempre uguale come picco (quindi 6V) che si eliminano a vicenda
@@ElisabettaVannucchi allora qualcosa nella simulazione è andato storto. Su R E L trovo 12 Vpp ( ho dato 12 Vpp con una frequenza di risonanza di 1591.5) mentre inserendo una probe su C, sia con multisim che con proteus, ho 16.8 Vpp. In più VR e VLsono sovrapposte. La Vc, come dicevo, oltre a risultare di 16.8 Vpp, è sfasata in ritardo.