Come sempre, i tuoi video sono estremamente interessanti! A mio parere, ci troviamo di fronte a due fenomeni sociali allarmanti: da un lato, un oscurantismo alimentato dall’ignoranza, dove le persone, non abituate a sviluppare un pensiero critico e logico, assorbono passivamente ogni tipo di informazione e si aggrappano alle "verità" che più si allineano al loro vissuto emotivo, quasi fosse un atto di fede. Dall’altro lato, assistiamo a un uso distopico della scienza, in cui studi con conclusioni specifiche vengono citati e generalizzati in modo scorretto, distorcendo la conoscenza scientifica. Questo approccio è spesso adottato da coloro che tu definisci "scientisti", e capisco perfettamente la tua posizione in merito. Provenendo dal campo delle scienze cognitive e dell’informatica, sono convinto che una solida formazione in matematica e logica sia fondamentale per affrontare questa crisi del pensiero che sta dilagando tra le masse. Pur non essendo un esperto nel tuo ambito, trovo che i tuoi video, anche quelli che trattano argomenti matematici, mostrino una notevole capacità divulgativa ed educativa, e si vede chiaramente che possiedi una profonda comprensione della materia. Secondo te, come dovrebbe essere riformata la scuola pubblica per incentivare e migliorare l’educazione al pensiero critico?
Grazie per i complimenti. Rispondere alla tua ultima domanda sarebbe per me troppo lungo e rischierei pure di fare affermazioni poco competenti, non essendo un addetto ai lavori.
Direi che è sempre meglio dubitare, di regola. Il problema di un eccesso che porta ad un complottismo patologico è dato più che altro da tre fattori: - Non dubitare simmetricamente delle credenze che vengono poste come alternativa alla credenza vigente. - Credere che si possa arrivare ad una credenza ineccepibile, inopinabile. - Non capire che alla base della conoscenza c'è sempre un atto di fede. Ma gli atti di fede non sono tutti equivalenti. Il qi è uno strumento utile per fare diagnosi, fuori dal contesto mi sembra che rischia di creare dei problemi: - Per chi ci crede ed ha un qi alto aggiunge un pregiudizio (tra i tanti pregiudizi già presenti) sul chi si ha davanti e su se stesso. - Per chi ci crede e ce l'ha basso, porta al risultato inverso. In entrambi i casi si peggiora la comunicazione tra persone. L'etichetta non migliora la situazione di chi si etichetta.
Se ciò che dico è veritiero Mi autocritico con criterio Se ciò che dico è una bugia Critico la crisi dell'altrui criteneria Ps ma se critico la poesia? No no, fuggo fuggo volo via
Come sempre, i tuoi video sono estremamente interessanti! A mio parere, ci troviamo di fronte a due fenomeni sociali allarmanti: da un lato, un oscurantismo alimentato dall’ignoranza, dove le persone, non abituate a sviluppare un pensiero critico e logico, assorbono passivamente ogni tipo di informazione e si aggrappano alle "verità" che più si allineano al loro vissuto emotivo, quasi fosse un atto di fede. Dall’altro lato, assistiamo a un uso distopico della scienza, in cui studi con conclusioni specifiche vengono citati e generalizzati in modo scorretto, distorcendo la conoscenza scientifica. Questo approccio è spesso adottato da coloro che tu definisci "scientisti", e capisco perfettamente la tua posizione in merito.
Provenendo dal campo delle scienze cognitive e dell’informatica, sono convinto che una solida formazione in matematica e logica sia fondamentale per affrontare questa crisi del pensiero che sta dilagando tra le masse. Pur non essendo un esperto nel tuo ambito, trovo che i tuoi video, anche quelli che trattano argomenti matematici, mostrino una notevole capacità divulgativa ed educativa, e si vede chiaramente che possiedi una profonda comprensione della materia.
Secondo te, come dovrebbe essere riformata la scuola pubblica per incentivare e migliorare l’educazione al pensiero critico?
Grazie per i complimenti. Rispondere alla tua ultima domanda sarebbe per me troppo lungo e rischierei pure di fare affermazioni poco competenti, non essendo un addetto ai lavori.
Direi che è sempre meglio dubitare, di regola. Il problema di un eccesso che porta ad un complottismo patologico è dato più che altro da tre fattori:
- Non dubitare simmetricamente delle credenze che vengono poste come alternativa alla credenza vigente.
- Credere che si possa arrivare ad una credenza ineccepibile, inopinabile.
- Non capire che alla base della conoscenza c'è sempre un atto di fede. Ma gli atti di fede non sono tutti equivalenti.
Il qi è uno strumento utile per fare diagnosi, fuori dal contesto mi sembra che rischia di creare dei problemi:
- Per chi ci crede ed ha un qi alto aggiunge un pregiudizio (tra i tanti pregiudizi già presenti) sul chi si ha davanti e su se stesso.
- Per chi ci crede e ce l'ha basso, porta al risultato inverso.
In entrambi i casi si peggiora la comunicazione tra persone. L'etichetta non migliora la situazione di chi si etichetta.
Marco se non va il microfono, probabilmente è un problema del cavo. Forse devi cambiarlo.
Credo dipenda dalla connessione o dal software/SO. Se registro un video col microfono esterno va tutto alla grande.
Se ciò che dico è veritiero
Mi autocritico con criterio
Se ciò che dico è una bugia
Critico la crisi dell'altrui criteneria
Ps ma se critico la poesia?
No no, fuggo fuggo volo via
Ahahahhaha, molto carina e rigorosamente in rima!