Stimo Harnoncourt per le sue intenzioni e molte delle sue registrazioni, ma critico aspramente le esecuzioni storicamente informate in quanto questo filone non gode né di registrazioni sulle quali ci si possa basare per l'interpretazione 'corretta', né di una scuola vera e propria in quanto ogni posto aveva il suo approccio alla musica e alla sua interpretazione della partitura. Non ci scordiamo che era prassi pure improvvisare all'epoca (cosa che è andata perduta oggi). Dietro questo rinascimento delle esecuzioni 'storicamente informate' (la storia di quale manuale di esecuzione antica poi??) ci furono enormi interessi discografici (qualcuno rispolveri la storia della Archiv). Abbiamo poi imparato che a Beethoven non bastava l'estensione del fortepiano (o dei primi pianoforti) quindi per le sue sonate e i suoi concerti aveva richiesto la costruzione di pianoforti con maggiore estensione. Pure J.S. Bach prese un abbaglio quando si espresse con disprezzo nei confronti di uno dei primi pianoforti "questo strumento non ha alcun futuro" disse. Poi però migliorarono lo strumento. Lo stesso problema affliggeva gli ottoni, ad esempio trombe e corni che, col tempo, furono modificati per l'esecuzione di tutta la scala cromatica. I musicisti della 'early music' però, preferisco strumenti stonati e privi di quegli accorgimenti e miglioramenti, che oggi aiutano il musicista nel miglioramento estetico dell'esecuzione e della cura del suono. Lo stesso Mozart, nelle lettere al padre, si esprimeva con gaudio quando poteva avere 20 primi e 20 secondi violini, ma la early music, si sa, fa la dieta in quel settore proponendo ensemble scheletrici spesso. Eppure si scopre che i concerti Grossi di Corelli, venivano chiamati così perché le orchestre impiegate contavano fino a 200 musicisti (a chi mi chiedesse come faccio a saperlo, rispondo che siamo andati a controllare i registri per il pagamento degli orchestrali). Bellissima sinfonia la 40, peccato che quasi sicuramente non sia di Mozart. Ma questa è un'altra storia (ed è pure supportata da 20 anni di dure ricerche e tonnellate di documenti che sfatano il mito di W.A. Mozart e l'impossibile e disumana mole di un lavoro attribuito erroneamente ed ingiustamente a lui).
@@andreaancona6470 eheh, buonasera Sig. Ancona, grazie per il suo video. Intendiamoci, N. Harnoncourt ha fatto un lavoro eccezionale soprattutto perché è stato eseguito con intenzioni corrette (quelle filologiche). I problemi sono altri purtroppo. Errori nelle partiture, errori di copiatura, manoscritti persi (venivano letteralmente gettati via una volta copiate le parti orchestrali), compositori anonimi che componevano su commissione (come fu per Haydn e Mozart - ci fu pure un processo dove Mozart fu giudicato in contumacia dato che era già deceduto) e tanti altri problemi. Poi ci furono gli errori madornali di catalogazione del Köchel, un geologo, botanico e dott. in legge, dove molti dei c.d. manoscritti del Mozart erano in realtà copie di altri lavori, copie eseguite al solo scopo di analisi e studio dei lavori orchestrali trascritti, (poi scambiate per lavori del Mozart stesso). Per questo motivo i suoi manoscritti sono sempre 'perfetti' e senza errori né cambi improvvisi di idee e percorsi musicali. Già ascoltare una Sinfonia Nr 41 'Jupiter' KV551 attribuita (erroneamente) a Mozart e diretta da Harnoncourt è già una bestemmia filologica, quando noi abbiamo nell'archivio di Stato di Modena le parti orchestrali pervenuteci con tutte le composizioni del nostro grande Andrea Luchesi (già Kappelmeister e Maestro innominabile di L.v. Beethoven, il quale prese il posto del nonno di Beethoven nella cappella di Bohn) dovrebbe dire qualcosa... Faccio notare che queste parti orchestrali sono predatate di ben quattro anni al c.d. 'manoscritto' del Mozart della Sinfonia Nr 41. Ed ora attendo i bombardamenti... ma so come difendermi. Un caro saluto.
Egregio Enrico. Ripongo massima STIMA in tutti coloro che dedicano la propria vita alla ricerca della VERITÀ. Personalmente trascorrerei volentieri del tempo ad ascoltarla. La saluto cordialmente.
@@paololaconi4036 Egregio Sig. Paolo, La ringrazio per l'apprezzamento. Qui mi sono molto contenuto perché ce ne sarebbe da dire, soprattutto sul Mozart e in merito alle partiture erroneamente attribuite al Maestro di Salisburgo (spesso dei veri e propri plagi). Lo stesso dicasi per Joseph Haydn il quale commissionava lavori musicali al nostro meraviglioso G.B. Sammartini il quale. Ad un certo punto, però, non potendo più soddisfare le richieste (causa impegni), il Sammartini fece il nome di un certo giovane Andrea Luchesi. Compositore e abilissimo clavicembalista di Motta di Livenza, il Luchesi (o Luchese talvolta), non solo donò al Mozart un suo concerto per pianoforte e orchestra (per il quale il Mozart scrisse una cadenza a dir poco dilettantesca - il Fa maggiore che si trova anche su TH-cam), ma divenne pure Kappelmeister a Bonn, dove tra i vari allievi ebbe pure L. v. Beethoven (non il nonno ma il nipote), al quale insegnò praticamente tutto. Per i successivi duecento anni, il nome di Luchesi si inabissò misteriosamente. Le sembra normale che il maestro di L.v. Beethoven, sparisse nel dimenticatoio in questa maniera?! Nel concerto per pianoforte e orchestra Nr. 20 del 'Mozart' KV466 in Re minore, la cadenza è proprio di Beethoven. Spesso agli allievi migliori veniva affidato il compito di comporre la cadenza. C'è un problema però: Beethoven non ha mai studiato col Mozart, invece è praticamente certo che fu l'allievo più bravo del Luchesi. Quindi quel concerto, quasi sicuramente, è di Andrea Luchesi.
Mi si permetta di ringraziare il gentilissimo Sig. Ancona per il lavoro che sta svolgendo e la piattaforma che sta rendendo accessibile agli amanti della musica. Inoltre vorrei sottolineare un paio di registrazioni che meritano se non altro per il grande lavoro di ricerca che c'è dietro. Mi riferisco alle Cantate di Bach (opera integrale) che Harnoncourt ha inciso e pubblicato assieme a Leonhardt e alle sinfonie di Beethoven con la Chamber Orchestra of Europe. Non tutti i tempi sono rispettosi del Metronomo di Beethoven, ma senza dubbio trattasi di un'edizione molto musicale.
Sig. Rozza, sono contento per lei che sta morendo di risate. Ma non mi sembra che i commenti del Maestro Marconi e di renato4522 siano dei commenti sempliciotti!! Si può essere in disaccordo su questo o su quello ed è bene che si dica, si discuta civilmente, portando agli altri la propria esperienza e la propria sensibilità....
@@andreaancona6470 non voglio appesantire il suo canale con gli innumerevoli esempi scientifici che smontano parte per parte ciascuna delle affermazioni bigotte di cui sopra. In rispetto al suo canale, evito di intasare di commenti questo video. La Verità è paga solo di se stessa. Buon divertimento e grazie mille
@@marcorozza2047, mi dispiace. I commenti di un giovane musicista come lei, appassionato soprattutto della musica settecentesca, sarebbero stati utili a questo canale.
Sairam Prof. Giuseppe Savazzi head of the WORLDWIDE CIA SAIRAM secret services in India member of Rotary Club of New York District 7230 blessing to all of you from India 🇮🇳 Music Director and Founder of the Sathya Sai Universal Symphony Orchestra in Putthaparty Founder and music Director of the Rotary Youth International Orchestra with Lufthansa Sponsor since 1990. in šāʾ Allāh إِنْ شَاءَ ٱللَّٰهُ Sairam 🙏🇮🇳❤️🙏
A differenza dei molti inutili Norrington e muskcisiri filologi di oggi, Harnoncourt noj sacrificava nulla all'espressività. Un musicista a tutto tondo. Basti ascoltare la sua splendida Aida. Unuco neo il suo Porgy and Bess, completamente inutile
I cosiddetti strumenti originali producono un suono che, nella maggior parte dei casi, è semplicemente orribile. Note suonate per la metà di quanto indicato, stridule (per quanto riguarda gli archi), assolutamente stonate, iniziano piano vanno in forte e finiscono in piano...... Ma come si può parlare di filologia? A mio parere la filologia seria è ben altro....Ma poi, al tempo di Bach, ad esempio, già i Guadagnini, gli Stradivari, gli Amati, i Maggini erano praticamente quelli che ancora oggi sono GLI strumenti universalmente apprezzati e se si fossero diffusi pervasivamente all'epoca, Mozart o Haydn avrebbero fatto carte false per far eseguire i loro capolavori con questi capolavori della liuteria mondiale. Se ascolto la Messa in si minore eseguita da Karl Richter o da Karajan mi commuovo, la musica tocca giù in profondo il mio cuore, se l'ascolto "filologica" (per dire) mi dà un senso di freddo, di insignificante tradimento dello spirito del compositore. Il tanto agognato "originale" è rintracciabile, paradossalmente, negli esecutori postumi che già erano forniti degli Amati, ecc, la vera filologia è rinvenibile nella ricostruzione di quanto voluto dall'Autore, non di quanto era possibile fare all'epoca o di quanto le prassi esecutive dell'epoca, assolutamente vuote di ogni concetto di interpretazione, consentivano da fare. Il direttore dell'epoca di Bach era visto come un semplice battitore del tempo, ma per cortesia. Se confrontiamo la scrittura di Bach con quella di Brahms - peraltro, supremo conoscitore di Bach - vediamo come la semiotica si è infinitamente arricchita......La filologia - forse Harnoncourt si salva parzialmente da questo processo - è stata solo una moda commerciale; non avendo nulla di nuovo da dire, nessuna prospettiva da presentare, per vendere dischi si è ricorsi a questa specie di "politically correct" musicale. E c'è stata "gente" che, ad esempio negli anni Settanta, voleva eseguire Mendelssohn, Brahms, o anche autori posteriori come Mahler, con queste prassi pseudo-filologiche..........Mi auguro di non aver offeso nessuno, comunque non era mia intenzione.
Vorrei poi sottolineare anche un aspetto importante: certi strumenti col tempo migliorano (e molto pure vedasi gli archi) mentre altri peggiorano (ad esempio il pianoforte e tanti fiati/ottoni). Quindi se andiamo a seguire queste esecuzioni filologiche (poi chi può davvero confermare che lo siano?) sarebbe un po' come mangiare del cibo vecchio di 2 anni, mezzo putrefatto, accompagnato con un vino vecchio di 80 anni, perfettamente conservato (gli archi) e dal gusto ineccepibile. Bella combinazione eh?!
Stimo Harnoncourt per le sue intenzioni e molte delle sue registrazioni, ma critico aspramente le esecuzioni storicamente informate in quanto questo filone non gode né di registrazioni sulle quali ci si possa basare per l'interpretazione 'corretta', né di una scuola vera e propria in quanto ogni posto aveva il suo approccio alla musica e alla sua interpretazione della partitura. Non ci scordiamo che era prassi pure improvvisare all'epoca (cosa che è andata perduta oggi). Dietro questo rinascimento delle esecuzioni 'storicamente informate' (la storia di quale manuale di esecuzione antica poi??) ci furono enormi interessi discografici (qualcuno rispolveri la storia della Archiv). Abbiamo poi imparato che a Beethoven non bastava l'estensione del fortepiano (o dei primi pianoforti) quindi per le sue sonate e i suoi concerti aveva richiesto la costruzione di pianoforti con maggiore estensione. Pure J.S. Bach prese un abbaglio quando si espresse con disprezzo nei confronti di uno dei primi pianoforti "questo strumento non ha alcun futuro" disse. Poi però migliorarono lo strumento. Lo stesso problema affliggeva gli ottoni, ad esempio trombe e corni che, col tempo, furono modificati per l'esecuzione di tutta la scala cromatica. I musicisti della 'early music' però, preferisco strumenti stonati e privi di quegli accorgimenti e miglioramenti, che oggi aiutano il musicista nel miglioramento estetico dell'esecuzione e della cura del suono. Lo stesso Mozart, nelle lettere al padre, si esprimeva con gaudio quando poteva avere 20 primi e 20 secondi violini, ma la early music, si sa, fa la dieta in quel settore proponendo ensemble scheletrici spesso. Eppure si scopre che i concerti Grossi di Corelli, venivano chiamati così perché le orchestre impiegate contavano fino a 200 musicisti (a chi mi chiedesse come faccio a saperlo, rispondo che siamo andati a controllare i registri per il pagamento degli orchestrali). Bellissima sinfonia la 40, peccato che quasi sicuramente non sia di Mozart. Ma questa è un'altra storia (ed è pure supportata da 20 anni di dure ricerche e tonnellate di documenti che sfatano il mito di W.A. Mozart e l'impossibile e disumana mole di un lavoro attribuito erroneamente ed ingiustamente a lui).
Grazie per il preziosissimo commento, Maestro! (confesso che lo aspettavo!)
@@andreaancona6470 eheh, buonasera Sig. Ancona, grazie per il suo video. Intendiamoci, N. Harnoncourt ha fatto un lavoro eccezionale soprattutto perché è stato eseguito con intenzioni corrette (quelle filologiche). I problemi sono altri purtroppo. Errori nelle partiture, errori di copiatura, manoscritti persi (venivano letteralmente gettati via una volta copiate le parti orchestrali), compositori anonimi che componevano su commissione (come fu per Haydn e Mozart - ci fu pure un processo dove Mozart fu giudicato in contumacia dato che era già deceduto) e tanti altri problemi. Poi ci furono gli errori madornali di catalogazione del Köchel, un geologo, botanico e dott. in legge, dove molti dei c.d. manoscritti del Mozart erano in realtà copie di altri lavori, copie eseguite al solo scopo di analisi e studio dei lavori orchestrali trascritti, (poi scambiate per lavori del Mozart stesso). Per questo motivo i suoi manoscritti sono sempre 'perfetti' e senza errori né cambi improvvisi di idee e percorsi musicali. Già ascoltare una Sinfonia Nr 41 'Jupiter' KV551 attribuita (erroneamente) a Mozart e diretta da Harnoncourt è già una bestemmia filologica, quando noi abbiamo nell'archivio di Stato di Modena le parti orchestrali pervenuteci con tutte le composizioni del nostro grande Andrea Luchesi (già Kappelmeister e Maestro innominabile di L.v. Beethoven, il quale prese il posto del nonno di Beethoven nella cappella di Bohn) dovrebbe dire qualcosa... Faccio notare che queste parti orchestrali sono predatate di ben quattro anni al c.d. 'manoscritto' del Mozart della Sinfonia Nr 41. Ed ora attendo i bombardamenti... ma so come difendermi. Un caro saluto.
Egregio Enrico.
Ripongo massima STIMA in tutti coloro che dedicano la propria vita alla ricerca della VERITÀ.
Personalmente trascorrerei volentieri del tempo ad ascoltarla.
La saluto cordialmente.
@@paololaconi4036 Egregio Sig. Paolo, La ringrazio per l'apprezzamento. Qui mi sono molto contenuto perché ce ne sarebbe da dire, soprattutto sul Mozart e in merito alle partiture erroneamente attribuite al Maestro di Salisburgo (spesso dei veri e propri plagi). Lo stesso dicasi per Joseph Haydn il quale commissionava lavori musicali al nostro meraviglioso G.B. Sammartini il quale. Ad un certo punto, però, non potendo più soddisfare le richieste (causa impegni), il Sammartini fece il nome di un certo giovane Andrea Luchesi. Compositore e abilissimo clavicembalista di Motta di Livenza, il Luchesi (o Luchese talvolta), non solo donò al Mozart un suo concerto per pianoforte e orchestra (per il quale il Mozart scrisse una cadenza a dir poco dilettantesca - il Fa maggiore che si trova anche su TH-cam), ma divenne pure Kappelmeister a Bonn, dove tra i vari allievi ebbe pure L. v. Beethoven (non il nonno ma il nipote), al quale insegnò praticamente tutto. Per i successivi duecento anni, il nome di Luchesi si inabissò misteriosamente. Le sembra normale che il maestro di L.v. Beethoven, sparisse nel dimenticatoio in questa maniera?! Nel concerto per pianoforte e orchestra Nr. 20 del 'Mozart' KV466 in Re minore, la cadenza è proprio di Beethoven. Spesso agli allievi migliori veniva affidato il compito di comporre la cadenza. C'è un problema però: Beethoven non ha mai studiato col Mozart, invece è praticamente certo che fu l'allievo più bravo del Luchesi. Quindi quel concerto, quasi sicuramente, è di Andrea Luchesi.
Mi si permetta di ringraziare il gentilissimo Sig. Ancona per il lavoro che sta svolgendo e la piattaforma che sta rendendo accessibile agli amanti della musica. Inoltre vorrei sottolineare un paio di registrazioni che meritano se non altro per il grande lavoro di ricerca che c'è dietro. Mi riferisco alle Cantate di Bach (opera integrale) che Harnoncourt ha inciso e pubblicato assieme a Leonhardt e alle sinfonie di Beethoven con la Chamber Orchestra of Europe. Non tutti i tempi sono rispettosi del Metronomo di Beethoven, ma senza dubbio trattasi di un'edizione molto musicale.
Grazie a Lei, Maestro Marconi, per i Suoi commenti, utilissimi a molti di noi ignoranti, ma innamorati e instancabili fruitori della grande Musica🎼🎹🎻
@@andreaancona6470 L'amore per la musica è quello che conta e che ci unisce. Poi se si stia sul palco o in platea, non importa.
No, io sto morendo di risate per tutti questi commenti sempliciotti.
Immenso Harnoncourt
Sig. Rozza, sono contento per lei che sta morendo di risate. Ma non mi sembra che i commenti del Maestro Marconi e di renato4522 siano dei commenti sempliciotti!! Si può essere in disaccordo su questo o su quello ed è bene che si dica, si discuta civilmente, portando agli altri la propria esperienza e la propria sensibilità....
@@andreaancona6470 non voglio appesantire il suo canale con gli innumerevoli esempi scientifici che smontano parte per parte ciascuna delle affermazioni bigotte di cui sopra. In rispetto al suo canale, evito di intasare di commenti questo video. La Verità è paga solo di se stessa. Buon divertimento e grazie mille
@@marcorozza2047, mi dispiace. I commenti di un giovane musicista come lei, appassionato soprattutto della musica settecentesca, sarebbero stati utili a questo canale.
Sairam
Prof. Giuseppe Savazzi head of the WORLDWIDE CIA SAIRAM secret services in India member of Rotary Club of New York District 7230 blessing to all of you from India 🇮🇳
Music Director and Founder of the Sathya Sai Universal Symphony Orchestra in Putthaparty
Founder and music Director of the Rotary Youth International Orchestra with Lufthansa Sponsor since 1990. in šāʾ Allāh إِنْ شَاءَ ٱللَّٰهُ Sairam 🙏🇮🇳❤️🙏
A differenza dei molti inutili Norrington e muskcisiri filologi di oggi, Harnoncourt noj sacrificava nulla all'espressività. Un musicista a tutto tondo. Basti ascoltare la sua splendida Aida. Unuco neo il suo Porgy and Bess, completamente inutile
I cosiddetti strumenti originali producono un suono che, nella maggior parte dei casi, è semplicemente orribile. Note suonate per la metà di quanto indicato, stridule (per quanto riguarda gli archi), assolutamente stonate, iniziano piano vanno in forte e finiscono in piano...... Ma come si può parlare di filologia? A mio parere la filologia seria è ben altro....Ma poi, al tempo di Bach, ad esempio, già i Guadagnini, gli Stradivari, gli Amati, i Maggini erano praticamente quelli che ancora oggi sono GLI strumenti universalmente apprezzati e se si fossero diffusi pervasivamente all'epoca, Mozart o Haydn avrebbero fatto carte false per far eseguire i loro capolavori con questi capolavori della liuteria mondiale. Se ascolto la Messa in si minore eseguita da Karl Richter o da Karajan mi commuovo, la musica tocca giù in profondo il mio cuore, se l'ascolto "filologica" (per dire) mi dà un senso di freddo, di insignificante tradimento dello spirito del compositore. Il tanto agognato "originale" è rintracciabile, paradossalmente, negli esecutori postumi che già erano forniti degli Amati, ecc, la vera filologia è rinvenibile nella ricostruzione di quanto voluto dall'Autore, non di quanto era possibile fare all'epoca o di quanto le prassi esecutive dell'epoca, assolutamente vuote di ogni concetto di interpretazione, consentivano da fare. Il direttore dell'epoca di Bach era visto come un semplice battitore del tempo, ma per cortesia. Se confrontiamo la scrittura di Bach con quella di Brahms - peraltro, supremo conoscitore di Bach - vediamo come la semiotica si è infinitamente arricchita......La filologia - forse Harnoncourt si salva parzialmente da questo processo - è stata solo una moda commerciale; non avendo nulla di nuovo da dire, nessuna prospettiva da presentare, per vendere dischi si è ricorsi a questa specie di "politically correct" musicale. E c'è stata "gente" che, ad esempio negli anni Settanta, voleva eseguire Mendelssohn, Brahms, o anche autori posteriori come Mahler, con queste prassi pseudo-filologiche..........Mi auguro di non aver offeso nessuno, comunque non era mia intenzione.
Grazie, renato45222, aspettavo anche il suo preziosissimo commento!
Vorrei poi sottolineare anche un aspetto importante: certi strumenti col tempo migliorano (e molto pure vedasi gli archi) mentre altri peggiorano (ad esempio il pianoforte e tanti fiati/ottoni). Quindi se andiamo a seguire queste esecuzioni filologiche (poi chi può davvero confermare che lo siano?) sarebbe un po' come mangiare del cibo vecchio di 2 anni, mezzo putrefatto, accompagnato con un vino vecchio di 80 anni, perfettamente conservato (gli archi) e dal gusto ineccepibile. Bella combinazione eh?!