Carissima Diana, solo la tua pazienza, competenza e passione possono andare a scovare tutti questi racconti che ci fai. Io ti ringrazio veramente di cuore ciao alla prossima.
No non ero a conoscenza!Bel Video! Si tra Talenti, Geni ,si capiscono alla grande! Mi piacerebbe Sapere di Donizetti e Bellini ( ROSSINI )qualcosa ho letto! Che ne pensi per un futuro video! Complimenti Ancora! Brava, bravissima!
Rimango stregato ogni volta dalla tua magnifica affabulazione. E fa piacere rivedere più volte lo stesso video scoprendo i particolari nuovi. Quasi come vederti cantare. Sto imparando molto ottima Diana. Grazie quindi. Toni
Grazie per i Suoi interessanti racconti, non conoscevo il "bacio" Beethoven/List, in tutti i casi mi piace tantissimo il Suo modo di raccontare queste storie musicali ed il Suo entusiasmo nel farlo. Grazie
Complimenti molto brava e divulgazione di alta qualità, solo un piccolo appunto: non si tratta di trascrizioni da Bach ma di una richiesta di trasporre di tonalità dei preludi e fughe all'istante, in prima lettura.
Beethoven che bacia e abbraccia qualcuno, é così difficile da immaginare 😂😂😂 (ora che ci penso si tratta dello stesso torno di anni delle variazioni Diabelli cui parteciparono entrambi)
Sapevo che Liszt aveva effettivamente riferito di questo episodio in tarda età dicendo pressappoco: per cominciare suonai a Beethoven un pezzo un po' virtuosistico, ma lui non ne fu particolarmente impressionato, tutto corrucciato mi disse sì sì bravo non c'è male ma adesso sentiamo, ha studiato qualche fuga di Bach? E gli suonai quella in do minore dal Wohltemperierte Clavier, al che si illuminò e mi chiese: saprebbe anche trasporla? E gliela risuonai trasportata. Si complimentò: eccellente, ora mi suoni qualcosa a suo piacere. Forse Liszt improvvisò, oppure suonò un pezzo proprio di Beethoven, ora non ricordo; e qui Beethoven si sarebbe commosso e sarebbe avvenuto il bacio.
Brava! Bel video! Ben spiegato adoro gli aneddoti su questi geni. E che ne pensi di Claudio Arrau allievo di Martim Krause a sua volta allievo di Liszt che fu allievo di Czerny, allievo di Beethoven?
A me non risulta che a Pesaro e a Bologna fosse in vigore il divieto papale di partecipazione delle donne agli spettacoli teatrali. Tale divieto era senz'altro applicato a Roma e credo anche nell'Umbria, dove i ruoli femminili erano affidati ai castrati, ma sicuramente non a Bologna e neanche a Pesaro, dove, per tutto il '700, abbiamo innumerevoli esempi di rappresentazioni operistiche con cantanti donne.
Credo riguardi il video di Rossini. Ho trovato moltissime fonti che sostengono questo, compreso Alberto Zedda, che credo che riguardo a Rossini abbia saputo davvero tutto quello che c’era da sapere. Aggiungo più tardi la bibliografia, così potrà andare a verificare.
@@Unosguardoalpassato Ha ragione, mi dispiace: il mio post si riferiva effettivamente al video di Rossini, e quindi la prego senz’altro di rimuoverlo perché qui è fuor di luogo, Dato il mio sincero apprezzamento per il garbo, lo stile e l’accuratezza dei suoi video, il mio intervento non voleva affatto mettere in dubbio che lei si fosse convenientemente documentata prima di parlare: il problema è che, sulla questione, le fonti secondarie riportano sovente il falso, evidentemente partendo dell’inesatto presupposto che ciò che valeva a Roma dovesse poi valere anche in tutto il resto dello Stato Pontificio (presupposto che anch'io ho condiviso per tanto tempo). Ebbene, le donne erano bandite dai palcoscenici di Roma, ma non da quelli di Bologna. Il capoluogo emiliano era una piazza di non secondaria importanza e un mucchio di primedonne di esibirono nei suoi teatri per tutto il ‘700 (si vedano ad esempio in proposito su Wikipedia i repertori dei ruoli creati da Vittoria Tesi e Giustina Turcotti, due delle maggiori cantanti della prima metà del secolo). Su Pesaro, francamente, mi sono venuti dei dubbi ed ho voluto così fare una semplice ricerca casuale sui dati del Corago dell’Università di Bologna. I primi due spettacoli che ho trovato annoverano entrambi interpreti femminili, e sono: il “Tito Vespasiano, ovvero la clemenza di Tito” di Hasse del 1735, con Faustina Bordoni e Anna Peruzzi (corago.unibo.it/evento/0000184405), e “Le trame deluse” di Cimarosa del 1790, con Lucia Serafini, Antonia Pacini e Maria Veccelli (corago.unibo.it/evento/ZINS000843). P.S. purtroppo i due link non paiono funzionare: si può comunque fare una semplice ricerca google basata su corago, titolo opera, pesaro.
Complimenti Diana, i Suoi video sono talmente interessanti e coinvolgenti che... volano in un minuto! Non conoscevo tal episodio e, raccogliendo il Suo invito, mi permetto di porre l'accento su quello che per me è un vero e proprio delitto musicale. Comprendo che oggi si brucia tutto in fretta e con superficialità, ma noi amanti della Nobile Arte dovremmo soffermarci a (spesso) scoprire e valorizzare i cosiddetti Autori 'minori', termine che odio. Nel Suo video cita Czerny e Reicha, secondo me veri e propri GENI musicali. Il mio ragionamento è il seguente: mentre di Beethoven, Mozart, Bach ecc. si sa ogni cosa e le loro musiche sono state tutte incise fino allo sfinimento da ogni interprete, è plausibile che le migliori composizioni di Czerny, Reicha, Ries, Hummel, Krommer, Cambini, Dussek, Rolla, i Kreutzer, Rode, Pleyel, Lipinski, Cipriani Potter, Rubinstein, Giuliani, Mehul, Wolfl, Hoffmeister, Stamitz, von Winter (solo per citarne alcuni) siano certamente 'superiori' alle 'peggiori' di Mozart e Beethoven che, ricordiamolo, anche loro, dovendo pur vivere, spesso hanno scritto musiche di circostanza e modesta caratura (però incise a ripetizione). Per fare un esempio, trovo le sinfonie di Pleyel (magari registrate dal vivo e suonate da orchestre di second'ordine) assolutamente originali, spesso più esilaranti ed eclettiche di quelle del più compassato F.J. Haydn. Con ciò non dico che, per rimanere all'esempio, Pleyel sia superiore ad Haydn, ma, diamine, è mai possibile che sconosciuti capolavori dei cosiddetti minori vadano cercati col lanternino e nessun grande interprete li degni di metterli in repertorio o inciderli? Alcune coraggiose case discografiche, finalmente, si stanno accorgendo di loro, perché l'appassionato serio è stufo di ascoltare la cinquecentesima incisione della quinta di Beethoven da parte del fenomeno di turno, ma preferirebbe attingere all'immenso e quasi inesplorato campo delle c.d composizioni 'minori'. Ascolto (tra gli altri 'minori') più e più volte le Sinfonie di Czerny che mi riempiono di gioia di vivere con la loro stupefacente e brillante orchestrazione, brio, pregnanza dei temi ecc.... Immagino questi lavori eseguiti da orchestre di prim'ordine e, quindi, ancor più valorizzati, ma la mia resta una utopia. P.S. Czerny ha scritto sei Snfonie, ma della terza e della quarta, per quanto oggi il web sia una fonte inesauribile di sapere, non ho trovato nulla... Da eccellente appassionata e divulgatrice, potrebbe fare un piccolo sforzo e rendere giustizia ai c.d. 'Autori Minori'? Infine Le lancio una (più che amichevole) sfida: che fine hanno fatto la terza e la quarta sinfonia di Czerny? Grazie infinite e mi scusi la prolissità, ma vi sarebbe ancora tantissimo da argomentare, è il caso di dirlo, in tema. Un caloroso saluto Paolo Perrelli
Condivido totalmente la sua disamina. Fortunatamente invece l'opera di riscoperta della musica rinascimentale e barocca, iniziata ormai oltre 4 decenni fa, ha consentito l'esecuzione da parte di eccellenti gruppi di queste opere.
Mi piace il tuo modo di raccontare, di esporre e di intrattenere. Complimenti❤
Ti ringrazio!
Carissima Diana, solo la tua pazienza, competenza e passione possono andare a scovare tutti questi racconti che ci fai. Io ti ringrazio veramente di cuore ciao alla prossima.
Bravissima come sempre Diana, i tuoi video sono ossigeno!
Música, cantores, compositores...temas ricos explicados de modo muitíssimo cativante Obrigado e Parabéns!❤❤❤❤❤
No non ero a conoscenza!Bel Video! Si tra Talenti, Geni ,si capiscono alla grande! Mi piacerebbe Sapere di Donizetti e Bellini ( ROSSINI )qualcosa ho letto! Che ne pensi per un futuro video! Complimenti Ancora! Brava, bravissima!
Rimango stregato ogni volta dalla tua magnifica affabulazione. E fa piacere rivedere più volte lo stesso video scoprendo i particolari nuovi. Quasi come vederti cantare. Sto imparando molto ottima Diana. Grazie quindi.
Toni
❤❤❤
😊👋
bel video, nota storica affascinante ed emozionante
Grazie per i Suoi interessanti racconti, non conoscevo il "bacio" Beethoven/List, in tutti i casi mi piace tantissimo il Suo modo di raccontare queste storie musicali ed il Suo entusiasmo nel farlo. Grazie
Per capire la devozione e ammirazione di Liszt per Beethoven basta pensare alle trascrizioni delle 9 sinfonie.... fantastiche 💥💫
Meraviglioso
Ma che storia gustosa, e che bello riascoltarla...
Toni
😊
Grazie! Espero pronto con Subtítulos en español, nuevo Sub!
Complimenti molto brava e divulgazione di alta qualità, solo un piccolo appunto: non si tratta di trascrizioni da Bach ma di una richiesta di trasporre di tonalità dei preludi e fughe all'istante, in prima lettura.
Beethoven che bacia e abbraccia qualcuno, é così difficile da immaginare 😂😂😂 (ora che ci penso si tratta dello stesso torno di anni delle variazioni Diabelli cui parteciparono entrambi)
Sapevo che Liszt aveva effettivamente riferito di questo episodio in tarda età dicendo pressappoco: per cominciare suonai a Beethoven un pezzo un po' virtuosistico, ma lui non ne fu particolarmente impressionato, tutto corrucciato mi disse sì sì bravo non c'è male ma adesso sentiamo, ha studiato qualche fuga di Bach? E gli suonai quella in do minore dal Wohltemperierte Clavier, al che si illuminò e mi chiese: saprebbe anche trasporla? E gliela risuonai trasportata. Si complimentò: eccellente, ora mi suoni qualcosa a suo piacere. Forse Liszt improvvisò, oppure suonò un pezzo proprio di Beethoven, ora non ricordo; e qui Beethoven si sarebbe commosso e sarebbe avvenuto il bacio.
Brava! Bel video! Ben spiegato adoro gli aneddoti su questi geni.
E che ne pensi di Claudio Arrau allievo di Martim Krause a sua volta allievo di Liszt che fu allievo di Czerny, allievo di Beethoven?
:)
😊
A me non risulta che a Pesaro e a Bologna fosse in vigore il divieto papale di partecipazione delle donne agli spettacoli teatrali. Tale divieto era senz'altro applicato a Roma e credo anche nell'Umbria, dove i ruoli femminili erano affidati ai castrati, ma sicuramente non a Bologna e neanche a Pesaro, dove, per tutto il '700, abbiamo innumerevoli esempi di rappresentazioni operistiche con cantanti donne.
Credo riguardi il video di Rossini. Ho trovato moltissime fonti che sostengono questo, compreso Alberto Zedda, che credo che riguardo a Rossini abbia saputo davvero tutto quello che c’era da sapere. Aggiungo più tardi la bibliografia, così potrà andare a verificare.
@@Unosguardoalpassato Ha ragione, mi dispiace: il mio post si riferiva effettivamente al video di Rossini, e quindi la prego senz’altro di rimuoverlo perché qui è fuor di luogo,
Dato il mio sincero apprezzamento per il garbo, lo stile e l’accuratezza dei suoi video, il mio intervento non voleva affatto mettere in dubbio che lei si fosse convenientemente documentata prima di parlare: il problema è che, sulla questione, le fonti secondarie riportano sovente il falso, evidentemente partendo dell’inesatto presupposto che ciò che valeva a Roma dovesse poi valere anche in tutto il resto dello Stato Pontificio (presupposto che anch'io ho condiviso per tanto tempo). Ebbene, le donne erano bandite dai palcoscenici di Roma, ma non da quelli di Bologna. Il capoluogo emiliano era una piazza di non secondaria importanza e un mucchio di primedonne di esibirono nei suoi teatri per tutto il ‘700 (si vedano ad esempio in proposito su Wikipedia i repertori dei ruoli creati da Vittoria Tesi e Giustina Turcotti, due delle maggiori cantanti della prima metà del secolo).
Su Pesaro, francamente, mi sono venuti dei dubbi ed ho voluto così fare una semplice ricerca casuale sui dati del Corago dell’Università di Bologna. I primi due spettacoli che ho trovato annoverano entrambi interpreti femminili, e sono: il “Tito Vespasiano, ovvero la clemenza di Tito” di Hasse del 1735, con Faustina Bordoni e Anna Peruzzi (corago.unibo.it/evento/0000184405), e “Le trame deluse” di Cimarosa del 1790, con Lucia Serafini, Antonia Pacini e Maria Veccelli (corago.unibo.it/evento/ZINS000843).
P.S. purtroppo i due link non paiono funzionare: si può comunque fare una semplice ricerca google basata su corago, titolo opera, pesaro.
Ho scoperto ora questo canale. Bello bello e brava veramente
Ne sono felicissima. Grazie a te
Complimenti Diana, i Suoi video sono talmente interessanti e coinvolgenti che... volano in un minuto! Non conoscevo tal episodio e, raccogliendo il Suo invito, mi permetto di porre l'accento su quello che per me è un vero e proprio delitto musicale. Comprendo che oggi si brucia tutto in fretta e con superficialità, ma noi amanti della Nobile Arte dovremmo soffermarci a (spesso) scoprire e valorizzare i cosiddetti Autori 'minori', termine che odio. Nel Suo video cita Czerny e Reicha, secondo me veri e propri GENI musicali. Il mio ragionamento è il seguente: mentre di Beethoven, Mozart, Bach ecc. si sa ogni cosa e le loro musiche sono state tutte incise fino allo sfinimento da ogni interprete, è plausibile che le migliori composizioni di Czerny, Reicha, Ries, Hummel, Krommer, Cambini, Dussek, Rolla, i Kreutzer, Rode, Pleyel, Lipinski, Cipriani Potter, Rubinstein, Giuliani, Mehul, Wolfl, Hoffmeister, Stamitz, von Winter (solo per citarne alcuni) siano certamente 'superiori' alle 'peggiori' di Mozart e Beethoven che, ricordiamolo, anche loro, dovendo pur vivere, spesso hanno scritto musiche di circostanza e modesta caratura (però incise a ripetizione). Per fare un esempio, trovo le sinfonie di Pleyel (magari registrate dal vivo e suonate da orchestre di second'ordine) assolutamente originali, spesso più esilaranti ed eclettiche di quelle del più compassato F.J. Haydn. Con ciò non dico che, per rimanere all'esempio, Pleyel sia superiore ad Haydn, ma, diamine, è mai possibile che sconosciuti capolavori dei cosiddetti minori vadano cercati col lanternino e nessun grande interprete li degni di metterli in repertorio o inciderli? Alcune coraggiose case discografiche, finalmente, si stanno accorgendo di loro, perché l'appassionato serio è stufo di ascoltare la cinquecentesima incisione della quinta di Beethoven da parte del fenomeno di turno, ma preferirebbe attingere all'immenso e quasi inesplorato campo delle c.d composizioni 'minori'.
Ascolto (tra gli altri 'minori') più e più volte le Sinfonie di Czerny che mi riempiono di gioia di vivere con la loro stupefacente e brillante orchestrazione, brio, pregnanza dei temi ecc.... Immagino questi lavori eseguiti da orchestre di prim'ordine e, quindi, ancor più valorizzati, ma la mia resta una utopia.
P.S. Czerny ha scritto sei Snfonie, ma della terza e della quarta, per quanto oggi il web sia una fonte inesauribile di sapere, non ho trovato nulla... Da eccellente appassionata e divulgatrice, potrebbe fare un piccolo sforzo e rendere giustizia ai c.d. 'Autori Minori'? Infine Le lancio una (più che amichevole) sfida: che fine hanno fatto la terza e la quarta sinfonia di Czerny?
Grazie infinite e mi scusi la prolissità, ma vi sarebbe ancora tantissimo da argomentare, è il caso di dirlo, in tema.
Un caloroso saluto
Paolo Perrelli
Condivido totalmente la sua disamina. Fortunatamente invece l'opera di riscoperta della musica rinascimentale e barocca, iniziata ormai oltre 4 decenni fa, ha consentito l'esecuzione da parte di eccellenti gruppi di queste opere.