Sarebbe bello avere un video di aggiornamento con il nuovo piano forestale che verrà approvato quest'anno per capire le sostanziali differenze da quello precedente. Grazie del video! molto interessante
Ben comprendendo le necessità socio-economiche della gestione del patrimonio forestale, sarebbe comunque cosa a mio avviso positivo se si spingesse il legislatore all’inserimento nei piani tutela di tutti quegli esemplari che abbiano raggiunto una certa età e stabilità (sia strutturale che estetica) che ed un certo numero di areali/regione che abbian già raggiunto la condizione di climax. La biodiversità generata dal taglio selettivo andrebbe quindi altresì combinata con la biodiversità garantita dal micro biotopo creato dagli esemplari in età avanzata. Il bosco sarà già di suo in perpetuo ciclo di rinnovamento l’eliminazione naturali di esemplari vetusti sia per condizioni meteorologiche/idrogeologiche che per cause entomologiche e microbiologiche. Comprensibilmente questo sarebbe difficile da attuare in aree dedicate alla produzione industriale, ma dovrebbe esser per legge garantito in tutto il resto del patrimonio boschivo: si nota sfortunatamente come la selezione e gestione del verde pubblico e privato venga regolamentata applicata per legge solo al di sopra di certe metrature/cubature (e nonostante la gestione a governo misto garantisca in teoria la salvaguardia di una certa quantità di esemplari, non include quella di esemplari/zone di particolare rilevanza biologica/estetica/sociale), con il conseguente abbattimento e depredazione delle risorse boschive in modo indiscriminato da parte di una vasta porzione della popolazione costituita sia da piccoli proprietari che da aziende. Non si può lasciare unicamente alle riserve, parchi e aree protette il compito di preservare quella porzione di biodiversità garantita dalle aree più antiche dei nostri boschi; tale legge e pratica sarebbe oltretutto utile ad educare l’attuale e futura generazione ad un consapevole gestione e convivenza con quelle che son le risorse naturali nazionali. Solo la mia modesta opinione.
Sarebbe bello avere un video di aggiornamento con il nuovo piano forestale che verrà approvato quest'anno per capire le sostanziali differenze da quello precedente.
Grazie del video! molto interessante
Ben comprendendo le necessità socio-economiche della gestione del patrimonio forestale, sarebbe comunque cosa a mio avviso positivo se si spingesse il legislatore all’inserimento nei piani tutela di tutti quegli esemplari che abbiano raggiunto una certa età e stabilità (sia strutturale che estetica) che ed un certo numero di areali/regione che abbian già raggiunto la condizione di climax.
La biodiversità generata dal taglio selettivo andrebbe quindi altresì combinata con la biodiversità garantita dal micro biotopo creato dagli esemplari in età avanzata.
Il bosco sarà già di suo in perpetuo ciclo di rinnovamento l’eliminazione naturali di esemplari vetusti sia per condizioni meteorologiche/idrogeologiche che per cause entomologiche e microbiologiche.
Comprensibilmente questo sarebbe difficile da attuare in aree dedicate alla produzione industriale, ma dovrebbe esser per legge garantito in tutto il resto del patrimonio boschivo: si nota sfortunatamente come la selezione e gestione del verde pubblico e privato venga regolamentata applicata per legge solo al di sopra di certe metrature/cubature (e nonostante la gestione a governo misto garantisca in teoria la salvaguardia di una certa quantità di esemplari, non include quella di esemplari/zone di particolare rilevanza biologica/estetica/sociale), con il conseguente abbattimento e depredazione delle risorse boschive in modo indiscriminato da parte di una vasta porzione della popolazione costituita sia da piccoli proprietari che da aziende.
Non si può lasciare unicamente alle riserve, parchi e aree protette il compito di preservare quella porzione di biodiversità garantita dalle aree più antiche dei nostri boschi; tale legge e pratica sarebbe oltretutto utile ad educare l’attuale e futura generazione ad un consapevole gestione e convivenza con quelle che son le risorse naturali nazionali.
Solo la mia modesta opinione.
Ancora con abbattimento selettivo e la storiella della biodiversità. Fate solo danno al bosco
grande ora scaldati con il metano che inquina di più
Aspettiamo le sue importanti teorie gestionali !