Amarone che fermenta
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- เผยแพร่เมื่อ 4 ม.ค. 2025
- Febbraio è solitamente il mese delle fermentazioni dell'Amarone della Valpolicella. Ho realizzato un breve video per il social network Terroir Amarone, dedicato alle fermentazioni tra le più interessanti e didattiche che si possano fare oggi nella zona: a Fumane, nella cantina di Monte dei Ragni, del vignaiolo Zeno Zignoli. Godetevi questo piccolo e raro spettacolo.
aristide.biz/bl...
Grande Zeno! Uomo di grande coltura e storia, sei uno dei pochi portabandiera, ancora rimasti, delle nostre radici storico/culturali portando avanti la vera qualità che pochissimi ancora oggi riescono a realizzare (parere del tutto personale). Un abbraccio, un tuo collega! Continua così...
Hai detto bene. Zeno ha un rispetto, una filosofia che molti se la sognano
L'amarone e' il vino migliore del mondo.
Non ho mai bevuto un rosso più buono. Neppure il Sassicaia,pur essendo un ottimo vino,mi ha emozionato cosi tanto.
Immenso Zeno.
Vinosenpre Buonissimi per bere senpre.
@@leonardapompea7185 ma come scrivi?
Secondo me non ha alcun senso definire un vino "il migliore del mondo...tanto meno l'amarone, elaborato con uve appassite...
@@diegodelavega1809 sarà il tuo pensiero...
Qualche anno fa , ho bevuto diversi tipi di Amarone, tra cui una decina di bottiglie dell' azienda Allegrini. Lo reputato per anni il migliore vino. Ora dopo 5 anni, il mio gusto è orientato più sul brunello e i vari bordeaux francesi che contengono in percentuale più Cabernet Sauvignon. Amo generalmente i vini con retrogusto di tabacco, prugna e frutti di bosco
Devo dire che anche Barolo( se si acquista in cantine non commerciali) fa la sua figura. Inoltre anche l' aglianico di Irpinia Radici Taurasi è una bomba a mano di frutti di bosco ciliegia vaniglia e tabacco.
Non sento un solo produttore di vino che non sottolinei il "legame profondo con il territorio", mi chiedo come possa essere diversamente.
Si...sembra un copione che tutti imparano a memoria...e non dico che Zeno lo dica tanto per dire...forse lui è l'unico che io conosca che lo dice con sincerità...ma per il resto é solo marketing...legame col territorio...autenticità...il terreno lo trovi nel bicchiere...bla bla bla e alla fine molti non si sporcano neanche le mani in vigna ma mettono solo i soldi...
e pensa che imbarcano milioni con un vino andato a male... Un fatto é certo, di veri conoscitori di vino al mondo sono in pochissimi. La maggior parte dei consumatori legge l'etichetta, ma non sa distinguere un barolo da un chianti. Questo é stato provato che diversi test ciechi, anche con rinomati sommelier. Hanno fatto assaggiare vini da supermercato da pochi euro e li hanno votati tanto quanto vini venduti a cifre da record.
Non voglio usare aggettivi pesanti, ma i produttori di vini sono solo dei furbi commercianti. Mio nonno soleva dire: l'ingrediente piu prezioso per il vino é l'acqua.
Un bravo enologo ti ricava ottimo vino senza un metro di terra da sfruttare. Prove fatte..
@@Chan-Lin-Tao cosa intendi con "un vino andato a male"? Per quanto riguarda il test col vino da supermercato vuoi dire che i vini in termini di qualità si equivalgono e che conta solo la bravura commerciale di chi lo vende ad incidere sul prezzo?
@@carlouno84 Da questa domanda capisco che non conosci la storia dell'amarone.
In Valpolicella si produce vino da 10-11 gradi al massimo se tutto fosse lasciato a madre natura. La vite e' una pianta mediterranea, ha bisogno di sole e caldo per maturare "bene". Cosi per alzare il grado viene lasciata appassire, l'acqua contenuta esce dal chicco e di conseguenza aumenta la concentrazione degli zuccheri.
Questo vale in natura, quindi escludendo la mano dell'uomo che grazie alla coltivazione , alla selezione di varieta' e alla vinificazione, porta il vino ad una gradazione un poco piu alta. Lo scopo era quello di conservare il vino. L'alcol é un conservante.
Ebbene , dopo l'appassimento in Valpolicella si produceva un vino passito, quindi molto dolce come tutti i vini passiti.
Il Recioto.
Che a mio giudizio é il piu buon vino al mondo, se fatto come si deve.
Il RE dei vini, anzi l'imperatore.
Capitava tuttavia che in qualche caso, durante la maturazione bruciava gli zuccheri e diventava amaro.
I contadini smoccolavano di brutto quando capitava.
Tieni presente che un tempo era difficile avere degli alimenti dolci da consumare, Solo la frutta fresca ed il miele erano a disposizione. Lo zucchero era una rarita' anche per i ricchi.
Quindi poter bere un liquido dolce, per un contadino era un piacere sublime.
Ma (e si dice pure cosi ) l' amara sorpresa di aprire una bottiglia di vino recioto andato a male non era gradita, quel vino amaro era bevuto con dispiacere. Proprio pur di non buttarlo via, come si faceva un tempo, si beveva, ma con una certa tristezza.
Ecco questo spiega i tempi....
Il consumatore medio non capisce nulla di vino, cosi come anche molti presunti esperti non ne capiscono nulla.
Io ho conosciuto solo un paio di persone che hanno una certa sensibilitá. E una di queste ha (raro nella vita) ottenuto il successo che merita.
Ma dei grandi coltivatori vinificatori del vino della Valpolicella nessuno é tra questi.
Sono diventati dei commercianti e basta.
Hanno copiato il metodo francese e l'hanno replicato abbassando e costi.
Della storia del Vino della Valpolicella non c'e' nulla nella produzione attuale.
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Lo so che sono irritante, ma é cosi.
@@carlouno84 peraltro i vini dei supermercati sono prodotti e distribuiti da grandi gruppi di vinificatori. Non certo da contadini solitari. La qualitá che si trova la supermercato é la stessa di qualsiasi enoteca, la differenza la fa la presentazione. Salvo che in enoteca vendono anche vini di nicchia dal costo esorbitante, ma al supermercato si trovano vini anche costosi, oltre a quelli di massa da prezzo inferiore a quello dell'acqua minerale. Il consumatore di vino medio si rifornisce al supermercato ed e' li che si concentra la grande produzione di vini < oggi>.
Conta di piu ( non solo) la capacitá di distribuire il vino piuttosto che la capacita' di coltivare la vite. Non faccio nomi, ma le cantine piu "rinomate" sono tutte presenti nei supermercati, e con piu ci si allontana dalla zona di produzione piu diventa costosa esportare il vino, quindi ecco perche' i grandi gruppi. Da soli controllano il 70% della commercializzazione del vino nel mondo.
Il consumatore medio guarda il prezzo, e se costa caro pensa sia buono.
Hanno fatto dei test ciechi anche con dei presunti esperti ed é famoso quello francese in cui avevano fatto assaggiare del vino economico e nessuno ha capito la differenza. Uno scandalo e una figuraccia per i cosiddetti esperti.