Ricordo la prof.ssa Del Bo da un bellissimo e appassionato laboratorio sull'alimentazione nel medioevo fatto ormai 10 anni fa in triennale. Bellissimo vederla oggi di fianco al magister Barbero! Brava lei, bravi tutti.
In Toscana usiamo ancora dire "fammi lume", talvolta in maniera giocosa, ma soprattutto quando siamo con tutte e due le mani occupate e chiediamo ad un amico di illuminarci in un angolo rimasto buio, in cantina, ecc con una torcia portatile. Quindi non importa avere la stanza illuminata bene o no, ma abbiamo bisogno che l'amico che ha in mano il successore del vecchio lume ci fornisca luce in un punto specifico.
E' icredibile come il prof. Barbero mi abbia fatto venir voglia di acquistare il libro! Ha una retorica così sopraffina che riuscirebbe a convincere gli eschimesi ad acquistare ghiaccioli!
Be', la maggior parte dei professori e delle professoresse di storia medievale che ho avuto modo di seguire, almeno a Torino, sono così. Non sempre entusiasti quanto Barbero, ma spesso. E la professoressa Del Bo sempre piacevolissima.
Professore la ringrazio di esistere, io che la storia non la potevo soffrire, ne sono rimasta innamorata. La ringrazio per quel che fa, per il sapere che trasmette e per le riflessioni che fa scaturire attraverso le parole. Grazie.
Barbero rimane Atlante che regge il mondo, ma in questo caso i doverosi complimenti in questo caso andrebbero fatti alla Del Bo (la professoressa accanto a lui nel video). É lei che ha scritto il libro da cui é derivata la conferenza.
Volevo aggiungere qualcosa a proposito della mancanza in russo del termine "lume" accanto a "luce", con i significati che ci sono in italiano. Innanzitutto il termine "illuminismo" è entrato in russo dal francese e ciò ha influenzato, ma la cosa curiosa e significativa è che la lingua russa ha preso l'essenza dell'illuminismo, ossia la liberazione dell'uomo dall'ignoranza attraverso la conoscenza portata dalla ragione, e ha usato la stessa parola per dire "istruzione". In russo quindi le due parole coincidono, istruire è lo stesso che "illuminare". Poi è vero che "luce" e "lume" si dicono allo stesso modo, cioè "svet". Naturalmente se per lume s'intende la sorgente della luce, si indica il nome di tale sorgente, una lampada, una candela, ecc. Prima di subire l'influenza francese, nello slavo antico, "svet" è stato sinonimo di "mondo" (in russo "mir"). Ancora oggi ciò è presente in alcune forme idiomatiche quali "Nuovo Mondo"," Vecchio Mondo", "le Sette meraviglie del mondo", "venuto al mondo", e poche altre, laddove non si usa "mir" ma appunto "svet". Perché? L'antico slavo era molto influenzato dalle Scritture, e qui la creazione del mondo è contemporanea alla creazione della luce.
In origine tutto era oscuro e indistinto e lo spirito di Dio aleggiava sopra le acque Inizia così la Genesi, se ben ricordo Sarà pure fiction, ma 3000 anni fa scrivevano meglio di molti oggi😏
Il signore che ha offerto l'ex voto per aver ritrovato il gatto dev'essere stato un mio antenato..... Magnifica recensione, un grazie a questi intellettuali capaci di far appassionare il grande pubblico ad argomenti considerati solo per addetti ai lavori
Sempre molto interessante ascoltare una conferenza di Barbero. Sa raccontare in modo semplice per farsi capire anche da chi ignora del tutto gli argomenti. Brava anche lei, molto. Peccato duri poco.
Eccezionale, comunicativo. Il prof ci fa sempre vivere l’argomento trattato. Un piccolo appunto: il lume oggi è diventato un’unità di misura, il lumen nelle lampadine indica la quantità di luce emessa😊
estremamente interessante. Grazie. Mi ha fatto venire in mente un bel libro di Roger Ekrich, At Night's Close che ho letto qualche anno fa... A proposito di buio e luce. Un'opera che non si concentra solo sulle camndele ma soprattutto sul rapporto col buio. Comunque comprero' il libro di Beatrice del Bo. Grazie ancora.
Si suol dire Carta canta non si può mentire grande Barbero ogni tanto ci illumini questo squallore di mondo con il tuo studio alla ricerca sempre più di documenti scrivono quello che è accaduto in passato chi meglio di te lo può fare
Ascolto sempre con molto interesse le ricostruzioni storiche del prof Barbero, per cui mi ha colpito l' interpretazione del detto " il gioco vale la candela". Anni fa un vecchio francese mi aveva dato una diversa interpretazione: la parola gioco era stata erroneamente tradotta in italiano perché il detto in francese risaliva a Molière e per jeu si intendeva la rappresentazione teatrale che all' epoca era vista al lume delle candele per cui se la commedia non era interessante non valeva le candele usate !
Molto interessante, come sempre la vivacità del professore ha reso la presentazione del libro molto godibile. Un aspetto non emerso, per lo meno nella conferenza, è l’importanza del “ lume “ nella conservazione della cultura attraverso il lavoro di trascrizione e illustrazione dei testi da parte dei monaci nei conventi e nelle abbazie. Sicuramente molto lavoro al lume di candela ha reso possibile questa attività soprattutto giornate invernali, in cui la luce naturale era poca e di durata più breve.
Dio mio come avrei voluto esserci. Ma mannaggia non sapevo ci fosse questa presentazione. Adesso starò attento in toto affinché non mi sfugga la prossima relazione del "mio" idolo, il Prof. Barbero
Interessantissimo l'aspetto al minuto 38'54'' sulla percezione degli ambienti (palazzi, chiese, etc) e delle loro opere d'arte in funzione di una illuminazione PRE-industriale. Tutta la nostra storia dell'arte dovrebbe essere riscritta e riconsiderata in funzione dell'assenza, fino al XIX secolo, dell'illuminazione elettrica o a gas
Sottolineo che, per motivi artistici, oggi È possibile emulare la luce delle candele attraverso dispositivi elettronici, così da rendere giustizia alle opere stesse.
quando ci sono notti con la luna luminosa si fanno le ombre come di giorno, anche io le prime volte che l'ho notato ero rimasto sorpreso, ci siamo trasferiti dalla città alla campagna quando ero ragazzo
Da linguista catalano mi sono reso conto che nella nostra lingua distinguiamo anche tra luce e lume, ma in modo diverso a come fa (o faceva) l'italiano: diciamo sempre 'llum', ma è femminile quando ci riferiamo alla luce e maschile quando ci riferiamo a un lume. La lingua resta sempre affascinante. Come questo colloquio tra la professoressa Del Bo e il professore Barbero: saggio, rilassato, splendido.
Dalle miei parti, nel nord del Piemonte, le candele erano usate nelle chiese e nelle case dei ricchi. I contadini, in genere, usavano lumi alimentati con olio di noci.
Questo mi sembra l'unico scivolone da parte della professoressa... Insomma, è uno dei classici luoghi comuni sul medioevo che non trovano alcun riscontro storico
Diciamo che il riassunto (come spesso accade) è che l'uomo moderno è convinto che il suo predecessore fosse più stupido e ignorante, quando spesso ormai grazie anche e soprattutto a Lei si dimostra che l'umanità è sostanzialmente sempre la stessa da secoli. Un concetto che a me scalda il cuore, onestamente, mi fa sentire meno lontano dalle persone del passato
Molto, molto interessante come argomento, grazie. Immaginando quindi la penombra che doveva regnare al calar della sera, ma anche col maltempo invernale all'interno delle costruzioni di pietra, potrebbe avere un senso anche il trucco diafano delle donne nobili... ho ripensato al trucco della regina Elisabetta I d'Inghilterra, il bianco del suo volto e la fronte altissima dovevano spiccare come non mai nella sala del palazzo. Se il color oro dei quadri era messo ad arte per creare punti di luce capaci di risaltare con le poche candele, anche il trucco femminile e l'importanza della pelle bianchissima non dovevano essere casuali. Molto interessante ragionare su questa realtà tanto diversa dalla nostra 😊
Dicevano gli antichi: "SAXA LUBRICA FALLUNT VESTIGIA". Il professore è "scivolato" sulla storia dell'arte, dando una interpretazione semplicistica alla presenza di una sola candela nel lampadario di casa Arnolfini. Ne ha dedotto che ciò derivasse dalla volontà di risparmiare denaro da parte del proprietario. Ricordando che in storia dell'arte, ci dicevano al liceo ,che le opere sono sempre ricche di simbologie ed allegorie, ho fatto una ricerca e ho trovato 2 interpretazioni diverse: 1) La candela simboleggia la luce di Dio e pertanto è unica 2) Sul lampadario, udite udite, ci sono 2 candele. Quella accesa dalla parte dell'uomo, simboleggerebbe il fatto che è ancora vivo. La seconda, spenta e ridotta ad un mozzicone, situata dalla parte della donna (beato chi la riesce a vedere!), indicherebbe che la suddetta è deceduta La simbologia nell'arte è così astrusa, che quasi quasi, preferisco credere che il banchiere Arnolfini volesse risparmiare, come ha detto il prof.🤣🤣
Molto interessante. Per quanto riguarda la storia dei gatti, è impressionante la quantità di informazioni assurde che si trovano su internet. L'ultima perla mi è capitata facendo una piccola ricerca sulla Spagna. Un sito sosteneva che san Giacomo apostolo arrivato in Spagna nel 40 d.c. avesse trovato l'islam! Incredibile
6:26 studiare l'esperienza umana (e naturale, in quanto ne fa parte) non è più interessante ma è L'UNICA cosa interessante. Sotto la prospettiva tecnica è anche L'UNICA cosa utile, sapere genealogie, guerre tra fazioni, gossip di sovrani (spesso solo trogloditi arricchiti) ecc... non porta a nulla, distoglie solo l'attenzione sullo sviluppo che porta ricchezza.
Grazie alla tecnologia odierna sarebbe molto suggestivo, magari premendo semplicemente un interruttore, in certi luoghi storici, ricreare la luce del lume, la luce dell'epoca.
bellissima disamina e splendida lezione di storia ad opera di due grandissimi medievisti che sfatano luoghi comuni e le solite stupidate moderniste e new age contro il medioevo, complimenti!
Quella di "essere al verde" che deriva dalle parti finali delle candele la sapevo pure io Professore! Era stata una domanda del Milionario tanti anni fa e la sapevo già... 😅... Mentre l'altro modo di dire "Il gioco non vale la candela" non credo valga solo per il "gioco d'azzardo". È più un: se ci si diverte allora val la pena "stare svegli". Infine ancora negli anni '80 dalle mie parti ( piccole città con 50mila abitanti ma pur sempre Città e non campagne ) tutti avevano in casa diverse candele, ma proprio o tante perché i guasti alla linea elettrica erano frequenti e i lavori per sistemarla venivano quasi sempre fatti di notte. E non mancavano le candele "buone" quelle tutte decorate, belle grandi che le Nonne compravano in Chiesa o in negozietti particolari. Quelle non potevi usarle se non per qualche FESTA IMPORTANTE. Quindi sì, si usavano eccome le candele fino al Novecento ma anche fino al dopoguerra e oltre. Tutt'oggi è meglio averne qualcuna pronta ma i guasti e i lavori sulla linea elettrica sono sempre meno frequenti. Anche se il termine "Black Out" non è certo una fantasia.
buonasera, mi permetto di aggiungere che il gatto in ambito popolare è sempre stato considerato elemento essenziale della casa essendo il "pulitore" di topi e scarafaggi, tanto che ogni porta aveva la "gattarola", dispositivo basculante di legno che permetteva l'andirivieni della gatta (questo anche fino a poco tempo fa)
Veniva usata la variante femminile in quanto, la variante al maschile, veniva usata per indicare "l'amante della signora". Nella fattispecie si diceva che la signora ha il gatto inteso appunto come "la signora ha un amante". Dunque per indicare l'animale si usava invece la variante femminile, la gatta.
⭐️L'età del Lume - Una storia della Luce nel Medioevo: amzn.to/3J94UXI
🎧 Versione Podcast: open.spotify.com/episode/5BAxrwWez5EPhLPtSj9xxj
😅 i😊
È fantastico anche come presentatore. Valorizza il lavoro altrui, infarcendolo di aneddoti, ma senza prevalere. Giù il cappello
BastA vedere la faccia appesa della assistente.
@@riccardobruno8166 è un'accademica, non l'assistente di Barbero.
@@riccardobruno8166 Si chiama Beatrice Del Bo, insegnante di Storia economica e sociale del Medioevo e Didattica della storia alla Statale di Milano.
😊😊čcccc😊😊😊čccc😊😊😊čcčcccčččccčcđđ😅
😂
Ricordo la prof.ssa Del Bo da un bellissimo e appassionato laboratorio sull'alimentazione nel medioevo fatto ormai 10 anni fa in triennale. Bellissimo vederla oggi di fianco al magister Barbero! Brava lei, bravi tutti.
La passione sociale x la cultura ci manca tantissimo enormemente in questo ultimo quarantennio.
Che piacere ascoltare persone colte!
Aspetto un nuovo contributo di barbero come da bambino aspettavo il regalo di natale.
Idem 😂
Anche io. Che ascolto e riascolto i vecchi ideo
@@giuliaponticelli7719amo quello su Caporetto
Anche io. Lo adoro letteralmente
🙂 Sottoscrivo!!
In Toscana usiamo ancora dire "fammi lume", talvolta in maniera giocosa, ma soprattutto quando siamo con tutte e due le mani occupate e chiediamo ad un amico di illuminarci in un angolo rimasto buio, in cantina, ecc con una torcia portatile. Quindi non importa avere la stanza illuminata bene o no, ma abbiamo bisogno che l'amico che ha in mano il successore del vecchio lume ci fornisca luce in un punto specifico.
E' icredibile come il prof. Barbero mi abbia fatto venir voglia di acquistare il libro! Ha una retorica così sopraffina che riuscirebbe a convincere gli eschimesi ad acquistare ghiaccioli!
Una delle rare volte in cui anche chi accompagna il discorso del professore risulta piacevole e chiaro da seguire
Be', la maggior parte dei professori e delle professoresse di storia medievale che ho avuto modo di seguire, almeno a Torino, sono così. Non sempre entusiasti quanto Barbero, ma spesso. E la professoressa Del Bo sempre piacevolissima.
Amo quest'uomo...ho sempre amato la storia,sopratutto il Medioevo, da quando seguo le sue spiegazioni, lo amo ancora di più ❤
Io non l'ho mai amata e lui me l'ha fatta amare!
Professore la ringrazio di esistere, io che la storia non la potevo soffrire, ne sono rimasta innamorata. La ringrazio per quel che fa, per il sapere che trasmette e per le riflessioni che fa scaturire attraverso le parole. Grazie.
Insegno ottica geometrica e storia della Fisica. Non vedo l'ora di leggerlo. Lapides ad legendum!
Barbero rimane Atlante che regge il mondo, ma in questo caso i doverosi complimenti in questo caso andrebbero fatti alla Del Bo (la professoressa accanto a lui nel video). É lei che ha scritto il libro da cui é derivata la conferenza.
Con il Prof Barbero..
Io chiudo gli occhi e...
Viaggio nel tempo.
Bravissimi. Molto interessante
Oltre a rendere ogni argomento interessante, sei un insegnante generoso e un amico desiderabile. Hai molto da insegnare come essere umano
Sempre molto interessante la tua esposizione...complimenti
E subito esce il sole.😌❤️ (Anche se fuori piove).
Il prof.Barbero stimola, in ogni assolutamente in ogni occasione, alla ricerca e al pensiero critico.
Che voglia di leggere il libro!
Straordinaria presentazione e lezione
Da due eccellenze
Sempre grdnde Barbero! E generoso nel fare i sacrosanti complimenti ai suoi ospiti. Corro a ordinare il libro di Beatrice Del Bo!
condividere la passione, festeggiare il duro lavoro, valorizzare e premiare le nuove ricerche! caro meraviglioso Barby!!!
Volevo aggiungere qualcosa a proposito della mancanza in russo del termine "lume" accanto a "luce", con i significati che ci sono in italiano. Innanzitutto il termine "illuminismo" è entrato in russo dal francese e ciò ha influenzato, ma la cosa curiosa e significativa è che la lingua russa ha preso l'essenza dell'illuminismo, ossia la liberazione dell'uomo dall'ignoranza attraverso la conoscenza portata dalla ragione, e ha usato la stessa parola per dire "istruzione". In russo quindi le due parole coincidono, istruire è lo stesso che "illuminare". Poi è vero che "luce" e "lume" si dicono allo stesso modo, cioè "svet". Naturalmente se per lume s'intende la sorgente della luce, si indica il nome di tale sorgente, una lampada, una candela, ecc. Prima di subire l'influenza francese, nello slavo antico, "svet" è stato sinonimo di "mondo" (in russo "mir"). Ancora oggi ciò è presente in alcune forme idiomatiche quali "Nuovo Mondo"," Vecchio Mondo", "le Sette meraviglie del mondo", "venuto al mondo", e poche altre, laddove non si usa "mir" ma appunto "svet". Perché? L'antico slavo era molto influenzato dalle Scritture, e qui la creazione del mondo è contemporanea alla creazione della luce.
In origine tutto era oscuro e indistinto e lo spirito di Dio aleggiava sopra le acque
Inizia così la Genesi, se ben ricordo
Sarà pure fiction, ma 3000 anni fa scrivevano meglio di molti oggi😏
Grazie mille della approfondita spiegazione semantica
Perché sullo stesso argomento, è ignorante dire che in francese non c'è la divisione delle 2 parole, semplicemente non è vero
Fantastico,come sempre,!!!!
Il signore che ha offerto l'ex voto per aver ritrovato il gatto dev'essere stato un mio antenato.....
Magnifica recensione, un grazie a questi intellettuali capaci di far appassionare il grande pubblico ad argomenti considerati solo per addetti ai lavori
Viva la cultura!🎉
Grande Professor Barbero. Mi ha fatto tornare la voglia di studiare!
Prof. Barbero, grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee è sempre stupendo ascoltarla 😀
Sempre molto interessante ascoltare una conferenza di Barbero. Sa raccontare in modo semplice per farsi capire anche da chi ignora del tutto gli argomenti. Brava anche lei, molto. Peccato duri poco.
Bravo Professore, sempre molto piacevole ascoltarla
Che meraviglia, non si smette mai di imparare.Grazie di cuore❤
Finalmente una nuova lezione del professore
Il nostro Maestro 👁️👃👁️🙏
Se avessi avuto Alessandro Barbero come prof sarei stata super intelligente...mi affascina come racconta la storia
Eccezionale, comunicativo. Il prof ci fa sempre vivere l’argomento trattato. Un piccolo appunto: il lume oggi è diventato un’unità di misura, il lumen nelle lampadine indica la quantità di luce emessa😊
Barbero è un narratore incredibile
Per noi è un onore averti
estremamente interessante. Grazie. Mi ha fatto venire in mente un bel libro di Roger Ekrich, At Night's Close che ho letto qualche anno fa... A proposito di buio e luce. Un'opera che non si concentra solo sulle camndele ma soprattutto sul rapporto col buio. Comunque comprero' il libro di Beatrice del Bo. Grazie ancora.
Anche le citazioni operistiche! Barbero pensavo non mi potesse più stupire, invece l'ha fatto! Grande!
Si suol dire Carta canta non si può mentire grande Barbero ogni tanto ci illumini questo squallore di mondo con il tuo studio alla ricerca sempre più di documenti scrivono quello che è accaduto in passato chi meglio di te lo può fare
Ascolto sempre con molto interesse le ricostruzioni storiche del prof Barbero, per cui mi ha colpito l' interpretazione del detto " il gioco vale la candela". Anni fa un vecchio francese mi aveva dato una diversa interpretazione: la parola gioco era stata erroneamente tradotta in italiano perché il detto in francese risaliva a Molière e per jeu si intendeva la rappresentazione teatrale che all' epoca era vista al lume delle candele per cui se la commedia non era interessante non valeva le candele usate !
Penso che l'interpretazione corretta sia proprio questa, relativa al teatro.
Del resto anche in inglese e tedesco la parola per "opera teatrale" si traduce con "gioco"
Secondo me vi sbagliate tutti e 3, andare a teatro non è minimamente comune quanto il gioco d'azzardo. Principio della zebra
Grazie per l’upload
Molto interessante, come sempre la vivacità del professore ha reso la presentazione del libro molto godibile. Un aspetto non emerso, per lo meno nella conferenza, è l’importanza del “ lume “ nella conservazione della cultura attraverso il lavoro di trascrizione e illustrazione dei testi da parte dei monaci nei conventi e nelle abbazie. Sicuramente molto lavoro al lume di candela ha reso possibile questa attività soprattutto giornate invernali, in cui la luce naturale era poca e di durata più breve.
Dio mio come avrei voluto esserci. Ma mannaggia non sapevo ci fosse questa presentazione. Adesso starò attento in toto affinché non mi sfugga la prossima relazione del "mio" idolo, il Prof. Barbero
Grazie
Interessantissimo l'aspetto al minuto 38'54'' sulla percezione degli ambienti (palazzi, chiese, etc) e delle loro opere d'arte in funzione di una illuminazione PRE-industriale. Tutta la nostra storia dell'arte dovrebbe essere riscritta e riconsiderata in funzione dell'assenza, fino al XIX secolo, dell'illuminazione elettrica o a gas
Sottolineo che, per motivi artistici, oggi È possibile emulare la luce delle candele attraverso dispositivi elettronici, così da rendere giustizia alle opere stesse.
Molto bello. Grazie!
Grande prof Barbero ❗
Argomento interessante, ben narrato dall’autrice e, naturalmente, dal GRANDE BARBERO, 👏👏👏👏👏👏
quando ci sono notti con la luna luminosa si fanno le ombre come di giorno, anche io le prime volte che l'ho notato ero rimasto sorpreso, ci siamo trasferiti dalla città alla campagna quando ero ragazzo
Da linguista catalano mi sono reso conto che nella nostra lingua distinguiamo anche tra luce e lume, ma in modo diverso a come fa (o faceva) l'italiano: diciamo sempre 'llum', ma è femminile quando ci riferiamo alla luce e maschile quando ci riferiamo a un lume.
La lingua resta sempre affascinante.
Come questo colloquio tra la professoressa Del Bo e il professore Barbero: saggio, rilassato, splendido.
Bravìssimo!!!
Lo sguardo perduto di Beatrice per il professore 😍
Bellissima conferenza
La professoressa è fantastica❗Bella donna, anche.
Finalmente, aspettettavo un nuovo video del grande prof ❤
Super interessante , grazie !
m'illumino di Barbero.
stica!
Grande Professore ❤
Finalmente 😍
Solo un Maestro come Barbero può rendere interessante una lezione sulle candele nel Medioevo
Ricostruzione magistrale
Che interessante!!
Bellissimo ora compro anche il libro!
Dalle miei parti, nel nord del Piemonte, le candele erano usate nelle chiese e nelle case dei ricchi. I contadini, in genere, usavano lumi alimentati con olio di noci.
Olio di noci rancido
Per un lighting designer come me, l’argomento è interessantissimo !
Un ¿?
Molto interessante in particolare la lettura del "lume" come simbolo di mente fertile attribuita in Italia agli uomini ma negata alle donne.
Questo mi sembra l'unico scivolone da parte della professoressa... Insomma, è uno dei classici luoghi comuni sul medioevo che non trovano alcun riscontro storico
E Christine de Pizan?
@@gloriabarberi1292la ricordiamo proprio perché fu una straordinaria eccezione
Diciamo che il riassunto (come spesso accade) è che l'uomo moderno è convinto che il suo predecessore fosse più stupido e ignorante, quando spesso ormai grazie anche e soprattutto a Lei si dimostra che l'umanità è sostanzialmente sempre la stessa da secoli. Un concetto che a me scalda il cuore, onestamente, mi fa sentire meno lontano dalle persone del passato
Bellissimo. Compro il libro
Sarò onesto, non mi ero mai posto il problema, ma è tremendamente interessante
🌷💖
Finalmente Barbero, oggi è un bel giorno
Eccezionale, come sempre.
Molto, molto interessante come argomento, grazie. Immaginando quindi la penombra che doveva regnare al calar della sera, ma anche col maltempo invernale all'interno delle costruzioni di pietra, potrebbe avere un senso anche il trucco diafano delle donne nobili... ho ripensato al trucco della regina Elisabetta I d'Inghilterra, il bianco del suo volto e la fronte altissima dovevano spiccare come non mai nella sala del palazzo.
Se il color oro dei quadri era messo ad arte per creare punti di luce capaci di risaltare con le poche candele, anche il trucco femminile e l'importanza della pelle bianchissima non dovevano essere casuali.
Molto interessante ragionare su questa realtà tanto diversa dalla nostra 😊
Prof., illuminami tutta! 🤭😍🥰
Bellissimo questo libro
Starei a ore e ore ad ascoltare ciò che credevo di conoscere
Questi interventi sono già molto interessanti di loro,ma con la promo del nostro Palazzo Schifanoia diventa un must😍.
Grazie🌹
Dicevano gli antichi: "SAXA LUBRICA FALLUNT VESTIGIA". Il professore è "scivolato" sulla storia dell'arte, dando una interpretazione semplicistica alla presenza di una sola candela nel lampadario di casa Arnolfini. Ne ha dedotto che ciò derivasse dalla volontà di risparmiare denaro da parte del proprietario. Ricordando che in storia dell'arte, ci dicevano al liceo ,che le opere sono sempre ricche di simbologie ed allegorie, ho fatto una ricerca e ho trovato 2 interpretazioni diverse:
1) La candela simboleggia la luce di Dio e pertanto è unica
2) Sul lampadario, udite udite, ci sono 2 candele. Quella accesa dalla parte dell'uomo, simboleggerebbe il fatto che è ancora vivo. La seconda, spenta e ridotta ad un mozzicone, situata dalla parte della donna (beato chi la riesce a vedere!), indicherebbe che la suddetta è deceduta
La simbologia nell'arte è così astrusa, che quasi quasi, preferisco credere che il banchiere Arnolfini volesse risparmiare, come ha detto il prof.🤣🤣
Credo che una visione non escluda l’altra. L’artista prende la realtà e la porta a dimensione simbolica 😊
inedito: like SUBITO!
Molto interessante. Per quanto riguarda la storia dei gatti, è impressionante la quantità di informazioni assurde che si trovano su internet. L'ultima perla mi è capitata facendo una piccola ricerca sulla Spagna. Un sito sosteneva che san Giacomo apostolo arrivato in Spagna nel 40 d.c. avesse trovato l'islam! Incredibile
6:26 studiare l'esperienza umana (e naturale, in quanto ne fa parte) non è più interessante ma è L'UNICA cosa interessante. Sotto la prospettiva tecnica è anche L'UNICA cosa utile, sapere genealogie, guerre tra fazioni, gossip di sovrani (spesso solo trogloditi arricchiti) ecc... non porta a nulla, distoglie solo l'attenzione sullo sviluppo che porta ricchezza.
Grazie alla tecnologia odierna sarebbe molto suggestivo, magari premendo semplicemente un interruttore, in certi luoghi storici, ricreare la luce del lume, la luce dell'epoca.
Si sta spegnendo il lume della ragione, adesso.
Un discorso affascinante. La qualità della ricerca e vivacità della presentazione sono sbalorditive.
bellissima disamina e splendida lezione di storia ad opera di due grandissimi medievisti che sfatano luoghi comuni e le solite stupidate moderniste e new age contro il medioevo, complimenti!
Che meraviglia. Il Prof. è ipnotico. Eccezionale. 🙏💖
Gli voglio bene per le citazioni operistiche e per il fatto di ricordare spesso Chiara Frugoni
ai tempi di Giuseppe Verdi il teatro alla Scala era illuminato da 3-4mila candele
34:50 in alatrese e in molte delle lingue meridionali dell'Italia si usa ancora "la jatta" o altre varianti di "la gatta"
Grande Barbero, professionista favoloso 👌...se i professori a scuola fossero stati tutti così...avremmo un popolo di dotti 👏👏👏
Si se gli alunni stessero zitti e attenti come il suo pubblico
😂😂😂😂
Quella di "essere al verde" che deriva dalle parti finali delle candele la sapevo pure io Professore! Era stata una domanda del Milionario tanti anni fa e la sapevo già... 😅... Mentre l'altro modo di dire "Il gioco non vale la candela" non credo valga solo per il "gioco d'azzardo". È più un: se ci si diverte allora val la pena "stare svegli".
Infine ancora negli anni '80 dalle mie parti ( piccole città con 50mila abitanti ma pur sempre Città e non campagne ) tutti avevano in casa diverse candele, ma proprio o tante perché i guasti alla linea elettrica erano frequenti e i lavori per sistemarla venivano quasi sempre fatti di notte. E non mancavano le candele "buone" quelle tutte decorate, belle grandi che le Nonne compravano in Chiesa o in negozietti particolari. Quelle non potevi usarle se non per qualche FESTA IMPORTANTE.
Quindi sì, si usavano eccome le candele fino al Novecento ma anche fino al dopoguerra e oltre. Tutt'oggi è meglio averne qualcuna pronta ma i guasti e i lavori sulla linea elettrica sono sempre meno frequenti. Anche se il termine "Black Out" non è certo una fantasia.
Barbero for President😊😊
Mi ricorda "Lux lucet in tenebris" della Chiesa Valdese
Sì, io ho antenati valdesi, ho questa immagine ben chiara.
😘❤🥰
buonasera, mi permetto di aggiungere che il gatto in ambito popolare è sempre stato considerato elemento essenziale della casa essendo il "pulitore" di topi e scarafaggi, tanto che ogni porta aveva la "gattarola", dispositivo basculante di legno che permetteva l'andirivieni della gatta (questo anche fino a poco tempo fa)
Ho letto un bellissimo libro di Le Goff , questa volta parlava di buio e medioevo. Lo consiglio
"La notte nel Medioevo" yes!
Che bell argomento!!!
Divertentissimo! Ora però facci uno short del "dopo" 😂😂😂
Mia nonna si è sempre rivolta al mio gatto maschio chiamandolo "la gatta", ora ho capito da dove arrivava!
Mi sveglio la mattina e il mio primo pensiero è: cosa imparo oggi con Barbero
Veniva usata la variante femminile in quanto, la variante al maschile, veniva usata per indicare "l'amante della signora". Nella fattispecie si diceva che la signora ha il gatto inteso appunto come "la signora ha un amante". Dunque per indicare l'animale si usava invece la variante femminile, la gatta.