Passerei intere giornate ad ascoltarlo x quanto è vero e sempre reale. E penso che fortuna hanno avuto i suoi allievi! Abbiamo bisogno di tanti galimberti! Lunga vita al nostro meraviglioso prof
Grande Filosofo/psicoanalista. Mi appassiona infinitamente, nutre la mente in modo semplice e perfettamente capibile ed.assimilabile. ❤ ASCOLTARLO è meditare per me. Grazie.
Provate quanto è bello spegnere il cellulare ...camminare per strada e salutare chiunque sfiori il tuo sguardo...scambiare due chiacchiere...e scoprire che la gente ha bisogno di parlare e di sorridere e di piangere...basta poco e quel poco diventa immenso....provate
@Cri Casa sarebbe un primo passo se fosse contagioso, in montagna si salutano tutti, la gente passeggia....io salutavo e passeggiavo, da turista. In montagna il richiamo della natura é più forte o forse sono rimasti "indietro"..di sicuro la comunità c'è
@@federico8198 è contagioso...qualcuno ti guarda perplesso e senti un buongiorno o una buonasera che ti servirebbe un Amplifon per capire se per caso non ti abbia detto:chi cavolo sei! ...il giorno dopo il saluto è più chiaro...la terza volta c è il sorriso ...certo in montagna tutto è più diretto...È un codice....in città è una bella sfida...okkk?
@@cricasa7309ci vuole coraggio a salutare perché in media si ha paura degli estranei, forse nelle città siamo estranei o ci sentiamo tali. E abbiamo perso l'educazione verso il prossimo che avevano nonni o bisnonni. Grazie la considerazione, e ti saluto con un timido sorriso
@@denniszanatta6479 Io saluto tutti, perché ora vivo in un paese, ma quando abitavo a Roma, non è che potevo salutare tutti. Avrei finito la voce dopo dieci minuti!😂
Mi capita spesso di intervenire su youtube quando è di scena Galimberti. Anche stavolta non posso esimermi dal complimentarmi con il professore e di fare da contraltare a chi dà a Galimberti di mediocre, cazzaro, deprimente....nel fare gli auguri al professore esprimo la mia gratitudine ad un grande filosofo dei nostri tempi. Continui così professore.....
@Adriano Brigoni non lo so, certi studiosi ipotizzano che la mutazione antropologica avvenuta negli ultimi anni sia stata talmente rivoluzionaria da rientrare nell'ordine dei cambiamenti geologici. Dopo il neolitico, con tutto ciò che ne è derivato, l'uomo sembra essere entrato in una fase completamente nuova a causa di tutta una serie di fattori. Un cambiamento che non avveniva da decine di migliaia di anni. Da questo punto di vista le parole di Galimberti possono essere lette non solo come una sterile critica ciceroniana a ciò che è nuovo, in contrasto con i valori passati, ma come una descrizione utile a capire alcune parti di questo cambiamento epocale.
Una delle poche menti lucide che abbiamo in Italia. Dicono che sia deprimente? Perché considera e riflette sulla morte? Chi lo ha detto è un ignorante, e riflettere sulla propria finitezza è l'unico modo di rendere la morte meno dolorosa,(Heidegger docet) oltre a spingerci ad agire. Se fossimo eterni, non faremmo un bel niente, condannati all'inazione. E comunque, credimi, il mondo è pieno di imbecilli che si abbeverano alla fonte dell'invidia. Bel video, a parte il turbinoso roteare del piede dell'intervistatrice.
Galimberti..Nobel grande uomo di sapienza...ho comprato i suoi libri.....ho imparato molto ..... Bellissima intervista...brava la giornalista......mille like .......🤗🤗🤗🤗😂😂😂
Uno dei sempre piu pochi" maestri" un dinosauro, un vero GRANDE, MINIERA DI CULTURA, SCIENZA...IMPOSSIBILE NON ESSERNE AFFASCINATI...consiglio la lettura dei suoi testi...grazie dottor GALIMBERTI, UNICO!!!
La soluzione al nichilismo c’è l’ha fornita Schopenhauer: arte e pietas, in particolare l’arte é la strada più semplice perché si trova nel calderone dell’irrazionale di cui siamo fatti e di cui parla anche Galimberti, é lì che troviamo gli strumenti, che siano colori o note musicali non importa, ciò che conta é tenere viva la creatività..
@@georgei543 e chi lo dice questo ? Lo dici tu aahhahahahahaahahahahahahahahahah io evito di divinizzare Galimberti e critico alcuni suoi punti come anche altri li stimo tantissimo. Togliti la maschera del commentatore depresso e "lotta" con argomenti seri . Vedrai ti sarò amico.
@@georgei543 ammetto che sembri uno poco ragionevole . E lo devo AMMETTERE (come dici tu) , penso che tu sia invidioso di Galimberti e come un bambino intellettualmente immaturo fai leva su una possibile argomentazione (discutibile) che riguarda la lingua inglese. E tutte le cose esatte che dice... Quindi amico George Poveros se siamo depressi cerchiamo le cosa positive invece di fare i poveracci che si identificano con il "nemico".
@@dramatispersona8856 Pensi che sia di destra? Ti faccio un esempio: l'inglese non ha genere e quindi è una lingua molto astratta. Quando dico in inglese "eat it" a mezzogiorno sentendo le urla di una persona in una casa non so se è una minestra o un piatto di riso, mentre quando dico in italiano "mangialo" so benissimo e concretamente che quella persona si riferisce ad un piatto di riso. You è sia tu sia voi e quindi è astratto. Non è la tecnica ad aver prevalso sull'astrazione collettiva, ma è l'astrazione collettiva ad essersi autodistrutta visto che l'analfabetismo funzionale del popolo italiano che va da una fascia dai 16 ai 65 anni è del 47% primato mondiale e in media quella fetta di persone attualmente conosce 500 parole. La filosofia è il tentativo di risolvere, attraverso la comprensione etimologica delle parole e la storia degli uomini la vita individuale di tutti i giorni in armonia con la tecnica, cioè gli strumenti. Galimberti non è altro che un Heidegger italiano, quindi la vergogna della filosofia
@lucky luciano ahahah sicuramente sono professionali. Il microfono usato è sicuramente un microfono stereo infatti l'intervistatrice si sente maggiormente a sinistra, mentre Galimberti si sente maggiormente a destra. A me la separazione così forte da un po' fastidio, però si sentono bene entrambi.
Galimberti non parla da cristiano, ma da vero uomo, che vuole instaurare nel mondo il vero senso della fraternità, come a noi cristiani, Gesù aveva comandato di fare: la creazione del "regno di Dio" tra tutti gli uomini, fratelli. Io, Galimberti, lo farei subito cardinale...
Mi soffermo solo sulla questione di che cosa si fa o non si fa in chiesa, cosa si canta, come era prima del Concilio e come lo dica anche A. Sequeri. Temo che in questo caso Galimberti tenga soprattutto conto delle sue esigenze. Io temo che, oggi, tutto quello che avviene nei nostri riti sia incomprensibile ad un bambino: di conseguenza si annoia. Una teologia del corpo dovrebbe proporre e favorire atteggiamenti, gesti , espressioni immediatamente comprensibili a noi uomini del XXI° secolo. Anche ai bambini, anche a chi si avvicina senza preparazione catechistica, anche allo svogliato e distratto. Non preghiamo più con il corpo, paradossalmente quando questo sarebbe il modo più facile. E favorirebbe il fare comunità, assemblea, popolo. Ciao a tutti.
Non penso che Galimberti sia un nichilista, però mi permetto di consigliargli di guardare qualche video di Mohamed Konare, leader del movimento Panafricano, il quale spiega molto bene il tema immigrazione, dal punto di vista africano.
Non è vero che l'identità rimane quella che ti costruiscono gli altri. In base al contesto in cui sei caduto la vera essenza dell'individuo deve essere messa in evidenza; perché se tradisci la tua vera sostanza è come se non fossi mai nato. I veri problemi che si sono costituiti all'interno di tutte le società, sono i compromessi che ogni soggetto ha fatto per avere un proprio vantaggio; trascurando l'altro per un proprio rendiconto. Qualcuno ha notato questa debolezza d'animo dell'occidente e ci ha costruito addosso il mondo che meritiamo. Il nostro percorso di vita doveva essere vivere tutti discretamente bene. La realtà in cui viviamo c'e la siamo costruita con le nostre stesse mani. Non è il mondo sbagliato, è l'individuo che ha venduto la propria identità per sopprimere l'altro.
@Gloria Ascolese ti devi convincere che il male non esiste. Ogni sensazione che fa parte del nostro vivere, è un'immagine che ci siamo costruiti addosso come conseguenza delle malefatte che ci hanno preceduto. In merito a qualche struttura che si innalza come ente di riferimento, anch'essa ha dimostrato una debolezza nel tramandare il quieto vivere di tutti i popoli. L'enigma che l'umano non sta sapendo apprezzare"a differenza degli altri animali come noi" è il fatto che pur avendo le doti tecnologiche che la natura ci ha permesso di sviluppare , stiamo usando la stessa per autodistruggerci. Ogni scoperta scientifica nella maggior parte dei casi, viene usata per dividere gli uni dagli altri. Quindi senza pensare a cose metafisiche ci dobbiamo augurare che questa dualità venga annullata, dando a ogni singolo individuo la possibilità di mettere in atto le sue limitate capacità per partecipare al progetto sociale per convivere con esso, costruendo una dignità generale ognuno con il proprio ruolo. Saluti
Sul tema dell’informatica e i suoi utilizzi mi sembra molto superficiale. Non mi sembra che abbia capito bene il reale rapporto che hanno i giovani. Mi pare una descrizione cliché e fatta di pregiudizi, con ragionamenti logici basati poco sui fatti che derivano facilmente a conclusioni lontane dalla realtà. Per esempio nessuno mai che conosco o che potrei conoscere secondo me potrebbe mai prendere realmente in considerazione di sostituire il rapporto sessuale reale con della pornografia, a meno che affetto da forte ansia sociale, agorafobia, depressione e problemi mentali di questo o altro genere. E per quanto sia vero che statisticamente il rapporto umano diretto sia diminuito nel corso degli ultimi 50 anni, mi sembra assurdo che possa scomparire del tutto. Semplicemente una percentuale che si aggira intorno al 10% è stata sostituita da un rapporto che si ha attraverso la messaggistica e i social network. Tutto questo lo dico in prima persona come giovane, conoscendo i miei coetanei e i dati statistici
In realtà basta semplicemente osservare come, ad oggi, buona parte dei "boomer" usino i social e stiano spesso molto più dei millennials attaccati ad uno schermo. E basta vedere come li usano: i boomer spesso li usano alla cazzo di cane, i millennials tendenzialmente li usano meglio e spesso hanno una intelligenza emotiva superiore, nonostante "non si rapportino al mondo reale", come dice 'il vate' Galimberti. Insomma, veramente, una marea di generalizzazioni, per non dire vere e proprie cazzate.
Sì è passati dalla disciplina all'efficienza...prima si doveva essere docili ed irregimentati,adesso più liberi ma iperproduttivi...il culto della disciplina e dell' obbedienza ha fatto anche molti danni,ma certamente tiene insieme le società...
Perchè lo stesso concetto di fine implica sofferenza, sofferenza che arriva per tutti.Con o senza entitá divina al comando, qualunqie sia il tuo credo,la vita è un mazzo di carte distribuito a casaccio senza privilegi per buoni o cattivi, vecchi o giovani, il cui "fattore scelta" interviene su quello casuale di scelte limitate alla "carta disponibile" che ti è capitata più o meno alta e che poi stará a te giocare limitato alla mano che capita. L'uomo comunitario dovrebbe intervenire per appianare il più possibile le differenze, ma la logica egocentrica e nichilista lo spinge all'isolamento, al sospetto verso il prossimo ed ad accumulare senza etica impoverendo chi povero lo è giá. Ma anche in un contesto funzionante,di piena caritá e umanitá, ci sarebbe gente a cui capita un bel 10 e altra a cui capita solo un 2. Queste sono regole ineluttabili. L'altrui sofferenza dovrebbe avere lo scopo di essere da monito per le carte medie che se la possono giocare e per quelle alte che si sentono nonostante tutto insoddisfatte. La felicitá non esiste se non in un momento. L'infelicità è reale e può durare una vita.Ma autocompatirsi o abbattersi non è la soluzione.All'inizio parla di ottimismo che ha reso vincente la nostra societá; ottimismo di poter cambiare le cose (come scoprire cure per una malattia, o alleviare l'altrui dolore, o non vedersi come singolo soggetto ma come parte di una comunitá ed operare) affinchè l'intero nucleo prosperi e non solo il singolo sè; perchè una comunitá che prospera e coopera opera per il singolo che soffre più molto più di una che compete e lo emargina o lo schaiccia o lo inghiotte. È quello l'unico vero egoismo utile che servirebbe per alleviare le sofferenze, coscienti che quelle resteranno per sempre. Perchè la vita è dolore; un dolore con cui combattere ogni giorno, o almeno la vita è tante cose ma anche quello. La gioia non è dovuta e il dolore non è una punizione.
Ho visto la critica di @dufer all'intervento da @montemagno e questa nuova esternazione; trovo molti degli argomenti di Galimberti condivisibili e interpretativi della realtà e delle difficoltà odierne, nel suo costante pessimismo. Video da diffondere perpotere commentarlo serenamente.
Ba Si Condivido. Infatti questo pessimismo non si vede. Le persone - quando un analisi è negativa - parlano di pessimismo. Abituati al tutto edulcorato, la prima nota che non si accorda al loro orecchio viene ascoltata come pessimismo.
Apprezzo sempre molto ciò che dice ed è un piacere ascoltarlo ma non sempre mi trova d accordo al 100% . Per es l accenno al problema migranti la liquida così, facendo nome e cognome dell ex ministro che poteva risparmiarsi, ma non perché possa offendere chi la pensa allo stesso modo; ma piuttosto perché è stato un atteggiamento di tutta l Europa verso i migranti, dietro c è molto di più; sono d accordo con chi ha citato l attivista panafricano Konare.
Credo di non esagerare nel dire che ho visto tutti i video di Galimberti su TH-cam, e posso dire che, nonostante siano cose interessanti, sono sempre le stesse, tali e quali in tutti i video. E' identica perfino la scelta delle parole.
E quindi? Penso che la ricerca di parole diverse per dire le stesse cose sia inutile. Certo, ce lo hanno insegnato per non essere ripetitivi, ma è davvero un fatto negativo? Repetita iuvant, dicevano i latini. Quello che voglio dire è che ciò che viene ripetuto ci stona, ma è solo un retaggio della tecnica che infatti ci propone un telefono leggermente diverso ogni anno, così per la moda e tutto il resto. Il fatto è che hai ragione, ma non è un problema.
Capisco i tuoi sofismi, ma un intellettuale, nonché filosofo, se ripete sempre gli stessi quattro concetti in 20 anni, probabilmente può essere ridimensionato, più che eletto a guru delle masse.
@@BobbyCialtron non importa la quantità ma la qualità. C'è da dire che non ci sia più niente da pensare ma solamente da analizzare il presente. Poi sul guru ci sarebbe da dire che la gente ne ha bisogno, quindi è inevitabile che venga attribuito a qualcuno. Non credo proprio che gli interessi.
@@BobbyCialtronmi hai fatto subito pensare alle così attuali parole del card. Biffi. Uno degli idoli della cristianità ( ma anche di chi cristiano non è ) è la cronolatria: una idea , quando la si vuole svilire non si dice che è falsa o illogica o errata, si dice che è ... vecchia e ripetuta. Non conta tanto la verità, quanto la formulazione recente. Pare che le idee come le uova, debbano essere di giornata. Sempre fresche! Complimenti per la costanza e l'interesse verso Galimberti, comunque. Ciao. P.S. Stessa sensazione ho avuto anch'io nel corso del 2019 nel sentire Salvini. Gli altri, non so, ma approfondendo....
@@antonioborga4809 probabilmente siamo abituati alla mediocrità (non mi riferisco a te, non mi permetto), per cui sentire sempre gli stessi quattro concetti dalla stessa persona, non ci sembra così terribile, dato che questi concetti sono tutto sommato complessi. Immagino un Nietzsche o un Platone ripetere sempre le stesse cose alle loro platee...
I ragazzi hanno perso, non vediamo più, non facciamo più, etc... Possibile che la tecnologia ci ha solo fatto perdere qualcosa? Che poi non dimentichiamoci che nell' ottocento vivendo sfruttati in fabbrica in Europa. Ora o no, età della tecnica o meno. Su con la vita!
Professore..io sono italiano..non sono Salvini. non ho capito bene sono in mala fede ..però lei non diceva che era una nuova guerra..e che se non si fermava andavamo contro alla distruzione di casa nostra..lei ora no...ma io sono ancora dello stesso parere ..e non credo l'unico...
Un punto molto caro a galimberti è quello dei temi, in particolare quelli che non si fanno più nelle scuole di Milano. Da un lato concordo che sia una perdita ma al contempo provo un poco di sollievo perché ricordo le mi esperienze e quelle di altri ragazzi che venivano valutati per le loro idee sulla base di quelle che aveva il professore (politiche, economiche, culturali, etc..). Se da un lato il tema era qualcosa di unico per conoscere lo studente questo è stato spesso usato per dare un voto alla persona e non alle sue competenze che non credo sia particolarmente appropriato.
@Gloria Ascolese non hai assolutamente torto in merito alle lacune grammaticali e, aggiungerei anche culturali, ma quello non mi sembra essere il punto di galimberti il quale non sembra temere la carenza di competenze del giovane ma più la carenza di conoscenza della persona. A mio avviso potrebbe essere più produttivo un modello senza voti per ragazzi fino ai 15-16 anni visto che fino a quell'età formi la persona. Mi pare, se non erro, che qualcosa di simile sia stato fatto in Finlandia con ottimi risultati.
eheheehee! Come sempre le sue parole sono inattaccabili, perché come disse lei: la verità sta in piedi da sola, non ha bisogno di qualcuno che la sorregga!
E, se arrivato all'età della ragione, non hai ancora trovato te stesso, non disperare. Sicuramente troverai qualcuno che, prima o poi , ti dirà chi sei.
Mi chiedo cosa ne pensa lui della dichiarazione "Dio è morto". Parla tanto di cosa credono i greci, che lui si identifica come greco.. Tutto interessante, niente da dire, ma vorrei sentire anche cosa pensa e dice lui. Capisco che è un professore e ha la vena dell'insegnante, ma qualche volta sarebbe interessante sentire qualche suo pensiero, tutto suo! (Piccola nota: meglio stringere l'inquadratura e fare primi piani, in tutto il video che fastidio quel piede che gira senza pausa!)
Scriviamo qui per commentare ma anche per confrontarci tra di noi. Dal mio punto di vista non è sbagliato argomentare utilizzando la storia, poi nulla vieta di pensarla diversamente. Che la nostra sia la civiltà della tecnica è innegabile e i riferimenti al passato non solo sono doverosi ma ci aiutano a comprendere il presente. Già Platone parlava di tecnica, umana e divina, e pur con tutte le alterità del caso, tutto parte da li.
Nessun uomo quando scopre chi e davvero se stesso ne resta soddisfatto .Siamo cio che non vogliamo ebbe a dire Montale .qual e la causa? .Non sara che l uomo ha mancato volutamente riflettere la somiglianza del suo Creatore e per questo vaga in uno stato confusionale?.jw.org
Omonimo, stessa domanda che mi sono posto, ma io sono andato avanti nella riflessione e purtroppo ho constatato che, anche nel caso si metta seriamente a riflettere su quel quesito - uomo, sei immagine e somiglianza di Dio! - non per questo esce dallo stato confusionale. Anzi, a volte peggiora perchè diventa sicurissimo di non soffrire di questa sindrome. Eccolo irrecuperabile! Ciao.
Ho ascoltato i primi 7 minuti, e non ho trovato una cosa ben argomentata, che sia non generalizzante. Non saprei neppure da dove cominciare per smontare ciò che dice. Non cita le fonti, parla dei giovani come se fossero un insieme indistinto, dice che la cultura umanistica è praticamente l'unico modo per imparare a pensare. Madonna, ma seriamente questo è il filosofo italiano più importante degli ultimi tempi? Ma che roba è?
Luigi, questo è un colloquio - senza pretese, tanto meno scientifiche - in occasione del Natale. Come puoi chiedere " fonti " ? Come puoi pretendere cose " ben argomentate ... non generalizzante" ? Non basta che sia ben chiaro? Smontare? E' facile - mi par di capire - per te ( non per me ); e lo puoi fare, ma su riviste e siti specializzati. Non qui, dove saresti costretto necessariamente ad essere a tua volta ...generalizzante. Ciao.
@@antonioborga4809 Eh no, a parte il fatto che in un "colloquio senza pretese" puoi tranquillamente evitare di sparare cazzate generalizzanti (perché di questo si tratta). Il problema va oltre, basta vedere anche suoi interventi da un'ora ed oltre, e alla fine dice spesso delle cose del tutto fuori dal mondo. Anche quando parla del capitalismo, dell'economia odierna, dice delle assurdità fuori di testa (e glielo posso confermare, da laureato in economia). Lasciamo perdere poi, quando parla di noi ragazzi, di noi millennials e peggio ancora quelli venuti dopo di noi. Parla come se fossimo tutti una palla omogenea di merda. Senza sogni, senza prospettive, poco acculturati. Ma li ha mai conosciuti dei millennials, mi chiedo? Come fa un "genio della filosofia" a cadere così in basso?
@@luigil8439 grazie, innanzitutto, delle argomentazioni che, questa volta, mi danno la piacevole possibilità di risponderti più nel dettaglio. Vediamo: - anch'io ho potuto vedere altri suoi interventi, tutti pressapoco che ricalcano i temi trattati qui, temi che più gli stanno a cuore ( ed anche a me se ho sentito lo stimolo di risentirlo ). Capitalismo ed economia non mi pare che siano il cuore delle sue riflessioni, riflessioni - bada bene - di taglio filosofico/sociologico/psicologico e quindi valutabili sotto questo profilo, che non è economico. Tu dovresti tenerne conto, pur restando il tuo giudizio del tutto lecito. - sul problema millenials, anche qui ti sei lasciato trascinare dal " compito " di difendere la tua " categoria ". Ti dico quello che invece io, che millenial non sono, ho capito lui volesse trasmettere. Innanzitutto una sollecitudine di " nonno, maestro, educatore " verso queste generazioni a cui ( inutile negarlo anche se non è tutta la verità ) le generazioni del '68 e le successive hanno negato un futuro ( e non solo economico essendo questo l'ultimo dei problemi, il più facile da essere affrontato! ) e le critiche del professore vanno proprio verso queste ultime e non contro chi non ne ha colpa. Sono tutti così i millenials? No di certo e questo anche lui lo sa, ma parla di quella fetta non indifferente che costituisce un macigno nel presente e nel futuro e che dovrebbe preoccupare anche te perchè sarà zavorra sulla tua giovane schiena obbligata a portare anche altri pesi , tanti altri. Quindi, in breve, io " leggo " le sue parole come rivolte a noi più grandi, caso volessimo cambiare strada, ammettere deficienze e darsi da fare. Cosa ne dici? Ciao.
Infatti la situazione di mio figlio e tragica. E figlio di divorziati e povero e sta sempre a giocare sul computer e depresso e sempre in casa non esce mai. Sono preoccupata quando muoio io cosa fa. E depresso e non riesce a lavorare perché la depressione e più forte!!! Per me e morto. Non gioca non esce non vive. Non vuole andare dal psicologo !! Io sono stanca non so che fare !!! Voglio morire
Io comincerei ad amarlo per quello che è, nel presente, lui ha bisogno di non pensare al passato o al futuro ma pensare al stare bene nel presente ogni giorno. Deve smettere di giocare al PC, fallo allontanare gradualmente, per lui é l'unico modo di ottenere gratificazione. Fagli fare attività sportive, ballo, ecc...deve solo affrontare le paure che probabilmente anche tu gli hai trasmesso
@@federico8198 ma io non gli faccio nessun male. Non fa niente tutto il giorno dorme solo .lo amo per quello che e però vorrei che andasse da uno psicologo per parlare ma lui non si presenta io prenoto .si e scritto ad agosto in palestra vicino casa nostra ma dal mese di agosto non è andato un giorno. Ho speso soldi che potevo fare la spesa visto che me li ha prestati mia sorella. Il problema e che non si alza dal letto.
@@patriziaguida5375 forse sta fino alle 5 a giocare al PC? E dipendente? Lo psicologo o psichiatria credo siano assolutamente necessari, parlane con lui sinceramente, può essere felice ed avere una vita normale senza paure...ottimismo Patrizia dagli forza!
@@patriziaguida5375 sei tu la madre e credo anche il padre, molti direbbero che a tuo figlio serve un sano calcio nel sedere.... trova in te la forza di reagire con ottimismo per riacquistare anche credibilità, non ti fare mettere i piedi in testa...come ti ho scritto ci vuole un professionista o un aiuto, forse anche tu ne ha bisogno. Forza e coraggio Patrizia non mollare
Sentire un uomo come Galimberti parlare di colpa e non di responsabilità è veramente frustrante. Quanto giudizio e quanta contraddizione nelle sue parole.
Antonio Borga:Secondo me Galimberti ha ragione. Non c'è più la concezione del sacro, della sacralità. Non solo i bambini non capiscono le nenie che si recitano in chiesa, ma nemmeno gli adulti, almeno in gran parte.Lo fanno per convenzione, per conformismo, perché "va fatto", e poi...non si sa mai che Dio esista veramente?! Una volta, oltre alla liturgia latina, si ascoltavano musiche celestiali composte da grandi musicisti come Bach, Haendel, Mozart. Oggi si sentono delle schitarrate vomitevoli(anche Ratzinger, da musicista qual'è, se ne lamentò) e prediche noiosissime. Basta guardare le facce dei fedeli, per capire quanto lo siano. Una volta sono entrato in chiesa per ammirare dei quadri, ma sentendo che c'era messa, stavo uscendo di nuovo per non disturbare. Poi guardo bene, ma non vedo il prete. Solo una manciata di fedeli, ma del prete nemmeno l'ombra. Beh, era una voce registrata!! Ma ti rendi conto? Un'altra volta ho sentito delle preghiere mentre ero in visita al cimitero, ma non c'era nessuno. Non ci crederai, ma c'era un piccolo altoparlante collegato a dei piccoli pannelli solari, che recitava delle preghiere. Il sacro è finito, siamo nell'era della tecnica applicata anche alla fede!
Caro Michelangelo, leggo - e per caso perchè se non clicchi su " rispondi " io non vengo avvertito da google che c'è una risposta - il tuo commento e ci medito. Stimo tantissimo Galimberti e non sono sicuro di averlo ben capito quando parla del senso del sacro. Posso parlare solo a partire da quello che quella parola dice a me. Se combacia con il suo pensiero, allora gli dico che sbaglia. Quello che tu dici è facilmente condivisibile, ma lo è perchè sta alla superficie. Sacro: oggi è scomparsa anche la parola, figurarsi il significato. Bisognerà dunque reintrodurlo usando linguaggi a noi comprensibili, non quelli di anche solo 100 anni fa. Così la liturgia, così i canti, così ( soprattutto ) i gesti. L'unico momento in cui vedo " risvegli " durante la messa sono il Padre Nostro e soprattutto lo scambio della pace, non per niente " uso del corpo ". Coinvolgiamo lui, lui che coinvolge così tanto le liturgie sudamericane o africane? Anche l'organo suonasse Bach, il sopore non diminuirebbe: di musica siamo inondati e di tutti i tipi e ... non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace! Questo un caposaldo che nessuna battaglia demolirebbe. Musica registrata: problema minore. Non vale la fatica. Marginale e pure divisivo. Ciao.
@@antonioborga4809 Musica registrata: problema minore. Non vale la fatica. Marginale e pure divisivo? Sei sicuro? Aggiungo messe registrate, campane registrate, chiese in cui si entra a pagamento(Orvieto), prestiti di opere d'arte a fini di lucro, le chiese sembrano diventate come le basiliche romane, dove si svolgevano (anche) affari. Per cosa credi che tutto l'apparato cultuale sia stato inventato? Architetture, luci, dipinti, vertiginosi affreschi,suoni, musiche ecc.? Per instillare nei fedeli il senso del sacro, per rendere visibile il sacro attraverso la sacralità del rito. C'era una fascinazione che faceva un certo effetto anche su chi come me non crede, ma quando vedi dei poveretti che starnazzano con la loro chitarrina delle canzoncine idiote, o espongono dipinti inguardabili, preti che per "acchiappare" fedeli parlano lo slang dei gggiovani, suore che ballano il rock'n roll in tv...tutti effetti del concilio vaticano II. Io capisco che chi ha profondità d'animo e cultura, come sicuramente l'hai tu, non badi a queste cose, ma devi pensare che la stragrande maggioranza dei fedeli è piuttosto ignorante, e non ha capacità introspettive, ma rimane impressionato anche dall'aspetto visivo o uditivo del rito. Ripeto, non sono mai stato credente, ma in un mondo allo sbando, privo di punti di riferimento, sapere che esiste una istituzione desecolarizzata, che porti avanti la cultura di un popolo al di la delle mode, sarebbe un vero conforto.
@@MrMichelangelo3 vorrei sottolineare in premessa le cose che apprezzo di più del tuo commento: la preoccupazione per questa società, il chinarsi - come un samaritano - su un corpo ferito ed il dolore del sentirsi impotente. Detto questo ti dirò anche ( e non è una critica ma un punto di vista differente ) che quello che tu credi una medicina non lo può essere: è un tentativo di condizionamento, della parte più vulnerabile per giunta della società ( quella che viene per prima nella mia ottica, quella da privilegiare ) e in fin dei conti è una visione.... atea, che parte e si ferma all'agire dell'uomo ed esclude Dio, la Sua misericordia, la Sua provvidenza. Tu - e non vedo come potresti fare diversamente - ragioni secondo il " mondo ". Io, come se Dio esistesse: se c'è sarà Lui a trasformare il cuore degli uomini e Lui a salvarli. Se non c'è non vedo cosa potrei io fare nè per me nè per gli altri. Siamo perduti. Uno dei problemi di oggi nella Chiesa è che parla un linguaggio incomprensibile ( vecchio di 200 anni, di un mondo che non esiste più ) così incomprensibile che neanche tu, che pur sei interessato e attento, capisci. Le indicazioni di papa Francesco ( ...preferisco una Chiesa che sbaglia qualcosa piuttosto che una chiusa in sè stessa, ortodossa come i Farisei, non in uscita, a difesa dell'...unica pecora invece di andare a cercare le 99 perdute: questa l'attuale realtà ) mi sembrano profetiche , coraggiose e piene di autentica fede. Se fosse questione di togliere , rimettere, abolire, limitare, ripristinare - roba meccanica che non tocca l'anima - il problema sarebbe risolvibile in un giorno. Problema culturale questo, non religioso, che può interessare tutti noi cittadini. O non interessare affatto. Non tocca Dio. Ti saluto con simpatia.
@@antonioborga4809 Capisco cosa vuoi dire, e lo apprezzo. Del resto, da ateo, ma inevitabilmente di cultura cristiana, non sono troppo interessato alle sorti della chiesa, ma da osservatore esterno e assolutamente non prevenuto, io critico ciò che vedo. Da una parte sto dalla parte di Francesco, è evidente il suo tentativo di applicare il Vangelo, di parlare agli umili con parole semplici, dall'altra so però che se vuoi affascinare i tuoi fedeli, se li vuoi "sedurre"(perdonami il termine), devi anche avere un'aura di sacralità, non devi stare esattamente sullo stesso piano dei tuoi seguaci, pena la mancanza di una certa distanza verso il rappresentante nientemeno che di Dio sulla terra. Non a caso una fedele poco tempo fa, ha strattonato il Papa. Lo trovo assurdo, cosa che non sarebbe mai accaduta con Ratzinger ad esempio. Io credo che la gente si allontani dalla chiesa, proprio per una mancanza di distanza fra il sacro e la gente stessa. Tutto diventa banale, quotidiano, routine insomma.Tutto questo certamente non tocca Dio, come dici tu. E come potrebbe? Però vedere le chiese vuote, o ,a volte, affollate da gente annoiata che recita formule che non ha mai meditato né capito e non vede l'ora che il prete dica "ite" beh... a me fa una tristezza infinita. Quanto sono belle invece le liturgie ortodosse come sono in Russia ad esempio, per quel poco che ho visto.Potrei parlare di mille altre cose, come le orribili chiese che vengono invece costruite attualmente qui da noi, dove l'unica cosa che emerge non è il sacro, ma il narcisismo dell'architetto, ma mi fermo qui. Ricambio i saluti, sempre piacevole discutere con persone intelligenti.
@@MrMichelangelo3 grazie, mi pare proprio che noi due ci capiamo e questo è già straordinario. L'esempio dello strattonamento di Francesco chiarisce il tuo pensiero ed anche i nostri due punti di vista, i valori che ci premono. Tu punti sulla " efficacia " - tutto quello che noi facciamo è considerato inutile se non efficace - a cui io non do importanza ( non debbo " convertire " usando l'uomo, come fa così efficacemente il marketing e anche moltissime Confessioni soprattutto americane, ma solo attrarre con la mia vita ). Il papa deve seguire Cristo, che si faceva " toccare " dalla folla e per questo - mangiava con i peccatori! - criticato dai farisei. Infine io reputo sia molto meno marcato il distacco tra credente e no. In un certo senso, sono ateo in quanto Dio mi manca e credente in quanto cerco il Volto di Dio, ho nostalgia di Dio. Nel contempo, con san Paolo sono ottimista: quando sono debole, è allora che sono forte. Anche la Chiesa. La salvezza non viene da me, per fortuna. E la salvezza è per tutti. Ottimismo verso me, verso te, verso tutto il mondo. La vita mi è bella e fin dal mattino mi viene voglia di lottare e cantare. Ciao.
Ma come può pensare quello che pensa e contemporaneamente prestarsi a interviste che verranno fruite dal pubblico esattamente attraverso i mezzi che demonizza? Fossi in lui parlerei solo in piazze, università, luoghi pubblici, dove ci si vede in faccia, non su uno schermo...
Flavio Pellitteri, credi che se Galileo avesse potuto utilizzare il telescopio elettronico invece di un rudimentale binocolo per osservare le stelle non lo avrebbe utilizzato? È evidente che la tecnologia é utile anche a Galimberti, ciò che conta è la rivoluzione Copernicana culturale che Galimberti sta provando a mostrare al mondo, se andasse soltanto nelle piazze non avrebbe un seguito come c’è la su TH-cam che , facci caso , TH-cam e i mezzi digitali sono solo gli strumenti tecnologici del momento e non c’entrano nulla con il principio della “tecnica” di cui parla Galimberti.
@@paolomoles1401 e il paragone con Galileo non sta in piedi: Galileo cercava un fine con i suoi mezzi, invece Galimberti lamenta l'uso sbagliato del mezzo che lui stesso usa
Non mi sembra una persona stupida, sicuramente anche lui ci avrà pensato, magari ne è pure contrario e fa fatica ad accettarlo, ma è forzato e deve adattarsi. Usare un mezzo per fare arrivare un messaggio positivo a più persone possibili, nonostante tu ne sia contrariato, non significa accettare quel mezzo o promuoverlo. Penso che anche tu sarai contro l'inquinamento ambientale, ma scommetto che allo stesso tempo usi un'auto per spostarti. E questo non è per accusarti o per farti notare che anche tu ti contraddici (figurati, non mi interessa), ma è per dirti che in molte circostanze siamo costretti a contraddirci perché non abbiamo alternativa, dobbiamo adattarci. D'altro canto, se hai seguito le altre interviste, lui stesso dice che la libertà non esiste, che è soltanto un'illusione.
Flavio Pellitteri , il professor Galimberi non lamenta affatto l’uso del mezzo (che è la TECNOLOGIA) mentre critica aspramente la TECNICA in quanto principio secondo il quale si vuole ottenere il massimo dei risultati con l’impiego minimo dei mezzi. Sono certo che se andrai a riascoltare meglio i passaggi di Galimberti su questo tema ti persuaderai che c’è differenza tra TECNOLOGIA e Tecnica, la prima è il binocolo di Galileo o se vuoi oggi è uno smartphone o un frigorifero, la seconda é una modalità di vita secondo la quale l’uomo passa in secondo piano e viene ridotto a funzionario di apparato..
ma professore perchè non le va che ci sia il passato ignoranza, presente ricerca, futuro progresso? il futuro VA pensato positivo, è sempre meglio essere ottimisti ed avere torto che essere pessimisti ed aver ragione. dire che Dio è morto è uno scivolone logico.
Il professor Galiberti è 'greco' come dice spesso lui stesso. Il futuro ha lo stesso valore del passato e del presente e caricarlo di aspettative, spesso eccessive, toglie valore alle altre due dimensioni temporali. Lui parla da nietzschiano e l'espressione 'dio è morto' non è altro che riportare al centro l'uomo, anzi, co.e direbbe lo stesso Nietzsche, il 'superuomo' Non è affatto uno scivolone logico, anche perché, per 'logica' l'esistenza di dio non è affatto dimostrabile.
@@pm-ty6rb la non dimostrabile 'logica' esistenza di dio, non preclude che affermare "Dio è morto" sia uno scivolone logico, ancorchè si voglia solo intendere che l'uomo è al centro ecc ecc, peraltro altro scivolone logico mettere gli uomini al centro di tutto, teorie fataliste che sostengono che è avvenuta per caso la trasformazione di un sasso in una rondine...
Dire che dio è morto, significa che dio era soltanto una credenza al pari di una moda ormai morta e sepolta,. Questo intende NIETZSCHE. Tu invece dicendo che “è meglio essere ottimisti e avere torto” non è che fai uno scivolone logico, anzi, confermi l’illusione e il controsenso alla vita. Penso che non si possa tenere un atteggiamento più distante dalla verità.
Ehhh perché l'amore di un tempo era puro e santo... Mica c'erano matrimoni combinati, tradimenti, subordinazione della donna, stupro, violenza domestica. Prima era tutto meglio XD
Beh, perché è il suo contraltare, l'uomo senza umanità. In realtà di Salvini persona, non gliene frega niente, lo disgusta , giustamente, il suo comportamento.
Sinceramente non concordo nel vedere nella tecnica e nella razionalità, i mali della società moderna, rimpiangendo l’irrazionalità come se questa fosse un valore aggiunto dell’uomo, mi sembra una bestemmia: l’idea che senza fede, non vi sia introspezione, che non si possa essere introspettivi, seguendo la via della ragione e della razionalità mi sembra quantomeno riduttivo. Inoltre ridurre razionalità a tecnica, è a mio avviso una visione miope, tipica di un uomo non di scienza, che tende a fare di molta erba un fascio.
@Drv mhl Errore di presunzione: piuttosto che non capire, direi che non condivido il suo pensiero e neppure il tuo: “...ma la nostra società premia esclusivamente la razionalità...”: meno male direi, e neppure abbastanza, a mio modestissimo avviso. “...secondo te perché i più ricchi del mondo hanno a che fare con la tecnologia?”: direi perché la tecnologia è ciò che eleva una civiltà, nel suo progresso, perché è grazie ad essa che potremo svilupparci ulteriormente...o finire miseramente. Di conseguenza è naturale che l’aspetto tecnologico diventi sempre più importante in una società, con conseguenze a livello di mercato e quindi economico. “... la nostra società funziona e ha bisogno della tecnica, perché senza di essa dovremmo fare molta più fatica...”: diciamo che senza essa non avremmo mai potuto compiere imprese che oggi rappresentano veri e propri successi della nostra civiltà. “... il prezzo che paghiamo è la fine dell'uomo inteso come essere pensante, irrazionale e mortale..”: visione dell’uomo priva di senso (a mio giudizio). L’uomo è mortale, e l’irrazionalità non concorre ad elevare il pensiero di un uomo. “ Se così non fosse nessuno si preoccuperebbe dei robot che in futuro ruberanno posti di lavoro.”: il problema non sono i robot che ci ruberanno il posto di lavoro, ma una società in cui la ricchezza non è ben distribuita. Comunque non desidero fare polemica, rispetto il tuo punto di vista. Buona serata.
@@Antonellaxv4xv non noto umiltà in chi desidera imporre la propria visione del mondo, soprattutto quando non vi siano basi oggettive sulle quali articolare il proprio pensiero (classico approccio romantico). Poi, nel caso di Galimberti, esiste una quantità di aggravanti troppo grande per poter essere scusato (plagi, narcisismo, nonnismo, esterofobia, misoneismo). Un vecchio senza qualità deduttive, ripetitivo e gnomico. Può andar bene se non si conosce nulla del pensiero filosofico, se si vuole giustificare la propria inettitudine e sentire nostalgia per tempi mai vissuti né esistiti. A chiunque altro, non può che provocare l'orticaria.
Riprendere a leggere e allontanarsi dall'uso smodato del cellulare. Ritrovare il tempo per se stessi e per gli altri cercando contatti umani su tutti i livelli...un plauso all'intervistatrice che è rimasta sul pezzo. E' vero Galimberti ripete sempre gli stessi concetti ma sta a chi intrattiene la conversazione saper portare il discorso su altri aspetti più o meno profondi. Ci vorrebbe un confronto piu approfondito magari con qualcuno che la pensa diametralmente all'opposto
Galimberti ne uscirebbe umiliato, dato che è fondamentalmente un romantico e non è in grado di dare struttura logica al suo discorso. Le persone che creano la modernità che lui disprezza sono avide lettrici (di testi tecnici ma non solo), tra l'altro. Galimberti è ciò che C.P. Snow ha identificato come esponente della seconda cultura. Un letterato incapace di comunicare e confrontarsi con chi produce scienza (e quindi impaurito dalla perdita di potere che inevitabilmente ne discende).
ma la presentatrice potrebbe anche smettere di roteare il suo grazioso piedino che oltre a togliere serietà al discorso del maestro sembra una rana pescatrice
Apprezzo la cultura del professore, tuttavia non condivido il suo pessimismo contemporaneo. Non credo che la generazione di oggi sia più lontana da "sé" rispetto alle precedenti. Basti pensare che la psicologia e la psicanalisi sono frutti novecenteschi, oggi molto usati, e prima di allora il "conoscere sé stessi" era proprio solo di élite intellettueali. La gente comune si identificava con convenzioni e stereotipi, da qui vari problemi come nevrosi, isteria, ecc., oggi ampiamente trattati e compresi con uno sguardo profondo verso di sé.
SUPER!!!
Passerei intere giornate ad ascoltarlo x quanto è vero e sempre reale. E penso che fortuna hanno avuto i suoi allievi! Abbiamo bisogno di tanti galimberti! Lunga vita al nostro meraviglioso prof
verissimo
@@lumacone71!AW¹Q1❤
@@lumacone71😅
😅😅😅
A11¹
Grande Filosofo/psicoanalista.
Mi appassiona infinitamente, nutre la mente in modo semplice e perfettamente capibile ed.assimilabile.
❤ ASCOLTARLO è meditare per me. Grazie.
Professore grazie per quello che fate.
Interessantissimo professor Galimberti 👏👏👏
Provate quanto è bello spegnere il cellulare ...camminare per strada e salutare chiunque sfiori il tuo sguardo...scambiare due chiacchiere...e scoprire che la gente ha bisogno di parlare e di sorridere e di piangere...basta poco e quel poco diventa immenso....provate
@Cri Casa sarebbe un primo passo se fosse contagioso, in montagna si salutano tutti, la gente passeggia....io salutavo e passeggiavo, da turista. In montagna il richiamo della natura é più forte o forse sono rimasti "indietro"..di sicuro la comunità c'è
@@federico8198 è contagioso...qualcuno ti guarda perplesso e senti un buongiorno o una buonasera che ti servirebbe un Amplifon per capire se per caso non ti abbia detto:chi cavolo sei! ...il giorno dopo il saluto è più chiaro...la terza volta c è il sorriso ...certo in montagna tutto è più diretto...È un codice....in città è una bella sfida...okkk?
..basta camminare nelle strade di montagna per trovare chi ti saluta.. il contrario di quello che succede nelle merdose città.
@@cricasa7309ci vuole coraggio a salutare perché in media si ha paura degli estranei, forse nelle città siamo estranei o ci sentiamo tali. E abbiamo perso l'educazione verso il prossimo che avevano nonni o bisnonni. Grazie la considerazione, e ti saluto con un timido sorriso
@@denniszanatta6479 Io saluto tutti, perché ora vivo in un paese, ma quando abitavo a Roma, non è che potevo salutare tutti. Avrei finito la voce dopo dieci minuti!😂
Straordinario Umberto Galimberti come sempre
Il dottor Galimberti non è semplicemente un uomo ma un patrimonio...
Sei il migliore!!
Mi capita spesso di intervenire su youtube quando è di scena Galimberti. Anche stavolta non posso esimermi dal complimentarmi con il professore e di fare da contraltare a chi dà a Galimberti di mediocre, cazzaro, deprimente....nel fare gli auguri al professore esprimo la mia gratitudine ad un grande filosofo dei nostri tempi. Continui così professore.....
@Adriano Brigoni non lo so, certi studiosi ipotizzano che la mutazione antropologica avvenuta negli ultimi anni sia stata talmente rivoluzionaria da rientrare nell'ordine dei cambiamenti geologici. Dopo il neolitico, con tutto ciò che ne è derivato, l'uomo sembra essere entrato in una fase completamente nuova a causa di tutta una serie di fattori. Un cambiamento che non avveniva da decine di migliaia di anni. Da questo punto di vista le parole di Galimberti possono essere lette non solo come una sterile critica ciceroniana a ciò che è nuovo, in contrasto con i valori passati, ma come una descrizione utile a capire alcune parti di questo cambiamento epocale.
@@babbonatale276 possono, ma anche non possono. Grazie Galimberti !
se si limitano a dire che e' un cazzaro senza specificare cosa avrebbe detto di sbagliato e perche', sono degli imbecilli, lasciali perdere.
Una delle poche menti lucide che abbiamo in Italia. Dicono che sia deprimente? Perché considera e riflette sulla morte? Chi lo ha detto è un ignorante, e riflettere sulla propria finitezza è l'unico modo di rendere la morte meno dolorosa,(Heidegger docet) oltre a spingerci ad agire. Se fossimo eterni, non faremmo un bel niente, condannati all'inazione. E comunque, credimi, il mondo è pieno di imbecilli che si abbeverano alla fonte dell'invidia. Bel video, a parte il turbinoso roteare del piede dell'intervistatrice.
@@MrMichelangelo3 Severino avrebbe contestato questa affermazione... Non categorizziamo tutto per favore
Galimberti..Nobel grande uomo di sapienza...ho comprato i suoi libri.....ho imparato molto .....
Bellissima intervista...brava la giornalista......mille like
.......🤗🤗🤗🤗😂😂😂
Grandissimo Galimberti, una richezza culturale inestimabile; e sembra pure ringiovanito !
Great as usual!!! Grazie professore!!!
Uno dei sempre piu pochi" maestri" un dinosauro, un vero GRANDE, MINIERA DI CULTURA, SCIENZA...IMPOSSIBILE NON ESSERNE AFFASCINATI...consiglio la lettura dei suoi testi...grazie dottor GALIMBERTI, UNICO!!!
Concordo, è un grande. D'altronde è stato allievo di Emanuele Severino e risultati si vedono
A posto proprio. Banalita' assortite e supponenza.
Maiuscolo come sempre 🔝
Vorrei conoscerti
Buone feste
VOCEEEE. TECNICO AUDIO TOP
Anche l intervistatrice non è male
Auguri Professore.
Tanti spunti molto interessanti, ottima intervista! ^_^
Il mio Maestro !!! Un Gigante !!!
"Nel mondo dei nani sei grande anche tu"
Formidabile Umberto Galimberti
La soluzione al nichilismo c’è l’ha fornita Schopenhauer: arte e pietas, in particolare l’arte é la strada più semplice perché si trova nel calderone dell’irrazionale di cui siamo fatti e di cui parla anche Galimberti, é lì che troviamo gli strumenti, che siano colori o note musicali non importa, ciò che conta é tenere viva la creatività..
Ben detto!
Perfetto.
Temi infiniti ben detto grande LARIMBERTI
Galimberti une intellettuale une genio tutto quello che si può dire di buono però ripeté sempre le stesse cose!!!
Vero, ma ripete quel che abbiamo bisogno di sentire
Le ripete certo e la ripetizione fa parte del gioco . Ma io mi chiedo quanta gente abbia capito Galimberti in tutte le sue ripetizioni?
@@georgei543 e chi lo dice questo ? Lo dici tu aahhahahahahaahahahahahahahahahah io evito di divinizzare Galimberti e critico alcuni suoi punti come anche altri li stimo tantissimo. Togliti la maschera del commentatore depresso e "lotta" con argomenti seri . Vedrai ti sarò amico.
@@georgei543 ammetto che sembri uno poco ragionevole . E lo devo AMMETTERE (come dici tu) , penso che tu sia invidioso di Galimberti e come un bambino intellettualmente immaturo fai leva su una possibile argomentazione (discutibile) che riguarda la lingua inglese. E tutte le cose esatte che dice... Quindi amico George Poveros se siamo depressi cerchiamo le cosa positive invece di fare i poveracci che si identificano con il "nemico".
@@dramatispersona8856 Pensi che sia di destra? Ti faccio un esempio: l'inglese non ha genere e quindi è una lingua molto astratta. Quando dico in inglese "eat it" a mezzogiorno sentendo le urla di una persona in una casa non so se è una minestra o un piatto di riso, mentre quando dico in italiano "mangialo" so benissimo e concretamente che quella persona si riferisce ad un piatto di riso. You è sia tu sia voi e quindi è astratto. Non è la tecnica ad aver prevalso sull'astrazione collettiva, ma è l'astrazione collettiva ad essersi autodistrutta visto che l'analfabetismo funzionale del popolo italiano che va da una fascia dai 16 ai 65 anni è del 47% primato mondiale e in media quella fetta di persone attualmente conosce 500 parole. La filosofia è il tentativo di risolvere, attraverso la comprensione etimologica delle parole e la storia degli uomini la vita individuale di tutti i giorni in armonia con la tecnica, cioè gli strumenti. Galimberti non è altro che un Heidegger italiano, quindi la vergogna della filosofia
col microfono de marzapane! ma nn ve siete accorti che nn se sente?
se lo ascoltate con i mezzi giusti SI sente
@lucky luciano ahahah sicuramente sono professionali. Il microfono usato è sicuramente un microfono stereo infatti l'intervistatrice si sente maggiormente a sinistra, mentre Galimberti si sente maggiormente a destra. A me la separazione così forte da un po' fastidio, però si sentono bene entrambi.
forse il tuo impianto è di cioccolato...
Galimberti non parla da cristiano, ma da vero uomo, che vuole instaurare nel mondo il vero senso della fraternità, come a noi cristiani, Gesù aveva comandato di fare: la creazione del "regno di Dio" tra tutti gli uomini, fratelli. Io, Galimberti, lo farei subito cardinale...
Lunga vita..( PROFESSORE ) AUGURI 👈🤒
Mi soffermo solo sulla questione di che cosa si fa o non si fa in chiesa, cosa si canta, come era prima del Concilio e come lo dica anche A. Sequeri.
Temo che in questo caso Galimberti tenga soprattutto conto delle sue esigenze. Io temo che, oggi, tutto quello che avviene nei nostri riti sia incomprensibile ad un bambino: di conseguenza si annoia. Una teologia del corpo dovrebbe proporre e favorire atteggiamenti, gesti , espressioni immediatamente comprensibili a noi uomini del XXI° secolo. Anche ai bambini, anche a chi si avvicina senza preparazione catechistica, anche allo svogliato e distratto. Non preghiamo più con il corpo, paradossalmente quando questo sarebbe il modo più facile. E favorirebbe il fare comunità, assemblea, popolo. Ciao a tutti.
Non penso che Galimberti sia un nichilista, però mi permetto di consigliargli di guardare qualche video di Mohamed Konare, leader del movimento Panafricano, il quale spiega molto bene il tema immigrazione, dal punto di vista africano.
Non è vero che l'identità rimane quella che ti costruiscono gli altri. In base al contesto in cui sei caduto la vera essenza dell'individuo deve essere messa in evidenza; perché se tradisci la tua vera sostanza è come se non fossi mai nato. I veri problemi che si sono costituiti all'interno di tutte le società, sono i compromessi che ogni soggetto ha fatto per avere un proprio vantaggio; trascurando l'altro per un proprio rendiconto. Qualcuno ha notato questa debolezza d'animo dell'occidente e ci ha costruito addosso il mondo che meritiamo. Il nostro percorso di vita doveva essere vivere tutti discretamente bene. La realtà in cui viviamo c'e la siamo costruita con le nostre stesse mani. Non è il mondo sbagliato, è l'individuo che ha venduto la propria identità per sopprimere l'altro.
@Gloria Ascolese ti devi convincere che il male non esiste. Ogni sensazione che fa parte del nostro vivere, è un'immagine che ci siamo costruiti addosso come conseguenza delle malefatte che ci hanno preceduto. In merito a qualche struttura che si innalza come ente di riferimento, anch'essa ha dimostrato una debolezza nel tramandare il quieto vivere di tutti i popoli. L'enigma che l'umano non sta sapendo apprezzare"a differenza degli altri animali come noi" è il fatto che pur avendo le doti tecnologiche che la natura ci ha permesso di sviluppare , stiamo usando la stessa per autodistruggerci. Ogni scoperta scientifica nella maggior parte dei casi, viene usata per dividere gli uni dagli altri. Quindi senza pensare a cose metafisiche ci dobbiamo augurare che questa dualità venga annullata, dando a ogni singolo individuo la possibilità di mettere in atto le sue limitate capacità per partecipare al progetto sociale per convivere con esso, costruendo una dignità generale ognuno con il proprio ruolo. Saluti
Conosci te stesso di Platone ?? Professore fantastico !
Ehh infatti, anch'io ho storpiato il naso quando l'ho sentito... ma non era Socrate?
Non solo carino ma sei anche intelligente!
Sul tema dell’informatica e i suoi utilizzi mi sembra molto superficiale. Non mi sembra che abbia capito bene il reale rapporto che hanno i giovani. Mi pare una descrizione cliché e fatta di pregiudizi, con ragionamenti logici basati poco sui fatti che derivano facilmente a conclusioni lontane dalla realtà. Per esempio nessuno mai che conosco o che potrei conoscere secondo me potrebbe mai prendere realmente in considerazione di sostituire il rapporto sessuale reale con della pornografia, a meno che affetto da forte ansia sociale, agorafobia, depressione e problemi mentali di questo o altro genere. E per quanto sia vero che statisticamente il rapporto umano diretto sia diminuito nel corso degli ultimi 50 anni, mi sembra assurdo che possa scomparire del tutto. Semplicemente una percentuale che si aggira intorno al 10% è stata sostituita da un rapporto che si ha attraverso la messaggistica e i social network. Tutto questo lo dico in prima persona come giovane, conoscendo i miei coetanei e i dati statistici
In realtà basta semplicemente osservare come, ad oggi, buona parte dei "boomer" usino i social e stiano spesso molto più dei millennials attaccati ad uno schermo.
E basta vedere come li usano: i boomer spesso li usano alla cazzo di cane, i millennials tendenzialmente li usano meglio e spesso hanno una intelligenza emotiva superiore, nonostante "non si rapportino al mondo reale", come dice 'il vate' Galimberti.
Insomma, veramente, una marea di generalizzazioni, per non dire vere e proprie cazzate.
Tu dici? Come mai allora in Italia e nei paesi tecnologicamente avanzati, si fanno sempre meno figli, e nei paesi arretrati li sfornano come conigli?
Mi potete chiarire il tema dei riti
Concordo si è passati dall'educazione alla prestazione, purtroppo è così.
Sì è passati dalla disciplina all'efficienza...prima si doveva essere docili ed irregimentati,adesso più liberi ma iperproduttivi...il culto della disciplina e dell' obbedienza ha fatto anche molti danni,ma certamente tiene insieme le società...
Sono spaventato dai giovani, spariti dalla strada e alienati in casa
Grazie prof Galimberti,sulla via di un,occidente sbagliato non può esserci più umanità grazie
Perché per alcune persone vivere e bello e per altri e una sofferenza senza fine ...? Da cosa dipende ?
Perchè lo stesso concetto di fine implica sofferenza, sofferenza che arriva per tutti.Con o senza entitá divina al comando, qualunqie sia il tuo credo,la vita è un mazzo di carte distribuito a casaccio senza privilegi per buoni o cattivi, vecchi o giovani, il cui "fattore scelta" interviene su quello casuale di scelte limitate alla "carta disponibile" che ti è capitata più o meno alta e che poi stará a te giocare limitato alla mano che capita. L'uomo comunitario dovrebbe intervenire per appianare il più possibile le differenze, ma la logica egocentrica e nichilista lo spinge all'isolamento, al sospetto verso il prossimo ed ad accumulare senza etica impoverendo chi povero lo è giá. Ma anche in un contesto funzionante,di piena caritá e umanitá, ci sarebbe gente a cui capita un bel 10 e altra a cui capita solo un 2. Queste sono regole ineluttabili.
L'altrui sofferenza dovrebbe avere lo scopo di essere da monito per le carte medie che se la possono giocare e per quelle alte che si sentono nonostante tutto insoddisfatte. La felicitá non esiste se non in un momento. L'infelicità è reale e può durare una vita.Ma autocompatirsi o abbattersi non è la soluzione.All'inizio parla di ottimismo che ha reso vincente la nostra societá;
ottimismo di poter cambiare le cose (come scoprire cure per una malattia, o alleviare l'altrui dolore, o non vedersi come singolo soggetto ma come parte di una comunitá ed operare) affinchè l'intero nucleo prosperi e non solo il singolo sè;
perchè una comunitá che prospera e coopera opera per il singolo che soffre più molto più di una che compete e lo emargina o lo schaiccia o lo inghiotte.
È quello l'unico vero egoismo utile che servirebbe per alleviare le sofferenze, coscienti che quelle resteranno per sempre. Perchè la vita è dolore; un dolore con cui combattere ogni giorno, o almeno la vita è tante cose ma anche quello. La gioia non è dovuta e il dolore non è una punizione.
Dal fatto che siamo diversi !
@Drv mhl grazie della e risposta carissimo. Auguroni x quel che possono valere
Il sapere è infinito ,di sicuro si vive meglio se c'e piu ""sapere.""
Ho visto la critica di @dufer all'intervento da @montemagno e questa nuova esternazione; trovo molti degli argomenti di Galimberti condivisibili e interpretativi della realtà e delle difficoltà odierne, nel suo costante pessimismo. Video da diffondere perpotere commentarlo serenamente.
Salve sig.Sergio,io penso che molto spesso di confonde il realismo col pessimismo.
Buone feste.
Ba Si Condivido. Infatti questo pessimismo non si vede. Le persone - quando un analisi è negativa - parlano di pessimismo. Abituati al tutto edulcorato, la prima nota che non si accorda al loro orecchio viene ascoltata come pessimismo.
L'emblema dei giovani acchiappa likes è Rick du Fer che intavola una video di un ora in cui vorrebbe fare una critica a Galimberti.
Apprezzo sempre molto ciò che dice ed è un piacere ascoltarlo ma non sempre mi trova d accordo al 100% .
Per es l accenno al problema migranti la liquida così, facendo nome e cognome dell ex ministro che poteva risparmiarsi, ma non perché possa offendere chi la pensa allo stesso modo; ma piuttosto perché è stato un atteggiamento di tutta l Europa verso i migranti, dietro c è molto di più; sono d accordo con chi ha citato l attivista panafricano Konare.
Concordo pienamente. Ma d'altronde, come con molti professori, bisogna prendere ciò che di uomo c'è e lasciare il resto.
Oggi il guaio, sono sia l elettronica evoluta, poi la ignoranza di molti individui, ..l indifferenza !!...il menefreghismo !!...l utilitarismo !...
Ha capito tutto...
Ha lo stesso modo di ragionare del mio professore "scoppiato" di filosofia . :-)))
👏👏👏👏👏👏👏👍🏻
Credo di non esagerare nel dire che ho visto tutti i video di Galimberti su TH-cam, e posso dire che, nonostante siano cose interessanti, sono sempre le stesse, tali e quali in tutti i video. E' identica perfino la scelta delle parole.
E quindi? Penso che la ricerca di parole diverse per dire le stesse cose sia inutile. Certo, ce lo hanno insegnato per non essere ripetitivi, ma è davvero un fatto negativo? Repetita iuvant, dicevano i latini. Quello che voglio dire è che ciò che viene ripetuto ci stona, ma è solo un retaggio della tecnica che infatti ci propone un telefono leggermente diverso ogni anno, così per la moda e tutto il resto. Il fatto è che hai ragione, ma non è un problema.
Capisco i tuoi sofismi, ma un intellettuale, nonché filosofo, se ripete sempre gli stessi quattro concetti in 20 anni, probabilmente può essere ridimensionato, più che eletto a guru delle masse.
@@BobbyCialtron non importa la quantità ma la qualità. C'è da dire che non ci sia più niente da pensare ma solamente da analizzare il presente. Poi sul guru ci sarebbe da dire che la gente ne ha bisogno, quindi è inevitabile che venga attribuito a qualcuno. Non credo proprio che gli interessi.
@@BobbyCialtronmi hai fatto subito pensare alle così attuali parole del card. Biffi. Uno degli idoli della cristianità ( ma anche di chi cristiano non è ) è la cronolatria: una idea , quando la si vuole svilire non si dice che è falsa o illogica o errata, si dice che è ... vecchia e ripetuta. Non conta tanto la verità, quanto la formulazione recente. Pare che le idee come le uova, debbano essere di giornata. Sempre fresche! Complimenti per la costanza e l'interesse verso Galimberti, comunque. Ciao.
P.S. Stessa sensazione ho avuto anch'io nel corso del 2019 nel sentire Salvini. Gli altri, non so, ma approfondendo....
@@antonioborga4809 probabilmente siamo abituati alla mediocrità (non mi riferisco a te, non mi permetto), per cui sentire sempre gli stessi quattro concetti dalla stessa persona, non ci sembra così terribile, dato che questi concetti sono tutto sommato complessi. Immagino un Nietzsche o un Platone ripetere sempre le stesse cose alle loro platee...
I ragazzi hanno perso, non vediamo più, non facciamo più, etc...
Possibile che la tecnologia ci ha solo fatto perdere qualcosa?
Che poi non dimentichiamoci che nell' ottocento vivendo sfruttati in fabbrica in Europa. Ora o no, età della tecnica o meno. Su con la vita!
Professore..io sono italiano..non sono Salvini. non ho capito bene sono in mala fede ..però lei non diceva che era una nuova guerra..e che se non si fermava andavamo contro alla distruzione di casa nostra..lei ora no...ma io sono ancora dello stesso parere ..e non credo l'unico...
Un punto molto caro a galimberti è quello dei temi, in particolare quelli che non si fanno più nelle scuole di Milano. Da un lato concordo che sia una perdita ma al contempo provo un poco di sollievo perché ricordo le mi esperienze e quelle di altri ragazzi che venivano valutati per le loro idee sulla base di quelle che aveva il professore (politiche, economiche, culturali, etc..). Se da un lato il tema era qualcosa di unico per conoscere lo studente questo è stato spesso usato per dare un voto alla persona e non alle sue competenze che non credo sia particolarmente appropriato.
@Gloria Ascolese non hai assolutamente torto in merito alle lacune grammaticali e, aggiungerei anche culturali, ma quello non mi sembra essere il punto di galimberti il quale non sembra temere la carenza di competenze del giovane ma più la carenza di conoscenza della persona. A mio avviso potrebbe essere più produttivo un modello senza voti per ragazzi fino ai 15-16 anni visto che fino a quell'età formi la persona. Mi pare, se non erro, che qualcosa di simile sia stato fatto in Finlandia con ottimi risultati.
Si Platone....
eheheehee! Come sempre le sue parole sono inattaccabili, perché come disse lei: la verità sta in piedi da sola, non ha bisogno di qualcuno che la sorregga!
Dio non divide gli uomini perché li unisce
E, se arrivato all'età della ragione, non hai ancora trovato te stesso, non disperare. Sicuramente troverai qualcuno che, prima o poi , ti dirà chi sei.
il mio sogno e di poterlo incontrare, e possibile come? IO VIVO NEGLI STATES. MA MI PIACEREBBE POTERGLI PARLARE. PERSONALMENTE
Lo inviti a casa sua, va ovunque, mi creda.
@@nt559 dubbito che verrebbe negli STATI UNITI SOLO PER ...CONOSCERMI E PARLARMI...
Venga al festival internazionale della filosofia a modena -carpi-sassuolo , è sempre presente e disponibile a domande
Mi chiedo cosa ci fosse una volta. Ma era tutto oro?
Domande più intelligenti di vecchie risposte di un uomo triste
Andrea, una risposta al tuo commento potrebbe essere quella, di poche ore precedente alla tua, che ha postato Patrizia. Che abbraccio. Ciao.
Mi chiedo cosa ne pensa lui della dichiarazione "Dio è morto". Parla tanto di cosa credono i greci, che lui si identifica come greco..
Tutto interessante, niente da dire, ma vorrei sentire anche cosa pensa e dice lui. Capisco che è un professore e ha la vena dell'insegnante, ma qualche volta sarebbe interessante sentire qualche suo pensiero, tutto suo!
(Piccola nota: meglio stringere l'inquadratura e fare primi piani, in tutto il video che fastidio quel piede che gira senza pausa!)
Del Dio che è morto ne ha parlato mille volte, e ne parla anche qui. Ascolta le sue conferenze.
caro galimberti siamo alla fine del mondo come diceva ernesto de martino
Umberto = cultura
"MOLLARE IL DIGITALE PER TORNARE DEFINITAMENTE ALL'ANALOGICO" . PRIMA POSSIBILE.
Giudichi bene e razzoli male ehh?!😂😂
@@corradodegliwhiteblood5273 no; l'ha pensato in analogico
Galimberti, sei sovraesposto oramai da anni, vai ovunque, sei ovunque, parli di tutto, con tutti, è troppo.
greco vuol dire prendere sul serio la morte
Scriviamo qui per commentare ma anche per confrontarci tra di noi. Dal mio punto di vista non è sbagliato argomentare utilizzando la storia, poi nulla vieta di pensarla diversamente. Che la nostra sia la civiltà della tecnica è innegabile e i riferimenti al passato non solo sono doverosi ma ci aiutano a comprendere il presente. Già Platone parlava di tecnica, umana e divina, e pur con tutte le alterità del caso, tutto parte da li.
Nessun uomo quando scopre chi e davvero se stesso ne resta soddisfatto .Siamo cio che non vogliamo ebbe a dire Montale .qual e la causa? .Non sara che l uomo ha mancato volutamente riflettere la somiglianza del suo Creatore e per questo vaga in uno stato confusionale?.jw.org
Omonimo, stessa domanda che mi sono posto, ma io sono andato avanti nella riflessione e purtroppo ho constatato che, anche nel caso si metta seriamente a riflettere su quel quesito - uomo, sei immagine e somiglianza di Dio! - non per questo esce dallo stato confusionale. Anzi, a volte peggiora perchè diventa sicurissimo di non soffrire di questa sindrome. Eccolo irrecuperabile! Ciao.
In parte è condivisibile .
Troppo pessimista però...
pessimista o realista?
Realista
Sempre un disco rotto ma va bene così
Ascolta qualche canzoncina di Sanremo piu' consona al tuo modesto cervellino !!!
Ferma con quel piede😂
Ho ascoltato i primi 7 minuti, e non ho trovato una cosa ben argomentata, che sia non generalizzante.
Non saprei neppure da dove cominciare per smontare ciò che dice. Non cita le fonti, parla dei giovani come se fossero un insieme indistinto, dice che la cultura umanistica è praticamente l'unico modo per imparare a pensare.
Madonna, ma seriamente questo è il filosofo italiano più importante degli ultimi tempi? Ma che roba è?
Commento assurdo e presuntuoso. Prova a smontare e rimontare te stesso e, magari
comincerai a capire qualcosa !!
@@luciaditon8186 Potresti argomentare, possibilmente?
Luigi, questo è un colloquio - senza pretese, tanto meno scientifiche - in occasione del Natale. Come puoi chiedere " fonti " ? Come puoi pretendere cose " ben argomentate ... non generalizzante" ? Non basta che sia ben chiaro?
Smontare? E' facile - mi par di capire - per te ( non per me ); e lo puoi fare, ma su riviste e siti specializzati. Non qui, dove saresti costretto necessariamente ad essere a tua volta ...generalizzante. Ciao.
@@antonioborga4809 Eh no, a parte il fatto che in un "colloquio senza pretese" puoi tranquillamente evitare di sparare cazzate generalizzanti (perché di questo si tratta).
Il problema va oltre, basta vedere anche suoi interventi da un'ora ed oltre, e alla fine dice spesso delle cose del tutto fuori dal mondo. Anche quando parla del capitalismo, dell'economia odierna, dice delle assurdità fuori di testa (e glielo posso confermare, da laureato in economia).
Lasciamo perdere poi, quando parla di noi ragazzi, di noi millennials e peggio ancora quelli venuti dopo di noi. Parla come se fossimo tutti una palla omogenea di merda. Senza sogni, senza prospettive, poco acculturati. Ma li ha mai conosciuti dei millennials, mi chiedo? Come fa un "genio della filosofia" a cadere così in basso?
@@luigil8439 grazie, innanzitutto, delle argomentazioni che, questa volta, mi danno la piacevole possibilità di risponderti più nel dettaglio. Vediamo:
- anch'io ho potuto vedere altri suoi interventi, tutti pressapoco che ricalcano i temi trattati qui, temi che più gli stanno a cuore ( ed anche a me se ho sentito lo stimolo di risentirlo ). Capitalismo ed economia non mi pare che siano il cuore delle sue riflessioni, riflessioni - bada bene - di taglio filosofico/sociologico/psicologico e quindi valutabili sotto questo profilo, che non è economico. Tu dovresti tenerne conto, pur restando il tuo giudizio del tutto lecito.
- sul problema millenials, anche qui ti sei lasciato trascinare dal " compito " di difendere la tua " categoria ". Ti dico quello che invece io, che millenial non sono, ho capito lui volesse trasmettere. Innanzitutto una sollecitudine di " nonno, maestro, educatore " verso queste generazioni a cui ( inutile negarlo anche se non è tutta la verità ) le generazioni del '68 e le successive hanno negato un futuro ( e non solo economico essendo questo l'ultimo dei problemi, il più facile da essere affrontato! ) e le critiche del professore vanno proprio verso queste ultime e non contro chi non ne ha colpa. Sono tutti così i millenials? No di certo e questo anche lui lo sa, ma parla di quella fetta non indifferente che costituisce un macigno nel presente e nel futuro e che dovrebbe preoccupare anche te perchè sarà zavorra sulla tua giovane schiena obbligata a portare anche altri pesi , tanti altri. Quindi, in breve, io " leggo " le sue parole come rivolte a noi più grandi, caso volessimo cambiare strada, ammettere deficienze e darsi da fare. Cosa ne dici? Ciao.
Sulla messa non concordo per nulla .... assurdo
Infatti la situazione di mio figlio e tragica. E figlio di divorziati e povero e sta sempre a giocare sul computer e depresso e sempre in casa non esce mai. Sono preoccupata quando muoio io cosa fa. E depresso e non riesce a lavorare perché la depressione e più forte!!! Per me e morto. Non gioca non esce non vive. Non vuole andare dal psicologo !! Io sono stanca non so che fare !!! Voglio morire
Io comincerei ad amarlo per quello che è, nel presente, lui ha bisogno di non pensare al passato o al futuro ma pensare al stare bene nel presente ogni giorno. Deve smettere di giocare al PC, fallo allontanare gradualmente, per lui é l'unico modo di ottenere gratificazione. Fagli fare attività sportive, ballo, ecc...deve solo affrontare le paure che probabilmente anche tu gli hai trasmesso
@@federico8198 ma io non gli faccio nessun male. Non fa niente tutto il giorno dorme solo .lo amo per quello che e però vorrei che andasse da uno psicologo per parlare ma lui non si presenta io prenoto .si e scritto ad agosto in palestra vicino casa nostra ma dal mese di agosto non è andato un giorno. Ho speso soldi che potevo fare la spesa visto che me li ha prestati mia sorella. Il problema e che non si alza dal letto.
@@patriziaguida5375 forse sta fino alle 5 a giocare al PC? E dipendente? Lo psicologo o psichiatria credo siano assolutamente necessari, parlane con lui sinceramente, può essere felice ed avere una vita normale senza paure...ottimismo Patrizia dagli forza!
@@federico8198 grazie!!! Ma mio figlio si rifiuta di andare dallo psicologo dice che sta bene e che io devo chiudermi in un manicomio.
@@patriziaguida5375 sei tu la madre e credo anche il padre, molti direbbero che a tuo figlio serve un sano calcio nel sedere.... trova in te la forza di reagire con ottimismo per riacquistare anche credibilità, non ti fare mettere i piedi in testa...come ti ho scritto ci vuole un professionista o un aiuto, forse anche tu ne ha bisogno. Forza e coraggio Patrizia non mollare
Sentire un uomo come Galimberti parlare di colpa e non di responsabilità è veramente frustrante. Quanto giudizio e quanta contraddizione nelle sue parole.
Antonio Borga:Secondo me Galimberti ha ragione. Non c'è più la concezione del sacro, della sacralità. Non solo i bambini non capiscono le nenie che si recitano in chiesa, ma nemmeno gli adulti, almeno in gran parte.Lo fanno per convenzione, per conformismo, perché "va fatto", e poi...non si sa mai che Dio esista veramente?! Una volta, oltre alla liturgia latina, si ascoltavano musiche celestiali composte da grandi musicisti come Bach, Haendel, Mozart. Oggi si sentono delle schitarrate vomitevoli(anche Ratzinger, da musicista qual'è, se ne lamentò) e prediche noiosissime. Basta guardare le facce dei fedeli, per capire quanto lo siano. Una volta sono entrato in chiesa per ammirare dei quadri, ma sentendo che c'era messa, stavo uscendo di nuovo per non disturbare. Poi guardo bene, ma non vedo il prete. Solo una manciata di fedeli, ma del prete nemmeno l'ombra. Beh, era una voce registrata!! Ma ti rendi conto? Un'altra volta ho sentito delle preghiere mentre ero in visita al cimitero, ma non c'era nessuno. Non ci crederai, ma c'era un piccolo altoparlante collegato a dei piccoli pannelli solari, che recitava delle preghiere. Il sacro è finito, siamo nell'era della tecnica applicata anche alla fede!
Caro Michelangelo, leggo - e per caso perchè se non clicchi su " rispondi " io non vengo avvertito da google che c'è una risposta - il tuo commento e ci medito. Stimo tantissimo Galimberti e non sono sicuro di averlo ben capito quando parla del senso del sacro. Posso parlare solo a partire da quello che quella parola dice a me. Se combacia con il suo pensiero, allora gli dico che sbaglia.
Quello che tu dici è facilmente condivisibile, ma lo è perchè sta alla superficie. Sacro: oggi è scomparsa anche la parola, figurarsi il significato. Bisognerà dunque reintrodurlo usando linguaggi a noi comprensibili, non quelli di anche solo 100 anni fa. Così la liturgia, così i canti, così ( soprattutto ) i gesti. L'unico momento in cui vedo " risvegli " durante la messa sono il Padre Nostro e soprattutto lo scambio della pace, non per niente " uso del corpo ". Coinvolgiamo lui, lui che coinvolge così tanto le liturgie sudamericane o africane?
Anche l'organo suonasse Bach, il sopore non diminuirebbe: di musica siamo inondati e di tutti i tipi e ... non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace! Questo un caposaldo che nessuna battaglia demolirebbe.
Musica registrata: problema minore. Non vale la fatica. Marginale e pure divisivo. Ciao.
@@antonioborga4809 Musica registrata: problema minore. Non vale la fatica. Marginale e pure divisivo? Sei sicuro? Aggiungo messe registrate, campane registrate, chiese in cui si entra a pagamento(Orvieto), prestiti di opere d'arte a fini di lucro, le chiese sembrano diventate come le basiliche romane, dove si svolgevano (anche) affari. Per cosa credi che tutto l'apparato cultuale sia stato inventato? Architetture, luci, dipinti, vertiginosi affreschi,suoni, musiche ecc.? Per instillare nei fedeli il senso del sacro, per rendere visibile il sacro attraverso la sacralità del rito. C'era una fascinazione che faceva un certo effetto anche su chi come me non crede, ma quando vedi dei poveretti che starnazzano con la loro chitarrina delle canzoncine idiote, o espongono dipinti inguardabili, preti che per "acchiappare" fedeli parlano lo slang dei gggiovani, suore che ballano il rock'n roll in tv...tutti effetti del concilio vaticano II. Io capisco che chi ha profondità d'animo e cultura, come sicuramente l'hai tu, non badi a queste cose, ma devi pensare che la stragrande maggioranza dei fedeli è piuttosto ignorante, e non ha capacità introspettive, ma rimane impressionato anche dall'aspetto visivo o uditivo del rito. Ripeto, non sono mai stato credente, ma in un mondo allo sbando, privo di punti di riferimento, sapere che esiste una istituzione desecolarizzata, che porti avanti la cultura di un popolo al di la delle mode, sarebbe un vero conforto.
@@MrMichelangelo3 vorrei sottolineare in premessa le cose che apprezzo di più del tuo commento: la preoccupazione per questa società, il chinarsi - come un samaritano - su un corpo ferito ed il dolore del sentirsi impotente.
Detto questo ti dirò anche ( e non è una critica ma un punto di vista differente ) che quello che tu credi una medicina non lo può essere: è un tentativo di condizionamento, della parte più vulnerabile per giunta della società ( quella che viene per prima nella mia ottica, quella da privilegiare ) e in fin dei conti è una visione.... atea, che parte e si ferma all'agire dell'uomo ed esclude Dio, la Sua misericordia, la Sua provvidenza. Tu - e non vedo come potresti fare diversamente - ragioni secondo il " mondo ". Io, come se Dio esistesse: se c'è sarà Lui a trasformare il cuore degli uomini e Lui a salvarli. Se non c'è non vedo cosa potrei io fare nè per me nè per gli altri. Siamo perduti.
Uno dei problemi di oggi nella Chiesa è che parla un linguaggio incomprensibile ( vecchio di 200 anni, di un mondo che non esiste più ) così incomprensibile che neanche tu, che pur sei interessato e attento, capisci. Le indicazioni di papa Francesco ( ...preferisco una Chiesa che sbaglia qualcosa piuttosto che una chiusa in sè stessa, ortodossa come i Farisei, non in uscita, a difesa dell'...unica pecora invece di andare a cercare le 99 perdute: questa l'attuale realtà ) mi sembrano profetiche , coraggiose e piene di autentica fede. Se fosse questione di togliere , rimettere, abolire, limitare, ripristinare - roba meccanica che non tocca l'anima - il problema sarebbe risolvibile in un giorno. Problema culturale questo, non religioso, che può interessare tutti noi cittadini. O non interessare affatto. Non tocca Dio.
Ti saluto con simpatia.
@@antonioborga4809 Capisco cosa vuoi dire, e lo apprezzo. Del resto, da ateo, ma inevitabilmente di cultura cristiana, non sono troppo interessato alle sorti della chiesa, ma da osservatore esterno e assolutamente non prevenuto, io critico ciò che vedo. Da una parte sto dalla parte di Francesco, è evidente il suo tentativo di applicare il Vangelo, di parlare agli umili con parole semplici, dall'altra so però che se vuoi affascinare i tuoi fedeli, se li vuoi "sedurre"(perdonami il termine), devi anche avere un'aura di sacralità, non devi stare esattamente sullo stesso piano dei tuoi seguaci, pena la mancanza di una certa distanza verso il rappresentante nientemeno che di Dio sulla terra. Non a caso una fedele poco tempo fa, ha strattonato il Papa. Lo trovo assurdo, cosa che non sarebbe mai accaduta con Ratzinger ad esempio. Io credo che la gente si allontani dalla chiesa, proprio per una mancanza di distanza fra il sacro e la gente stessa. Tutto diventa banale, quotidiano, routine insomma.Tutto questo certamente non tocca Dio, come dici tu. E come potrebbe? Però vedere le chiese vuote, o ,a volte, affollate da gente annoiata che recita formule che non ha mai meditato né capito e non vede l'ora che il prete dica "ite" beh... a me fa una tristezza infinita. Quanto sono belle invece le liturgie ortodosse come sono in Russia ad esempio, per quel poco che ho visto.Potrei parlare di mille altre cose, come le orribili chiese che vengono invece costruite attualmente qui da noi, dove l'unica cosa che emerge non è il sacro, ma il narcisismo dell'architetto, ma mi fermo qui. Ricambio i saluti, sempre piacevole discutere con persone intelligenti.
@@MrMichelangelo3 grazie, mi pare proprio che noi due ci capiamo e questo è già straordinario.
L'esempio dello strattonamento di Francesco chiarisce il tuo pensiero ed anche i nostri due punti di vista, i valori che ci premono. Tu punti sulla " efficacia " - tutto quello che noi facciamo è considerato inutile se non efficace - a cui io non do importanza ( non debbo " convertire " usando l'uomo, come fa così efficacemente il marketing e anche moltissime Confessioni soprattutto americane, ma solo attrarre con la mia vita ). Il papa deve seguire Cristo, che si faceva " toccare " dalla folla e per questo - mangiava con i peccatori! - criticato dai farisei. Infine io reputo sia molto meno marcato il distacco tra credente e no. In un certo senso, sono ateo in quanto Dio mi manca e credente in quanto cerco il Volto di Dio, ho nostalgia di Dio. Nel contempo, con san Paolo sono ottimista: quando sono debole, è allora che sono forte. Anche la Chiesa. La salvezza non viene da me, per fortuna. E la salvezza è per tutti. Ottimismo verso me, verso te, verso tutto il mondo. La vita mi è bella e fin dal mattino mi viene voglia di lottare e cantare. Ciao.
Ma come può pensare quello che pensa e contemporaneamente prestarsi a interviste che verranno fruite dal pubblico esattamente attraverso i mezzi che demonizza? Fossi in lui parlerei solo in piazze, università, luoghi pubblici, dove ci si vede in faccia, non su uno schermo...
Flavio Pellitteri, credi che se Galileo avesse potuto utilizzare il telescopio elettronico invece di un rudimentale binocolo per osservare le stelle non lo avrebbe utilizzato?
È evidente che la tecnologia é utile anche a Galimberti, ciò che conta è la rivoluzione Copernicana culturale che Galimberti sta provando a mostrare al mondo, se andasse soltanto nelle piazze non avrebbe un seguito come c’è la su TH-cam che , facci caso , TH-cam e i mezzi digitali sono solo gli strumenti tecnologici del momento e non c’entrano nulla con il principio della “tecnica” di cui parla Galimberti.
@@paolomoles1401 ovvio che la tecnologia gli è utile, anzi, gli è indispensabile, ed è proprio qui la sua grande contraddizione
@@paolomoles1401 e il paragone con Galileo non sta in piedi: Galileo cercava un fine con i suoi mezzi, invece Galimberti lamenta l'uso sbagliato del mezzo che lui stesso usa
Non mi sembra una persona stupida, sicuramente anche lui ci avrà pensato, magari ne è pure contrario e fa fatica ad accettarlo, ma è forzato e deve adattarsi. Usare un mezzo per fare arrivare un messaggio positivo a più persone possibili, nonostante tu ne sia contrariato, non significa accettare quel mezzo o promuoverlo. Penso che anche tu sarai contro l'inquinamento ambientale, ma scommetto che allo stesso tempo usi un'auto per spostarti. E questo non è per accusarti o per farti notare che anche tu ti contraddici (figurati, non mi interessa), ma è per dirti che in molte circostanze siamo costretti a contraddirci perché non abbiamo alternativa, dobbiamo adattarci. D'altro canto, se hai seguito le altre interviste, lui stesso dice che la libertà non esiste, che è soltanto un'illusione.
Flavio Pellitteri , il professor Galimberi non lamenta affatto l’uso del mezzo (che è la TECNOLOGIA) mentre critica aspramente la TECNICA in quanto principio secondo il quale si vuole ottenere il massimo dei risultati con l’impiego minimo dei mezzi. Sono certo che se andrai a riascoltare meglio i passaggi di Galimberti su questo tema ti persuaderai che c’è differenza tra TECNOLOGIA e Tecnica, la prima è il binocolo di Galileo o se vuoi oggi è uno smartphone o un frigorifero, la seconda é una modalità di vita secondo la quale l’uomo passa in secondo piano e viene ridotto a funzionario di apparato..
Quando mi chiedono a cosa serva il latino e il greco, beh, ecco qui - parziale - la risposta.
A nulla
A generalizzare senza sapere ciò che si sta dicendo. Bella roba.
ma professore perchè non le va che ci sia il passato ignoranza, presente ricerca, futuro progresso? il futuro VA pensato positivo, è sempre meglio essere ottimisti ed avere torto che essere pessimisti ed aver ragione.
dire che Dio è morto è uno scivolone logico.
Il professor Galiberti è 'greco' come dice spesso lui stesso. Il futuro ha lo stesso valore del passato e del presente e caricarlo di aspettative, spesso eccessive, toglie valore alle altre due dimensioni temporali.
Lui parla da nietzschiano e l'espressione 'dio è morto' non è altro che riportare al centro l'uomo, anzi, co.e direbbe lo stesso Nietzsche, il 'superuomo'
Non è affatto uno scivolone logico, anche perché, per 'logica' l'esistenza di dio non è affatto dimostrabile.
@@pm-ty6rb la non dimostrabile 'logica' esistenza di dio, non preclude che affermare "Dio è morto" sia uno scivolone logico, ancorchè si voglia solo intendere che l'uomo è al centro ecc ecc, peraltro altro scivolone logico mettere gli uomini al centro di tutto, teorie fataliste che sostengono che è avvenuta per caso la trasformazione di un sasso in una rondine...
Dire che dio è morto, significa che dio era soltanto una credenza al pari di una moda ormai morta e sepolta,. Questo intende NIETZSCHE. Tu invece dicendo che “è meglio essere ottimisti e avere torto” non è che fai uno scivolone logico, anzi, confermi l’illusione e il controsenso alla vita. Penso che non si possa tenere un atteggiamento più distante dalla verità.
abuetto nano Spiegazione inappellabile! 👏👏👏
Alla cronista non gli frega un cazzo. Deve solo sciorinare le domande che gli hanno già preparato.
Il solito monologo
Finisce così????! L’amore.. ma l’amore di oggi che è?!?! A volte scambiato per un interesse legato al Dio denaro e al benessere materialistico,. 😞
Ehhh perché l'amore di un tempo era puro e santo... Mica c'erano matrimoni combinati, tradimenti, subordinazione della donna, stupro, violenza domestica. Prima era tutto meglio XD
Simone Carpentieri bravo.. ottima osservazione!!! “L’amore” è sempre stato una finta clamorosa!
20 minuti per tirare fuori ancora una volta il salvinuzzo
Beh, perché è il suo contraltare, l'uomo senza umanità. In realtà di Salvini persona, non gliene frega niente, lo disgusta , giustamente, il suo comportamento.
Sinceramente non concordo nel vedere nella tecnica e nella razionalità, i mali della società moderna, rimpiangendo l’irrazionalità come se questa fosse un valore aggiunto dell’uomo, mi sembra una bestemmia: l’idea che senza fede, non vi sia introspezione, che non si possa essere introspettivi, seguendo la via della ragione e della razionalità mi sembra quantomeno riduttivo.
Inoltre ridurre razionalità a tecnica, è a mio avviso una visione miope, tipica di un uomo non di scienza, che tende a fare di molta erba un fascio.
@Drv mhl Errore di presunzione: piuttosto che non capire, direi che non condivido il suo pensiero e neppure il tuo:
“...ma la nostra società premia esclusivamente la razionalità...”: meno male direi, e neppure abbastanza, a mio modestissimo avviso.
“...secondo te perché i più ricchi del mondo hanno a che fare con la tecnologia?”: direi perché la tecnologia è ciò che eleva una civiltà, nel suo progresso, perché è grazie ad essa che potremo svilupparci ulteriormente...o finire miseramente.
Di conseguenza è naturale che l’aspetto tecnologico diventi sempre più importante in una società, con conseguenze a livello di mercato e quindi economico.
“... la nostra società funziona e ha bisogno della tecnica, perché senza di essa dovremmo fare molta più fatica...”: diciamo che senza essa non avremmo mai potuto compiere imprese che oggi rappresentano veri e propri successi della nostra civiltà.
“... il prezzo che paghiamo è la fine dell'uomo inteso come essere pensante, irrazionale e mortale..”: visione dell’uomo priva di senso (a mio giudizio).
L’uomo è mortale, e l’irrazionalità non concorre ad elevare il pensiero di un uomo.
“ Se così non fosse nessuno si preoccuperebbe dei robot che in futuro ruberanno posti di lavoro.”: il problema non sono i robot che ci ruberanno il posto di lavoro, ma una società in cui la ricchezza non è ben distribuita.
Comunque non desidero fare polemica, rispetto il tuo punto di vista. Buona serata.
Deprimente, contraddittorio, apodittico e supponente come al solito.
Supponente proprio no eh? È meraviglioso nella sua umiltà che rispetto a certi commentatori quasi tutti narcisi....!
Simone Carpentieri " Apodittico " lo hai imparato di recente o lo conoscevi da tanto?
@@darioberretta7130 a cuccia.
Simone Carpentieri Carpentieri che indica? L'occupazione di famiglia cicciè?
@@Antonellaxv4xv non noto umiltà in chi desidera imporre la propria visione del mondo, soprattutto quando non vi siano basi oggettive sulle quali articolare il proprio pensiero (classico approccio romantico). Poi, nel caso di Galimberti, esiste una quantità di aggravanti troppo grande per poter essere scusato (plagi, narcisismo, nonnismo, esterofobia, misoneismo). Un vecchio senza qualità deduttive, ripetitivo e gnomico. Può andar bene se non si conosce nulla del pensiero filosofico, se si vuole giustificare la propria inettitudine e sentire nostalgia per tempi mai vissuti né esistiti. A chiunque altro, non può che provocare l'orticaria.
Riprendere a leggere e allontanarsi dall'uso smodato del cellulare. Ritrovare il tempo per se stessi e per gli altri cercando contatti umani su tutti i livelli...un plauso all'intervistatrice che è rimasta sul pezzo. E' vero Galimberti ripete sempre gli stessi concetti ma sta a chi intrattiene la conversazione saper portare il discorso su altri aspetti più o meno profondi. Ci vorrebbe un confronto piu approfondito magari con qualcuno che la pensa diametralmente all'opposto
Galimberti ne uscirebbe umiliato, dato che è fondamentalmente un romantico e non è in grado di dare struttura logica al suo discorso. Le persone che creano la modernità che lui disprezza sono avide lettrici (di testi tecnici ma non solo), tra l'altro. Galimberti è ciò che C.P. Snow ha identificato come esponente della seconda cultura. Un letterato incapace di comunicare e confrontarsi con chi produce scienza (e quindi impaurito dalla perdita di potere che inevitabilmente ne discende).
ma la presentatrice potrebbe anche smettere di roteare il suo grazioso piedino che oltre a togliere serietà al discorso del maestro sembra una rana pescatrice
A me piace.
Galimberti è un inesauribile e abissale pozzo di cazzate. Chapeau!
L'ipocrisia fatta persona, inascoltabile.
alessandro muratore Seee bonanotteee
Non sei obbligato ad ascoltare.
Ipocrita
Galimberti e tutto fumo non lo sa nemmeno lui quello che dice
Praticamente un ..... bip
Peccato che galimberti parli sempre delle stesse cose
A domande identiche, identiche risposte. Sempre illuminanti.
sempre mediocre
Apprezzo la cultura del professore, tuttavia non condivido il suo pessimismo contemporaneo. Non credo che la generazione di oggi sia più lontana da "sé" rispetto alle precedenti. Basti pensare che la psicologia e la psicanalisi sono frutti novecenteschi, oggi molto usati, e prima di allora il "conoscere sé stessi" era proprio solo di élite intellettueali. La gente comune si identificava con convenzioni e stereotipi, da qui vari problemi come nevrosi, isteria, ecc., oggi ampiamente trattati e compresi con uno sguardo profondo verso di sé.
gli immigrati... un genio :-) speciale pirla