Messa a Fuoco Sbagliata: Perché la Fotografia è più di Tecnologia e Attrezzatura
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- เผยแพร่เมื่อ 24 ม.ค. 2025
- Messa a Fuoco Sbagliata: Perché la Fotografia è più di Tecnologia e Attrezzatura
Molti fotoamatori si trovano frustrati dai risultati delle loro foto, e spesso danno la colpa all'attrezzatura, alla tecnologia o alla tecnica. Ma è davvero questo il problema?
In questo video parliamo di una "cattiva messa a fuoco" metaforica: quella che porta molti fotografi a concentrarsi su obiettivi, fotocamere e pixel, dimenticando l'aspetto più importante della fotografia.
📸 La fotografia non è solo tecnica: è cultura, visione, attitudine.
💡 Vedremo come sviluppare una mentalità fotografica più completa, capace di dare vita a immagini che raccontano davvero qualcosa.
👉 Scoprirai perché l'attrezzatura conta meno di quanto pensi, e come puoi migliorare le tue foto lavorando su ciò che non puoi comprare: la tua visione e il tuo approccio culturale.
Lascia un commento e raccontaci: Qual è il tuo "focus" nella fotografia? Ti concentri più sull'attrezzatura o sul messaggio che vuoi trasmettere?
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Da quando ho smesso di preoccuparmi dell’attrezzatura, ho iniziato a fotografare meglio. Video di grande insegnamento. Grazie Damiano!
Uno dei principali problemi che affliggono la fotografia contemporanea è l’immane squilibrio che c’è tra il numero delle immagini prodotte con estrema facilità e superficialità e la fatica, il lavoro e al limite la “sofferenza” che invece richiede essere e fare Fotografia con consapevolezza…ma purtroppo questo è un problema che affligge molti altri settori (vedi ad esempio la musica e il cinema) non solo espressivi dell’essere umano nella nostra società contemporanea…ci hanno “comprato” l’anima promettendoci di poter vivere senza “alcuna sofferenza”, e visto l’andazzo secondo me andrà’ sempre peggio…abbiamo troppe “cose” sostanzialmente inutili ma poi ci mancano quelle essenziali…
Brave New World, A. Huxley
Huxley ci aveva visto lungo, anche più di Orwell 👍
Hai detto una grande verità: "ci hanno comprato l'anima promettendoci di vivere senza soffrire". Ogni riferimento al recente passato NON è puramente casuale!🤣
@@MarcoTrajola Più che altro 15 anni prima di 1984; entrambi non erano veggenti, ma persone molto intelligenti e facenti parte dell'èlite, quindi osservatori privilegiati e dissidenti; gran parte di quello che accade oggi è frutto di molti decenni di decadenza programmata e noi "comuni mortali" possiamo imparare a leggere la realtà contemporanea attraverso i libri e ce ne sono parecchi in giro, anche di autori italiani, come Pietro Ratto, ad esempio, senza poter vedere direttamente che succede nella "cabina di pilotaggio"; però anche oggi, dentro la ristretta cerchia dei privilegiati, probabilmente c'è chi, vedendo chiaramente come vengono manovrate le cose, inorridisce e dissente dal "pensiero unico" di chi ha in mano le leve del potere. Alcuni libri sono scritti da non dissidenti, come Jacques Attali, o Klaus Schwab, veri e propri portavoce di chi comanda davvero, come fu all'epoca E.L. Bernays, che con il suo "Propaganda" fece da battistrada. Qualcuno ha detto: "I poveri hanno grandi televisori, i ricchi grandi biblioteche".
Si potrebbe dire che i fotoamatori poveri di spirito hanno grandi attrezzature, quelli ricchi (sempre di spirito), grande passione.
Insegno Fotografia dal 1994. Mi trovo in perfetta sintonia con tutte le cose che hai detto, grazie! Mi piace molto anche sentir parlare di Filosofia della fotografia. Aggiungerei che l'attrezzatura a volte è indispensabile (pensiamo magari alla macro spinta) ma in ultima analisi le foto non le fanno nè le macchine nè gli obiettivi, le fanno i fotografi. GiBi Peluffo, fotoreporter
Caro Damiano, hai detto cose sacrosante…! Questo canale è veramente prezioso per chi vuole fare la vera fotografia! Recentemente ho acquistato il vostro corso sul flash e devo dire che mi ha permesso di fare un grande salto di qualità e intendo continuare con altri vostri corsi… come hai detto senza investire su se stessi non c è crescita! Grazie!
Ciao Damiano, sono d'accordo con ciò che hai espresso in merito ai criteri per fare una buona foto, molte delle migliori foto dei grandi autori non hanno la definizione a lama di coltello che si vorrebbe oggi eppure parlano, ammaliano e stupiscono. Non sono mai stato un fautore grandi megapixel, mi interessano altri parametri nella fotocamera, ma negli anni ho cambiato diverse fotocamere giungendo ora a quello che mi sembra soddisfare le mie esigenze. Dico questo perchè molte volte diamo la colpa al mezzo che utilizziamo e non lo conosciamo a fondo finendo per cambiare macchina, ma in realtà è l'ignoranza dei menù e dei settaggi che ci fanno fare cattive foto. Però non c'è solo la conoscenza approfondita della macchina che ci fa piacere l'emozione dello scatto e dello sviluppo, esistono altri fattori che ti portano a pensare solo alla composizione dell'idea di scatto quando sei soddisfatto delle prestazioni della macchina. Questo credo che valga in generale per ciascun fotografo, professionista od amatore, che riesca a trovare il mezzo col quale esprimersi al meglio a prescindere dai megapixel, dai brand e dalle mode del momento. Quando si trova la macchina che calza a pennello per ciascuna persona allora veramente poi non sarà più importante il mezzo, ma chi ci sta dietro e cosa sta davanti. Questa è almeno la mia esperienza. Bel video, non ce ne sono in giro di canali così, forse qualcosa all'estero , si sente la tua\vostra passione.
Osservare le immagini dei Maestri cercando di capire perché ci trasmettono emozioni è secondo me la chiave per riuscire nella fotografia, oltre come dici giustamente tu ad avere una buona conoscenza tecnica da mettere al servizio delle idee. L'attrezzatura è importante ma resta sempre una cosa fredda, se dietro la macchina non ci sono idee non c'è Hasselblad che tenga. Sfruttare al meglio i propri mezzi, anche modesti, è sempre fonte di enormi soddisfazioni.
Grandi Damiano e Roberto e complimenti per il vostro lavoro, grande impegno!!!!
Ciao Damiano, al parco della scienza a Parigi c'era una stanza dove tu mentre guardi delle immagini ti registrano il percorso che fa il tuo occhio, e poi ti spiegavano il perché, mi è stato molto utile. Grazie della tua riflessione.
Ciao sono stato un fotografo prof sportivo fino a 10 anni fa, l’attrezzatura in alcuni casi è molto importante. La mia passione è per la fotografia in generale e non ho mai smesso di scattare anche col cellulare pur possedendo un buon corredo fotografico. Quello che vorrei da me stesso è possedere più immaginazione e riuscire sempre e dico sempre vedere lo scatto migliore in tutto quello che vedo coi miei occhi e riuscire a scattare ad emozionarmi. Ma è un’utopia spesso torno a casa senza uno scatto. 😅 Non mi piace post produrre se non per sistemare il minimo indispensabile. Ciao e grazie
Ciao Damiano concordo su tutti i punti che hai toccato condividendo in modo particolare il tuo commento sulla maggiore importanza che riveste il corredo ottiche rispetto alle fotocamere che sono ormai +/- tutte più che valide ed anche sulla tua affermazione che la fotografia è espressione della “cultura” del fotografo/autore e non una semplice esecuzione di un gesto tecnico per quanto perfetto possa essere.
Ciao Damiano ottimo discorso. In poche parole è il classico concetto di : TESTA, avere conoscenze tecniche. OCCHI , saper visualizzare . CUORE ,qui il discorso si fa complesso. Certamente una attrezzatura affidabile aiuta ........e qui incominciano gli improperi verso le mie Fuji che adoro ma " spataccare " per mesi con l' AF prima di trovare un giusto equilibrio ti fa girare tutti gli attributi
Spunto interessante, Damiano. La mia esperienza mi porta a pensare che i pregiudizi sull'attrezzatura ce l'abbiano i fotografi amatoriali di una certa età. Ne ho visti tanti avere dei pregiudizi su giovani che scattano con lo smartphone, ad esempio. Chissà quanto impararebbero se si concentrassero sul messaggio che qualcuno vuole comunicare con la foto.
Saluti
Totalmente d'accordo con la tua riflessione. Dopo una lunga pausa tra l'analogico (con camera oscura) e digitale l'errore è stato, per timore od ignoranza, di non partire dal territorio che conoscevo delle full frame analogiche, acquistando una full frame digitale, ma partendo da entry level (apsc) con tutti i problemi che hai evidenziato. Poi sono riuscito a trovare la mia dimensione con una full frame basica concentrandomi così sulla composizione, sulla luce e sulla qualità degli obbiettivi. Ultimamente trovo gratificante l'uso delle ottiche fisse. Importante è uscire di casa, guardarsi in giro, lasciarsi attrarre da giochi di luci e colori e scattare foto, solo con la pratica di raggiunge un buon livello nel proprio percorso fotografico. Grazie per questi piacevoli appuntamenti di riflessione.
Ciao Damiano, come sempre condivido le tue pillole anche se per un amatore è importante anche la piacevolezza dello scatto. Io per esempio, come sai, sono un amante di Leica M che non ha tutta quella tecnologia che puoi trovare su altre macchine ma ti da una soddisfazione che altre macchine a me non danno, neppure la Leica SL3 che possiedo. Un abbraccio
Essendo da sempre un fotoamatore senza un soldo in tasca quello su cui mi sono sempre concentrato (oltre al lato "artistico" chiaramente) è il trovare la miglior soluzione prezzo/prestazioni possibile. Tanti non capiscono che il costo e la qualità non sono in andamento lineare, quando si arriva ad un certo punto il raddoppio dei costi non corrisponde MAI al doppio della qualità.
Purtroppo quello che dici é tristemente vero e sta portando ad una lenta e graduale scomparsa della vera fotografia relegandola ad una mera questione tecnica. Vedo le gallerie fotografiche invase di macro di insetti e avifauna con il soggetto non ambientato(tutto il resto sfocato) nelle quali alla fine ciò che ti colpisce di più finisce per essere la nitidezza e dove chiaramente il mezzo tecnico più moderno(sensore, lenti di nuova concezione, capacità di tracciamento, raffica, autofocus etc.) riesce a prevalere in quanto creato in un epoca in cui tutto, dall'hardware al software, é realizzato per arrivare a questo risultato. Eppure poi vedi un'immagine con un soggetto, con una storia e con un senso e, benché tecnicamente "sporca" (parlo sempre di risoluzione, nitidezza etc.) ti emoziona...
Parole sante,ci sono passato di persona anche io in queste menate...tutta fuffa...bisogna concentrarsi di più sul lato artistico...
Hai ragione Damiano ma credo che in noi neofiti sia una sorta di entusiasmo abbastanza comune per quanto sia sbagliato. In sei mesi ho speso molto. Ho comprato una macchina sbagliata (la prima) che ho sostituito e lenti varie e assortite. E stavo continuando su quella china poi mi sono fermato e ho analizzato le foto che ritenevo non a posto e ho visto che c’era un errore tecnico mio. Tipo se scatti a un passero a tre metri con un 600 mm hai 2 cm di profondità di campo ed è facile che sbagli la foto specie se quello non si mette in posa. Quindi hai perfettamente ragione tu dobbiamo lavorare su noi stessi non sulle attrezzature e dobbiamo fare foto. E analizzarle. Capirne gli errori (se ci sono). E concordo con te le macchine entry level sono una iattura se vuoi veramente fare le cose bene. Spendi soldi per niente.
Da quando Santa Minolta mise a disposizione un autofocus degno di tale nome ALMENO la messa a fuoco non l'ho più "cannata" (quasi mai, almeno). Purtroppo l'esposizione non ha mai raggiunto quei livelli di affidabilità e bisogna sempre dare una controllatina, ma la messa a fuoco è una vita che è affidabile. Se invece il discorso vuole ricordare che molti fotografi non sanno come sfruttare lo sfuocato e la profondità di campo, verissimo: lenti corte e f/11 e siamo nitidi dall'ombelico all' infinito e oltre, stile autovelox.
Bravo, un consiglio.....Se si rimanda a un video, vuol linkato in sovraimpressione nel video in quel momento in cui se ne parla, se no la ricerca manuale è troppo macchinosa e si perdono views sul canale.... Come hai detto che dobbiamo migliorare le nostre fotografie, giustamente , dobbiamo anche migliorare i nostri video;-)...
Le case sono alla frutta, con il costo delle materie prime così alto non producono se non pochi pezzi e non arrivano i prodotti. Approfittiamo per leggere libri! E impariamo ad usare quello che abbiamo!!!
Kodak scriveva agli albori del digitale (quando produceva i sensori per i dorsi medio formato 4x4), che con circa 1 milione di pixel si ottengono stampe foto-realistiche da 18x13 cm. Tuttavia un numero maggiore di pixel comporta anche più dettaglio e colori più brillanti. Per stampe fino a 30x40 cm si hanno buoni risultati già con 5 megapixel ed in alcuni casi le stampe sono superiori come qualità a quelle basate su film. In parte, ciò si spiega col fatto che le stampe a basso costo e prodotte in serie da negativi sui minilab, sono spesso orribili.
Ma per quanto i sensori digitali non posso essere concorde: Il sensore è una piastrina di silicio sulla cui superficie sono stati realizzati milioni di fotoelementi (non pixel come spesso vengono erroneamente chiamati), disposti a scacchiera (p.e.lo schema Bayer). Un concetto fondamentale, è che c'è un numero massimo di fotoni che un fotoelemento può contenere. Raggiunto questo limite, detto “saturazione”, eventuali fotoni in eccesso andranno persi e non saranno contati.Un sensore di buona qualità dispone di 14 bit che si traducono in 16.384 livelli di grigio, che sono i “gradini” della scala di misura dei fotoni. L'aver contato i fotoni non fornisce, però, informazioni sul colore della luce che ha colpito i singoli fotoelementi; per questo i sensori sono in realtà monocromatici. Per ottenere immagini a colori si ricorre allora a un escamotage ideato da Bryce Bayer, detta “demosaicizzazione”: su ogni fotosito viene applicato un filtro rosso, verde oppure blu.
Da ciò si arriva alla conclusione che più i sensori sono densi e più grandi devono essere (più megapixel = full frame; meno megapixel = formati APS-C o micro4:3).
La mia "sorpresa" è stata che la vechhietta D700 ha surclassato la nipote D810 specie ad alti ISO.
Non ci crede nessuno
La mia sorpresa era constatare che un sensore kodak da 5mp, regalava stampe migliori della 35mm nel formato 30x40 cm che usavo nei matrimoni.
Anzi, usavo il 30x45 cm perché costretto dalle proporzioni della pellicola 35mm che a me, non piaceva.
Quindi nel 2004 ho pensionato la pellicola in favore di una reflex Olympus E-1.
E' stato poi semplice comprendere che potevo scattare con tempi di posa anche lenti (ottima ergonomia e scatto ovattato), diaframma un paio di volte più aperto ed avere la stessa profondità di campo; questo mi permetteva di non alzare molto la sensibilità.
Infatti continuo a non comprendere come mai si mettono a confronto le stesse sensibilità, tra i sensori con diversa ampiezza... 🤔
Certo vi sono anche aspetti meno positivi, come nelle scene tendenzialmente di un solo colore avere un appiattimento dovuto al sensore Bayer.
Ma quanto capitano queste situazioni nel quotidiano?
Raro se non eccezionalmente.
Sono felice del mio passato "chimico" od "analogico", perché sicuramente regala un approccio nella "previsualizzazione" importante se non fondamentale, nel vivere l'arte fotografica.
Ed è facile per un fotografo con questo bagaglio, traslare questa esperienza nel digitale.
@@palmerino1965 sì ok, ma con che te piace scattà? Nun s'è capito. Digitale quindi? Micro 4/3? Consideri il digitale superiore alla pellicola?
Digitale.
La pellicola l'ho pensionata definitivamente (il medio formato) 4 anni dopo con l'acquisto della successiva reflex Oly da 10 mp, per le rare foto di arredamento per un cliente che chiedeva spesso dei poster...
Comunque rimane indifferente quale tecnologia utilizzare.
La qualità della luce, l'importanza della composizione, prospettiva, triade espositiva...
Mi piace scattare solo che per lavoro uso camere per fotografie "immersive" e "tridimensionali".
Quelle classiche, rimangono limitate nel lavoro e quindi sono soprattutto per mie foto amatoriali.
ps: uso il micro 4/3 ed anche le vecchie reflex 4/3, come camere con sensori più piccoli per lo più cinesi perché sono quasi le uniche attente a questo nuovo modo di intendere la video fotografia.
Il digitale è meglio per me che amo la pratica.
La pellicola ha i suoi plus soprattutto nel campo artistico per chi volesse vendere poche foto ad alti prezzi, magari stampate in numeri limitati.
Foto artigianali.
Ovviamente una volta che si è fatto un "nome" si possono chiedere compensi adeguati.
@@palmerino1965 grazie mille
Quest'anno per il compleanno mi regalo il corso per il bianco e nero.
@@davidebilancia9901 consigliatissimo
Anche io all' inizio sono stata soggiogata dall' effetto fotocamera e non nascondo che anche oggi sarei tentata nell' acquisto di una nuova fotocamera. Ma da quando ho acquistato la vecchia micro quattro terzi della Om E MARK della Olympus e ho cominciato ad usarla ho acquistato la consapevolezza che la macchina fotografica più adatta non è quella più nuova o più costosa o più tecnologica, ma quella che senti più tua e spesso la più semplice da usare. Oggi i miei soldi preferisco spenderli sugli obiettivi, nei corsi e sui libri. Ho solo un cruccio che mi resta : una bella monocromatica che ahimè nell' usato si trovano poco e ancora a caro prezzo
Concordo, anzi aggiungerei per chi fosse all inizio...di spendere davvero poco per una camera di fascia tipo la canon 30d/md mkii/ olympus om d em5 mkii/ fuji x t30...(insomma avete capito), una bella lente fissa (40 o 50mm equivalente), poi imparare tecnica e conoscere se stessi, cosa si vuole fare (e questo almeno un paio di anni durerà..almeno, come minimo..), Poi dopo...evolversi con l'attrezzatura ma solo dopo essere cresciuti fotograficamente... direi un bel rapporto 3:1 ... 3 passi sulla tecnica/storia ed introspezione e 1 in attrezzatura. IMHO
Certo che sì! Anch'io ho messo a fuoco tutta una serie di questioni secondarie senza soffermarmi sulla vera questione fotografica. Ammetto che uno switch di crescita c'è stato quando ho deciso di iniziare a usare una lente prime (un 14mm) con messa a fuoco solo manuale: ho dovuto iniziare a pensare allo scatto e a non subirlo.
Caro Damiano, video interessantissimo come al solito. Il tuo invito a scegliere attrezzatura usata di buona qualità piuttosto che macchine entry level è da seguire ma .... Come comprare una macchina usata? Su ebay, o Subito, internet in generale o negozio (quei pochi che sono rimasti)? Che ne pensi di RCE Foto? come non prendere fregature colossali? Ecco potresti realizzare un video su questo argomento.
Secondo me l'usato è rischiosa per un novellino. A parte il dove comprare, e l'usato garantito costa a volte poco meno del nuovo, il novizio non sa bene cosa guardare con maggiore accuratezza e questo secondo me è il problema più grande.
Subito e E-bay sono le madri di ogni cetriolo. RCE Foto sono serissimi, competenti e gentili (oltre che garantiti e con negozio "fisico") e ti sanno consigliare al meglio, anche apparentemente contro il loro immediato interesse: hanno capito che un cliente soddisfatto TORNA a spendere... Poi di onesti ce ne sono tanti. ma l'acquisto diretto da chissachì trovato in Rete MAI.
Sull'acquisto di un usato per un principiante sarei cauto. Perché quello garantito è cmq molto costoso e il rischio di fregature per quello che non lo è credo sia abbastanza alto se si tratta con sconosciuti( per un novizio è complicato valutarlo bene). Sugli obiettivi di qualità d'accordo, ma per i novizi un'ottica kit mediamente buona va già bene. Cmq si parla poco dei costi collaterali dei fotografi, come per es. di dotarsi di un buon PC e di un discreto buon monitor da almeno 24-27 pollici.
Grazie, ottimi spunti, soprattutto per noi neofiti
Solito "cazziatone" di Damiano "incazzato" (non a caso Roberto non c'era ;-) ). Abbasso l' HW e viva il SW, cioè la nostra mente ! Scherzi a parte, tutto molto vero ma penso sia inutile scaldarsi, fa parte dell'evoluzione fotografica del singolo raggiungere lo "stato" descritto in questa riflessione. Personalmente ci ho messo un po' a capire che l'obiettivo "fa la foto" e non la macchina, oltre naturalmente al fotografo .... l'ho capito facendo un percorso di crescita e provando quasi per caso un obiettivo di qualità . Questo vale anche per tutto il resto. Se qualcuno me lo avesse detto prima forse non sarei stato pronto a ricevere il messaggio, o forse avrei ringraziato. Per concludere, non tutti diventeranno (me compreso) novelli HCB, l'importante è anche un po' divertirsi. Un po' come cantare se si è stonati: ci si può comunque divertire a patto di non voler partecipare al Festival di Sanremo ;-) .
Concordo. È un po' come le moto, il limite non è quasi mai la moto, è il pilota. Quando arrivi a un certo punto, ti serve qualcosa di più performante, allora ti aiuta a fare quell'extra step, altrimenti sono soldi buttati e probabilmente sei messo peggio. Per le lenti è un altro discorso.
Veramente un riflessione con "Profondità".
Siamo sempre a guardare alla supercazzola tecnologica e poi ci perdiamo il bello del nostro hobby.
Invece dovremmo guardare oltre anche lo scatto stesso, perché abbiamo un potere enorme dentro il "semplice" gesto dello scatto.
Possiamo provare a parlare agli altri, facendo vedere quello che abbiamo colto.
Tutto questo non lo si fa con la tecnologia o la tecnica, fotografando quello che è il nostro io riproiettato nel mondo.
Carissimo Damiano, video interessante come tutti del resto. Io uso con soddisfazione la GX9, con un set di ottiche composto dal 14-140 e 16-32, 15mm f1.7 Panaleica e 45mm f1.8 Olympus. Quando esco con la macchina al collo non ho in mente un tipo di foto quindi sono sempre indeciso su quale ottica montare, e spesso finisco col scegliere il tuttofare 14-140 e tenermi in tasca il 15mm molto più luminoso in caso di necessità. Probabilmente bisognerebbe avere già in mente cosa si vuole fare fin dall'inizio e non affidarsi al caso del momento. Secondo te quale sarebbe l'approccio migliore?
Grazie molte del tuo eventuale consiglio.
Un caro saluto :) Di tutti gli errori che posso commettere quando faccio fotografie, di gran lunga quello che mi fa incazzare di più è quando mi accorgo che ho messo male a fuoco il soggetto che avevo scelto. Porca miseria...sopporto tutti gli errori ma quello proprio non me lo perdono 😅🤣
Il focus sul ferro arriva quando non si hanno idee da sviluppare ecco allora che si cambia tutto e momentaneamente il nuovo ferro da una spinta al neurone che si mette in moto e produce qualcosa anche di buono, poi col tempo la spinta perde potenza e caschiamo nuovamente nel vortice del "cambio tutto" perché non ho altro da fare. La metafora della squadra di calcio che cambia allenatore ci sta tutta. Nuovo allenatore nuovi risultati almeno nelle prime partite e poi...
Nel corso degli anni ahimè credo di aver perso tanto in parte credo colpa della tecnologia ma che io non ho saputo in qualche modo "domare" ora il mio obiettivo è concentrarmi di nuovo sulla fotografia anche se il lato dello sviluppo come dici tu Damiano intendo come pp lo trovo agnostico ma ci proverò.
Se uno prende coscienza delle proprie capacità arriva senza dubbio a quello che tu dici: l'apparecchio fotografico è soltanto un mezzo, sicuramente utile e necessario, ma è soltanto una delle componenti per conseguire quello che uno si propone. Io, dopo una sequenza di acquisti compulsivi al limite della idiozia, penso di essere arrivato a questa sacrosanta conclusione.
Ho quindi venduto la mia attrezzatura supertecnologica mi sono procurato una bella Pentax K5 IIs di oltre dieci anni fa (ma poteva essere anche una Canon o Nikon reflex dello stesso periodo), qualche obiettivo di buona qualità, guadagandoci nella semplicità d'uso ed economicamente ed avendo comunque, gli stessi risultati decenti, amatoriali, che riscontro da 55 anni a questa parte.
Anche studiare i grandi pittori tipo il canaletto è Caravaggio soprattutto per la fotografia non sarebbe male.
Capisco Caravaggio… ma il Canaletto? Un vedutista formato cartolina…
Detto questo, ogni contributo artistico è nutrimento per l’anima (e quella del fotografo in particolare). Allora anche Rothko ha i suoi perché…
@@enricodemarchi7870 personalmente canaletto non oltre per lo studio che ha fatto e usufruito della camera oscura con foro stenopeico quindi il concetto alla fase della fotografia all' epoca usata per il foto ricalco su simil tela, anche per l'ossessione al prospetto, alla geometria, ed alla visione del grand angolo soprattutto in molte tele raffiguranti venezia; cosa mia personale e totalmente impropria prenderei spunto Canaletto per la paesaggistica e composizione e Caravaggio per la ritrattistica e uso sapiente dei piani e maestro della luce, che fino a quell epoca una disposizione di luce stile fotografica non era stata ancora "applicata".
@ sono di famiglia veneziana e amo le opere del Canaletto… però, per la fotografia, trovo poca “trasgressione/innovazione” a cui attingere. Tutto qui.
@@enricodemarchi7870 nel canaletto non ve ne è
Aggiungo un altro commento, ragazzi ci potreste fare un video per le fuji, sulle "ricette"...il perché le le usate oppure perché non le usate e i vari settaggio a cosa servono?...non è per niente chiaro. Grazie mille un saluto.
Sfondata l'ennesima porta aperta. Guarda Damiano che chi ha la fobia dell'ultimo ritrovato tecnologico difficilmente fa certi ragionamenti. Non perchè non ci arrivi o perchè è desideroso dell'ultima uscita: è una questione filosofica. La cosa pervade qualsiasi ambito della vita. Mettere a fuoco l'esistenza è forse più impegnativo che dotarsi di surrogati.
Ciao.
tutto assolutamente condivisibile
Ciao e sempre complimenti, io sono solamente appassionata di fotografia, ma son voluta partire da una d810 per imparare davvero....sbaglio? Sono legata alla reflex e non vorrei almeno per i prossimi 10 anni abbandonarla per mirollers nonostante le migliorie soprattutto per la messa a fuoco ..anzi vorrei prendere anche una d850 per poter avere 2 macchine con 2 obiettivi già montati, sbaglio?
Forse un po' tutti abbiamo speso soldi in attrezzatura inutile o inadatta alle nostre esigenze e alla fine quello che sostieni mi trova pienamente daccordo.
Se posso avanzare una richiesta mi piacerebbe sapere cosa ne pensate in Riflessioni Fotografiche delle foto fatte in HDR perchè sinceramente io preferisco chiamarle immagini e non fotografie nel senso stretto del termine.
Dopo aver visto la mostra di Franco Fontana ho concluso che la messa a fuoco non e’ indispensabile, ma una semplice licenza poetica…
Per questo che Leica ha tanto successo
Meno sciocchezze e più dedizione alla composizione ed al progetto
Leica ha successo per altri motivi, in primis l'aver costruito un brand di grande attrazione: contrariamente alla mia (lontana) gioventù, dove un negativo generato da una Ottica Bencini era CLAMOROSAMENTE diverso da quello di una fotocamera di fascia alta, la tecnologia oggi ha "spianato" la linea di base estremamente in alto. Io mi sarei mangiato i gomiti per avere la qualità di una moderna entry-level con plasticotto di serie, e d'altra parte il grosso sbarramento qualitativo era dato dall'emulsione e dal rapporto d'ingrandimento più che dal vetro. La Leica gioca pesante sul fatto che i maestri della Magnum usavano spesso una Leica, e nella logica puerile del consumismo se ho la stessa fotocamera di Bresson sono anch'io Bresson: niente di male, anche le Leica devono vendere, ma OGGI sono fotocamere confrontabilissime con tante altre - certo, se scatti Nikon o Canon non ti trovi teletrasportato in un tramonto- con- Torre Eiffel- e- brunetta- gnocca come nella pubblicità Leica...😎😎
@ sono quasi 40 anni che uso Leica…
Il ritorno all essenziale è uno dei motivi odierni di tale successo pur non essendo l unico
Ma quelli che parlano di autofocus nei commenti hanno solo letto il titolo?
intanto pare ci siano rumors da OM per l'annuncio di una nuova camera
avevo avuto una buona intuizione quando pensavo di entrare nel mondo della fotografia cominciando con una Leica per imparare 🤣... unico impedimento é solo il costo 😅
Cultura dell’immagine. Evviva.
Sono qui da poco e per imparare, da motociclista, posso dire che il manico conta ancora?
Certamente
@ meno male 😅
Perché diciamo questo... perché ancora questi chiarimenti? Anzi, questo precisare su come fotografare? O meglio, chi è che crede ancora nel mezzo meccanico?
perché hai venduto la Leica?
potrei migliorare la messa a fuoco delle mie foto se avessi la certezza che mette a fuoco dove ho puntato il joystick.
ho il 16:55 2.8 primo modello che a55 mm e infinito secondo me canna le immagini sono troppo morbide come se stesse a 5m e non all'infinito come se fossero completamente fuori fuoco e non ci sono opzioni per calibrarlo dato che gli encoder all'interno della Lente sono assoluti. una volta nelle macchine reflex gli encoder erano incrementali e quindi non essendoci la certezza della posizione della messa a fuoco ti permettevano di fare la calibrazione e la correzione.
e secondo me c'è qualcosa che ha a che fare con il sensore da 40 megapixel dato che con quello da 26 della xt4 non avevo notato questi problemi.
e non credo di aver rotto l'obiettivo dato che non mi è mai caduta né una lente né una fotocamera in vita mia e sono conservate bene dentro un armadio.
Scusa, ma hai capito il senso del discorso di Damiano? Cosa c'entra l'obiettivo Fuji e vattelapesca...
@emilianorastello2067 Fujifilm c'entra sempre. magari inserissero la possibilità di calibrare la lente o fare una correzione cosa che sono sicuro che Pentax consente di fare.
@mariobnc1995 i tuoi interventi sono sempre volti a sparlare di Fujifilm senza un senso logico e che dia un valore aggiunto al senso del video.... Ti conviene rivederlo
@@emilianorastello2067 sì lo sto guardando video fantastico ma confermo quello che ho detto.
@@mariobnc1995 come ti pare, ma confermi qualcosa che non c'entra nulla col video. Damiano ha parlato di fotografia, non di attrezzatura
Ho una Sony a 73 e spesso con il 24-105 la messa a fuoco a 105 non mi mette a fuoco, mi va avanti e indietro, cosa che non mi fa alle altre focali, è normale? Con autofocus singolo.
Bisognerebbe anche trovare il nostro abitat. Io quando vado in montagna, sulle dolomiti o sulle alpi, in mezzo alla Natura, sono in pace con il mondo e con me stesso. E dell attrezzatura non me ne può fregar di meno. Le scimmie, i fuori focus, mi vengono quando sono nella città tra i palazzi lo smog e la gente maleducata. È la noia che ci fotte.
Osservazione interessantissima. Fa riflettere
@valeriomistretta3041 ti ringrazio