Ciò che il mondo rifiuta: l'abito dei monaci delle tradizioni buddhiste

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  • เผยแพร่เมื่อ 25 พ.ย. 2024

ความคิดเห็น • 6

  • @francescovergata2197
    @francescovergata2197 10 หลายเดือนก่อน +3

    Grazie Tashi delek 🙏

  • @totalservicesrls9843
    @totalservicesrls9843 9 หลายเดือนก่อน +1

    Grazie 💗Gassho 🙏🏻

  • @alidalavezzari4103
    @alidalavezzari4103 5 หลายเดือนก่อน +2

    Scusa, ma usavano la curcuma per tingere, non uccidere alcun essere vivente e' uno dei precetti e la cocciniglia da colore porpora. Che tutti gli esseri viventi possano ottenere l'illuminazione e le sue cause.

  • @patriziamura9809
    @patriziamura9809 5 หลายเดือนก่อน

    a min 4:10 / 4:14: ok ma affermazioni teatrali necessiterebbero che fossero citate le fonti di tali contenuti specifici.

    • @UomoSecreto
      @UomoSecreto 17 วันที่ผ่านมา

      Nel Vinaya Pitaka (La raccolta del canone pali che contiene le regole monastiche stabilite da Shakyamuni), all'interno del Mahāvagga, all'ottavo Khandhaka - "Cīvarakkhandhaka" (Cīvara è il nome in lingua Pali del "Kesa"), Shakyamuni afferma che chi vuole può vestire, come lui, con vesti ricavate da stracci di scarto. Nella sezione "paṃsukūlapariyesanakathā", vengono descritti i monaci scendere a raccogliere stracci da una cava di discarica per lavarli, colorarli e farne vesti. È naturale immaginare che 2500 anni fa, tra le stoffe scartate ci fossero stoffe usate per il mestruo, bende usate per i cadaveri, ... (non si buttava via la stoffa con leggerezza). Non è comunque certo compito della rev. Viviani dare questi riferimenti durante il discorso.

    • @patriziamura9809
      @patriziamura9809 17 วันที่ผ่านมา

      @@UomoSecreto "E' naturale immaginare".
      No, non è naturale affatto immaginare, è pura illazione ed antistorico. Potrebbe essere altrettanto naturale immaginare che in ogni caso anche in tempi più antichi, poichè il potenziale di diffusione di malattie era conosciuto, questo particolare genere di scarti fossero tenuti a parte e bruciati.
      E - a parte il gusto perverso di certe immaginazioni - è estremamente scorretto far passare tali proprie immaginazioni per fatti o realtà, peggio ancora per scelte deliberate.
      Se si fanno delle affermazioni così precise, si, è dovere dare dei riferimenti, poichè il canone lo conosco e non vi risulta in alcun modo il prodotto della fervida, fantasiosa, e un po' perversa anche, immaginazione della Viviani. Quello che piace immaginare a lei, se lo immagini per se stessa, con coscienza di quanto possa non essere condivisibile.