Molto interessante. Tutti concordano sul fatto che nel processo di memorizzazione di un brano dobbiamo sfruttare tutti i tipi di memoria: analitica, musicale, fisica, fotografica, ecc...ma quello che spesso non viene suggerito è come applicare nella pratica tutto questo. Al di là del fatto che il pezzo va analizzato, ne va capito lo sviluppo, vanno identificate le modulazioni e l'armonia sottostante; vanno isolati gli stilemi utiizzati (arpeggi, scale, salti, procedimenti polifonici, ecc..), il metodo pratico dello studio degli attacchi a ritroso mi pare molto efficace. Proverò ad applicarlo. Io, avendo una formazione organistica, sono uno "score-addict", ma ho deciso di sviluppare lo studio a memoria sia per il pianoforte che per l'organo (dove abbiamo in più la parte di pedaliera) e questi consigli mi paiono motlo utili!
Bellissima la metafora delle fotocopie! È molto improbabile che si possano ricordare a memoria tanti brani, ad un certo punto il cervello comincia a cancellare dei dettagli. Complimenti per il canale!
mai sentito questi metodi, hanno un funzionamento che mi sembra molto logico logico e organizzativo; spiegazione molto piacevole, semplificata e chiara 😀👏🏻
Molto utile ho sempre cercato di imparare dei brani a memoria senza capire come la lezione sulla suddivisione del brano è molto utile la applico ogni giorno e mi sta aiutando immensamente grazie mille
Ciao! Si è vero quello che dici mi capita che dopo aver studiato molto un pezzo anche abbastanza lungo e saperlo a memoria e quindi pensi che ormai sia ok poi piano piano cominciare ad avere dei piccoli vuoti di memoria! E devo riprendere lo spartito. Adesso ho capito come fare! So già che funzionerà. Ci vuole una metodologia se no rischi fare centinaia di ore al pianoforte e poi non avere risultati poco gratificanti . sei proprio brava a spiegare e con argomenti importanti
Nella vita, come nella musica, l'estetica e il gusto hanno un ruolo fondamentale. Vedendo l'arredo, i colori e l'illuminazione del suo studio mi passa decisamente la voglia di ascoltare i suoi consigli.
Buongiorno, video interessantissimo, solo qualche considerazione. Mi sembra di capire che comunque alla fine tutto ciò si risolve in ripetere, ripetere ed ancora ripetere utilizzando però varie metodologie più intelligenti e varie della mera "forza bruta di ripetizione sequenziale". Quindi la domanda è: non è forse questa la famigerata "memoria di mano o muscolare che dir si voglia ?". Al minuto 19:40 del video accenna ad altre considerazioni da applicare per raggiungere l'obiettivo e cioè lo studio armonico, la riscrittura del brano (molto utile ma decisamente faticosa), ecc. Personalmente sto cercando di applicare tutto ciò ma "credo" che manchi qualcosa e penso che sia l'emozione, cioè quel qualcosa che ci rimane impresso nella memoria, come quando ci capitano avvenimenti/esperienze intense e non le dimentichiamo più. Ecco, quello è secondo me il fondamentale anello di congiunzione e lo devo ancora trovare...(magari non esiste e vince la ripetizione!). Cosa ne pensa delle immagini mentali associate al brano (frasi musicali o altro?). In conclusione vorrei trovare e sperimentare altre tecniche che non la sola ripetizione seppur intelligente e "pensata". Cordiali saluti.
Certamente l’emozione è alla base di ogni genere di apprendimento e deve essere ricercata e presente in ogni atto intelligente applicato, nella musica come del resto nella vita
Concordo pienamente sul fatto che eseguire un brano a memoria solo perchè si è suonato tante volte ( memoria meccanica) , puó farci cadere in errore compromettendo l'esecuzione.
Grazie per questo video molto interessante, Mi ripropongo prossimamente di girare una Reaction proponendo alcuni approfondimenti. mi occupo dell’arte della memoria applicata alle arti sorelle, ho scritto due trattati su questo argomento e apprezzato senza dubbio le tue considerazioni. A presto
Ciao ! iscritto. Ho iniziato a vedere questo video, ma scrivo già che io per imparare a memoria i brani ( ho un ottimo orecchio per le melodie ), sotto il profilo degli accordi ho qualche metodo. O sono accordi semplici ( due accordi all'infinito o anche 3 o 4 ) oppure mi scrivo la melodia e gli accordi su excell .... così vedo come sono strutturate le varie parti delle canzoni. Ad esempio per Hotel California degli Eagles, oppure per The River di Bruce Springsteen ed altre. Li poi imparo tutto a memoria. Ma senza scrivere su excell, in questo caso, occorre sempre un sito con gli accordi corretti. A memoria è dura senza vedere qualcosa di scritto.
Ti vorrei chiedere una cosa io ,sin da piccola so suonare la tastiera ad "orecchio" non so se di dice così. Nel senso che io ascolto un brano e so riprodurlo a modo mio ma simile. So fare accordi e assolo ma non so che note sto facendo. Sto cercando di imparare le note e studiare lo spartito..ma mi viene male questo metodo. Tutti mi dicevano che senza studiare non andava bene...ci sto provando ma per me è difficile 😅..come posso imparare?😊
Complimenti, l'apprendimento a memoria e' argomento sempre molto interessante. Mi permetto solo di riferire un mio personale punto di vista: la lettura di uno spartito musicale dovrebbe avvenire piu' e piu' volte lontano dalla tastiera allo scopo di analizzarne la struttura e di suddividerlo in parti omogenee dal punto di vista compositivo un po' come avviene con un testo universitario. Il pianoforte, a mio modesto avviso, non andrebbe nemmeno aperto in questa fase per una settimana o piu'. Secondo me e' fondamentale analizzare bene prima l'accompagnamento su cui sovrapporre, solo in un secondo momento, la parte melodica. Se il brano e' a piu' voci, naturalmente, queste andrebbero scorporate e studiate a parte. La memoria puo' essere messa, cosi, in esercizio dal confronto tra le diverse porzioni (o "moduli") in cui una determinata pagina musicale finisce con l'essere "spacchettata" come in una ideale scatola di montaggio e puo' essere agevolata (se posso aggiungere una mia personalissima esperienza) anche immaginando di tracciare delle geometrie virtuali sulla tastiera secondo percorsi, naturalmente, del tutto soggettivi. In questo modo mi e' stato possibile imparare a memoria cinque componimenti di Chopin in ventiquattro mesi e sto provando ad ottenere qualche buon risultato anche con un paio di movimenti per solo piano presi dai concerti di Rachmaninoff. Sono assolutamente d'accordo con Lei sul fatto che la memoria c.d. "meccanicistica" sia quanto di piu' rischioso in fase di esecuzione davanti ad un qualsiasi uditorio perche' le amnesie sono sempre possibili anche per semplice fatto emotivo. Naturalmente la qualita' tecnica della restituzione al pianoforte di quanto cosi appreso a memoria e' materia per soli pianisti professionisti a cui, da buon cultore amatoriale sia pure da lungo tempo, non mi permetto nemmeno lontanamente di paragonarmi. Di nuovo molti complimenti.
Una domanda sorge spontanea: intendi dire una netta distinzione tra memoria muscolare e quella scritta nella" ram" del cervello tramite la lettura? Ma allora come fa gente come Stevie Wonder a memorizzare i propri capolavori ? Scusa ma la mia curiosità è sempre stata ipertrofica. Thks!
Ciao, bellissima lezione. A me capita questo: se riprendo un brano dopo un pò di tempo e lo suono a memoria, la prima volta, lo suono bene, poi invece va sempre peggio. E' normale?
Si, proprio perché dopo tanto tempo a primo impatto si vive un pò di rendita, ma poi se lo studio della memoria non è solido escono subito i punti deboli
vero confermo cmq suonato con lo spartito col brano davanti è meglio e si capisce che " c'è più studio" c'è me so spiegato che la gente che non suona non deve capire che sé uno suona una cosa a memoria e l' altro legge. Non vuol dire che quello che legge lo sa suonare di meno. La gente che non studiano il Pianoforte🎹 o la Musica in generale. Sanno leggere? no fine ciao non devono cagare il caz*o a noi Pianisti/Musicisti. È poi sé suoni a memoria c'è il rischio di suonarlo grazie alla memoria della mano detta anche memoria muscolare e però per non dico tutte le note ma per alcune note,intervalli o insomma per un po' di note non ti capisco e suoni a caz di cane. È quindi fine. Ditemi sè ho ragione...
Sono d'accordo come esercizio ma come la mettiamo con i virtuosi che non guardano spartito, ne tastiera, suonando ad orecchio assoluto, come Errol Garner
Grazie, proverò 🎉
Molto interessante. Tutti concordano sul fatto che nel processo di memorizzazione di un brano dobbiamo sfruttare tutti i tipi di memoria: analitica, musicale, fisica, fotografica, ecc...ma quello che spesso non viene suggerito è come applicare nella pratica tutto questo. Al di là del fatto che il pezzo va analizzato, ne va capito lo sviluppo, vanno identificate le modulazioni e l'armonia sottostante; vanno isolati gli stilemi utiizzati (arpeggi, scale, salti, procedimenti polifonici, ecc..), il metodo pratico dello studio degli attacchi a ritroso mi pare molto efficace. Proverò ad applicarlo. Io, avendo una formazione organistica, sono uno "score-addict", ma ho deciso di sviluppare lo studio a memoria sia per il pianoforte che per l'organo (dove abbiamo in più la parte di pedaliera) e questi consigli mi paiono motlo utili!
Bellissima la metafora delle fotocopie! È molto improbabile che si possano ricordare a memoria tanti brani, ad un certo punto il cervello comincia a cancellare dei dettagli. Complimenti per il canale!
Complimenti, bel video
mai sentito questi metodi, hanno un funzionamento che mi sembra molto logico logico e organizzativo; spiegazione molto piacevole, semplificata e chiara 😀👏🏻
Grazie mille per i preziosi consigli 👍🏻👏👏👏
😊🎼🌷
Molto brava!
Molto utile ho sempre cercato di imparare dei brani a memoria senza capire come la lezione sulla suddivisione del brano è molto utile la applico ogni giorno e mi sta aiutando immensamente grazie mille
Ciao Lorela, sono davvero felice che tu stia ricontrando reali vantaggi con questa metodologia😊🎶
Interessante
Che brava !!! Bella lezione, non so se riuscirò ad applicare la tecnica ma ci proverò, grazie :- )
Ottima lezione, consigli utilissimi e da seguire sicuramente : Grazie.
😊🎼
Bel video,grazie ☺
😊🎶
@@coloridellamusica quasi nessuno sa dare un metodo x memorizzare i brani,sei molto brava,e anche tanto bella,bieogna dirlo 😉
Molto brava😊
Grazie😊🎼
Ciao! Si è vero quello che dici mi capita che dopo aver studiato molto un pezzo anche abbastanza lungo e saperlo a memoria e quindi pensi che ormai sia ok poi piano piano cominciare ad avere dei piccoli vuoti di memoria! E devo riprendere lo spartito. Adesso ho capito come fare! So già che funzionerà. Ci vuole una metodologia se no rischi fare centinaia di ore al pianoforte e poi non avere risultati poco gratificanti . sei proprio brava a spiegare e con argomenti importanti
Sono veramente felice di potervi essere di supporto allo studio!🎶😊
Grazie per i consigli!
Nella vita, come nella musica, l'estetica e il gusto hanno un ruolo fondamentale. Vedendo l'arredo, i colori e l'illuminazione del suo studio mi passa decisamente la voglia di ascoltare i suoi consigli.
Davvero bravissima, da principiante mi è stato molto utile questo video, finalmente conosco dei veri metodi per studiare dei brani 😀
Mi fa molto piacere che le metodologie siano state utili😊
Grazie, utilissima lezione. Ho avuto il piacere di partecipare a un tuo seminario tempo per Pianosolo (sono un allievo di pianosolo).
😊🎼🎹
piu che brava sei bellissima
Buongiorno, video interessantissimo, solo qualche considerazione. Mi sembra di capire che comunque alla fine tutto ciò si risolve in ripetere, ripetere ed ancora ripetere utilizzando però varie metodologie più intelligenti e varie della mera "forza bruta di ripetizione sequenziale". Quindi la domanda è: non è forse questa la famigerata "memoria di mano o muscolare che dir si voglia ?". Al minuto 19:40 del video accenna ad altre considerazioni da applicare per raggiungere l'obiettivo e cioè lo studio armonico, la riscrittura del brano (molto utile ma decisamente faticosa), ecc. Personalmente sto cercando di applicare tutto ciò ma "credo" che manchi qualcosa e penso che sia l'emozione, cioè quel qualcosa che ci rimane impresso nella memoria, come quando ci capitano avvenimenti/esperienze intense e non le dimentichiamo più. Ecco, quello è secondo me il fondamentale anello di congiunzione e lo devo ancora trovare...(magari non esiste e vince la ripetizione!). Cosa ne pensa delle immagini mentali associate al brano (frasi musicali o altro?). In conclusione vorrei trovare e sperimentare altre tecniche che non la sola ripetizione seppur intelligente e "pensata". Cordiali saluti.
Certamente l’emozione è alla base di ogni genere di apprendimento e deve essere ricercata e presente in ogni atto intelligente applicato, nella musica come del resto nella vita
Concordo pienamente sul fatto che eseguire un brano a memoria solo perchè si è suonato tante volte ( memoria meccanica) , puó farci cadere in errore compromettendo l'esecuzione.
Grazie per questo video molto interessante, Mi ripropongo prossimamente di girare una Reaction proponendo alcuni approfondimenti. mi occupo dell’arte della memoria applicata alle arti sorelle, ho scritto due trattati su questo argomento e apprezzato senza dubbio le tue considerazioni. A presto
Ciao ! iscritto. Ho iniziato a vedere questo video, ma scrivo già che io per imparare a memoria i brani ( ho un ottimo orecchio per le melodie ), sotto il profilo degli accordi ho qualche metodo. O sono accordi semplici ( due accordi all'infinito o anche 3 o 4 ) oppure mi scrivo la melodia e gli accordi su excell .... così vedo come sono strutturate le varie parti delle canzoni.
Ad esempio per Hotel California degli Eagles, oppure per The River di Bruce Springsteen ed altre.
Li poi imparo tutto a memoria.
Ma senza scrivere su excell, in questo caso, occorre sempre un sito con gli accordi corretti. A memoria è dura senza vedere qualcosa di scritto.
E vero la musica sempre da memorizzare anche perche e tanta 🎹👋
🎼🎶
Ti vorrei chiedere una cosa io ,sin da piccola so suonare la tastiera ad "orecchio" non so se di dice così. Nel senso che io ascolto un brano e so riprodurlo a modo mio ma simile. So fare accordi e assolo ma non so che note sto facendo. Sto cercando di imparare le note e studiare lo spartito..ma mi viene male questo metodo. Tutti mi dicevano che senza studiare non andava bene...ci sto provando ma per me è difficile 😅..come posso imparare?😊
Complimenti, l'apprendimento a memoria e' argomento sempre molto interessante.
Mi permetto solo di riferire un mio personale punto di vista: la lettura di uno spartito musicale dovrebbe avvenire piu' e piu' volte lontano dalla tastiera allo scopo di analizzarne la struttura e di suddividerlo in parti omogenee dal punto di vista compositivo un po' come avviene con un testo universitario.
Il pianoforte, a mio modesto avviso, non andrebbe nemmeno aperto in questa fase per una settimana o piu'.
Secondo me e' fondamentale analizzare bene prima l'accompagnamento su cui sovrapporre, solo in un secondo momento, la parte melodica.
Se il brano e' a piu' voci, naturalmente, queste andrebbero scorporate e studiate a parte.
La memoria puo' essere messa, cosi, in esercizio dal confronto tra le diverse porzioni (o "moduli") in cui una determinata pagina musicale finisce con l'essere "spacchettata" come in una ideale scatola di montaggio e puo' essere agevolata (se posso aggiungere una mia personalissima esperienza) anche immaginando di tracciare delle geometrie virtuali sulla tastiera secondo percorsi, naturalmente, del tutto soggettivi.
In questo modo mi e' stato possibile imparare a memoria cinque componimenti di Chopin in ventiquattro mesi e sto provando ad ottenere qualche buon risultato anche con un paio di movimenti per solo piano presi dai concerti di Rachmaninoff.
Sono assolutamente d'accordo con Lei sul fatto che la memoria c.d. "meccanicistica" sia quanto di piu' rischioso in fase di esecuzione davanti ad un qualsiasi uditorio perche' le amnesie sono sempre possibili anche per semplice fatto emotivo.
Naturalmente la qualita' tecnica della restituzione al pianoforte di quanto cosi appreso a memoria e' materia per soli pianisti professionisti a cui, da buon cultore amatoriale sia pure da lungo tempo, non mi permetto nemmeno lontanamente di paragonarmi.
Di nuovo molti complimenti.
Una domanda sorge spontanea: intendi dire una netta distinzione tra memoria muscolare e quella scritta nella" ram" del cervello tramite la lettura?
Ma allora come fa gente come Stevie Wonder a memorizzare i propri capolavori ?
Scusa ma la mia curiosità è sempre stata ipertrofica. Thks!
I canali di memorizzazione sono tanti e di diversa tipologia. Non ci sono separazioni troppo nette
Ciao, bellissima lezione. A me capita questo: se riprendo un brano dopo un pò di tempo e lo suono a memoria, la prima volta, lo suono bene, poi invece va sempre peggio. E' normale?
Si, proprio perché dopo tanto tempo a primo impatto si vive un pò di rendita, ma poi se lo studio della memoria non è solido escono subito i punti deboli
vero confermo cmq suonato con lo spartito col brano davanti è meglio e si capisce che " c'è più studio" c'è me so spiegato che la gente che non suona non deve capire che sé uno suona una cosa a memoria e l' altro legge. Non vuol dire che quello che legge lo sa suonare di meno. La gente che non studiano il Pianoforte🎹 o la Musica in generale. Sanno leggere? no fine ciao non devono cagare il caz*o a noi Pianisti/Musicisti. È poi sé suoni a memoria c'è il rischio di suonarlo grazie alla memoria della mano detta anche memoria muscolare e però per non dico tutte le note ma per alcune note,intervalli o insomma per un po' di note non ti capisco e suoni a caz di cane. È quindi fine. Ditemi sè ho ragione...
Sono d'accordo come esercizio ma come la mettiamo con i virtuosi che non guardano spartito, ne tastiera, suonando ad orecchio assoluto, come Errol Garner
Purtroppo, spiegazione prolissa, e teorica: meno ripetizioni e più esempi concreti con esecuzione.
Se si rivolge a principianti, non è efficace.