Si forma quindi il concetto che l’irrequietezza derivante dal contrasto fra « per se » ed « in se » (vedi prima parte su Sartre), pur non caratteristica di oggettiva natura umana, sia per l’appunto suscitata dal sospettarsi l’uomo privo di essenza e, per così dire, perpetuamente fuori di sé, irresistibilmente rotolato nell’assurda temporalità, né propriamente stesso né veramente altro. Mi pare ne renda buon conto la figura quasi mitologica di Odisseo « polytropon », egualmente progettante e proiettato, anzi progettante perché proiettato.
eloquente Vattimo, rende semplice la filosofia del grande Heidegger.
Si forma quindi il concetto che l’irrequietezza derivante dal contrasto fra « per se » ed « in se » (vedi prima parte su Sartre), pur non caratteristica di oggettiva natura umana, sia per l’appunto suscitata dal sospettarsi l’uomo privo di essenza e, per così dire, perpetuamente fuori di sé, irresistibilmente rotolato nell’assurda temporalità, né propriamente stesso né veramente altro. Mi pare ne renda buon conto la figura quasi mitologica di Odisseo « polytropon », egualmente progettante e proiettato, anzi progettante perché proiettato.
Maestro!
Bravissimo!
No, scusi - guardi, che preferirei di essere un essere umano ... :-))
Eccezionale Gianteresio Vattimo meglio noto come Gianni Vattimo