Maria Valtorta - Quaderni - 6 novembre 1943: Sempre miei siete finché l’amore non è estinto in voi
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- เผยแพร่เมื่อ 17 ม.ค. 2025
- Maria Valtorta - Quaderni - 6 novembre 1943: Sempre miei siete finché l’amore non è estinto in voi
Dice Gesù:
«Io so che siete insidiati e deboli. Lo so e vi giudico tenendo conto di questo. Non sarei più giusto se non tenessi conto della vostra debolezza e delle opere del Maligno.
Quello che mi fa divenire severo è che molte [volte] voi non cadete per debolezza o per insidia demoniaca. Cadete scientemente. Vi buttate volutamente nel baratro dicendovi: “E che me ne importa di Dio?”. È allora che Io vi chiamo “Giuda”. Mi vendete col mio Sangue prezioso. Mi date in mano di Satana dando ad esso la vostra anima, che è mia perché l’ho ricomprata col mio morire. Mi tradite dicendovi cristiani, ma compiendo opere da anticristiani.
Anche Giuda consumò l’Eucarestia e con Me nel petto andò a prendere il denaro del baratto e colle mani contaminate da quel denaro mi abbracciò per segnalarmi al nemico. Giuda vi fa ribrezzo. Ma che fate di diverso voi che cercate di sfruttare la vostra posizione di cristiani per fini vostri e non servite gli interessi di Cristo? Tanto poco li servite che lo lasciate per andare dietro al Seduttore.
Quanta misericordia avrò per coloro che cadono con volontà contraria al cadere e che si pentono della loro caduta! Una, due, dieci, cento cadute non maliziose non feriscono a morte l’Amore. Sono scalfitture reciproche, che le vostre lacrime guariscono e che il mio amore risana. Voi mi dite: “Pietà, Signore” ed Io vi dico: “Vieni, povero figlio, al Padre”.
Sempre miei siete finché l’amore non è estinto in voi. Ed è per i figli feriti che ho dato il mio Sangue. Siate dunque giusti e pietosi seco voi come Io lo sono. Sforzatevi di conoscermi ed amarmi per non defraudare l’anima vostra del suo diritto alla gioia eterna.
Rimettetevi nella via della Vita. I miei comandamenti sono quella via. Cercate di averli presenti durante la vostra giornata. Ché se poi la debolezza vi trascina in errori leggeri, Io vi assicuro che non vi dovete accasciare. Domani farete meglio di oggi e dopodomani meglio di domani. Una pianta cresce lentamente. Ogni giorno una nuova radicetta, ogni giorno una nuova foglia. Ma quando è cresciuta come è bella! Così è la perfezione, figli. Si conquista per gradi.
Ma che credete, che Io darò premio minore a chi non fu sommo di improvviso? No, anzi. Fra chi fu santo per grazia mia e chi volle esser santo contro la sua natura, Io guarderò con occhio due volte amoroso questo eroe dell’amore. Il premio nell’eternità è unico: la vista di Dio. Ma l’abbraccio iniziale dell’unione fra il combattente vittorioso contro la carne, il mondo e il demonio, che per tutta la vita avranno agitato in esso la loro essenza serpentina, mille volte mozzata e mille volte risorta, sarà intenso di una estasi speciale.
Io ve lo dico. Credete a Me, Verità. Come è urgente ora il bisogno di quel ricordo in voi! Morite di non ricordarvi d’esser cristiani. Volgetevi al Cristo. Dice la Sapienza: “E chi si rivolgeva a quel segno non era guarito per ciò che vedeva, ma per te, Salvatore di tutti”.
Ecco, o figli. Non guarite dai vostri mali individuali e pubblici perché non sapete vedere Me. Le pratiche non contano, le ritorsioni creano più vasto male, le vendette uccidono prima chi le fa che chi le riceve, i ripari cadono senza ripararvi. Ma se veniste a Me sareste salvati. In ordine alla vita di questa Terra e a quella dell’al di là.
Ripeto il mio desiderio. Siano fatte molte adorazioni alla Croce che è il trono di potenza di Gesù Salvatore vostro. Come il serpente innalzato sulla croce aveva potere di guarire gli ebrei, così Io, Colui che è immortale, innalzato sulla Croce, avrò potere di mettere in fuga ciò che vi spaurisce e tormenta, perché Io sono il Signore della vita e della morte e posso mettere vita dove già è incombente morte e vincere la morte richiamando alla vita.
Niuno, tolto Io, può far questo. Satana può darvi tutti i poteri, ma non quello di richiamare il moto vitale. Anzi esso vi istruisce a spezzare le vite in odio al Datore della vita, il quale per nutrirvi non solo alla vita corporale, per la quale vi fa germinare e spigare il grano, quanto per la vita spirituale, vi dà il Pane che gli angeli adorano poiché è la Carne del Figlio di Dio. Ve lo dà non chiedendovi in cambio che amore e fede, ed anzi come Mendico santo vi prega di accoglierlo in voi poiché d’esser con voi fa la sua gioia.
In voi quel Pane si trasforma in Vita e Grazia, si trasforma in Salute, in Luce, in Gioia, in Sapienza. Tutto divenite quando siete un tutto col Figlio di Dio. Parla soavemente la Parola del Padre quando sta come cuore nel vostro seno. Ed è la mia Parola quella che conserva per la Vita eterna coloro che non abiurano la loro figliolanza soprannaturale.
Beati quelli che non solo ti amano, o Pensiero del Padre che l’Amore fa Parola, nelle ore di gioia, ma che anche prima che sia la gioia, anche sotto nubi di uragano, benedicono Te, Luce che non conosci pause nello splendere....