Studiare facilmente - Il trucco definitivo!

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  • เผยแพร่เมื่อ 21 ส.ค. 2024

ความคิดเห็น • 12

  • @annapisapia125
    @annapisapia125 3 ปีที่แล้ว +3

    Caro Enrico, ti seguo da tempo. Mio figlio ha perso il senso, non ha desiderio di imparare, lo ha perso e infatti stiamo facendo di tutto per non farlo smettere (che fatica in questo periodo così delicato per gli adolescenti). Hai un consiglio per chi proprio non trova più nessun senso in niente? Le stiamo provando di tutte per non perderlo! Grazie di cuore se vorrai rispondermi

  • @GLucPel
    @GLucPel 3 หลายเดือนก่อน

    bello come concetto, però va anche detto che per innamorarti di una cosa e capire a cosa ti servirà prima la devi conoscere. E con le materie scolastiche può capitare che all'inizio le studi a fatica e senza voglia e poi man mano che vai avanti ci prendi gusto. Almeno a me è successo così, e il periodo "iniziale" non è durato pochissimo. Perciò io consiglio agli studenti di impegnarsi e investire nello studio con spirito di gratuità e solo dopo avercela messa tutta, fare un bilancio.

  • @silviacastiglioni5779
    @silviacastiglioni5779 5 ปีที่แล้ว +3

    Grazie per avermi risposto

  • @valeriobertoldi6908
    @valeriobertoldi6908 3 ปีที่แล้ว +3

    L’ho girato a mio figlio.... sono 2 anni che glielo ripeto anche io. Chissà che una voce in più che gli ripete il concetto riesca a fare breccia. Tu però lo dici proprio bene 😌

  • @jena72
    @jena72 7 ปีที่แล้ว +4

    Bravohhh

  • @lorsian85
    @lorsian85 2 ปีที่แล้ว +3

    Ciao Enrico, pur stimandoti non sono d'accordo. È puramente illusorio pensare che il senso lo possano trovare gli studenti da soli.
    Al liceo andai in crisi perché non riuscivo a studiare le materie umanistiche, soprattutto storia, geografia e letteratura. Ovviamente non riuscivo a studiarle perché non mi interessavano. Poi c'è chi riesce a studiare a memoria e ha una ferrea disciplina, o per indole o perché riesce a forzarsi, ma io ho sempre funzionato con la motivazione. Non con motivazioni indirette tipo incentivi, premi, minacce di bocciature (che per fortuna non ho mai avuto). Queste con me non hanno mai funzionato. A me sarebbe servita una motivazione per sapere cosa avevano fatto gli hittiti, i sumeri, i romani, oppure per sapere perché era importante conoscere le opere di D'Annunzio, Pascoli, Dante, etc... Per me si trattava di persone che avevano avuto idee come potevo averle pure io. Perché dovevo studiare cose pensate da altri? Cosa me ne importava della storia dell'Impero Romano? Ecco, ora, da trentenne, i motivi li capisco. Allora, da adolescente, no. Ero lì che dovevo prepararmi per le interrogazioni che avevano come scopo quello di prendere un voto dignitoso e alzarmi la media voto. Soffrivo come un cane perché non riuscivo a concentrarmi sui libri. Leggevo a vuoto, parole senza significato, senza anima, scritte da qualcuno che non aveva la minima idea di cosa significasse insegnare la storia. Gli unici che potevano salvarmi erano i professori, che tra l'altro sarebbero in teoria pagati per insegnare, ma poche volte lo fanno con passione. E cosa facciamo allora, ci rimettiamo alla fortuna e alla buona volontà e passione degli insegnanti? Direi che non basta. Ci vuole un metodo efficace. Enrico, io avevo letto un tuo articolo sull'idea della storia insegnata al contrario. Vale a dire: capiamo quello che sta accadendo ORA nel mondo andando a ritroso nella storia, per capire cause, effetti e ricorsi storici. La storia non può essere insegnata con un programma in ordine cronologico, tantomeno classico. La storia deve essere una materia interdisciplinare, dinamica, ATTUALE. Così i ragazzi capiscono la bellezza di capire la storia, non certo leggendo e studiando, ripetendo, leggendo e ripetendo ancora. Per farlo, devono essere guidati, non possono avere l'iniziativa di farlo da soli. gli adolescenti pensano ad altro, non pensano a capire perché in USA accade ancora che un poliziotto uccida un cittadino di pelle nera. Finché qualcuno non glielo fa notare. E chi è questo qualcuno, se non un professore che segue un metodo di insegnamento?
    Grazie per aver letto fino a qua.

  • @riccardogentili3986
    @riccardogentili3986 4 ปีที่แล้ว +23

    Il vero problema sono i professori che non ti trasmettono la loro passione per quella materia, perché non la hanno. Perché per la maggior parte è gente frustrata, isterica, che concepisce la scuola come il luogo in cui si prende lo stipendio invece di capire che la scuola non è per loro, ma per noi ragazzi. Insegnare è sacrificio, completa dedizione: è il mestiere a parer mio più importante del mondo dopo l'essere medici, ma non si può dare ad entrambe queste categorie di persone uno stipendio così misero. Insegnare dovrebbe essere puro altruismo, dedicarsi agli studenti. Ma cos'è che importa ai professori? Lo studente? Molto raramente. Ciò che gli importa sono due cose: lo stipendio e il famigerato PROGRAMMA che bisogna assolutamente finire perché altrimenti la vita dei ragazzi finirà all'istante e perché un professore che non finisce un programma si percepisce e viene percepito dai colleghi quasi come incompetente.
    Ciò che manca nella scuola è un bel po' di amore platonico, che consenta ai professori di trasmettere agli studenti la loro passione. L'insegnamento è una vocazione, non possono starci cani e porci dietro ad una cattedra, davanti al futuro del mondo.

  • @giulioriggio
    @giulioriggio 7 ปีที่แล้ว +10

    Coltello dritto nella piaga :(

  • @michelesalvade8901
    @michelesalvade8901 3 ปีที่แล้ว

    Mi scusi , ma io come faccio a studiare chimica , quando ho un professore che non sa parlare e che le formule le spiega in una lingua ostrogota?

  • @tiziocaio8956
    @tiziocaio8956 2 ปีที่แล้ว

    come si chiama la musica finale?

    • @lorsian85
      @lorsian85 2 ปีที่แล้ว

      Empire state of mind - Jay-Z feat. Alicia Keys ;-)

  • @19simone7atzeni90
    @19simone7atzeni90 ปีที่แล้ว

    Su questo argomento la penso come Roberto Mercadini, poeta e intellettuale che seguo su TH-cam.
    Aggiungo che purtroppo non si può decidere razionalmente di innamorarsi di qualcuno o di qualcosa. Quando andavo al Liceo Scientifico avevo galattiche difficoltà a studiare perché non trovavo affatto interessanti la maggior parte degli argomenti. Eppure nello stesso periodo divoravo i libri di Bruce Lee e altri autori al ritmo di due libri alla settimana e memorizzavo tutto con facilità perché l'argomento mi piaceva. Sarei stato felice di applicare la stessa passione alla letteratura latina, ma sarebbe stato come obbligare me stesso a innamorarmi della ragazza più brutta ma intelligente della scuola. Impossibile.