27 "Ritorno a Como" MUSSOLINI CLARETTA E PARTIGIANI A GIULINO DI MEZZEGRA con Bruno Orlandi

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  • เผยแพร่เมื่อ 6 ต.ค. 2024

ความคิดเห็น • 24

  • @GiorgioAmakusaShirouBerzerker
    @GiorgioAmakusaShirouBerzerker 23 วันที่ผ่านมา +8

    Seguito tutto con attenzione. Grazie per aver reso ancora più chiaro (almeno) percorsi, dinamiche e distanze.

  • @aleksisci5396
    @aleksisci5396 9 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

    Interessantissimo! Grazie

  • @paoloscaramuzza7447
    @paoloscaramuzza7447 25 วันที่ผ่านมา +4

    Grande Bruno, grazie per il tuo interessantissimo contributo fornito.

  • @lucasalvato6572
    @lucasalvato6572 20 ชั่วโมงที่ผ่านมา +5

    ...Tragico epilogo per un Grande Uomo.

    • @ErnestoCampesan
      @ErnestoCampesan 6 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      Ma se era un piccoletto! E come si fa a definire grande un disertore responsabile di centinaia di migliaia di morti in una guerra criminale contro stati che prima erano nostri alleati?

    • @BCMZ
      @BCMZ 2 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      ​@@ErnestoCampesan th-cam.com/video/OVCKabw7JcM/w-d-xo.htmlsi=Yglie-SZkR0Y74nQ

  • @lucasalvato6572
    @lucasalvato6572 20 ชั่วโมงที่ผ่านมา +3

    Ha ragione l'intervistato,Mussolini era divenuto ingombrante un po' per tutti gli Alleati e Italiani,strani scherzi del Destino.
    Saluti...🇮🇹🇮🇹🇮🇹

  • @lucianovalle7178
    @lucianovalle7178 11 วันที่ผ่านมา +7

    Ringrazio Enzo ma anche e molto Bruno Orlandi, che saluto, perché condivido e ammiro il suo approccio "scientifico": anche lo studio delle vecchie planimetrie, infatti, può essere davvero utile per avvalorare o smentire testimonianze o ipotesi.
    Riguardo al cosiddetto "Memoriale Canali", è certamente un falso, realizzato successivamente ai primi anni '70: a parte quanto già esposto in passato in altri commenti a vari video, proprio di recente ho notato, al foglio 29, la parola "depistaggio"! Ebbene, invito chiunque legga ad andare a cercare questo sostantivo in un qualunque vocabolario o dizionario della prima metà del '900: non lo troverà. Da parte mia, ho anche cercato sul dizionario enciclopedico Treccani in 16 volumi, pubblicato tra il 1955 e il 1963, e non esistono né "depistare" né "depistaggio". Infatti, il primo uso di tali voci in Italia si ha a partire dagli anni '70-'80, nel corso delle inchieste giornalistiche sulle cosiddette "bombe di stato". Ma a parte questa rilevazione, che prova da sola la falsità del cosiddetto "memoriale", c'erano già altri buoni motivi per ritenerlo un falso! Certo, alla prima lettura, poteva colpire la quantità dei nomi e dei fatti citati... Ma ciò non deve sorprendere perché, nei più illustri precedenti falsi storici, i falsari hanno sempre mostrato totale padronanza della materia di cui intendono trattare: quindi, nei documenti falsi sono sempre citati tanti nomi veri e fatti storici, anche pochissimo conosciuti, e ciò è necessario per dare corpo al lavoro. Stessa cosa, per l'uso di carta intestata del regime: erano tempi di guerra e di carta ce ne era poca, ma dovendo scrivere un memoriale del genere, possibile che Canali non abbia scelto carta bianca, non intestata al nemico? Quantomeno ne avrebbe cancellato l'intestazione, barrandola più volte o passandoci sopra con la macchina da scrivere. Quindi, quella carta intestata, che si può pure ancora trovare in bianco sul mercato collezionistico, non è prova convincente di autenticità. Altra stranezza è che Canali non abbia controfirmato ogni pagina: è un semplice modo di attribuire autenticità di cui certamente Canali, che era persona colta, sapeva, perché una firma a penna, anche su copie da carta carbone, può conferire valore legale! Il falsario del memoriale potrebbe non averlo firmato semplicemente perché non conosceva la firma del Canali. Un'altra possibile prova di autenticità, molto importante, che il supposto Canali poteva dare e non ha dato: per le presunte lettere tra Mussolini e Churchill e tra Mussolini e Hitler si citano le date ma non per quelle tra Mussolini e Emil Bührle e soprattutto tra Mussolini e Henri Guisan! Poiché credo che tutta la corrispondenza intrattenuta almeno da Henri Guisan (patriota e comandante in capo dell'esercito svizzero dal 1939 al 1945) sia patrimonio pubblico negli archivi di Stato svizzeri, si sarebbe facilmente potuta fare una ricerca per un possibile confronto... Inoltre, non sorprende che Antonio Neri, ufficiale di carriera, abbia preferito, nel clima politico dell'immediato dopoguerra, tenere per sé quelle pagine scottanti. Ma perché non divulgarle poi negli anni '50 o '60, quando ormai la carriera l'aveva fatta? Sarebbe stato un suo preciso dovere onorare l'amico fraterno Luigi Canali, scomparso e certamente ucciso. Penso quindi che se il Colonnello Neri avesse avuto del materiale autentico, peraltro di tale importanza storica e che poteva accusare i presunti colpevoli, certamente, almeno negli anni '50-'60, lo avrebbe reso pubblico.
    Ma ribadisco che queste considerazioni sono ormai superate dall'evidenza della parola "depistaggio", un neologismo degli anni '70 che nel 1945 Luigi Canali non poteva usare, semplicemente perché quella parola ancora non esisteva! Una disattenzione da parte del falsario, che ne inficia definitivamente l'opera.
    Quindi, in sintesi, tutto quanto scritto sul quel cosiddetto Memoriale Canali, in particolare circa l'incontro tra Canali e Mussolini e sulla morte di Mussolini e della Petacci, è pura invenzione.

    • @parsifal_7784
      @parsifal_7784 23 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      Analisi molto interessante e realistica, complimenti 👏🏻👏🏻👏🏻

    • @CENTOCIRULI
      @CENTOCIRULI 12 ชั่วโมงที่ผ่านมา +3

      Premettendo il dovuto ringraziamento al sig. Enzo e all' equilibrato racconto dell' intervistato, è importante far conoscere al grande pubblico il punto focale e il fine di ciò che, seppur interessante, è il puntiglioso soffermarsi su i mille dettagli di come possa essere avvenuto il ben pianificato assassinio di Benito Mussolini. Il primo quesito che dovrebbe sorgere spontaneo in chiunque fosse interessato alla morte del capo della R.S.I. è quello sul fatto ormai acclarato che vide separate le fucilazioni dei gerarchi, avvenuta nel piazzale di Dongo, e quella del duce e Clarisse Petacci, avvenuta invece in circostanze intenzionalmente separate, coperte e protette dal "mistero", giunte "blindate" fino ai tempi attuali. ll "messaggio storico" di fondamentale importanza che a mio avviso debba giungere chiaro al grande pubblico e che dovrebbe avere una maggiore diffusione su TV, giornali, radio e social, è quello che vide l'operato politico di Mussolini come una preoccupante "pietra d'intralcio" per i gruppi di potere che, a partire dal 1935, si adoperarono al fine di abbattere il fascismo ed eliminare il suo capo, operando azioni coordinate, pervasive, meticolose e capillari (nonché illecite) nei gangli sia del regime fascista, sia in quelli della "nascente Italia". Il documento che pone basi su rigore scientifico finora a conoscenza dei ricercatori, riguardo le circostanze e i dettagli dell' esecuzione di Mussolini, è lo studio prodotto dal dott. Aldo Alessiani che muove da una pubblicazione universitaria su "Clinica Nova", dell' agosto-settembre 1945 dal titolo "Rendiconto di una necroscopia d'eccezione": esame autoptico che il professor Mario Cattabeni effettuò sul corpo di Benito Mussolini la mattina del 30 aprile 1945. Evitando di riportare i più minuziosi e precisi dettagli, è utile sapere che, dallo studio del dott. Alessaiani si evince, tra molto altro, che: "tutti i colpi pre-mortali ricevuti da Mussolini furono sparati a bruciapelo, a non più di 30 cm di distanza; dalle ferite e dalla direzione dei colpi ricevuti da Mussolini ancora in vita, il suo corpo "doveva essere supino al momento in cui si sentì minacciato da due o più uomini armati"; i primi tre colpi che ferirono Mussolini furono esplosi da una Beretta calibro 9: l' ottavo colpo, esploso sempre da questa arma, di quello mortale in quanto "colpì l' assalito al petto spappolando l'aorta". Quattro colpi esplosi dall' altro uomo, attraversarono il corpo di Clarisse e penetrarono in quello di Mussolini. Il dott. Alessiani, inoltre, basandosi sulle "dinamiche scientifiche" del "rigor mortis" messe a confronto con l' orario d'inizio dell' autopsia compiuta dal dott. Cattabeni, inquadra l' orario della morte dei due giustiziandi nelle primissime ore del mattino del 28 aprile, intorno alle 5:30.

    • @lucianovalle7178
      @lucianovalle7178 7 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      Devo precisare alcune cose: dalla dettagliata pagina Wikipedia "Morte di Benito Mussolini" leggo del referto di "Aldo Alessiani, medico giudiziario della magistratura di Roma, nel quale si attesta, in base all'esame delle foto scattate dalle ore 11:00 alle 14:00 circa del 29 aprile sui cadaveri appesi al traliccio di Piazzale Loreto, che Mussolini e la Petacci fossero morti da circa trentasei ore, e cioè ben prima delle ore 16:00 del 28 aprile 1945" (estratto da "IL TEOREMA DEL VERBALE N. 7241 - l'autopsia Mussolini" di Aldo Alessiani, 1990).
      Ma sempre dalla medesima pagina Wikipedia leggo anche che "Nel 2005 Pierluigi Baima Bollone, ordinario di Medicina legale nell'Università di Torino, effettuò un riesame della necroscopia del 1945 sul cadavere dell'ex duce e uno studio computerizzato sulle fotografie e sulle riprese cinematografiche dei corpi sospesi al traliccio di Piazzale Loreto e sul tavolo dell'obitorio di Milano, sulle armi impiegate e i bossoli rinvenuti, nonché sulle cartelle cliniche di Mussolini in vita.
      Tale indagine ha condotto l'anatomopatologo torinese ad affermare che la circostanza della mancanza di cibo nello stomaco di Mussolini non sia determinante in rapporto alla individuazione dell'orario dell'uccisione, in quanto risulta senza ombra di dubbio che il capo del fascismo fosse sofferente di ulcera e osservasse da anni una dieta tale da permettere al suo stomaco di svuotarsi del cibo in un paio d'ore circa. Inoltre il docente universitario smentisce lo studio del dottor Alessiani, sostenendo che, al momento dello scatto delle foto e delle riprese in Piazzale Loreto, la rigidità del corpo dell'ex duce fosse ancora nella fase iniziale, a dimostrazione di un orario del decesso non anteriore alle 16:00-16:30 del giorno precedente, coincidente con quello del racconto di Walter Audisio."
      Preciso poi, che l'autopsia di Mussolini non fu condotta da un medico generico bensì dal Prof. Mario Cattabeni assistito dai Proff. Emanuele D'abundo ed Enea Scolari, tutti della facoltà medica dell'università di Milano. Presente il Generale medico "Guido", della direzione Generale di Sanità Comando Generale del Corpo volontari della libertà.
      Infine, a proposito dei colpi di pistola, è noto che a piazzale Loreto una donna sparò al cadavere di Mussolini cinque colpi di pistola, per vendicare i propri cinque figli morti in guerra: la traccia dei proiettili inflitti post-mortem fu poi rilevata dall'autopsia.

    • @mammaliturchi54
      @mammaliturchi54 4 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      molto molto interessante, ma continuo a nutrire dubbi: comunque prendo atto

  • @Ilcacciatoredistoriaetesori
    @Ilcacciatoredistoriaetesori 18 วันที่ผ่านมา +4

    Veramente interessante, soprattutto perché vengono indicate le varie modifiche del territorio dal dopoguerra in avanti

  • @aleksisci5396
    @aleksisci5396 9 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

    Enzo, ma secondo te cosa avrebbe visto la Mazzola se non la Petacci?

  • @mammaliturchi54
    @mammaliturchi54 4 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

    bello, struggente e interessantissimo; però così a vista, e senza una cartina, è difficile orientarsi. Tutto ottimo, però rimane sempre il medesimo problema: decine e decine di versioni, con un pò di differenze qua e la......quale sarà quella vera???? Ma questa è anche un'ottima ragione per insistere

    • @paoloscaramuzza7447
      @paoloscaramuzza7447 4 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      Se vuole la mia opinione del tutto personale, è che la verità è quella che ci è stata tramandata dai genitori e dalla gente del posto, non certo di chi ha materialmente partecipato ai fatti, ben sapendo che nessuno di loro poteva dire come i medesimi si erano svolti. D'altro canto, basta pensare alle misteriose sparizioni avvenute dopo la fine della guerra e che si sono protratte fino ai primi anni '50.

  • @RobertoFacoetti
    @RobertoFacoetti 5 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

    Enzo io so che prima o dopo tu troverai quello che a in mano la verità

  • @davidelisa458
    @davidelisa458 8 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

    Troppa omertà