Bene, video che chiarisce molti aspetti importanti. È auspicabile che possa essere una risorsa preziosa per i futuri produttori di Assenzio, specialmente considerando che troviamo spesso tantissimi sacrilegi su questo prodotto. Tuttavia, vorremmo sottolineare un consiglio chiave per coloro che intendono avventurarsi nella produzione: è fondamentale prima acquisire esperienza di degustazione con Assenzio autentico già in commercio, così da avere un solido punto di riferimento conoscitivo, per perfezionare la propria ricetta.
Un bel video, credo che sia il primo serio sulla distillazione. Solo una piccola precisazione: dite che storicamente l’assenzio rosso non esiste: in realtà esistevano allora (provate a cercare absinthe Rosinette e vi escono pure i poster dell’epoca) ed esistono ancora oggi (uno dei primi che mi viene in mente è il Maîtresse rouge Pernot o il Rubis. La colorazione non avviene con i coloranti (come si potrebbe pensare) ma con ibisco.
Grazie per la precisazione, in realtà mi fa piacere che storicamente sia esistito un assenzio rosso, stiamo pensando di produrne uno. In questo caso non colorato con ibisco, il cui gusto acidulo non lo vedo ben abbinarsi con la parte aniciata dell'assenzio, ma con il frutto del pero corvino che cresce sul nostro campo, lascia un colore rosso rubino è dolce ed ha un retrogusto di mandorla. In questo momento lo stiamo usando con soddisfazione nella nuova infusione del nostro amaro.
bellissimo video. Complimenti. Volevo acquistare da voi assenzio Romano per fare 2 litri di assenzio. Quanto me ne consigliate di acquistarne per due litri come prova? con 500 di alcol e 400 di acqua quanto distillato di assenzio si produce? grazie per il momento
Per due litri 60 grammi di assenzio, naturalmente parliamo di un prodotto distillato. l’assenzio è la parte più semplice, il difficile sono le altre aromatiche, soprattutto la parte di finocchio e anice 😉
Gran bei video, complimenti! 🤩🤩👏🏻👏🏻Da qualche anno mi cimento nella raccolta e successivamente nella sola infusione del “santonego” o assenzio marittimo, abbondantemente presente nella laguna in cui vivo. Volevo fare qualche tentativo in distillazione, il video è molto esaustivo ma non si fa alcun riferimento alle grammature delle erbe utilizzate…mantenendo le tue misure di alcol e acqua sai darmi un idea quanto santonego potrei utilizzare per iniziare le prove? Ps: la seconda parte del video non la trovo! Grazie!🙏🏻
Buon giorno, anche noi usiamo nelle nostre ricette un'artemisia, l'abrotano, detta anche artemisia marittima. Per le grammature se vuole un riferimento lo trova sul nostro sito www.chezgin.it nella box crea il tuo gin. All'interno c'è una ricetta di London Gin con le nostre botaniche. In alternativa facciamo corsi sulla distillazione. Saluti
Ciao volevo chiederti se l'alcol che rimane nel thumper keg dopo la distillazione va' buttato o si può utilizzare xchè quello rimasto nel mio thumper e di un bellissimo colore e odore
normalmente la coda in caldaia si butta perché non ha un sapore particolarmente affascinante, direi sgradevole e normalmente è di colore marrone Gange. Dipende da cosa intendi per thumper, se invece è il residuo di alcol nel basket delle erbe aromatiche, quello sarà sicuramente più pulito e profumato in quanto è alcol puro infuso con erbe. In questo caso puoi recuperarlo in una successiva distillazione.
@@chezgin4551 si quello delle che rimane delle erbe intendevo ne è rimasto un 50 ml di un colore verde e molto profumato. Allora lo utilizzo insieme alla prossima. Grazie milleee
Se lo distilli per bene ti rimane soltanto lo scarto analcolico! Puoi aggiungere " lo scarto " alla distillazione successiva, ma non ha senso perché ha già rilasciato le sue proprietà!
@@gigliburlini9974 non quello che rimane nella caldaia, ma quello che è rimasto dove ho messo le erbe che ci passa li vapore. Quello che è rimasto in caldaia sembra acqua sporca.
Ciao, Ho acquistato l'alambicco easy moonshine che consigliavate in uno dei vostri video per divertirmi un po'con la distillazione casalinga ma ora mi trovo bloccato nella scelta del fornello e se possibile avrei bisogno di un consiglio: ho visto dei fornelli ad induzione con temperatura regolabile, il problema é che spesso le temperature dalle quali poter scegliere sono 60, 80 e 100 gradi (e poi a salire ma non penso ci interessino) senza vie di mezzo. Vorrei quindi sapere se settando il fornello a 80 o 100 sia possibile otterene una buona distillazione (tramite l'uso di un adattatore dalla piastra al rame che comunque immagino disperda un minimo di calore). Grazie per l'eventuale risposta. Naturalmente se ci sono consigli su specifici modelli di fornello elettrico sono ben accetti.
Buon giorno, purtroppo l'indicazioni date dalle piastre ad induzione o dai fornelli elettrici economici non sono veritiere, quindi le temperature non sempre corrispondono all'effettivo calore impresso alla piastra, l'unico modo è provarli e vedere come si comporta in distillazione. l'unico parametro attendibile per vedere se la temperatura di distillazione è corretta è la velocità con cui esce il liquido, goccia a goccia.
Potrebbe essere, ma l’assenzio com’è disciplinato dall’ottocento è un distillato. Aggiungo che un assenzio in infusione non riuscirebbe ad entrare nei limiti imposti per il consumo umano di Tujone e che comunque sarebbe talmente amaro da risultare imbevibile 😉. L’assenzio è verde perché successivamente alla distillazione viene infuso con piante aromatiche per dargli il suo tipico colore. Guardate i video fino alla fine che magari capite di cosa si parla 😉
Sciocchezze, informati meglio (e da fonti attendibili). L'Assenzio del XIX secolo era assolutamente distillato, come previsto da tutti i trattati basici. Il colore verde era dovuto all'infusione naturale di erbe che rilasciano il colore della clorofilla, ovviamente parliamo di un verdino naturale, nulla a che fare con gli assenzi falsi di oggi colorati artificialmente. Ma, per quanto meno diffusi, esistevano (ed esistono) anche assenzi di categoria "blanche", ovvero trasparenti, quando lasciati come usciti dall'alambicco, quindi senza infusione di erbe che rilasciano il colore.
@@assenzioitalia infatti è quello che ho ribadito al gentil signore, l’assenzio è un distillato. Naturalmente potevano esserci preparati in infusione ma che erano cose diverse dall’assenzio, probabilmente medicine stomatiche a base d’assenzio.
@@chezgin4551 infatti, stavamo rispondendo anche noi a lui. Ribadendogli che anche in antichità esistevano ottimi assenzi blanche (senza colorazione), soprattutto in Svizzera post bando
Bene, video che chiarisce molti aspetti importanti. È auspicabile che possa essere una risorsa preziosa per i futuri produttori di Assenzio, specialmente considerando che troviamo spesso tantissimi sacrilegi su questo prodotto.
Tuttavia, vorremmo sottolineare un consiglio chiave per coloro che intendono avventurarsi nella produzione: è fondamentale prima acquisire esperienza di degustazione con Assenzio autentico già in commercio, così da avere un solido punto di riferimento conoscitivo, per perfezionare la propria ricetta.
Ringrazio per le belle parole, concordo che tutto parte da una buona conoscenza storica ed organolettica dello spirito che si va ad interpretare.
Un bel video, credo che sia il primo serio sulla distillazione.
Solo una piccola precisazione: dite che storicamente l’assenzio rosso non esiste: in realtà esistevano allora (provate a cercare absinthe Rosinette e vi escono pure i poster dell’epoca) ed esistono ancora oggi (uno dei primi che mi viene in mente è il Maîtresse rouge Pernot o il Rubis. La colorazione non avviene con i coloranti (come si potrebbe pensare) ma con ibisco.
Grazie per la precisazione, in realtà mi fa piacere che storicamente sia esistito un assenzio rosso, stiamo pensando di produrne uno. In questo caso non colorato con ibisco, il cui gusto acidulo non lo vedo ben abbinarsi con la parte aniciata dell'assenzio, ma con il frutto del pero corvino che cresce sul nostro campo, lascia un colore rosso rubino è dolce ed ha un retrogusto di mandorla.
In questo momento lo stiamo usando con soddisfazione nella nuova infusione del nostro amaro.
bellissimo video. Complimenti. Volevo acquistare da voi assenzio Romano per fare 2 litri di assenzio. Quanto me ne consigliate di acquistarne per due litri come prova? con 500 di alcol e 400 di acqua quanto distillato di assenzio si produce? grazie per il momento
Per due litri 60 grammi di assenzio, naturalmente parliamo di un prodotto distillato. l’assenzio è la parte più semplice, il difficile sono le altre aromatiche, soprattutto la parte di finocchio e anice 😉
@@chezgin4551 tante grazie !!! con 500 di alcol e 400 di acqua quanti cl di distillato si ricav? ossia quando togliere la coda? geazie
Gran bei video, complimenti!
🤩🤩👏🏻👏🏻Da qualche anno mi cimento nella raccolta e successivamente nella sola infusione del “santonego” o assenzio marittimo, abbondantemente presente nella laguna in cui vivo. Volevo fare qualche tentativo in distillazione, il video è molto esaustivo ma non si fa alcun riferimento alle grammature delle erbe utilizzate…mantenendo le tue misure di alcol e acqua sai darmi un idea quanto santonego potrei utilizzare per iniziare le prove? Ps: la seconda parte del video non la trovo!
Grazie!🙏🏻
Buon giorno, anche noi usiamo nelle nostre ricette un'artemisia, l'abrotano, detta anche artemisia marittima. Per le grammature se vuole un riferimento lo trova sul nostro sito www.chezgin.it nella box crea il tuo gin. All'interno c'è una ricetta di London Gin con le nostre botaniche. In alternativa facciamo corsi sulla distillazione. Saluti
Ciao volevo chiederti se l'alcol che rimane nel thumper keg dopo la distillazione va' buttato o si può utilizzare xchè quello rimasto nel mio thumper e di un bellissimo colore e odore
normalmente la coda in caldaia si butta perché non ha un sapore particolarmente affascinante, direi sgradevole e normalmente è di colore marrone Gange. Dipende da cosa intendi per thumper, se invece è il residuo di alcol nel basket delle erbe aromatiche, quello sarà sicuramente più pulito e profumato in quanto è alcol puro infuso con erbe. In questo caso puoi recuperarlo in una successiva distillazione.
@@chezgin4551 si quello delle che rimane delle erbe intendevo ne è rimasto un 50 ml di un colore verde e molto profumato. Allora lo utilizzo insieme alla prossima. Grazie milleee
Se lo distilli per bene ti rimane soltanto lo scarto analcolico! Puoi aggiungere " lo scarto " alla distillazione successiva, ma non ha senso perché ha già rilasciato le sue proprietà!
@@gigliburlini9974 non quello che rimane nella caldaia, ma quello che è rimasto dove ho messo le erbe che ci passa li vapore. Quello che è rimasto in caldaia sembra acqua sporca.
Ciao, Ho acquistato l'alambicco easy moonshine che consigliavate in uno dei vostri video per divertirmi un po'con la distillazione casalinga ma ora mi trovo bloccato nella scelta del fornello e se possibile avrei bisogno di un consiglio: ho visto dei fornelli ad induzione con temperatura regolabile, il problema é che spesso le temperature dalle quali poter scegliere sono 60, 80 e 100 gradi (e poi a salire ma non penso ci interessino) senza vie di mezzo. Vorrei quindi sapere se settando il fornello a 80 o 100 sia possibile otterene una buona distillazione (tramite l'uso di un adattatore dalla piastra al rame che comunque immagino disperda un minimo di calore).
Grazie per l'eventuale risposta.
Naturalmente se ci sono consigli su specifici modelli di fornello elettrico sono ben accetti.
Buon giorno, purtroppo l'indicazioni date dalle piastre ad induzione o dai fornelli elettrici economici non sono veritiere, quindi le temperature non sempre corrispondono all'effettivo calore impresso alla piastra, l'unico modo è provarli e vedere come si comporta in distillazione. l'unico parametro attendibile per vedere se la temperatura di distillazione è corretta è la velocità con cui esce il liquido, goccia a goccia.
Il vero ed antico assenzio non è distillato, ed è VERDE
Potrebbe essere, ma l’assenzio com’è disciplinato dall’ottocento è un distillato. Aggiungo che un assenzio in infusione non riuscirebbe ad entrare nei limiti imposti per il consumo umano di Tujone e che comunque sarebbe talmente amaro da risultare imbevibile 😉. L’assenzio è verde perché successivamente alla distillazione viene infuso con piante aromatiche per dargli il suo tipico colore. Guardate i video fino alla fine che magari capite di cosa si parla 😉
Sciocchezze, informati meglio (e da fonti attendibili). L'Assenzio del XIX secolo era assolutamente distillato, come previsto da tutti i trattati basici.
Il colore verde era dovuto all'infusione naturale di erbe che rilasciano il colore della clorofilla, ovviamente parliamo di un verdino naturale, nulla a che fare con gli assenzi falsi di oggi colorati artificialmente.
Ma, per quanto meno diffusi, esistevano (ed esistono) anche assenzi di categoria "blanche", ovvero trasparenti, quando lasciati come usciti dall'alambicco, quindi senza infusione di erbe che rilasciano il colore.
@@assenzioitalia infatti è quello che ho ribadito al gentil signore, l’assenzio è un distillato. Naturalmente potevano esserci preparati in infusione ma che erano cose diverse dall’assenzio, probabilmente medicine stomatiche a base d’assenzio.
@@chezgin4551 infatti, stavamo rispondendo anche noi a lui. Ribadendogli che anche in antichità esistevano ottimi assenzi blanche (senza colorazione), soprattutto in Svizzera post bando
@@assenzioitalia ottimo e sempre pronto intervento, saluti.