Ho iniziato il 2024, nei miei 19 anni, in terapia e ad oggi posso dire che mi ha fatto prendere coscienza del fatto che una delle cause principali dei miei problemi è stata quella di essere stato messo su un piedistallo sin dalla nascita in famiglia, portandomi a cercare a tutti i costi all’esterno lo stesso tipo di ammirazione. Mentre mia sorella non ha mai sentito la necessità di trovare amici e partner di cui fidarsi. Ricorda sempre che una causa può creare più effetti completamente opposti. Tema sottovalutato. Grazie Rick sono stato al teatro Menotti sei stato grande❤
Mi hai tolto le parole di bocca! Da studentessa di scienze dell'educazione non faccio altro che dire a tutti queste esatte parole! 😆 È un misto tra l'averci amato troppo, l'averci ritenuti incapaci e il loro viscerale desiderio di sentirsi indispensabili per noi. Per poi ovviamente sorprendersi per il fatto che non riusciamo a comportarci adeguatamente per la nostra età, farci sentire deficienti e continuare ad alimentare questo circolo vizioso in cui loro sono necessari perché senza di loro non siamo capaci di fare niente. Sono genitori che più che amare vogliono essere amati. Faccio un esempio banale. Quando vedete un bambino piccolo che fa quel gioco di mettere le formire nel foro corrispondente, però sbaglia continuamente, lasciatelo stare! Se arrivate a fargli vedere come si fa state già mettendo il primo tasselo per dirgli "senza mammina/papino non ce la puoi fare". Oltre al fatto che non avete idea di come stia lavorando il suo cervello in quel momento. Per noi è scontato che il cerchio non può passare per il foro del triangolo, ma il bambino deve fare esperienza di questo! Immaginate ora genitori che non permettono ai figli di fare esperienza di niente, neanche della più piccola frustrazione o conseguenza! La prima volta che ho provato a pattinare sul ghiaccio una mia amica, per convincermi a mollare le sbarre della recinzione, mi disse che mi sarei divertita veramente soltanto dopo essere caduta. Aveva ragione. Quel giorno sono caduta, mi sono fatta un po' male, ho visto che non era la fine del mondo e poi ho sfrecciato per tutta la pista senza più aggrapparmi alle sbarre. Se non fai esperienza della caduta resterai paralizzato! Se non permettiamo a un bambino di incaponirsi con le formine e arrabbiarsi perché non riesce a inserirle come possiamo aspettarci poi un adulto capace di gestire le batoste della vita? È come allenarsi al posto di Tizio, mentre lui resta sul divano, però poi alla maratona è Tizio che deve gareggiare, con la nostra aspettativa che arrivi anche tra i finalisti 😆
I nostri genitori avevano molte più prospettive sul futuro rispetto a noi quarantenni e ai giovanissimi. Siamo cresciuti nel benessere degli anni 80 e 90 . L'Italia è molto diversa dall'italia del Boom economico degli anni 70, 80 , 90 fino al 2000 circa... Non biasimo i giovanissimi che oggi provano ansia e angoscia vista l'attuale situazione socio economica del nostro Paese. Non tutti i genitori capiscono i propri figli e la loro reale triste situazione . Grazie Rick per i video sempre interessanti.
I 30 / 40 enni sono cresciuti in un contesto positivo, e ricco di possibilità. Hanno avuto genitori che gli hanno dato un modello valido per la loro generazione ma totalmente inadeguato alla nostra. Ad esempio in ambito lavorativo.
@@isabellacicchetti6058 In ogni caso si stava meglio a livello lavorativo ed economico. Non vi erano i contratti a termine e il valore dello stipendio era adeguato al costo della vita. L'economia era migliore con la Lira !
@@isabellacicchetti6058 non si tratta di boom ma di una situazione economica e sociale più stabile. La possibilità di trovare un lavoro è tenero per tutta la vita, la stessa possibilità di cambiare lavoro e trovatelo velocemente, o contratto con molte molte più tutele crescenti nel tempo ecc. davano un certo grado di sicurezza. Inoltre negli anni 90 il primato dell’Occidente non era in discussione, la guerra fredda era finita e la Cina era solo quella dei prodotti tarocchi. L’immigrazione era irrilevante rispetto a quella attuale ecc. la crisi ecologia non era ancora percepibile e la fiducia nel progresso e la tecnologia era ai massimi. Noi non abbiamo più questi vantaggi il mondo è diventato più concorrenziale e abbiamo perso alcuni privilegi. Il mondo del lavoro è più insicuro, (lo dimostra in fatto che le aziende non vedono l’ora di dare scivoli pensionistici ha chi ha un contratto di quegli anni con benefit ecc.) La parola d’ordine è tranquillità e sicurezza che c’erano e ora non ci sono più.
Ho giocato con mio figlio a World of Warcraft, l’ho boostato in un dungeon ma al boss finale gli ho fregato il loot 😂. Non mi ha parlato per una settimana ma ha imparato due cose: 1. Fare un gruppo per conto proprio. 2. Mai fidarsi di un forsaken Warlock
Hai perfettamente ragione. Ho visto genitori che pur di colmare le proprie insicurezze, il proprio vuoto interiore, hanno messo al centro della loro vita il proprio figlio e l’amore per esso, fino a trasformarlo nell’oggetto della propria felicità, fino ad arrivare a cercare sabotare, più o meno consciamente, una relazione d’amore. Ho visto un livello di morbosità affettiva assolutamente deleterio, tanto per i genitori quanti per il figlio, che non credevo fosse possibile. E oltre al caso che mi è capitato di assistere ce ne sono tanti altri, seppur non così estremi. Vi è la tendenza a riempire il vuoto della propria vita con cose materiali e quando si finisce per fare ciò con il proprio figlio, su cui il genitore ha talvolta un potere non indifferente, si rischia veramente di assistere ad una tragedia esistenziale.
Verissimo, è pieno anche oggi di neomamme che addirittura la usano come bandiera: "se avrai un figlio avrai la persona giusta da amare" e altre follie simili
@@manumini8923 Oppure che ad ogni obiezione rispondo “quando avrai un figlio capirai”, intendendo che loro, in quanto genitori, sono giustificati a fare qualsiasi cosa per “amore”, senza dover dare spiegazioni a niente e nessuno. Perché “poi capirai”.
@@Ale-lr8fwpenso che intenda, perché in parte ci sto passando anche io, che possano boicottare la relazione d'amore del figlio perché lo vogliono tutto per sé e che gli faccia da badante come se fosse scontato che il figlio ci debba essere, senza ringraziare, SEMPRE per loro.
Questo video mi ha fatto veramente molto riflettere, perché io sono una che vuole fare la vita come crede giusto, dal mio punto di vista morale, quindi senza fare del male a nessuno.ho dei genitori splendidi perché mi hanno seguita tantissimo, e penso che sia qualcosa di molto importante soprattutto per chi, come me, ha una disabilità visiva nel mio caso, poi in generale di questo ne sono molto grata.lo stesso fatto che io abbia una disabilità visiva, però, a volte fa sentire i miei genitori un po’ troppo protettivi, poiché per questioni soprattutto di studio di lavoro vorrei tanto vivere in un altro posto, cioè vivere in un altro Stato poiché ho Contatti molto più sicuri lì per alcune cose che devo fare, perché mi occupo di ricerca musicologica imposti del Medioriente.certo, per una non vedente è molto più difficile spostarsi figurati in autonomia, e questo mi è capitato quando feci il mio primo Erasmus a Valencia.lì non sono stata trattata molto bene dalle mie coetanee, che mi consideravano una bambina deresponsabilizzata.purtroppo a volte è difficile che le altre persone esterne possano capire che chi ha una disabilità ha bisogno di completare le faccende di ordinaria amministrazione, quindi di vita quotidiana, magari un po’ più lentamente rispetto alla controparte.da qui ho imparato veramente tantissimo, devo ringraziare l’esperienza ma poi non ho più voluto vedere queste mie compagne perché continuavano a giudicare i miei studi, il frequentare amicizie che loro non potevano comprendere chissà quanto per non aver avuto esperienze di conoscenza con altre culture, ma questo è un altro discorso.i miei genitori, essendo un bel po’ protettivi, mi chiamavano ogni giorno, come se fosse così assurdo che io fossi in Spagna da sola per un mese, nonostante tantissime altre persone che in un certo senso mi abbiano aiutato (nonostante tutte le critiche infami e giudizi un po’ stupidi per la mia disabilità).racconta un aneddoto molto simpatico, che però ha a che fare con il video non certo senso, riguarda proprio l’iper produttività.dovevo contattare un mio maestro di musica, che vive in Germania (abbiamo fatto lezione online per un po’ di tempo), e mi ero resa conto di non avere nessun accesso a Internet.un po’ stronza che ero all’età di 17 anni (poiché sembravo veramente una bambina ingenua che non capiva un cavolo del mondo circostante), telefonai normalmente un numero dalla Germania, non sapendo che l’offerta attiva del mio piano tariffario non contemplasse chiamate dall’Europa.indovinate come è finita? Non ho più potuto chiamare, per me in conoscenza, dal cellulare per un po’ di tempo. Ovviamente, i miei genitori si sono preoccupati tantissimo, ma veramente tantissimo e mi hanno ovviamente sbrigato, come forse è giusto che sia.certo, però dopo ho fatto qualche trasgressione Per una ricarica al telefono senza dire nulla ai miei, poi però questo si è scoperto e loro me l’hanno un bel po’ rinfacciato questa cosa, continuando nei miei viaggi dopo a chiamarmi, insistentemente proprio.ancora adesso mi fa quasi paura, per il fatto che sia non vedente, di viaggiare con persone che non siano parenti, amici che conoscono pure loro devono conoscere per forza, altri amici di famiglia di cui loro si fidano ma che mi stanno un po’ stretti. Capisco molto bene loro paure, perché sono non vedente e non sono totalmente autonoma (sto imparando con il tempo e non è affatto un gioco da ragazzi), però vorrei capire anche un po’ il modo per dire loro che vorrei anche vivere in un altro posto, per poter svolgere molto meglio le mie attività di ricerca che sono appunto collaborative con altra gente che conosco in altri posti, amicizie che ora sono virtuali ma vorrei che diventassero parte di lavoro realissima, perché questi miei amici mi hanno dato tantissimo e ho capito anche grazie a loro alcuni dei miei limiti e alcune delle mie possibilità
Funziona anche in modo diverso. Non sempre ci riversano addosso le proprie ansie per proteggerci. Spesso ci angosciano per impedirci di fare cose per le quali non vogliono doverci poi sostenere. Ha anche a che vedere con un desiderio di vedersi riconosciuta una superiorità, cosa che possono fare solo sminuendo gli altri. I miei ancora pretendono di vedermi regolarmente per avere qualcuno da punzecchiare. Comunque è vero che la mia generazione è precedente alla vostra, e quella dei miei genitori è precedente ancora.
Descrivi genitori con tratti di personalità narcisistici, deve essere una cosa che ti ha fatto soffrire tanto e mi dispiace, so cosa vuol dire aspettarsi un minimo di sostegno e ricevere solo critiche, c'è da dire che per le vecchie generazioni quel punzecchiare era una forma di allenamento mentale, tutto infatti puoi rimproverargli tranne che non ti abbiano abituato allo stress o alla "sconfitta", quando superi scassapalle così in casa fuori niente ti tocca più (ovviamente parliamo di atteggiamenti nel limite dell'accettabile)ed è un pó quello che non accade alle nuove generazioni che crollano per un cattivo voto, vanno in ansia per ogni critica e s'ammazzano sempre più facilmente. Però capisco il peso che provi quando li rivedi e reiniziano a punzecchiarti ma devi iniziare a vedere quelle manifestazioni per quello che sono, ovvero esibizione di insicurezza,la loro; nulla che debba toccarti. Quella corazza che ti hanno creato devi iniziare a usarla principalmente con loro e fare in modo di vederli per quello che sono, adolescenti mai cresciuti. Io per una serie infinita di motivi, convivo ancora con mia madre che è esattamente così, ogni volta che sta male diventa un agnellino appena si riprende ricomincia ma sono anni che ho tagliato quel cordone emotivo, il suo giudizio non mi tocca più anzi spesso uso proprio le sue stesse affermazioni o giudizi contro di lei ed è il mio passatempo preferito attualmente, anche perché l'età li rende davvero come bambini Quello che voglio dirti è che so bene che anche a tarda età il giudizio di quei genitori resta in testa e passiamo la vita a fare errori e scelte cercando di compiacerli o di far loro dispetto,ma non hai bisogno della loro approvazione, e tu non sei loro. Quindi se il malessere che ti causano è troppo puoi anche eliminare la loro presenza dalla tua vita, ciò non ti renderebbe un figlio degenere ma solo una persona che si tutela, in caso contrario, se la rottura di palle è minima, allora lascia andare quelle aspettative sul fatto che ti capiscano o no , e ridici su, guardando ogni loro contraddizione, togliendo loro ogni autorità, non sei più una ragazza,non hai più bisogno della loro approvazione e puoi orgogliosamente sbattergli addosso ciò che sei come faresti con chiunque altro, ma soprattutto darti la possibilità,prima che sia troppo tardi, di vederli per quello che sono, ovvero ex adolescenti figli di altri genitori ipercritici o assenti a cui tu, figlia, dovrai insegnare cosa vuol dire essere maturi, altrimenti quel legame di giudizio ti resterà in testa anche quando se ne saranno andati, insieme al rancore (forse anche lecito) che percepisco nelle tue parole
@rickdufer Condivido pienamente il tuo pensiero! È da anni lo divulgo fra gli amici con figli. Ma va specificato che tutto questo dolciume arriva proprio perché la nostra generazione ha avuto padri padroni. Purtroppo però, poche persone della nostra generazione hanno avuto la sensibilità di dosare tra gli eccessi di severità dei propri genitori e il loro ruolo di genitori Iper amorevoli. Quindi la soluzione è quella di non andare mai all'opposto, ma di ascoltare, capire e poi mediare. Simone
Una delle puntate migliori del podcast. A 21 anni, mi ritrovo molto in ciò che hai descritto nel video. Il mio ingresso nel mondo del lavoro ha subito una forte battuta d'arresto quando i miei genitori mi hanno fatto sentire protetto con frasi come "Non è giusto il modo in cui ti trattano lì" o simili. In più, avendo tutto (casa, benzina, macchina, retta universitaria), non ho molti stimoli che mi producano un senso di urgenza verso il crearmi una mia indipendenza. E questa stessa situazione la riscontro in molti miei coetanei.
Il tuo commento ha portato a me una piccola riflessione.a volte sembra che sia una cosa che bisogna per forza sopportare il fatto che gli altri ti trattino male, perché ti fortifica (come dice un sacco di gente). Il fatto è che si può fare anche uno stacco da queste persone che ti trattano male autonomamente, questo è quello che penso. Non è che i genitori te lo devono dire, ma devi essere tu a dire basta a queste persone che ti trattano male. Poi secondo chi dovrebbero trattarti male? Ovviamente, se si tratta di violenza, sempre si deve condannare.a volte i genitori si fanno un sacco di aspettative senza senso. Mi sono laureata ad aprile, con il massimo dei voti perché mi piaceva il mio percorso universitario.guarda, a chi fermavano, quindi ad ogni persona che incontravamo per strada, i miei genitori dovevano dire e mostrare il gioiellino della casa.mia figlia si è laureata ad aprile con 110 e lode. Si certo, potrei dirlo io tranquillamente e gliel’ho fatto capire 1000 volte che non dovrebbero sempre stare lì a rompere su questo., ma non la smetto
Condivido, comunque più che di eccessivo amore, io parlerei di eccesso di manie di controllo e il non voler passare il testimone ritenendosi gli eterni adulti che devono dire ai bambini cosa fare. Direi anche che il problema è andato accentuandosi nel tempo, le stesse persone che si comportano così, non erano così in origine, ma man mano che invecchiavano ci si incancrenivano e peggioravano, esponenzialmente, almeno sino al punto di rottura che è inevitabile. Tutto ciò è stato favorito anche grazie alla retorica diffusa dai media. Inoltre personalmebte il problema aveva iniziato a svilupparsi già nelle generazioni prima dei millennials, addirittura ci sono molti casi anche nelle generazioni boomer. Basta ascoltare i racconti di chi andava all' università negli anni 70-80...ma anche di chi non studiava e andava a lavorare giovane su come si divertivano la sera in quegli anni. Ti sembrerà di ascoltare racconti di un mondo che non c'è, un po come chi ha fatto l' università i primi del duemila e si confronta con chi ci va oggi. Vedi proprio vissuti e mondi diversi. Secondo me siamo lo specchio di una società sempre più povera, con il costo della vita in aumento e che arranca riversando sui figli le angoscie e mancanze genitoriali. La gente è sempre più convinta che bastino gli oggetti che si possiedono per riempire il vuoto esistenziale e tutti che comprano vestiti firmati e smartphone anche ai bambini. Una volta le generazioni del dopo guerra non avevano gli smartphone o la macchina ibrida che ti devi vendere un rene per comprarla, ma sapevano chi erano e nella loro semplicità, vivevano più sereni. In un periodo di crescita economica e prospettive di migliorare le proprie condizioni di vita. Oggi la prospettiva è cercare di mantenerle o scappare dall' Italia.
Eh però caro Rick, quando sento qualcuno parlare a nome di una "generazione", in me suona un campanello d'allarme. Scientificamente non esistono "generazioni". È un concetto troppo ambiguo, specie se usato all'americana. Negli USA fu introdotto per scopi commerciali, poi ultimamente qualcuno ha incominciato a metterlo in discussione. Semmai esistono tendenze che caratterizzano fasce di età, cultura, origine, censo, istruzione e tante variabili combinate. Poi sono d'accordo sul resto, ma trovo limitante e poco chiaro parlare di "generazioni".
Penso abbia parlato di generazione perché si parla di genitori e figli. Però chiaro, hai dato uno spunto ulteriore per non rischiar3 errori sulla riflessione.
@@lolli8956 Sì esatto, il suo intento mi è chiaro. E' solo che le "generazioni" stanno diventando i nuovi segni zodiacali. Sono basate su un'approssimazione estrema e forzata della società bianca statunitense. Per esempio la conoscenza di una lingua o di una tecnologia possono essere più trasversali in fatto di età, sancendo un divario nella società molto più netto rispetto all'anagrafica. Ripeto: 1) Utilizzare "generazione" anziché "fascia d'età" porta a grossi fraintendimenti e 2) Le variabili da incrociare per leggere e capire i dati sono tante, non solo la fascia d'età. In ultimo... Spesso chi parla di "generazione" parla semplicemente di sé stesso.
Essere italiani è un privilegio!!! Essere sostenuti dai genitori è bello e comodo!!! Bella vita! Viva l’Italia viva i bamboccioni e viva la bella vita con mamma e papà che pagano! 🎉
Complimenti Rick, molto d'accordo sul tema! Sulle cause del fenomeno sicuramente vedo benessere e insicurezze dei genitori, ma accompagnate da una certa narrazione culturale diffusa dal cinema che ha tra i suoi topoi degli ultimi decenni ha quello del genitore impegnato, spesso il padre, che si perde la partita di baseball (o di calcio) del figlio e lo sente sempre più distante finendo per pentirsi di aver messo la carriera al primo posto. Io non ho in mente un film in particolare ma è un tema ricorrente che mi è rimasto abbastanza impresso. È una prospettiva che credo anche altri abbiano assorbito inconsciamente
Ciao Rick! Tra le cause di quanto hai descritto c'è anche il fatto, non secondario. che ora i genitori hanno pochi figli (uno o due, di più è più raro), prima i figli erano 5, 6 , 7... e quindi l'amore, l'attenzione e il tempo una volta era suddiviso su più figli
Ma prima quando?Io ho 58 anni e sono figlio unico di due genitori nati negli anni '30 io ho un solo figlio tutti i miei amici hanno max 2 figli o non ne hanno proprio.Non conosco nessuno che venga da una famiglia con 5,6,7 figli,tu ti riferisci a una Italia dei primi del'900 che non esiste più da 100 anni.Ciao
@@robertobarbieri4379 Invece no, dipende da dove vivi, mio papà è del '59 e loro sono 5, mia mamma del '63 ed erano 4, mio marito è dell'83 e sono 9 (ogniuno ha fatto dai 2 ai 4 figli), da parte di suo padre erano 24 fratelli, io stessa che sono del '90 ho conosciuto diverse famiglie con 3/9 figli, anche da parte di amici e compagni di classe delle mie 3 figlie è molto raro trovare un figlio unico, in genere sono 2/3 fratelli, ma non è così raro incontrare famiglie anche con 4 bambini.
Hai colto alcuni aspetti ma rischi di avere una visione troppo unilaterale: attenzione, perché non sempre è l'idealizzazione del genitore che porta il figlio a non staccarsi ma può essere anche la incapacità del genitore a mettersi in discussione che causa l'incapacità del figlio di staccarsi, conosce genitori che anche se non sempre giusti nei confronti dei figli, finiscono lo stesso per impedirgli di staccarsi perché cercano di mantenere troppo il controllo, questo porta il ragazzo a rimanere sempre bambino, tu cosa ne pensi?
Bel video su un tema delicato ed importante, ci percepisco grande studio e gran lavoro di elaborazione. Vorrei aggiungere soltanto: 1) non creiamo sempre "leggi universali" da seguire; 2) ogni genitore è sempre "perfettibile" ; 3 comunque sia andata i figli devono tendere ad essere migliori dei propri genitori solo così l'umanità si evolve. Grazie
Sentirti parlare di un tale tema e poi sapere che non ti è piaciuto Beau Ha Paura mi porta a dirti di RIGUARDARLO subito! Perché è esattamente di questo che il film parlava.
Comunque, nonostante alcuni comportamenti che non mi piacciono neanche un po’, io amo i miei genitori, ma vorrei che potessero almeno un pochino di più capire il fatto che io mi sto interfaccia andò anni con persone di culture molto diverse, potendo imparare che il diverso non fa paura, ma è una ricchezza in generale. Parlo sempre in generale, perché solo se il diverso si conosce almeno un po’ si può capire se sia legittimo averne paura, perché c’è anche questo da mettere in conto
Non c’entra l’amare troppo e il dover essere un po’ l’ostacolo del figlio. È na cazzata. I problemi già i ragazzu li incontrano nella vita di tutti i giorni, quindi i genitori per loro devono essere la casa, il rifugio a cui tornarenei momenti difficili, no l’ennesimo mostro da combattere. Ciò a cui il tuo discorso dovrebbe andare a parare, secondo me, e ciò con cui il tuo discorso è iniziato è la diatinzione tra lassismo e autorità. Il punto nell’essere beavi genitori (lo dico su studi e non su esperienza) è essere autorevoli, assertivi, saper dire di no in maniera rispettosa, facendo gentle parenting. Il lassismo non è amare troppo, ma non sapere come amare sè stessi e i propri figli contemporaneamente. Dal tuo discorso passa un cattivo messaggio: genitore ostacolo e trasgressione e autorità. Non sono d’accordo e non credi che vada a buon fine. Penso tu debba approcciarti a nuovi libri, diversi da quelli a cui ti sei approcciato fino ad ora. Se mi ricordo qualche titolo edito questo commento e te ne consiglio qualcuno.
Anche io ho storto un po' il naso quando ha parlato del genitore ostacolo. Secondo me il genitore ha il ruolo di "ricarica" psicoemotiva. Non è la persona che risolve i problemi al posto tuo, ma è la persona che ha fiducia nel fatto che, con i tuoi tempi e le tue modalità, risolverai il problema. È la persona che ti è vicino mentre soffri, senza "accanirsi" perché tu smetta di soffrire. Semplicemente c'è. È anche la persona che mette limiti e confini sani, nel rispetto dello sviluppo del figlio e delle esigenze di tutta la famiglia (genitori ed eventualmente altri figli). Lo "scontro" e il distacco arriveranno naturalmente in adolescenza, ed è importante che ci siano, ma non perché il genitore fa intenzionalmente qualcosa per creare la trasgressione. Semplicemente l'adolescente vorrà sfidare quei limiti per definire meglio la sua individualizzazione, ma il genitore non deve cedere ed essere stupidamente permissivo ma neanche irragionevolmente autoritario. È un gioco di equilibri in cui si elasticizzano un po' i confini (per esempio allungare un po' il coprifuoco se il giorno dopo non c'è scuola). Per esempio io, come penso un po' tutti, da adolescente ovviamente avevo il divieto di fumare, e ovviamente per un breve periodo della mia vita ho segretamente trasgredito a questa regola semplicemente perché i miei compagni lo facevo. Una stupidaggine adolescenziale come tante altre. Era importante però che ci fosse quel limite, se ai miei non fosse fregato niente di scoprirmi con le sigarette quale confine avrei sfidato? Però non si tratta di mettere di proposito degli ostacoli al figlio.
Sono d’accordo con te. E penso anche che non sia per forza necessario sgridare il figlio alzare la voce per far capire gli sbagli, ma semplicemente parlarne in un modo sano, rispettando le regole fondamentali della comunicazione. C’è anche questo errore qui, questo modo in cui si agisce a volte presi dall’impazienza
Io sono stato sempre autonomo da quando sono nato, bravo a scuola, determinato, intelligente e anche filosofo... ma ho capito, purtroppo troppo tardi, che che quei depressi falliti dei miei genitori mi hanno ostacolato in tutto e per tutto, per non parlare dei miei amici:tra depressi, storpi, sociopatici ecc hanno fatto di tutto per buttarmi giu. Ci sono riusciti tutti... Sono davvero un fallito e arcidepresso oggi, non sono laureato perché mi sono ritirato da scuola, ho un curriculum che fa più schifo della diarrea e non voglio neanche alzarmi dal letto per quanto la vita mi fa soffrire... Nonostante tutto ho provato a rialzarmi e a vivere la vita dai 24 in su, ma il dolore e le difficoltà della vita da fallito/mezzasega sono così forti che mi hanno risucchiato nuovamente nel vuoto e nel dolore.. Sono solo riuscito a dimostrare a me stessoche avrei potuto farcela, se fossi stato sui binari giusti...ma non è un traguardo e mi rende ancora più depresso.
Ti capisco. È capitata anche a me un po' la stessa cosa. Ero bravo a scuola ma mi sono state imposte amicizie proletarie stupide da un genitore comunista. So che era troppo ingenuo e lo ha fatto a fin di bene, ma è ora di finirla con questa buona fede del cazzo. La buona fede e i benpensanti sono una cagata pazzesca che non ti fa prendere responsabilità! Morale della favola, ho scelto le scuole superiori sbagliate. Sono sempre stato promosso ma ho sofferto un sacco per le materie tecniche stupide come ragioneria che studiavo perché dovevo farlo ma le odiavo. In quarta e quinta superiore poi, ho avuto professori pazzoidi. Ho preso la maturità ma non ho più messo piede in una qualsivoglia università. Sai perché? A 15 16 anni ho sviluppato un morboso interesse per le lingue straniere che porto con me ancora adesso. Non ho potuto cambiare indirizzo, era troppo tardi e non sapevo come fare. Penso che il mio genitore confusionario non abbia capito nulla e mi abbia causato involontariamente traumi. Sai perché mi imponeva gli amici proletari delle case popolari? Perché non si fidava dei ricchi, li odiava, odiava gli intellettuali e mi voleva sorridente e più uomo perché per lui ero troppo studioso, chiuso e solitario.. Seconda morale della favola: perché gli ignoranti esistono? Terza morale: ho in abominio le persone invidiose, parteggio per i ricchi, odio la Meloni, l'eterosessualità, mangio cibo straniero e conosco sei lingue e sono pro vax.
Ciao Rick ! Bel lavoro come sempre. Potresti fare un'analisi del linguaggio usato da Dario Fabbri, del suo stile comunicativo e del motivo per cui sa così tanto attirare le persone verso ciò che dice?
Tutto maledettamente vero! Sono proprio quel tipo di padre anzi di papà perchè un padre è un'altra cosa. Un esempio: mio padre ha avuto il coraggio e si è preso la responsabilità di farmi il motorino a 15 anni (regalandomi anni felici e di libertà) io ancora non riesco. Dobbiamo accettare che le barche sono sicure in porto ma non sono fatte per stare in porto.
Averci amato troppo? Magari 😂 Io ovviamente parlo per mia esperienza, ma nel mio caso il problema più grave è il non aver mai pensato a soluzioni a lungo termine. Sempre a vivere la giornata e al futuro non ci pensiamo che è meglio. Magari è la bolla in cui vivo ma se mi guardo intorno vedo molto frequentemente colleghi nella stessa situazione più o meno. Stendiamo un velo pietoso su l'argomento genitore amico 😂 A me hanno sempre ostacolato e rotto le palle per i miei hobby/passioni.
L’unica cosa che è cambiata nel rapporto tra grandi e bambini/ragazzi è l’affievolirsi dell’autorità dei primi sui secondi. Gli adulti erano ‘i grandi’ parlavano di cose che i figli non potevano ascoltare, impartivano lezioni morali che bene o male bisognava seguire senza tante spiegazioni. Le punizioni erano temibili perché c’era realmente la consapevolezza che i genitori potessero decidere tutto per i propri figli. Per non parlare degli insegnanti che avevano un potere quasi assoluto nella vita degli alunni. I social media , televisione per prima, si sono messi di mezzo in questo rapporto creando momenti di continua evasione, paragoni con modelli stereotipati etc.. fino a che il rapporto tra generazioni si è modificato. Non si può più tornare indietro. Si devono trovare delle nuove strade educative
Sono vicina ai figli di genitori con immaturità emotiva, inclini al vittimismo, che con questo video avranno/avrebbero detto "ecco vedi, ti ho amato troppo ecco perché sei cosi!!!! Io ho fatto tanto e tu niente" 👋
Estenderei il discorso anche alla scuola, gli insegnanti alcune volte incarnano questa forma di "educazione" creando così studenti che presumono di sapere le cose e non sono davvero interessati a conoscere
Premesso che condivido in larga misura le riflessioni espresse nel video, sebbene ritenga che in alcuni punti si ecceda un po’ nell’aderire a un “pensiero alla Crepet”, sono l’unico a notare una tendenza crescente dei genitori di oggi a imporre maggiori restrizioni ai propri figli? Lo affermo anche alla luce della mia esperienza professionale, che mi porta spesso a confrontarmi con contesti scolastici. Non voglio essere frainteso, se da un lato è vero che si tende a offrire di più in termini di beni materiali, dall’altro mi sembra (anche all'interno della mia famiglia) che i genitori si sostituiscano ai figli nelle scelte più quotidiane, come la selezione di scuole (gradi superiori), sport, e perfino nelle amicizie, influenzandole o determinandole. Non so se tale comportamento possa essere ricondotto sotto il “cappello” dell’iperprotettività, probabilmente sì. In generale, percepisco una tendenza sempre più marcata a “sottrarre” o limitare l’autonomia dei figli nelle scelte che riguardano varie sfere della loro vita, o a impedire loro di assumersi le prime responsabilità di scelta, probabilmente per paura che possano rivelarsi sbagliate. È difficile per me classificare questo atteggiamento come un eccesso di amore; piuttosto, mi sembra rappresentare una crescente volontà di controllo da parte dei genitori. Magari sbaglio, ciao Rick ;)
Forse è un parallelismo azzardato, ma nella monografica su Machiavelli c'era stata una domanda su come possiamo applicare quotidianamente quanto si dice ne "Il Principe". Forse da comuni genitori, alcune volte, bisogna imparare a prendere delle decisioni difficili che portano a uno scontro e ad imporsi sui figli. Non bisognerebbe sempre proteggerli o assecondarli in tutto e per tutto. Il compito del genitore è anche un po' fare da antagonista e "farsi odiare" in modo tale che il figlio possa crescere e, quasi a modo di sfida, imparare a camminare con le proprie gambe.
D'accordo su tutto, tranne che sul "troppo amore". Ho capito quello che intendi dire, e spero che il messaggio non venga fuorviato. Semplicemente l'amore finchè è amore - come credo di aver inteso da altri tuoi video lo intendi anche tu - e non muta in altro (iperprotettività, insicurezza, gelosia, orgoglio, bisogno di affermare la propria autorità, mania di controllo, persino violenza ecc.) non può essere "troppo" .
Sono d'accordo. L'amore vero non é mai troppo, ma l'amore vero é anche capace di fare del male (psicologico, non fisico) quando serve per il bene dell'altro. Ma credo intendesse troppo amore nel senso comune del termine. Comunemente confondiamo l'amore con le sue manifestazioni: attenzioni, cura, tempo, etc...
@@AsdrubaleRossi hm si se per "male" "psicologico" si intende il fastidio / la frustrazione dovuti a un "No" io qualsiasi altro limite chiaro dato con la dovuta fermezza. Il "Capisco che non ti piaccia, ma è per il tuo bene/la tua sicurezza che non posso permetterti questa cosa".
@@margheritawellimback8648 si, certo, non sapevo come definire questa cosa, ma non intendo che un po' di traumi infantili ci vogliono per crescere forti e sani ahahaha
Solitamente sono d'accordo su quello che dici ma di questo video non condivido davvero nulla, e sinceramente sto scrivendo questo commento di getto subito dopo aver finito il video, c'è differenza tra beni materiali (dati per non deludere i figli) e amore, se davvero si fosse dato amore la gen Z non vorrebbe la "ragazza su OF ecc." in qualche modo li si sarebbe insegnato che le cose importanti nella vita sono altre, come ogni persona intelligente ed adulta sà, i genitori che ti amano ti educano, sono assertivi, pazienti, presenti e non ti trattano come un oggetto che è li a dar fastidio ma devi impedire che si rompa come ho sempre visto fare alla stragrande maggioranza dei genitori che tu ritieni "amorevoli". L'ansia delle generazioni di oggi deriva proprio da genitori narcisisti che si sentono eterni, ti fanno sentire "piccolo" (è quindi avere un'autostima bassissima il problema) fin dall'infanzia proprio con questo controllo che non è dato dal vero amore ma solo da pressioni sociali esterne e ansia di non piacere ai propri figli, e i bambini questa cosa la capiscono, poi di cosa non dovresti avere ansia? Con la concorrenza creatasi nella società di oggi non puoi sbagliare un colpo o rimani indietro. Il fatto di dare la possibilità di amare altri? Ma di amarli come? Amarli solo per una mancanza di amore? Cercare una specie di riempitivo perché i miei genitori non mi hanno dato abbastanza amore? Se fosse vero amore non sarebbe altro che un insegnamento positivo, del tipo "guarda questo è amore, passa il resto della vita a cerca QUESTO" invece dell'amore malato che cerca un figlio con carenze affettive. Questi sono i punti che mi hanno fatto piu storcere il naso, ovviamente io parlo più della generazione dei millenial e una parte della gen z (io sono 98), quindi cresciuti dai boomer, persone con cui entro in contatto e su cui ho letto studi importanti a riguardo, anche perché è difficile fare studi sul "com'è cresciuta questa generazione z" se i più giovani di loro hanno 15 anni, ovviamente non sono persone fatte e formate, che giudizio vuoi dare? La sintesi del mio commento è: credere che le mancanze portino a formare persone migliori perché piu "dure" è una baggiata che dovremmo lasciare alle generazioni precedenti e imparare ad amare i nostri figli con sincerità e smettere di scambiare il nostro cedere ai loro "vizi" come amore.
A 32 anni sono stata in terapia per anni a causa di borderline di personalità e deficit di attenzione per traumi infantili diagnosticati a livelli importanti, ansia costante, psicofarmaci e centri di salute mentale, e tutto questo perché due genitori narcisisti, di cui uno adottivo e patologico, non sanno cos’è l’amore per un figlio. Mi sono liberata e sono diventata la forza e la determinazione in persona, con obiettivi e voti massimi all’università che ho ripreso dalla guarigione, sono fiera di ammetterlo. Questo video è un sospiro di sollievo perché nonostante ciò e nonostante sia quello che avrei sempre desiderato, mi hai fatto capire che anche tanto, troppo amore porta alla rovina di una persona. Grazie ancora, ti stimo molto e ti seguo costantemente Rick, ottimo lavoro. Un abbraccio
Allora sono contento del fatto che i miei genitori non mi hanno viziato troppo come temevo. Io DESIDERO fortemente l'emancipazione, adesso sono all' inizio dell' università ma voglio sgravare i miei genitori e riuscire a essere autonomo anche mentre prendo la laurea💪
L'aneddotica certamente non è la cosa migliore, però vorrei anche vedere come siano state raccolte le statistiche, perché personalmente conosco situazioni con forse tutte le combinazioni possibili di genitori che vanno dal disastroso al superamico e figli che vanno dal radicato in casa familiare al super emancipato. Quindi non vedo proprio la minima correlazione tra genitori di tipo X che producono "solo" figli di tipo Y. Vedo piuttosto che, tra persone che hanno rapporti familiari simili, fanno molta differenza invece le situazioni economiche, sociali, le attitudini personali, e tanti altri fattori che c'entrano assai poco con la quantità maggiore o miniore di amore familiare. Conosco ragazzi che sono i classici mammoni della serie "oggi mamma fa le lasagne, e come le fa mamma, nessuno al mondo", attaccatissimi ai genitori, ma che tuttavia hanno trovato una loro strada, talvolta anche una vocazione (lavorativa, non religiosa), hanno trovato la persona giusta, e insomma gli è andato tutto liscio e stanno a posto belli e sistemati. Così come conosco altri che dai genitori vorrebbero almeno un paio di galassie di distanza, ma per tutta una serie di questioni, vuoi errori personali, vuoi sfighe di forza maggiore, vuoi vari contesti sfavorevoli, sono costretti lì. E come dicevo, ne conosco tanti altri che coprono circa tutto lo spettro possibile, pure nelle oscillazioni tra i due stati; uno, ad esempio, era il classico ragazzo a cui va mediamente bene, nessun problema familiare particolare, né economico, né sociale, niente, studia, trova un lavoro, una ragazza, si sposa... e poi divorzia, per questioni pure facilmente immaginabili (la casa è rimasta alla ex moglie) è costretto a tornare a casa dai suoi, problemi a cascata, e adesso è bloccato lì. Vedo problemi molto più grossi del tutto esterni al rapporto coi genitori, onestamente. Per dirne uno, il costo delle abitazioni, che è qualcosa di ridicolo. Quel distinto signore che rese famoso il termine "bamboccioni" la (prima) casa (e forse pure altre) se la comprò in un contesto economico un tantinello diverso da quello attuale. Vorrei vederlo oggi, messo nella stessa situazione di un "bamboccione" che non ha il papi col grano da buttar via, a ripetere i suoi successi dell'epoca che fu. E non solo economici, ma a tutto tondo, perché la vita delle persone non è monodimensionale, ogni aspetto ha dei riflessi su tutti gli altri (esempio banale, trovare una persona con cui andare a convivere e smezzare le spese ha un impatto sulla possibilità o impossibilità di "lasciare il nido").
L'amore non è mai eccessivo ma può essere sproporzionato rispetto alla capacità di avere disciplina e forza mentale, cose che ad alcuni mancano nonostante che abbiano tanto amore da dare. Se c'è una cosa davvero brutta da vivere come figlio è la delusione data dal rendersi conto che i genitori non sono capaci di badare a sè stessi. E ti chiedi allora da dove veniva il loro amore in realtà, sempre che sia vero il sogno comune per cui l'amore venga dalla forza interiore delle persone. Allora in quel caso non è che come cantava tricarico siccome il genitore è solo un uomo (o donna) devi scegliere qualcuno e seguirlo, imparare da lui o lei. No, devi capire il mondo e imparare a riconoscere negli altri l'amore che ti ha cresciuto. E se ti fai due conti su come è andata la storia negli anni 80 e 90 e che effetti può avere avuto sulle persone, magari ci riesci. E magari finisce che capisci un po' meglio i genitori. Oppure no, è sempre un rischio capire le cose. Ma capire, in generale , è un pò più che una sfida, è vivere.
Sono d'accordo col video ma solo in parte, la trasgressione può venire anche in una famiglia iper protettiva, anzi proprio perché una famiglia è iperprotettiva il ragazzo tenderà a liberarsi e a staccarsi. Sul discorso del "troppo amore" non sono d'accordo, il problema non è l'amore in sé e per sé, ma le sue manifestazioni, ovviamente dipende dai casi, ma a volte la mancanza di punizioni e limiti può anche essere legato ad una forma di pigrizia, spesso infatti capita che alcuni figli fatti in tarda età risultino leggermente più viziati dei fratelli, questo perché penso sia legato da una forma di stanchezza educativa. Per il resto trovo sia comunque un buon video, continua così.
Certo, sono d’accordo con quello che dici perché il male non è l’amore, ma è l’attaccamento smisurato i figli, perché sono i gioiellini della famiglia e perché i genitori ho fatto tanti sacrifici per avere una roba che diventerà un’altra cosa rispetto al genitore
anche Dario Fabbri in una sua conferenza ha parlato del tema degli uomi, figli che non vanno via di casa , anche li ha parlato del fatto che non c'è un conflitto particolare con i genitori da poterli mandare via o desiderare tu figlio di andare via . ma non ha dato la spiegazione dell'amore eccessivo, non mi ricordo più la definizione che aveva dato! ah si che sono più maturi e quindi non sentono il bisogno di conflitto di prendere il.posto dei genitori, in quanto vivono all'interno di una popolazione mediamente vecchia! e quindi prendono le caratteristiche del vecchio , mi viene da dire che gli anziani vengono messi negli spizzi , i giovani stanno più fra di loro che con gli adulti! cmq non so , sono punti di vista interessanti!
Sai che forse hai risolto un'equazione psicologica personale che non riuscivo a risolvere? Io ho avuto due genitori esattamente agli antipodi. Una troppo dura e uno troppo amico. Mi sono sempre chiesta come mai avessi difficoltà a mettere dei limiti agli altri e difendere i miei confini. Il tuo video mi ha fatto riflettere. In pratica il mio genitore più affettivo non sapeva pormi dei limiti, mentre l altro, al contrario mi ha traumatizzata con essi. È chiaro che quando ho complicità con qualcuno, porre dei limiti mi fa andare più verso il genitore affettivo, tra l altro rinforzando il tutto con la paura del conflitto. Thanks Rick.
Su alcune cose io potrei essere definito Bamboccione, ho 35 anni ma adesso mi sento anche genitore, però non vorrei avere dei figli miei, vorrei fare da genitore a un gruppo di ragazze giovani perché ho tante cose da insegnare.
Beh direi che passata questa adolescenza esasperata che si protrae ben oltre i 20anni abbiate tutti gli strumenti per accorgervi che dovete darvi una mossa e scuotervi da questo amore esasperato. A un certo punto trovo che nel 99% dei casi sia una patetica scusa per non prendere in mano la propria vita e deresponsabilizzare se stessi.
Quello che tu chiami "amore" io lo definirei attenzioni egocentriche del genitore, nessuno sano di mente formare un ego troppo forte nel figlio, il problema che la sanità mentale oggigiorno è molto rara.
Concordo, la protezione eccessiva diventa abusante anche perché è un modo inconscio di manifestare a sua volta una mania di controllo mal gestita che si riversa sui figli devastantoli emotivamente, si cancella completamente l'identità del figlio, il troppo amore è in realtà un rifiuto celato dell'altro, vi è un completo non riconoscimento del diverso da sè, proprio per delle frustrazioni, ansie non metabolizzate da parte dei genitori a monte, il primo passo per uscirne è la consapevolezza dei meccanismi tossici presenti nelle famiglie
Sono da accordissimo, anzi per me è imprescindibile, dare un amore sano verso i figli e le figlie, parlando con loro e cercando che loro possono decidere alcuni aspetti della loro vita.però io non vorrei dire di no e lasciare questo no senza motivi, senza spiegazioni, per alcuni progetti più grandi.cioè, faccio un esempio.nel caso in cui un ipotetico figlio volesse andare all’università per studiare quindi culturali, io la lascerei fare tranquillamente, nonostante la scelta e magari non è esattamente realistica per il lavoro possibile nella società 2024.ovviamente, con tutti i problemi possibili immaginabili, io potrò far capire tutti i risvolti della medaglia, parlando semplicemente.poi, però, aldilà di questo esempio, ci sono anche tanti bambini che vedono il no come una sconfitta imprescindibile, e questo si riflette da un qualcosa che il genitore proieziona
Non credo sia questione di eccessivo amore; direi che i millennials sono stati viziati ed eccessivamente protetti. Io mi sono sentito amatissimo dai miei genitori, ma ho ricevuto un’educazione severa, ai limiti dell’addestramento militare. E per me l’amore genitoriali è stato tangibile.
Pure io, mio padre è stato piuttosto parsimonioso con le smancerie ma prodigo di esempi positivi e di una vita moralmente ineccepibile, mi ha trasmesso una struttura legata alla comprensione dell’utilità e del rispetto per le regole che mi ha aiutato ad auto regolamentarmi nei momenti di calma ma soprattutto in quelli di crisi
Il dare molto “viziare” non di perse è un male e vivere una vita spartana non di perse è un bene. Va però spiegato e insegnato da dove viene questo benessere e che per mantenerlo servono strategie e sale in zucca.
Sì, perché c’è sempre questa retorica del “ai miei tempi era meglio“, anche nel caso in cui si parla di genitori un bel po’ autoritari, frutto ovviamente del contesto socioculturale del tempo.adesso, anche con il fatto che le famiglie sono sempre più nucleari e che i figli sono sempre meno, è abbastanza consequenziale il fatto di dare tutto, ma dico veramente tutto in senso anche negativo, al figlio.prima come si poteva dare tutto nel modo che intendiamo nel 2024 a 12 figli? E parlo della società occidentale, perché tuttora ci sono società con fratelli maggiori che devono badare ai fratelli e alle sorelle minori, famiglia di 12 figli e genitori che devono lavorare e che non ce la fanno solo loro
@@Ale-lr8fw ma guarda adesso io dare tutto al figlio (o al cane in molti casi) è arrivato a livello patologico, con genitori che spendono tempo soldi ed energie in un figlio che normalmente sarebbero spese per 4 figli. Questo non da necessariamente vantaggi ma stressa genitori e figli creando problemi spesso
Nessuna, anzi nei tempi in cui la religione era più forte tra gli individui, i mammoni e le 30enni ancora ragazzine viziate non c'erano o erano pochissime. A 22 anni ti sposavi e a 24 eri padre.
Sembra amore in realtà è che dalla mia generazione (boomer) in poi, prima molto meno, le madri quando partoriscono non mettono al mondo un altro essere umano ma aprono una succursale del proprio ego smisurato. I padri prima si occupavano dei figli solo quando strettamente necessario adesso anche loro estendono il proprio ego. Gli amici si scelgono i genitori no, igenitori impongono un rapporto amicale. Le madri che fanno i compiti coi figli trasmettono ai figli il concetto che il figlio non è all'altezza delle richieste della società se non c'è mammina. Quante volte avete sentito una madre dire: "Ah no! Io mio figlio..."? Fateci caso la prima parola è no, la seconda io, poi viene mio e solo da ultimo il figlio.
Secondo me non è solo colpa dei genitori ma anche di un'inerzia palpabile nella nostra società che favorisce la nullafacenza, le persone vista la situazione in Italia (politico-economica) e nel mondo (ambiente, guerre, etc..) non credono nel futuro e hanno modi di fare passivi e di abbandono.
E non parliamo di tutti quei falsi profeti di 30 o 40 anni che vantano sui social migliaia di seguaci, sbandierano lussi, macchine, vacanze, gioco d'azzardo, ragazze seminude, cocaina e che passano la vita a guadagnare soldi sui ragazzini che entrano nei loro link pagando nella speranza di guadagnare i milioni su instagram, tiktok, onlyfans e di diventare un bel giorno come i loro eroi di cartone e vivere nel lusso senza muovere un dito.
Sono stato un membro del bambocciodromo sino ai 27/28 anni, che vergogna, l'amore dei miei genitori mi ha reso debole e per fortuna, anche se tardi, me ne sono accorto. Ora sto sistemando le macerie e ricostruendo, che faticaccia!
Tempi duri hanno fatto uomini forti. Uomini forti hanno fatto tempi buoni. Tempi buoni hanno fatti uomini deboli. Secondo voi in che tempi stiamo vivendo?
Nella Bibbia, c'è scritto come sarebbero stati i tempi,le persone e il clima... e visto che abbiamo la possibilità di avere la conoscenza, possiamo capire che stiamo vivendo nel vivo negli ultimi giorno descritti nelle scritture...vedi matteo 24,Luca 21 e poi c'è ne son tante altre
Ho iniziato il 2024, nei miei 19 anni, in terapia e ad oggi posso dire che mi ha fatto prendere coscienza del fatto che una delle cause principali dei miei problemi è stata quella di essere stato messo su un piedistallo sin dalla nascita in famiglia, portandomi a cercare a tutti i costi all’esterno lo stesso tipo di ammirazione. Mentre mia sorella non ha mai sentito la necessità di trovare amici e partner di cui fidarsi. Ricorda sempre che una causa può creare più effetti completamente opposti. Tema sottovalutato. Grazie Rick sono stato al teatro Menotti sei stato grande❤
Mi hai tolto le parole di bocca! Da studentessa di scienze dell'educazione non faccio altro che dire a tutti queste esatte parole! 😆
È un misto tra l'averci amato troppo, l'averci ritenuti incapaci e il loro viscerale desiderio di sentirsi indispensabili per noi. Per poi ovviamente sorprendersi per il fatto che non riusciamo a comportarci adeguatamente per la nostra età, farci sentire deficienti e continuare ad alimentare questo circolo vizioso in cui loro sono necessari perché senza di loro non siamo capaci di fare niente. Sono genitori che più che amare vogliono essere amati.
Faccio un esempio banale. Quando vedete un bambino piccolo che fa quel gioco di mettere le formire nel foro corrispondente, però sbaglia continuamente, lasciatelo stare! Se arrivate a fargli vedere come si fa state già mettendo il primo tasselo per dirgli "senza mammina/papino non ce la puoi fare". Oltre al fatto che non avete idea di come stia lavorando il suo cervello in quel momento. Per noi è scontato che il cerchio non può passare per il foro del triangolo, ma il bambino deve fare esperienza di questo!
Immaginate ora genitori che non permettono ai figli di fare esperienza di niente, neanche della più piccola frustrazione o conseguenza!
La prima volta che ho provato a pattinare sul ghiaccio una mia amica, per convincermi a mollare le sbarre della recinzione, mi disse che mi sarei divertita veramente soltanto dopo essere caduta. Aveva ragione. Quel giorno sono caduta, mi sono fatta un po' male, ho visto che non era la fine del mondo e poi ho sfrecciato per tutta la pista senza più aggrapparmi alle sbarre.
Se non fai esperienza della caduta resterai paralizzato!
Se non permettiamo a un bambino di incaponirsi con le formine e arrabbiarsi perché non riesce a inserirle come possiamo aspettarci poi un adulto capace di gestire le batoste della vita?
È come allenarsi al posto di Tizio, mentre lui resta sul divano, però poi alla maratona è Tizio che deve gareggiare, con la nostra aspettativa che arrivi anche tra i finalisti 😆
GRANDE Giulia e GRANDE Rick!
I nostri genitori avevano molte più prospettive sul futuro rispetto a noi quarantenni e ai giovanissimi. Siamo cresciuti nel benessere degli anni 80 e 90 . L'Italia è molto diversa dall'italia del Boom economico degli anni 70, 80 , 90 fino al 2000 circa...
Non biasimo i giovanissimi che oggi provano ansia e angoscia vista l'attuale situazione socio economica del nostro Paese.
Non tutti i genitori capiscono i propri figli e la loro reale triste situazione . Grazie Rick per i video sempre interessanti.
I 30 / 40 enni sono cresciuti in un contesto positivo, e ricco di possibilità. Hanno avuto genitori che gli hanno dato un modello valido per la loro generazione ma totalmente inadeguato alla nostra. Ad esempio in ambito lavorativo.
Nel 70 80 90 2000 non c'era nessun boom economico.
In Italia il boom c'è stato dal 1957 al 1962.
@@isabellacicchetti6058 In ogni caso si stava meglio a livello lavorativo ed economico. Non vi erano i contratti a termine e il valore dello stipendio era adeguato al costo della vita. L'economia era migliore con la Lira !
@@isabellacicchetti6058 non si tratta di boom ma di una situazione economica e sociale più stabile.
La possibilità di trovare un lavoro è tenero per tutta la vita, la stessa possibilità di cambiare lavoro e trovatelo velocemente, o contratto con molte molte più tutele crescenti nel tempo ecc. davano un certo grado di sicurezza.
Inoltre negli anni 90 il primato dell’Occidente non era in discussione, la guerra fredda era finita e la Cina era solo quella dei prodotti tarocchi. L’immigrazione era irrilevante rispetto a quella attuale ecc. la crisi ecologia non era ancora percepibile e la fiducia nel progresso e la tecnologia era ai massimi.
Noi non abbiamo più questi vantaggi il mondo è diventato più concorrenziale e abbiamo perso alcuni privilegi. Il mondo del lavoro è più insicuro, (lo dimostra in fatto che le aziende non vedono l’ora di dare scivoli pensionistici ha chi ha un contratto di quegli anni con benefit ecc.)
La parola d’ordine è tranquillità e sicurezza che c’erano e ora non ci sono più.
Ho giocato con mio figlio a World of Warcraft, l’ho boostato in un dungeon ma al boss finale gli ho fregato il loot 😂. Non mi ha parlato per una settimana ma ha imparato due cose: 1. Fare un gruppo per conto proprio. 2. Mai fidarsi di un forsaken Warlock
Ahahhaah 😂
Hai perfettamente ragione. Ho visto genitori che pur di colmare le proprie insicurezze, il proprio vuoto interiore, hanno messo al centro della loro vita il proprio figlio e l’amore per esso, fino a trasformarlo nell’oggetto della propria felicità, fino ad arrivare a cercare sabotare, più o meno consciamente, una relazione d’amore. Ho visto un livello di morbosità affettiva assolutamente deleterio, tanto per i genitori quanti per il figlio, che non credevo fosse possibile. E oltre al caso che mi è capitato di assistere ce ne sono tanti altri, seppur non così estremi. Vi è la tendenza a riempire il vuoto della propria vita con cose materiali e quando si finisce per fare ciò con il proprio figlio, su cui il genitore ha talvolta un potere non indifferente, si rischia veramente di assistere ad una tragedia esistenziale.
Verissimo, è pieno anche oggi di neomamme che addirittura la usano come bandiera: "se avrai un figlio avrai la persona giusta da amare" e altre follie simili
@@manumini8923 Oppure che ad ogni obiezione rispondo “quando avrai un figlio capirai”, intendendo che loro, in quanto genitori, sono giustificati a fare qualsiasi cosa per “amore”, senza dover dare spiegazioni a niente e nessuno. Perché “poi capirai”.
Che poi in che senso la persona giusta da amare? Non è che decidi tu come sarà tuo figlio
@@Ale-lr8fwpenso che intenda, perché in parte ci sto passando anche io, che possano boicottare la relazione d'amore del figlio perché lo vogliono tutto per sé e che gli faccia da badante come se fosse scontato che il figlio ci debba essere, senza ringraziare, SEMPRE per loro.
Questo video mi ha fatto veramente molto riflettere, perché io sono una che vuole fare la vita come crede giusto, dal mio punto di vista morale, quindi senza fare del male a nessuno.ho dei genitori splendidi perché mi hanno seguita tantissimo, e penso che sia qualcosa di molto importante soprattutto per chi, come me, ha una disabilità visiva nel mio caso, poi in generale di questo ne sono molto grata.lo stesso fatto che io abbia una disabilità visiva, però, a volte fa sentire i miei genitori un po’ troppo protettivi, poiché per questioni soprattutto di studio di lavoro vorrei tanto vivere in un altro posto, cioè vivere in un altro Stato poiché ho Contatti molto più sicuri lì per alcune cose che devo fare, perché mi occupo di ricerca musicologica imposti del Medioriente.certo, per una non vedente è molto più difficile spostarsi figurati in autonomia, e questo mi è capitato quando feci il mio primo Erasmus a Valencia.lì non sono stata trattata molto bene dalle mie coetanee, che mi consideravano una bambina deresponsabilizzata.purtroppo a volte è difficile che le altre persone esterne possano capire che chi ha una disabilità ha bisogno di completare le faccende di ordinaria amministrazione, quindi di vita quotidiana, magari un po’ più lentamente rispetto alla controparte.da qui ho imparato veramente tantissimo, devo ringraziare l’esperienza ma poi non ho più voluto vedere queste mie compagne perché continuavano a giudicare i miei studi, il frequentare amicizie che loro non potevano comprendere chissà quanto per non aver avuto esperienze di conoscenza con altre culture, ma questo è un altro discorso.i miei genitori, essendo un bel po’ protettivi, mi chiamavano ogni giorno, come se fosse così assurdo che io fossi in Spagna da sola per un mese, nonostante tantissime altre persone che in un certo senso mi abbiano aiutato (nonostante tutte le critiche infami e giudizi un po’ stupidi per la mia disabilità).racconta un aneddoto molto simpatico, che però ha a che fare con il video non certo senso, riguarda proprio l’iper produttività.dovevo contattare un mio maestro di musica, che vive in Germania (abbiamo fatto lezione online per un po’ di tempo), e mi ero resa conto di non avere nessun accesso a Internet.un po’ stronza che ero all’età di 17 anni (poiché sembravo veramente una bambina ingenua che non capiva un cavolo del mondo circostante), telefonai normalmente un numero dalla Germania, non sapendo che l’offerta attiva del mio piano tariffario non contemplasse chiamate dall’Europa.indovinate come è finita? Non ho più potuto chiamare, per me in conoscenza, dal cellulare per un po’ di tempo. Ovviamente, i miei genitori si sono preoccupati tantissimo, ma veramente tantissimo e mi hanno ovviamente sbrigato, come forse è giusto che sia.certo, però dopo ho fatto qualche trasgressione Per una ricarica al telefono senza dire nulla ai miei, poi però questo si è scoperto e loro me l’hanno un bel po’ rinfacciato questa cosa, continuando nei miei viaggi dopo a chiamarmi, insistentemente proprio.ancora adesso mi fa quasi paura, per il fatto che sia non vedente, di viaggiare con persone che non siano parenti, amici che conoscono pure loro devono conoscere per forza, altri amici di famiglia di cui loro si fidano ma che mi stanno un po’ stretti. Capisco molto bene loro paure, perché sono non vedente e non sono totalmente autonoma (sto imparando con il tempo e non è affatto un gioco da ragazzi), però vorrei capire anche un po’ il modo per dire loro che vorrei anche vivere in un altro posto, per poter svolgere molto meglio le mie attività di ricerca che sono appunto collaborative con altra gente che conosco in altri posti, amicizie che ora sono virtuali ma vorrei che diventassero parte di lavoro realissima, perché questi miei amici mi hanno dato tantissimo e ho capito anche grazie a loro alcuni dei miei limiti e alcune delle mie possibilità
Funziona anche in modo diverso. Non sempre ci riversano addosso le proprie ansie per proteggerci. Spesso ci angosciano per impedirci di fare cose per le quali non vogliono doverci poi sostenere. Ha anche a che vedere con un desiderio di vedersi riconosciuta una superiorità, cosa che possono fare solo sminuendo gli altri. I miei ancora pretendono di vedermi regolarmente per avere qualcuno da punzecchiare.
Comunque è vero che la mia generazione è precedente alla vostra, e quella dei miei genitori è precedente ancora.
Descrivi genitori con tratti di personalità narcisistici, deve essere una cosa che ti ha fatto soffrire tanto e mi dispiace, so cosa vuol dire aspettarsi un minimo di sostegno e ricevere solo critiche, c'è da dire che per le vecchie generazioni quel punzecchiare era una forma di allenamento mentale, tutto infatti puoi rimproverargli tranne che non ti abbiano abituato allo stress o alla "sconfitta", quando superi scassapalle così in casa fuori niente ti tocca più (ovviamente parliamo di atteggiamenti nel limite dell'accettabile)ed è un pó quello che non accade alle nuove generazioni che crollano per un cattivo voto, vanno in ansia per ogni critica e s'ammazzano sempre più facilmente.
Però capisco il peso che provi quando li rivedi e reiniziano a punzecchiarti ma devi iniziare a vedere quelle manifestazioni per quello che sono, ovvero esibizione di insicurezza,la loro; nulla che debba toccarti. Quella corazza che ti hanno creato devi iniziare a usarla principalmente con loro e fare in modo di vederli per quello che sono, adolescenti mai cresciuti.
Io per una serie infinita di motivi, convivo ancora con mia madre che è esattamente così, ogni volta che sta male diventa un agnellino appena si riprende ricomincia ma sono anni che ho tagliato quel cordone emotivo, il suo giudizio non mi tocca più anzi spesso uso proprio le sue stesse affermazioni o giudizi contro di lei ed è il mio passatempo preferito attualmente, anche perché l'età li rende davvero come bambini
Quello che voglio dirti è che so bene che anche a tarda età il giudizio di quei genitori resta in testa e passiamo la vita a fare errori e scelte cercando di compiacerli o di far loro dispetto,ma non hai bisogno della loro approvazione, e tu non sei loro.
Quindi se il malessere che ti causano è troppo puoi anche eliminare la loro presenza dalla tua vita, ciò non ti renderebbe un figlio degenere ma solo una persona che si tutela, in caso contrario, se la rottura di palle è minima, allora lascia andare quelle aspettative sul fatto che ti capiscano o no , e ridici su, guardando ogni loro contraddizione, togliendo loro ogni autorità, non sei più una ragazza,non hai più bisogno della loro approvazione e puoi orgogliosamente sbattergli addosso ciò che sei come faresti con chiunque altro, ma soprattutto darti la possibilità,prima che sia troppo tardi, di vederli per quello che sono, ovvero ex adolescenti figli di altri genitori ipercritici o assenti a cui tu, figlia, dovrai insegnare cosa vuol dire essere maturi, altrimenti quel legame di giudizio ti resterà in testa anche quando se ne saranno andati, insieme al rancore (forse anche lecito) che percepisco nelle tue parole
@rickdufer Condivido pienamente il tuo pensiero!
È da anni lo divulgo fra gli amici con figli.
Ma va specificato che tutto questo dolciume arriva proprio perché la nostra generazione ha avuto padri padroni.
Purtroppo però, poche persone della nostra generazione hanno avuto la sensibilità di dosare tra gli eccessi di severità dei propri genitori e il loro ruolo di genitori Iper amorevoli.
Quindi la soluzione è quella di non andare mai all'opposto, ma di ascoltare, capire e poi mediare. Simone
Una delle puntate migliori del podcast. A 21 anni, mi ritrovo molto in ciò che hai descritto nel video. Il mio ingresso nel mondo del lavoro ha subito una forte battuta d'arresto quando i miei genitori mi hanno fatto sentire protetto con frasi come "Non è giusto il modo in cui ti trattano lì" o simili. In più, avendo tutto (casa, benzina, macchina, retta universitaria), non ho molti stimoli che mi producano un senso di urgenza verso il crearmi una mia indipendenza. E questa stessa situazione la riscontro in molti miei coetanei.
Il tuo commento ha portato a me una piccola riflessione.a volte sembra che sia una cosa che bisogna per forza sopportare il fatto che gli altri ti trattino male, perché ti fortifica (come dice un sacco di gente). Il fatto è che si può fare anche uno stacco da queste persone che ti trattano male autonomamente, questo è quello che penso. Non è che i genitori te lo devono dire, ma devi essere tu a dire basta a queste persone che ti trattano male. Poi secondo chi dovrebbero trattarti male? Ovviamente, se si tratta di violenza, sempre si deve condannare.a volte i genitori si fanno un sacco di aspettative senza senso. Mi sono laureata ad aprile, con il massimo dei voti perché mi piaceva il mio percorso universitario.guarda, a chi fermavano, quindi ad ogni persona che incontravamo per strada, i miei genitori dovevano dire e mostrare il gioiellino della casa.mia figlia si è laureata ad aprile con 110 e lode. Si certo, potrei dirlo io tranquillamente e gliel’ho fatto capire 1000 volte che non dovrebbero sempre stare lì a rompere su questo., ma non la smetto
Grazie Rick. Illuminante
Condivido, comunque più che di eccessivo amore, io parlerei di eccesso di manie di controllo e il non voler passare il testimone ritenendosi gli eterni adulti che devono dire ai bambini cosa fare.
Direi anche che il problema è andato accentuandosi nel tempo, le stesse persone che si comportano così, non erano così in origine, ma man mano che invecchiavano ci si incancrenivano e peggioravano, esponenzialmente, almeno sino al punto di rottura che è inevitabile. Tutto ciò è stato favorito anche grazie alla retorica diffusa dai media.
Inoltre personalmebte il problema aveva iniziato a svilupparsi già nelle generazioni prima dei millennials, addirittura ci sono molti casi anche nelle generazioni boomer.
Basta ascoltare i racconti di chi andava all' università negli anni 70-80...ma anche di chi non studiava e andava a lavorare giovane su come si divertivano la sera in quegli anni.
Ti sembrerà di ascoltare racconti di un mondo che non c'è, un po come chi ha fatto l' università i primi del duemila e si confronta con chi ci va oggi.
Vedi proprio vissuti e mondi diversi.
Secondo me siamo lo specchio di una società sempre più povera, con il costo della vita in aumento e che arranca riversando sui figli le angoscie e mancanze genitoriali.
La gente è sempre più convinta che bastino gli oggetti che si possiedono per riempire il vuoto esistenziale e tutti che comprano vestiti firmati e smartphone anche ai bambini.
Una volta le generazioni del dopo guerra non avevano gli smartphone o la macchina ibrida che ti devi vendere un rene per comprarla, ma sapevano chi erano e nella loro semplicità, vivevano più sereni. In un periodo di crescita economica e prospettive di migliorare le proprie condizioni di vita. Oggi la prospettiva è cercare di mantenerle o scappare dall' Italia.
Eh però caro Rick, quando sento qualcuno parlare a nome di una "generazione", in me suona un campanello d'allarme.
Scientificamente non esistono "generazioni". È un concetto troppo ambiguo, specie se usato all'americana. Negli USA fu introdotto per scopi commerciali, poi ultimamente qualcuno ha incominciato a metterlo in discussione.
Semmai esistono tendenze che caratterizzano fasce di età, cultura, origine, censo, istruzione e tante variabili combinate.
Poi sono d'accordo sul resto, ma trovo limitante e poco chiaro parlare di "generazioni".
Penso abbia parlato di generazione perché si parla di genitori e figli. Però chiaro, hai dato uno spunto ulteriore per non rischiar3 errori sulla riflessione.
@@lolli8956 Sì esatto, il suo intento mi è chiaro. E' solo che le "generazioni" stanno diventando i nuovi segni zodiacali. Sono basate su un'approssimazione estrema e forzata della società bianca statunitense. Per esempio la conoscenza di una lingua o di una tecnologia possono essere più trasversali in fatto di età, sancendo un divario nella società molto più netto rispetto all'anagrafica. Ripeto: 1) Utilizzare "generazione" anziché "fascia d'età" porta a grossi fraintendimenti e 2) Le variabili da incrociare per leggere e capire i dati sono tante, non solo la fascia d'età.
In ultimo... Spesso chi parla di "generazione" parla semplicemente di sé stesso.
Essere italiani è un privilegio!!! Essere sostenuti dai genitori è bello e comodo!!! Bella vita! Viva l’Italia viva i bamboccioni e viva la bella vita con mamma e papà che pagano! 🎉
Complimenti Rick, molto d'accordo sul tema! Sulle cause del fenomeno sicuramente vedo benessere e insicurezze dei genitori, ma accompagnate da una certa narrazione culturale diffusa dal cinema che ha tra i suoi topoi degli ultimi decenni ha quello del genitore impegnato, spesso il padre, che si perde la partita di baseball (o di calcio) del figlio e lo sente sempre più distante finendo per pentirsi di aver messo la carriera al primo posto. Io non ho in mente un film in particolare ma è un tema ricorrente che mi è rimasto abbastanza impresso. È una prospettiva che credo anche altri abbiano assorbito inconsciamente
Ciao Rick! Tra le cause di quanto hai descritto c'è anche il fatto, non secondario. che ora i genitori hanno pochi figli (uno o due, di più è più raro), prima i figli erano 5, 6 , 7... e quindi l'amore, l'attenzione e il tempo una volta era suddiviso su più figli
Ma prima quando?Io ho 58 anni e sono figlio unico di due genitori nati negli anni '30 io ho un solo figlio tutti i miei amici hanno max 2 figli o non ne hanno proprio.Non conosco nessuno che venga da una famiglia con 5,6,7 figli,tu ti riferisci a una Italia dei primi del'900 che non esiste più da 100 anni.Ciao
@@robertobarbieri4379 Invece no, dipende da dove vivi, mio papà è del '59 e loro sono 5, mia mamma del '63 ed erano 4, mio marito è dell'83 e sono 9 (ogniuno ha fatto dai 2 ai 4 figli), da parte di suo padre erano 24 fratelli, io stessa che sono del '90 ho conosciuto diverse famiglie con 3/9 figli, anche da parte di amici e compagni di classe delle mie 3 figlie è molto raro trovare un figlio unico, in genere sono 2/3 fratelli, ma non è così raro incontrare famiglie anche con 4 bambini.
Hai colto alcuni aspetti ma rischi di avere una visione troppo unilaterale: attenzione, perché non sempre è l'idealizzazione del genitore che porta il figlio a non staccarsi ma può essere anche la incapacità del genitore a mettersi in discussione che causa l'incapacità del figlio di staccarsi, conosce genitori che anche se non sempre giusti nei confronti dei figli, finiscono lo stesso per impedirgli di staccarsi perché cercano di mantenere troppo il controllo, questo porta il ragazzo a rimanere sempre bambino, tu cosa ne pensi?
Ecco, l’esempio mio di come è stata a volte con me mamma
Bel video su un tema delicato ed importante, ci percepisco grande studio e gran lavoro di elaborazione. Vorrei aggiungere soltanto: 1) non creiamo sempre "leggi universali" da seguire; 2) ogni genitore è sempre "perfettibile" ; 3 comunque sia andata i figli devono tendere ad essere migliori dei propri genitori solo così l'umanità si evolve. Grazie
Sentirti parlare di un tale tema e poi sapere che non ti è piaciuto Beau Ha Paura mi porta a dirti di RIGUARDARLO subito! Perché è esattamente di questo che il film parlava.
Ma infatti non è certo il tema che ho disprezzato ma lo stile e il modo di raccontarlo, soprattutto nella seconda metà 😉
Grande, Rick. Ma quando lo riguarderai una seconda volta, ti renderai conto che è proprio un capolavoro
Comunque, nonostante alcuni comportamenti che non mi piacciono neanche un po’, io amo i miei genitori, ma vorrei che potessero almeno un pochino di più capire il fatto che io mi sto interfaccia andò anni con persone di culture molto diverse, potendo imparare che il diverso non fa paura, ma è una ricchezza in generale. Parlo sempre in generale, perché solo se il diverso si conosce almeno un po’ si può capire se sia legittimo averne paura, perché c’è anche questo da mettere in conto
Non c’entra l’amare troppo e il dover essere un po’ l’ostacolo del figlio. È na cazzata. I problemi già i ragazzu li incontrano nella vita di tutti i giorni, quindi i genitori per loro devono essere la casa, il rifugio a cui tornarenei momenti difficili, no l’ennesimo mostro da combattere. Ciò a cui il tuo discorso dovrebbe andare a parare, secondo me, e ciò con cui il tuo discorso è iniziato è la diatinzione tra lassismo e autorità. Il punto nell’essere beavi genitori (lo dico su studi e non su esperienza) è essere autorevoli, assertivi, saper dire di no in maniera rispettosa, facendo gentle parenting. Il lassismo non è amare troppo, ma non sapere come amare sè stessi e i propri figli contemporaneamente.
Dal tuo discorso passa un cattivo messaggio: genitore ostacolo e trasgressione e autorità. Non sono d’accordo e non credi che vada a buon fine.
Penso tu debba approcciarti a nuovi libri, diversi da quelli a cui ti sei approcciato fino ad ora. Se mi ricordo qualche titolo edito questo commento e te ne consiglio qualcuno.
Anche io ho storto un po' il naso quando ha parlato del genitore ostacolo. Secondo me il genitore ha il ruolo di "ricarica" psicoemotiva. Non è la persona che risolve i problemi al posto tuo, ma è la persona che ha fiducia nel fatto che, con i tuoi tempi e le tue modalità, risolverai il problema. È la persona che ti è vicino mentre soffri, senza "accanirsi" perché tu smetta di soffrire. Semplicemente c'è.
È anche la persona che mette limiti e confini sani, nel rispetto dello sviluppo del figlio e delle esigenze di tutta la famiglia (genitori ed eventualmente altri figli). Lo "scontro" e il distacco arriveranno naturalmente in adolescenza, ed è importante che ci siano, ma non perché il genitore fa intenzionalmente qualcosa per creare la trasgressione. Semplicemente l'adolescente vorrà sfidare quei limiti per definire meglio la sua individualizzazione, ma il genitore non deve cedere ed essere stupidamente permissivo ma neanche irragionevolmente autoritario. È un gioco di equilibri in cui si elasticizzano un po' i confini (per esempio allungare un po' il coprifuoco se il giorno dopo non c'è scuola).
Per esempio io, come penso un po' tutti, da adolescente ovviamente avevo il divieto di fumare, e ovviamente per un breve periodo della mia vita ho segretamente trasgredito a questa regola semplicemente perché i miei compagni lo facevo. Una stupidaggine adolescenziale come tante altre. Era importante però che ci fosse quel limite, se ai miei non fosse fregato niente di scoprirmi con le sigarette quale confine avrei sfidato? Però non si tratta di mettere di proposito degli ostacoli al figlio.
Sono d’accordo con te. E penso anche che non sia per forza necessario sgridare il figlio alzare la voce per far capire gli sbagli, ma semplicemente parlarne in un modo sano, rispettando le regole fondamentali della comunicazione. C’è anche questo errore qui, questo modo in cui si agisce a volte presi dall’impazienza
Io sono stato sempre autonomo da quando sono nato, bravo a scuola, determinato, intelligente e anche filosofo... ma ho capito, purtroppo troppo tardi, che che quei depressi falliti dei miei genitori mi hanno ostacolato in tutto e per tutto, per non parlare dei miei amici:tra depressi, storpi, sociopatici ecc hanno fatto di tutto per buttarmi giu. Ci sono riusciti tutti... Sono davvero un fallito e arcidepresso oggi, non sono laureato perché mi sono ritirato da scuola, ho un curriculum che fa più schifo della diarrea e non voglio neanche alzarmi dal letto per quanto la vita mi fa soffrire... Nonostante tutto ho provato a rialzarmi e a vivere la vita dai 24 in su, ma il dolore e le difficoltà della vita da fallito/mezzasega sono così forti che mi hanno risucchiato nuovamente nel vuoto e nel dolore.. Sono solo riuscito a dimostrare a me stessoche avrei potuto farcela, se fossi stato sui binari giusti...ma non è un traguardo e mi rende ancora più depresso.
Ti capisco. È capitata anche a me un po' la stessa cosa. Ero bravo a scuola ma mi sono state imposte amicizie proletarie stupide da un genitore comunista. So che era troppo ingenuo e lo ha fatto a fin di bene, ma è ora di finirla con questa buona fede del cazzo. La buona fede e i benpensanti sono una cagata pazzesca che non ti fa prendere responsabilità!
Morale della favola, ho scelto le scuole superiori sbagliate. Sono sempre stato promosso ma ho sofferto un sacco per le materie tecniche stupide come ragioneria che studiavo perché dovevo farlo ma le odiavo.
In quarta e quinta superiore poi, ho avuto professori pazzoidi. Ho preso la maturità ma non ho più messo piede in una qualsivoglia università. Sai perché? A 15 16 anni ho sviluppato un morboso interesse per le lingue straniere che porto con me ancora adesso. Non ho potuto cambiare indirizzo, era troppo tardi e non sapevo come fare. Penso che il mio genitore confusionario non abbia capito nulla e mi abbia causato involontariamente traumi. Sai perché mi imponeva gli amici proletari delle case popolari? Perché non si fidava dei ricchi, li odiava, odiava gli intellettuali e mi voleva sorridente e più uomo perché per lui ero troppo studioso, chiuso e solitario..
Seconda morale della favola: perché gli ignoranti esistono?
Terza morale: ho in abominio le persone invidiose, parteggio per i ricchi, odio la Meloni, l'eterosessualità, mangio cibo straniero e conosco sei lingue e sono pro vax.
Ciao Rick ! Bel lavoro come sempre.
Potresti fare un'analisi del linguaggio usato da Dario Fabbri, del suo stile comunicativo e del motivo per cui sa così tanto attirare le persone verso ciò che dice?
Bravo Rick! Sei troppo bravo!!!
Tutto maledettamente vero! Sono proprio quel tipo di padre anzi di papà perchè un padre è un'altra cosa. Un esempio: mio padre ha avuto il coraggio e si è preso la responsabilità di farmi il motorino a 15 anni (regalandomi anni felici e di libertà) io ancora non riesco. Dobbiamo accettare che le barche sono sicure in porto ma non sono fatte per stare in porto.
grazie
Bravo Rick, bell'intervento. Ma a Napoli quando vieni? Nessun evento in programma in Campania?
Averci amato troppo? Magari 😂
Io ovviamente parlo per mia esperienza, ma nel mio caso il problema più grave è il non aver mai pensato a soluzioni a lungo termine. Sempre a vivere la giornata e al futuro non ci pensiamo che è meglio. Magari è la bolla in cui vivo ma se mi guardo intorno vedo molto frequentemente colleghi nella stessa situazione più o meno.
Stendiamo un velo pietoso su l'argomento genitore amico 😂
A me hanno sempre ostacolato e rotto le palle per i miei hobby/passioni.
L’unica cosa che è cambiata nel rapporto tra grandi e bambini/ragazzi è l’affievolirsi dell’autorità dei primi sui secondi. Gli adulti erano ‘i grandi’ parlavano di cose che i figli non potevano ascoltare, impartivano lezioni morali che bene o male bisognava seguire senza tante spiegazioni. Le punizioni erano temibili perché c’era realmente la consapevolezza che i genitori potessero decidere tutto per i propri figli. Per non parlare degli insegnanti che avevano un potere quasi assoluto nella vita degli alunni. I social media , televisione per prima, si sono messi di mezzo in questo rapporto creando momenti di continua evasione, paragoni con modelli stereotipati etc.. fino a che il rapporto tra generazioni si è modificato. Non si può più tornare indietro. Si devono trovare delle nuove strade educative
Sono vicina ai figli di genitori con immaturità emotiva, inclini al vittimismo, che con questo video avranno/avrebbero detto "ecco vedi, ti ho amato troppo ecco perché sei cosi!!!! Io ho fatto tanto e tu niente" 👋
Fare il genitore è in realtà difficilissimo, e ci possono essere troppe variabili imprevedibili in gioco.
Estenderei il discorso anche alla scuola, gli insegnanti alcune volte incarnano questa forma di "educazione" creando così studenti che presumono di sapere le cose e non sono davvero interessati a conoscere
Premesso che condivido in larga misura le riflessioni espresse nel video, sebbene ritenga che in alcuni punti si ecceda un po’ nell’aderire a un “pensiero alla Crepet”, sono l’unico a notare una tendenza crescente dei genitori di oggi a imporre maggiori restrizioni ai propri figli? Lo affermo anche alla luce della mia esperienza professionale, che mi porta spesso a confrontarmi con contesti scolastici. Non voglio essere frainteso, se da un lato è vero che si tende a offrire di più in termini di beni materiali, dall’altro mi sembra (anche all'interno della mia famiglia) che i genitori si sostituiscano ai figli nelle scelte più quotidiane, come la selezione di scuole (gradi superiori), sport, e perfino nelle amicizie, influenzandole o determinandole.
Non so se tale comportamento possa essere ricondotto sotto il “cappello” dell’iperprotettività, probabilmente sì. In generale, percepisco una tendenza sempre più marcata a “sottrarre” o limitare l’autonomia dei figli nelle scelte che riguardano varie sfere della loro vita, o a impedire loro di assumersi le prime responsabilità di scelta, probabilmente per paura che possano rivelarsi sbagliate. È difficile per me classificare questo atteggiamento come un eccesso di amore; piuttosto, mi sembra rappresentare una crescente volontà di controllo da parte dei genitori.
Magari sbaglio, ciao Rick ;)
Forse è un parallelismo azzardato, ma nella monografica su Machiavelli c'era stata una domanda su come possiamo applicare quotidianamente quanto si dice ne "Il Principe". Forse da comuni genitori, alcune volte, bisogna imparare a prendere delle decisioni difficili che portano a uno scontro e ad imporsi sui figli. Non bisognerebbe sempre proteggerli o assecondarli in tutto e per tutto. Il compito del genitore è anche un po' fare da antagonista e "farsi odiare" in modo tale che il figlio possa crescere e, quasi a modo di sfida, imparare a camminare con le proprie gambe.
D'accordo su tutto, tranne che sul "troppo amore".
Ho capito quello che intendi dire, e spero che il messaggio non venga fuorviato.
Semplicemente l'amore finchè è amore - come credo di aver inteso da altri tuoi video lo intendi anche tu - e non muta in altro (iperprotettività, insicurezza, gelosia, orgoglio, bisogno di affermare la propria autorità, mania di controllo, persino violenza ecc.) non può essere "troppo" .
Sono d'accordo. L'amore vero non é mai troppo, ma l'amore vero é anche capace di fare del male (psicologico, non fisico) quando serve per il bene dell'altro.
Ma credo intendesse troppo amore nel senso comune del termine. Comunemente confondiamo l'amore con le sue manifestazioni: attenzioni, cura, tempo, etc...
@@AsdrubaleRossi hm si se per "male" "psicologico" si intende il fastidio / la frustrazione dovuti a un "No" io qualsiasi altro limite chiaro dato con la dovuta fermezza. Il "Capisco che non ti piaccia, ma è per il tuo bene/la tua sicurezza che non posso permetterti questa cosa".
@@margheritawellimback8648 si, certo, non sapevo come definire questa cosa, ma non intendo che un po' di traumi infantili ci vogliono per crescere forti e sani ahahaha
Infatti la Andreoli nei suoi libri non parla di "troppo amore" ma di "malo amore". Questi genitori amano eccome, ma male, infatti fanno danni.
Solitamente sono d'accordo su quello che dici ma di questo video non condivido davvero nulla, e sinceramente sto scrivendo questo commento di getto subito dopo aver finito il video, c'è differenza tra beni materiali (dati per non deludere i figli) e amore, se davvero si fosse dato amore la gen Z non vorrebbe la "ragazza su OF ecc." in qualche modo li si sarebbe insegnato che le cose importanti nella vita sono altre, come ogni persona intelligente ed adulta sà, i genitori che ti amano ti educano, sono assertivi, pazienti, presenti e non ti trattano come un oggetto che è li a dar fastidio ma devi impedire che si rompa come ho sempre visto fare alla stragrande maggioranza dei genitori che tu ritieni "amorevoli". L'ansia delle generazioni di oggi deriva proprio da genitori narcisisti che si sentono eterni, ti fanno sentire "piccolo" (è quindi avere un'autostima bassissima il problema) fin dall'infanzia proprio con questo controllo che non è dato dal vero amore ma solo da pressioni sociali esterne e ansia di non piacere ai propri figli, e i bambini questa cosa la capiscono, poi di cosa non dovresti avere ansia? Con la concorrenza creatasi nella società di oggi non puoi sbagliare un colpo o rimani indietro. Il fatto di dare la possibilità di amare altri? Ma di amarli come? Amarli solo per una mancanza di amore? Cercare una specie di riempitivo perché i miei genitori non mi hanno dato abbastanza amore? Se fosse vero amore non sarebbe altro che un insegnamento positivo, del tipo "guarda questo è amore, passa il resto della vita a cerca QUESTO" invece dell'amore malato che cerca un figlio con carenze affettive. Questi sono i punti che mi hanno fatto piu storcere il naso, ovviamente io parlo più della generazione dei millenial e una parte della gen z (io sono 98), quindi cresciuti dai boomer, persone con cui entro in contatto e su cui ho letto studi importanti a riguardo, anche perché è difficile fare studi sul "com'è cresciuta questa generazione z" se i più giovani di loro hanno 15 anni, ovviamente non sono persone fatte e formate, che giudizio vuoi dare?
La sintesi del mio commento è: credere che le mancanze portino a formare persone migliori perché piu "dure" è una baggiata che dovremmo lasciare alle generazioni precedenti e imparare ad amare i nostri figli con sincerità e smettere di scambiare il nostro cedere ai loro "vizi" come amore.
A 32 anni sono stata in terapia per anni a causa di borderline di personalità e deficit di attenzione per traumi infantili diagnosticati a livelli importanti, ansia costante, psicofarmaci e centri di salute mentale, e tutto questo perché due genitori narcisisti, di cui uno adottivo e patologico, non sanno cos’è l’amore per un figlio. Mi sono liberata e sono diventata la forza e la determinazione in persona, con obiettivi e voti massimi all’università che ho ripreso dalla guarigione, sono fiera di ammetterlo.
Questo video è un sospiro di sollievo perché nonostante ciò e nonostante sia quello che avrei sempre desiderato, mi hai fatto capire che anche tanto, troppo amore porta alla rovina di una persona. Grazie ancora, ti stimo molto e ti seguo costantemente Rick, ottimo lavoro. Un abbraccio
Io i problemi me li sono sempre cercati proprio per sentirmi indipendente e non assoggettatto dalla famiglia.
Bello, se il titolo fosse meno diretto lo manderei anche ai miei genitori 😂
Allora sono contento del fatto che i miei genitori non mi hanno viziato troppo come temevo. Io DESIDERO fortemente l'emancipazione, adesso sono all' inizio dell' università ma voglio sgravare i miei genitori e riuscire a essere autonomo anche mentre prendo la laurea💪
Grazie. Sono un genitore molto " vecchio" e mi scuso per non avere inserito il commento fatto precedentemente nel supergrazie.... migliorerò.😅
L'aneddotica certamente non è la cosa migliore, però vorrei anche vedere come siano state raccolte le statistiche, perché personalmente conosco situazioni con forse tutte le combinazioni possibili di genitori che vanno dal disastroso al superamico e figli che vanno dal radicato in casa familiare al super emancipato. Quindi non vedo proprio la minima correlazione tra genitori di tipo X che producono "solo" figli di tipo Y.
Vedo piuttosto che, tra persone che hanno rapporti familiari simili, fanno molta differenza invece le situazioni economiche, sociali, le attitudini personali, e tanti altri fattori che c'entrano assai poco con la quantità maggiore o miniore di amore familiare.
Conosco ragazzi che sono i classici mammoni della serie "oggi mamma fa le lasagne, e come le fa mamma, nessuno al mondo", attaccatissimi ai genitori, ma che tuttavia hanno trovato una loro strada, talvolta anche una vocazione (lavorativa, non religiosa), hanno trovato la persona giusta, e insomma gli è andato tutto liscio e stanno a posto belli e sistemati. Così come conosco altri che dai genitori vorrebbero almeno un paio di galassie di distanza, ma per tutta una serie di questioni, vuoi errori personali, vuoi sfighe di forza maggiore, vuoi vari contesti sfavorevoli, sono costretti lì.
E come dicevo, ne conosco tanti altri che coprono circa tutto lo spettro possibile, pure nelle oscillazioni tra i due stati; uno, ad esempio, era il classico ragazzo a cui va mediamente bene, nessun problema familiare particolare, né economico, né sociale, niente, studia, trova un lavoro, una ragazza, si sposa... e poi divorzia, per questioni pure facilmente immaginabili (la casa è rimasta alla ex moglie) è costretto a tornare a casa dai suoi, problemi a cascata, e adesso è bloccato lì.
Vedo problemi molto più grossi del tutto esterni al rapporto coi genitori, onestamente. Per dirne uno, il costo delle abitazioni, che è qualcosa di ridicolo. Quel distinto signore che rese famoso il termine "bamboccioni" la (prima) casa (e forse pure altre) se la comprò in un contesto economico un tantinello diverso da quello attuale. Vorrei vederlo oggi, messo nella stessa situazione di un "bamboccione" che non ha il papi col grano da buttar via, a ripetere i suoi successi dell'epoca che fu.
E non solo economici, ma a tutto tondo, perché la vita delle persone non è monodimensionale, ogni aspetto ha dei riflessi su tutti gli altri (esempio banale, trovare una persona con cui andare a convivere e smezzare le spese ha un impatto sulla possibilità o impossibilità di "lasciare il nido").
Pochi picconi, troppi pippotti, pipponi e piccioni
Per il resto Riccardo è dialetticamente gigantesco, bel contenuto e altrettanto bel contenitore 💪
L'amore non è mai eccessivo ma può essere sproporzionato rispetto alla capacità di avere disciplina e forza mentale, cose che ad alcuni mancano nonostante che abbiano tanto amore da dare. Se c'è una cosa davvero brutta da vivere come figlio è la delusione data dal rendersi conto che i genitori non sono capaci di badare a sè stessi. E ti chiedi allora da dove veniva il loro amore in realtà, sempre che sia vero il sogno comune per cui l'amore venga dalla forza interiore delle persone. Allora in quel caso non è che come cantava tricarico siccome il genitore è solo un uomo (o donna) devi scegliere qualcuno e seguirlo, imparare da lui o lei. No, devi capire il mondo e imparare a riconoscere negli altri l'amore che ti ha cresciuto. E se ti fai due conti su come è andata la storia negli anni 80 e 90 e che effetti può avere avuto sulle persone, magari ci riesci. E magari finisce che capisci un po' meglio i genitori. Oppure no, è sempre un rischio capire le cose. Ma capire, in generale , è un pò più che una sfida, è vivere.
Già citare Tanguy... 👍👍👍
Bisogna essere zombie per non capire con chiarezza, per conto proprio, ciò che hai illustrato.
Sono d'accordo col video ma solo in parte, la trasgressione può venire anche in una famiglia iper protettiva, anzi proprio perché una famiglia è iperprotettiva il ragazzo tenderà a liberarsi e a staccarsi. Sul discorso del "troppo amore" non sono d'accordo, il problema non è l'amore in sé e per sé, ma le sue manifestazioni, ovviamente dipende dai casi, ma a volte la mancanza di punizioni e limiti può anche essere legato ad una forma di pigrizia, spesso infatti capita che alcuni figli fatti in tarda età risultino leggermente più viziati dei fratelli, questo perché penso sia legato da una forma di stanchezza educativa. Per il resto trovo sia comunque un buon video, continua così.
Certo, sono d’accordo con quello che dici perché il male non è l’amore, ma è l’attaccamento smisurato i figli, perché sono i gioiellini della famiglia e perché i genitori ho fatto tanti sacrifici per avere una roba che diventerà un’altra cosa rispetto al genitore
Parole sante!!!
anche Dario Fabbri in una sua conferenza ha parlato del tema degli uomi, figli che non vanno via di casa , anche li ha parlato del fatto che non c'è un conflitto particolare con i genitori da poterli mandare via o desiderare tu figlio di andare via . ma non ha dato la spiegazione dell'amore eccessivo, non mi ricordo più la definizione che aveva dato! ah si che sono più maturi e quindi non sentono il bisogno di conflitto di prendere il.posto dei genitori, in quanto vivono all'interno di una popolazione mediamente vecchia! e quindi prendono le caratteristiche del vecchio , mi viene da dire che gli anziani vengono messi negli spizzi , i giovani stanno più fra di loro che con gli adulti! cmq non so , sono punti di vista interessanti!
Parole sante
Sai che forse hai risolto un'equazione psicologica personale che non riuscivo a risolvere? Io ho avuto due genitori esattamente agli antipodi. Una troppo dura e uno troppo amico. Mi sono sempre chiesta come mai avessi difficoltà a mettere dei limiti agli altri e difendere i miei confini. Il tuo video mi ha fatto riflettere. In pratica il mio genitore più affettivo non sapeva pormi dei limiti, mentre l altro, al contrario mi ha traumatizzata con essi. È chiaro che quando ho complicità con qualcuno, porre dei limiti mi fa andare più verso il genitore affettivo, tra l altro rinforzando il tutto con la paura del conflitto. Thanks Rick.
Mi ha colpito il concetto di "perfezionismo affettivo" che trovo dilagante nei contenuti di Dating.
Su alcune cose io potrei essere definito Bamboccione, ho 35 anni ma adesso mi sento anche genitore, però non vorrei avere dei figli miei, vorrei fare da genitore a un gruppo di ragazze giovani perché ho tante cose da insegnare.
Come rasare l'aiuola?
Beh direi che passata questa adolescenza esasperata che si protrae ben oltre i 20anni abbiate tutti gli strumenti per accorgervi che dovete darvi una mossa e scuotervi da questo amore esasperato. A un certo punto trovo che nel 99% dei casi sia una patetica scusa per non prendere in mano la propria vita e deresponsabilizzare se stessi.
Quante persone si sono persi tutto questo. Video ineccepibile. Grazie
Quello che tu chiami "amore" io lo definirei attenzioni egocentriche del genitore, nessuno sano di mente formare un ego troppo forte nel figlio, il problema che la sanità mentale oggigiorno è molto rara.
Non è amore.
Concordo, la protezione eccessiva diventa abusante anche perché è un modo inconscio di manifestare a sua volta una mania di controllo mal gestita che si riversa sui figli devastantoli emotivamente, si cancella completamente l'identità del figlio, il troppo amore è in realtà un rifiuto celato dell'altro, vi è un completo non riconoscimento del diverso da sè, proprio per delle frustrazioni, ansie non metabolizzate da parte dei genitori a monte, il primo passo per uscirne è la consapevolezza dei meccanismi tossici presenti nelle famiglie
Verissimo cazzo !
Sono da accordissimo, anzi per me è imprescindibile, dare un amore sano verso i figli e le figlie, parlando con loro e cercando che loro possono decidere alcuni aspetti della loro vita.però io non vorrei dire di no e lasciare questo no senza motivi, senza spiegazioni, per alcuni progetti più grandi.cioè, faccio un esempio.nel caso in cui un ipotetico figlio volesse andare all’università per studiare quindi culturali, io la lascerei fare tranquillamente, nonostante la scelta e magari non è esattamente realistica per il lavoro possibile nella società 2024.ovviamente, con tutti i problemi possibili immaginabili, io potrò far capire tutti i risvolti della medaglia, parlando semplicemente.poi, però, aldilà di questo esempio, ci sono anche tanti bambini che vedono il no come una sconfitta imprescindibile, e questo si riflette da un qualcosa che il genitore proieziona
Sarebbe molto interessante una cogitata sull'argomento con il dott. Andreoli .
meglio la dott.ssa Andreoli 😄
@@alessandrarosa3289 😁
Ne so qualcosa
Non credo sia questione di eccessivo amore; direi che i millennials sono stati viziati ed eccessivamente protetti. Io mi sono sentito amatissimo dai miei genitori, ma ho ricevuto un’educazione severa, ai limiti dell’addestramento militare. E per me l’amore genitoriali è stato tangibile.
Idem. Uguale.
Pure io, mio padre è stato piuttosto parsimonioso con le smancerie ma prodigo di esempi positivi e di una vita moralmente ineccepibile, mi ha trasmesso una struttura legata alla comprensione dell’utilità e del rispetto per le regole che mi ha aiutato ad auto regolamentarmi nei momenti di calma ma soprattutto in quelli di crisi
Il dare molto “viziare” non di perse è un male e vivere una vita spartana non di perse è un bene.
Va però spiegato e insegnato da dove viene questo benessere e che per mantenerlo servono strategie e sale in zucca.
Sì, perché c’è sempre questa retorica del “ai miei tempi era meglio“, anche nel caso in cui si parla di genitori un bel po’ autoritari, frutto ovviamente del contesto socioculturale del tempo.adesso, anche con il fatto che le famiglie sono sempre più nucleari e che i figli sono sempre meno, è abbastanza consequenziale il fatto di dare tutto, ma dico veramente tutto in senso anche negativo, al figlio.prima come si poteva dare tutto nel modo che intendiamo nel 2024 a 12 figli? E parlo della società occidentale, perché tuttora ci sono società con fratelli maggiori che devono badare ai fratelli e alle sorelle minori, famiglia di 12 figli e genitori che devono lavorare e che non ce la fanno solo loro
@@Ale-lr8fw ma guarda adesso io dare tutto al figlio (o al cane in molti casi) è arrivato a livello patologico, con genitori che spendono tempo soldi ed energie in un figlio che normalmente sarebbero spese per 4 figli.
Questo non da necessariamente vantaggi ma stressa genitori e figli creando problemi spesso
Pensi che la morale cattolica abbia un qualche ruolo in questo fenomeno?
Nessuna, anzi nei tempi in cui la religione era più forte tra gli individui, i mammoni e le 30enni ancora ragazzine viziate non c'erano o erano pochissime. A 22 anni ti sposavi e a 24 eri padre.
Sembra amore in realtà è che dalla mia generazione (boomer) in poi, prima molto meno, le madri quando partoriscono non mettono al mondo un altro essere umano ma aprono una succursale del proprio ego smisurato. I padri prima si occupavano dei figli solo quando strettamente necessario adesso anche loro estendono il proprio ego. Gli amici si scelgono i genitori no, igenitori impongono un rapporto amicale. Le madri che fanno i compiti coi figli trasmettono ai figli il concetto che il figlio non è all'altezza delle richieste della società se non c'è mammina. Quante volte avete sentito una madre dire: "Ah no! Io mio figlio..."? Fateci caso la prima parola è no, la seconda io, poi viene mio e solo da ultimo il figlio.
Però io non sono neanche d’accordo con la figura del padre una tantum, cioè non bisognerebbe secondo me giustificare i bei vecchi tempi per forza
Io penso che sia necessario il fatto che le madri e padri debbano seguire i figli anche dei compiti, ma solo alcune volte, quando i figli
Secondo me non è solo colpa dei genitori ma anche di un'inerzia palpabile nella nostra società che favorisce la nullafacenza, le persone vista la situazione in Italia (politico-economica) e nel mondo (ambiente, guerre, etc..) non credono nel futuro e hanno modi di fare passivi e di abbandono.
E non parliamo di tutti quei falsi profeti di 30 o 40 anni che vantano sui social migliaia di seguaci, sbandierano lussi, macchine, vacanze, gioco d'azzardo, ragazze seminude, cocaina e che passano la vita a guadagnare soldi sui ragazzini che entrano nei loro link pagando nella speranza di guadagnare i milioni su instagram, tiktok, onlyfans e di diventare un bel giorno come i loro eroi di cartone e vivere nel lusso senza muovere un dito.
Caro Rick, la saggezza popolare recita l’immortale detto “Mazz’ e panell’ fann’ i figli bell’. Panell’ senza mazz’ fanno i figli pazzi’”
Sono stato un membro del bambocciodromo sino ai 27/28 anni, che vergogna, l'amore dei miei genitori mi ha reso debole e per fortuna, anche se tardi, me ne sono accorto. Ora sto sistemando le macerie e ricostruendo, che faticaccia!
Tempi duri hanno fatto uomini forti.
Uomini forti hanno fatto tempi buoni.
Tempi buoni hanno fatti uomini deboli.
Secondo voi in che tempi stiamo vivendo?
sta scritta nella bibbia?
Nella Bibbia, c'è scritto come sarebbero stati i tempi,le persone e il clima... e visto che abbiamo la possibilità di avere la conoscenza, possiamo capire che stiamo vivendo nel vivo negli ultimi giorno descritti nelle scritture...vedi matteo 24,Luca 21 e poi c'è ne son tante altre
mammaepapaa li vogliamo a casa nostra ragazzizzino