Racism of the Japanese
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- เผยแพร่เมื่อ 7 พ.ย. 2024
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#Erikopter #Japan #Japanese
L’anno scorso mi sono trasferito in Irlanda per sei mesi con un’amica, per l’inglese. Eravamo in una scuola di lingue e c’erano un sacco di persone provenienti da tutto il mondo, e casualmente abbiamo incontrato delle persone della nostra regione.
Allora abbiamo deciso di fare un patto: di non parlare mai italiano tra di noi in pubblico, specialmente quando in compagnia di altri. Sia per rispetto verso i nostri amici internazionali, sia per noi come esercizio.
Quando avevo 21 anni ho abitato e lavorato 1 anno in Germania, era un progetto europeo chiamato EVS. SPESSO con gli altri volontari che provenivano da tutta Europa ci incontravamo e parlavamo tedesco o inglese ma con il solo italiano che c'era oltre a me, Maurizio eravamo felici di parlare anche in Italiano tra noi! Ancora oggi ci sentiamo dopo 20 anni, con tutti loro e anche con il mio unico compagno italiano.
Vivo a Londra da dieci anni, sinceramente non faccio molto caso a chi incontro se italiano o no. Mi adatto alle situazioni: lavoro con rumeni con cui parlo italiano, con altri spagnolo, con bulgari parlo in inglese mentre magari al telefonino parlo in sardo con i miei genitori, il tutto nello stesso luogo a volte. Basya avere la delicatezza di tradurre a chi non capisce uno degli idiomi cosa stai dicendo. E ' anche un buon esercizio mentale passare da una lingua all'altra dq un momento all'altro
Ma a Londra l’italiano è seconda lingua!! Sarete una milionata.
A Londra mi allontanavo dai miei amici italiani e andavo solo per cavarmela in varie situazioni. Quando stavamo insieme parlavamo italiano e non facevo nessuno sforzo e non andava bene.
Non ho mai vissuto all'estero, ma ho fatto vacanze: purtroppo molti italiani sono poco educati e in un paese straniero si riconoscono facilmente (soprattutto l'Europa del nord). Per questo motivo quando trovo italiani di questo tipo cerco di non starci troppo insieme, perché mi fanno un po' vergognare.
Per il resto invece è sempre interessante conoscere persone in trasferta
noi italiani siamo l'esatto opposto, quando siamo all'estero e sentiamo altri parlare in italiano, ci spinge a voler fare un pò di conversazione con i connazionali proprio perché siamo riusciti a trovare qualcun'altro che parlasse la stessa lingua. Ovviamente parlo di quando siamo in vacanza, non so se lo stesso discorso vale anche per chi vive all'estero
Sei una persona intelligente, sensibile e molto bella. Le persone come te, che si muovono tra una cultura e l'altra sono anelli importantissimi, che mettono in sintonia diversi Paesi. Sono italiano, vissuto sette anni in Germania, 27 in Italia, 23 negli Usa, uno in Giappone (mia moglie Yuko e mio figlio Akira sono ora ad Okinawa). Viva i "cittadini del mondo" come te :)
Ciao Eriko, quando ero all'estero fortunatamente, non ho mai incontrato italiani che mi evitavano, anzi, ogni volta che ne incontravo attaccavamo subito discorso senza problemi, sempre. Concordo sul fatto che si può parlare la lingua del posto anche tra connazionali.
Come sei carina Eriko🥰 il punto di vista di Tomoko è sensato e tu l’hai capito e interpretato perfettamente! È giusto che chi fa un viaggio di studio colga tutte le possibilità di interagire con chi è del luogo per cogliere tutte le sfumature dell’idioma nazionale…Però come dici tu, è assolutamente naturale e normale voler stringere amicizia o comunque avere uno scambio con chi è nato nella tua terra e ha le tue stesse usanze o ha una “storia” simile alla tua!! Sono d’accordo con te! 🫶🏼 ps: bellissimo il tuo modo per ripagare il debito di gratitudine verso i tuoi amici giapponesi 🥹 matane!!
Ciao Eriko, da italiana posso dirti che non succede quasi mai che un italiano all’estero sia freddo nei confronti di altri suoi connazionali. Anzi, la maggior parte delle volte, quando due italiani si incontrano tendono subito a parlare e a stringere amicizia. Ovviamente non voglio generalizzare
Concordo.
Esatto.
Non è assolutamente vero invece. Vivo all'estero da più di dieci anni e di italiani che snobbano altri italiani, a volte quasi sembrano rinnegare le proprie origini per qualche oscura ragione, ne ho incontrati tanti.
Concordo
@@thetruthh.8836forse dipende in che nazione. Io in spagna, grecia, argentina e inghilterra ho trovato sermpre italiani pronti a parlare e dar mano
Come sempre bellissimo video e interessante! 😍👏 Ho notato questa cosa anche in Germania, al supermercato dove lavoro. Sono cresciuto con due lingue: italiano e tedesco, quando lavoravo nella stessa filiale di mio fratello, io e lui davanti ai colleghi parlavamo in tedesco e non in italiano per rispetto. In italiano ci parliamo in privato, a casa ma questo è un altro discorso. Molte volte vedo e rivedo colleghi stranieri che nonostante sanno parlare bene il tedesco, parlano nella loro lingua madre davanti agli altri colleghi e clienti e questo è sbagliato, primo, perché le altre persone che non ti capiscono possono pensare che tu stia parlando male di loro, secondo, lo trovo insensato e maleducazione parlare una lingua straniera quando conosci già bene il tedesco e sei in Germania! 😅🙄
Ciao Eriko, anche a me è capitato di essere aiutata da persone più informate di me su ciò che stavo cercando e di non poter ricambiare con loro, credo che la cosa migliore sia poi mettersi a disposizione di chi ha bisogno per poter ricambiare il gesto.
Anche se non ricambi con chi lo ha fatto con te puoi sempre aiutare altri che hanno bisogno.
L'importante è fare del bene con il prossimo👍❤
Certo Eriko-san hai ragione! In Italia pare ci siano 6.855 giapponesi nel 2022 e ti dirò che sono molto contento! Se hai la possibilità di intervistarne qualcuno è un gran piacere per sapere come si trovano, cosa pensano etc.
Quando sono andata a studiare in Inghilterra alla fine eravamo sempre tra italiani e parlavamo italiano 🤦♀️😅 gli inglesi erano snob verso gli italiani in particolare verso i maschi italiani ( addirittura davanti alle discoteche c’erano cartelli che vietavano l’entrata agli italiani e spagnoli ! ) Pazzesco ! Reato di discriminazione ! Poi ho chiesto il motivo e ci hanno detto perché ci provano sempre con tutte le ragazze inglesi 😂
Ciao! Vivo in Francia da quasi un anno e personalmente esco sia con italiani che con francesi,ma anche altre nazionalità, essendo un paese davvero multiculturale. Quando esco con gli italiani mi sento un po' più a casa,ci sosteniamo,ci aiutiamo,ci diamo consigli. Quando esco con "altre nazionalità" imparo la lingua, imparo nuove culture, faccio amicizie nuove, in entrambi i casi ci sono solo esperienze positive❤️.
E' molto bello avere la tua apertura mentale.Molti italiani sono socievoli e curiosi per natura e così fanno spesso amicizia facilmente con gli altri,italiani e non.
Questo atteggiamento nn lo capisco. Per me è molto meglio fare amicizia con un connazionale perche riesci a comunicare senza sforzi ecc, invece di trascurare e uscire solo con altre persone. Hai fatto proprio un bel discorso Eriko buona domenica😊
Buon giorno io sto cercando casa il modo in cui lo hai detto mi ha fatto ridere🤣 piccola nijongo SISTER Eriko ormai sei la nostra Eriko nazionale e non possiamo più fare a meno dei tuoi video , non cambiare mai Eriko
Ciao Eriko, ti seguo da un po' e mi piacerebbe trasferirmi per sempre in Giappone (anche se non ci sono mai stato).
Vorrei cambiare vita perché voi giapponesi mi trasmettete pace e sicurezza, poi sono cresciuto con molti film anni 80 e 90 tipo "KARATE KID" e anche con molti cartoni animati tipo Hokuto no Ken, Saint Seiya, Dragon Ball Z, Tiger Mask, City Hunter e quindi ho sempre avuto un debole per il Giappone, per il karate, per i samurai, per le vostre buone maniere e scusa se sembro scortese (è l'ultima cosa che vorrei) ma trovo voi donne giapponesi molto belle, amo i vostri lineamenti e siete molto dolci.
Purtroppo mi rendo conto che sarebbe molto difficile (non impossibile) trasferirsi in Giappone senza conoscenze, sapendo giusto qualche parola di inglese e nulla di Giapponese se non qualche piccola parola tipo il saluto "Konnichiwa", ho fatto dei tatuaggi di cui mi pento di avere e che vorrei eliminare e sò che sono mal visti, ma purtroppo non conoscendomi nessuno è normale che ci sia molta diffidenza verso di me anche se sono una brava persona.
Proprio questo motivo trovo sempre più difficile vivere nel mio paese e sogno di trasferirmi in Giappone, perché qui la bontà viene scambiata per stupidità, c'è poco rispetto verso il prossimo a differenza del vostro paese e siamo ancora molto indietro rispetto a voi.
Ho acquistato dei libri per cercare di comprendere meglio la vostra cultura, la cerimonia del tè di cui sò che ci tenete molto, l'arte dello shodo, l'arte del karate do, come sono strutturate le città e la loro storia e molte altre cose, ma mi rendo conto che certe cose bisognerebbe viverle per comprenderle a pieno, stessa cosa per quanto riguarda la lingua. La mia insegnante di ripetizione di inglese mi disse che l'unico modo per imparare una lingua a pieno è quella di impararla sul posto, senza vergognarsi degli errori e chiedere sempre quando non si è sicuri per migliorare sempre di più, e poi ripassare sempre.
Vorrei ancora andare avanti a dirti altre cose ma non voglio essere noioso, mi sono solo dilungato riguardo a ciò che penso io e detto questo ti mando tanti saluti, ciaoooo! 👋🏻
Capisco pienamente questo tipo di comportamento da parte dei giapponesi. Per esempio, alcuni Italiani all'estero, me incluso, evitano gli altri italiani perché la maggior parte di essi preferisce vivere esattamente come si vive in Italia, parlano italiano per tutto il tempo, mangiano solo italiano, si lamentano di tutto, escono solo con italiani e fanno le stesse cose che si fanno in Italia, così perdendo l'opportunità di fare l'esperienza completa della cultura locale e internazionale, conoscendo gente del posto e anche gente che viene da tutto il mondo, e non cogliere l'occasione di imparare una lingua diversa.
Nonostante ciò non credo sia così anche per le altre nazionalità, per esempio la maggior parte dei cinesi, quando vanno all'estero, preferiscono stare con altri cinesi (o anche altri asiatici) per motivi culturali e barriere che si creano loro stessi.
Ciao Eriko !! Guarda.. a me è capitata la stessa cosa a Londra e cioè che ho incontrato un Italiano che lavorava in un bar e che non voleva avere più niente a che fare con gli italiani… come si dice : tutto il mondo è paese ! Quindi al di là della diverse culture e usanze , i meccanismi che muovono l’essere umano sono sostanzialmente gli stessi.
Se sono all'estero e devo fare amicizia o attaccar bottone con un mio connazionale, solo perché è anche lui italiano, allora ne faccio MOLTO volentieri anche a meno. Ma se per qualunque motivo, trovo interesse in quella persona per altri motivi che siano diversi dal fatto che sia un italiano come me, allora perché non socializzare?
Quando viaggio e mi trovo davanti a italiani che cercano di fare amicizia solamente perché siamo entrambi italiani (e la maggior parte è così), non ci penso due volte a scappare!!!
Certo che in tutti questi anni che ti seguo non mi sono reso conto del tuo eccezionale miglioramento nel padroneggiarti della nostra lingu, raramente sento questa fluidità di parlata, bravissima
Apprezzo molto il tuo modo di ragionare , mi è piaciuto davvero questo video , sei una brava persona che non sei egoista , ma pensi anche per gli altri , proprio in base alle tue esperienze, e sai metterti in gioco molto bene , e complimenti per la persona sincera che sei 👍👍👍👏👏👏👏👏👏
Ciao Eriko, ti rispondo perché ho vissuto la tua stessa esperienza mentre vivevo e lavoravo a Barcellona. Credo che quello che tu racconti sia una reazione comprensibile anche se decisamente sgradevole, e riguarda più l'integrazione culturale che non l'apprendimento della lingua straniera: chi si trasferisce all'estero per un progetto di vita a lungo termine, lo fa per varie ragioni, ama la cultura di quel Paese, o lì può esercitare con soddisfazione il lavoro per cui ha studiato e si è formato, o più banalmente perché nel suo Paese non c'è lavoro, si trova male, non si sente valorizzato. Il nuovo Paese quindi, nel suo cuore e nella sua testa, è "migliore" rispetto a quello in cui è nato, vuole integrarsi, diventare come i locals nel più breve tempo possibile, vuole essere uno di loro, avere delle amicizie nuove, chiudere col passato, esibire la sua capacità di essersi integrato e di padroneggiare la lingua. Lo capisco, è successo anche a me, sia di comportarmi così che di subire certi atteggiamenti. A me personalmente gli italiani all'estero non sono mai piaciuti molto né ho avuto mai quella spinta a creare gruppo di abbracci e pacche sulla spalla. Questione di carattere. Spero di esserti stato di aiuto. Ti faccio i complimenti per il tuo canale, sempre pieno di contenuti interessanti. Un caro saluto. Francesco.
Quello che dici è puro buonsenso ❤️
Credo che dipenda anche dal tipo di persona che si vuol diventare... Alcuni vogliono buttarsi alle spalle il passato... E così si crede di poter essere qualcun'altro, si crede di poter scappare da se stessi con la paura di essere scoperto da chi ci "conosce" anche culturalmente... Nn so
Ciao Eriko! Penso che ogni nostro punto si vista sia dato dal modo in cui concepiamo la vita, dalla nostra educazione su ciò che più o meno giusto o più o meno sbagliato. Tutto questo per dire che non tutti noi per una questione interiore, ci sentiamo al 100% a nostro agio nel paese e nella cultura in cui è capitato. So che sembra un discorso astratto ma so che alcune persone si sentono più a loro agio con persone di una cultura diversa dalla propria. Io stessa ho sempre sentito l'esigenza di espatriare fin da bambina, e andando all'estero non ho sofferto il fatto di dovermi adattare anzi, è un qualcosa che è sempre stato naturale. I miei migliori amici non sono italiani infatti per farti un esempio. - Stesso discorso fatto da altri utenti, distaccarsi dai connazionali all'estero non lo si fa solamente per poter imparare la lingua più velocemente ma anche per assorbire pregi e difetti di altre culture che è ciò che fa crescere. - Ora, detto questo, un sorriso, un aiuto e un caffè ad un connazionale non l'ho mai negato, e a prescindere dal fatto che uno sia italiano o no, la gentilezza dovremmo sempre averla. - Quindi sono in disaccordo con il no categorico da parte dei connazionali nei tuoi confronti, dall'altro capisco anche le persone per le quali l'avere un'amicizia italiana all'estero non rappresenti una necessità. Un abbraccio grande ❤️
Ciao! Io vivo in Svezia, da ormai 8 anni e questo "razzismo" verso gli italiani dagli italiani stessi l'ho vissuto spesso. Solitamente la situazione è questa: sono in un negozio e parlo italiano con mio marito e mio figlio, ad un certo punto sento parlare in italiano altre persone, quando ci avviciniamo, magari perché c'è una cosa che voglio comprare che si trova vicino a loro, io continuo a parlare italiano e questi cambiano lingua, e si mettono a parlare svedese, alche dico guardando mio marito, che strano ci devono essere delle interferenze 😂 da lontano parlano italiano e da vicino svedese, incredibile 😂
E nessuno mi ha mai detto nulla. Sei italiano, sei in Svezia e incontri un altro italiano, non ti nascondere che fai solo brutta figura!
Non è che se dici ciao a qualcuno vieni immediatamente risucchiato in un buco nero dove sei costretto a mangiare o a prendere un caffè al bar! Ti capisco!
Davvero? Strano non sapevo che gli italiani si ignorassero in Svezia
@@FoundSheep-AN se sono in contesti come carnevale dove si è insieme volontariamente allora no, ma per strada è tutta un'altra cosa
magari sono asociali e non vogliono "rischiare" che con il pretesto della lingua nasca uno scambio di battute più lungo del dovuto
Non sappiamo perché queste persone si comportano così, rifiutando i loro connazionali. Magari non vogliono avere qualcuno che gli ricordi il Giappone. Vogliono dimenticare. Non lo sappiamo.
Quello che possiamo dirti (credo di parlare anche a nome degli altri) è che siamo orgogliosi di te e di quello che hai fatto. Sei un grande esempio per tante persone. ❤
Io credo che non sia perché vogliano dimenticare, ma perché semplicemente si sono dati l'obiettivo di imparare la lingua e per raggiungerlo si autoimpongono di evitare distrazioni o cose che potrebbero vanificare i risultati. Non so se è così ma gli anime giapponesi mi hanno insegnato che quando i giapponesi si mettono in testa una cosa sono molto determinati, fino all'esasperazione, quindi immagino che anche questo atteggiamento possa avere a che fare con questo comportamento che descrive Eriko. Insomma è colpa di Mimì Aiuara e le sue catene ai polsi se mi sono fatta questa idea! 😂
Abbiamo capito che Tomoko è un po’ str… 😂😂😂 Battute a parte. Credo che l’italiano medio non abbia la stessa determinazione di un giapponese medio. Tendiamo di più a aggrapparci ai connazionali. Io lo vedo persino qua in Francia dove la lingua non è nemmeno così lontana come potrebbe essere tra italiano e giapponese. Credo che noi tendiamo di più a fare “comunella”. A me non da fastidio se in un gruppo multietnico di amici due connazionali per dirsi cose tra loro che non riguardano altri, scambiano frasi nella loro lingua. È una comfort zone, un po’ di relax, una carezza dopo aver passato ore a lavorare o studiare in un’altra lingua. Gli allenamenti funzionano meglio quando hanno le sessioni di riposo fatte bene tra loro. È questione anche di stress e distress.
Comunque Bravissima Eriko… ora noi andiamo in Giappone per un mese dal 2 Novembre e siamo troppo Felici
Ciao io sono Romana, vivo vicino Essen nella Nordwestfalia in Germania,
Io faccio amicizia con tutti magari a trovarli sinceri leali di buon Umore e che concepiscono l Amicizia normale a doppio senso di circolazione..Nun ce Pensa troppo 😊si te stessa sempre
Argomento molto interessante! Posso confermare che questo atteggiamento é presente anche tra gli italiani all’estero, c’è una sorta di attrazione/ rifiuto verso i connazionali, penso dipenda molto dalle ragioni che hanno spinto la persona a fare questa scelta.
Quando si vive in un altro paese si costruisce una “personalità diversa” che spesso entra in contrasto con quella di origine.
Ieri sera dopo averti vista ti ho sognato! È un sogno nuovo! C'era del giappone ed è stato bellissimo. Io imparavo a fare tardi al lavoro ed era bellisismo 😂
Ciao , ho avuto una permanenza all estero per 7 anni ma con i miei connazionali con veramenti pochi andavo daccordo
Ciao Eriko, anche io ho fatto il periodo iniziale della mia vita qui in Italia a "chiudermi" verso le persone della mia nazionalità. Io sono di origini romena e sono venuta in Italia che avevo 14 anni e già di per se è un momento difficile per un adolescente, erano gli anni 2003 ed ero l'unica straniera nella classe e ,probabilmente nella scuola, mi ero creata una cerchia di amici tutti italiani ed era molto difficile accettare di parlare nella mia lingua con qualcun'altro proprio perché lo ritenevo inrispettoso vs gli italiani. Poi crescendo, abituandomi in Italia e vivere la mia vita ho scoperto di amare i viaggi... E da lì ho capito che non è sbagliato parlare la propria lingua, che sia in Italia o Francia o Inghilterra, se incontri qualcuno del tuo paese non è sbagliato parlare la propria lingua. Secondo me potrebbe essere un periodo di "capire dove si è" e poi " accettare la cultura o abitudini del posto" finché "ti rilassi un po' "..😂❤ credo che viaggiare ti apra la mente ed io personalmente, amo vedere, vivere e conoscere luoghi, culture e cibi diversi nel mondo. La vita è un viaggio!! ❤ Un abbraccio 😘
Posso dirti che questa sensazione qui io non l'ho sperimentata in Giappone, dove vivo attualmente. A patto di star lontani dai social e le loro menzogne operate da content creator dalla dubbia morale, la maggior parte degli italiani che lavorano in Giappone è abbastanza tranquilla, e nell'ottica del lavoro, i business partner sono mediamente affidabili e gentili con i loro connazionali.
Sai dove invece ho sentito parecchio questa sensazione che descrivi? In università, studiando Giapponese.
Ti viene impartita fin da subito una forte competizione da parte degli insegnanti, il Giappone assume i connotati di un posto a cui solo pochi eletti possono accedere. L'atteggiamento di costante sfida negli esami dalle modalità estenuanti, la competizione pressante e anche il voler mostrare ai colleghi di studio di avere già i contatti, di esser già a posto, aver già il lavoro assicurato perché vali più di loro. E non parliamo degli "amici" giapponesi che certe persone hanno, non più esseri umani ma vere e proprie mascotte da sfoggiare in giro per segnalare agli altri italiani che loro, con gli sporchi connazionali, non hanno nulla da spartire. Questo atteggiamento è causato da una mitizzazione eccessiva del lavoro in Giappone, data anche la forte spinta interna alla creazione di contatti esclusivamente giapponesi per garantirsi raccomandazioni in modo da spazzare via la concorrenza.
La cosa divertente è che dopo quei 2-3 anni da kaishain metà di sta gente è completamente crollata, e la smania di dimostrare di esser meglio degli altri l'hanno notevolmente ridimensionata.
Eriko, hai un grande carattere, per venire da sola in Italia.ti ammiro!
Ciao Cara Eriko 🌹 penso che la tua storia sia di grande insegnamento, per chi ha una visione della vita ancora molto ristretta. In quanto ai rapporti all'estero con gli altri...dipende sempre dalla persona che abbiamo difronte, perché se ci accorgiamo che non ha un atteggiamento positivo nei nostri confronti, allora tendiamo ad evitarli. Mentre nel caso contrario, siamo subito molto aperti al dialogo!
すごく久しぶりにコメントします^ ^
面白いテーマですね!
私も頑張ってイタリア語に翻訳しました!
Ho avuto esattamente la stessa esperienza,
Avrei potuto fare lo stesso.
Ma non era tanto che non volessi avere a che fare con i giapponesi, semplicemente non riservavo loro un trattamento speciale.
Quando ero in un gruppo con persone che non capivano il giapponese, parlavo in modo che tutti potessero capire,
Ma volevo parlare in giapponese anche quando ero da solo con quella persona.
Oppure ricordavo la mia sensibilità giapponese in modo strano e mi preoccupavo che la persona con cui stavo parlando potesse essere "qualcuno con cui non voglio avere nulla a che fare".
Io sono andata a fare una vacanza studio in Giappone e onestamente volevo evitare di parlare italiano e cercare anche di parlare il meno possibile in inglese, comunque avevo un compagno di classe italiano e mi è capitato di parlarci amichevolmente, anche se non volevo averci a che fare non solo per una questione di lingua non so se mi spiego😂 comunque si deve sempre essere gentili con le persone non è giusto trattare a pesci in faccia o ignorare qualcuno per questi motivi. Questo è il mio pensiero
Se ci si incontra tra noi del sud che sarebbe poi sarebbe tutta la parte da Roma in Giù( Lazio Campania Basilicata ecc ...) a noi viene automatico aggrapparci e unirci specie se siamo tra Napoletani. È un modo per farci compagnia e sentirci meno soli, questo è almeno quello che è successo a me anche se sono andato solo ad esempio su a Roma o sono sceso giù in Calabria tendiamo a cercarci. Devo dire però che in Italia anche se si cambia solo regione come da Napoli / Calabria il fatto che magari poi tu sia Napoletano aiuta anche con quelli di altre regioni a socializzare prima e a fare amicizia e perfino con quelli che magari sono di Nazionalità diversa. Diciamo che un po' dipende dal temperamento e dall'atteggiamento che può avere un Napoletano più tosto che un Calabrese forse un po' più chiuso rispetto al Napoletano e al Romano. Per quanto mi riguarda è bello trovare qualcuno quando sei in un altro posto che un po' ti ricorda e ti rassicura come casa! Forse un po' dipende dalla cultura e dal rapporto che si ha con la propria cultura. Il Campano in generale è solidale socievole un po' fanfarone nel senso che parla tanto e spesso dice tante fesserie per vantarsi ma di fondo ci riteniamo persone di cuore e che mettono i sentimenti e la fratellanza al primo posto; poi è chiaro ci sono anche le eccezioni, quelli proprio cattivi ...!!
Ho viaggiato abbastanza all'estero e da solo. Purtroppo le mie esperienze con gli italiani all'estero sono sempre state un disastro. Esibizionisti, chiassosi e tendenzialmente furbetti ed egoisti. Se poi non sanno l'inglese ti si appiccicano fintanto gli servi e poi ti liquidano. Questa è sempre stata la mia spiacevole esperienza.
concordo pienamente
La maggior parte degli italiani all'estero esaspera i difetti del nostro popolo
Quel tipo di italiani sarebbero disastrosi anche in Italia, è solo questione di cultura...
Concordo, perché tanti/troppi italiani all'estero sono dei veri maleducati!
È vero. Meglio evitare gli italiani all'estero.
Ciao Erikò Io ho un'idea differente, penso che la persona giapponese in Italia sia portata ad avere questa reazione quando teme di essere giudicata secondo il vostro codice morale in madre patria, l'hai detto tu, in Italia ti senti libera non devi seguire le tue norme sociali tradizionali che mi pare di capire siano abbastanza rigide.
Io potrei aver voglia di comportarmi un una maniera che qui è socialmente permesso mentre potrebbe essere considerato spiacevole in Giappone come per esempio fermare gente per strada e cercare di imbastire una conversazione ( pare non gradiate le situazioni improvvisate).
Ovviamente capisco non sia gradevole, anzi.....davvero rude.
Sei una ragazza in gamba, io e la mia compagna Simona ti seguiamo sempre con grande interesse, ciao! (^_^)
Ciao Erikottero! Allora io ammetto che quando sono in vacanza all'estero non voglio incontrare italiani perché voglio subito imparare le lingua o dialetto del posto. Io infatti non utilizzo molto l'inglese se vado in un Paese non anglofono perché cerco subito di conoscere che lingua si parli, io sono un appassionato di lingue e culture. Se però mi fossi trovato nella tua situazione avrei cercato volentieri italiani perché mi sarei sentito in qualche modo a "casa". Io anche se dovessi andare all'estero a vivere, comunque vorrei cercare persone italiane per avere una sorta di connessione con il mio Paese. Purtroppo conosco culture che non facilmente si integrano nella nostra società o non vogliono integrarsi e spesso trovo molta difficoltà a praticare la loro lingua nativa o a farci amicizia
La miseria. Neanche io sopporterei chi fa così. Vivere all'estero come fai tu comprende anche il riconoscere e il valorizzare ciò che sei, le tue radici, insieme alla curiosità verso ciò che è nuovo e chi si ha davanti, e imparare dagli incontri... , proprio come fai tu😉! Chi si comporta così deve crescere un po' direi!
buongiorno ✨ argomento interessante comunque hai ragione è come dici come sempre sei fantastica ✨✨✨✨👋👋👋
Eriko personalmente ti ammiro molto, non è facile cambiare paese e adattarsi bene come hai fatto e continui a fare tu. Non vivo all'estero ma un'idea me la sono fatta. Secondo me se cambiassi Paese per vivere, e quindi per forza prima o poi la lingua dovrei impararla, per molti aspetti sarei molto contento di incontrare connazionali, mi darebbero sicurezza, forza e probabilmente un grosso aiuto aprendo le strade già percorse da loro. Viceversa se andassi per un periodo più o meno breve, per imparare la lingua, allora cercherei di non stare troppo con gli Italiani, altrimenti renderei in parte vani gli sforzi profusi. Grazie per gli spunti di riflessione che ci fai fare. A presto.
Avere un equilibrio spesso non è tanto facile, sopratutto per educazione verso il prossimo. Siamo tutti esseri umani e quindi tutti vanno trattati allo stesso modo.
Erikottero volevo farti una domanda: come posso conoscere più persone giapponesi, in modo che io possa fare amicizia? (qua in italia intendo)
Noi italiani se ci incontriamo in un paese straniero, di solito ci abbracciamo, piangiamo e ci sentiamo fratelli😂🥰
Di solito, io fingo di essere spagnolo.
E una volta rientrati in Italia gelo assoluto e ti tolgono anche il saluto
Non è assolutamente vero. Io cerco sempre di evitarli perché, nella maggior parte dei casi, mi fanno vergognare di essere loro connazionale.
@@fabiocominotti2521assolutamente d'accordo!
Vivo in Svizzera da più di 20 anni , se incontro italiani a me fa super piacere interagire con loro . Ovvio che nel gruppo ci sono persone non italiane su parla in francese per non escludere l’altra persona. I miei figli nati qui tra di loro parlano metà francese e metà italiano .
Hai assolutamente ragione! Capisco che uno voglia riuscire a parlare bene la lungua del posto....ma ignorare i tuoi stessi connazionali mi sembra alquanto scortese e maleducato. 😉
問題は「受け入れ」の問題だと思うが、日本人がイタリア人になることは決してできないし、その逆もまた然りだが、それは「人種差別」の問題ではなく事実である重要なことは、どの国に住もうと決めても、お互いを尊重することです
わたしもイタリアに住んでますが日本人とほとんど一緒に遊んだりしてます!
一年半いて、イタリア人の友達が1人やっとできたぐらいで会話が全然できません😢
イタリア人や他の国の人に人種差別されるのは慣れましたが、同じ国の人に差別されるのは本当に悲しいと思います😭
助け合いや情報交換できればいいのに😞
こんにちは、悪い経験をして本当に申し訳ありませんが、イタリア全土ではないので、一般的に国の北部ではもう少し閉鎖的ですが、南部ではまったく逆です😅
@@astrum482 コメントありがとうございます!どの国の人もみんなが差別してくるわけじゃなくて、人によります!
優しい人も沢山います♪
@@moo8963 私もそう思います、優しい人もいるし、たくさん友達を作ってください!🙏
A scatola chiusa aderisco in pieno alle tue opinioni perché l'amore è cieco ma io ti vedo bene. Sentimenti a parte, venite a insegnarci il rispetto e l'educazione poiché siete migliori di noi italiani. E di questo "Tomoko" non preoccuparti me ne occupo io
Bell'argomento. Ci sarebbe molto da raccontare e da dire. ❤
Spesso gli italiani all'estero creano delle piccole/grandi comunità. CI sono, però, alcune eccezioni e mi è capitato anche chi pensi che, per imparare la lingua, soprattutto all'inizio si debba evitare di vedersi e parlare con i proprio connazionali
こんばんは。
とても興味深いテーマですね!
エリコさんの意見は当然で、とても良く理解できますが、トモコさんの気持ちも分かる気がします。きっとイタリア語習得に焦ったり、思うようにならなくて余裕が無いために、視野が狭くなっているのかもしれません。
今後の時間の経過でイタリア人、日本人との上手な人間関係を築けるようになると良いですね。
他の方のコメントも興味深く読ませてもらっています。
ありがとうございました!
おもしろいビデオ、いつもありがとうございます。よくわかります!同族嫌悪かもしれないですね、、、海外で日本人に会うとなんとなく恥ずかしいというか。。。私も最初はそうでしたが、フランスに住み始めてからは、日本人の方と会うとおしゃべりしたくなります。ただ、たまに日本人の良いところ(笑顔、やさしさ、つつましさ、などなど)を忘れて、代わりに現地人の悪いところ(仏頂面、文句が多い、などなど)を身に着けてしまった人も多く見てきました。本当は両方の国のいいところを取り入れた人になれればいいのですが!海外生活は苦労も多いので、適応する過程で自然とそうなってしまう人も多いのかと。。。残念です。。。
Purtroppo il mondo è vario e queste persone esistono però trovare un connazionale in terra straniera a volte può essere una fortuna. Perciò sono contrario con chi si è comportato in modo freddo con te. Hai tutto il mio sostegno
Purtroppo devo dire che anche io preferisco non frequentare persone italiane, perchè ho notato che molti tendono a mantenere proprio quella mentalità e quegli atteggiamenti che mi hanno fatta scappare a gambe levate dall'Italia e sento che abbiamo poche cose in comune per quanto riguarda gli interessi. Tendono anche a fare molto comunità e quindi rischi proprio quel fenomeno per cui alla fine ti trovi a parlare e uscire sono con altri italiani...
ovviamente se mi capita di uscire con un gruppo misto non li ignoro, ma ammetto che mi sento molto più a mio agio quando non ci sono 😅
ho fatto un viaggio a Londra e ho avuto varie esperienze con altri italiani, la più divertente è stata quando un giorno ero in giro con due amiche (americane) e stavamo cercando un posto dove mangiare, ma ad una di loro non andava bene niente (cosa che mi manda fuori dai gangheri).
Troviamo finalmente un posto che vada bene, ma il cameriere dice che stanno chiudendo la cucina e rimane aperto solo il bar, al che mi stufo e vado a parlargli io. Il tizio mi dice sempre che non si può più ordinare cibo, ma noto che, nonostante il suo ottimo inglese, il suo accento è simile al mio.
Quindi gli dico: "di dove sei?" in italiano e improvvisamente la sua faccia s'illumina e si convince a farmi 'ste tre maledette porzioni di patatine fritte. 😀
Non dimenticherò mai la reazione delle due amiche americane quando sono tornato dicendo "He's Italian too" ahahahahahahahah
spettacolo :DDD quelle rare volte in cui ci si sente davvero come una specie di grande famiglia internazionale e ci si aiuta l'uno con l'altro
sicuramente ci sono molti italiani all'estero che evitano altri italiani
All'estero se due italiani si incontrano succede il seguente dialogo:
Italiano?
Siii! Grandeeeee! Perché sei qua!?...
Risultano hobby ed obiettivi comuni
Si diventa amici e si fa fronte alle difficoltà del paese insieme, conosci gli amici stranieri dell'altro ragazzo/a. Riguardo alla lingua da parlare si decide il da farsi. Di solito se uno è venuto per studiare la lingua entrambi si aiutano a vicenda per impararla.
Boh non so se mi sono spiegato. Non sorgono questi problemi, almeno questo è quello basato in base ad esperienze avute.
Ma come si fa ad essere “freddo” con una persona come te…!!🥰
Non ricordo dove l'ho letto, ma nel tempo del rinascimento c'era una descrizione di come all'estero gli italiani cercassero gli altri italiani. Ed era un periodo in cui l'Italia non esisteva come nazione.
Quindi non penso sia mai stata una cosa nella cultura italiana.
Più che altro, se una persona lascia una nazione "del primo mondo", come il Giappone, per andare in altre "del primo mondo" (nord america, Oceania ed Europa), è altamente probabile che voglia tagliare i ponti con il passato, e quindi, non voglia aver più nulla a che fare, con la sua nazione d'origine.
Anni fa ho conosciuto un danese, che mi raccontò di essere fuggito dalla sua patria, perché non voleva aver più nulla a che fare con suo padre, un uomo manesco.
Infatti scelse una città minore, proprio per non essere mai più identificato...
Ciao Eriko,
complimenti per il canale e per come parli italiano😊😊😊
Io ho vissuto in Inghilterra e ti posso confermare che anche alcuni italiani all'estero tendono a mettere da parte i connazionali e a farsela con gli inglesi o altri stranieri.
Addirittura ho conosciuto italiani che hanno modificato il loro nome, per esempio da Michele a Michael, da Carola a Karol, da Lucia a Lucy😆, ridicolo per me 🤭
Tu dovresti chiamarti Erica in Italia, lo sai? 😉
Io quando sono andata a studiare in Spagna, vivevo con spagnoli, lavoravo con spagnoli ma un giorno a settimana uscivo solo con amici italiani e lì gli stranieri non eravano i benvenuti perché non volevamo parlare spagnolo o inglese.
Con gli altri si poteva uscire tutti gli altri giorni.
Comunque sono completamente d’accordo con te: ci sta volersi integrare ed imparare ma non isolarsi dai propri compaesani!
In realtà succede anche tra Italiani, chi scrive al contrario si è dimenticato un dettaglio importante. È vero che all'estero gli Italiani tendono a fare gruppo, ma quelli del nord lo fanno tra nordici, quelli del sud tra meridionali, i due gruppi all'estero si ignorano beatamente, lo fanno anche in italia, figuriamoci all'estero. Quelli del centro Italia sono un caso a parte, nel senso che li dipende da persona a persona, chi è più socievole o meno, senza coerenza geografica.
Mai ragionato così in vita mia. Se sei Bolognese non ti considero, se sei di Napoli fratelli? Io sono siciliano. Per me siete tutti "del nord" 😂😂😂 Esistono ancora ste cose? Veramente?
@@rosariourso2039 esistono perché per un siciliano/calabrese, già i campani pugliesi non sono "sud"..ma è una cosa normale, ci sono origini diverse, non abbiamo niente in comune se non il documento italiano.
@@ZakuDosuovviamente noi del sud abbiamo i complessi di inferiorità nei confronti di quelli del nord. Io non riesco a parlare con uno del nord. Mi fa strano. Sono molto limitata purtroppo e ne sono cosciente. Il mio fidanzato invece non sembra avere queste difficoltà e può parlare e avere bellissime conversazioni con tutti. Io mi sento insulsa e incapace.
@@ZakuDosupurtroppo questa mentalità così chiusa di dire "non abbiamo niente in comune" è quella che non fa fare amicie, né con italiani né con stranieri e quindi va eliminata.
@@rosalindamattera2753 beh io sono un italiano atipico, nel senso che non parlo né con italiani del nord, né del centro né del sud, ho amici tutti stranieri, e sto benissimo così 😅 quindi la mia mentalità è già fin troppo aperta, ma ripeto io non sembro nemmeno Italiano, per atteggiamento mentalità gusti etc, tanto che mi è stato detto più volte, anche da mia moglie (straniera anche lei).
Sono stato alcuni mesi in Giappone per migliorare la lingua e seppur ami incondizionatamente il tuo Paese, devo ammettere che le occasioni per parlare (extra orario scolastico) sono state davvero poche, specialmente a Tokyo. In provincia le possibilità di parlare sono aumentate (addirittura le persone locali mi ringraziavano perchè parlavo la loro lingua!) però in generale devo dire che ero abbastanza scoraggiato e mi trovavo spesso a domandarmi: "Che senso ha spendere energie, tempo e denaro per imparare la lingua di un Paese i cui abitanti sono tanto restii a socializzare?!" Ovviamente non voglio generalizzare, ma mentre tu racconti che all'inizio sei stata aiutata dagli italiani ad inserirti nel nostro tessuto sociale, io purtroppo non posso dire lo stesso dei giapponesi.
Sì è così, c'è un po' lo stesso problema nei paesi del centro e nord Europa. Ti fai un mazzo così per imparare la loro lingua, e poi non ti calcolano o ti parlano in inglese, e allora pensi "chi me lo fa fare, tanto vale socializzare con altri italiani/spagnoli/stranieri in generale".
Quando mi sono trasferita all'estero ho sempre evitato di andare a cercare altri italiani perchè volevo focalizzarmi sull'apprendimento della lingua (e altri connazionali tendevano a creare gruppetti e parlare in italiano, o se anche parlavano la lingua del posto, persone della stessa nazione tendono a fare simili errori di pronuncia a cui io volevo disabituarmi), però non sono mai stata scortese con altri italiani se capitava l'interazione, semplicemente non andavo a cercarla...poi amicizie con altri italiani sono capitate lo stesso :) .
Questo però era sopratutto all'inizio: dopo aver vissuto all'estero per un paio di anni non ne ho più sentito il bisogno
Non credo che sia una cosa che succede spesso come da voi, ma può capitare che magari qualche italiano se ne vada dall'Italia perché si trova male o ha avuto problemi con amici o in famiglia, quindi può essere che sia diffidente verso gli italiani. Ad esempio io non approvo la nostra tendenza a fare sempre casino all'estero. Ci facciamo riconoscere troppo, quindi a volte fingo di non essere italiana. Ma in generale non credo succeda spesso, quantomeno, mi sembra che non trattiamo male gli italiani rispetto agli altri, al massimo evitiamo proprio di incontrarli. Ma se ci capita di essere insieme parliamo normalmente.
A me è capitato quando ero in Germania che non volessi far capire ad altri italiani che ero italiano anche io (che poi lo sono solo per metà)! Ma non perche' non volevo avere rapporti con tutti gli italiani, ma solo con certi, ovvero con i classici italiani che anche all'estero pretendono di potersi comportare esattamente come in Italia e pensano che tutti gli altri italiani all'estero non aspettino altro che trovare altri italiani per potersi aggregare a loro! Un po' la mentalità del povero emigrato, insomma!
Quando mi è capitato all'estero di essere in gruppi composti da locali e italiani ho sempre seguito il semplice criterio del minimo sforzo: se si conversava tutti insieme usavo la lingua del luogo, se dovevo dire qualcosa alla sola persona italiana usavo l'italiano! Molto semplicemente!
Si, è importante rispettare gli altri. Noi per primi. 😊 ed il rispetto sarà reciproco...si spera😅
Eriko sei molto italiana nel ragionamento, il carattere cambia nel tempo 😂
In Italia ho conosciuto molti giapponesi e anch'io ho incontrato questo tipo di persone, ad alcune di loro addirittura non piacevo perché studiavo e parlavo abbastanza bene giapponese, quindi mi consideravano già troppo "giapponese" per loro. Ovviamente questo atteggiamento è infantile e non piace neanche a me ma, detto questo, mi stupisco del fatto che dici di non capirle. わかると思いますけど海外に住む日本人の中で日本から離れたい、逃げたい気持ちで引っ越す人もたくさんいると思います。日本で生活しづらかったとか、イジメ、セクハラ、パワハラなど、僕でもこういう話何回も聞いたことがあります。こうやってトラウマになってるぐらい人たちにとっては、日本人であることだけで、そういう考え方に染まってしまっていると思い込んでて、嫌な気持ちになるなんじゃない?とずっと思いました。同意はもちろんしないけど、理解できないことはない。
Ciao Erikottero, complimenti per i tuoi video che sono sempre interessanti e piacevoli da seguire.
Vivo in Francia da circa vent’anni e in effetti ho scelto, all’inizio, di non frequentare gli italiani per poter imparare in francese. Però se mi trovavo a incontrarli ciò non mi impediva condividere la mia esperienza con loro.
Per quanto riguarda le domande mi sembra più legittimo che gli espatriati le pongano fra di loro. Quando è una persona francese che mi chiede “perché hai scelto di vivere qui” mi sembra sempre di dovermi giustificare …oppure, dato che mi interesso alla politica, spesso mi si dice “ma in Italia è ancora peggio” senza prendere per niente in conto ciò che dico..cosa ne pensi ?
Ho fatto varie esperienze all'estero e devo dire che più o meno ho fatto cosiì pure io, nel senso che mi sono un po' chiuso con gli altri itaiani, ma solo per paura di non imparare bene la lingua del paese in cui mi trovavo. Poi ovviamente entrava in gioco il fattore simpatia ma il più delle volte, non per volontà mia, ma più per le circostanze, mi sono trovato più a legare con stranieri. Quando sono andato a studiare in Irlanda per esempio, ho fatto l'errore di legare più con persone che parlavano spagnolo. io però lo spagnolo lo conoscevo già e quindi in quel periodo, ho solo migliorato il mio spagnolo ma poco il mio inglese. Così quando poi mi sono trasferito a Bristol, ho voluto almeno all'inizio chiudermi quasi totalmente con gli italiani e con le persone che parlavano spagnolo. Così facendo mi sono avvicinato più a persone di etnia orientale in modo che ero obbligato a parlare inglese. Poi col passare del tempo ovvio mi sono aperto a tutti, ma grazie a quel periodo, il mio inglese ha fatto passi da gigante.
Cara Eriko, avanti così.
Tra il 1995 ed il 2000 ho vissuto negli USA: 3 anni a New York, 1 anno a Los Angeles, 1 anno a San Francisco (tra l'altro nel quartiere nipponico di San Francisco, dove ho imparato tantissimo sul Giappone e sulle usanze giapponesi). Nelle mie compagnie eravamo sempre misti: c'erano italiani, giapponesi, sud americani, ed altri europei (per lo più russi, polacchi, cechi, ucraini, rumeni...). Tra di noi si parlava TUTTI in inglese, perché era la lingua che ci accomunava, ma non di rado tra di noi si parlavano anche gli idiomi nazionali. Se qualcuno doveva dire qualcosa di "riservato" ad un suo connazionale, parlava nella sua lingua. A volte facevamo anche scambi linguistici e culturali, nel senso che ci raccontavamo a vicenda delle usanze dei nostri Paesi di origine, o cercavamo di insegnare agli altri frasi semplici nelle nostre lingue ... Dopo un anno, di solito, tutti parlavamo almeno una base di tutte le lingue parlate all'interno del gruppo... L' italiano era di norma la lingua più apprezzata, quella che tutti volevano imparare, mentre la cultura giapponese era quella che suscitava di norma più curiosità ed interesse.
Cara Erikottero,
Ti adoro e sono un cultore della lingua giapponese (che vorrei imparare) e della vs cultura.
Un italiano quando arriva in un paese straniero e conosce altri italiani lega quasi subito però deve stare attento perché una parte di italiani a che vivono all estero da molto tempo tende approfittarsi dei nuovi venuti ed a rifilargli dei "pacchi". Clamorosi .
Quindi occhio agli Italiani all estero(soprattutto negli USA) xe fanno gli amiconi e si.paticoni ma poi ti fregano !!
Che tristezza
8:30 come ben sai noi italiani siamo alquanto amichevoli e penso che se noi incontrassimo un'altro italiano all'estero iniziaremmo a parlare (es. Io una volta sono andato in Germania con la mia famiglia e abbiamo incontrato un barista che iniziò a parlare inglese, abbiamo riconosciuto l'accento italiano e da lì è partita una conversazione pressoché infinita tra lui e i miei genitori)
Brava Eriko! Argomento interessante ed istruttivo. Per chi ti ascolta dà modo di riflessione e, per chi ne sente il desiderio, di compararlo al proprio per trarne insegnamento e, se del caso, aggiustarlo o modificarlo radicalmente. 🙏🏻
Devi essere stata uno spettacolo con il dizionario elettronico in mano dicendo: Buongiorno io cercando casa 😂😂😂 Brava e coraggiosa ❣
Io vivo all'estero e quando incontro gli italiani cerco di essere piu' simpatico possibile. Ma dall'altro lato tendo ad evitarli, motivo? Sono scappato dall'italia per non avere a che fare con gli italiani perche' dovrei cercarli qui?
io sono stata in erasmus per 6 mesi in portogallo, non ero mai uscita dall'italia se non per gite di classe o cose così. Mi ricordo che avevo lo scopo di imparare una lingua nuova, quindi ho sentito la necessità di parlare con meno italiani possibile e uscire poco con altri italiani. In realtà mi è stato molto utile, sono riuscita ad avere amicizie più internazionali ed imparare molto bene l'inglese e il portoghese (anche se purtroppo non ho molte persone con cui esercitarlo). Certo, non ho mai trattato male nessuno ma mi sono voluta godere l'esperienza al meglio, è stato anche più divertente uscire con un italiano e parlare portoghese perché ci eravamo dimenticati entrambi di parlare la stessa lingua ahahah
Eriko🥺😢 ... non sembra ma se ascolto troppo mi metto a piangere ... non è razzismo, so stupidi, non capiscono che si ci deve comportare in modo da non ferire i sentimenti...
Quando sono andata in Irlanda se incontravo degli italiani cercavo di evitarli altrimenti avrei parlato in italiano e non in inglese,però alcuni facevano gruppo, dipende dalle persone.
Video interessante e che fa riflettere 🙂
Sono stato in Svezia per più di un anno di fila e anche in altri momenti per settimane o mesi.
Ho trovato vari italiani dove sono stato.
Io non avevo intenzione di imparare lo svedese né di vivere in Svezia, quindi non ero spinto da queste motivazioni per relazionarmi con gli svedesi, che comunque non evitavo. Per questo cercavo di stare di più con gli italiani. Alcuni italiani però erano ormai stranissimi: molto freddi, distaccati, mi verrebbe da dire "finti". Ovviamente con loro ho avuto ben poco a che fare né loro sono stati interessati a conoscermi. Erano cortesi ma si capiva che fossero mossi solo dall'ipocrisia.
Penso che questo fenomeno dunque ("uno straniero che non vuole più parlare con suoi connazionali quando li trova all'estero") sia dovuto a un senso di superiorità, come se alcuni si sentissero migliori perché si sono liberati di tutti gli altri connazionali che reputa in qualche modo inferiori. Questa è almeno la sensazione che ho avuto.
Direi che il tuo discorso è totalmente condivisibile!
I giapponesi sono ammirevoli, perché quando decidono qualcosa, è quella e non intendono transigere. Ma come hai sottolineato anche in alcuni dei tuoi video precedenti, a volte sono troppo rigidi. Lodevole il fatto di voler esclusivamente parlare italiano, ma come dici tu, perché non rivolgersi in italiano anche agli altri giapponesi presenti? Evitarli è davvero molto scortese, dai giapponesi proprio non me lo sarei aspettato. Un mio amico d'infanzia è andato ad abitare a Vienna, e lui è sempre molto felice di parlare con altri italiani. Se poi ci sono anche amici austriaci presenti, eventualmente ripete tutto ciò che dice in entrambe le lingue, poiché pochissimi italiani conoscono l'austriaco, (io no, per esempio!) e questo secondo me è il comportamento più corretto. Per quello che è la mia esperienza, è sempre piacevole incontrare all'estero altri italiani, anche solo per il fatto (tu lo sai molto bene! 😅) che è molto faticoso esprimerti in una lingua che non è la tua, anche se semplice e diffusa come l'inglese. E come dici tu, è bello incontrare all'estero dei tuoi connazionali che altrimenti magari non avresti incontrato mai... e confrontarsi con altre realtà, diverse dalla propria. ❤
Eriko il primo rinnoverò finalmente il mio abbonamento a Erikottero e non vedo l'ora
Ho conosciuto italiani all'estero che cercavano di non vivere in una casa con soli italiani per immergersi meglio nella lingua straniera, ma l'eccesso di non voler frequentare mai italiani non l'ho incontrato, anzi aiutavano gli altri facendo da interprete.
Io sono un po' frenata...gli italiani che sento per strada all'estero, cioè vorrei parlargli a istinto perché parlano italiano, ma poi vedo anche che persone possono essere e magari non ci parlerei mai in condizioni normali. Vabbè io sono un caso particolare 😅 Il mio fidanzato invece è molto solare e aperto e non ci pensa molto ad attaccare bottone con persone nuove, ma è anche una persona con un buon istinto ed è più esperto di me in generale :) quindi parla lui ed è sempre bello parlare con tante persone durante tutta la durata di un viaggio. Non ti senti mai solo. Il mondo diventa tutta una grande famiglia... ed è sicuramente la cosa più giusta da fare.
Eriko san, approfitto del tuo spazio per fare una richiesta. Ecco, sono timida ma ci provo: sto studiando giapponese da un anno e fatico a trovare qualcuno che lo studi o che sia madrelingua. Sto cercando amici italiani o giapponesi con cui studiare 😊 Se giapponesi, posso dare una mano con l'italiano, ho esperienza anche come scrittrice, oppure scambio con lezioni di disegno. 💛
Eriko volevo chiederti una cosa visto che sei anche una cantante/ musicista, c'è uno strumento musicale giapponese che si suona con le unghie, generalmente viene suonato più dalle donne che dagli uomini, è uno strumento a corde e queste ultime sono legate al telaio di un pianoforte, lo strumento in questione è usato dal complesso giapponese della Waggachi Band nella canzone Sembonzakura , il suono è chiaro e limpido , come si chiama lo strumento, perché lo adoro e vorrei imparare a suonarlo e ci sono corsi in Italia? Scusa x la descrizione un po' poco dettagliata ma non so molto riguardo a questo strumento musicale a parte il fatto che lo adoro e viene molto usato nelle canzoni delle J pop band
Sí, quello che descrivi succede anche per gli Italiani e, in generale, per gli altri stranieri all´estero. Vivo all´estero da 12 anni e ci sono colleghi italiani che non amano stare a fare gruppo con altri Italiani, vedo anche colleghi indiani che fanno lo stesso e magari parlano solo con europei. La mia spiegazione é che forse hanno avuto delle bruttissime esperienze coi connazionali e sono venuti in Europa per dimenticare il passato. Devo poi dire la veritá che, quando sono arrivato all´estero, e non parlavo una frase di Tedesco, non ho cercato di fare amicizia con gli Italiani. Piuttosto utilizzavo molto l´Inglese per trovare un appartamento. Ho sempre pensato che il senso di andare a vivere all´estero é integrarsi con la gente locale, molti annni dopo ho capito che questo lo puoi fare solo se i locali vogliono conoscerti o esserti amici. Questo é molto facile in Italia, ma puó essere quasi impossibile in alcune localitá di lingua tedesca.
Io ho conosciuto nella fine degli anni ottanta un giapponese che aveva lasciato il Giappone per motivi ideologici e si rifiutava di parlare in giapponese anche al suo consolato.... Mi ricordo che giudicavo molto "giapponese" questo suo integralismo.
Interessante! Conosci per caso questi suoi motivi ideologici?
@@Qwerty10254 Era molto "di sinistra" - non conosco benissimo la storia del Giappone ma credo ci sia stato un movimento di protesta (minoritario) nel dopoguerra. Aveva una moglie, credo anche lei fortemente attivista da cui aveva divorziato, ma ne manteneva il cognome anteponendolo al suo. Studiava filosofia, ma sì infatuò della matematica dopo aver seguito dei seminari, prese la.laurea in matematica e venne a fare un dottorato in Italia. Da fine anni ottanta non l'ho più visto, ma mi risulta che abbia fatto carriera in Italia e ora sarà in pensione credo. Bizzarro come all'epoca io non avessi particolare interesse per il Giappone che invece ho maturato negli anni duemila quando ho collaborato con dei matematici giapponesi e sono stato un paio di volte in Giappone (per qualche settimana).
PS Coincidenza incredibile! Ho fatto un ricerca online e ho trovato che sia io che la persona di cui parlavo compiamo gli anni oggi , il 20 di maggio. Lui è del 1949, e ha nove anni più di me. L'età credo lo collochi potenzialmente nell'epoca delle proteste di cui parlavo.
Ciao Eriko i tuoi video sono sempre interessanti
Ciao Eriko, per quanto riguarda le Poste non ti preoccupare: anche noi non sappiamo quale bottone spingere! 😅
Ciao eriko, anche io che somo italiano e vivo a tokyo all inizio evitavo di incontrare e fare amici italiani per poter praticare il piu possibile il giapponese pero poi ho cambiato idea e ora cerco anche di avere qualche amico italiano
ciao! esatto! io tenderei a isolarmi dagli altri italiani in giappone. ^^ mantengo le distanze per imparare bene la lingua. la si impara meglio se si fa pratica sul posto.