Il dott. Fabbri è l’esempio per cui alla fine sono fiducioso nelle risorse dell’Italia… al di là di chi l’Italia non l’ha costruita ma solo usata. Fabbri grandissimo artigiano della geopolitica, il piacere e l’orgoglio di fare bene il proprio mestiere!
Vivere in una nazione dove Dario Fabbri pubblica video su TH-cam e Di Maio fa il ministro degli esteri è deprimente. Grazie Dario per condividere con noi il tuo punto di vista.
Avere Dario Fabbri come ministro e Di Maio su TH-cam non cambierebbe niente dell’Italia. Sarebbe come giudicare la struttura di un palazzo in base ai pulsanti degli ascensori. La classe dirigente esprime semplicemente le capacità della collettività che dirige. Concetti così elementari, anche se brutali, li puoi fare tuoi anche solo dopo un paio di letture su Limes.
John sei il classico italiota bifolko e BABBEO che rende il nostro paese la CLOACA che E'!!! Perche credi che Fabbri saprebbe gestire il paese? Al Massimo casa sua ... E anche anche
Certo, perché avere i vari Frattini, Alfano, D'Alema ecc .. era entusiasmante. Non so in che paese vivi tu, e quanti anni hai ma io in 41 non ne ho visto uno degno di essere chiamato tale.
Credo che troppe "epidissi" non giovino alla chiarezza e tentino di sgoganare una teoria che fa buchi da ogni parte. Il minestrone tra i fatti del golfo del Tonchino mai avvenuti e gli attentati (autoctoni) alle torri gemelle attribuiti a entità eteree non giovano certo a contestualizzare il discorso, che, a mio avviso, parte per la tangente proprio nel non voler analizzare i fatti complessivamente. Per analoga ragione si dovrebbe chiedere a Fabbri: che ci stanno facendo ancora gli USA in Siria e in Iraq? Non è sufficiente il loro sgherro locale chiamato Israele? Siamo veramente convinti che la Russia, in prima istanza, non abbia importanti entrature in Afghanistan (dove se non erro gestisce servizi essenziali come centrali elettriche e affini) e che la Cina si stia cacciando in un buco nero? Certo se i subentranti si comportano come gli USA troveranno pane per i loro denti, ma non mi sembra che né Cina, né Russia, né Pakistan e tanto meno l'Iran possano essere così stolti (come colpire con droni dei civili per un attentato compiuto dai loro sgherri in loco, non certo dai talebani).
Buongiorno Dario potresti fare una puntata sul nuovo accordo USA UK - AUSTRALIA? grazie penso, non so se a torto, che questo sia il tema più importante.
Un grandissimo Analista che ha profondamente assimilato la lezione di Machiavelli, di Galileo, del (migliore) Marx, quello dell'analisi puntuale della "verità effettuale" che si dipana sotto i nostri occhi, non della vana profezia e ideologia. Bravissimo!!
Mi spieghi dove marx non sarebbe "migliore" ? La sua sottesa teoria dell'imperialismo, esplicitata dal leninismo, e' omogenea . Nel discorso odierno di geopolitica manca il confronto con concetti basilari come accumulazione ( forza produttiva e forza monetaria) e disparita' nello scambio mercantile. Cio' non toglie che nella descrizione delle forme la " geopolitica" abbia una certa autonomia
@@albertovigna2733 Molto volentieri. Ovviamente non sono solo strette convinzioni personali ma già patrimonio della riflessione sul "marxismo". Ciò che - ahimè - non regge (non ha mai retto) è l'aspetto "profetico" della riflessione di Marx. La convinzione di stabilire/conoscere linee dello sviluppo futuro dell'economia della società delle forme della produzione ecc. (caduta tendenziale del saggio di profitto; l'impoverimento crescente del proletariato e conseguente crisi finale del capitalismo). Come giustamente ha rilevato Karl Popper non ci è dato di conoscere (a nessuno di noi) ciò che accadrà "domani": l'istanza profetica non è di per sè dimostrabile, è ideologica e non scientifica. Dario Fabbri ironicamente sorride delle previsioni degli "analisti" da qui a 100 anni come molto sicure per il "profeta" che non avrà smentite in vita.
@@darioiannelli1437 afferro, ma la caduta ( minor rendimento) del saggio di P. e' tendenziale e non conclusiva quindi non e' profetica perche' e' un tecnicismo del ciclo dell' investimento. L' aumento mondiale del lavoro salariato per salti locali spiega anche la geopolitica ma non intacca quella legge di cui sopra
Io continuo ad auspicare che l'Italia diventi una dipendenza straniera completa (e non una dipendenza finta come essere membro dell'OTAN e della UE ma dipendenza vera come Porto Rico e la Guyana francese). Per quanto sia dura da ammettere solo così noi italiani potremo maturare come nazione. Solo in questo modo potremo ottenere più di quanto non si sia mai ottenuto col risorgimento e il fascismo.
@@toffonardi7037 Nessuno ci fa un grande affare tranne chi sottomette. E comunque la realtà è questa: o l'Italia diventa dipendenza straniera completa o ci toccherà essere governati da un popolo di inetti quali sono tutti gli italiani che lavorano in politica.
@@toffonardi7037 hai detto una marea di banalità sconclusionate. e il fatto che aggredisci verbalmente gente che sta solo discutendo è sintomo di insicurezza
Ecco il mio commento di qualche giorno fa "Sono totalmente perplesso. Non so cosa darei per sapere quali i retroscena di questa presa di posizione. Avete avuto un colloquio con Friedman?" Boldrin è insopportabile e volgare ma ha il pregio, se uno pazientemente ne riesce a sopportare la superficialità e la confusione mentale, di presentare più punti di vista, espressi nella forma di sue ipotesi, dubbi, domande. Esistono altre fonti tipo Limes in lingua italiana (o inglese, spagnolo, tedesco) che tu conosca?
Analisi largamente condivisibile sul piano strategico. Ma resta il fatto che gli apparati USA hanno pianificato e gestito il ritiro in modo a dir poco dilettantesco. Uno spettacolo che dovrebbe esser fonte di preoccupazione per tutti gli amici dell'America. Alleati o sudditi che siano.
Spesso si dice in rete , GRAN BEL VIDEO a volte si usa con troppa facilità queste parole, ma in questo caso devo proprio dire che questo è un video molto, molto, importante! Ringrazio in tutta sincerità persone come te che dicono e raccontano quello che accade, complimenti 👏👏
Non si smentisce mai. Davvero fuori dal coro belante. Vivere dove agli esteri c'è di Maio e l'attualità sono la Boldrini il ddl Zan e Scanzi o Fedez è deprimente. Fortunatamente c'è anche lui.
Se Fabbri andasse agli Esteri vivrebbe l'esperienza che tanti prima di lui hanno vissuto: un paio di mesi di "luna di miele" , un anno scarso di disinteresse e in capo a 6 mesi il solo coro di disapprovazione.
Questo discorso lo può fare solo chi, con tanti dati disponibili, non ha bisogno di fare il veggente, guardando nei fondi del caffè ,ma è in grado di fare previsioni esatte, con un'analisi lucida .
Ma come fai a sapere che si sta fondando su dati? E quali? Inoltre è oltremodo probabile che in base al pacco informazioni (ed a uno sparuto insieme di dati) a disposizione di Fabbri, cinque altri analisti arriverebbero a cinque interpretazioni, opinioni diverse. Mai farsi abbagliare. Tenere sempre il cervello all'erta.
Probabilmente gli USA nel 2001 rimasero follemente lì perché: primo perché non catturarono né uccisero Bin Laden ne' il Mullah Omar, ci andarono vicinissimi ma non lo presero, assaltarono la base di Al Quaeda di Tora Bora pochissimo tempo dopo che Bin Laden fosse fuggito da lì. Secondo, perché una volta là avranno detto: "beh non è importante strategicamente, ma già che siamo proviamo a fare qualcosa anche solo di leggermente utile per noi". E quindi il progetto del famoso oleodotto che avrebbe aggirato l'Iran e simili. Terzo, perché la propaganda governativa, (soprattutto quella dei Paesi europei ma anche di Bush), giustificava l'intervento con l'esportazione di democrazia, diritti umani e via dicendo e quindi si impegnarono invano a mettere su un nuovo Stato afghano. A quel punto, una volta decisa la permanenza lì, più sono passati gli anni più si è creata una situazione per cui andarsene senza lasciare uno Stato in grado di tenere testa militarmente ai talebani veniva visto come un fallimento totale, come una sconfitta, una disfatta impopolare da cui nessun governo voleva passare. Ecco perché la cosa è stata rinviata per così tanti anni: essendo evidente che lo Stato afghano filo-USA non sarebbe stato in grado di resistere da solo nemmeno per un po', qualunque tipo di ritirata sarebbe stata impopolare, nonostante i cittadini statunitensi la volessero. La gente negli USA si illudeva di potersi ritirare salvando la faccia. Illusione totale, appunto. Biden ha dovuto pagare questo scotto di polemiche e delusione che per troppo tempo è stato voluto rinviare.
@@albertoc8151 o meglio clientes? i clientes erano per esempio Il regno di Pergamo fino all'annessione, e l'Armenia, i socii venivano definiti quei militari che combattevano per roma ma che non erano inquadrati nell'esercito romano, oppure i contadini stranieri che venivano a coltivare la terra nell'impero. Socii casomai sarebbero una migliore traduzione per i contractors o per i filippini che prestano servizio per l'esercito americano.
Apprezzo molto le letture strategiche di Dario Fabbri. Avrei due considerazioni: 1) Dario sostiene che gli americani sono andati in Afganistan sull’onda di un impulso irrazionale. Poi ci sono rimasti vent’anni sempre sull’onda dello stesso? Non credo. A questa domanda, perché ci sono rimasti vent’anni, tutto sommato, questo video non offre risposta (e non l’ho trovata in altri video di Limes). 2) Poniamo conto che il potere americano che è formato - come spiega Dario Fabbri in altri contesti - dalla triade Dipartimento di Stato-Pentagono-Servizzi + (last but not least) la pletora di lobby che sta dietro al congresso, poniamo conto che questo complesso abbia avallato l’assalto all’Afganistan sull’onda di un moto irriflesso...cosa dobbiamo pensarne? La categoria “adolescente” non basta a giustificare un tale atteggiamento di spreco strategico. Ma è poi vero che si è trattato di un moto irriflessivo (e torniamo a 1)?
Cosa ha impedito agli americani di maturare nella ritirata del Vietnam rispetto ad oggi? Perché "l'andarsene" dal Vietnam non si può considerare un passaggio da imperialista ad imperiale come nel caso afghano? Grazie
Penso invece, che esistano esseri umani che si muovono per degli ideali e che non siano sciocchi, ma come dice la parola sono semplici "esseri umani" quindi persone non asservite ai poteri e agli interessi di varia natura, purtroppo per quelli a noi noti, come in questo caso, è chiaro che non è così, e purtroppo per noi cittadini non esiste modo né di difendersi né di informarsi, né di poter cambiare le cose, almeno per il momento e con questi sistemi di conduzione della notizia e delle varie realtà filtrate, a noi noti...poi lo dirà la storia se qualcosa cambierà. Grazie per le info sul tema molto interessante!
gran video, tuttavia mi sorge una domanda: questa maturazione statunitense sebbene positiva per gli U.S.A. non li avvicina comunque ad un confronto serio con potenze estere?
Chiedo umilmente scusa dal basso della mia ignoranza ma, se le cose stanno cosi, metterci 20 anni a decidere di andarsene da un paese che non conta nulla mi sembra un gran brutto segno in quanto a maturazione. Tuttalpiù, a un ragazzo che si comporta così, affiderei un bravo psicologo o un insegnante di sostegno.
Chi fa geopolitica qui davanti a Fabbri potrebbe spostarsi altrove ? Fa un suo canale e le sue teorie. Il difetto tutto italiano di sapere tutto avendo visto o sentito da altri un briciolo di ciò che gli studiosi sanno e ci trasmettono . Grazie Dario
Stavolta è impossibile dar seguito a Fabbri. Ed oltretutto (forse non può parlarne) far finta che l'omogeneità della popolazione cinese non costituisca nel medio-lungo periodo un grande vantaggio rispetto alla irreversibile frammentazione interna americana è folle. Le popolazioni, le loro capacità medie e la loro coesione contano alquanto.
La Cina ha incredibili lacune : la popolazione sta diventando troppo vecchia per fare la guerra (la popolazione usa ė più giovane), la cina ė incastrata nel Mar Cinese Meridionale dalla nato e da là non riesce ad uscire ecc, c'è ancora una forte differenza tra costa e paese interno che storicamente e tradizionalmente tende a ribellarsi alla costa. In più la Cina vive di esportazione, gli usa di importazione. In più la Cina non ha softpower (propaganda) nei paesi confinanti come l'india o il Giappone. Se vuoi ti aggiungo altri motivi, appena mi vengono in mente, anche se mi rendo conto che chi penserà che la Cina sarà la prima potenza continuerà a pensarlo
@@Fedee98 bene. Le rispondo che la Cina ha una popolazione omogena ed ha tutta l'intenzione di mantenerla tale, il relativo invecchiamento è compensato dall'enorme dimensione demografica. Gli Stati Uniti sono incredibilmente frammentati su faglie geografiche, economiche e soprattutto razziali.
@@federicovalentino3767 sì infatti hanno anche loro i loro problemi. Comunque non voglio in nessun modo sottovalutare la Cina, si tratta di capire le sue problematiche che dovrà affrontare
Se mi posso permettere di aggiungere uno spunto di riflessione al vostro discorso aggiungerei che il fattore umano è quello caratterizzante c'è una classe che domani su gli altri come il re l'imperatore e la sua famiglia e sotto i servitori se si vuole provare a identificare gli stati con le loro popolazioni sarebbe come identificare le persone per la loro pancia, le azioni militari dettate al 5% forse dall'opinione pubblica che si deve sfogare al 95% sono dettate da richieste di figure di spicco della classe dirigente e degli apparati da notare che queste nuove dinastie non vedeno la Cina come un nemico bensì come una dinastia quella cinese occulta come la più evoluta e avanzata nel controllo del popolo o dei servitori e quindi ne fanno un maestro da cui imparare e un giorno quando decideranno di traslocare in Cina lasceranno con un niente le altre popolazioni che ormai non sono più utili come nei giorni di oggi
Intanto bisogna dire cosa ci sono andati a fare gli USA in Afghanistan a spendere centinaia di miliardi di dollari, e se avevano ancora i soldi e gli uomini per restarci. Ormai è assodato che Bin Laden probabilmente non era lì, e infatti poi lo hanno beccato in Pakistan, quindi considerando che gli americani sono andati pure in Irak forse a questo punto si può dire che il vero obiettivo è il paese che ci sta in mezzo, ovvero l'Iran, ma siccome l'Iran è un paese oggi di 85 milioni di abitanti ed è una media potenza militare ed industriale probabilmente ha scoraggiato, al netto di possibili operazioni coperte, ogni tentativo di ulteriore operazione militare. Del resto la conquista dell'altopiano iranico, vera acropoli naturale, nella storia è riuscita solo ai macedoni, agli arabi e ai mongoli, tutti gli altri ci si sono rotti i denti, dai romani agli ottomani fino ai britannici. Inoltre gli americani sono oberati da un enorme debito pubblico di 28 trilioni di dollari che non attira più gli investitori stranieri, essendo passato dall'essere per l'88% in mani estere nel 2009 al 28% nel 2020, e hanno un problema nel reclutamento delle truppe, essendo oggi l'80% dei giovani non arruolabile a causa dell'obesità, dei precedenti penali o della mancanza di un diploma. Inoltre le guerre sono diventate estremamente impopolari negli USA in quanto pur non essendoci nel paese la leva obbligatoria questa è indiretta attraverso le aliquote di reclute fornite a turno dalle Guardie Nazionali dei singoli stati.
Se c'è un declino degli USA questo è dovuto a ragioni interne, in molte zone del paese c'è una fortissima crisi e questa volta a passarsela male non solo i neri, ma larghe fette della popolazione giovane bianca. La situazione così non può durare per molto la gente non ne può davvero più, in molte situazioni c'è proprio la sensazione che società si stia scollando. A mio parere non è affatto da escludere che questa situazione prima o poi non incominci a influenzare anche la geopolitica.
Dario Fabbri parla usando il "plurale maiestatis" . Definisce l' Italia come provincia dell' impero americano : Il dottor Fabbri dovrebbe scegliere da che parte stare. Egli si esprime come suddito o come libero pensatore ?
La scelta di andarsene era sacrosanta strategicamente. Mi chiedo però cosa pensa Fabbri della tesi enunciata da Caracciolo di un declino (di lungo corso) della classe dirigente americana, non capace più di stare sul pezzo come un tempo; è corretta o anch'essa è una distorsione percettiva?
Eccellente analisi, come sempre. Aggiungo una nota: sicuramente il ritiro è stato malamente gestito, nei tempi e nei modi, ma non sono convinto che l'arsenale di armi e mezzi sia stato lasciato lì per caso: c'era una volontà, ovviamente non espressa, di armare le forze che avrebbero preso il controllo dell'Afghanistan in modo tale da renderle ancor più insidiose nei confronti dei paesi limitrofi.
Mi permetto di dissentire sull'aspetto economico quando si definisce la guerra un costo e che quindi necessita di risorse Non è affatto così quando la guerra è fatta all'estero e quando si dispone di una propria industria bellica In questo caso la guerra produce pil, da una parte lo stato spende e dall'altro le fabbriche lavorano
Infatti. E' noto che gli Usa poterono uscire dalla recessione causata dalla crisi borsistica del 1929 solo grazie alla seconda guerra mondiale. Una lezione che il conglomerato industrial-militare formatosi allora - e che di fatto comanda laggiù - non ha mai dimenticato. Altro che spinte irrazionali. Perché Fabbri non ci parla dei legami con l'industria del governo Bush JR? A partire dal vice Dick Cheney, ovviamente.
Noto una grande rabbia da parte di Dario Fabbri in questa puntata, evidentemente stremato dai dibattiti mediamente inutili che si sentono da noi, i quali dimostrano una totale mancanza di visione geopolitica da parte anche di commentatori che dovrebbero avere qualche strumento in più per analizzare questi fenomeni. Ma queste lacune derivano dal fatto che siamo un paese (e come noi tanti altri) che da decenni è dedito ad aspetti economicistici ed ideologici (o per meglio dire idealistici dato che spesso la realtà viene piegata per farla rientrare nell'ideologia e non viceversa). Spero che con pazienza e tanto lavoro si riuscirà, forse nel giro di un po' di anni a colmare anche in parte queste lacune e voi potete essere di grande aiuto in ciò. Buon lavoro e grazie.
ieri sera per errore mi sono ritrovato sintonizzato su la7. Dibba vs Minniti: scontro tra titani. io direi di mettersi l'anima in pace e possibilmente emigrare.
Si ma è perfettamente comprensibile. Dover conversare continuamente con persone che affermano che i talebani sono cattivi in senso assoluto deve essere estenuante. Posso comprendere il disappunto di Fabbri quando, nel mio piccolo, faccio notare che i talebani sono afgani anche loro. Aggiungiamo poi altre amenità come: l’Afghanistan è importante e cruciale per tutto il globo, Biden è idiota, non possiamo lasciare gli afgani da soli, le donne devono essere libere e si capisce come mai il povero Fabbri ogni tanto debba tirarsi fuori qualche sassolino dalle scarpe.
@@Cronovox invece ha senso se parli con qualcuno che asserisce “i talebani hanno invaso l’Afghanistan”. Un po’ come se uno dicesse che gli yankee invadono gli Stati Uniti.
@@alessandrovitali693 ok ma devono raccontare i fatti come sono non come vorrebbero che siano , ripeto leggo Limes da circa vent'anni , sulla Russia ha sbagliato tutte le previsioni arrivando a scrivere vere e proprie sciocchezze
@@ivanogambula1262 Sono in evidente malafede in quanto basta guardare ai fondamentali della economia russa ( debito pubblico quasi inesistente, riserve pari a 600 mld di USD, disoccupazione bassa, etc) per capire che la Russia non collassera' a breve o a medio termine. Oppure vedere che il terzo paese al mondo come numero di immigrati per capire che le cose non vanno così male come dicono (un paese povero non attrae immigrati ma genera emigrazione) ma il refrain è sempre lo stesso. Aspettano un collasso che non ci sarà, intanto il loro mondo sta svanendo ma contenti loro.
@@alessandrovitali693 concordo con te Alessandro , io sono stato in Russia e ti posso assicurare che vedi un economia sana , in crescita e questo è evidente , le città pulitissime sembra di essere in Svizzera , io in Italia non vedo questo ordine , per ciò ti dico da lettore di Limes che delle volte sulla Russia scrive vere e proprie sciocchezze , non è una rivista autorevole o da prendere sul serio
Gran bella riflessione quella sulla differenza fra imperialista e imperiale, forse l'URSS aveva una motivazione più forte, ben contestualizzata a livello territoriale, dovendo difendere il suo confine sud e contemporaneamente desiderando un'espansione verso i mari caldi
Quello che è importante non è se gli Usa siano o no in declino. A questo punto quello che è importante è se sia in declino il mondo delle Nazioni Unite e dei suoi valori incardinati sui diritti umani e sulla democrazia. Infatti se gli Usa si ritirano chi li salva i valori della democrazia e i diritti umani? Fabbri illuminaci
I paesi occidentali sono stra colmi di ipocrisia. L'europeo&company (USA) Hanno fatto le peggio porcherie in giro per il mondo e dall'alto di non so che predicano al mondo i diritti umani. Ok. Gli USA mentre rompeva le scatole al mondo sui diritti umani , uccidevano George Floyd e mille altri casi simili tuttora. I valori europei ed USA sono l'ipocrisia. L'Italiano non la mia lingua madre.
In una TH-cam Italia in cui il dibattito storico e "geopolitico" era dominato dai vari Saudino, Mortebianca e compagnia Fabbri sembra un Colosso quando in realtà è uno che fa' dei ragionamenti di buon senso alla luce dei trascorsi storici, degli obiettivi in gioco e dei numeri in campo con l'approccio culturale adeguato.
Non ho ascoltato nè i video di Saudino nè di Mortebianca riguardo alla situazione in Afghanisgan quindi non giudicherò loro, penso piuttosto che il dibattito sulla questione afgana sia stato abbastanza monotematico e unidirezionale, incentrato soprattutto sulla condizione delle donne lì e in generale sui diritti umani. Ovviamente è importante tenere conto dei diritti delle donne, ma alla luce di una evidente ipocrisia dei paesi occidentali che usano tale argomento come vettore giustificazionista per le loro azioni, incentrare ancora una volta il dibattito di una questione più ampia e complessa riducendola al solo aspetto dei diritti umani mi sembra di ritornare alla retorica di 20 anni fa. Questo secondo me è il modo più sbagliato per guardare il mondo e la geopolitica, questa retorica umanitaria macchierà sempre questi dibattiti.
@@alexandergigliotti7034 l'analisi dei "signori" sopra citati è incentrata proprio sulle questioni di carattere astrattamente moralistico ed economicistico senza cogliere gli aspetti più profondi della vicenda e soprattutto andando a discettate il livello dei diritti umani in Afghanistan senza rendersi conto che parliamo di uno dei tanti paesi tribali in giro per il mondo con un approccio alla vita sociale distante dal nostro. E non si poteva far molto in 20 anni di occupazione occidentale!
Nessun essere umano si muove solo per idealismo. Verissimo. E' la complessita' stessa del carattere umano che determina cio', di conseguenza anche gli "agglomerati" di esseri umani che sono gli Stati si comportano secondo questi dettami.
Burkhardt ha detto che non sono sempre, nelle vicende umane, i migliori a vincere, anzi spesso sono i peggiori. Gli Stati Uniti sono un ottimo esempio di ciò. Noi umani, poco geopolitici, ci consoliamo pensando che nulla di terreno è eterno. Sono d'accordo con lei che agli States del povero afganisthan non frega nulla, ed è anche perciò che loro non piacciono a noi.
Stavolta la lettura di Dario non mi ha convinto. Una potenza che decide di occupare militarmente per vent'anni un paese straniero non lo fa solo per propaganda interna. Evidentemente deve avere finalità geopolitiche per precise, per esempio quella di isolare geograficamente un competitore globale come la Cina. Quattro amministrazioni e nessuna che intenda schiodarsi di lì. Poco convincente. Più probabile pensare a inconfessabili obiettivi strategici di tipo economico e/o geopolitico.
@@aristidetagliaferri4298 Certamente non solo con l'Afghanistan, che rappresenta un presidio verso l'espansione cinese a occidente in direzione Europa. Taiwan, Pakistan, India, Giappone: c'è una cortina di ferro invisibile che ruota intorno alla Cina.
Hanno spostato il proprio interesse sul indopacifico. Coinvolgendo Australia lungo regnato da Queen Elisabeth. Essere regine di un luogo conterà ben qualcosa. Un buon triangolo US-GB-AU ....chissà e se ci finisse in mezzo il Canada?
Meraviglioso Dario Fabbri: con questo video ha messo il record mondiale di arrampicata sugli specchi. Neanche la proverbiale Volpe di Esopo ha saputo fare di meglio: l'Afganistan è irrilevante e l'uva era acerba. PS. Ma se l'Afganistan era così irrilevante perché ci hanno buttato dentro oltre tremila miliardi di dollari e 3232 morti in vent'anni tra americani e alleati? Non era irrilevante per niente, tanto è vero che adesso gli USA stanno cercando di dotare l'Australia di sottomarini nucleari per recuperare a Est la capacità di controllo sulla Cina che hanno perso a Ovest. Davvero non mi stupirebbe se un giorno venissse fuori che Fabbri era un collega di Renato Farina.
Lo ha detto. Perché hanno sbagliato e invaso il paese travolti dall'emotivita' e dalla necessità di dare soddisfazione all'opinione pubblica traumatizzata dall'11 settembre. Poi si sono trovati impantanati in una situazione di difficile uscita senza una perdita di prestigio.
@@Boney1992 È una balla! Gli Usa hanno cominciato il loro tentativo di controllare l'Afganistan almeno nel 1979, quando hanno finanziato il colpo di stato che rovesciò il governo di ispirazione marxista di Taraki, che fu assassinato durante il golpe. Altro che "emotività"! Lo dimostra anche il fatto che, se fosse stato vero che se l'invasione è stata decisa per "dare soddisfazione all'opinione pubblica traumatizzata", avrebbero potuto lasciare vittoriosamente il paese nel 2004, dopo l'uccisione di Osama. E invece eccoli lì, SEDICI ANNI DOPO a mendicare scuse ridicole. La verità è che da Nixon in poi gli Americani non hanno più una classe dirigente capace di strategia e ogni volta che si muovono fanno solo disastri. Ci vuole la faccia tosta di Fabbri per sostenere che abbiano 'ste geniali strategie a lunghissimo termine. Tanto lungo che nessuno di noi sarà lì a controllare se aveva ragione.
Diciamo anche che per quanto riguarda il Vietnam gli americani temevano, erroneamente, l’effetto domino del “bandwagoning” ed anche per questo intervennero. Secondo voi il ritiro dall’Afghanistan sancisce l’inizio di un retrenchment americano?
non me la bevo, o meglio: I don't buy it. Sarebbero stati là 20 anni spendendo 867 miliardi di dollari, sperperando un bel po' di soft power, senza risultati, così, per crisi di nervi. L' Afganistan non avrebbe importanza strategica, non conterebbe il fatto che confina con la Cina e la ex USSR. Devono ai loro tempi essersi preso un granchio anche i sovietici, e prima i britannici che le lo contendevano con i russi. Poi quel po' di terre rare e idrocarburi sarebbe pochino, insignificante. ok non è credibile.
Infatti quello che dice ora Dario Fabbri è in piena contraddizione con quello che diceva tempo fa ossia che l'Afghanistan era cosi importante per gli americani da non potersene andare visto che serviva per controllare Russia e Cina. Ora dice il contrario che l'Afghanistan è irrilevante, mah
O peggio... Gli apparati USA hanno fatto una guerra non necessaria, pur sapendolo, perche è cio che volevano le aziende che si aggiudicavano le commesse militari. In altre parole livelli di corruzione talmente elevati da indirizzare le politiche militari del Paese, a scapito degli interessi Nazionali. Deleterio per un impero. Perché dovrei bermi le spiegazioni di psicologia collettiva che promuove Fabbri e tralasciare la distribuzione del potere negli apparati americani? E ancora, Caracciolo è uno storico. Perché tralascia il fatto che tutti gli imperi che si sono impegnati in asia sono dovuti passare per l Afghanistan?
@@HMJM9 Esatto. Fabbri pare portare sugli occhi una benda a stelle e strisce. La faccenda dell'Afghanistan e del Medio Oriente fatti a pezzi per pura irrazionalità è una sciocchezza.
@@good_wolf_79 Il suo azionista di riferimento, finalmente fattosi impero maturo, avrebbe capito che di Kabul non sa che farsene (sic!). Quindi ha cambiato idea anche lui. E a me cadono le braccia.
Quindi, se per vent’anni anni ho guidato la macchina solo in prima ed oggi ho scoperto che esistono altre marce, non sono un cretino perché per vent’anni ho guidato solo in prima, ma un grande pilota perché ho capito che esiste la leva del cambio..e mettendo la seconda sono entrato in una dimensione che mi avvicina a Nuvolari, Senna, Schumacher ed Hamilton...
Comunque sul tema della riorganizzazione dell'impero anche attraverso ritirate tattiche da aree in cui la permanenza era diventata svantaggiosa, consiglio il libro: "La riscossa di Roma" di Davide Montigelli. Parla di come Roma riuscì a risollevarsi dalla crisi del III secolo, alla base c'è questo discorso, ma non parla affatto solo di Roma, fa il paragone con altri imperi e trae insegnamenti anche per il presente. Scritto in un momento in cui ancora non si parlava di ritirata dall'Afghanistan.
Sono parzialmente d'accordo con Dario Fabbri per quanto riguarda la faciloneria dei media sul declino USA. L'America rimarra' dominante ancora per un po' di tempo e molto interessante la distinzione tra "imperialisti" e "imperiali" pero' non vedo tutta questa lucidita' strategica da parte del Deep State che Fabbri ritiene quasi infallibile nella sua visione strategica. Ci sono stati tantissimi mal di pancia da parte proprio di quel Deep State e della litania di Think-Tank da cui esso attinge per quanto rigurada il ritiro dagli USA dal teatro Afghano. Insomma non lo definirei tanto un piccolo errore tattico 20 anni di impegno e trilioni di dollari (che comunque sono rientrati nelle tasche delle industrie d'armi e contractors vari). I cinesi il debito americano debbono comprarlo dal momento che il loro sistema economico si basa sulle esportazioni, Afghanistan o meno, non c'entra nulla. I Cinesi sicuramente temono problemi nello Xinjiang ma li temevano anche con gli Americani in Afghanistan, loro avversari strategici...con i Talebani ci parlano per tentare di fare affari e tutta la questione delle via della seta. Infine, non mi pare che la serrata dei ranghi nell'Indo Pacifico stia adadndo cosi' bene, la missione della Harris in Vietnam e' stata un disastro, mi pare che i Malesi abbiano recentemente riaffermato i loro legami con la Cina e di non volersi schierare. Gli USA hanno messo a segno l'AUKUS (irritando non poco i Francesi), vabbe' ma mica era un mistero, sono tutta una famiglia, vittoria scontata manco a parlarne, tra l'altro da quelle parti c'e' gia una sorta di NATO, l'ANZUS che comprende anche la Nuova Zelanda, di fatto non e' cambiato nulla. Sul declino si sono espresse parecchie personalita' di spicco anche appartenenti alla "Intelligentsia" statunitense, alti ufficiali e funzionari, strateghi, gente che e' passata dalle porte scorrevoli tra amministrazione e universita', forze armate, istituti vari ...ad es. personaggi come Larry Wilkerson, ex chief of staff di Colin Powell, mica pizza e fichi come si dice a Roma....il malessere c'e' ed e' palpabile e crescente. insomma Fabbri e' sempre a mio avviso un po' troppo ottimista e dismissivo nei confronti del malessere a Stelle e Strisce.
Fondamentale discutere altro, ma del green pass? Per caso è tabù? Perchè quello che sta succedendo a noi è questo, che 15 milioni di persone non potranno più lavorare a causa di una scelta legittima che hanno fatto!
di solito ho sempre seguito con molto molto interesse i commenti di Limes su rainews24, ma questo video mi ha fatto cambiare opinione, forse definitivamente, su dario fabbri. Per evitare fraintendimenti, sono generalmente pro americano, so che siamo una provincia del loro impero, non ci piove, ma questo sembra un video di propaganda dopo una chiamata dal "ministero centrale" americano, uno schifo veramente. E' il MODO della ritirata e le sue conseguenze sull' opinione pubblica mondiale e sulla popolazione afgana inerme, così come lo è stato in vietnam, quello che viene messo in discussione di questa "ritirata" vergognosa, ma cosa stiamo a parlare di strategia militare quando hai perso mille punti sul piano morale e sociale... ho dormito male per giorni pensando a quei poveri cristi rimasti lì, e con me metà della popolazione mondiale. Una schifezza totale che peserà nella storia come un macigno, e che mette in cattiva luce TUTTE le forze armate occidentali, anche quelle italiane che sono andate lì a fare cosa, a rubare i soldi delle mie tasse per 20 anni, e fanculo ai servi che fanno propaganda a comando. Se perdi il sostegno dei cittadini in patria, a cosa serve la strategia militare ? Da questa vicenda anche le Forze Armate Italiane escono con le ossa rotte, e dimostrano al proprio popolo di essere inutili e incapaci, bella soddisfazione......
Se solo se ne avvalessero molti degli affari esteri in giro per il mondo di tali analisi, non sarebbe male. Non dico che sia sempre condivisibile o necessariamente applicabile, ma almeno un pò di lucidità analitica sarebbe indubbiamente utile e fertile, nelle azioni o "non azioni" da mettere in atto. Sul declino, tocca interdersi su cosa intendiamo con tale termine e se questo si limita ai soli Stati Uniti. Di certo possiamo dire che dopo l'addio a Kabul in molti si sono risvegliati (alcuni non si sentono più la terra sotto i piedi) dall'illusione di credere gli Stati Uniti (e i paesi a loro ancillari tra cui l'Italia) come il "tutore" civico e fattore stabilizzante del mondo. Era palese anche prima ai più attenti che non era così, ma la pancia del mondo voleva anche crederci, per sentirsi più al sicuro e questo certo non dispiaceva agli USA. Magari non sarà vero declino, anzi, ma certo la ridotta credibilità e i non irrisori problemi istituzionali interni ne minano la solidità, ma questo non vuol dire che siano al lumicino, tutt'altro, e in ciò li aiuta che i principali concorrenti non è che siano così in salute, sebbene commettano molti meno di tali errori marchiani... ricordiamolo, questo non è un episodio isolato... non sempre, nè all'infinito, ci si può permettere tali debacle. Sottolinerei che sono più gli interventi armati che hanno prodotto disastri (negli ultimi decenni) ma restano forti e mantengono una enorme influenza in ambito softpower (che alla Cina, anche se cerca di colmare il gap, manca enormemente a livello inernazionale, idem per Russia) Sulla maturità acquisita descritta dall'ottimo Fabbri ho i miei dubbi, considero la cosa più frutto della necessità imposta dalla realtà dei fatti (e dei costi) che non da una più matura consapevolezza. Non è la prima, e non sarà l'ultima volta, che una grande potenza cade vittima della sua stessa propaganda, perchè i primi a credere (intimamente) nell'illusione di cui sopra e del loro ruolo nel mondo, è la classe dirigente di quel paese (che fa leva su tale convinzione instillata nella loro opinione pubblica) e purtroppo non credo che al prossimo stornar del vento non si ritorni a fare gli stessi tragici errori e a riraccontare che è necessario intervenire per riportare la nostra civiltà altrove. Non che sia un intento malevolo in sè, il fatto è che non solo non è il reale intento, ammesso e non concesso sia possibile in tal modo, ma è sempre tradotto in modo oltremodo ingenuo e maldestro (come fare affidamento su un regime fantoccio corrotto), con le inevitabili conseguenze oggi palesemente emerse. Ovviamente si dovrebbe ritenere che un Impero (come ricordava Pericle ai suoi concittadini) si muova e operi in modo "interessato", ma è proprio dando una valutazione "cinica" al loro operato che si rimame stupefatti dai loro enormi errori e cantonate (ripeto sopratutto come interventi armati, se per di più comparati all'enorme arsenale e bilancio relativo).
Il dott. Fabbri è l’esempio per cui alla fine sono fiducioso nelle risorse dell’Italia… al di là di chi l’Italia non l’ha costruita ma solo usata. Fabbri grandissimo artigiano della geopolitica, il piacere e l’orgoglio di fare bene il proprio mestiere!
“Non un discorso accademico quindi non un discorso inutile” ❤️
Che lezione ! Che piacere ascoltare perché le esposizioni di Fabbri sono così chiare e sicure che non si fatica a capire.
Vivere in una nazione dove Dario Fabbri pubblica video su TH-cam e Di Maio fa il ministro degli esteri è deprimente.
Grazie Dario per condividere con noi il tuo punto di vista.
Avere Dario Fabbri come ministro e Di Maio su TH-cam non cambierebbe niente dell’Italia. Sarebbe come giudicare la struttura di un palazzo in base ai pulsanti degli ascensori. La classe dirigente esprime semplicemente le capacità della collettività che dirige. Concetti così elementari, anche se brutali, li puoi fare tuoi anche solo dopo un paio di letture su Limes.
John sei il classico italiota bifolko e BABBEO che rende il nostro paese la CLOACA che E'!!! Perche credi che Fabbri saprebbe gestire il paese? Al Massimo casa sua ... E anche anche
@@alexerfurt4780 me lo riscriverebbe in italiano?
@@alexerfurt4780 dimaiolo invece..
Certo, perché avere i vari Frattini, Alfano, D'Alema ecc .. era entusiasmante. Non so in che paese vivi tu, e quanti anni hai ma io in 41 non ne ho visto uno degno di essere chiamato tale.
La proprietà di linguaggio di Fabbri è incredibile.
Fa bene anche a chi ascolta.
E allora perchè usa il passato remoto laddove va usato il passato prossimo?
Credo che troppe "epidissi" non giovino alla chiarezza e tentino di sgoganare una teoria che fa buchi da ogni parte. Il minestrone tra i fatti del golfo del Tonchino mai avvenuti e gli attentati (autoctoni) alle torri gemelle attribuiti a entità eteree non giovano certo a contestualizzare il discorso, che, a mio avviso, parte per la tangente proprio nel non voler analizzare i fatti complessivamente. Per analoga ragione si dovrebbe chiedere a Fabbri: che ci stanno facendo ancora gli USA in Siria e in Iraq? Non è sufficiente il loro sgherro locale chiamato Israele? Siamo veramente convinti che la Russia, in prima istanza, non abbia importanti entrature in Afghanistan (dove se non erro gestisce servizi essenziali come centrali elettriche e affini) e che la Cina si stia cacciando in un buco nero? Certo se i subentranti si comportano come gli USA troveranno pane per i loro denti, ma non mi sembra che né Cina, né Russia, né Pakistan e tanto meno l'Iran possano essere così stolti (come colpire con droni dei civili per un attentato compiuto dai loro sgherri in loco, non certo dai talebani).
Buongiorno Dario potresti fare una puntata sul nuovo accordo USA UK - AUSTRALIA? grazie penso, non so se a torto, che questo sia il tema più importante.
Anzi: Dario mi permette imparare l'italaino meglio, grande abbraccio da Buenos Aires, siamo sempre con voi!!!!!! Complimenti! Ad maiora!
Un grandissimo Analista che ha profondamente assimilato la lezione di Machiavelli, di Galileo, del (migliore) Marx, quello dell'analisi puntuale della "verità effettuale" che si dipana sotto i nostri occhi, non della vana profezia e ideologia. Bravissimo!!
Approvo in pieno il giudizio
@@giovannacuttica9227 ed io approvo la tua approvazione!
Mi spieghi dove marx non sarebbe "migliore" ? La sua sottesa teoria dell'imperialismo, esplicitata dal leninismo, e' omogenea . Nel discorso odierno di geopolitica manca il confronto con concetti basilari come accumulazione ( forza produttiva e forza monetaria) e disparita' nello scambio mercantile. Cio' non toglie che nella descrizione delle forme la " geopolitica" abbia una certa autonomia
@@albertovigna2733 Molto volentieri. Ovviamente non sono solo strette convinzioni personali ma già patrimonio della riflessione sul "marxismo". Ciò che - ahimè - non regge (non ha mai retto) è l'aspetto "profetico" della riflessione di Marx. La convinzione di stabilire/conoscere linee dello sviluppo futuro dell'economia della società delle forme della produzione ecc. (caduta tendenziale del saggio di profitto; l'impoverimento crescente del proletariato e conseguente crisi finale del capitalismo). Come giustamente ha rilevato Karl Popper non ci è dato di conoscere (a nessuno di noi) ciò che accadrà "domani": l'istanza profetica non è di per sè dimostrabile, è ideologica e non scientifica. Dario Fabbri ironicamente sorride delle previsioni degli "analisti" da qui a 100 anni come molto sicure per il "profeta" che non avrà smentite in vita.
@@darioiannelli1437 afferro, ma la caduta ( minor rendimento) del saggio di P. e' tendenziale e non conclusiva quindi non e' profetica perche' e' un tecnicismo del ciclo dell' investimento. L' aumento mondiale del lavoro salariato per salti locali spiega anche la geopolitica ma non intacca quella legge di cui sopra
Darione come sempre superlativo… “Sotto un cielo alabastrino”. Spostatevi per cortesia
Quando sento ancora oggi parlare dell'11 settembre 2001 come di un attacco esterno son costretto a cambiare canale....
👏👏👏
"Noi siamo provincia dell'impero americano" onesto, nessuno lo ricorda mai
Io continuo ad auspicare che l'Italia diventi una dipendenza straniera completa (e non una dipendenza finta come essere membro dell'OTAN e della UE ma dipendenza vera come Porto Rico e la Guyana francese). Per quanto sia dura da ammettere solo così noi italiani potremo maturare come nazione. Solo in questo modo potremo ottenere più di quanto non si sia mai ottenuto col risorgimento e il fascismo.
@@toffonardi7037 Nessuno ci fa un grande affare tranne chi sottomette. E comunque la realtà è questa: o l'Italia diventa dipendenza straniera completa o ci toccherà essere governati da un popolo di inetti quali sono tutti gli italiani che lavorano in politica.
@@toffonardi7037 e chi si incazza? Magari ci fosse gente in grado di capire e di incazzarsi e non solo opportunisti servi dei padroni
@@toffonardi7037 hai detto una marea di banalità sconclusionate. e il fatto che aggredisci verbalmente gente che sta solo discutendo è sintomo di insicurezza
@@toffonardi7037 Per questo serve che l'Italia diventi una dipendenza straniera completa!
Ottimo! Bravissimo. Grazie per l'approfondimento.
sempre meraviglioso starla a sentire complimenti! Avv. Filippo Maria Torresi
Parla benissimo ,il problema è quanto parziale e costantemente pro U.S.A siano sempre i suoi giudizi.
Anche io ho avuto la stessa sensazione...
Pro usa... ma che dite....
Ecco il mio commento di qualche giorno fa "Sono totalmente perplesso. Non so cosa darei per sapere quali i retroscena di questa presa di posizione. Avete avuto un colloquio con Friedman?"
Boldrin è insopportabile e volgare ma ha il pregio, se uno pazientemente ne riesce a sopportare la superficialità e la confusione mentale, di presentare più punti di vista, espressi nella forma di sue ipotesi, dubbi, domande.
Esistono altre fonti tipo Limes in lingua italiana (o inglese, spagnolo, tedesco) che tu conosca?
Neanche il cinegiornale "LUCE" al tempo di sua eccellenza era così di parte.
Analisi largamente condivisibile sul piano strategico. Ma resta il fatto che gli apparati USA hanno pianificato e gestito il ritiro in modo a dir poco dilettantesco. Uno spettacolo che dovrebbe esser fonte di preoccupazione per tutti gli amici dell'America. Alleati o sudditi che siano.
Spesso si dice in rete , GRAN BEL VIDEO
a volte si usa con troppa facilità queste parole, ma in questo caso devo proprio dire che questo è un video molto, molto, importante!
Ringrazio in tutta sincerità persone come te che dicono e raccontano quello che accade, complimenti 👏👏
Sempre illuminante..grazie
Questo è il bassetti della geopolitica
Grandissimo..un piacere ascoltarlo....
Chiara e limpida. Grazie
eccellente,grazie infinite.
Come sempre chiaro e convincente
Ma veramente grazie a te Dario per i tuoi approfondimenti chiari di fatti così complicati da comprendere
Congratulazioni dott. Fabbri concreto e preciso come sempre
complimenti
ottima analisi
Approfondimento molto interessante e istruttivo👍
Non si smentisce mai. Davvero fuori dal coro belante. Vivere dove agli esteri c'è di Maio e l'attualità sono la Boldrini il ddl Zan e Scanzi o Fedez è deprimente. Fortunatamente c'è anche lui.
Se Fabbri andasse agli Esteri vivrebbe l'esperienza che tanti prima di lui hanno vissuto: un paio di mesi di "luna di miele" , un anno scarso di disinteresse e in capo a 6 mesi il solo coro di disapprovazione.
Mi e' venuta la voglia di impostare un discorso di Dario Fabbri come suoneria del mio cellulare...
un mio amico aveva, allo stesso scopo, il primo del sergente Hartman, da "Full Metal Jacket" :-)
Una garanzia di conoscenza e qualità come sempre ❤️
Caro Dario, l'incipit e perfetto anche per qualsiasi evento umano e non solo per l'USA. A domani a TS , parteciperò innpresenza. Grazie.
Tutto quello che ha detto e mirabilmente espresso. Grazie.
Concordo pienamente con la vostra disamina. Sempre intellettualmente stimolante.
Questo discorso lo può fare solo chi, con tanti dati disponibili, non ha bisogno di fare il veggente, guardando nei fondi del caffè ,ma è in grado di fare previsioni esatte, con un'analisi lucida .
Ma come fai a sapere che si sta fondando su dati? E quali?
Inoltre è oltremodo probabile che in base al pacco informazioni (ed a uno sparuto insieme di dati) a disposizione di Fabbri, cinque altri analisti arriverebbero a cinque interpretazioni, opinioni diverse.
Mai farsi abbagliare. Tenere sempre il cervello all'erta.
@@enzoscardamaglia9565 non sono d'accordo con Fabbri che ha quei dati e non li usa tutti.
Se non è vero declino sicuramente è vera figuraccia!
Ottima analisi.
😂😂😂è sempre un piacere ascoltare i tuoi viaggioni..davvero
non sei d'accordo con quanto ha detto?
Probabilmente gli USA nel 2001 rimasero follemente lì perché: primo perché non catturarono né uccisero Bin Laden ne' il Mullah Omar, ci andarono vicinissimi ma non lo presero, assaltarono la base di Al Quaeda di Tora Bora pochissimo tempo dopo che Bin Laden fosse fuggito da lì.
Secondo, perché una volta là avranno detto: "beh non è importante strategicamente, ma già che siamo proviamo a fare qualcosa anche solo di leggermente utile per noi". E quindi il progetto del famoso oleodotto che avrebbe aggirato l'Iran e simili.
Terzo, perché la propaganda governativa, (soprattutto quella dei Paesi europei ma anche di Bush), giustificava l'intervento con l'esportazione di democrazia, diritti umani e via dicendo e quindi si impegnarono invano a mettere su un nuovo Stato afghano.
A quel punto, una volta decisa la permanenza lì, più sono passati gli anni più si è creata una situazione per cui andarsene senza lasciare uno Stato in grado di tenere testa militarmente ai talebani veniva visto come un fallimento totale, come una sconfitta, una disfatta impopolare da cui nessun governo voleva passare. Ecco perché la cosa è stata rinviata per così tanti anni: essendo evidente che lo Stato afghano filo-USA non sarebbe stato in grado di resistere da solo nemmeno per un po', qualunque tipo di ritirata sarebbe stata impopolare, nonostante i cittadini statunitensi la volessero. La gente negli USA si illudeva di potersi ritirare salvando la faccia. Illusione totale, appunto. Biden ha dovuto pagare questo scotto di polemiche e delusione che per troppo tempo è stato voluto rinviare.
Grazie
sei un grande grazie
Alleati degli USA, ma di cosa parliamo? Sudditi siamo, questo è!
I romani direbbero che siamo “socii”
@@albertoc8151 Esatto: alleati minoritari. C'è sempre un "alleato maggiore che guida" e un "alleato minore che segue". Nulla di nuovo sotto il sole.
Puoi essere "suddito" della Russia (ma saresti l'unico)
Puoi essere "suddito" della Cina
Scegli
@@albertoc8151 o meglio clientes? i clientes erano per esempio Il regno di Pergamo fino all'annessione, e l'Armenia, i socii venivano definiti quei militari che combattevano per roma ma che non erano inquadrati nell'esercito romano, oppure i contadini stranieri che venivano a coltivare la terra nell'impero.
Socii casomai sarebbero una migliore traduzione per i contractors o per i filippini che prestano servizio per l'esercito americano.
@@mrwolf84 bravo, hai ragione!
Apprezzo molto le letture strategiche di Dario Fabbri.
Avrei due considerazioni:
1) Dario sostiene che gli americani sono andati in Afganistan sull’onda di un impulso irrazionale. Poi ci sono rimasti vent’anni sempre sull’onda dello stesso? Non credo. A questa domanda, perché ci sono rimasti vent’anni, tutto sommato, questo video non offre risposta (e non l’ho trovata in altri video di Limes).
2) Poniamo conto che il potere americano che è formato - come spiega Dario Fabbri in altri contesti - dalla triade Dipartimento di Stato-Pentagono-Servizzi + (last but not least) la pletora di lobby che sta dietro al congresso, poniamo conto che questo complesso abbia avallato l’assalto all’Afganistan sull’onda di un moto irriflesso...cosa dobbiamo pensarne? La categoria “adolescente” non basta a giustificare un tale atteggiamento di spreco strategico.
Ma è poi vero che si è trattato di un moto irriflessivo (e torniamo a 1)?
Cosa ha impedito agli americani di maturare nella ritirata del Vietnam rispetto ad oggi? Perché "l'andarsene" dal Vietnam non si può considerare un passaggio da imperialista ad imperiale come nel caso afghano? Grazie
Penso invece, che esistano esseri umani che si muovono per degli ideali e che non siano sciocchi, ma come dice la parola sono semplici "esseri umani" quindi persone non asservite ai poteri e agli interessi di varia natura, purtroppo per quelli a noi noti, come in questo caso, è chiaro che non è così, e purtroppo per noi cittadini non esiste modo né di difendersi né di informarsi, né di poter cambiare le cose, almeno per il momento e con questi sistemi di conduzione della notizia e delle varie realtà filtrate, a noi noti...poi lo dirà la storia se qualcosa cambierà. Grazie per le info sul tema molto interessante!
Solo tre settimane fa', si parlava su questo canale della società americana divenuta post-storica. Ma Dario Fabbri ha subito serrato le fila.
Il fatto che dopo vent'anni di follia se ne vadano e questo sia prova di maturazione, beh, mi sembra quantomeno generoso...
gran video, tuttavia mi sorge una domanda: questa maturazione statunitense sebbene positiva per gli U.S.A. non li avvicina comunque ad un confronto serio con potenze estere?
Complimenti Dario…un faro nelle nebbie, penso che nei prossimi anni ci sarà parecchio materiale a partire dal nuovo patto Aukus.
Indecente il modo in cui si sono ritirati Abbandonare chi li ha aiutati per 20 anni
Molto lucido e profondo.
Ottima ed equa disamina
Chiedo umilmente scusa dal basso della mia ignoranza ma, se le cose stanno cosi, metterci 20 anni a decidere di andarsene da un paese che non conta nulla mi sembra un gran brutto segno in quanto a maturazione.
Tuttalpiù, a un ragazzo che si comporta così, affiderei un bravo psicologo o un insegnante di sostegno.
Chi fa geopolitica qui davanti a Fabbri potrebbe spostarsi altrove ? Fa un suo canale e le sue teorie. Il difetto tutto italiano di sapere tutto avendo visto o sentito da altri un briciolo di ciò che gli studiosi sanno e ci trasmettono . Grazie Dario
Come un lago senza fango, cosi' limpido come un cielo d'estate sempre blu!
😄😄😄😄
Una certezza!
Stavolta è impossibile dar seguito a Fabbri. Ed oltretutto (forse non può parlarne) far finta che l'omogeneità della popolazione cinese non costituisca nel medio-lungo periodo un grande vantaggio rispetto alla irreversibile frammentazione interna americana è folle. Le popolazioni, le loro capacità medie e la loro coesione contano alquanto.
Ha parlato della Cina in altri video
La Cina ha incredibili lacune : la popolazione sta diventando troppo vecchia per fare la guerra (la popolazione usa ė più giovane), la cina ė incastrata nel Mar Cinese Meridionale dalla nato e da là non riesce ad uscire ecc, c'è ancora una forte differenza tra costa e paese interno che storicamente e tradizionalmente tende a ribellarsi alla costa. In più la Cina vive di esportazione, gli usa di importazione. In più la Cina non ha softpower (propaganda) nei paesi confinanti come l'india o il Giappone. Se vuoi ti aggiungo altri motivi, appena mi vengono in mente, anche se mi rendo conto che chi penserà che la Cina sarà la prima potenza continuerà a pensarlo
@@Fedee98 bene. Le rispondo che la Cina ha una popolazione omogena ed ha tutta l'intenzione di mantenerla tale, il relativo invecchiamento è compensato dall'enorme dimensione demografica. Gli Stati Uniti sono incredibilmente frammentati su faglie geografiche, economiche e soprattutto razziali.
@@federicovalentino3767 sì infatti hanno anche loro i loro problemi. Comunque non voglio in nessun modo sottovalutare la Cina, si tratta di capire le sue problematiche che dovrà affrontare
Se mi posso permettere di aggiungere uno spunto di riflessione al vostro discorso aggiungerei che il fattore umano è quello caratterizzante c'è una classe che domani su gli altri come il re l'imperatore e la sua famiglia e sotto i servitori se si vuole provare a identificare gli stati con le loro popolazioni sarebbe come identificare le persone per la loro pancia, le azioni militari dettate al 5% forse dall'opinione pubblica che si deve sfogare al 95% sono dettate da richieste di figure di spicco della classe dirigente e degli apparati da notare che queste nuove dinastie non vedeno la Cina come un nemico bensì come una dinastia quella cinese occulta come la più evoluta e avanzata nel controllo del popolo o dei servitori e quindi ne fanno un maestro da cui imparare e un giorno quando decideranno di traslocare in Cina lasceranno con un niente le altre popolazioni che ormai non sono più utili come nei giorni di oggi
molto interessante
grazie
da fare ascoltare a scuola
come docente lo farò
Intanto bisogna dire cosa ci sono andati a fare gli USA in Afghanistan a spendere centinaia di miliardi di dollari, e se avevano ancora i soldi e gli uomini per restarci.
Ormai è assodato che Bin Laden probabilmente non era lì, e infatti poi lo hanno beccato in Pakistan, quindi considerando che gli americani sono andati pure in Irak forse a questo punto si può dire che il vero obiettivo è il paese che ci sta in mezzo, ovvero l'Iran, ma siccome l'Iran è un paese oggi di 85 milioni di abitanti ed è una media potenza militare ed industriale probabilmente ha scoraggiato, al netto di possibili operazioni coperte, ogni tentativo di ulteriore operazione militare.
Del resto la conquista dell'altopiano iranico, vera acropoli naturale, nella storia è riuscita solo ai macedoni, agli arabi e ai mongoli, tutti gli altri ci si sono rotti i denti, dai romani agli ottomani fino ai britannici.
Inoltre gli americani sono oberati da un enorme debito pubblico di 28 trilioni di dollari che non attira più gli investitori stranieri, essendo passato dall'essere per l'88% in mani estere nel 2009 al 28% nel 2020, e hanno un problema nel reclutamento delle truppe, essendo oggi l'80% dei giovani non arruolabile a causa dell'obesità, dei precedenti penali o della mancanza di un diploma.
Inoltre le guerre sono diventate estremamente impopolari negli USA in quanto pur non essendoci nel paese la leva obbligatoria questa è indiretta attraverso le aliquote di reclute fornite a turno dalle Guardie Nazionali dei singoli stati.
Se c'è un declino degli USA questo è dovuto a ragioni interne, in molte zone del paese c'è una fortissima crisi e questa volta a passarsela male non solo i neri, ma larghe fette della popolazione giovane bianca.
La situazione così non può durare per molto la gente non ne può davvero più, in molte situazioni c'è proprio la sensazione che società si stia scollando.
A mio parere non è affatto da escludere che questa situazione prima o poi non incominci a influenzare anche la geopolitica.
infatti viene detto: l'unico vero rischio è data dalla reazione della popolazione interna.
Dario Fabbri parla usando il "plurale maiestatis" .
Definisce l' Italia come provincia dell' impero americano :
Il dottor Fabbri dovrebbe scegliere da che parte stare.
Egli si esprime come suddito o come libero pensatore ?
La chiarezza assoluta in un video, amen.
Bravissimo
La scelta di andarsene era sacrosanta strategicamente. Mi chiedo però cosa pensa Fabbri della tesi enunciata da Caracciolo di un declino (di lungo corso) della classe dirigente americana, non capace più di stare sul pezzo come un tempo; è corretta o anch'essa è una distorsione percettiva?
Eccellente analisi, come sempre.
Aggiungo una nota: sicuramente il ritiro è stato malamente gestito, nei tempi e nei modi, ma non sono convinto che l'arsenale di armi e mezzi sia stato lasciato lì per caso: c'era una volontà, ovviamente non espressa, di armare le forze che avrebbero preso il controllo dell'Afghanistan in modo tale da renderle ancor più insidiose nei confronti dei paesi limitrofi.
In effetti, il tempo per distruggere o almeno rendere inefficaci le armi con tecnologia piu' avanzata...c'era !
Bellissimo intervento
Mi permetto di dissentire sull'aspetto economico quando si definisce la guerra un costo e che quindi necessita di risorse
Non è affatto così quando la guerra è fatta all'estero e quando si dispone di una propria industria bellica
In questo caso la guerra produce pil, da una parte lo stato spende e dall'altro le fabbriche lavorano
Infatti. E' noto che gli Usa poterono uscire dalla recessione causata dalla crisi borsistica del 1929 solo grazie alla seconda guerra mondiale. Una lezione che il conglomerato industrial-militare formatosi allora - e che di fatto comanda laggiù - non ha mai dimenticato. Altro che spinte irrazionali. Perché Fabbri non ci parla dei legami con l'industria del governo Bush JR? A partire dal vice Dick Cheney, ovviamente.
Noto una grande rabbia da parte di Dario Fabbri in questa puntata, evidentemente stremato dai dibattiti mediamente inutili che si sentono da noi, i quali dimostrano una totale mancanza di visione geopolitica da parte anche di commentatori che dovrebbero avere qualche strumento in più per analizzare questi fenomeni.
Ma queste lacune derivano dal fatto che siamo un paese (e come noi tanti altri) che da decenni è dedito ad aspetti economicistici ed ideologici (o per meglio dire idealistici dato che spesso la realtà viene piegata per farla rientrare nell'ideologia e non viceversa).
Spero che con pazienza e tanto lavoro si riuscirà, forse nel giro di un po' di anni a colmare anche in parte queste lacune e voi potete essere di grande aiuto in ciò.
Buon lavoro e grazie.
tranquillo, dopo un po' la rassegnazione e lo sconforto prendono il posto dell' arrabbiatura 😂
ieri sera per errore mi sono ritrovato sintonizzato su la7. Dibba vs Minniti: scontro tra titani. io direi di mettersi l'anima in pace e possibilmente emigrare.
Si ma è perfettamente comprensibile. Dover conversare continuamente con persone che affermano che i talebani sono cattivi in senso assoluto deve essere estenuante.
Posso comprendere il disappunto di Fabbri quando, nel mio piccolo, faccio notare che i talebani sono afgani anche loro.
Aggiungiamo poi altre amenità come: l’Afghanistan è importante e cruciale per tutto il globo, Biden è idiota, non possiamo lasciare gli afgani da soli, le donne devono essere libere e si capisce come mai il povero Fabbri ogni tanto debba tirarsi fuori qualche sassolino dalle scarpe.
@@bombazza918 La frase "I talebani sono afghani pure loro" non significa nulla però.
@@Cronovox invece ha senso se parli con qualcuno che asserisce “i talebani hanno invaso l’Afghanistan”. Un po’ come se uno dicesse che gli yankee invadono gli Stati Uniti.
Bravo e lampante. Hay superato tutti gli esperti europei e americani stessi, messi insieme.
Molto bravo ma non azzecca una , leggo Limes da 20 anni
Vero. Ma devono seguire la linea editoriale che è filo atlantica e nel caso di Fabbri credo che ci sia anche la fascinazione americana.
@@alessandrovitali693 ok ma devono raccontare i fatti come sono non come vorrebbero che siano , ripeto leggo Limes da circa vent'anni , sulla Russia ha sbagliato tutte le previsioni arrivando a scrivere vere e proprie sciocchezze
@@ivanogambula1262 Sono in evidente malafede in quanto basta guardare ai fondamentali della economia russa ( debito pubblico quasi inesistente, riserve pari a 600 mld di USD, disoccupazione bassa, etc) per capire che la Russia non collassera' a breve o a medio termine. Oppure vedere che il terzo paese al mondo come numero di immigrati per capire che le cose non vanno così male come dicono (un paese povero non attrae immigrati ma genera emigrazione) ma il refrain è sempre lo stesso. Aspettano un collasso che non ci sarà, intanto il loro mondo sta svanendo ma contenti loro.
@@alessandrovitali693 concordo con te Alessandro , io sono stato in Russia e ti posso assicurare che vedi un economia sana , in crescita e questo è evidente , le città pulitissime sembra di essere in Svizzera , io in Italia non vedo questo ordine , per ciò ti dico da lettore di Limes che delle volte sulla Russia scrive vere e proprie sciocchezze , non è una rivista autorevole o da prendere sul serio
Bravo
Gran bella riflessione quella sulla differenza fra imperialista e imperiale, forse l'URSS aveva una motivazione più forte, ben contestualizzata a livello territoriale, dovendo difendere il suo confine sud e contemporaneamente desiderando un'espansione verso i mari caldi
Grande Darioooo
Quello che è importante non è se gli Usa siano o no in declino.
A questo punto quello che è importante è se sia in declino il mondo delle Nazioni Unite e dei suoi valori incardinati sui diritti umani e sulla democrazia.
Infatti se gli Usa si ritirano chi li salva i valori della democrazia e i diritti umani?
Fabbri illuminaci
I paesi occidentali sono stra colmi di ipocrisia. L'europeo&company (USA) Hanno fatto le peggio porcherie in giro per il mondo e dall'alto di non so che predicano al mondo i diritti umani. Ok. Gli USA mentre rompeva le scatole al mondo sui diritti umani , uccidevano George Floyd e mille altri casi simili tuttora. I valori europei ed USA sono l'ipocrisia. L'Italiano non la mia lingua madre.
Impeccabile
In una TH-cam Italia in cui il dibattito storico e "geopolitico" era dominato dai vari Saudino, Mortebianca e compagnia Fabbri sembra un Colosso quando in realtà è uno che fa' dei ragionamenti di buon senso alla luce dei trascorsi storici, degli obiettivi in gioco e dei numeri in campo con l'approccio culturale adeguato.
Non ho ascoltato nè i video di Saudino nè di Mortebianca riguardo alla situazione in Afghanisgan quindi non giudicherò loro, penso piuttosto che il dibattito sulla questione afgana sia stato abbastanza monotematico e unidirezionale, incentrato soprattutto sulla condizione delle donne lì e in generale sui diritti umani. Ovviamente è importante tenere conto dei diritti delle donne, ma alla luce di una evidente ipocrisia dei paesi occidentali che usano tale argomento come vettore giustificazionista per le loro azioni, incentrare ancora una volta il dibattito di una questione più ampia e complessa riducendola al solo aspetto dei diritti umani mi sembra di ritornare alla retorica di 20 anni fa. Questo secondo me è il modo più sbagliato per guardare il mondo e la geopolitica, questa retorica umanitaria macchierà sempre questi dibattiti.
@@alexandergigliotti7034 l'analisi dei "signori" sopra citati è incentrata proprio sulle questioni di carattere astrattamente moralistico ed economicistico senza cogliere gli aspetti più profondi della vicenda e soprattutto andando a discettate il livello dei diritti umani in Afghanistan senza rendersi conto che parliamo di uno dei tanti paesi tribali in giro per il mondo con un approccio alla vita sociale distante dal nostro.
E non si poteva far molto in 20 anni di occupazione occidentale!
Quei signori che hai nominato leggono i giornali e fanno il sunto, a Limes fanno altro.
“Approccio culturale adeguato” ‼️👍
@@giovannacuttica9227 lol
Punto di vista di Dario Fabbri sempre molto estremo...
Nessun essere umano si muove solo per idealismo. Verissimo. E' la complessita' stessa del carattere umano che determina cio', di conseguenza anche gli "agglomerati" di esseri umani che sono gli Stati si comportano secondo questi dettami.
Burkhardt ha detto che non sono sempre, nelle vicende umane, i migliori a vincere, anzi spesso sono i peggiori. Gli Stati Uniti sono un ottimo esempio di ciò. Noi umani, poco geopolitici, ci consoliamo pensando che nulla di terreno è eterno. Sono d'accordo con lei che agli States del povero afganisthan non frega nulla, ed è anche perciò che loro non piacciono a noi.
Stavolta la lettura di Dario non mi ha convinto. Una potenza che decide di occupare militarmente per vent'anni un paese straniero non lo fa solo per propaganda interna. Evidentemente deve avere finalità geopolitiche per precise, per esempio quella di isolare geograficamente un competitore globale come la Cina. Quattro amministrazioni e nessuna che intenda schiodarsi di lì. Poco convincente. Più probabile pensare a inconfessabili obiettivi strategici di tipo economico e/o geopolitico.
Isolare geograficamente la Cina occupando l'Afghanistan? Dimensioni e ingestibilità del paese in questione rendono francamente improbabile l'ipotesi.
@@aristidetagliaferri4298 Certamente non solo con l'Afghanistan, che rappresenta un presidio verso l'espansione cinese a occidente in direzione Europa. Taiwan, Pakistan, India, Giappone: c'è una cortina di ferro invisibile che ruota intorno alla Cina.
grande Dario!
Hanno spostato il proprio interesse sul indopacifico. Coinvolgendo Australia lungo regnato da Queen Elisabeth. Essere regine di un luogo conterà ben qualcosa. Un buon triangolo US-GB-AU ....chissà e se ci finisse in mezzo il Canada?
Vorrei propio sapere quale guerra strategica avrebbero vinto gli americani dopo 1945
Meraviglioso Dario Fabbri: con questo video ha messo il record mondiale di arrampicata sugli specchi.
Neanche la proverbiale Volpe di Esopo ha saputo fare di meglio: l'Afganistan è irrilevante e l'uva era acerba.
PS. Ma se l'Afganistan era così irrilevante perché ci hanno buttato dentro oltre tremila miliardi di dollari e 3232 morti in vent'anni tra americani e alleati?
Non era irrilevante per niente, tanto è vero che adesso gli USA stanno cercando di dotare l'Australia di sottomarini nucleari per recuperare a Est la capacità di controllo sulla Cina che hanno perso a Ovest.
Davvero non mi stupirebbe se un giorno venissse fuori che Fabbri era un collega di Renato Farina.
Lo ha detto. Perché hanno sbagliato e invaso il paese travolti dall'emotivita' e dalla necessità di dare soddisfazione all'opinione pubblica traumatizzata dall'11 settembre. Poi si sono trovati impantanati in una situazione di difficile uscita senza una perdita di prestigio.
@@Boney1992 È una balla! Gli Usa hanno cominciato il loro tentativo di controllare l'Afganistan almeno nel 1979, quando hanno finanziato il colpo di stato che rovesciò il governo di ispirazione marxista di Taraki, che fu assassinato durante il golpe. Altro che "emotività"!
Lo dimostra anche il fatto che, se fosse stato vero che se l'invasione è stata decisa per "dare soddisfazione all'opinione pubblica traumatizzata", avrebbero potuto lasciare vittoriosamente il paese nel 2004, dopo l'uccisione di Osama. E invece eccoli lì, SEDICI ANNI DOPO a mendicare scuse ridicole.
La verità è che da Nixon in poi gli Americani non hanno più una classe dirigente capace di strategia e ogni volta che si muovono fanno solo disastri. Ci vuole la faccia tosta di Fabbri per sostenere che abbiano 'ste geniali strategie a lunghissimo termine. Tanto lungo che nessuno di noi sarà lì a controllare se aveva ragione.
Diciamo anche che per quanto riguarda il Vietnam gli americani temevano, erroneamente, l’effetto domino del “bandwagoning” ed anche per questo intervennero. Secondo voi il ritiro dall’Afghanistan sancisce l’inizio di un retrenchment americano?
No, comunque puoi usare anche un termine in italiano, ridimensionamento è un bel vocabolo!
Si ma mitico Fabbri, un sorriso, anche una volta per sbaglio, ci è concesso? 😉
No
scintillante
non me la bevo, o meglio: I don't buy it. Sarebbero stati là 20 anni spendendo 867 miliardi di dollari, sperperando un bel po' di soft power, senza risultati, così, per crisi di nervi. L' Afganistan non avrebbe importanza strategica, non conterebbe il fatto che confina con la Cina e la ex USSR. Devono ai loro tempi essersi preso un granchio anche i sovietici, e prima i britannici che le lo contendevano con i russi. Poi quel po' di terre rare e idrocarburi sarebbe pochino, insignificante. ok non è credibile.
Infatti quello che dice ora Dario Fabbri è in piena contraddizione con quello che diceva tempo fa ossia che l'Afghanistan era cosi importante per gli americani da non potersene andare visto che serviva per controllare Russia e Cina. Ora dice il contrario che l'Afghanistan è irrilevante, mah
O peggio... Gli apparati USA hanno fatto una guerra non necessaria, pur sapendolo, perche è cio che volevano le aziende che si aggiudicavano le commesse militari. In altre parole livelli di corruzione talmente elevati da indirizzare le politiche militari del Paese, a scapito degli interessi Nazionali. Deleterio per un impero. Perché dovrei bermi le spiegazioni di psicologia collettiva che promuove Fabbri e tralasciare la distribuzione del potere negli apparati americani? E ancora, Caracciolo è uno storico. Perché tralascia il fatto che tutti gli imperi che si sono impegnati in asia sono dovuti passare per l Afghanistan?
@@HMJM9 Esatto. Fabbri pare portare sugli occhi una benda a stelle e strisce. La faccenda dell'Afghanistan e del Medio Oriente fatti a pezzi per pura irrazionalità è una sciocchezza.
@@good_wolf_79 Il suo azionista di riferimento, finalmente fattosi impero maturo, avrebbe capito che di Kabul non sa che farsene (sic!). Quindi ha cambiato idea anche lui. E a me cadono le braccia.
@@mulokibizer3875 Dopo 20 anni! Ma si puo??? Ci prende tutti per scemi.
Ma quando esce il libro di Super Dario?
Quindi, se per vent’anni anni ho guidato la macchina solo in prima ed oggi ho scoperto che esistono altre marce, non sono un cretino perché per vent’anni ho guidato solo in prima, ma un grande pilota perché ho capito che esiste la leva del cambio..e mettendo la seconda sono entrato in una dimensione che mi avvicina a Nuvolari, Senna, Schumacher ed Hamilton...
Comunque sul tema della riorganizzazione dell'impero anche attraverso ritirate tattiche da aree in cui la permanenza era diventata svantaggiosa, consiglio il libro: "La riscossa di Roma" di Davide Montigelli.
Parla di come Roma riuscì a risollevarsi dalla crisi del III secolo, alla base c'è questo discorso, ma non parla affatto solo di Roma, fa il paragone con altri imperi e trae insegnamenti anche per il presente. Scritto in un momento in cui ancora non si parlava di ritirata dall'Afghanistan.
insomma, quanto scrivono i maggiori quotidiani italiani, servirebbe solo ad incartare il pesce...nemmeno tanto sorprendente...
Analisi corretta. Speriamo
Stupendo. Grazie mille!
Darione Fabbri, the one and only (scusate la cacofonia anglofona)
Come fai ad usare il passato remoto?
Sono totalmente perplesso. Non so cosa darei per sapere quali i retroscena di questa presa di posizione. Avete avuto un colloquio con Friedman?
Sono parzialmente d'accordo con Dario Fabbri per quanto riguarda la faciloneria dei media sul declino USA. L'America rimarra' dominante ancora per un po' di tempo e molto interessante la distinzione tra "imperialisti" e "imperiali" pero' non vedo tutta questa lucidita' strategica da parte del Deep State che Fabbri ritiene quasi infallibile nella sua visione strategica. Ci sono stati tantissimi mal di pancia da parte proprio di quel Deep State e della litania di Think-Tank da cui esso attinge per quanto rigurada il ritiro dagli USA dal teatro Afghano. Insomma non lo definirei tanto un piccolo errore tattico 20 anni di impegno e trilioni di dollari (che comunque sono rientrati nelle tasche delle industrie d'armi e contractors vari). I cinesi il debito americano debbono comprarlo dal momento che il loro sistema economico si basa sulle esportazioni, Afghanistan o meno, non c'entra nulla. I Cinesi sicuramente temono problemi nello Xinjiang ma li temevano anche con gli Americani in Afghanistan, loro avversari strategici...con i Talebani ci parlano per tentare di fare affari e tutta la questione delle via della seta.
Infine, non mi pare che la serrata dei ranghi nell'Indo Pacifico stia adadndo cosi' bene, la missione della Harris in Vietnam e' stata un disastro, mi pare che i Malesi abbiano recentemente riaffermato i loro legami con la Cina e di non volersi schierare. Gli USA hanno messo a segno l'AUKUS (irritando non poco i Francesi), vabbe' ma mica era un mistero, sono tutta una famiglia, vittoria scontata manco a parlarne, tra l'altro da quelle parti c'e' gia una sorta di NATO, l'ANZUS che comprende anche la Nuova Zelanda, di fatto non e' cambiato nulla.
Sul declino si sono espresse parecchie personalita' di spicco anche appartenenti alla "Intelligentsia" statunitense, alti ufficiali e funzionari, strateghi, gente che e' passata dalle porte scorrevoli tra amministrazione e universita', forze armate, istituti vari ...ad es. personaggi come Larry Wilkerson, ex chief of staff di Colin Powell, mica pizza e fichi come si dice a Roma....il malessere c'e' ed e' palpabile e crescente. insomma Fabbri e' sempre a mio avviso un po' troppo ottimista e dismissivo nei confronti del malessere a Stelle e Strisce.
Fondamentale discutere altro, ma del green pass?
Per caso è tabù?
Perchè quello che sta succedendo a noi è questo, che 15 milioni di persone non potranno più lavorare a causa di una scelta legittima che hanno fatto!
Ho sentito un esperto di economia spiegare che i grandi acquisti cinesi di titoli di stato americani sono serviti a stabilizzare il renminbi/yuan
di solito ho sempre seguito con molto molto interesse i commenti di Limes su rainews24, ma questo video mi ha fatto cambiare opinione, forse definitivamente, su dario fabbri. Per evitare fraintendimenti, sono generalmente pro americano, so che siamo una provincia del loro impero, non ci piove, ma questo sembra un video di propaganda dopo una chiamata dal "ministero centrale" americano, uno schifo veramente.
E' il MODO della ritirata e le sue conseguenze sull' opinione pubblica mondiale e sulla popolazione afgana inerme, così come lo è stato in vietnam, quello che viene messo in discussione di questa "ritirata" vergognosa, ma cosa stiamo a parlare di strategia militare quando hai perso mille punti sul piano morale e sociale... ho dormito male per giorni pensando a quei poveri cristi rimasti lì, e con me metà della popolazione mondiale. Una schifezza totale che peserà nella storia come un macigno, e che mette in cattiva luce TUTTE le forze armate occidentali, anche quelle italiane che sono andate lì a fare cosa, a rubare i soldi delle mie tasse per 20 anni, e fanculo ai servi che fanno propaganda a comando. Se perdi il sostegno dei cittadini in patria, a cosa serve la strategia militare ? Da questa vicenda anche le Forze Armate Italiane escono con le ossa rotte, e dimostrano al proprio popolo di essere inutili e incapaci, bella soddisfazione......
Se solo se ne avvalessero molti degli affari esteri in giro per il mondo di tali analisi, non sarebbe male. Non dico che sia sempre condivisibile o necessariamente applicabile, ma almeno un pò di lucidità analitica sarebbe indubbiamente utile e fertile, nelle azioni o "non azioni" da mettere in atto.
Sul declino, tocca interdersi su cosa intendiamo con tale termine e se questo si limita ai soli Stati Uniti. Di certo possiamo dire che dopo l'addio a Kabul in molti si sono risvegliati (alcuni non si sentono più la terra sotto i piedi) dall'illusione di credere gli Stati Uniti (e i paesi a loro ancillari tra cui l'Italia) come il "tutore" civico e fattore stabilizzante del mondo. Era palese anche prima ai più attenti che non era così, ma la pancia del mondo voleva anche crederci, per sentirsi più al sicuro e questo certo non dispiaceva agli USA. Magari non sarà vero declino, anzi, ma certo la ridotta credibilità e i non irrisori problemi istituzionali interni ne minano la solidità, ma questo non vuol dire che siano al lumicino, tutt'altro, e in ciò li aiuta che i principali concorrenti non è che siano così in salute, sebbene commettano molti meno di tali errori marchiani... ricordiamolo, questo non è un episodio isolato... non sempre, nè all'infinito, ci si può permettere tali debacle.
Sottolinerei che sono più gli interventi armati che hanno prodotto disastri (negli ultimi decenni) ma restano forti e mantengono una enorme influenza in ambito softpower (che alla Cina, anche se cerca di colmare il gap, manca enormemente a livello inernazionale, idem per Russia)
Sulla maturità acquisita descritta dall'ottimo Fabbri ho i miei dubbi, considero la cosa più frutto della necessità imposta dalla realtà dei fatti (e dei costi) che non da una più matura consapevolezza.
Non è la prima, e non sarà l'ultima volta, che una grande potenza cade vittima della sua stessa propaganda, perchè i primi a credere (intimamente) nell'illusione di cui sopra e del loro ruolo nel mondo, è la classe dirigente di quel paese (che fa leva su tale convinzione instillata nella loro opinione pubblica) e purtroppo non credo che al prossimo stornar del vento non si ritorni a fare gli stessi tragici errori e a riraccontare che è necessario intervenire per riportare la nostra civiltà altrove. Non che sia un intento malevolo in sè, il fatto è che non solo non è il reale intento, ammesso e non concesso sia possibile in tal modo, ma è sempre tradotto in modo oltremodo ingenuo e maldestro (come fare affidamento su un regime fantoccio corrotto), con le inevitabili conseguenze oggi palesemente emerse.
Ovviamente si dovrebbe ritenere che un Impero (come ricordava Pericle ai suoi concittadini) si muova e operi in modo "interessato", ma è proprio dando una valutazione "cinica" al loro operato che si rimame stupefatti dai loro enormi errori e cantonate (ripeto sopratutto come interventi armati, se per di più comparati all'enorme arsenale e bilancio relativo).