Coniuge o convivente: chi è più tutelato?

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  • เผยแพร่เมื่อ 30 ก.ย. 2024
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    Hai trovato un partner dell’altro sesso con cui vuoi passare il resto di tutta la tua vita, ma hai deciso che il matrimonio non fa per te? Qualora dovessi andare all’altro mondo il tuo partner avrebbe i medesimi diritti di un coniuge superstite?
    Se non sai rispondere seguimi in questo video!
    Ciao, sono Simone dal 2011, affianco persone manager professionisti e imprenditori come te che desiderano essere accompagnati nell’ottenimento di obiettivi di ricchezza, benessere, stabilità economica personale e aziendale. Posso essere fisicamente con te o tramite video-call anche offrendoti dei percorsi di educazione finanziaria.
    Se stai vedendo questo video è perché vuoi sapere qualcosa in più in merito ai diritti che spettano al tuo partner non sposato con te, quando tu non ci sarai più. Voglio dirti quali differenze e soprattutto svantaggi in termini di tutele, in particolare patrimoniali, è costretta a sopportare la tua dolce metà.
    Quando si parla di convivenza more uxorio si indicano due persone maggiorenni, legate da un rapporto affettivo e amoroso, che vivono insieme sotto lo stesso tetto come se fossero sposati. La legge Cirinnà ha cercato di tamponare seppur in parte questa situazione: si dimostra tale convivenza con una dichiarazione all’Anagrafe del Comune nel quale i coniugi risiedono, in cui si indica l’indirizzo della abitazione comune e il legame che li unisce.
    In tal modo poi il comune rilascia alla coppia i certificati anagrafici di residenza e lo stato di famiglia.
    Ma quali sono in termini successori gli svantaggi del convivente del de-cuius?
    1. Non ci sono diritti ereditari. I conviventi (coppia di fatto c.d. more uxorio) non hanno, dunque, nessun diritto successorio nei confronti l’uno dell’altro perché, per la legge, non essendo legati dal vincolo matrimoniale sono in buona sostanza considerati estranei fra di loro.
    Come sopra detto, ciascuno dei due conviventi, potrà però nel proprio testamento, nominare erede l’altro nel limite esclusivo della quota non spettante per legge agli eredi legittimari: quota disponibile.
    Quindi una diversa pattuizione e nello specifico un eventuale testamento che dovesse riconoscere al convivente more uxorio una quota maggiore rispetto a quella disponibile potrebbe essere soggetta a futura impugnazione, tramite l’azione di riduzione, da parte dell’erede o degli eredi pretermessi, ossia di coloro che hanno visto diminuire la propria quota di legittima a causa del lascito maggiore rispetto al dovuto fatto a favore del convivente rimasto in vita.
    Questo è un grave problema che mette il convivente non fra i legittimari di una successione.
    2. Al convivente superstite non spetta la pensione di reversibilità, in quanto la legge non include espressamente il convivente tra i soggetti che possono beneficiarne.
    3. Non c’è neppure il diritto all’abitazione per il convivente una volta morto il partner proprietario. Si può abitare solo per 2 anni e comunque per un periodo superiore ai 5.
    4. Non è previsto il mantenimento in caso di cessazione della convivenza, a meno che non ci siano figli. Come già anticipato, l’ex partner ha diritto solo agli alimenti nel caso in cui versi in stato di bisogno.
    5. Non vi è l’obbligo reciproco di fedeltà. In altre parole, se l’unione fallisce a causa di un tradimento non è previsto nessun addebito di separazione a carico del partner responsabile.
    Qualora dalla coppia nascono dei figli la legge riconosce ai figli nati nell’ambito di una convivenza more uxorio gli stessi diritti dei figli nati in costanza di matrimonio. Pertanto, in caso di separazione della coppia, in assenza di un accordo, i conviventi dovranno rivolgersi al giudice al quale toccherà stabilire l’assegno di mantenimento e l’affidamento, tenendo conto del fatto che i figli hanno il diritto di mantenere un rapporto stabile e continuativo con ciascun genitore.
    Quindi in ogni analisi patrimoniale fatta con ciascun cliente occorre considerare anche come il fatto che il patrimonio famigliare sia nell’ambito di un matrimonio o di una convivenza possa portare a situazioni/conseguenze differenti che solo con l’aiuto di un professionista si può cercare di portare verso la giusta strada.
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    #SimoneStevani #ConsulenteFinanziario #Successione
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