Centro Culturale Junghiano. Interviste sulla guerra. Laura Becatti intervista Daniele Ribola.

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  • เผยแพร่เมื่อ 16 ต.ค. 2024
  • La guerra fa parte della vita umana da tempo immemorabile. La cultura sapienziale e spirituale ci consegna una vasta letteratura con ampi resoconti di scontri cruenti e stragi, campi di battaglia e morte, condottieri e gesta eroiche: l'Epopea di Gilgameš, il Mahābhārata con la Bhagavadgītā, l’Antico Testamento, l’Iliade e l’Eneide, il Lebhar Gabàla Èren fino ad arrivare all’Apocalisse, l’ultima grande battaglia finale scoppiata in cielo tra il bene e il male narrata nel Nuovo Testamento.
    Siamo dilaniati da guerre che divampano prima di tutto dentro di noi, spesso necessarie per definire i nostri confini. Quanto sarebbe più affascinante, se non dirompente, metterli in discussione, contrattarli, aprirli all’ospitalità dell’altro.
    Rifletteremo sulla guerra che abita prima di tutto nella nostra psiche come violenza, contraddizione, tensione, sofferenza e conflitto. Il campo di battaglia privilegiato è vita quotidiana: le relazioni, il rapporto con gli altri, gli amici, il partner.
    Saremo mai in grado di immaginare una vita di pace, senza conflitto e senza la guerra? Almeno filosoficamente, psicologicamente e teologicamente?
    Come suggerisce James Hillman sarà forse necessaria “una immaginazione piena d’amore?”
    La guerra ci appartiene come una verità archetipica e quindi rimane ancora un insolubile mistero.

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