@@curlyfrizz9755 Non è vero, puoi anche costruirti una vita che ti faccia stare bene sotto tutti i punti di vista senza dover fingere... Dovrai fare delle grosse rinunce, ma poi accorgi che è molto meglio e stai da dio
@@curlyfrizz9755 Questo dipende dalla vita che ti vuoi creare. Intendo che non sei obbligato a vivere nel modello che la società ha creato per te.. E l unico che può abbattere la barriera (mentale) sei tu.
io sono sempre stata una persona solitaria, ho iniziato ad auto-isolarmi già dalle scuole materne (quindi 3/4 anni), e ho sempre percepito un divario enorme tra me e gli altri, come se fossimo proprio su due livelli diversi; "ma cosa ci trovano di divertente a giocare e fare casino?" era una delle classiche domande che mi ponevo anche da piccolissima, avevo sempre voglia di svolgere attività più "mature" che non corrispondevano con quelle dei miei coetanei...adesso vado per i 20 anni e non è cambiato proprio nulla, trovo molto più stimolante la solitudine piuttosto della compagnia, e il ruolo in cui mi trovo meglio in assoluto è il retroscena: osservo e analizzo le dinamiche umane da lontano senza sentire alcun bisogno di interagire (non che io non ne sia in grado anzi, ma si tratta di una maschera).
Pure io sono sempre stato solitario e introverso, e ci stavo malissimo a sentirmi giudicato in quel modo. Ma ora a 24 anni sono fiero di essere diverso e avere gusti non convenzionali, perché sono la mia essenza
@@alepiano8685 ottimo lavoro! i giudizi ci toccano finché glielo permettiamo, nel momento in cui iniziamo a stimarci le parole sembreranno solo voci lontanissime :)
@@andreavolpedifuoco2548 rabbia tristezza apatia per esempio sono e mozioni negative se stai sempre li la tua vita va male se sali nelle emozioni positive come il coraggio la buona volontà la gioia la tua vita scorre nel modo giusto
@andrea volpedifuoco le "good vibes" come direbbero gli anglosassoni. Una soluzione che aiuta può essere fare attività sportiva. Il nostro sistema nervoso con lo sport o la palestra con i pesi , rilascia endorfine e per motivi chimici staremo meglio , è un'antidepressivo naturale(un buon sostituito alla cocaina che alla lunga uccide) , di conseguenza ci sentiremo più inclini alle relazioni perché acquisiamo sicurezza in noi stessi . Prepare il corpo a volte serve di più che preparare la mente .
Come diceva il grande Robin Williams :"pensavo che la cosa peggiore nella vita fosse restare solo. No, non lo é. Ho scoperto invece che la cosa peggiore nella vita è quella di finire con persone che ti fanno sentire veramente solo.
@Messaggero Spirituale concordo con entrambi i discorsi, non è colpa tua se ti senti solo davanti a determinate persone ma incolpare gli altri della tuo sentimento di solitudine è colpa tua. Se non ti piacciono le persone con cui stai devi prenderti la responsabilità di accettare che non siete fatti per stare l'uno con l'altro ed accettare serenamente le vostre diversità, mai incolpare chi ti pone davanti ad uno specchio. Riflessione interessante comunque
Io, che oramai sono vecchio, mi sono isolato ed esco ben poco. Il problema è quello che c'è fuori di casa o meglio, quello che non c'è. Il periodo covid ha rivelato le persone per quello che sono: cattive, egoiste, ignoranti, marce dentro. Cosa guadagnerei di positivo dall'interfacciarmi con esseri simili? Io non voglio far male a nessuno ma nemmeno essere ferito. Ero una persona estremamente amichevole, cantavo in un gruppo, avevo una ragazza, viaggiavo ma dopo aver ricevuto solo delusioni umane ho chiuso. Credo sia normale. La delusione brucia dentro.
Sicuramente hai un grande valore come persona!Se così non fosse,non avresti partorito frasi simili!La penso come te,dentro sento di essere la persona più viva del mondo,ma gli altri riescono a farmi del male anche quando magari non ne hanno realmente intenzione!Non è una scelta,passo le giornate chiuso in casa,che dovrei fare?!
Ragazzi... Io sono un giovanotto di 47 anni. Sono sempre stato isolato dalla società un po' per scelta e un po' perché troppo fuori le righe per gli altri. Per me non è stato per niente bello essere così solitario. È un miracolo che io abbia avuto una sociale e affettiva/amorosa normale. Negli anni della mia adolescenza (anni '80) non c'erano nemmeno i social per provare ad avere almeno una socialità virtuale. Voglio solo dirvi che se se siete giovani e introversi dovete sforzarvi di riunirvi tra simili e creare le basi per completarvi reciprocamente. Questo è un periodo bruttissimo, forse il peggiore della storia umana. Mi fa un male estremo vedervi come sono stato io. Reagite subito perché il tempo vola.
Hai ragione, però vale anche per te, mica hai 90 anni, puoi ancora svoltare la tua vita (te lo dice uno molto simile a te che sta provando a cambiare rimettendosi in gioco) 😉
Marco la solitudine non dipende solo oggi dalla troppa tecnologia, ma oggi è tutto così freddo e troppo superficiale: amicizia, amore... Nessuno ormai si affeziona realmente agli altri 💔
Verissimo... Le amicizie sono sempre basate sulla convenienza, non per nulla se sei simpatico e divertente, ma "non servi a nulla" nel gruppo in cui sei... Finisci scartato lo stesso. Riguardo l'amore... Oggi tutti che selezionano in base all'estetica, specialmente le donne, e al primo litigio ci si molla e si corre a scopare con un'altra persona per vendetta. Oppure coppie che stanno tranquillamente assieme con scopamicizie annesse... Società di degenerati alla deriva.
Pensiamo di essere super sociali e di avere mille amici ma la realtà è tutt'altra. In realtà, la vita vera è fuori dallo schermo dello Smartphone, siamo la generazione più sola e ASOCIALE che sia mai esistita.
Buongiorno Marco, innanzitutto grazie per il video, volevo solo portare il mio esempio sperando che possa essere d' aiuto a qualcuno... Ho passato sia la fase in cui ho tagliato tutte le mie relazioni in fase adolescenziale credendo di non averne bisogno (ma inconsciamente non mi sentivo all' altezza di averne e soprattutto avevo la paura del giudizio sociale), ecco questi anni sono stati di grande sofferenza che si è sfociata in disturbi alimentari che mi hanno portato al limite di vita... Poi mia sorella mi ha consigliato la psicoterapia, devo dire che il percorso non è stato facile, ma è così che ho scoperto una parte di me mai vista, ho iniziato a fare sport e mi sono iscritta all'università concludendo i miei studi, questi due ambienti mi hanno fatto conoscere tante persone, ovviamente pochissime di queste sono rimaste con me, ma hanno migliorato la qualità della mia vita e le esperienze hanno fatto sì che io mi sia data un valore, ancora oggi sono incastrata nelle mie debolezze ma ecco in certi giorni non lascio spazio a queste e divento io la protagonista!
Ciao Marco ti seguo da un bel pezzo e oggi lascio il mio primo messaggio. Solo una considerazione: introverso e timido son due cose diverse. Il primo è uno stato esistenziale in cui la persona si "ricarica" le energie in solitudine e si "scarica" durante i rapporti interpersonali, quando sta con gli altri (vale l'inverso x gli estroversi), ma non sottende alcun tipo di insicurezza. Nessuno dei due "modelli" è migliore dell'altro e comunque esistono un'infinità di sfumature non è bianco o nero, tuttavia la società in cui viviamo, tende a supportare di più il modello estroverso e a cercare di "estrovertire" gli introversi (per esempio quando andavo all'asilo dovevo giocare con gli altri, cantare con gli altri, giocare a giochi di squadra perchè tutto quello che veniva fatto "in solitaria" era visto come qualcosa di problematico. I timidi invece sono persone (sia introverse che estroverse) che si espongono poco per timore del giudizio degli altri, giudizio interiorizzato o meno. Si stratta cioè di persone inibite che fanno fatica ad esprimersi liberamente, nei rapporti soprattutto con sconosciuti, con persone conosciute di recente o con persone a cui attribuiscono potere (reale o percepito) e si sentono quasi sempre come zavorrati nei rapporti interpersonali, come se vivessero con il freno a mano tirato e disperdono un sacco di energia sia per auto-bloccarsi sia per cercare di abbattere questi blocchi e questo conflitto interiore fa soffrire molto i timidi. Oltre al fatto che la timidezza, soprattutto nell'uomo non è certo attraente agli occhi delle donne (nota: alcune dicono di apprezzare i timidi ma in realtà intendono gli introversi) e questo fomenta il circolo vizioso che a volte porta alla fobia sociale, ecc.
"nota: alcune dicono di apprezzare i timidi ma in realtà intendono gli introversi" Il mio cervello: 🤯 Comunque completamente d'accordo con quello che hai scritto
Breve postilla personale: Io nella prima parte del 2021 ho avuto un vero periodo NO. Le chiusure, il non rivedere amici stretti per diverso tempo, le ragazze, il sentirmi goffo con loro nel post COVID come se fosse passata un'eternità, uno studio che procedeva a rilento e che non dava risultati, un'inerzia costante. Tutto ciò mi aveva gettato in una specie di limbo fatto di pessimismo cronico. Vedevo colleghi e colleghe in procinto di laurearsi, mentre io a stento riuscivo a passare qualche esame. Inoltre vedevo nel mio fisico sempre più in sovrappeso la manifestazione esterna di quei fallimenti che si erano cumulati da più di un anno. Mi guardavo allo specchio e vedevo tutto ciò che di storto era successo da quel maledettissimo 2020. Però nell'estate del 21 decisi di reagire. In realtà a distanza di tempo giudico quella reazione come fin troppo radicale 😅. Cominciai un severo piano di allenamenti, e limitai (in maniera disfunzionale in realtà) le calorie, i grassi, gli zuccheri. Mangiavo poco e mi allenavo tanto, e nel giro di un mese e mezzo persi 8kg! Una follia. Un mio amico nutrizionista mi stava quasi per picchiare quando lo venne a sapere 😂. E di certo non voglio minimamente spronare le persone a fare come ho fatto io, ma vi posso giurare su quanto più di vero esista che quando ho ottenuto i primi piccoli risultati, numeri su una bilancia (che per me erano davvero grandi, pensate che io vedevo proprio nel fisico l'immagine stampata di tutto il 2020), ho avuto un exploit di soddisfazioni. Ho ripreso con l'università alla grande e adesso sono un laureando. Sul sociale dalla fine del 21 a oggi é andato tutto in crescendo, e adesso ho mille idee, mille progetti, la voglia di viaggiare, di scoprire. Non voglio sia frainteso come qualcosa associabile al bodyshaming (ci mancherebbe altro), ma quello che cerco di dire é che delle volte per uscire da un certo genere di meccanismi, da atteggiamenti che ci esulano dal mondo reale, serve davvero un "primo passo", non so se vi spiego. Nel mio caso si era tradotto come saltare dei pasti importantissimi e fare l'incoscente nel macinare km in bicicletta senza compensare con gli adeguati carboidrati (per l'appunto un incosciente totale, non ispiratevi alle mie follie 😂), ma senza che passi anzitutto da VOI un qualcosa a cui aggrapparsi, un'idea, una passione, magari anche un sogno completamente folle e che se lo raccontate alla vostra ragazza/o, amico/a, parente vi guarda come del tipo:"si certo come no, e io tra un anno scalo l'Everest", pian piano cominciano a salirvi per la testa i modi con cui provarci, le ricerche su internet, dinamicità vera, che credetemi vi salva più di qualsiasi altra cosa al mondo. Se si è inerti, nelle relazioni soprattutto, si finisce per appassirle e delle volte perderle, per che cosa in effetti? L'inerzia é l'anticamera della solitudine, provate a distruggerla 😉
@@blsm-burminilaicalseparati6214Esatto 😅. Ma alla fine si tratta di prendere cmq l'iniziativa. Sarò banale, ma é sempre stato così. Come si può, anche solo teoricamente, aumentare le probabilità di un cambiamento se si è fermi? E parlo in generale. Dal sociale, allo sport, al lavoro ecc...
Io sono d'accordo con te nel concetto, magari bisogna lavorare sull'equilobrio e sul perché si reagisce per estremi, ma noi siamo i primi che possono cambiare le cose e il mondo attorno in base a come reagiamo
@@myfranci560 mmmmmhhhh, no, non userei la parola "disperazione"🤔. Dipende poi da cosa intendiamo con la stessa. Riguardando a quel periodo userei più l'espressione "apatia", o inibizione, mancanza di energia sostanzialmente. Non ero disperato nel senso che cmq non ero in preda a una qualche crisi, al panico, all'angoscia. Sentivo solo una forte stanchezza, una poca voglia di fare in generale, e compensavo spesso mangiando tanto (breve postilla: so che si potrebbe alludere alla depressione ma avendo conosciuto nella mia vita persone realmente depresse vorrei assicurare che non era proprio "quello" il mio livello). Poi un momento capì che non mi piaceva più stare in quello status, che il post COVID era certamente co-responsabile del "mio star farmo", ma che non potevo sempre uscirne da ogni situazione dicendo "eh il COVID ci ha un po' resi così". Dovevo prendere palla insomma. So che può sembrare la classica manfrina del discorsetto motivazionale, davvero, me lo avessero detto all'epoca (e ne guardavo di video del genere per intenderci 😂) la prenderei come la prendo ancora oggi su tante cose. Però a volte serve davvero capire che in fondo giocarsela vale sempre la candela, cosa può andare storto in fondo? Tanto in un fondo ci stai già, quindi non è che si possa peggiorare più di tanto. Poche cose, correggere l'alimentazione, fare sport, vedere gente, studiare e rimettersi in pari col lavoro, piccole soddisfazioni che giorno dopo giorno ti lasciano cmq qualcosa, non so se mi spiego.
Al momento trovo il dovermi relazionare un qualcosa di estremamente faticoso. Solo con poche persone, mi sento a mio agio. Persone spontanee, genuine, già amiche. Per questo quando conosco nuove persone, e le vedo costruite e c'è la fase di conoscenza, (esprimere i propri gusti, parlare dei propri interessi, anche professionali, farsi vedere belli e fighi) ho serie difficoltà durante questo processo e a volte avrei voglia di alzarmi e andarmene a casa a guardare un bel film. Mi succede spesso ultimamente di sentirmi così a disagio.
Dopo anni di solitudine , trovato un partner, ho capito quanto in realtà stessi veramente vivendo un vita che, per quanto trascorsa con amici sepre sinceri e di aiuto, si potrebbe definire veramente triste e sola senza nemmeno accorgermene. La perdita di contatto con la realtà è incredibile, per quanto uno possa lavorare, fare sport, il non essere capace di condividere con qualcuno certe sentimenti ed emozioni degrada mente e corpo, non l oauguro a nessuno
Concordo con te pienamente! Tu hai trovato la persona giusta e hai fatto bene a fidanzarti, purtroppo non tutti hanno le stesse occasioni. Dipende da molteplici fattori, secondo me(ambiente territoriale in cui una persona vive, contesto sociale, economico, contesto familiare, condizioni economiche, ecc.). Anche secondo me lo star soli non è bello, però resto convintamente dell' idea che tra lo star soli ma in pace con se stessi e lo stare male, ma proprio male, in cattive compagnie, fidati che è molto meglio lo star soli! So di cosa parlo! 🌠🌈😘👍
La tua partner è una cura temporanea: nel momento in cui si cerca la soluzione alla solitudine al di fuori di noi, stiamo sbagliando obiettivo. Quando ho capito che non potevo essere solo perché sono circondato da un universo, il senso di solitudine che avevo è scomparso. Ora, se io sto con qualcuno o sono solo è indifferente, proprio perché non mi sento più solo.
@@DinailaChanel non ho mai detto che la mia partner fosse una cura, ma che mi ha fatto scoprire quanto la solitudine mi stesse spingendo in basso, nient'altro
Io ho scelto di essere solo perché non ho avuto altra scelta. Ho a lungo frequentato un ambiente tossico, I tutti i sensi della parola. Purtroppo é andata così. Ho provato a frequentare persone, ad avere anche delle relazioni con ragazze, ma non ho avuto interesse, era come se non fossi stimolato da una nuova amicizia o una nuova relazione. E la cosa che più mi da fastidio é il fatto che nessuno si chieda dove io sia finito, sono sparito così senza preavviso e sembra nessuno lo abbia notato. Forse è meglio così
Video quanto mai azzeccato: proprio in questo periodo mi stavo chiedendo se fosse solo una mia impressione quella di un aumento della solitudine generale, legata a fattori storici, sociali, soprattutto tra i giovani (incluso quelli over-quaranta). Ti seguo da qualche anno e apprezzo la tua capacità di analisi, l'attenzione che metti nel valutare i vari aspetti di una questione, e il linguaggio che seppur forbito risulta comunque comprensibile ai più. Certo che mi piacerebbe che approfondissi l'argomento, ma voglio chiederti di parlare in particolare di Fobia (o ansia) sociale... chi ne soffre può considerarsi una specie di "proto-hikikomori" (io ironizzo ma so bene che si tratta di problemi seri e tutt'altro che semplici da affrontare). Secondo me sono in molti a soffrirne di questo disturbo d'ansia, ma pochi a riconoscerlo e ad ammetterlo a sé stessi.
Tratto da Fuga dalla libertà di Erich Fromm(vale la pena leggerlo): "Sentirsi completamente soli e isolati conduce alla disintegrazione mentale proprio come l’inedia fisica conduce alla morte. Questo essere in rapporto con gli altri non si identifica con il contatto fisico. Un individuo può essere solo in senso fisico per molti anni, e tuttavia può essere in rapporto con idee, valori o almeno modelli sociali che gli danno un sentimento di comunione e di «appartenenza». D’altro canto può vivere in mezzo alla gente, e tuttavia esser sopraffatto da un totale sentimento di isolamento, il cui risultato, se supera un certo limite, è lo stato di follia rappresentato dai disturbi schizofrenici. Possiamo chiamare solitudine morale questa mancanza di rapporto con valori, simboli, modelli; e affermare che la solitudine morale è intollerabile quanto la solitudine fisica, o piuttosto che la solitudine fisica diventa intollerabile solo se implica anche la solitudine morale. Il rapporto spirituale col mondo può assumere molte forme: il monaco in cella, che crede in Dio, e il prigioniero politico tenuto in isolamento, che si sente unito ai suoi compagni di lotta, non sono moralmente soli. Né lo è il gentiluomo inglese che indossa l’abito da sera nei paesi più esotici, e nemmeno il piccolo borghese che, pur essendo profondamente isolato dai suoi simili, si sente tutt’uno con la sua nazione o con i suoi simboli. Il genere di relazione con il mondo può essere nobile o meschino, ma anche l’essere in rapporto con il modello più basso è immensamente preferibile all’esser soli. La religione e il nazionalismo, come tutte le consuetudini e le fedi, per quanto assurde e degradanti possano essere, purché colleghino l’individuo agli altri sono rifugi per proteggersi da quello che l’uomo paventa di più, l’isolamento. C'è un altro elemento, tuttavia, che rende tanto pressante il bisogno di «appartenere»: il fatto dell’autocoscienza soggettiva, di quella facoltà di pensare che rende l’uomo consapevole di sé come entità individuale, diversa dalla natura e dagli altri. Pur variando il grado di questa consapevolezza, come si dirà nel prossimo capitolo, la sua esistenza pone all’uomo un problema che è esclusivamente umano: l’esser consapevole di sé come entità distinta dalla natura e dagli altri, l’esser consapevole -anche se molto vagamente -della morte, della malattia, dell’invecchiare, gli fa sentire necessariamente la sua irrilevanza e piccolezza in paragone all’universo e a tutti gli altri che non sono «lui». Se non appartenesse a qualcosa, se la sua vita non avesse un significato e un orientamento, egli si sentirebbe come una particella di polvere e sarebbe sopraffatto dalla sua insignificanza di individuo. Non riuscirebbe a mettersi in rapporto con un sistema capace di dare un significato e una direzione alla sua vita, sarebbe pieno di dubbi, e questi dubbi ben presto paralizzerebbero la sua capacità di agire: cioè di vivere."
Molti anni fa avevo comprato questo libro ma pochi minuti dopo una persona me lo ha chiesto in prestito e non me l'ha mai restituito, poi la mia vita ha preso altre strade e mi è sempre rimasta la curiosità. Ora che mi hai dato occasione di leggerne un pezzetto non ci trovo nulla che non abbia poi pensato autonomamente e ciò mi rincuora 😃 Grazie.
Voglio sottolineare una questione secondo me molto inerente alla solitudine. Alcune dinamiche che sono presenti nei Social , creano incredibilmente solitudine. Quando noi per passatempo stiamo lì a guardare le storie Instagram di gente più o meno famosa , non facciamo altro che alimentare la nostra solitudine, incrementando il nostro desiderio di uscire dal nostro mondo e desiderare quello altrui. Quando noi seguiamo personaggi e cerchiamo disperatamente di entrare in contatto con loro pur sapendo che non riceveremo mai risposta, ecco tutto questo è nocivo per la nostra salute mentale, perché se da una parte l'internet è una fonte inestimabile di informazioni e, una lente di ingrandimento sul mondo che ci fa vedere ed assorbire cose al di fuori della nostra quotidianità, dall'altra parte non poter entrare in contatto con essa ci fa sentire soli , esclusi , superficiali . Dovremmo essere protagonisti della nostra vita e non spettatori della vita altrui.
Non ho questo problema perché uso i social solo per tutorial, fumetti, cercare lavoro, e foto di donne in bikini. Non mi viene neanche in mente di invidiare nessuno( non è una critica, volevo scrivere la mia esperienza)
Il problema è che se sei solo e provi a scrivere in chat e non ti rispondono amici/e e sei ogni giorno GHOSTATO da loro è peggio del sentirsi soli,purtroppo la sto vivendo ora!!🔥🔥
Al di là del tuo contributo importante, si tende sempre e solo a manifestare l'esistenza di una problematica e a sottolinearla mediante somministrazione di questionari, raccoglimento e analisi di dati statistici e quant'altro senza mai indirizzare alcuno sforzo concreto verso vere e proprie politiche di contrasto di quella che ormai è una problematica reale e dalla grande rilevanza sociale. Non è una critica rivolta a te Marco anzi, è solo un mio disagio interiore
Io sto bene da solo ma allo stesso tempo mi sento isolato, non sto più vivendo ma sopravvivendo, faccio una grande fatica a socializzare e non ho mai avuto veramente una ragazza con la quale costruire qualcosa di duraturo, nonostante ciò sento il bisogno di dare e ricevere affetto...e la cosa più triste è che più passano gli anni e più mi sento incapace di cambiare questa situazione
Il mio capo c’è l’ha avuta una “ragazza” , hanno avuto un bimbo , poi lei lo ha lasciato perché si era stancata ..: Morale : lui è finito povero e fuori di casa …. Prima di desiderare una donna pensaci bene …
Io da quando ho iniziato a dedicarmi a me stessa, a dirigere la vita esattamente come voglio io, sono cambiata totalmente e in positivo. Ho avuto diverse amicizie e gruppi di amici che nel tempo mi hanno creato più problemi che altro..ora sto bene. Si, sono sempre stata diversa dalla maggioranza delle persone e forse quando ero più piccola mi sentivo a disagio, ora ringrazio di avere un buon cervello e aver capito tante cose. Prendete in mano la vostra vita e usate il vostro cervello.
Grazie per il video Marco! È davvero interessante come tema. Personalmente un video su come fare ad uscire dalla solitudine sarebbe fantastico, darebbe tanti spunti a chi, per un motivo o per un altro, è legato a questa condizione.
Grazie del video Marco, spero ci sia un seguito dell’argomento perché mi interessa da vicino. Sono una persona molto socievole, per alcuni aspetti estroversa (non ho problemi a iniziare le conversazioni, anzi) per altri introversa (ho i miei mondi in cui vaga la mente.. ma non li uso come rifugio). Faccio tantissime attività che mi permettono di conoscere altrettante persone. Quindi sono circondato di conoscenti ma nonostante questo continuo a soffrire di “solitudine”. Virgolette necessarie perché so che non sono solo, anche emotivamente parlando, ma rimango molto deluso dalla superficialità dei rapporti, la sfiducia, i pregiudizi, i muri che ereggono praticamente tutti e mi ritrovo troppo spesso ad essere incompreso, non appartenendo a nessun tipo di raggruppamento sociale (anzi, tendo a mettere in dubbio il credo degli altri, lo faccio in maniera costruttiva, ma va a finire che c’è sempre qualcuno che si offende). Mi ritrovo molto in difficoltà quindi a rapportarmi con il prossimo e salvo alcuni casi, faccio fatica ad entrare in empatia con gli altri perché è come se si chiudessero mentre io rimango senza filtri e senza barriere (e mi ferisco molto facilmente infatti, ma questo non è un problema)
Secondo me mancano anche spazi di aggregazione giovanile che non siano discoteche dove andare a mandare a quel paese la propria dignità il sabato sera...
@Manu in Italia si è fortemente penalizzati dal sistema scolastico, che toglie tanto tempo ai bambini e ai ragazzini di medie e elementari, che di conseguenza non sviluppano passioni, ad esempio io stavo fino alle 4 del pomeriggio alle elementari e mi davano pure i compiti, alle medie mi riempivano di compiti. E di conseguenza, non potendo fare molte attività il pomeriggio, i ragazzini non hanno luoghi dove fare amicizia con i loro coetanei all'infuori della scuola.
@Manu Perché l'Italia è un paese decrepito. Tutto quello che denunciate è vero, ma è naturale. I giovani sono una piccola minoranza e sarà sempre peggio per via dell'invecchiamento. Io ai bar (tolti quelli "trendy",per bambocci, facilmente riconoscibili, esclusivamente dalle 18 fino a notte, pieni di 20enni che si sparano stipendi interi in "bevute" e cocktail tanto vivono da mamma e papà) vedo solo anziani a tutte le ore, in gruppi di 6-7 tutti uomini. O al massimo 50enni. I luoghi di aggregazione... e quali sarebbero? I parchetti pubblici sono pochi e quei pochi che ci sono sono in mano a spacciatori, bambini (bambini nel vero senso della parola, di 10 anni) oppure sono nel quasi abbandono. Le discoteche? Ormai sono occupate solo dai 16enni perché non provate ad andarci e poi mi dite? Questa situazione l'avevo già notata pre-Covid ma dopo questi 2 anni le discoteche sono irriconoscibili. Solo 16enni o al massimo 20 enni. All'80% ragazzi, di sesso maschile. Con continue "serate" organizzate dai proprietari/gestori per aumentare gli ingressi stante la crisi del modello della discoteca, dove l'ospite è quasi sempre un trapper di merdà, in cui si comincia a vedere qualche ragazza in più ma aumenta in modo esponenziale anche quello dei ragazzi. Maschi. Ma sempre di età molto bassa o bassissima. Il 25 enne è praticamente il più anziano là dentro. I centri sociali? Sì lì i giovani ci sono sempre stati ma soprattutto sfattoni. Drogati. Pseudo-punk. Pseudo ribelli, pseudo comunisti. Ormai neanche più quelli, girano tutti con la borsa arcobaleno. Quali altri? Le palestre? Dipende a che ora ci vai e dipende che palestra.In che zona, centro o periferia. Città ricca o città meno ricca. La clientela può cambiare anche di tanto. Bologna? Non fa testo, è una città fortemente universitaria. Troppi giovani, se la guardi ti sembra che l'Italia abbia l'età media di un paese africano invece del Giappone.
Ciao Marco, ottimo video. Mi interesserebbe molto quello in cui proponi delle soluzioni per ovviare al problema della solitudine. Mi interesserebbe anche quello in cui parli di introversione/estroversione :)
Nonostante odi il calcio, oltre 3 anni fa avevo proposto di andare a vedere la finale del europeo under 21, giocata ad Udine, a qualche collega... Nessuno ha accettato. Si fa presto ha dare ai solitari la colpa della loro condizione, ma credo che si dovrebbe analizzare anche il contesto sociale che ruota attorno a loro. Prima regola per aiutarli: non dargli il peso della colpa.
Concordo con te pienamente Alessio! Dipende moltissimo e soprattutto dal contesto territoriale in cui una persona ha la fortuna o la sfiga di vivere. La condizione sociale, economica e umana dell' individuo dipende fortemente dal contesto in cui si trova a vivere. Anche la persona più brillante, emancipata, esteticamente di bello aspetto, acculturata e affamata di vita, se si trova a vivere per sua non scelta in un contesto di merd🚽💩, si ritrova a vivere male e ad essere infelice. L' unica via d' uscita è cambiare aria andandosene il più lontano possibile DEFINITIVAMENTE. Il problema è che non tutti hanno le risorse economiche necessarie per farlo. 🌠🌈
@@stellacometa6768 per quanto possa essere d'accordo con il discorso che abbiano una parte di colpa (chi più, chi meno, dipende da caso a caso), non si può far finta di non sapere che viviamo in una società composta da persone che ci influenzano con il loro agire... Avevo un amico hikikomori il cui patrigno gli gridava contro "va in discoteca e trovati una!", Dimenticandosi che in discoteca ci vanno anche altri maschi, alcuni ricchi, altri che magari giocano a calcio nella squadra cittadina... E uno come lui, che è chiuso in casa da anni, e che prende antidepressivi, come può competere con questi, nella conquista di una donna? È come mettere sullo stesso ring un peso piuma e un peso massimo!
@@alessiodusi1341 In effetti poi il padre di questo tuo amico se fosse stato un buon padre si sarebbe dovuto chiedere perché il figlio stesse sempre chiuso in casa!Quali motivi portavano questo giovane a non uscire di casa. Ti credo! Comunque è un dato di fatto che il territorio in cui uno/a vive incide tantissimo sulla vita della persona. Sicuramente se quel ragazzo avesse vissuto o vivrebbe ora in una città diversa (quindi una città più grande e dove ognuno è libero di essere quello che vuole) non sarebbe di certo chiuso in casa, fidati! Anzi, si starebbe divertendo alla grande pure lui! E soprattutto avrebbe molte più occasioni di socializzare, inserirsi nella società e nel mondo del lavoro! L' Italia non è tutta uguale. Un conto è uno che vive in una grande città come Milano o Roma, tutto un altro conto è chi invece vive in una piccola realtà territoriale piena di problemi sociali, economici, infrastrutturali,sanitari, ecc. 🌠🌈
@@stellacometa6768 patrigno... Comunque è vero, questo fenomeno è causato dalla concorrenza tra i maschi, non dal incapacità del ragazzo solitario... Una volta mi raccontò che era andato in ferie con la madre in una località di mare. Una ragazza del albergo (non ricordo se una lavoratrice o un altra ospite) aveva mostrato interesse per lui... Cosa poteva fare? Andarle a dire che era sotto cura psichiatrica? Che non usciva mai di casa? C'è una bella differenza tra il dire questo, e dire di essere un chitarrista di una band piuttosto che l'attaccante di una squadra di calcio...
@@alessiodusi1341 Immagino! E sono dell' idea che se questo ragazzo avesse vissuto o vivrebbe ora in un altro posto (magari in una città migliore, più grande e civile, dove non c' è controllo sociale e dove tutti non si conoscono fra loro per via della grandezza del territorio) non prenderebbe neppure psicofarmaci e non starebbe di certo chiuso a casa, fidati! Capisco la situazione. Nei piccoli centri di provincia c' è molta più cattiveria e ignoranza, è un dato di fatto! Nelle grandi città c' è di tutto, quindi anche persone sgradevoli, però essendo la popolazione e il territorio moooooolto più vasti, è moooooolto più facile mandare affanculo le persone di merda per sempre (magari senza più rivederle) e incontrare persone in gamba con cui fare amicizia e allacciare rapporti. L' Italia è un paese molto frammentario e diverso fra territori : un conto è un ragazzo/a insicuro/a che vive in un piccolo centro, tutto un altro conto è la stessa tipologia di persona che vive ad esempio in una città come Milano! In una grande città è più facile trovare il proprio spazio e superare le insicurezze e traumi perché ti lasci tutto alle spalle. E questo vale per persone di ogni età. Ti faccio un esempio lampante: in un piccolo centro di provincia una giovane donna single di 5 55 anni viene etichettata da molte persone(ovviamente ignoranti in malafede) come zittella nonostante non sia né brutta né acida, ecco una sua coetanea 55enne single che vive in una grande città come Milano o Roma, è semplicemente una single a prescindere da tutto! Già questo dovrebbe far riflettere su come il territorio incida sulla vita delle persone che ci vivono. 🌠🌈
Io ho 37 anni e mi riconosco nella descrizione degli Hikikomori, penso che questa tendenza si sia diffusa proprio con la mia generazione, ovvero con chi è stato adolescente nei primi anni duemila. Sono sempre stato un tipo un po asociale, in primis per problemi famigliari che avevo e che mi portavano a non sentirmi compreso dagli altri. Mi è successo come hai detto tu, ho iniziato a isolarmi intorno ai vent'anni, perché mi dava sollievo, inizialmente alternavo periodi di solitudine a periodi di compagnia, poi con il tempo la solitudine è diventata cronica. A me la solitudine un po piace, sono sempre stato bene con me stesso, però una solitudine troppo prolungata diventa dura anche per me. Secondo me un modo per combattere la solitudine potrebbe essere internet, ovvero creando siti, forum, social ecc.. che abbiano come obiettivo proprio quello di far conoscere le persone. Spazi web, possibilmente gratuiti, dove sia facile conoscere gente nuova della propria zona di residenza in modo da incentivare incontri reali. Penso sarebbe molto di aiuto a chi ha problemi a socializzare.
Sto già affrontando l'argomento in terapia però mi piacerebbe e immagino sarebbe utile ad altre persone introverse come la sottoscritta, vedere il video sul come combattere la solitudine. Già questo mi ha ri-organizzato le idee un pelo di più. Spero che una volta iniziato l'anno scolastico io (e molti altri che lo vogliano) sia in grado di fregarmene di quello che i miei compagni di classe pensano su di me e vivere in maggiore serenità gli impegni quotidiani o le attività di svago. L'anno scorso avevo mille paranoie ogni singolo giorno, sono arrivata al punto di pensare che qualcuno volesse farmi del male in un modo molto molto brutale, pensiero che in questa pausa estiva ho capito essere assolutamente ingiustificato. Mi sono sempre percepita come inferiore poiché provavo, e proverò ancora immagino, imbarazzo per dei professori di sostegno molto invadenti che mi affiancavano in quanto neurodivergente: però ho sempre desiderato candidarmi come rappresentante di classe ed ora che mi ritengo abbastanza matura per farlo spero di averne il coraggio perché sarebbe la conferma di essere migliorata e di non sentirmi più in quel modo. Complimenti per quello che fai, e... non voglio che questo commento venga preso come una storia da vittima, perché ho un sentore che questo semestre andrà alla grande!
Ciao, guarda il punto è impara a conoscere te stess e impara ad accettarti e amarti, si è sempre in tempo a lavorare su se stessi se qualcosa non ci piace, ma non deve piacere a noi non che cambiam per piacere agli altri. La solitudine non è una cosa brutta ma la gente la vede come tale perchè non riesce a stare bene con se stessa e quindi da soli, la solitudine quando c'è è una grande cosa, ovviamente bisogna anche saper socializzare essendo noi animali atti alla socializzazione ma l'errore di base è vedere la solitudine o lo stare da soli come una cosa sbagliata. Io amo la mia solitudine e amo anche me stesso. Quando sono in compagnia sono felice di ciò. A scuola non te la devi prendere, impara a ridere su te stess e vedrai che la gente non ci prova più gusto a sfotterti. La forza motrice è la volontà che va coltivata e l'esempio di te che vuoi candidarti come rappresentante è ottimo per te, fallo e fregatene di quello che potrebbero dirti. Sei ancora piccola quindi tranquilla, tutti ci siamo passati uscita dalle superiori all'università o nel mondo del lavoro potrai essere una ersona nuova che può reinventarsi, stai serena. Non sei una vittima tranquilla ma una persona che ha trovato il coraggio di esprimere il tornado di emozioni che ha dentro... Ricorda però ce non può piovere per sempre :D Non ti conosco ma ti voglio dire che ti voglio bene. Ti mando un caloroso e affettuoso abbraccio e che hai tanto coraggio a metterti a nudo così. Accettati e vedrai che la tua vita, soprattutto dentro di te, migliorerà tantissimo. :D Ti auguro il meglio
Amica mia,io ho 20anni. Ho avuto problemi familiari che non ti sto a raccontare,ho vissuto tragedie, bullismo, padre che mi insultava. Ero introverso,non sapevo chi ero. Poi,io non so quando,ma sicuramente devo tanto alla mia ragazza,ho aperto gli occhi. La gente non sta sempre a pensare a te,a come sei. E tu non devi pensare alla gente,tu devi avere i TUOI modi di fare,devo essere proprio così come sei. Pensa a come vorresti che fossero i tuoi figli. Io l'ho fatto,i miei figli gli vorrei bravi,educati,che si facciano rispettare quando serve. Che non siano deboli,non perché essere debole sia brutto,ma perché non serve a niente stare male. Io lo so che è difficile da capire,ed è difficilissimo da spiegare. Però voglio dirti una cosa come se fossi la persona che amo,amati. Diventa quello che ti piace degli altri,impara un po' da tutti,non c'è niente di male. È così che si crea il carattere, però ricorda sempre di essere orgoglioso di te,fai ciò che ti rende orgogliosa di te e vivrai felice. Fidati, so che non ci avrai capito niente ma ho scritto così come mi è venuto in testa perché voglio che tu sappia che,come mi sento io oggi, puoi sentirti tu anche domani. Ho fatto quello che mi sentivo dicendoti ciò,e a volte basta poco anche un commento su TH-cam. Ti voglio bene
Forza e Coraggio le brave persone ti supportano. Le ansie sociali sono un male e vi capisco, credete sempre in voi stessi in ogni cosa che fate e fregatevene del giudizio negativo altrui perché esso proviene da persono loro stesse ferite. E si ricordi, il caos non fa bene a noi stessi, quando apro instagram vengo sommerso da troppe cose e vado in caos, ma ho imparato a controllare ciò. Cosa mi serve instagram? Si è divertente ma non più di tutte le altre cose, mi son detto che ogni cosa ha il suo tempo, ma l'unica cosa che deve sempre sussistere è la felicità, ma una vera. Come si raggiunge? Con niente, la vera domanda è perché non dovrei essere felice? Perché non dovrei vivere la mia vita al meglio? Spesso abbiamo difficoltà e le capisco, soprattutto quando si hanno traumi, ma tutte le difficoltà hanno un antidoto in comune: l'amore. Dobbiamo dare amore a noi stessi ricordiamocelo, trattatevi non male perché i problemi non si risolvono con al violenza, la rabbia o la fuga ma con l'amore, la calma, la pace, il perdono, la misericordia e l'intelletto. Ti auguro il meglio e lo auguro anche a tutti gli altri, che possiate essere felici con gli altri ma soprattutto con voi stessi. E vivete la vita al meglio, buona fortuna ed amate sempre voi stessi😀☘!
Ciao Marco, mi piacerebbe che un giorno tu parlassi di un disturbo di cui si parla poco ma che credo si leghi molto al discorso della solitudine e delle difficoltà di rapporto con gli altri, parlo del Disturbo Evitante di Personalità. Ne soffro da una vita ma ho scoperto da pochissimo tempo di averlo. Un abbraccio.
Io sto benissimo da solo, devo preoccuparmi? Non mi sembra giusto che mi venga un infarto solo perché mi piace stare da solo. È così da sempre, magari giusto qualche volta alla settimana mi vien voglia di parlare con qualcuno ma per non più di un'ora, ma per il resto da solo mi sento libero e quindi sto meglio. Durante la giornata interlocuisco coi colleghi, quando arrivo a casa non voglio sentire nessuno. Se c'è una cosa che mi fa star male della solitudine, l'unica, è che per la società non va bene, per la società se sei da solo è perché sei uno sfigato o hai dei problemi, non è minimamente concepibile il fatto che uno si è semplicemente rotto delle persone e preferisce la libertà di fare quelo che vuole e non avere impegni. Inoltre con tutti i fatti di cronaca di oggi c'è da aver paura di intessere relazioni: per dire, il tipo che ha ucciso uno solo perché l'ha visto con la sua ex... cioè capisci che ti basta conoscere una persona per essere a rischio? Sono tutti pazzi, meno gente si frequenta meglio è, non trovi?
Io sto benissimo da solo,e letteralmente odio profondamente chiunque,ma in senso buono,chiaro. Faccio degli esempi,autobus,immagina il profondo disprezzo e disagio che provo mentre si è tutti appiccicati,mentre ti si avvicinano,alitano,urlano al telefono,"odori" di tutti i tipi,in giro,chiunque che ti fissi,nessuno che come in Giappone si stia zitto e che faccia la sua vita senza nuocere agli altri,poi,uscite con gli altri per "spritz" e chiacchiere? No grazie,proprio no. Per seguire il branco di falliti? Prima universitari e poi trentenni in via di instupidimento? Potrei continuare all'infinito. Ma vorrei capire perché dovrei essere considerato come malaticcio. Fra l'altro sono molto sensibile quindi vale sia per il rispetto altrui (che ho all'infinito) che per me stesso. Esempio? L'ambulanza mi buca i timpani ma passa lo stesso al massimo mi mette sotto (metafora,il mondo non ha rispetto degli altri o di chi la vive e pensa diversamente). Quindi è questione di prospettive. Fra l'altro le mie attività rientrano in un ambito di questo tipo,ergo solitarie,meglio di così non può andare. Ottimo commento il tuo,anche la parte finale che apprezzo molto.
@@UbermenschOst io prendo tutti i giorni pullman, treno e metro e provo la stessa che hai descritto tu. E idem anche sul resto, le mie attività non prevedono l'obbligo della compagnia, sarà che ci sono arrivato col tempo, sarà che si fa di necessità virtù, ma ormai quando faccio quelle stesse cose con qualcuno mi diverto meno (e non credevo l'avrei mai pensato)
Bel video ben argomentato. In ogni tuo video ricordi sempre che i fenomeni sociali sono SEMPRE multicausali e quindi mai spiegabili con un singolo fattore . Continua così 👍🏻
Ho 16 anni,sono mesi ormai che mi sento solo come lo schifo,le ragazze raramente mi notano,noto che si preferiscono ragazzi con determinate caratteristiche,tra le quali fumare o avere la macchina magari,non posseggo ahimè nessuna delle due. Dunque,nessuna ragazza vuole relazionarsi con me. Al suicidio ci penso ogni ora che passa sempre di più,l'ho anche tentato,ormai mi sento in un limbo da cui non posso più uscire,non so davvero cosa fare,le sto tentando tutte,ma inutile dire che i risultati non arrivano mai. Mi sento in un vicolo cieco ormai,sto andando avanti non so come,proverò ancora,sento che la mia vita non è ancora giunta al termine,ma continuando sempre sulla stessa strada....non arriverò lontano....
@@tianadean9950 mi sa che devi imparare a leggere,ma ok. Hai ragione sul fatto che in questo messaggio non ho scritto tutto quello che avrei voluto scrivere,sono il primo contro ogni forma di discriminazione,non so perché mi si etichetti come sessista ora,quello che cerco di dire è che la società dovrebbe essere diversa,la gente dovrebbe fare più sesso,dovrebbe amarsi di più,magari perché no anche fumare di più,godersi la vita,spartire le proprie risorse senza sbilanciamenti e menzogne....donne come oggetto,quando mai l'ho detto?
@@gabrielbagnardi66 prima di tutto, abbassa la cresta. Secondo, ti sei espresso così. Non lo hai scritto ma hai lasciato intendere che nei confronti dell'avere una ragazza, hai una aspettativa equivalente alla possibilità di essere felice. Se non sai manco ciò che esprimi, il problema è solo tuo.
Mi trovo d'accordo con quello che è stato detto nel video, soprattutto sul fatto che magari dapprima la solitudine può iniziare volontariamente, perché si sente di star meglio da soli piuttosto che con gli altri, ma poi con il passare del tempo questa solitudine diventa una gabbia, dalla quale difficilmente si riesce a uscire, in quanto crescendo si fa veramente fatica a intrecciare rapporti interpersonali significativi con le altre persone, e diventa una condizione di solitudine involontaria
Dovrebbero esistere piu luoghi di ritrovo tipo dei locali per giovani dove si va sia a studiare sia a divertirsi con altri. I bar o i pub non sono indirizzati alla socializzazione, a mio parere non sono i social il problema ma i luoghi reali che mancano dove socializzare e divertirsi
Esatto, perché bar pub e discoteche sono luoghi dove la gente va per ubriacarsi, fare casino oppure per fumare qualcosa in santa pace Non esiste più un luogo vero e proprio di socializzazione; mi verrebbe in mente l’oratorio, che ho frequentato fino alla terza media e poi un annetto come animatrice, però ora c’è la moda dell’ateismo e la maggior parte delle persone lo vede come “cRiNge” o luogo noioso. Perciò dovrebbero esistere dei luoghi secondo me laici, dove la gente va lì per socializzare e sapere che c’è gente perbene
Hai perfettamente ragione, oggi giorno nel 95% dei casi chi va entra in pub o discoteca da solo o con un gruppo di amici esce da solo o con quel gruppo di amici senza aver conosciuto realmente qualcuno/a
@@aryangelozzi1244 hai ragione (insieme a Geremia), la mancanza di luoghi dove socializzare con altre persone ad armi pari( cioè senza nessuna conoscenza pregressa) è abbastanza incisiva in questo fenomeno che colpisce anche chi non è totalmente introverso ma solo timido. Questo l'ho testato personalmente quando andai alle selezioni dell'esercito e dato che nessuno conosceva nessuno tutti erano più aperti e, anche io che sono introverso sono riuscito a "farmi ricordare" e a conoscere qualcuno.
Sono un ragazzo di 20 anni e (dopo aver attraversato bullismo cazzi mazzi familiari) mi ritrovo a quest’eta ad essere deluso da tutti i miei coetanei. Ho fatto un viaggio in America …dopo un lavoretto estivo qui in Italia (perché mi sono reso conto che non ho più avuto opportunità di viaggiare per colpa della mia situazione familiare ed economica ma soprattutto familiare… (odio la mia famiglia e non ho amici) ho solo una fidanzata che il giorno in cui ci molleremo avrò perso tutto per davvero. Quel viaggio doveva essere fonte di rinascita invece mi ha ucciso dentro, anche mentre viaggio ( la mia passione più grande ) non mi sento bene, sto male, mi sento solo, (io non ho passato la quinta liceo perché ero stufo della scuola dopo essere stato bullizato e preso in giro da coetanei e professori falliti e non ho intenzione di fare l’università) non ho nessun indirizzo al momento mi sento come se fossi in manette sul letto … le uniche mie passioni al momento sono la palestra i libri (leggerli e scriverli) ma se vado avanti così mollo anche queste poche cose belle che mi sono rimaste . Tutto questo per dire non importa se sei felice triste laureato appassionato di viaggi… comunque sei solo perché sono e saranno tutti sempre troppo occupati per stare insieme a te ecco perché finiamo per stare da soli e io non ho alcuna intenzione di farmi delle amicizie siccome si sono sempre rivelate obsolete e fittizzie .
la solitudine deriva principalmente dal non aver più bisogno degli altri. un tempo, non solo nella preistoria o nell'antichità, ma anche fino a 1-2 secoli fa, senza parenti e amici eri morto, quasi nessuno poteva sopravvivere. Oggi possiamo guadagnare online senza uscire di casa; abbiamo le pensioni per vecchi e invalidi che quindi possono non aver più bisogno di aiuto dalla famiglia; persino la prostituzione, che fatta in strada riunisce insieme le ragazze, oggi è fatta soprattutto al chiuso in casa da sole o al massimo con un'amica o un fidanzato... La tecnologia poi ha ridotto di molto la necessità di muoversi, se devi comunicare qualcosa a qualcuno gli mandi un messaggio. Se ti muovessi potresti incontrare altre persone e creare nuove relazioni, ma oggi si esce solo se è proprio necessario. Anche semplicemente per fare la spesa sarà sempre più comune farsela portare a casa, come già si fa con pranzi e cene invece di andare al ristorante o in pizzeria. In parte questo è anche positivo, perchè evita moltissima ipocrisia. In passato le famiglie rimanevano unite semplicemente per necessità, anche per questo non c'era il divorzio, avrebbe creato troppa instabilità, e una moglie abbandonata poi come si sarebbe mantenuta? Legami di sangue e amicizie erano importanti perchè io oggi difendo te e tu domani difendi me, non a caso la faida in italia oggi non esiste più, se non nelle organizzazioni mafiose, perrchè non c'è più bisogno di vendicare i parenti, sia perchè ci sono già i tribunali per quello, sia perchè non vale la pena rischiare la vita per quello. è positivo il fatto che le relazioni oggi te le puoi scegliere. in passato nascevi in un posto, e probabilmente ti sposavi con una persona che viveva in quella strada o poco più lontano, passavi tutta la vita con essa e le tue conoscenze erano limitate alle persone che incontravi fisicamente. Oggi puoi pure fidanzarti con una brasiliana o una thailandese senza averla mai incontrata, puoi crearti reti di amicizie online che si possono tramutare anche in rapporti reali, insomma puoi scegliere tra milioni di persone, non sono tra le poche centinaia o migliaia di qualche paese o piccola città.
Mi ha colpito molto il tuo messaggio e soprattutto il punto che riguarda le donne ed è proprio vero: un tempo le donne erano meno autosufficienti e in un matrimonio ci restavano anche se non andava! Molti non avevano i mezzi per spostarsi, tranne in rarissime occasioni, e quindi alla fine tutto il tuo mondo era quella strada, quel paesino, quella città, quella famiglia piena di parenti che dovevi imparare a sopportare se alcuni non ti stavano a genio! Oggi abbiamo molta libertà, più scelta nel selezionare la nostra cerchia e anche più garanzie economiche ma rifletto spesso su queste tematiche: in passato si riusciva a creare legami più solidi e autentici, la vita ti portava ad essere più socievole e più indirizzato verso il prossimo. Oggi invece vige l'individualità e quei legami autentici sembrano svanire. Siamo davvero più felici nella nostra solitudine? È meglio soli che male accompagnati? Si certamente ma resteremo sempre con qualche vuoto dentro:, ti chiedi se sei davvero felice come credi e non riesci più ad aprirti nemmeno quando incontri gente davvero stimolante e positiva, come se metti un muro di diffidenza di fronte a tanta ipocrisia di cui il mondo credi sia afflitto. La nostra autosufficienza a livello psicologico ci aiuta da vero a vivere più felici? Nel regno animale molti gruppi vivono in branchi: gli elefanti ad esempio ( per citarne uno dei tanti) si fanno compagnia, mangiano, si aiutano e viaggiano tutti insieme. Per me tutta questa faccenda è un grande dilemma.....!
Tutto vero. Ma chiediamoci una cosa: è meglio? La questione della madre single, ad esempio, non va vista dal punto di vista della madre, ma del bambino. Farsi portare la spesa a casa non è solo una fonte di risparmio di tempo, ma anche di pigrizia e di obesità.
Sottoscrivo tutto. E certamente perchè ho potuto fare esperienza diretta di come la necessità sia uno stimolo potente per creare legami. Senza " necessità " non si fanno esperienze forti, solo superficiali. Mio padre aveva amici (? ) inseparabili tra gli ex commilitoni; avevano vissuto il pericolo e questo li univa anche dopo. Per sempre. Saimon Luna arricchisce il quadro: la donna, l'orfano, la vedova, il povero non per niente erano nella Bibbia messi sotto la protezione speciale di Dio. Erano i più indifesi! Per parte mia, io considero il mondo d'oggi molto migliore di quello di ieri. Non mi aspetto la perfezione da nessuno ( non lo sono io! ) ma vedo molta sensibilità in giro, tantissime persone che reagiscono al nichilismo in cui ci siamo infognati. E non ho mai in questo sperimentato una delusione . Sarà solo fortuna? Ciao.
@@antonioborga4809 il mondo di oggi è meno duro, più comodo e più avanzato ( almeno nei paesi industrializzati) e questo va tutto a nostro vantaggio: la vita è più semplice, veloce, si vive più a lungo e più felici e realizzati rispetto a decenni fa. Oggi l'uomo si avvia verso una nuova consapevolezza, c'è più sensibilità Riguardo a tanti temi, siamo più responsabili, più aperti e meno bigotti e ignoranti ma pare anche più soli. Riguardo ai rapporti interpersonali e rimanendo nel tema del video, la solitudine dipende in gran parte dal timore del giudizio altrui ma anche in passato esisteva il giudizio altrui! Per esperienza personale ho visto persone tanto vicine per anni e anni e sparire senza motivo. La mia conclusioni è questa, probabilmente perché ho visto ripetersi questo circolo più e più volte: si creano legami forti quando si condivide qualcosa ( esperienze, vita ecc..) quando c'è tanto in comune o una necessità come appunto dicevi tu oppure perché si ha semplicemente bisogno. Non appena l'altro cambia ( vita, esperienze ecc..), ecco che non ha più interessi in comune con te e allora sparisce creando nuovi legami con gente affine a lui/lei. Forse un tempo la gente non cambiava tanto, la vita era più statica e questo permetteva anche legami più lunghi e solidi? Per creare legami dobbiamo essere spinti da un bisogno che va ben al di là dell' amore autentico? Mi sto facendo troppe pippe...... sicuramente chi sceglie la solitudine, oltre a temere il giudizio, ha capito questo meccanismo e decide di isolarsi.
Certo Marco, un video sull'introversione sarebbe utile, non solo interessante, proprio utile a conoscersi il che è fondamentale per stare bene. Grazie del tuo lavoro!
Confermo, ho 18 anni ed è praticamente tutta la vita che mi isolo dal mondo chiundendomi in camera mia (esco solamente per la scuola), e il tempo passato da solo che fa pensare a diverse cose, come "uno inutile come che farà mai di buono nella vita" oppure "se mi succedesse qualcosa ci se ne accorgerebbe della mia assenza" e così via. Con gli anni certi pensieri ti consumano
e con gli anni i pensieri diventano certezze, convinzioni, montagne... ti ricordo che hai 18 anni, fra 10 anni ne avrai 28, e te ne sentirai gia 30... e in questo breve tempo passi da essere ragazzino ad essere adulto, e non hai idea di quanto in fretta passa questo lasso di tempo!
Io sto bene da solo perché trovo troppo faticoso socializzare. Uscire, messaggiare, competizione, tutta roba che drena le mie energie in modo pauroso, quindi mi isolo per recuperarle. Purtroppo mi sento solo perché non ho modo di condividere nulla di ciò che mi piace e non riesco ad essere veramente me stesso mai.
Io sono nella tua situazione, in più ho anche la Sindrome Di Asperger che non aiuta, spero che gli alieni vengano a liberarci da questa società assurda 😂😐
Nella mia vita ho sofferto molto la solitudine. Quando ero ragazzino, vuoi per amicizie sbagliate, vuoi per timidezza mi sono sempre sentito solo e mi sono parecchio isolato. D'estate per esempio, i miei compagni di classe avevano una vita sociale... Beh, io no. Con l'inizio dell'università mi ero ripronesso di essere più aperto e così ho fatto però mi sono ammalato di una grave depressione (che ho ancora a 27 anni suonati) e lì ho perso molte amicizie. Adesso degli amici li ho anche se non tutti sono un modello di vita per me. Però ora come ora, avverto l'esigenza di prendermi del tempo per stare da solo perchè preferisco starmene per i fatti miei, raggiungere i miei obiettivi (lavoro, hobby, migliorare la mia anima ecc...) piuttosto che stare con le persone con cui, il più delle volte, si fanno cose superficiali o monotone. Si, probabilmente è sbagliato a 27 anni isolarsi (detto da un "ex-Hikikomori") però per me è più giusto così.. In più se devo conoscere persone che hanno il pattume al posto dell'anima meglio starsene da soli.
La cosa che mi preoccupa di più è che molte cose stanno diventando semplicemente modi per fuggire dalla solitudine: piaceri -> fuga dalla solitudine animali da compagnia -> fuga dalla solitudine introversione -> fuga dalla solitudine Poi appena provi ad uscire e conoscere qualcuno le barriere all'entrata sono alte e si stanno alzando: - ti accontenti di sparare cazzate? - ti accontenti di comportamenti tribali? - ti accontenti di aperitivi e serate in disco? Altre alternative ci sono? Sì, prendersi la responsabilità, metterci impegno e creare un posto/gruppo/evento/situazione. Però queste sono altre barriere all'entrata.
E non fosse per il fottuto denaro taglierei totalmente i ponti, solo degenero spirituale e a lavorare.... li vedi la totale degenerazione delle persone,specie qui in Italia,dove ognuno calpesta l'altro per cosa? 100/200 € in più?
Ho amici, studio, cerco di crearmi un futuro, quando esco con i miei amici non si condivide niente se non alcol e sigarette o si condividono le misure del proprio successo. Che senso ha avere degli amici se poi dentro ti porto ansie paure, che senso ha avere amici se non per condividere riflessioni?
@@Mizar-fz1xp mica cambi gusto di sigaretta elettronica o ristorante di come ti prepara la pietanza, le persone non sono cose che trovi al grande magazzino. Come fai a cambiare amici, mica ordini un deliveroo che passi dalla pizza al mcdonald. Questi amici o ce li hai dall'infanzia/adolescenza o tramite loro ne hai acquisiti altri, sennò ti stai circondando di conoscenti, colleghi di lavoro, dirimpettai di condominio, clienti del bar. Non di amici, quello che sta chiedendo gypo. Persone con cui parlare, potersi togliere un dubbio, senza essere derisi o ignorati, perché si sta tutto il tempo a guardare il cellulare come zombie. A quel punto meglio star solo.
Per uscire da questa situazione c'è una strada sicura: fare. Fare qualcosa di bello e di grande insieme. Non chiacchiere. Il fare ti mette davanti alle difficoltà; queste ti obbligano a chiedere aiuto ( tu a loro e loro a te ) e a fidarti. La necessità è un crogiuolo che separa le scorie dall'oro ( l'amico , il partner ). Ciao.
è il risultato della sostituzione totale della religione e del romanticismo con il capitalismo, che è l'unica cosa che ci lega ma che di per sé non ha valori. competizione tra maschi dove solo quei pochi che riescono a giocare per lungo tempo ce la fanno (spesso grazie a fattori esterni) dando l'illusione a tutti di farcela, creando enormi pressioni. mentre le femmine sono cresciute in un enorme parco giochi, educate a prendere caramelle a seconda del loro stata d'animo, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze. si dovevano creare nuovi valori come sostituzione alla religione
vero, ma il concetto di religione va fatto progredire con una maggiore consapevolezza del mondo pratico-scientifica e una dimensione emotivo-psicologica (e se vogliamo "spirituale") riguardante il che voglia dire essere umani e come le nostre azioni si rapportano gli altri e all'ambiente circostante.
Secondo me è sbagliato attribuire alla religione un valore intrinseco. La religione è qualcosa di personale, non filosofico. Se cerchi qualcuno che dia la possibilità alle persone di stare insieme agli altri e di chiamare questa possibilità "valore".. Prendi una caramella anche tu. :)
Vivete la vita come volete e fatevi meno paranoie, soli non soli, l'essere umano è sempre alla ricerca di quello che non può avere, vivete punto e basta, sentirsi soli è solo un ulteriore paranoia data più dal fatto che ci preoccupiamo sempre sempre sempre di cosa pensano gli altri. A voi del pensiero degli altri ve ne deve fregare meno di zero(ma davvero non a parole) Dopo un po' non potrete fare a meno della solitudine credetemi, e comincerete a vedere il pensiero altrui incredulo del fatto che siate, ad esempio, in vacanza da soli, come banale, gretto, ignorante, poco elaborato. Non a caso è un pensiero del tutto italiano, gente che ha il terrore di star da sola ma che poi quando è in compagnia non fa altro che lamentarsi di chi gli sta attorno, perché anche se non lo ammetteranno mai, ha il terrore del giudizio altrui, quando in realtà l'unico giudizio che importa è il nostro. Da soli si sta da Dio. Saluti da Capo Verde 🇨🇻 (da solo)
Ciao Marco, credo che questo sia il video più importante che tu abbia mai fatto, almeno per me. Senza dubbio è un problema sociale diffuso e ti ringrazio perchè lo stai trattando. Sono impaziente di vedere il secondo video.
Io sono una persona molto introversa - INFP, se questa classificazione vale qualcosa. Non riesco facilmente a parlare con la gente (per dire, al liceo avevo difficolta' a chiedere il gesso al bidello), e quando sono in gruppo in genere, se non ho nulla da dire sto zitto (anche perche' il 90% di cio' di cui si parla e' puro chit chat, che io trovo poco stimolante). Sono un figlio degli anni 80 - dunque non esattamente millennial - e vivo ad Amsterdam da ormai 4 anni, Devo dire che non mi sono mai sentito cosi' solo. Specialmente nei paesi nordici, e' particolarmente difficile conoscere persone (e a 40 anni piu' che a 20). Purtroppo i social media hanno peggiorato tutto questo. Un po' perche' oggi chi va nei posti ci va gia' col gruppo, non si va piu' al bar (quei pochi che resistono) a "vedere chi c'e'", oggi si va con gente con cui ci si e' accordati via whatsapp. Percio', in genere, io mi trovo a essere l'unico solo al tavolino, e se andassi a parlare con qualcuno che non conosco sarei preso per pazzo (anzi, secondo come, con tutte ste leggi anti molestie, potrei pure passare un brutto quarto d'ora). Che sei solo te ne rendi conto la domenica, quando tutti i tuoi "conoscenti" pubblicano foto e video della loro gita in barca o del loro barbecue, e tu sei a casa a guardarti netflix o in qualche bar a bere l'ennesimo Negroni sperando di dimenticare tutto fino a Lunedi'. I social, con gli algoritmi , ci fanno vedere solo cio' che ci gratifica (pure youtube ha tolto il "non mi piace"), ci fanno parlare solo con chi conosciamo, non ci fanno mai uscire dalla nostra bolla, e cosi' la gente tende a fare anche dal vivo. Ormai su tutti i social e' impossibile parlare con la gente che non ti segue a sua volta o non fa parte del tuo circolino. Sono stato "Ghostato" senza una ragione precisa - semplicemente per il fatto di non essere "cool" - , da gente grande e vaccinata e pure con lavori di responsabilita'. Ormai il pulsante "Blocca" esiste anche nella vita reale. Uno sconosciuto - o anche una persona semplicemente introversa - rappresenta una frattura nella nostra bolla, uno "Sforzo" psicologico a cui la gente non e ' piu' abiturata e che le persone non sono piu' in grado di sostenere. Specialmente se questo sconosciuto non ha un profilo instagram particolarmente interessante e non si porta dietro il codazzo di amici con cui farsi i selfie... Anche il semplice confronto argomentativo e la semplice discussione non esiste piu'. Mentre prima andavi al Bar, dove c'era il tipo che magari ti stava un po' sulle scatole, ma lo dovevi comunque sopportare, oggi questo non succede piu'. Non solo, ma le persone sono talmente abituate ad una esistenza virtuale, che manco ti trattano piu' col normale rispetto con cui tratteresti un altro essere umano, perche' per loro non lo sei, oggi vali meno di un cane. Avete presente quando si maltrattavano gli animali perche' si pensava che non soffrissero? Ecco, oggi si fa la stessa cosa con gli uomini (ma non coi cani, al cane che ha fame, l'osso lo tirano). Tu che non fai parte della mia bolla, dal momento che non sei amico di nessun mio amico, puoi esser trattato nella maniera peggiore, e ti si puo' mancare persino di rispetto (ho conosciuto gente che ha fatto finta di non vedermi quando gli stavo davanti o mi ha intimato di togliere una foto dai social perche' "apparivano" con me). Alle volte ti senti proprio letteralmente invisibile, cosi' invisibile e poco importante che quando qualcuno fa qualcosa con cui "riconosce" la tua presenza, ti fa pure un po' strano. Ovviamente, poi, e' tutto un cane che si morde la coda. Piu' sei solo, piu' ti frustri, piu' rimani solo. Solitudine che ha anche ripercussioni sull'ambito lavorativo (non ti senti stimolato, se non sei gratificato) e nell'ambito sessuale/relazionale (io sono piu' di due anni che non ho una relazione, escluso qualcosa di molto occasionale, o gente che per cui esisti solo quando n'ha voglia). Ci sono persone che amano la solitudine, e anche io amo la solitudine a volte, ma quando e' una scelta. Purtroppo, avere questa scelta per molti e' un lusso che non si puo' permettere.
Pensiero molto profondo e condivisibile. È tutto scritto nell'agenda 2030. Trasformare le persone radicalmente, depersonificare le stesse, mettere ai margini le persone più fragili perché esse sono una minaccia per la società perfetta, che tuttavia, è già e sarà sempre piena di contraddizioni e di ingiustizie.
mi rispecchio in molto in quello che dici, io ho un profilo social e posto quello che sento, e probabilmente anche questo non fa aumentare la voglia di conoscermi. fortunatamente nessuno ha mai chiesto di togliere foto o quello che postavo, però sì la solitudine quando non è una scelta è molto brutta, gente che si fa sentire solo perchè sei un tappa buco, solo quando non sanno veramente cosa fare, sei sempre l'ultima scelta
Grazie mille anche per questo video Un tema molto attuale ed importante e riflessivo. Grazie Marco. Ti abbraccio. Grazie che ci sei e ci spieghi tutti questi tempi. Sei una risorsa preziosa per tutti noi. Buon Natale. Marco.
Può essere, in alcune circostanze. Ciascuno si deve domandare se non è proprio lui il primo ad essere falso, a dire ciao ciao quando l'amico non serve, etc. Che sia difficile trovare un amico non è cosa di oggi. Il proverbio è di tanti secoli fa: "Chi trova un amico... ". Comunque bisogna saper stare in piedi da soli, almeno di norma. Altrimenti bisogna essere una mamma che accudisce un figlio disabile.... Altra cosa. Ciao.
è la società odierna il vero costrutto sociale da cui bisogna guarire, non la "solitudine". va a finiere che poi le perone cominciano a crederci veramente
Molti non soffrono di solitudine è che sono dipendenti dagli altri, hanno paura di fare le cose per conto proprio…tipo andare al cinema, al ristorante, in vacanza..siamo una società mediamente di bamboccioni cresciuti fino a 30 e oltre anni dentro casa con i genitori..questo è il problema
In realtà anche all'estero, dove i ragazzi a 18 anni vanno a vivere fuori casa, sono molto soli forse anche più di noi perché non hanno neanche forti legami con la famiglia. Almeno, questa è stata la mia esperienza negli ultimi anni
Ciao purtroppo la società italiana è fondamentalmente troppo critica indifferente e cattiva…Faccio un esempio: Tempo fa andai all’Oktoberfest in germania e rimasi sorpreso! Le ragazze mi venivano a parlare, la gente mi ha proposto di sedermi al loro tavolo, cose che in Italia non sono MAI successe MAI! La nostra società solo dopo che uno muore dice: Poverino quanto era buono! Magari fino al giorno prima ignorava quella persona oppure la sfotteva! Questa è la verità o sbaglio?
L’umanità sta mettendo a durissima prova se stessa!Forse non uscirò vivo da un periodo come questo!Ne dovremo passare tante,per evolverci deve prima uscire tutto lo schifo,che già stiamo subendo da un bel po’!É un argomento incredibilmente vasto,per questo non scriverò tanto,mi piacerebbe più che altro parlare dal vivo con voi,c’è troppa roba da dire per potersi spiegare scrivendo!Il problema è che nella vita di tutti i giorni con chi puoi fare un discorso così?Per me sarebbe così eccitante potersi sedere in una sala dove ci sono altre persone che vogliono davvero affrontare l’argomento,questo sì che sarebbe un grande stimolo!Perché invece,nella vita di tutti i giorni le persone tutto vogliono fare, meno che affrontare questioni così grandi!Meglio parlare di cibo,di sport e di politica,o peggio ancora di niente,per la maggior parte della gente!
Ottima riflessione. Dal mio punto di vista non devi fartene un'ossessione porti queste domande. Il mondo va così, accettalo, altrimenti soccombi. Anche se fosse, qualora tu riesca a confrontarti con una cerchia di persone che la pensano esattamente come te, sareste in netta minoranza, semplicemente perché la gente non ci vede ed è "conformata" al mondo circostante.
Potreste organizzarvi e mettervi in contatto fra di voi, trovarvi di persona per parlare, stare insieme. Ci sono tanti ragazzi e ragazze che hanno bisogno di questo, di amicizie sincere e non conformate a una mondanità cinica con regole individualiste, dove la relazione dei conformati è una sorta di commercio relazionale fatto di frasi fatte.
Mi piacerebbe molto sentire il tuo punto di vista sull'introversione / estroversione Ultimamente sto leggendo Quiet e offre degli spunti davvero interessanti ad esempio in una base di missili statunitense un generale é introverso e la frase che più mi ha stupido è : ho bisogno del mio tempo da solo o perdo perdo lucidità Ogni introverso può riconoscevi
il mio problema è che mi sento come un alieno in mezzo alle persone,mi sembra come se il mio cervello fosse cablato in modo completamente opposto agli altri:il modo di parlare,i valori , l'approccio alla vita e alle cose di tutti i giorni,il modo di pensare,la sensibilità,mi sembra tutto opposto alla mente di chi mi circonda .QUello che io faccio,penso e dico non cambia in base all'ambiente ma è sempre costante;mi vestirei allo stesso modo anche se non avessi nessuno che mi guardasse,avrei gli stessi gusti anche se non appartenessi alla stessa classe sociale,la penserei allo stesso modo anche se fossi ricco invece vedo negli altri un comportamento costantemente guidato dallo scopo di inserirsi nel gruppo sociale nel modo migliore possibile,io non vedo identità nella maggiorparte di chi mi circonda ma solo persone che cavalcano la cresta dell'onda e che senza "l''onda" non sarebbero niente'.E' sempre agrodolce il sentimento che mi porta l'interazione sociale,la mia non è tristezza ma delusione negli altri e in me stesso: in me stesso perchè non mi spiego come sia possibile essere un tipo di carattere che difficilmente si trova in giro e che sto lentamente perdendo voglia e determinazione nel fare ciò che esce dalla mia zona di confort perchè non ne vedo il beneficio,negli altri perchè se io ho la sensibilità di vederei significati nietro un piccolo gesto,di apprezzare le piccole cose, perchè non possono averla anche gli altri? .MI convinco sempre di più che l'unico modo io cui posso uscire da questa situazione è trovare una persona o un gruppo di persone col mio stesso carattere con cui sentirmi me e non il me stesso che gli altri guardano.
Per quanto riguarda la solitudine maschile in russia non sono d'accordo su quanto tu asserisci quando la imputi ad una certa cultura della "virilità" perchè questa c'è sempre stata, ciò non ostante la solitudine maschile è nel tempo aumentata, quindi deve esserci stato un altro fattore esterno. Questo io lo imputo al fatto che i giovani russi sono loro malgrado esposti ad una certa subcultura occidentale attraverso i media che spinge i maschi ad essere sempre più insicuri, ed è proprio l'insicurezza, secondo il mio modesto parere, a giocare un ruolo fondamentale nell'isolamento involontario. Detto questo voglio ringraziarti per i tuoi preziosi video. Grazie !
Simone Pavan concordo completamente con la tua analisi. Aggiungo che non è così solo in Russia... non è un caso che le società meno affette da queste problematiche sono quelle meno esposte a forme di "occidentalizzazione mediatica".
Credo che ormai si apprezzi più un amicizia virtuale sui social che fisica, la prima molto meno impegnativa ed evasiva, la seconda comporta impegno costante e compromessi.
Poi ci sono io... Che durante il periodo 20/21 scopro il mio attuale maestro di scrittura e inizio il mio percorso artistico XD. La gente semplicemente non sa che farsene del proprio tempo al di fuori della scuola/lavoro perché non insegnano come usarlo, ANZI, adesso ti dicono che deve essere speso per prepararsi alla Scuola/lavoro. Riempiendo se stessi solo tramite l'apprezzamento dato dal voto/compenso remunerativo.
0:57 mi trovo in disaccordo con la parola unicità.(parlo a livello personale) Una persona può essere molto banale, senza caratteristiche particolari e comune. Io credo che il fattore che cerca una persona sia quello della condivisione. Si cerca quella persona che vede il mondo come te, quella che ha i tuoi stessi interessi e soprattutto quella che può darti qualcosa in cambio a livello emotivo o culturale. Parlare di unicità secondo me si rischia di enfatizzare troppo le "bellissime" vite che si vedono sui social e di definire uniche delle vite che purtroppo non sempre lo sono. Immagino di aver comunque ripetuto la tua definizione, ma quella parola "unicità" ha innescato il mio pensiero. La mia intenzione non era quella di provocare, semplicemente tendo a essere realista e credo che l'idea di unicità(bella o brutta) possa essere controproducente.
Molto interessante, grazie mille! Un altro tema parzialmente toccato è il nuovo modo di costruire le città: un tempo si avevano i negozi di quartiere che creavano comunità mentre adesso si fanno gli acquisti in rete o nei centri commerciali dove c'è un non rapporto.
Un video sull’approfondimento di introversione e estroversione secondo me sarebbe molto positivo poiché penso ci sia ancora molta ignoranza riguardo questi temi..👌🏻👌🏻
Ragazzi ..Sapeste quanto mi dispiace sapervi così provati da tante cose di questo mondo. È poco ma vi sono vicino, vi penso spesso. Con infinito affetto PS: bravo Marco
@Manu amico accomplessato, trovo veramente ironico (trattasi di ironia di alto livello) che volendo fare un complimento, ho attirato l'attenzione di un esemplare di pregiudizioso passivo-aggressivo. Questo sì che è uno spettacolo della natura! Detto ciò, ti auguro di trovare la pace.✌
La mia vicina ha il figlio 14 anni...lasciato quasi 24 ore al giorno davanti un pc a giocare. Oggi come compagni unica cosa che hanno le nuove generazioni sono i social con i loro "10 mila amici". E poi ci sono io, 42 anni sposato che da sfigato quale sono, ho solo 2 amici che frequento da 36 anni. Tutti gli altri sono conoscenti. E sono pure senza social...
Meglio pochi ma buoni. Non è questione di essere sfigati, quelli sono la maggioranza che pensano di essere sempre e a prescindere, al centro dell'attenzione, e credono nei casi più patetici, di essere al centro dell'universo!
Si, che le donne di oggi sono una massa di stronze egoiste, ma a me non interessa, tanto neanche ci perdo tempo a corrervi dietro, tutta fatica sprecata, vado a pagamento e ciao🤗😇💦
Fa comprendere che il mondo di oggi causa frustrazione in molti giovani (special modo maschi). Ma essere frustrati per qualcosa che fa male non la considererei una colpa.
@@pischarris2 ah quindi non e'il caso di curarla invece di riversarla su altri ...come le donne?e poi non e'solo sfrustrazione,c'e'del patologico e nessuno ne fa una colpa.
Ragazzi, potrei essere vostro padre, vedere sto video mi ha fatto riflettere, la mia generazione ha delle grosse colpe nei vostri confronti, mi scuso per questo, vorrei solo consigliarvi però di cercare di arricchirvi spiritualmente prima che materialmente, spero che la vostra generazione possa fare meglio della mia
Inizio col dire che mi ritengo fortunata: ho un ragazzo che non ha paura di aprirsi con me, pochi ma buoni amici e trovo sempre persone con cui parlare dei miei problemi. Sostanzialmente non sono sola. Ma mi è capitato di sentirmi così in passato. Anche se sono una persona che ama la solitudine (sono introversa) e ha bisogno di stare sola c'è un enorme differenza tra il volere stare soli per un po' e non sentirsi capiti da nessuno. Ho notato che molti soffrono di questo tipo di solitudine e l'ho visto in molti giovani dove vivo al momento (Olanda). Magari hanno 20 amici, ma nessuno con cui parlare di cose significative e personali. Secondo me il segreto è trovare le persone giuste e tenersele strette. Queste persone devono essere buone, capaci di ascoltare e affidabili. Non ce ne sono tantissime, ma ci sono :) e ve ne bastano poche per non essere più soli e incompresi
@@merlokiii le persone giuste, capaci di ascoltare ed affidabili sono solo gli psicologi/psicoterapeuti, ma solo perché sono pagati per cercare di farti comprendere te stesso. Il resto, anche se fosse, è solo un fuoco di paglia perché poi prevarrà sempre l'istinto umano ad agire e a pensare al proprio tornaconto personale.
Il tema è molto interessante. Mi piacerebbe anche introdurre il discorso smartphone, mi spiego, sono nata negli anni 80 e fino ai venticinque anni per me un cellulare era un cellulare, fine. In compagnia ci si guardava in volto e basta, al massimo si mandava un messaggio veloce. Ho notato ultimamente che invece chi ha avuto accesso agli smartphone fin dalla tenera età anche in compagnia fa fatica a distogliere lo sguardo da questi. Anche a livello relazionale come impatta l'uso di questi dispositivi? Non stiamo diventando tutti più alienati? Insomma sto affrontando un argomento complicatissimo alla carlona ma mi piacerebbe che qualcuno lo approfondisse.
Anche io sono nato negli anni '80, e ho notato la stessa cosa, anche se in maniera leggermente minore vedo che sta impattando anche i nostri coetanei e anche chi è più grande di noi. Capita anche sempre più di rado che le persone spendano del tempo per fare due passi con te e chiaccherare, ora ci si manda due messaggi su WhatsApp e poi finita lì.. manca sempre più l'interazione faccia a faccia anche con persone che vivono vicine.
Tematica cruciale!! È parte dell'essenza dell'Uomo. C'è uno studio islandese molto interessante che ha risolto molto problemi negli adolescenti e giovani.
Tutto questo discorso parte da un presupposto che non per forza è quello giusto nella vita ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole anche di isolarsi l’unica cosa che conta è che non sia un peso per la società se riesci a mantenersi rimanendo isolato è unsua scelta dire che questa cosa sia sbagliata o non costruttiva è soltanto una convenzione sociale del passato i tempi cambiano le persone cambiano il modo di vivere cambia
Posso sapere una cosa? Al minuto 18 Crepaldi cita l'edonismo e dice che ci stiamo avviando verso (grazie a Netflix, video giochi, app et similia) forme praticamente autarchiche di piacere che ci portano a stare in casa più volentieri che altrove. Ora, siccome anch'io pratico questa forma di 'edonismo autarchico', e sono circa vent'anni, e mi fa stare bene, perché dovrei sentirlo come un disagio?
Perchè magari ti ricarica momentaneamente ma andando avanfi con la tua vita potresti trovarti in dei momenti dove sei scarico e non ti funxiona piu di ricaricarti in quel modo. Può essere anche per motivi stupidi tipo un cambio di rotta su netflix di serie che non ti piacciono e non riesci a ricaricarti. Mentre sviluppando interazioni sociali quelle si autorigenerano di energia.
Super interessante. Vorrei vedere un un video-seguito perché l’argomento mi interessa personalmente: in passato ho vissuto anche io un periodo di profonda solitudine, da cui fortunatamente ne sono uscito
perchè, invece di prendere le cose come vengono (come si faceva ai tempi della mia adolescenza, negli anni '80), vi fate troppe pippe mentali ed anche vi fate troppe domande, alle quali spesso non ci sono risposte. convincetevi: le cose sono così e basta, non c'è perchè e continuare a cercare significati che non ci sono vi rende anche incredibilmente scoccianti.
L’articolo parla di millennials, ma con questo termine si considerano le persone nate tra il 1981 e il 1996, quindi giovani ma non certo adolescenti. Questo dato anagrafico forse rende il senso di solitudine più profondo di un semplice disagio dell’adolescenza (dove spesso non ci si sente compresi dagli altri perché di fatto non ci si comprende per primi). Il giudizio sociale era molto più pressante in passato essendo capace di condizionare anche la percezione che si aveva di tutta una famiglia e non del singolo individuo. C’erano però delle regole ben chiare e conosciute da tutti per il corteggiamento, il rapporto con i superiori, con gli amici che avevano il pregio di “semplificare” alcuni aspetti delle vita quotidiana, questo al contrario di oggi dove la società sembra appiattita in nome di un’uguaglianza (ottima a livello etico ma deleteria nella comprensione dei meccanismi relazionali) e l’uso del “tu” è diventato comune anche verso i docenti universitari (quando un tempo si usava il “lei”) o non si sa se la tipa conosciuta in discoteca ti chiamerà o se devi essere tu a chiamare (un tempo avrebbe chiamato lui perché la pressione sociale non permetteva a una donna onesta di cercare l’uomo). Prima o poi ci abitueremo 😅
Credo nei rapporti solidi, inossidabili, genuini e di fiducia. Le ultime generazioni hanno investito su rapporti troppo superficiali ed hanno scelto partners di vita in base a criteri sbagliati ( la donna oggetto o l’ uomo ‘status’ oppure per gusti musicali simili o affinità culturali sottovalutando connessioni ed affinità elettive, subconscie, innate, confermate da scelte consapevoli e ragionate. I rapporti vanno coltivati. Bisogna confidarsi ed aprirsi con chi si ama.
"Essere ben adattati in una società malata non è segno di buona salute (mentale)"
Il 90% delle persone si è semplicemente autoconvinta di stare bene.
Infatti quello bisogna fare.. convincersi, ma non si può stare bene
@@curlyfrizz9755 Non è vero, puoi anche costruirti una vita che ti faccia stare bene sotto tutti i punti di vista senza dover fingere... Dovrai fare delle grosse rinunce, ma poi accorgi che è molto meglio e stai da dio
@@Simo-yh4fg tipo quali rinunce?
@@curlyfrizz9755 Questo dipende dalla vita che ti vuoi creare. Intendo che non sei obbligato a vivere nel modello che la società ha creato per te.. E l unico che può abbattere la barriera (mentale) sei tu.
@@Simo-yh4fg questo non lo so.. non so manco perché mi sveglio al mattino.
io sono sempre stata una persona solitaria, ho iniziato ad auto-isolarmi già dalle scuole materne (quindi 3/4 anni), e ho sempre percepito un divario enorme tra me e gli altri, come se fossimo proprio su due livelli diversi; "ma cosa ci trovano di divertente a giocare e fare casino?" era una delle classiche domande che mi ponevo anche da piccolissima, avevo sempre voglia di svolgere attività più "mature" che non corrispondevano con quelle dei miei coetanei...adesso vado per i 20 anni e non è cambiato proprio nulla, trovo molto più stimolante la solitudine piuttosto della compagnia, e il ruolo in cui mi trovo meglio in assoluto è il retroscena: osservo e analizzo le dinamiche umane da lontano senza sentire alcun bisogno di interagire (non che io non ne sia in grado anzi, ma si tratta di una maschera).
Pure io sono sempre stato solitario e introverso, e ci stavo malissimo a sentirmi giudicato in quel modo. Ma ora a 24 anni sono fiero di essere diverso e avere gusti non convenzionali, perché sono la mia essenza
@@alepiano8685 ottimo lavoro! i giudizi ci toccano finché glielo permettiamo, nel momento in cui iniziamo a stimarci le parole sembreranno solo voci lontanissime :)
Una curiosità sei uomo o donna ?
Ho fatto il tuo stesso percorso e anche ora a 37 anni mi trovo benissimo, quando sono in compagnia mi sembra di buttar tempo
@@Mega1andrea1 sono una ragazza
Il come combattere la solitudine a livello individuale e collettivo, sarebbe un video molto interessante oltre che utile
Facendo salire il tuo stato mentale
Concordo !
@@mirkomaira7009 cosa significa? Spiegati meglio
@@andreavolpedifuoco2548 rabbia tristezza apatia per esempio sono e mozioni negative se stai sempre li la tua vita va male se sali nelle emozioni positive come il coraggio la buona volontà la gioia la tua vita scorre nel modo giusto
@andrea volpedifuoco le "good vibes" come direbbero gli anglosassoni.
Una soluzione che aiuta può essere fare attività sportiva.
Il nostro sistema nervoso con lo sport o la palestra con i pesi , rilascia endorfine e per motivi chimici staremo meglio , è un'antidepressivo naturale(un buon sostituito alla cocaina che alla lunga uccide) , di conseguenza ci sentiremo più inclini alle relazioni perché acquisiamo sicurezza in noi stessi .
Prepare il corpo a volte serve di più che preparare la mente .
Come diceva il grande Robin Williams :"pensavo che la cosa peggiore nella vita fosse restare solo. No, non lo é. Ho scoperto invece che la cosa peggiore nella vita è quella di finire con persone che ti fanno sentire veramente solo.
@Messaggero Spirituale grazie
@Messaggero Spirituale concordo con entrambi i discorsi, non è colpa tua se ti senti solo davanti a determinate persone ma incolpare gli altri della tuo sentimento di solitudine è colpa tua. Se non ti piacciono le persone con cui stai devi prenderti la responsabilità di accettare che non siete fatti per stare l'uno con l'altro ed accettare serenamente le vostre diversità, mai incolpare chi ti pone davanti ad uno specchio.
Riflessione interessante comunque
Non è brutto stare solo ma è orrendo sentirsi solo
...e quante ce ne sono di persone che godono a farti sentire SOLO
Lo farei vivere come me 11 anni di solitudine ecc ma per cortesia
Io, che oramai sono vecchio, mi sono isolato ed esco ben poco. Il problema è quello che c'è fuori di casa o meglio, quello che non c'è. Il periodo covid ha rivelato le persone per quello che sono: cattive, egoiste, ignoranti, marce dentro. Cosa guadagnerei di positivo dall'interfacciarmi con esseri simili? Io non voglio far male a nessuno ma nemmeno essere ferito. Ero una persona estremamente amichevole, cantavo in un gruppo, avevo una ragazza, viaggiavo ma dopo aver ricevuto solo delusioni umane ho chiuso. Credo sia normale. La delusione brucia dentro.
Sicuramente hai un grande valore come persona!Se così non fosse,non avresti partorito frasi simili!La penso come te,dentro sento di essere la persona più viva del mondo,ma gli altri riescono a farmi del male anche quando magari non ne hanno realmente intenzione!Non è una scelta,passo le giornate chiuso in casa,che dovrei fare?!
@@vitoscavo1259 penso che uscire a farsi una passeggiate e sbattersene sarebbe la soluzione
Io ho fatto lo stesso..
La stessa cosa che penso io... Meritiamo l'estinzione
❤si carissimo vero
Ragazzi... Io sono un giovanotto di 47 anni. Sono sempre stato isolato dalla società un po' per scelta e un po' perché troppo fuori le righe per gli altri. Per me non è stato per niente bello essere così solitario. È un miracolo che io abbia avuto una sociale e affettiva/amorosa normale. Negli anni della mia adolescenza (anni '80) non c'erano nemmeno i social per provare ad avere almeno una socialità virtuale. Voglio solo dirvi che se se siete giovani e introversi dovete sforzarvi di riunirvi tra simili e creare le basi per completarvi reciprocamente. Questo è un periodo bruttissimo, forse il peggiore della storia umana. Mi fa un male estremo vedervi come sono stato io. Reagite subito perché il tempo vola.
Hai ragione, però vale anche per te, mica hai 90 anni, puoi ancora svoltare la tua vita (te lo dice uno molto simile a te che sta provando a cambiare rimettendosi in gioco) 😉
Sì ma mi scusi ma le non è un giovanotto direi un adulto quasi di mezza età giovanotto sono più le persone tra i 0-25 anni
@@fairya_fantastic_youtuber5569 era ironico! Si stava prendendo un po' in giro😊
Marco la solitudine non dipende solo oggi dalla troppa tecnologia, ma oggi è tutto così freddo e troppo superficiale: amicizia, amore... Nessuno ormai si affeziona realmente agli altri 💔
Amen
l'umanità è un tragico bluff...il dio che l'ha plasmata un mostro...ma preferiamo credere a menzogne consolanti
Sono tutti stronzi perché non ci si fida degli altri.
Non ci si fida degli altri perché sono tutti stronzi.
È un circolo vizioso
Si chiama nichilismo, la morte di Dio, voluta dai padroni di Davos...
Verissimo... Le amicizie sono sempre basate sulla convenienza, non per nulla se sei simpatico e divertente, ma "non servi a nulla" nel gruppo in cui sei... Finisci scartato lo stesso.
Riguardo l'amore... Oggi tutti che selezionano in base all'estetica, specialmente le donne, e al primo litigio ci si molla e si corre a scopare con un'altra persona per vendetta.
Oppure coppie che stanno tranquillamente assieme con scopamicizie annesse...
Società di degenerati alla deriva.
Pensiamo di essere super sociali e di avere mille amici ma la realtà è tutt'altra.
In realtà, la vita vera è fuori dallo schermo dello Smartphone, siamo la generazione più sola e ASOCIALE che sia mai esistita.
Buongiorno Marco, innanzitutto grazie per il video, volevo solo portare il mio esempio sperando che possa essere d' aiuto a qualcuno...
Ho passato sia la fase in cui ho tagliato tutte le mie relazioni in fase adolescenziale credendo di non averne bisogno (ma inconsciamente non mi sentivo all' altezza di averne e soprattutto avevo la paura del giudizio sociale), ecco questi anni sono stati di grande sofferenza che si è sfociata in disturbi alimentari che mi hanno portato al limite di vita...
Poi mia sorella mi ha consigliato la psicoterapia, devo dire che il percorso non è stato facile, ma è così che ho scoperto una parte di me mai vista, ho iniziato a fare sport e mi sono iscritta all'università concludendo i miei studi, questi due ambienti mi hanno fatto conoscere tante persone, ovviamente pochissime di queste sono rimaste con me, ma hanno migliorato la qualità della mia vita e le esperienze hanno fatto sì che io mi sia data un valore, ancora oggi sono incastrata nelle mie debolezze ma ecco in certi giorni non lascio spazio a queste e divento io la protagonista!
Bravissima!
Vorrei tanto avere la tua forza
@@astold7526 sono sicura che anche tu ne hai di forza da poter cambiare, devi solo trovare la tua strada, ti abbraccio.
Quanto personale questo commento! È bello sentire racconti così profondi
@@andrebigfoot6443❤️🩹
Ciao Marco ti seguo da un bel pezzo e oggi lascio il mio primo messaggio. Solo una considerazione: introverso e timido son due cose diverse. Il primo è uno stato esistenziale in cui la persona si "ricarica" le energie in solitudine e si "scarica" durante i rapporti interpersonali, quando sta con gli altri (vale l'inverso x gli estroversi), ma non sottende alcun tipo di insicurezza. Nessuno dei due "modelli" è migliore dell'altro e comunque esistono un'infinità di sfumature non è bianco o nero, tuttavia la società in cui viviamo, tende a supportare di più il modello estroverso e a cercare di "estrovertire" gli introversi (per esempio quando andavo all'asilo dovevo giocare con gli altri, cantare con gli altri, giocare a giochi di squadra perchè tutto quello che veniva fatto "in solitaria" era visto come qualcosa di problematico.
I timidi invece sono persone (sia introverse che estroverse) che si espongono poco per timore del giudizio degli altri, giudizio interiorizzato o meno. Si stratta cioè di persone inibite che fanno fatica ad esprimersi liberamente, nei rapporti soprattutto con sconosciuti, con persone conosciute di recente o con persone a cui attribuiscono potere (reale o percepito) e si sentono quasi sempre come zavorrati nei rapporti interpersonali, come se vivessero con il freno a mano tirato e disperdono un sacco di energia sia per auto-bloccarsi sia per cercare di abbattere questi blocchi e questo conflitto interiore fa soffrire molto i timidi. Oltre al fatto che la timidezza, soprattutto nell'uomo non è certo attraente agli occhi delle donne (nota: alcune dicono di apprezzare i timidi ma in realtà intendono gli introversi) e questo fomenta il circolo vizioso che a volte porta alla fobia sociale, ecc.
Ti risponderò in un video, grazie del commento intanto 😊
"nota: alcune dicono di apprezzare i timidi ma in realtà intendono gli introversi"
Il mio cervello: 🤯
Comunque completamente d'accordo con quello che hai scritto
Anche gli estroversi possono avere pensieri violenti e antisociali
Le ho tutte e due...
introverso e timido.
@@cambiare_idea5374 Per me è meno doloroso di un estroverso timido da un punto di vista bioenergetico
Breve postilla personale:
Io nella prima parte del 2021 ho avuto un vero periodo NO. Le chiusure, il non rivedere amici stretti per diverso tempo, le ragazze, il sentirmi goffo con loro nel post COVID come se fosse passata un'eternità, uno studio che procedeva a rilento e che non dava risultati, un'inerzia costante. Tutto ciò mi aveva gettato in una specie di limbo fatto di pessimismo cronico. Vedevo colleghi e colleghe in procinto di laurearsi, mentre io a stento riuscivo a passare qualche esame. Inoltre vedevo nel mio fisico sempre più in sovrappeso la manifestazione esterna di quei fallimenti che si erano cumulati da più di un anno. Mi guardavo allo specchio e vedevo tutto ciò che di storto era successo da quel maledettissimo 2020.
Però nell'estate del 21 decisi di reagire. In realtà a distanza di tempo giudico quella reazione come fin troppo radicale 😅. Cominciai un severo piano di allenamenti, e limitai (in maniera disfunzionale in realtà) le calorie, i grassi, gli zuccheri. Mangiavo poco e mi allenavo tanto, e nel giro di un mese e mezzo persi 8kg! Una follia. Un mio amico nutrizionista mi stava quasi per picchiare quando lo venne a sapere 😂. E di certo non voglio minimamente spronare le persone a fare come ho fatto io, ma vi posso giurare su quanto più di vero esista che quando ho ottenuto i primi piccoli risultati, numeri su una bilancia (che per me erano davvero grandi, pensate che io vedevo proprio nel fisico l'immagine stampata di tutto il 2020), ho avuto un exploit di soddisfazioni. Ho ripreso con l'università alla grande e adesso sono un laureando. Sul sociale dalla fine del 21 a oggi é andato tutto in crescendo, e adesso ho mille idee, mille progetti, la voglia di viaggiare, di scoprire. Non voglio sia frainteso come qualcosa associabile al bodyshaming (ci mancherebbe altro), ma quello che cerco di dire é che delle volte per uscire da un certo genere di meccanismi, da atteggiamenti che ci esulano dal mondo reale, serve davvero un "primo passo", non so se vi spiego. Nel mio caso si era tradotto come saltare dei pasti importantissimi e fare l'incoscente nel macinare km in bicicletta senza compensare con gli adeguati carboidrati (per l'appunto un incosciente totale, non ispiratevi alle mie follie 😂), ma senza che passi anzitutto da VOI un qualcosa a cui aggrapparsi, un'idea, una passione, magari anche un sogno completamente folle e che se lo raccontate alla vostra ragazza/o, amico/a, parente vi guarda come del tipo:"si certo come no, e io tra un anno scalo l'Everest", pian piano cominciano a salirvi per la testa i modi con cui provarci, le ricerche su internet, dinamicità vera, che credetemi vi salva più di qualsiasi altra cosa al mondo. Se si è inerti, nelle relazioni soprattutto, si finisce per appassirle e delle volte perderle, per che cosa in effetti? L'inerzia é l'anticamera della solitudine, provate a distruggerla 😉
Lmao anche io quando devo reagire ad un periodo no lo faccio nel modo più disfunzionale possibile ma i risultati sono comunque soddisfacenti
@@blsm-burminilaicalseparati6214Esatto 😅. Ma alla fine si tratta di prendere cmq l'iniziativa. Sarò banale, ma é sempre stato così. Come si può, anche solo teoricamente, aumentare le probabilità di un cambiamento se si è fermi? E parlo in generale. Dal sociale, allo sport, al lavoro ecc...
Io sono d'accordo con te nel concetto, magari bisogna lavorare sull'equilobrio e sul perché si reagisce per estremi, ma noi siamo i primi che possono cambiare le cose e il mondo attorno in base a come reagiamo
In sostanza hai agito per disperazione
@@myfranci560 mmmmmhhhh, no, non userei la parola "disperazione"🤔. Dipende poi da cosa intendiamo con la stessa. Riguardando a quel periodo userei più l'espressione "apatia", o inibizione, mancanza di energia sostanzialmente. Non ero disperato nel senso che cmq non ero in preda a una qualche crisi, al panico, all'angoscia. Sentivo solo una forte stanchezza, una poca voglia di fare in generale, e compensavo spesso mangiando tanto (breve postilla: so che si potrebbe alludere alla depressione ma avendo conosciuto nella mia vita persone realmente depresse vorrei assicurare che non era proprio "quello" il mio livello).
Poi un momento capì che non mi piaceva più stare in quello status, che il post COVID era certamente co-responsabile del "mio star farmo", ma che non potevo sempre uscirne da ogni situazione dicendo "eh il COVID ci ha un po' resi così". Dovevo prendere palla insomma.
So che può sembrare la classica manfrina del discorsetto motivazionale, davvero, me lo avessero detto all'epoca (e ne guardavo di video del genere per intenderci 😂) la prenderei come la prendo ancora oggi su tante cose. Però a volte serve davvero capire che in fondo giocarsela vale sempre la candela, cosa può andare storto in fondo? Tanto in un fondo ci stai già, quindi non è che si possa peggiorare più di tanto.
Poche cose, correggere l'alimentazione, fare sport, vedere gente, studiare e rimettersi in pari col lavoro, piccole soddisfazioni che giorno dopo giorno ti lasciano cmq qualcosa, non so se mi spiego.
Io non ho più amicizie e relazioni da 5 anni ormai, preferisco mille volte stare a casa tranquillo con me stesso a giocare e divertirmi.
Al momento trovo il dovermi relazionare un qualcosa di estremamente faticoso. Solo con poche persone, mi sento a mio agio. Persone spontanee, genuine, già amiche. Per questo quando conosco nuove persone, e le vedo costruite e c'è la fase di conoscenza, (esprimere i propri gusti, parlare dei propri interessi, anche professionali, farsi vedere belli e fighi) ho serie difficoltà durante questo processo e a volte avrei voglia di alzarmi e andarmene a casa a guardare un bel film. Mi succede spesso ultimamente di sentirmi così a disagio.
un video su estroversione e introversione sarebbe super interessante!!
Dopo anni di solitudine , trovato un partner, ho capito quanto in realtà stessi veramente vivendo un vita che, per quanto trascorsa con amici sepre sinceri e di aiuto, si potrebbe definire veramente triste e sola senza nemmeno accorgermene. La perdita di contatto con la realtà è incredibile, per quanto uno possa lavorare, fare sport, il non essere capace di condividere con qualcuno certe sentimenti ed emozioni degrada mente e corpo, non l oauguro a nessuno
Concordo con te pienamente! Tu hai trovato la persona giusta e hai fatto bene a fidanzarti, purtroppo non tutti hanno le stesse occasioni. Dipende da molteplici fattori, secondo me(ambiente territoriale in cui una persona vive, contesto sociale, economico, contesto familiare, condizioni economiche, ecc.). Anche secondo me lo star soli non è bello, però resto convintamente dell' idea che tra lo star soli ma in pace con se stessi e lo stare male, ma proprio male, in cattive compagnie, fidati che è molto meglio lo star soli! So di cosa parlo! 🌠🌈😘👍
La tua partner è una cura temporanea: nel momento in cui si cerca la soluzione alla solitudine al di fuori di noi, stiamo sbagliando obiettivo.
Quando ho capito che non potevo essere solo perché sono circondato da un universo, il senso di solitudine che avevo è scomparso.
Ora, se io sto con qualcuno o sono solo è indifferente, proprio perché non mi sento più solo.
concordo
@@DinailaChanel e'temporaneo anche quello...con l'avanzare dell'eta'e'diverso...
@@DinailaChanel non ho mai detto che la mia partner fosse una cura, ma che mi ha fatto scoprire quanto la solitudine mi stesse spingendo in basso, nient'altro
Io ho scelto di essere solo perché non ho avuto altra scelta. Ho a lungo frequentato un ambiente tossico, I tutti i sensi della parola. Purtroppo é andata così. Ho provato a frequentare persone, ad avere anche delle relazioni con ragazze, ma non ho avuto interesse, era come se non fossi stimolato da una nuova amicizia o una nuova relazione. E la cosa che più mi da fastidio é il fatto che nessuno si chieda dove io sia finito, sono sparito così senza preavviso e sembra nessuno lo abbia notato. Forse è meglio così
😪
siamo invisibili
Video quanto mai azzeccato: proprio in questo periodo mi stavo chiedendo se fosse solo una mia impressione quella di un aumento della solitudine generale, legata a fattori storici, sociali, soprattutto tra i giovani (incluso quelli over-quaranta). Ti seguo da qualche anno e apprezzo la tua capacità di analisi, l'attenzione che metti nel valutare i vari aspetti di una questione, e il linguaggio che seppur forbito risulta comunque comprensibile ai più. Certo che mi piacerebbe che approfondissi l'argomento, ma voglio chiederti di parlare in particolare di Fobia (o ansia) sociale... chi ne soffre può considerarsi una specie di "proto-hikikomori" (io ironizzo ma so bene che si tratta di problemi seri e tutt'altro che semplici da affrontare). Secondo me sono in molti a soffrirne di questo disturbo d'ansia, ma pochi a riconoscerlo e ad ammetterlo a sé stessi.
Tratto da Fuga dalla libertà di Erich Fromm(vale la pena leggerlo):
"Sentirsi completamente soli e isolati conduce alla disintegrazione mentale proprio come l’inedia fisica conduce alla morte. Questo essere in rapporto con gli altri non si identifica con il contatto fisico. Un individuo può essere solo in senso fisico per molti anni, e tuttavia può essere in rapporto con idee, valori o almeno modelli sociali che gli danno un sentimento di comunione e di «appartenenza». D’altro canto può vivere in mezzo alla gente, e tuttavia esser sopraffatto da un totale sentimento di isolamento, il cui risultato, se supera un certo limite, è lo stato di follia rappresentato dai disturbi schizofrenici. Possiamo chiamare solitudine morale questa mancanza di rapporto con valori, simboli, modelli; e affermare che la solitudine morale è intollerabile quanto la solitudine fisica, o piuttosto che la solitudine fisica diventa intollerabile solo se implica anche la solitudine morale. Il rapporto spirituale col mondo può assumere molte forme: il monaco in cella, che crede in Dio, e il prigioniero politico tenuto in isolamento, che si sente unito ai suoi compagni di lotta, non sono moralmente soli. Né lo è il gentiluomo inglese che indossa l’abito da sera nei paesi più esotici, e nemmeno il piccolo borghese che, pur essendo profondamente isolato dai suoi simili, si sente tutt’uno con la sua nazione o con i suoi simboli. Il genere di relazione con il mondo può essere nobile o meschino, ma anche l’essere in rapporto con il modello più basso è immensamente preferibile all’esser soli. La religione e il nazionalismo, come tutte le consuetudini e le fedi, per quanto assurde e degradanti possano essere, purché colleghino l’individuo agli altri sono rifugi per proteggersi da quello che l’uomo paventa di più, l’isolamento.
C'è un altro elemento, tuttavia, che rende tanto pressante il bisogno di «appartenere»: il fatto dell’autocoscienza soggettiva, di quella facoltà di pensare che rende l’uomo consapevole di sé come entità individuale, diversa dalla natura e dagli altri. Pur variando il grado di questa consapevolezza, come si dirà nel prossimo capitolo, la sua esistenza pone all’uomo un problema che è esclusivamente umano: l’esser consapevole di sé come entità distinta dalla natura e dagli altri, l’esser consapevole -anche se molto vagamente -della morte, della malattia, dell’invecchiare, gli fa sentire necessariamente la sua irrilevanza e piccolezza in paragone all’universo e a tutti gli altri che non sono «lui». Se non appartenesse a qualcosa, se la sua vita non avesse un significato e un orientamento, egli si sentirebbe come una particella di polvere e sarebbe sopraffatto dalla sua insignificanza di individuo. Non riuscirebbe a mettersi in rapporto con un sistema capace di dare un significato e una direzione alla sua vita, sarebbe pieno di dubbi, e questi dubbi ben presto paralizzerebbero la sua capacità di agire: cioè di vivere."
Bel testo . Tratto da un libro?
@@edoardosanlustri2429 seguo
@@edoardosanlustri2429 Si, il titolo del libro é Fuga dalla libertà.
Molti anni fa avevo comprato questo libro ma pochi minuti dopo una persona me lo ha chiesto in prestito e non me l'ha mai restituito, poi la mia vita ha preso altre strade e mi è sempre rimasta la curiosità. Ora che mi hai dato occasione di leggerne un pezzetto non ci trovo nulla che non abbia poi pensato autonomamente e ciò mi rincuora 😃 Grazie.
E allora?
Voglio sottolineare una questione secondo me molto inerente alla solitudine.
Alcune dinamiche che sono presenti nei Social , creano incredibilmente solitudine.
Quando noi per passatempo stiamo lì a guardare le storie Instagram di gente più o meno famosa , non facciamo altro che alimentare la nostra solitudine, incrementando il nostro desiderio di uscire dal nostro mondo e desiderare quello altrui. Quando noi seguiamo personaggi e cerchiamo disperatamente di entrare in contatto con loro pur sapendo che non riceveremo mai risposta, ecco tutto questo è nocivo per la nostra salute mentale, perché se da una parte l'internet è una fonte inestimabile di informazioni e, una lente di ingrandimento sul mondo che ci fa vedere ed assorbire cose al di fuori della nostra quotidianità, dall'altra parte non poter entrare in contatto con essa ci fa sentire soli , esclusi , superficiali .
Dovremmo essere protagonisti della nostra vita e non spettatori della vita altrui.
Non ho questo problema perché uso i social solo per tutorial, fumetti, cercare lavoro, e foto di donne in bikini. Non mi viene neanche in mente di invidiare nessuno( non è una critica, volevo scrivere la mia esperienza)
bravissimo.
@@edoardobrocca7985 una volta le foto in bikini si guardava o con amici o si guardavano proprio le donne in bikini al mare.
@@chiarac980 quanto avrei voluto vivere gli anni da adolescente prima dei social e internet (tipo gli anni 90)purtroppo sono 2000
Il problema è che se sei solo e provi a scrivere in chat e non ti rispondono amici/e e sei ogni giorno GHOSTATO da loro è peggio del sentirsi soli,purtroppo la sto vivendo ora!!🔥🔥
Al di là del tuo contributo importante, si tende sempre e solo a manifestare l'esistenza di una problematica e a sottolinearla mediante somministrazione di questionari, raccoglimento e analisi di dati statistici e quant'altro senza mai indirizzare alcuno sforzo concreto verso vere e proprie politiche di contrasto di quella che ormai è una problematica reale e dalla grande rilevanza sociale. Non è una critica rivolta a te Marco anzi, è solo un mio disagio interiore
Io sto bene da solo ma allo stesso tempo mi sento isolato, non sto più vivendo ma sopravvivendo, faccio una grande fatica a socializzare e non ho mai avuto veramente una ragazza con la quale costruire qualcosa di duraturo, nonostante ciò sento il bisogno di dare e ricevere affetto...e la cosa più triste è che più passano gli anni e più mi sento incapace di cambiare questa situazione
Il mio capo c’è l’ha avuta una “ragazza” , hanno avuto un bimbo , poi lei lo ha lasciato perché si era stancata ..: Morale : lui è finito povero e fuori di casa …. Prima di desiderare una donna pensaci bene …
@@mikebuongiorno1547 mai sposarsi... E per com'è la situazione attuale globale non mi sentirei neanche di mettere al mondo un figlio
Io da quando ho iniziato a dedicarmi a me stessa, a dirigere la vita esattamente come voglio io, sono cambiata totalmente e in positivo.
Ho avuto diverse amicizie e gruppi di amici che nel tempo mi hanno creato più problemi che altro..ora sto bene.
Si, sono sempre stata diversa dalla maggioranza delle persone e forse quando ero più piccola mi sentivo a disagio, ora ringrazio di avere un buon cervello e aver capito tante cose.
Prendete in mano la vostra vita e usate il vostro cervello.
Grazie per il video Marco! È davvero interessante come tema.
Personalmente un video su come fare ad uscire dalla solitudine sarebbe fantastico, darebbe tanti spunti a chi, per un motivo o per un altro, è legato a questa condizione.
Grazie del video Marco, spero ci sia un seguito dell’argomento perché mi interessa da vicino. Sono una persona molto socievole, per alcuni aspetti estroversa (non ho problemi a iniziare le conversazioni, anzi) per altri introversa (ho i miei mondi in cui vaga la mente.. ma non li uso come rifugio). Faccio tantissime attività che mi permettono di conoscere altrettante persone. Quindi sono circondato di conoscenti ma nonostante questo continuo a soffrire di “solitudine”. Virgolette necessarie perché so che non sono solo, anche emotivamente parlando, ma rimango molto deluso dalla superficialità dei rapporti, la sfiducia, i pregiudizi, i muri che ereggono praticamente tutti e mi ritrovo troppo spesso ad essere incompreso, non appartenendo a nessun tipo di raggruppamento sociale (anzi, tendo a mettere in dubbio il credo degli altri, lo faccio in maniera costruttiva, ma va a finire che c’è sempre qualcuno che si offende). Mi ritrovo molto in difficoltà quindi a rapportarmi con il prossimo e salvo alcuni casi, faccio fatica ad entrare in empatia con gli altri perché è come se si chiudessero mentre io rimango senza filtri e senza barriere (e mi ferisco molto facilmente infatti, ma questo non è un problema)
Secondo me mancano anche spazi di aggregazione giovanile che non siano discoteche dove andare a mandare a quel paese la propria dignità il sabato sera...
Chiamasi centri sociali
@Manu esistono si chiamano centri sociali
@Manu in Italia si è fortemente penalizzati dal sistema scolastico, che toglie tanto tempo ai bambini e ai ragazzini di medie e elementari, che di conseguenza non sviluppano passioni, ad esempio io stavo fino alle 4 del pomeriggio alle elementari e mi davano pure i compiti, alle medie mi riempivano di compiti.
E di conseguenza, non potendo fare molte attività il pomeriggio, i ragazzini non hanno luoghi dove fare amicizia con i loro coetanei all'infuori della scuola.
Nah... una volta non c'erano. C'erano le piazze, i muretti, il bar, la panchina, il giardinetto... secondo me non regge.
@Manu Perché l'Italia è un paese decrepito. Tutto quello che denunciate è vero, ma è naturale. I giovani sono una piccola minoranza e sarà sempre peggio per via dell'invecchiamento. Io ai bar (tolti quelli "trendy",per bambocci, facilmente riconoscibili, esclusivamente dalle 18 fino a notte, pieni di 20enni che si sparano stipendi interi in "bevute" e cocktail tanto vivono da mamma e papà) vedo solo anziani a tutte le ore, in gruppi di 6-7 tutti uomini. O al massimo 50enni. I luoghi di aggregazione... e quali sarebbero? I parchetti pubblici sono pochi e quei pochi che ci sono sono in mano a spacciatori, bambini (bambini nel vero senso della parola, di 10 anni) oppure sono nel quasi abbandono. Le discoteche? Ormai sono occupate solo dai 16enni perché non provate ad andarci e poi mi dite? Questa situazione l'avevo già notata pre-Covid ma dopo questi 2 anni le discoteche sono irriconoscibili. Solo 16enni o al massimo 20 enni. All'80% ragazzi, di sesso maschile. Con continue "serate" organizzate dai proprietari/gestori per aumentare gli ingressi stante la crisi del modello della discoteca, dove l'ospite è quasi sempre un trapper di merdà, in cui si comincia a vedere qualche ragazza in più ma aumenta in modo esponenziale anche quello dei ragazzi. Maschi. Ma sempre di età molto bassa o bassissima. Il 25 enne è praticamente il più anziano là dentro. I centri sociali? Sì lì i giovani ci sono sempre stati ma soprattutto sfattoni. Drogati. Pseudo-punk. Pseudo ribelli, pseudo comunisti. Ormai neanche più quelli, girano tutti con la borsa arcobaleno.
Quali altri? Le palestre? Dipende a che ora ci vai e dipende che palestra.In che zona, centro o periferia. Città ricca o città meno ricca. La clientela può cambiare anche di tanto.
Bologna? Non fa testo, è una città fortemente universitaria. Troppi giovani, se la guardi ti sembra che l'Italia abbia l'età media di un paese africano invece del Giappone.
Ciao Marco, ottimo video. Mi interesserebbe molto quello in cui proponi delle soluzioni per ovviare al problema della solitudine. Mi interesserebbe anche quello in cui parli di introversione/estroversione :)
Nonostante odi il calcio, oltre 3 anni fa avevo proposto di andare a vedere la finale del europeo under 21, giocata ad Udine, a qualche collega... Nessuno ha accettato.
Si fa presto ha dare ai solitari la colpa della loro condizione, ma credo che si dovrebbe analizzare anche il contesto sociale che ruota attorno a loro.
Prima regola per aiutarli: non dargli il peso della colpa.
Concordo con te pienamente Alessio! Dipende moltissimo e soprattutto dal contesto territoriale in cui una persona ha la fortuna o la sfiga di vivere. La condizione sociale, economica e umana dell' individuo dipende fortemente dal contesto in cui si trova a vivere. Anche la persona più brillante, emancipata, esteticamente di bello aspetto, acculturata e affamata di vita, se si trova a vivere per sua non scelta in un contesto di merd🚽💩, si ritrova a vivere male e ad essere infelice. L' unica via d' uscita è cambiare aria andandosene il più lontano possibile DEFINITIVAMENTE. Il problema è che non tutti hanno le risorse economiche necessarie per farlo. 🌠🌈
@@stellacometa6768 per quanto possa essere d'accordo con il discorso che abbiano una parte di colpa (chi più, chi meno, dipende da caso a caso), non si può far finta di non sapere che viviamo in una società composta da persone che ci influenzano con il loro agire... Avevo un amico hikikomori il cui patrigno gli gridava contro "va in discoteca e trovati una!", Dimenticandosi che in discoteca ci vanno anche altri maschi, alcuni ricchi, altri che magari giocano a calcio nella squadra cittadina... E uno come lui, che è chiuso in casa da anni, e che prende antidepressivi, come può competere con questi, nella conquista di una donna?
È come mettere sullo stesso ring un peso piuma e un peso massimo!
@@alessiodusi1341 In effetti poi il padre di questo tuo amico se fosse stato un buon padre si sarebbe dovuto chiedere perché il figlio stesse sempre chiuso in casa!Quali motivi portavano questo giovane a non uscire di casa. Ti credo! Comunque è un dato di fatto che il territorio in cui uno/a vive incide tantissimo sulla vita della persona. Sicuramente se quel ragazzo avesse vissuto o vivrebbe ora in una città diversa (quindi una città più grande e dove ognuno è libero di essere quello che vuole) non sarebbe di certo chiuso in casa, fidati! Anzi, si starebbe divertendo alla grande pure lui! E soprattutto avrebbe molte più occasioni di socializzare, inserirsi nella società e nel mondo del lavoro! L' Italia non è tutta uguale. Un conto è uno che vive in una grande città come Milano o Roma, tutto un altro conto è chi invece vive in una piccola realtà territoriale piena di problemi sociali, economici, infrastrutturali,sanitari, ecc. 🌠🌈
@@stellacometa6768 patrigno... Comunque è vero, questo fenomeno è causato dalla concorrenza tra i maschi, non dal incapacità del ragazzo solitario... Una volta mi raccontò che era andato in ferie con la madre in una località di mare. Una ragazza del albergo (non ricordo se una lavoratrice o un altra ospite) aveva mostrato interesse per lui...
Cosa poteva fare? Andarle a dire che era sotto cura psichiatrica? Che non usciva mai di casa?
C'è una bella differenza tra il dire questo, e dire di essere un chitarrista di una band piuttosto che l'attaccante di una squadra di calcio...
@@alessiodusi1341 Immagino! E sono dell' idea che se questo ragazzo avesse vissuto o vivrebbe ora in un altro posto (magari in una città migliore, più grande e civile, dove non c' è controllo sociale e dove tutti non si conoscono fra loro per via della grandezza del territorio) non prenderebbe neppure psicofarmaci e non starebbe di certo chiuso a casa, fidati! Capisco la situazione. Nei piccoli centri di provincia c' è molta più cattiveria e ignoranza, è un dato di fatto! Nelle grandi città c' è di tutto, quindi anche persone sgradevoli, però essendo la popolazione e il territorio moooooolto più vasti, è moooooolto più facile mandare affanculo le persone di merda per sempre (magari senza più rivederle) e incontrare persone in gamba con cui fare amicizia e allacciare rapporti. L' Italia è un paese molto frammentario e diverso fra territori : un conto è un ragazzo/a insicuro/a che vive in un piccolo centro, tutto un altro conto è la stessa tipologia di persona che vive ad esempio in una città come Milano! In una grande città è più facile trovare il proprio spazio e superare le insicurezze e traumi perché ti lasci tutto alle spalle. E questo vale per persone di ogni età. Ti faccio un esempio lampante: in un piccolo centro di provincia una giovane donna single di 5
55 anni viene etichettata da molte persone(ovviamente ignoranti in malafede) come zittella nonostante non sia né brutta né acida, ecco una sua coetanea 55enne single che vive in una grande città come Milano o Roma, è semplicemente una single a prescindere da tutto! Già questo dovrebbe far riflettere su come il territorio incida sulla vita delle persone che ci vivono. 🌠🌈
Io ho 37 anni e mi riconosco nella descrizione degli Hikikomori, penso che questa tendenza si sia diffusa proprio con la mia generazione, ovvero con chi è stato adolescente nei primi anni duemila.
Sono sempre stato un tipo un po asociale, in primis per problemi famigliari che avevo e che mi portavano a non sentirmi compreso dagli altri. Mi è successo come hai detto tu, ho iniziato a isolarmi intorno ai vent'anni, perché mi dava sollievo, inizialmente alternavo periodi di solitudine a periodi di compagnia, poi con il tempo la solitudine è diventata cronica. A me la solitudine un po piace, sono sempre stato bene con me stesso, però una solitudine troppo prolungata diventa dura anche per me.
Secondo me un modo per combattere la solitudine potrebbe essere internet, ovvero creando siti, forum, social ecc.. che abbiano come obiettivo proprio quello di far conoscere le persone. Spazi web, possibilmente gratuiti, dove sia facile conoscere gente nuova della propria zona di residenza in modo da incentivare incontri reali. Penso sarebbe molto di aiuto a chi ha problemi a socializzare.
Sto già affrontando l'argomento in terapia però mi piacerebbe e immagino sarebbe utile ad altre persone introverse come la sottoscritta, vedere il video sul come combattere la solitudine. Già questo mi ha ri-organizzato le idee un pelo di più. Spero che una volta iniziato l'anno scolastico io (e molti altri che lo vogliano) sia in grado di fregarmene di quello che i miei compagni di classe pensano su di me e vivere in maggiore serenità gli impegni quotidiani o le attività di svago. L'anno scorso avevo mille paranoie ogni singolo giorno, sono arrivata al punto di pensare che qualcuno volesse farmi del male in un modo molto molto brutale, pensiero che in questa pausa estiva ho capito essere assolutamente ingiustificato. Mi sono sempre percepita come inferiore poiché provavo, e proverò ancora immagino, imbarazzo per dei professori di sostegno molto invadenti che mi affiancavano in quanto neurodivergente: però ho sempre desiderato candidarmi come rappresentante di classe ed ora che mi ritengo abbastanza matura per farlo spero di averne il coraggio perché sarebbe la conferma di essere migliorata e di non sentirmi più in quel modo. Complimenti per quello che fai, e... non voglio che questo commento venga preso come una storia da vittima, perché ho un sentore che questo semestre andrà alla grande!
Ciao, guarda il punto è impara a conoscere te stess e impara ad accettarti e amarti, si è sempre in tempo a lavorare su se stessi se qualcosa non ci piace, ma non deve piacere a noi non che cambiam per piacere agli altri. La solitudine non è una cosa brutta ma la gente la vede come tale perchè non riesce a stare bene con se stessa e quindi da soli, la solitudine quando c'è è una grande cosa, ovviamente bisogna anche saper socializzare essendo noi animali atti alla socializzazione ma l'errore di base è vedere la solitudine o lo stare da soli come una cosa sbagliata. Io amo la mia solitudine e amo anche me stesso. Quando sono in compagnia sono felice di ciò. A scuola non te la devi prendere, impara a ridere su te stess e vedrai che la gente non ci prova più gusto a sfotterti. La forza motrice è la volontà che va coltivata e l'esempio di te che vuoi candidarti come rappresentante è ottimo per te, fallo e fregatene di quello che potrebbero dirti. Sei ancora piccola quindi tranquilla, tutti ci siamo passati uscita dalle superiori all'università o nel mondo del lavoro potrai essere una ersona nuova che può reinventarsi, stai serena. Non sei una vittima tranquilla ma una persona che ha trovato il coraggio di esprimere il tornado di emozioni che ha dentro... Ricorda però ce non può piovere per sempre :D Non ti conosco ma ti voglio dire che ti voglio bene. Ti mando un caloroso e affettuoso abbraccio e che hai tanto coraggio a metterti a nudo così. Accettati e vedrai che la tua vita, soprattutto dentro di te, migliorerà tantissimo. :D Ti auguro il meglio
@@MichaelKevinC Ma grazie, super grazie 💛🥺 Altrettanto augurio a te!
L'età fa tanto , con il tempo si trova equilibrio . Non avere paura .
Amica mia,io ho 20anni.
Ho avuto problemi familiari che non ti sto a raccontare,ho vissuto tragedie, bullismo, padre che mi insultava.
Ero introverso,non sapevo chi ero.
Poi,io non so quando,ma sicuramente devo tanto alla mia ragazza,ho aperto gli occhi.
La gente non sta sempre a pensare a te,a come sei.
E tu non devi pensare alla gente,tu devi avere i TUOI modi di fare,devo essere proprio così come sei.
Pensa a come vorresti che fossero i tuoi figli.
Io l'ho fatto,i miei figli gli vorrei bravi,educati,che si facciano rispettare quando serve.
Che non siano deboli,non perché essere debole sia brutto,ma perché non serve a niente stare male.
Io lo so che è difficile da capire,ed è difficilissimo da spiegare.
Però voglio dirti una cosa come se fossi la persona che amo,amati.
Diventa quello che ti piace degli altri,impara un po' da tutti,non c'è niente di male.
È così che si crea il carattere, però ricorda sempre di essere orgoglioso di te,fai ciò che ti rende orgogliosa di te e vivrai felice.
Fidati, so che non ci avrai capito niente ma ho scritto così come mi è venuto in testa perché voglio che tu sappia che,come mi sento io oggi, puoi sentirti tu anche domani.
Ho fatto quello che mi sentivo dicendoti ciò,e a volte basta poco anche un commento su TH-cam.
Ti voglio bene
Forza e Coraggio le brave persone ti supportano. Le ansie sociali sono un male e vi capisco, credete sempre in voi stessi in ogni cosa che fate e fregatevene del giudizio negativo altrui perché esso proviene da persono loro stesse ferite. E si ricordi, il caos non fa bene a noi stessi, quando apro instagram vengo sommerso da troppe cose e vado in caos, ma ho imparato a controllare ciò. Cosa mi serve instagram? Si è divertente ma non più di tutte le altre cose, mi son detto che ogni cosa ha il suo tempo, ma l'unica cosa che deve sempre sussistere è la felicità, ma una vera. Come si raggiunge? Con niente, la vera domanda è perché non dovrei essere felice? Perché non dovrei vivere la mia vita al meglio? Spesso abbiamo difficoltà e le capisco, soprattutto quando si hanno traumi, ma tutte le difficoltà hanno un antidoto in comune: l'amore. Dobbiamo dare amore a noi stessi ricordiamocelo, trattatevi non male perché i problemi non si risolvono con al violenza, la rabbia o la fuga ma con l'amore, la calma, la pace, il perdono, la misericordia e l'intelletto. Ti auguro il meglio e lo auguro anche a tutti gli altri, che possiate essere felici con gli altri ma soprattutto con voi stessi. E vivete la vita al meglio, buona fortuna ed amate sempre voi stessi😀☘!
Ciao Marco, mi piacerebbe che un giorno tu parlassi di un disturbo di cui si parla poco ma che credo si leghi molto al discorso della solitudine e delle difficoltà di rapporto con gli altri, parlo del Disturbo Evitante di Personalità. Ne soffro da una vita ma ho scoperto da pochissimo tempo di averlo. Un abbraccio.
Se posso chiedertelo. Come hai fatto a capire di averlo? Cioè quali sono stati i sintomi che hanno evidenziato questo disturbo?
@@mclovin7547 No ci sono arrivato da solo, ma ho deciso di andare finalmente in analisi, cosa che non ho mai voluto fare.
Io amo stare da solo, preferisco stare con me stesso che con gente falsa,egoista e ipocrita.
Io sto benissimo da solo, devo preoccuparmi? Non mi sembra giusto che mi venga un infarto solo perché mi piace stare da solo. È così da sempre, magari giusto qualche volta alla settimana mi vien voglia di parlare con qualcuno ma per non più di un'ora, ma per il resto da solo mi sento libero e quindi sto meglio. Durante la giornata interlocuisco coi colleghi, quando arrivo a casa non voglio sentire nessuno. Se c'è una cosa che mi fa star male della solitudine, l'unica, è che per la società non va bene, per la società se sei da solo è perché sei uno sfigato o hai dei problemi, non è minimamente concepibile il fatto che uno si è semplicemente rotto delle persone e preferisce la libertà di fare quelo che vuole e non avere impegni. Inoltre con tutti i fatti di cronaca di oggi c'è da aver paura di intessere relazioni: per dire, il tipo che ha ucciso uno solo perché l'ha visto con la sua ex... cioè capisci che ti basta conoscere una persona per essere a rischio? Sono tutti pazzi, meno gente si frequenta meglio è, non trovi?
Quanta Verità nelle Sue Parole...
Io sto benissimo da solo,e letteralmente odio profondamente chiunque,ma in senso buono,chiaro. Faccio degli esempi,autobus,immagina il profondo disprezzo e disagio che provo mentre si è tutti appiccicati,mentre ti si avvicinano,alitano,urlano al telefono,"odori" di tutti i tipi,in giro,chiunque che ti fissi,nessuno che come in Giappone si stia zitto e che faccia la sua vita senza nuocere agli altri,poi,uscite con gli altri per "spritz" e chiacchiere? No grazie,proprio no. Per seguire il branco di falliti? Prima universitari e poi trentenni in via di instupidimento? Potrei continuare all'infinito. Ma vorrei capire perché dovrei essere considerato come malaticcio. Fra l'altro sono molto sensibile quindi vale sia per il rispetto altrui (che ho all'infinito) che per me stesso. Esempio? L'ambulanza mi buca i timpani ma passa lo stesso al massimo mi mette sotto (metafora,il mondo non ha rispetto degli altri o di chi la vive e pensa diversamente).
Quindi è questione di prospettive.
Fra l'altro le mie attività rientrano in un ambito di questo tipo,ergo solitarie,meglio di così non può andare.
Ottimo commento il tuo,anche la parte finale che apprezzo molto.
@@UbermenschOst io prendo tutti i giorni pullman, treno e metro e provo la stessa che hai descritto tu. E idem anche sul resto, le mie attività non prevedono l'obbligo della compagnia, sarà che ci sono arrivato col tempo, sarà che si fa di necessità virtù, ma ormai quando faccio quelle stesse cose con qualcuno mi diverto meno (e non credevo l'avrei mai pensato)
Bel video ben argomentato. In ogni tuo video ricordi sempre che i fenomeni sociali sono SEMPRE multicausali e quindi mai spiegabili con un singolo fattore . Continua così 👍🏻
Ho 16 anni,sono mesi ormai che mi sento solo come lo schifo,le ragazze raramente mi notano,noto che si preferiscono ragazzi con determinate caratteristiche,tra le quali fumare o avere la macchina magari,non posseggo ahimè nessuna delle due. Dunque,nessuna ragazza vuole relazionarsi con me.
Al suicidio ci penso ogni ora che passa sempre di più,l'ho anche tentato,ormai mi sento in un limbo da cui non posso più uscire,non so davvero cosa fare,le sto tentando tutte,ma inutile dire che i risultati non arrivano mai.
Mi sento in un vicolo cieco ormai,sto andando avanti non so come,proverò ancora,sento che la mia vita non è ancora giunta al termine,ma continuando sempre sulla stessa strada....non arriverò lontano....
Finché parlerete delle ragazze "come un accessorio" per la vostra felicità, rimarrete soli
@@tianadean9950 mi sa che devi imparare a leggere,ma ok. Hai ragione sul fatto che in questo messaggio non ho scritto tutto quello che avrei voluto scrivere,sono il primo contro ogni forma di discriminazione,non so perché mi si etichetti come sessista ora,quello che cerco di dire è che la società dovrebbe essere diversa,la gente dovrebbe fare più sesso,dovrebbe amarsi di più,magari perché no anche fumare di più,godersi la vita,spartire le proprie risorse senza sbilanciamenti e menzogne....donne come oggetto,quando mai l'ho detto?
@@gabrielbagnardi66 prima di tutto, abbassa la cresta.
Secondo, ti sei espresso così. Non lo hai scritto ma hai lasciato intendere che nei confronti dell'avere una ragazza, hai una aspettativa equivalente alla possibilità di essere felice.
Se non sai manco ciò che esprimi, il problema è solo tuo.
Mi trovo d'accordo con quello che è stato detto nel video, soprattutto sul fatto che magari dapprima la solitudine può iniziare volontariamente, perché si sente di star meglio da soli piuttosto che con gli altri, ma poi con il passare del tempo questa solitudine diventa una gabbia, dalla quale difficilmente si riesce a uscire, in quanto crescendo si fa veramente fatica a intrecciare rapporti interpersonali significativi con le altre persone, e diventa una condizione di solitudine involontaria
Dovrebbero esistere piu luoghi di ritrovo tipo dei locali per giovani dove si va sia a studiare sia a divertirsi con altri. I bar o i pub non sono indirizzati alla socializzazione, a mio parere non sono i social il problema ma i luoghi reali che mancano dove socializzare e divertirsi
Esatto, perché bar pub e discoteche sono luoghi dove la gente va per ubriacarsi, fare casino oppure per fumare qualcosa in santa pace
Non esiste più un luogo vero e proprio di socializzazione; mi verrebbe in mente l’oratorio, che ho frequentato fino alla terza media e poi un annetto come animatrice, però ora c’è la moda dell’ateismo e la maggior parte delle persone lo vede come “cRiNge” o luogo noioso.
Perciò dovrebbero esistere dei luoghi secondo me laici, dove la gente va lì per socializzare e sapere che c’è gente perbene
Hai perfettamente ragione, oggi giorno nel 95% dei casi chi va entra in pub o discoteca da solo o con un gruppo di amici esce da solo o con quel gruppo di amici senza aver conosciuto realmente qualcuno/a
@@aryangelozzi1244 hai ragione (insieme a Geremia), la mancanza di luoghi dove socializzare con altre persone ad armi pari( cioè senza nessuna conoscenza pregressa) è abbastanza incisiva in questo fenomeno che colpisce anche chi non è totalmente introverso ma solo timido.
Questo l'ho testato personalmente quando andai alle selezioni dell'esercito e dato che nessuno conosceva nessuno tutti erano più aperti e, anche io che sono introverso sono riuscito a "farmi ricordare" e a conoscere qualcuno.
Grazie Marco! L'argomento è, almeno per quanto mi riguarda, interessantissimo e spero che continuerai ad approfondirlo
SE una persona sta bene da sola non ha bisogno dello psicologo. sta semplicemente bene godendo della sua esistenza punto.
Sono un ragazzo di 20 anni e (dopo aver attraversato bullismo cazzi mazzi familiari) mi ritrovo a quest’eta ad essere deluso da tutti i miei coetanei.
Ho fatto un viaggio in America …dopo un lavoretto estivo qui in Italia (perché mi sono reso conto che non ho più avuto opportunità di viaggiare per colpa della mia situazione familiare ed economica ma soprattutto familiare… (odio la mia famiglia e non ho amici) ho solo una fidanzata che il giorno in cui ci molleremo avrò perso tutto per davvero. Quel viaggio doveva essere fonte di rinascita invece mi ha ucciso dentro, anche mentre viaggio ( la mia passione più grande ) non mi sento bene, sto male, mi sento solo, (io non ho passato la quinta liceo perché ero stufo della scuola dopo essere stato bullizato e preso in giro da coetanei e professori falliti e non ho intenzione di fare l’università) non ho nessun indirizzo al momento mi sento come se fossi in manette sul letto … le uniche mie passioni al momento sono la palestra i libri (leggerli e scriverli) ma se vado avanti così mollo anche queste poche cose belle che mi sono rimaste . Tutto questo per dire non importa se sei felice triste laureato appassionato di viaggi… comunque sei solo perché sono e saranno tutti sempre troppo occupati per stare insieme a te ecco perché finiamo per stare da soli e io non ho alcuna intenzione di farmi delle amicizie siccome si sono sempre rivelate obsolete e fittizzie .
E allora? Devi bastare a te stesso. Questo è il trucco. Fidati.
la solitudine deriva principalmente dal non aver più bisogno degli altri. un tempo, non solo nella preistoria o nell'antichità, ma anche fino a 1-2 secoli fa, senza parenti e amici eri morto, quasi nessuno poteva sopravvivere.
Oggi possiamo guadagnare online senza uscire di casa; abbiamo le pensioni per vecchi e invalidi che quindi possono non aver più bisogno di aiuto dalla famiglia; persino la prostituzione, che fatta in strada riunisce insieme le ragazze, oggi è fatta soprattutto al chiuso in casa da sole o al massimo con un'amica o un fidanzato...
La tecnologia poi ha ridotto di molto la necessità di muoversi, se devi comunicare qualcosa a qualcuno gli mandi un messaggio. Se ti muovessi potresti incontrare altre persone e creare nuove relazioni, ma oggi si esce solo se è proprio necessario. Anche semplicemente per fare la spesa sarà sempre più comune farsela portare a casa, come già si fa con pranzi e cene invece di andare al ristorante o in pizzeria.
In parte questo è anche positivo, perchè evita moltissima ipocrisia. In passato le famiglie rimanevano unite semplicemente per necessità, anche per questo non c'era il divorzio, avrebbe creato troppa instabilità, e una moglie abbandonata poi come si sarebbe mantenuta? Legami di sangue e amicizie erano importanti perchè io oggi difendo te e tu domani difendi me, non a caso la faida in italia oggi non esiste più, se non nelle organizzazioni mafiose, perrchè non c'è più bisogno di vendicare i parenti, sia perchè ci sono già i tribunali per quello, sia perchè non vale la pena rischiare la vita per quello.
è positivo il fatto che le relazioni oggi te le puoi scegliere. in passato nascevi in un posto, e probabilmente ti sposavi con una persona che viveva in quella strada o poco più lontano, passavi tutta la vita con essa e le tue conoscenze erano limitate alle persone che incontravi fisicamente. Oggi puoi pure fidanzarti con una brasiliana o una thailandese senza averla mai incontrata, puoi crearti reti di amicizie online che si possono tramutare anche in rapporti reali, insomma puoi scegliere tra milioni di persone, non sono tra le poche centinaia o migliaia di qualche paese o piccola città.
Mi ha colpito molto il tuo messaggio e soprattutto il punto che riguarda le donne ed è proprio vero: un tempo le donne erano meno autosufficienti e in un matrimonio ci restavano anche se non andava! Molti non avevano i mezzi per spostarsi, tranne in rarissime occasioni, e quindi alla fine tutto il tuo mondo era quella strada, quel paesino, quella città, quella famiglia piena di parenti che dovevi imparare a sopportare se alcuni non ti stavano a genio! Oggi abbiamo molta libertà, più scelta nel selezionare la nostra cerchia e anche più garanzie economiche ma rifletto spesso su queste tematiche: in passato si riusciva a creare legami più solidi e autentici, la vita ti portava ad essere più socievole e più indirizzato verso il prossimo. Oggi invece vige l'individualità e quei legami autentici sembrano svanire. Siamo davvero più felici nella nostra solitudine? È meglio soli che male accompagnati? Si certamente ma resteremo sempre con qualche vuoto dentro:, ti chiedi se sei davvero felice come credi e non riesci più ad aprirti nemmeno quando incontri gente davvero stimolante e positiva, come se metti un muro di diffidenza di fronte a tanta ipocrisia di cui il mondo credi sia afflitto. La nostra autosufficienza a livello psicologico ci aiuta da vero a vivere più felici? Nel regno animale molti gruppi vivono in branchi: gli elefanti ad esempio ( per citarne uno dei tanti) si fanno compagnia, mangiano, si aiutano e viaggiano tutti insieme. Per me tutta questa faccenda è un grande dilemma.....!
Tutto vero. Ma chiediamoci una cosa: è meglio?
La questione della madre single, ad esempio, non va vista dal punto di vista della madre, ma del bambino. Farsi portare la spesa a casa non è solo una fonte di risparmio di tempo, ma anche di pigrizia e di obesità.
Sottoscrivo tutto. E certamente perchè ho potuto fare esperienza diretta di come la necessità sia uno stimolo potente per creare legami.
Senza " necessità " non si fanno esperienze forti, solo superficiali. Mio padre aveva amici (? ) inseparabili tra gli ex commilitoni; avevano vissuto il pericolo e questo li univa anche dopo. Per sempre.
Saimon Luna arricchisce il quadro: la donna, l'orfano, la vedova, il povero non per niente erano nella Bibbia messi sotto la protezione speciale di Dio. Erano i più indifesi!
Per parte mia, io considero il mondo d'oggi molto migliore di quello di ieri. Non mi aspetto la perfezione da nessuno ( non lo sono io! ) ma vedo molta sensibilità in giro, tantissime persone che reagiscono al nichilismo in cui ci siamo infognati. E non ho mai in questo sperimentato una delusione .
Sarà solo fortuna?
Ciao.
Bello schifo
@@antonioborga4809 il mondo di oggi è meno duro, più comodo e più avanzato ( almeno nei paesi industrializzati) e questo va tutto a nostro vantaggio: la vita è più semplice, veloce, si vive più a lungo e più felici e realizzati rispetto a decenni fa. Oggi l'uomo si avvia verso una nuova consapevolezza, c'è più sensibilità Riguardo a tanti temi, siamo più responsabili, più aperti e meno bigotti e ignoranti ma pare anche più soli. Riguardo ai rapporti interpersonali e rimanendo nel tema del video, la solitudine dipende in gran parte dal timore del giudizio altrui ma anche in passato esisteva il giudizio altrui! Per esperienza personale ho visto persone tanto vicine per anni e anni e sparire senza motivo. La mia conclusioni è questa, probabilmente perché ho visto ripetersi questo circolo più e più volte: si creano legami forti quando si condivide qualcosa ( esperienze, vita ecc..) quando c'è tanto in comune o una necessità come appunto dicevi tu oppure perché si ha semplicemente bisogno. Non appena l'altro cambia ( vita, esperienze ecc..), ecco che non ha più interessi in comune con te e allora sparisce creando nuovi legami con gente affine a lui/lei. Forse un tempo la gente non cambiava tanto, la vita era più statica e questo permetteva anche legami più lunghi e solidi? Per creare legami dobbiamo essere spinti da un bisogno che va ben al di là dell' amore autentico? Mi sto facendo troppe pippe...... sicuramente chi sceglie la solitudine, oltre a temere il giudizio, ha capito questo meccanismo e decide di isolarsi.
Certo Marco, un video sull'introversione sarebbe utile, non solo interessante, proprio utile a conoscersi il che è fondamentale per stare bene.
Grazie del tuo lavoro!
Darei importanza anche alle persone anziane/diversamente abili magari vedove e senza figli che sono isolate dalla societa
Tipo sara goldfarb di requiem for a dream
Confermo, ho 18 anni ed è praticamente tutta la vita che mi isolo dal mondo chiundendomi in camera mia (esco solamente per la scuola), e il tempo passato da solo che fa pensare a diverse cose, come "uno inutile come che farà mai di buono nella vita" oppure "se mi succedesse qualcosa ci se ne accorgerebbe della mia assenza" e così via.
Con gli anni certi pensieri ti consumano
e con gli anni i pensieri diventano certezze, convinzioni, montagne... ti ricordo che hai 18 anni, fra 10 anni ne avrai 28, e te ne sentirai gia 30... e in questo breve tempo passi da essere ragazzino ad essere adulto, e non hai idea di quanto in fretta passa questo lasso di tempo!
Io sto bene da solo perché trovo troppo faticoso socializzare. Uscire, messaggiare, competizione, tutta roba che drena le mie energie in modo pauroso, quindi mi isolo per recuperarle. Purtroppo mi sento solo perché non ho modo di condividere nulla di ciò che mi piace e non riesco ad essere veramente me stesso mai.
Io sono nella tua situazione, in più ho anche la Sindrome Di Asperger che non aiuta, spero che gli alieni vengano a liberarci da questa società assurda 😂😐
Nella mia vita ho sofferto molto la solitudine. Quando ero ragazzino, vuoi per amicizie sbagliate, vuoi per timidezza mi sono sempre sentito solo e mi sono parecchio isolato. D'estate per esempio, i miei compagni di classe avevano una vita sociale... Beh, io no. Con l'inizio dell'università mi ero ripronesso di essere più aperto e così ho fatto però mi sono ammalato di una grave depressione (che ho ancora a 27 anni suonati) e lì ho perso molte amicizie. Adesso degli amici li ho anche se non tutti sono un modello di vita per me. Però ora come ora, avverto l'esigenza di prendermi del tempo per stare da solo perchè preferisco starmene per i fatti miei, raggiungere i miei obiettivi (lavoro, hobby, migliorare la mia anima ecc...) piuttosto che stare con le persone con cui, il più delle volte, si fanno cose superficiali o monotone. Si, probabilmente è sbagliato a 27 anni isolarsi (detto da un "ex-Hikikomori") però per me è più giusto così.. In più se devo conoscere persone che hanno il pattume al posto dell'anima meglio starsene da soli.
Ex hikikomori, come ne sei uscito?
@@Danieleplokkone per la morte di mia nonna che si ammalò di tumore. Fui costretto ad uscire di casa per andare a trovarla in ospedale... Quindi
“Meglio soli che mal accompagnati”, antico detto…
La saggezza!
La cosa che mi preoccupa di più è che molte cose stanno diventando semplicemente modi per fuggire dalla solitudine:
piaceri -> fuga dalla solitudine
animali da compagnia -> fuga dalla solitudine
introversione -> fuga dalla solitudine
Poi appena provi ad uscire e conoscere qualcuno le barriere all'entrata sono alte e si stanno alzando:
- ti accontenti di sparare cazzate?
- ti accontenti di comportamenti tribali?
- ti accontenti di aperitivi e serate in disco?
Altre alternative ci sono? Sì, prendersi la responsabilità, metterci impegno e creare un posto/gruppo/evento/situazione.
Però queste sono altre barriere all'entrata.
Trovare persone affini non solo a livello di interessi ma anche a livello caratteriale>>>
io il seguito del video sul tema lo vorrei conoscere! Buona giornata 💛
A me interessa davvero tanto questo argomento! Grazie Marco!
La società fa pena, e chi è davvero in grado di farne a meno, io lo rispetto.
E non fosse per il fottuto denaro taglierei totalmente i ponti, solo degenero spirituale e a lavorare.... li vedi la totale degenerazione delle persone,specie qui in Italia,dove ognuno calpesta l'altro per cosa? 100/200 € in più?
siamo la generazione che NON sa star sola, non siamo la piu sola
Ho amici, studio, cerco di crearmi un futuro, quando esco con i miei amici non si condivide niente se non alcol e sigarette o si condividono le misure del proprio successo.
Che senso ha avere degli amici se poi dentro ti porto ansie paure, che senso ha avere amici se non per condividere riflessioni?
@@Mizar-fz1xp mica cambi gusto di sigaretta elettronica o ristorante di come ti prepara la pietanza, le persone non sono cose che trovi al grande magazzino. Come fai a cambiare amici, mica ordini un deliveroo che passi dalla pizza al mcdonald.
Questi amici o ce li hai dall'infanzia/adolescenza o tramite loro ne hai acquisiti altri, sennò ti stai circondando di conoscenti, colleghi di lavoro, dirimpettai di condominio, clienti del bar. Non di amici, quello che sta chiedendo gypo. Persone con cui parlare, potersi togliere un dubbio, senza essere derisi o ignorati, perché si sta tutto il tempo a guardare il cellulare come zombie.
A quel punto meglio star solo.
Per uscire da questa situazione c'è una strada sicura: fare. Fare qualcosa di bello e di grande insieme. Non chiacchiere.
Il fare ti mette davanti alle difficoltà; queste ti obbligano a chiedere aiuto ( tu a loro e loro a te ) e a fidarti. La necessità è un crogiuolo che separa le scorie dall'oro ( l'amico , il partner ).
Ciao.
Video davvero ben fatto e strutturato! Ti prego fai anche la seconda parte dove parli delle soluzioni a tale fenomeno, sarebbe davvero utile!!!
è il risultato della sostituzione totale della religione e del romanticismo con il capitalismo, che è l'unica cosa che ci lega ma che di per sé non ha valori.
competizione tra maschi dove solo quei pochi che riescono a giocare per lungo tempo ce la fanno (spesso grazie a fattori esterni) dando l'illusione a tutti di farcela, creando enormi pressioni.
mentre le femmine sono cresciute in un enorme parco giochi, educate a prendere caramelle a seconda del loro stata d'animo, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
si dovevano creare nuovi valori come sostituzione alla religione
vero, ma il concetto di religione va fatto progredire con una maggiore consapevolezza del mondo pratico-scientifica e una dimensione emotivo-psicologica (e se vogliamo "spirituale") riguardante il che voglia dire essere umani e come le nostre azioni si rapportano gli altri e all'ambiente circostante.
Bingo! il resto son supercazzole
mai prendere caramelle,nemmeno dagli sconosciuti...fa venire la carie.
Secondo me è sbagliato attribuire alla religione un valore intrinseco. La religione è qualcosa di personale, non filosofico. Se cerchi qualcuno che dia la possibilità alle persone di stare insieme agli altri e di chiamare questa possibilità "valore".. Prendi una caramella anche tu. :)
A me interesserebbe molto il video su come superare la solitudine sociale, questo è stato veramente molto utile
Vivete la vita come volete e fatevi meno paranoie, soli non soli, l'essere umano è sempre alla ricerca di quello che non può avere, vivete punto e basta, sentirsi soli è solo un ulteriore paranoia data più dal fatto che ci preoccupiamo sempre sempre sempre di cosa pensano gli altri. A voi del pensiero degli altri ve ne deve fregare meno di zero(ma davvero non a parole) Dopo un po' non potrete fare a meno della solitudine credetemi, e comincerete a vedere il pensiero altrui incredulo del fatto che siate, ad esempio, in vacanza da soli, come banale, gretto, ignorante, poco elaborato. Non a caso è un pensiero del tutto italiano, gente che ha il terrore di star da sola ma che poi quando è in compagnia non fa altro che lamentarsi di chi gli sta attorno, perché anche se non lo ammetteranno mai, ha il terrore del giudizio altrui, quando in realtà l'unico giudizio che importa è il nostro. Da soli si sta da Dio. Saluti da Capo Verde 🇨🇻 (da solo)
un po'ed un po'...saluti da bologna in partenza sola per la grecia
Ciao Marco, credo che questo sia il video più importante che tu abbia mai fatto, almeno per me. Senza dubbio è un problema sociale diffuso e ti ringrazio perchè lo stai trattando. Sono impaziente di vedere il secondo video.
Io sono una persona molto introversa - INFP, se questa classificazione vale qualcosa. Non riesco facilmente a parlare con la gente (per dire, al liceo avevo difficolta' a chiedere il gesso al bidello), e quando sono in gruppo in genere, se non ho nulla da dire sto zitto (anche perche' il 90% di cio' di cui si parla e' puro chit chat, che io trovo poco stimolante).
Sono un figlio degli anni 80 - dunque non esattamente millennial - e vivo ad Amsterdam da ormai 4 anni, Devo dire che non mi sono mai sentito cosi' solo. Specialmente nei paesi nordici, e' particolarmente difficile conoscere persone (e a 40 anni piu' che a 20).
Purtroppo i social media hanno peggiorato tutto questo.
Un po' perche' oggi chi va nei posti ci va gia' col gruppo, non si va piu' al bar (quei pochi che resistono) a "vedere chi c'e'", oggi si va con gente con cui ci si e' accordati via whatsapp. Percio', in genere, io mi trovo a essere l'unico solo al tavolino, e se andassi a parlare con qualcuno che non conosco sarei preso per pazzo (anzi, secondo come, con tutte ste leggi anti molestie, potrei pure passare un brutto quarto d'ora).
Che sei solo te ne rendi conto la domenica, quando tutti i tuoi "conoscenti" pubblicano foto e video della loro gita in barca o del loro barbecue, e tu sei a casa a guardarti netflix o in qualche bar a bere l'ennesimo Negroni sperando di dimenticare tutto fino a Lunedi'.
I social, con gli algoritmi , ci fanno vedere solo cio' che ci gratifica (pure youtube ha tolto il "non mi piace"), ci fanno parlare solo con chi conosciamo, non ci fanno mai uscire dalla nostra bolla, e cosi' la gente tende a fare anche dal vivo. Ormai su tutti i social e' impossibile parlare con la gente che non ti segue a sua volta o non fa parte del tuo circolino.
Sono stato "Ghostato" senza una ragione precisa - semplicemente per il fatto di non essere "cool" - , da gente grande e vaccinata e pure con lavori di responsabilita'. Ormai il pulsante "Blocca" esiste anche nella vita reale.
Uno sconosciuto - o anche una persona semplicemente introversa - rappresenta una frattura nella nostra bolla, uno "Sforzo" psicologico a cui la gente non e ' piu' abiturata e che le persone non sono piu' in grado di sostenere. Specialmente se questo sconosciuto non ha un profilo instagram particolarmente interessante e non si porta dietro il codazzo di amici con cui farsi i selfie...
Anche il semplice confronto argomentativo e la semplice discussione non esiste piu'. Mentre prima andavi al Bar, dove c'era il tipo che magari ti stava un po' sulle scatole, ma lo dovevi comunque sopportare, oggi questo non succede piu'.
Non solo, ma le persone sono talmente abituate ad una esistenza virtuale, che manco ti trattano piu' col normale rispetto con cui tratteresti un altro essere umano, perche' per loro non lo sei, oggi vali meno di un cane.
Avete presente quando si maltrattavano gli animali perche' si pensava che non soffrissero? Ecco, oggi si fa la stessa cosa con gli uomini (ma non coi cani, al cane che ha fame, l'osso lo tirano).
Tu che non fai parte della mia bolla, dal momento che non sei amico di nessun mio amico, puoi esser trattato nella maniera peggiore, e ti si puo' mancare persino di rispetto (ho conosciuto gente che ha fatto finta di non vedermi quando gli stavo davanti o mi ha intimato di togliere una foto dai social perche' "apparivano" con me).
Alle volte ti senti proprio letteralmente invisibile, cosi' invisibile e poco importante che quando qualcuno fa qualcosa con cui "riconosce" la tua presenza, ti fa pure un po' strano.
Ovviamente, poi, e' tutto un cane che si morde la coda. Piu' sei solo, piu' ti frustri, piu' rimani solo. Solitudine che ha anche ripercussioni sull'ambito lavorativo (non ti senti stimolato, se non sei gratificato) e nell'ambito sessuale/relazionale (io sono piu' di due anni che non ho una relazione, escluso qualcosa di molto occasionale, o gente che per cui esisti solo quando n'ha voglia).
Ci sono persone che amano la solitudine, e anche io amo la solitudine a volte, ma quando e' una scelta. Purtroppo, avere questa scelta per molti e' un lusso che non si puo' permettere.
Pensiero molto profondo e condivisibile. È tutto scritto nell'agenda 2030. Trasformare le persone radicalmente, depersonificare le stesse, mettere ai margini le persone più fragili perché esse sono una minaccia per la società perfetta, che tuttavia, è già e sarà sempre piena di contraddizioni e di ingiustizie.
mi rispecchio in molto in quello che dici, io ho un profilo social e posto quello che sento, e probabilmente anche questo non fa aumentare la voglia di conoscermi. fortunatamente nessuno ha mai chiesto di togliere foto o quello che postavo, però sì la solitudine quando non è una scelta è molto brutta, gente che si fa sentire solo perchè sei un tappa buco, solo quando non sanno veramente cosa fare, sei sempre l'ultima scelta
Grazie mille anche per questo video
Un tema molto attuale ed importante e riflessivo. Grazie Marco. Ti abbraccio. Grazie che ci sei e ci spieghi tutti questi tempi. Sei una risorsa preziosa per tutti noi. Buon Natale. Marco.
Penso che le persone si isolano perché la società di oggi è falsa, quindi preferiscono rimanere il più possibile lontani dalla società.
E opportunista ,"mi sei amico fin quando ricavo qualcosa da te, quando non mi servi più ciao ciao"
@@gitanatzigana2863 Anche... è molto raro avere un amico sincero di sti giorni.
Può essere, in alcune circostanze.
Ciascuno si deve domandare se non è proprio lui il primo ad essere falso, a dire ciao ciao quando l'amico non serve, etc.
Che sia difficile trovare un amico non è cosa di oggi. Il proverbio è di tanti secoli fa: "Chi trova un amico... ".
Comunque bisogna saper stare in piedi da soli, almeno di norma. Altrimenti bisogna essere una mamma che accudisce un figlio disabile....
Altra cosa.
Ciao.
@@gitanatzigana2863 Anche materialista. È la società capitalista.
Hai parlato di me 🙋🏽♂️
Super interessante, non vedo l'ora del seguito .Grazie, Marco!
è la società odierna il vero costrutto sociale da cui bisogna guarire, non la "solitudine". va a finiere che poi le perone cominciano a crederci veramente
aspettiamo assolutamente il seguito Marco!! 🫂
Molti non soffrono di solitudine è che sono dipendenti dagli altri, hanno paura di fare le cose per conto proprio…tipo andare al cinema, al ristorante, in vacanza..siamo una società mediamente di bamboccioni cresciuti fino a 30 e oltre anni dentro casa con i genitori..questo è il problema
In realtà anche all'estero, dove i ragazzi a 18 anni vanno a vivere fuori casa, sono molto soli forse anche più di noi perché non hanno neanche forti legami con la famiglia. Almeno, questa è stata la mia esperienza negli ultimi anni
Ciao purtroppo la società italiana è fondamentalmente troppo critica indifferente e cattiva…Faccio un esempio: Tempo fa andai all’Oktoberfest in germania e rimasi sorpreso! Le ragazze mi venivano a parlare, la gente mi ha proposto di sedermi al loro tavolo, cose che in Italia non sono MAI successe
MAI! La nostra società solo dopo che uno muore dice: Poverino quanto era buono! Magari fino al giorno prima ignorava quella persona oppure la sfotteva! Questa è la verità o sbaglio?
@@andream4374 italia e" da evitare come la peste per lavoro economia ecc
eh mamma'e'mamma'...
@@andream4374 ma no,in e.romagna siamo socievoli...
L’umanità sta mettendo a durissima prova se stessa!Forse non uscirò vivo da un periodo come questo!Ne dovremo passare tante,per evolverci deve prima uscire tutto lo schifo,che già stiamo subendo da un bel po’!É un argomento incredibilmente vasto,per questo non scriverò tanto,mi piacerebbe più che altro parlare dal vivo con voi,c’è troppa roba da dire per potersi spiegare scrivendo!Il problema è che nella vita di tutti i giorni con chi puoi fare un discorso così?Per me sarebbe così eccitante potersi sedere in una sala dove ci sono altre persone che vogliono davvero affrontare l’argomento,questo sì che sarebbe un grande stimolo!Perché invece,nella vita di tutti i giorni le persone tutto vogliono fare, meno che affrontare questioni così grandi!Meglio parlare di cibo,di sport e di politica,o peggio ancora di niente,per la maggior parte della gente!
Ottima riflessione. Dal mio punto di vista non devi fartene un'ossessione porti queste domande. Il mondo va così, accettalo, altrimenti soccombi. Anche se fosse, qualora tu riesca a confrontarti con una cerchia di persone che la pensano esattamente come te, sareste in netta minoranza, semplicemente perché la gente non ci vede ed è "conformata" al mondo circostante.
Potreste organizzarvi e mettervi in contatto fra di voi, trovarvi di persona per parlare, stare insieme. Ci sono tanti ragazzi e ragazze che hanno bisogno di questo, di amicizie sincere e non conformate a una mondanità cinica con regole individualiste, dove la relazione dei conformati è una sorta di commercio relazionale fatto di frasi fatte.
Mi piacerebbe molto sentire il tuo punto di vista sull'introversione / estroversione
Ultimamente sto leggendo Quiet e offre degli spunti davvero interessanti ad esempio in una base di missili statunitense un generale é introverso e la frase che più mi ha stupido è : ho bisogno del mio tempo da solo o perdo perdo lucidità
Ogni introverso può riconoscevi
Leggi TIPI PSICOLOGICI di Jung😊 parla molto di introversi ed estroversi...credo sia partita da lui questa analisi
il mio problema è che mi sento come un alieno in mezzo alle persone,mi sembra come se il mio cervello fosse cablato in modo completamente opposto agli altri:il modo di parlare,i valori , l'approccio alla vita e alle cose di tutti i giorni,il modo di pensare,la sensibilità,mi sembra tutto opposto alla mente di chi mi circonda .QUello che io faccio,penso e dico non cambia in base all'ambiente ma è sempre costante;mi vestirei allo stesso modo anche se non avessi nessuno che mi guardasse,avrei gli stessi gusti anche se non appartenessi alla stessa classe sociale,la penserei allo stesso modo anche se fossi ricco invece vedo negli altri un comportamento costantemente guidato dallo scopo di inserirsi nel gruppo sociale nel modo migliore possibile,io non vedo identità nella maggiorparte di chi mi circonda ma solo persone che cavalcano la cresta dell'onda e che senza "l''onda" non sarebbero niente'.E' sempre agrodolce il sentimento che mi porta l'interazione sociale,la mia non è tristezza ma delusione negli altri e in me stesso: in me stesso perchè non mi spiego come sia possibile essere un tipo di carattere che difficilmente si trova in giro e che sto lentamente perdendo voglia e determinazione nel fare ciò che esce dalla mia zona di confort perchè non ne vedo il beneficio,negli altri perchè se io ho la sensibilità di vederei significati nietro un piccolo gesto,di apprezzare le piccole cose, perchè non possono averla anche gli altri? .MI convinco sempre di più che l'unico modo io cui posso uscire da questa situazione è trovare una persona o un gruppo di persone col mio stesso carattere con cui sentirmi me e non il me stesso che gli altri guardano.
Per quanto riguarda la solitudine maschile in russia non sono d'accordo su quanto tu asserisci quando la imputi ad una certa cultura della "virilità" perchè questa c'è sempre stata, ciò non ostante la solitudine maschile è nel tempo aumentata, quindi deve esserci stato un altro fattore esterno. Questo io lo imputo al fatto che i giovani russi sono loro malgrado esposti ad una certa subcultura occidentale attraverso i media che spinge i maschi ad essere sempre più insicuri, ed è proprio l'insicurezza, secondo il mio modesto parere, a giocare un ruolo fondamentale nell'isolamento involontario. Detto questo voglio ringraziarti per i tuoi preziosi video. Grazie !
Simone Pavan concordo completamente con la tua analisi. Aggiungo che non è così solo in Russia... non è un caso che le società meno affette da queste problematiche sono quelle meno esposte a forme di "occidentalizzazione mediatica".
@@astroch3949 Si, corretto, grazie per la precisazione.
@@simonepavan4162 Sei russo ?
io credo dipenda anche dalla famiglia italiana.
@@af5433 No
Credo che ormai si apprezzi più un amicizia virtuale sui social che fisica, la prima molto meno impegnativa ed evasiva, la seconda comporta impegno costante e compromessi.
Purtroppo siamo in una societa difficile :(
Poi ci sono io... Che durante il periodo 20/21 scopro il mio attuale maestro di scrittura e inizio il mio percorso artistico XD. La gente semplicemente non sa che farsene del proprio tempo al di fuori della scuola/lavoro perché non insegnano come usarlo, ANZI, adesso ti dicono che deve essere speso per prepararsi alla Scuola/lavoro. Riempiendo se stessi solo tramite l'apprezzamento dato dal voto/compenso remunerativo.
bravooooooooooooooooo
Ciao Marco, sei sempre chiaro ed esaustivo su qualsiasi tematica. Mi piacerebbe un video che affronti il discorso sull'essere introversi. Grazie!
0:57 mi trovo in disaccordo con la parola unicità.(parlo a livello personale)
Una persona può essere molto banale, senza caratteristiche particolari e comune.
Io credo che il fattore che cerca una persona sia quello della condivisione.
Si cerca quella persona che vede il mondo come te, quella che ha i tuoi stessi interessi e soprattutto quella che può darti qualcosa in cambio a livello emotivo o culturale.
Parlare di unicità secondo me si rischia di enfatizzare troppo le "bellissime" vite che si vedono sui social e di definire uniche delle vite che purtroppo non sempre lo sono.
Immagino di aver comunque ripetuto la tua definizione, ma quella parola "unicità" ha innescato il mio pensiero.
La mia intenzione non era quella di provocare, semplicemente tendo a essere realista e credo che l'idea di unicità(bella o brutta) possa essere controproducente.
Molto interessante, grazie mille!
Un altro tema parzialmente toccato è il nuovo modo di costruire le città: un tempo si avevano i negozi di quartiere che creavano comunità mentre adesso si fanno gli acquisti in rete o nei centri commerciali dove c'è un non rapporto.
Un video sull’approfondimento di introversione e estroversione secondo me sarebbe molto positivo poiché penso ci sia ancora molta ignoranza riguardo questi temi..👌🏻👌🏻
penso che il grosso dei danni lo facciano i social che ne parlano in maniera poco obbiettiva, soprattutto dagli account di psicologia.
Ragazzi ..Sapeste quanto mi dispiace sapervi così provati da tante cose di questo mondo. È poco ma vi sono vicino, vi penso spesso. Con infinito affetto
PS: bravo Marco
Anche i social comunque hanno contribuito alla cosa. Però bisogna dire che in realtà come strumento bisogna saperli usare, e non farsi usare
@@universo5564 Esatto
Grazie Marco, video molto interessante
Fun-fact: nella sezione commenti di questo video molto probabilmente si concentra il meglio dell'umanità.
@Manu ed è qui che quel "molto probabilmente" di prima si rivela molto utile
@Manu amico accomplessato, trovo veramente ironico (trattasi di ironia di alto livello) che volendo fare un complimento, ho attirato l'attenzione di un esemplare di pregiudizioso passivo-aggressivo. Questo sì che è uno spettacolo della natura!
Detto ciò, ti auguro di trovare la pace.✌
Essere maschi e non essere belli sono tra i principali fattori di rischio per la solitudine.
No
La mia vicina ha il figlio 14 anni...lasciato quasi 24 ore al giorno davanti un pc a giocare. Oggi come compagni unica cosa che hanno le nuove generazioni sono i social con i loro "10 mila amici". E poi ci sono io, 42 anni sposato che da sfigato quale sono, ho solo 2 amici che frequento da 36 anni. Tutti gli altri sono conoscenti. E sono pure senza social...
Meglio pochi ma buoni. Non è questione di essere sfigati, quelli sono la maggioranza che pensano di essere sempre e a prescindere, al centro dell'attenzione, e credono nei casi più patetici, di essere al centro dell'universo!
Ciao Marco, mi interesserebbe moltissimo un video sull'introversione, così come è stata teorizzata da Jung in Tipi psicologici (1921) 🙂
Il livello di livore ed incattivimento nei maschietti qui...fa comprendere tante cose...
Si, che le donne di oggi sono una massa di stronze egoiste, ma a me non interessa, tanto neanche ci perdo tempo a corrervi dietro, tutta fatica sprecata, vado a pagamento e ciao🤗😇💦
Fa comprendere che il mondo di oggi causa frustrazione in molti giovani (special modo maschi). Ma essere frustrati per qualcosa che fa male non la considererei una colpa.
@@pischarris2 ah quindi non e'il caso di curarla invece di riversarla su altri ...come le donne?e poi non e'solo sfrustrazione,c'e'del patologico e nessuno ne fa una colpa.
@@chiarac980 certo che è il caso di curarla ma non sempre se ne esce. Psicologi e psichiatri non hanno la bacchetta magica. Però amen, quest'è...
@@pischarris2 eh lo so purtroppo,ma non si puo'permettere che si fomenti ...peggiorando la situazione anche in altri.
Ragazzi, potrei essere vostro padre, vedere sto video mi ha fatto riflettere, la mia generazione ha delle grosse colpe nei vostri confronti, mi scuso per questo, vorrei solo consigliarvi però di cercare di arricchirvi spiritualmente prima che materialmente, spero che la vostra generazione possa fare meglio della mia
Inizio col dire che mi ritengo fortunata: ho un ragazzo che non ha paura di aprirsi con me, pochi ma buoni amici e trovo sempre persone con cui parlare dei miei problemi. Sostanzialmente non sono sola. Ma mi è capitato di sentirmi così in passato. Anche se sono una persona che ama la solitudine (sono introversa) e ha bisogno di stare sola c'è un enorme differenza tra il volere stare soli per un po' e non sentirsi capiti da nessuno. Ho notato che molti soffrono di questo tipo di solitudine e l'ho visto in molti giovani dove vivo al momento (Olanda). Magari hanno 20 amici, ma nessuno con cui parlare di cose significative e personali.
Secondo me il segreto è trovare le persone giuste e tenersele strette. Queste persone devono essere buone, capaci di ascoltare e affidabili. Non ce ne sono tantissime, ma ci sono :) e ve ne bastano poche per non essere più soli e incompresi
Che commento ridicolo.
@@cambiare_idea5374 Ottimo, mi fa piacere soprattutto perché hai argomentato 😅
@@merlokiii le persone giuste, capaci di ascoltare ed affidabili sono solo gli psicologi/psicoterapeuti, ma solo perché sono pagati per cercare di farti comprendere te stesso. Il resto, anche se fosse, è solo un fuoco di paglia perché poi prevarrà sempre l'istinto umano ad agire e a pensare al proprio tornaconto personale.
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è il primo video che vedo di questo canale e devo dire molto interessante Nuova iscritta :)
Il tema è molto interessante. Mi piacerebbe anche introdurre il discorso smartphone, mi spiego, sono nata negli anni 80 e fino ai venticinque anni per me un cellulare era un cellulare, fine. In compagnia ci si guardava in volto e basta, al massimo si mandava un messaggio veloce. Ho notato ultimamente che invece chi ha avuto accesso agli smartphone fin dalla tenera età anche in compagnia fa fatica a distogliere lo sguardo da questi. Anche a livello relazionale come impatta l'uso di questi dispositivi? Non stiamo diventando tutti più alienati? Insomma sto affrontando un argomento complicatissimo alla carlona ma mi piacerebbe che qualcuno lo approfondisse.
Ovvio che si, lo smartphone è una droga
Anche io sono nato negli anni '80, e ho notato la stessa cosa, anche se in maniera leggermente minore vedo che sta impattando anche i nostri coetanei e anche chi è più grande di noi. Capita anche sempre più di rado che le persone spendano del tempo per fare due passi con te e chiaccherare, ora ci si manda due messaggi su WhatsApp e poi finita lì.. manca sempre più l'interazione faccia a faccia anche con persone che vivono vicine.
Grande! Gloria a Dio.
Ti abbraccio dagli Abruzzi, forti e gentili.
Forza Italia, l'insieme degli Italiani, sempre.
Francesco
Tematica cruciale!!
È parte dell'essenza dell'Uomo.
C'è uno studio islandese molto interessante che ha risolto molto problemi negli adolescenti e giovani.
Ciao! Puoi linkare lo studio?
Dove
Il video sull'introversione è super importante
È molto semplice, è ciò che vogliono i signori di Davos.
Applausi
Tutto questo discorso parte da un presupposto che non per forza è quello giusto nella vita ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole anche di isolarsi l’unica cosa che conta è che non sia un peso per la società se riesci a mantenersi rimanendo isolato è unsua scelta dire che questa cosa sia sbagliata o non costruttiva è soltanto una convenzione sociale del passato i tempi cambiano le persone cambiano il modo di vivere cambia
Posso sapere una cosa? Al minuto 18 Crepaldi cita l'edonismo e dice che ci stiamo avviando verso (grazie a Netflix, video giochi, app et similia) forme praticamente autarchiche di piacere che ci portano a stare in casa più volentieri che altrove. Ora, siccome anch'io pratico questa forma di 'edonismo autarchico', e sono circa vent'anni, e mi fa stare bene, perché dovrei sentirlo come un disagio?
Perchè magari ti ricarica momentaneamente ma andando avanfi con la tua vita potresti trovarti in dei momenti dove sei scarico e non ti funxiona piu di ricaricarti in quel modo. Può essere anche per motivi stupidi tipo un cambio di rotta su netflix di serie che non ti piacciono e non riesci a ricaricarti. Mentre sviluppando interazioni sociali quelle si autorigenerano di energia.
Perché te lo dice la società!
Super interessante. Vorrei vedere un un video-seguito perché l’argomento mi interessa personalmente: in passato ho vissuto anche io un periodo di profonda solitudine, da cui fortunatamente ne sono uscito
Io da solo sto da dio!
siamo in 2
Siamo in 3
Siamo in 4 😂
5 👋
Se dovessi scegliere tra stare tra i miei amici idioti e stare da solo, preferirei stare da solo.
Essere soli equivale ad essere divisi.. divisi siamo deboli, divide et impera.
perchè, invece di prendere le cose come vengono (come si faceva ai tempi della mia adolescenza, negli anni '80), vi fate troppe pippe mentali ed anche vi fate troppe domande, alle quali spesso non ci sono risposte.
convincetevi: le cose sono così e basta, non c'è perchè e continuare a cercare significati che non ci sono vi rende anche incredibilmente scoccianti.
90 minuti d'applausi
Bravo!😊
L’articolo parla di millennials, ma con questo termine si considerano le persone nate tra il 1981 e il 1996, quindi giovani ma non certo adolescenti. Questo dato anagrafico forse rende il senso di solitudine più profondo di un semplice disagio dell’adolescenza (dove spesso non ci si sente compresi dagli altri perché di fatto non ci si comprende per primi).
Il giudizio sociale era molto più pressante in passato essendo capace di condizionare anche la percezione che si aveva di tutta una famiglia e non del singolo individuo. C’erano però delle regole ben chiare e conosciute da tutti per il corteggiamento, il rapporto con i superiori, con gli amici che avevano il pregio di “semplificare” alcuni aspetti delle vita quotidiana, questo al contrario di oggi dove la società sembra appiattita in nome di un’uguaglianza (ottima a livello etico ma deleteria nella comprensione dei meccanismi relazionali) e l’uso del “tu” è diventato comune anche verso i docenti universitari (quando un tempo si usava il “lei”) o non si sa se la tipa conosciuta in discoteca ti chiamerà o se devi essere tu a chiamare (un tempo avrebbe chiamato lui perché la pressione sociale non permetteva a una donna onesta di cercare l’uomo). Prima o poi ci abitueremo 😅
Continuate a dare retta a i vari social👍🏻
Credo nei rapporti solidi, inossidabili, genuini e di fiducia. Le ultime generazioni hanno investito su rapporti troppo superficiali ed hanno scelto partners di vita in base a criteri sbagliati ( la donna oggetto o l’ uomo ‘status’ oppure per gusti musicali simili o affinità culturali sottovalutando connessioni ed affinità elettive, subconscie, innate, confermate da scelte consapevoli e ragionate. I rapporti vanno coltivati. Bisogna confidarsi ed aprirsi con chi si ama.
Direi che anni fa era molto più pesante lo stereotipo di donna oggetto e uomo status :/
Ciao Marco bentornato anche a me sta molto a cuore il tema della solitudine✨😊😑
Ti consiglio di vedere il video di Gioco Amaro
@@Erika-pc6vx io Consiglio di guardare i video che voglio io👍👍✨
@@canaleTH-camasperger ok ma stai calma