Prima di tutto, brava Viola; poi è tristemente vero che moltissime micro realtà imprenditoriali decidono di non crescere perché il costo del lavoro diventa una tagliola spesso insuperabile a fronte del rischio di mercato che lo stesso piccolo imprenditore dovrà sempre e dico sempre sopportare per proteggere il proprio budiness ed i propri dipendenti, quando, per puro lusso, se li potrà permettere. Perdona lo sfogo. Continua così
Ottime pillole di economia, molto esplicative. Ritornando sul tema del cuneo fiscale, se questo è un fenomeno esogeno distorsivo indotto, l'attuale riforma in discussione in parlamento, che mira alla diminuzione del cuneo fiscale, su quali leve agisce? diminuisce i contributi del singolo soggetto e/o riduce il gettito per lo Stato? In entrambe i casi mi sembrano effetti, necessari, ma contro producenti sia per il singolo soggetto sia per lo Stato (supposto che le tasse siano ovviamente indirizzate al bene collettivo), perché si riduce la prestazione pensionistica, da un lato, e dall'altro si riduce il gettito vs lo Stato riducendo, certo, l'effetto distorsivo del cuneo fiscale ma non lo elimina, correggendo poco l'effetto sul prezzo/stipendio (ovviamente non considerando l'attuale exploit inflazionistico); sbaglio ?🤔😏
Bellissimo video Viola, ma ho un dubbio/domanda…perché sembra, nella percezione di chi acquista, che un bene che costa di più abbia più valore? In pratica se nella curva di offerta decido che una mela costa 2 cent, ma poi ne metto una che costa 50 cent, probabilmente chi compra è disposto a pagare per la seconda, forse perché la considera migliore. Riassumendo, perché se una cosa costa molto poco non è detto che il consumatore sia disposto a comprarla?
Ciao Stefano, grazie mille per il commento. Provo a rispondere alla tua domanda sul perché, nella percezione di chi acquista, un bene che costa di più sembra avere più valore. Essenzialmente è una questione psicologica, e quindi di marketing. Un consumatore potrebbe preferire una mela Melinda a 50 centesimi piuttosto che una mela Eurospin che ne costa 2 per il “semplice” fatto che il marketing e la pubblicità fatti da Melinda lo hanno convinto che quella mela vale di più. Se ti trovassi di fronte a due beni assolutamente identici, ovviamente preferiresti quello che costa di meno. Non a caso, nel modello di domanda e offerta l’ipotesi è che i beni siano perfettamente identici. Però, nella realtà, se vai al supermercato e vedi che una bottiglia di vino costa 3 euro mentre un’altra ne costa 10, prima di tutto penseresti (a ragione) che i due prodotti non sono identici, e poi ti potresti chiedere “perché dovrebbero vendere questo vino a soli 3 euro, se non per invogliare la gente a comprarlo nonostante la scarsa qualità?”. Così spero di aver risposto anche alla domanda che mi hai fatto quando chiedevi “perché se una cosa costa molto poco non è detto che il consumatore sia disposto a comprarla?” 😊
Ciao Viola Ti chiedo se possibile parlare da quali tasse (costi) sia composto il prezzo finale della benzina. Comprendere al meglio il meccanismo relativo ai costi sulla benzina che tutti noi paghiamo sarebbe interessante, almeno per me.
Bel video, molto chiaro. Non ho capito solo una cosa: come mai la perdita netta (o cuneo fiscale nel mercato del lavoro, come hai ben detto) è imprescindibile dalla tassazione?
Grazie, mi fa piacere che il video ti sia piaciuto! Riguardo la tua domanda, la perdita netta è una conseguenza naturale della tassazione, è imprescindibile per costruzione. In altre parole, è una conseguenza che sorge come effetto delle ipotesi del modello. Spero di averti aiutato!
Nell'ipotesi di modello non si tiene conto degli effetti della parte buona, si analizzano solo i costi sociali dell tassazione. La parte buona ad esempio è questa. Supponiamo che il datore in questo caso è un azienda che produce chip. Ha bisogno di assumere personale molto specializzato e formato, ad esempio ingegneri. Ora in assenza di "tassazione", dato che questi nessuno ha pagato la formazione, dovrà pagare la loro formazione che dato che è un singolo agente, per un semplice effetto di scala, paghera di più se avesse pagato un tassa collettiva.
Bel cherry picking. Non voglio entrare nella discussione teorica legata al problema del free rider, del benessere economico etc. che riduce la tua opinione in merito all'argomento a quella di un meccanico sull'utilità dei vaccini. Nell'esempio tuo dei lavoratori, si da per scontato che i lavoratori abbiano un certo grado di preparazione che incontra la richiesta del datore. Il problema è chi forma questi potenziali lavoratori e chi paga l'istruzione?
Sono combattuto, perché se da una parte è vero che chi fa divulgazione ha il dovere (almeno morale) di tenere un approccio oggettivo all'argomento, dall'altra credo che su internet servirebbe un po' più di relax nei commenti, alla fine ha anticipato il tutto con un "ecco perché IO odio le tasse". E lo dico da persona che ama la cosa pubblica e l'intento sociale sottointeso nelle tasse, quindi per coerenza vorrei che tutti le pagassero insieme a me, invece di cadere nel tranello dell'evasione. Forse quello che mi perplime è il fatto che in economia si definisca "benessere" un'entità che è solo un sottoinsieme del benessere reale, è un'approssimazione normale nelle discipline, ma come hai detto tu, l'istruzione non è contemplata. E forse alla fine mi chiedo se il nostro benessere si possa misurare attraverso l'atto della compravendita. Ma fondamentalmente conosco zero di economia 😅
Vorrei fare una precisazione, perché le critiche e i commenti costruttivi sono assolutamente apprezzati, ma in questo caso temo che sia stato frainteso in parte il senso del video. Il modello di tassazione di cui ho parlato non è stato inventato da me e sopratutto non è stato da me distorto al fine di raggiungere una determinata conclusione, tantomeno esortare all'evasione fiscale. In base al modello, le tasse generano una perdita di benessere nel sistema in cui vengono applicate, e il senso del video era di inserire all'interno del dibattito sulle tasse una considerazione puramente economica a cui magari, di solito, non si fa riferimento. Ovviamente si possono mettere in dubbio le ipotesi alla base di modelli consolidati (anche se ci andrei con cautela) ma non vedo la necessità di alterare l'intento di un video divulgativo in modo del tutto arbitrario. A meno che del video non si sia capito nulla.
Mi scuso perché credo mi sia uscita male, Viola, il video mi è piaciuto molto e l'ho trovato superinteressante. Quando dico che serve più relax intendo dire che per l'appunto hai dato un titolo che già mette le mani avanti, sottolineando che è un tuo pensiero e sul discorso dell'evasione la mia era più una riflessione generale: è evidente che non stessi suggerendo questa pratica 😅! Il mio essere combattuto, invece, è più attinente all'etica (dato che non so niente di economia), perché al di là del presunto cherry picking (che per me non lo è, ripeto) il mio dubbio è sulla definizione di "benessere" in materia economica, perché non sempre una facilitazione del consumo è positivo in termini generali, si pensi all'ambiente per esempio che nella teoria non è contemplato. Invece, sull'aspetto delle assunzioni l'ho trovato più interessante come concetto, perché viviamo in un paese che ha un serio problema di disoccupazione, parlo da giovane imprenditore. Quindi niente, grazie per questo video e perdona il fraintendimento. Buona domenica
@@silviofei2942 i tuoi commenti sono sempre costruttivi e apprezzatissimi Silvio, non c'è bisogno che ti scusi. Con il mio commento mi riferivo più all'altra persona che ha commentato, ma non c'era modo di taggare solo lei. Sono contenta che il video ti sia piaciuto, buona domenica a te!
Come rendere semplice un sistema complesso (o definito tale). Brava Viola, grazie
Bravissima grazie molto chiaro e graficamente ben rappresentato una sana riforma fiscale sarebbe urgente e necessaria
Prima di tutto, brava Viola; poi è tristemente vero che moltissime micro realtà imprenditoriali decidono di non crescere perché il costo del lavoro diventa una tagliola spesso insuperabile a fronte del rischio di mercato che lo stesso piccolo imprenditore dovrà sempre e dico sempre sopportare per proteggere il proprio budiness ed i propri dipendenti, quando, per puro lusso, se li potrà permettere. Perdona lo sfogo. Continua così
Ottime pillole di economia, molto esplicative. Ritornando sul tema del cuneo fiscale, se questo è un fenomeno esogeno distorsivo indotto, l'attuale riforma in discussione in parlamento, che mira alla diminuzione del cuneo fiscale, su quali leve agisce? diminuisce i contributi del singolo soggetto e/o riduce il gettito per lo Stato? In entrambe i casi mi sembrano effetti, necessari, ma contro producenti sia per il singolo soggetto sia per lo Stato (supposto che le tasse siano ovviamente indirizzate al bene collettivo), perché si riduce la prestazione pensionistica, da un lato, e dall'altro si riduce il gettito vs lo Stato riducendo, certo, l'effetto distorsivo del cuneo fiscale ma non lo elimina, correggendo poco l'effetto sul prezzo/stipendio (ovviamente non considerando l'attuale exploit inflazionistico); sbaglio ?🤔😏
Bellissimo video Viola, ma ho un dubbio/domanda…perché sembra, nella percezione di chi acquista, che un bene che costa di più abbia più valore? In pratica se nella curva di offerta decido che una mela costa 2 cent, ma poi ne metto una che costa 50 cent, probabilmente chi compra è disposto a pagare per la seconda, forse perché la considera migliore. Riassumendo, perché se una cosa costa molto poco non è detto che il consumatore sia disposto a comprarla?
Ciao Stefano, grazie mille per il commento.
Provo a rispondere alla tua domanda sul perché, nella percezione di chi acquista, un bene che costa di più sembra avere più valore.
Essenzialmente è una questione psicologica, e quindi di marketing. Un consumatore potrebbe preferire una mela Melinda a 50 centesimi piuttosto che una mela Eurospin che ne costa 2 per il “semplice” fatto che il marketing e la pubblicità fatti da Melinda lo hanno convinto che quella mela vale di più.
Se ti trovassi di fronte a due beni assolutamente identici, ovviamente preferiresti quello che costa di meno. Non a caso, nel modello di domanda e offerta l’ipotesi è che i beni siano perfettamente identici.
Però, nella realtà, se vai al supermercato e vedi che una bottiglia di vino costa 3 euro mentre un’altra ne costa 10, prima di tutto penseresti (a ragione) che i due prodotti non sono identici, e poi ti potresti chiedere “perché dovrebbero vendere questo vino a soli 3 euro, se non per invogliare la gente a comprarlo nonostante la scarsa qualità?”. Così spero di aver risposto anche alla domanda che mi hai fatto quando chiedevi “perché se una cosa costa molto poco non è detto che il consumatore sia disposto a comprarla?” 😊
Ciao Viola
Ti chiedo se possibile parlare da quali tasse (costi) sia composto il prezzo finale della benzina. Comprendere al meglio il meccanismo relativo ai costi sulla benzina che tutti noi paghiamo sarebbe interessante, almeno per me.
Grazie per il suggerimento ! 😁
Bel video, molto chiaro. Non ho capito solo una cosa: come mai la perdita netta (o cuneo fiscale nel mercato del lavoro, come hai ben detto) è imprescindibile dalla tassazione?
Grazie, mi fa piacere che il video ti sia piaciuto! Riguardo la tua domanda, la perdita netta è una conseguenza naturale della tassazione, è imprescindibile per costruzione. In altre parole, è una conseguenza che sorge come effetto delle ipotesi del modello. Spero di averti aiutato!
Nell'ipotesi di modello non si tiene conto degli effetti della parte buona, si analizzano solo i costi sociali dell tassazione.
La parte buona ad esempio è questa.
Supponiamo che il datore in questo caso è un azienda che produce chip.
Ha bisogno di assumere personale molto specializzato e formato, ad esempio ingegneri.
Ora in assenza di "tassazione", dato che questi nessuno ha pagato la formazione, dovrà pagare la loro formazione che dato che è un singolo agente, per un semplice effetto di scala, paghera di più se avesse pagato un tassa collettiva.
Bel cherry picking.
Non voglio entrare nella discussione teorica legata al problema del free rider, del benessere economico etc. che riduce la tua opinione in merito all'argomento a quella di un meccanico sull'utilità dei vaccini.
Nell'esempio tuo dei lavoratori, si da per scontato che i lavoratori abbiano un certo grado di preparazione che incontra la richiesta del datore.
Il problema è chi forma questi potenziali lavoratori e chi paga l'istruzione?
Sono combattuto, perché se da una parte è vero che chi fa divulgazione ha il dovere (almeno morale) di tenere un approccio oggettivo all'argomento, dall'altra credo che su internet servirebbe un po' più di relax nei commenti, alla fine ha anticipato il tutto con un "ecco perché IO odio le tasse".
E lo dico da persona che ama la cosa pubblica e l'intento sociale sottointeso nelle tasse, quindi per coerenza vorrei che tutti le pagassero insieme a me, invece di cadere nel tranello dell'evasione.
Forse quello che mi perplime è il fatto che in economia si definisca "benessere" un'entità che è solo un sottoinsieme del benessere reale, è un'approssimazione normale nelle discipline, ma come hai detto tu, l'istruzione non è contemplata.
E forse alla fine mi chiedo se il nostro benessere si possa misurare attraverso l'atto della compravendita.
Ma fondamentalmente conosco zero di economia 😅
Vorrei fare una precisazione, perché le critiche e i commenti costruttivi sono assolutamente apprezzati, ma in questo caso temo che sia stato frainteso in parte il senso del video. Il modello di tassazione di cui ho parlato non è stato inventato da me e sopratutto non è stato da me distorto al fine di raggiungere una determinata conclusione, tantomeno esortare all'evasione fiscale. In base al modello, le tasse generano una perdita di benessere nel sistema in cui vengono applicate, e il senso del video era di inserire all'interno del dibattito sulle tasse una considerazione puramente economica a cui magari, di solito, non si fa riferimento. Ovviamente si possono mettere in dubbio le ipotesi alla base di modelli consolidati (anche se ci andrei con cautela) ma non vedo la necessità di alterare l'intento di un video divulgativo in modo del tutto arbitrario. A meno che del video non si sia capito nulla.
Mi scuso perché credo mi sia uscita male, Viola, il video mi è piaciuto molto e l'ho trovato superinteressante.
Quando dico che serve più relax intendo dire che per l'appunto hai dato un titolo che già mette le mani avanti, sottolineando che è un tuo pensiero e sul discorso dell'evasione la mia era più una riflessione generale: è evidente che non stessi suggerendo questa pratica 😅!
Il mio essere combattuto, invece, è più attinente all'etica (dato che non so niente di economia), perché al di là del presunto cherry picking (che per me non lo è, ripeto) il mio dubbio è sulla definizione di "benessere" in materia economica, perché non sempre una facilitazione del consumo è positivo in termini generali, si pensi all'ambiente per esempio che nella teoria non è contemplato.
Invece, sull'aspetto delle assunzioni l'ho trovato più interessante come concetto, perché viviamo in un paese che ha un serio problema di disoccupazione, parlo da giovane imprenditore.
Quindi niente, grazie per questo video e perdona il fraintendimento.
Buona domenica
@@silviofei2942 i tuoi commenti sono sempre costruttivi e apprezzatissimi Silvio, non c'è bisogno che ti scusi. Con il mio commento mi riferivo più all'altra persona che ha commentato, ma non c'era modo di taggare solo lei. Sono contenta che il video ti sia piaciuto, buona domenica a te!
👏👏👏👏👏👏👏👏👏😈🐥🐤🐣🦔🐹🐁😛👋🐵🐨🐇🐀😉🐿🦊🐭🐦🦎🐰🐼🐺🐱