3 NOVEMBRE 2022 ACCENZIONE FIAMMA ARDENTE

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  • เผยแพร่เมื่อ 8 ก.พ. 2025
  • TORTONA 3 NOVEMBRE 2022 ACCENZIONE FIAMMA ARDENTE IN ONORE DEL MILITE IGNOTO GRUPPO ANMI DI TORTONA
    Tortona giovedì 3 novembre 2022 in piazza Duomo sul sagrato della cattedrale alle ore 19.00 è iniziata la cerimonia per ricordare il 103° anniversario della vittoria alla fine della prima guerra mondiale.
    Il sindaco di Tortona Federico Chiodi ha acceso la fiamma segno della vita eterna, a ricordo dei caduti di tutte le guerre. Presenti le associazioni d'arme e le autorità civili e militari.
    Domani il via la manifestazione principale a ricordo del 4 novembre 1919 termine del conflitto.
    Dichiarazione del Generale Armando Dias Capo delle forze Armate che sanciva la fine del conflitto.
    «Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12; Bollettino di guerra n. 1268
    La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.»
    (Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito)

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