Grazie di cuore prof, prima di iniziare l'università non sapevo quasi nulla delle materie "matematiche", grazie a lei sto recuperando in tempo relativamente breve e mi sta aiutando moltissimo a capire questi concetti
Ciao, bella lezione e spiegazione chiara, ho una domanda... nel caso delle discontinuità di seconda specie, devono essere entrambi i limiti (sia destro che sinistro per x->xo) della funzione a dare come risultato = "non esiste" oppure basta che solo da un lato non esista il limite ? Grazie in anticipo!
Buonasera professore, le volevo chiedere quando una funzione è estendibile per continuità solo da destra o da sinistra e in tal caso quando è derivabile?
Buona sera prof, al minuto 6:48 circa perché calcola il limite destro della funzione se è definita nel punto zero? Non si sarebbero dovuti calcolare i limiti destro e sinistro della funzione solo ed esclusivamente nel tratto in cui non era definita in zero?
Buonasera Luigi se ci fa caso dopo il limite destro considero anche il limite sinistro .Li ho calcolati entrambi ma considerando le relative restrizioni
Grazie mille Prof., in quale lezione è stato spiegato il limite tendente a X da destra o da sinistra? Me la sono persa. Grazie in anticipo e complimenti
Buongiorno , il concetto di limite destro e sinistro rispecchia le stesse caratteristiche di limite . Quando dico " limite per x che tende a 4 " sta a significare che il limite lo sto facendo sia dalla destra che dalla sinistra . Ma ci sono casi in cui il limite dalla festa e dalla sinistra sono diversi .Ad esempio per la funzione 2^(1/x) il limite per x che tende a zero dalla destra risultata + infinito (basta applicare le solite regole di calcolo ) mentre il limite per x che tende a zero dalla sinistra risulta zero . Esiste una lezione dedicata al calcolo dei limiti (indipendentemente se destro o sinistro o a infinito ) che dura circa 70 minuti . Probabilmente l'avrà già visionata .In caso contrario mi faccia sapere e le posto il link . Buona giornata .
Prof ma quindi andando a prolongare la funzione , quindi scrivendone un altra per togliere la discontinuità , in quel punto la funzione diventa continua?
Buonasera prof. Mi scusi ma all'università la discontinuità di seconda specie la definiscono diversamente e la chiamano discontinuità di infinito. Cosa mi può dire al riguardo? Grazie
@@salvoromeo Mi permetto di evidenziare il comprensibile disagio che gli studenti spesso incontrano nello studio relativo ai diversi tipi di discontinuità, i quali, purtroppo, non sono definiti in modo univoco. Nel contesto liceale, si fa riferimento a discontinuità di prima, seconda e terza specie, mentre in ambito universitario si parla spesso di discontinuità di primo o secondo tipo, o di discontinuità eliminabile. La confusione deriva dalla scelta dei punti singolari: nel primo caso, tali punti possono anche non appartenere al dominio della funzione, mentre nel secondo caso è essenziale affrontare il problema della discontinuità solo per i punti appartenenti al dominio della funzione in quanto non avrebbe senso studiare il comportamento della funzione al di fuori del dominio. Questa discrepanza conduce inevitabilmente a conclusioni contraddittorie. Ad esempio, la funzione 1/x presenterebbe una discontinuità di seconda specie per x=0 in ambito liceale, mentre, in un contesto universitario, risulterebbe continua (a tratti) in tutto il suo insieme di definizione. Tutto ciò si presta ad una inevitabile confusione. P.S. complimenti all’impareggiabile prof. Romeo
@@FrancescaSalvo Grazie per il dettagliato commento :-) Concordo in pieno per quanto detto, anche se durante i lontanissimi anni 90 all'università i miei docenti (miei maestri ) consideravano la stessa classificazione prevista nei licei . Per una funzione del tipo 1/(x-7) il punto x=7 è definito punto di discontinuità di seconda specie .In un vecchio libro di testo di un docente universitario (un luminare della mia università venuto a mancare 20 anni fa ) riporta la stessa nomenclatura dei licei. Ovviamente sia l'uno che l'altro sono punti di vista rispettabilissimi . Ancora grazie per l'apprezzamento . Buona serata .
buongiorno Ercole .Per comprendere questi concetti è opportuno iniziare dalle basi . Serve sapere il concetto di funzione , insieme di definizione e il concetto di limite (saper anche calcolare i limiti ) . Tutti concetti presenti nella presente playlist . Per qualsiasi chiarimento chieda pure .
Grazie di cuore prof, prima di iniziare l'università non sapevo quasi nulla delle materie "matematiche", grazie a lei sto recuperando in tempo relativamente breve e mi sta aiutando moltissimo a capire questi concetti
Buonasera Antonio mi fa piacere che in miei contenuti siano utili .Il canale è in fase di espansione e nel tempo troverà sempre più materiale .
Come sempre preziosissimo!! Grazie prof!
Grazie a te per l'apprezzamento .
grazie mille prof
Ciao, bella lezione e spiegazione chiara, ho una domanda... nel caso delle discontinuità di seconda specie, devono essere entrambi i limiti (sia destro che sinistro per x->xo) della funzione a dare come risultato = "non esiste" oppure basta che solo da un lato non esista il limite ?
Grazie in anticipo!
Buonasera professore, le volevo chiedere quando una funzione è estendibile per continuità solo da destra o da sinistra e in tal caso quando è derivabile?
Buona sera prof, al minuto 6:48 circa perché calcola il limite destro della funzione se è definita nel punto zero? Non si sarebbero dovuti calcolare i limiti destro e sinistro della funzione solo ed esclusivamente nel tratto in cui non era definita in zero?
Buonasera Luigi se ci fa caso dopo il limite destro considero anche il limite sinistro .Li ho calcolati entrambi ma considerando le relative restrizioni
Grazie mille Prof., in quale lezione è stato spiegato il limite tendente a X da destra o da sinistra? Me la sono persa. Grazie in anticipo e complimenti
Buongiorno , il concetto di limite destro e sinistro rispecchia le stesse caratteristiche di limite .
Quando dico " limite per x che tende a 4 " sta a significare che il limite lo sto facendo sia dalla destra che dalla sinistra .
Ma ci sono casi in cui il limite dalla festa e dalla sinistra sono diversi .Ad esempio per la funzione 2^(1/x) il limite per x che tende a zero dalla destra risultata + infinito (basta applicare le solite regole di calcolo ) mentre il limite per x che tende a zero dalla sinistra risulta zero .
Esiste una lezione dedicata al calcolo dei limiti (indipendentemente se destro o sinistro o a infinito ) che dura circa 70 minuti .
Probabilmente l'avrà già visionata .In caso contrario mi faccia sapere e le posto il link .
Buona giornata .
A dir poco lineare ,grazie
Prof ma quindi andando a prolongare la funzione , quindi scrivendone un altra per togliere la discontinuità , in quel punto la funzione diventa continua?
Buonasera .Certamente se la prolunghiamo per continuità la funzione (diversa da quella iniziale) diventa continua .
Buonasera prof. Mi scusi ma all'università la discontinuità di seconda specie la definiscono diversamente e la chiamano discontinuità di infinito. Cosa mi può dire al riguardo? Grazie
Buonasera Francesco è la stessa cosa , si dice anche il punto x=c è un punto di "infinito " .Quello che conta è il concetto .
@@salvoromeo grazie mille prof. siete sempre chiarissimo
@@salvoromeo Mi permetto di evidenziare il comprensibile disagio che gli studenti spesso incontrano nello studio relativo ai diversi tipi di discontinuità, i quali, purtroppo, non sono definiti in modo univoco.
Nel contesto liceale, si fa riferimento a discontinuità di prima, seconda e terza specie, mentre in ambito universitario si parla spesso di discontinuità di primo o secondo tipo, o di discontinuità eliminabile.
La confusione deriva dalla scelta dei punti singolari: nel primo caso, tali punti possono anche non appartenere al dominio della funzione, mentre nel secondo caso è essenziale affrontare il problema della discontinuità solo per i punti appartenenti al dominio della funzione in quanto non avrebbe senso studiare il comportamento della funzione al di fuori del dominio.
Questa discrepanza conduce inevitabilmente a conclusioni contraddittorie. Ad esempio, la funzione 1/x presenterebbe una discontinuità di seconda specie per x=0 in ambito liceale, mentre, in un contesto universitario, risulterebbe continua (a tratti) in tutto il suo insieme di definizione.
Tutto ciò si presta ad una inevitabile confusione.
P.S. complimenti all’impareggiabile prof. Romeo
@@FrancescaSalvo Grazie per il dettagliato commento :-)
Concordo in pieno per quanto detto, anche se durante i lontanissimi anni 90 all'università i miei docenti (miei maestri ) consideravano la stessa classificazione prevista nei licei .
Per una funzione del tipo 1/(x-7) il punto x=7 è definito punto di discontinuità di seconda specie .In un vecchio libro di testo di un docente universitario (un luminare della mia università venuto a mancare 20 anni fa ) riporta la stessa nomenclatura dei licei.
Ovviamente sia l'uno che l'altro sono punti di vista rispettabilissimi .
Ancora grazie per l'apprezzamento .
Buona serata .
Grazie mille e buona giornata
come si arriva a capire questi concetti
buongiorno Ercole .Per comprendere questi concetti è opportuno iniziare dalle basi .
Serve sapere il concetto di funzione , insieme di definizione e il concetto di limite (saper anche calcolare i limiti ) .
Tutti concetti presenti nella presente playlist .
Per qualsiasi chiarimento chieda pure .
@@salvoromeo grazie