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Doppia Visione
Italy
เข้าร่วมเมื่อ 21 ส.ค. 2023
Conversations and insights about Cinema, every Thursday from 2:00 PM.
Doppia Visione (Double Vision) is a film outreach project conceived and produced by Federico Allocca and Simone Corti, aiming to serve as a meeting point and exchange of perspectives for cinephiles.
The project is supported by the cultural association La Terza Via.
Doppia Visione (Double Vision) is a film outreach project conceived and produced by Federico Allocca and Simone Corti, aiming to serve as a meeting point and exchange of perspectives for cinephiles.
The project is supported by the cultural association La Terza Via.
L’opera del maestro John Woo, dagli esordi ad oggi — PLANET HONG KONG
🇭🇰 BENVENUTI AD HONG KONG! 🇭🇰
"Planet Hong Kong" è il nostro primo live streaming, interamente dedicato al cinema di Hong Kong.
In questo quarto estratto ci concentriamo su John Woo, regista hongkonghese considerato uno dei maestri del Cinema d'azione, artefice di alcune delle più importanti innovazioni stilistiche e formali che ancora oggi caratterizzano il genere a livello globale. Il suo percorso non è stato privo di difficoltà: tra sperimentazioni, insuccessi al botteghino, pause, trasferimenti tra diverse industrie cinematografiche e continue reinvenzioni del linguaggio cinematografico, John Woo si è affermato come uno degli autori contemporanei più rilevanti e impattanti. Il suo leggendario lavoro resta una preziosa testimonianza di uno storico momento per il Cinema di Hong Kong e per il Cinema di genere.
"Planet Hong Kong" è un omaggio a David Bordwell, critico, storico e scrittore cinematografico che ha raccontato Hong Kong come nessun altro in Occidente.
LEGGI "PLANET HONG KONG" ▼
www.davidbordwell.net/books/planethongkong.php
LINK UTILI ▼
Instagram: doppiavisione
TikTok: www.tiktok.com/@doppiavisione
Spotify: open.spotify.com/show/2VXGLZ6qAD9FYclE88yLsx
Amazon Music / Audible: music.amazon.com/podcasts/f418b394-2e0c-4156-bfdc-fe529a8f0ee3/doppia-visione
Apple Podcast: podcasts.apple.com/us/podcast/doppia-visione/id1707889681
Letterboxd di Federico: letterboxd.com/FedericoAllocca/
Letterboxd di Simone: letterboxd.com/fraudolent/
Con Federico Allocca e Simone Corti
Regia di Mattia Annoni
Riprese Gianlorenzo Bernabò Di Negro
Musica e sound design DEMONA alias Andrea Evangelista e Delio Gallmann
Animazione sigla Ida Corti
Logo design Chiara Quagliarella
Post-produzione audio Matteo Fusi
Con il sostegno di Associazione La Terza Via, GYBE Studio e Sidereus
Un grazie a Raffaele Allocca, Mauro Fiore, Hekfanchai,
Paolo Ledonne, Elisabetta Marrocco, Riccardo Romano, Andrea Sestu, Andrea Tiano
00:00:00 - Intro
00:00:45 - Chi è John Woo?
00:03:18 - I primi film di John Woo
00:04:12 - "Last Hurrah for Chivalry" (1979) Regia di John Woo
00:08:26 - L'incontro con Tsui Hark e la nuova fase di John Woo
00:19:14 - "A Better Tomorrow II" (1987) Regia di John Woo
00:25:13 - Il litigio tra John Woo e Tsui Hark
00:36:20 - L'apice del Cinema hongkonghese di John Woo
00:43:17 - L'arrivo ad Hollywood
00:47:12 - "Face/Off" (1997) Regia di John Woo
00:53:28 - "Mission: Impossible 2" (2000) Regia di John Woo
00:55:53 - L'approdo in Cina
00:56:53 - Il ritorno in patria
00:57:26 - Il ritorno ad Hollywood
"Planet Hong Kong" è il nostro primo live streaming, interamente dedicato al cinema di Hong Kong.
In questo quarto estratto ci concentriamo su John Woo, regista hongkonghese considerato uno dei maestri del Cinema d'azione, artefice di alcune delle più importanti innovazioni stilistiche e formali che ancora oggi caratterizzano il genere a livello globale. Il suo percorso non è stato privo di difficoltà: tra sperimentazioni, insuccessi al botteghino, pause, trasferimenti tra diverse industrie cinematografiche e continue reinvenzioni del linguaggio cinematografico, John Woo si è affermato come uno degli autori contemporanei più rilevanti e impattanti. Il suo leggendario lavoro resta una preziosa testimonianza di uno storico momento per il Cinema di Hong Kong e per il Cinema di genere.
"Planet Hong Kong" è un omaggio a David Bordwell, critico, storico e scrittore cinematografico che ha raccontato Hong Kong come nessun altro in Occidente.
LEGGI "PLANET HONG KONG" ▼
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Letterboxd di Simone: letterboxd.com/fraudolent/
Con Federico Allocca e Simone Corti
Regia di Mattia Annoni
Riprese Gianlorenzo Bernabò Di Negro
Musica e sound design DEMONA alias Andrea Evangelista e Delio Gallmann
Animazione sigla Ida Corti
Logo design Chiara Quagliarella
Post-produzione audio Matteo Fusi
Con il sostegno di Associazione La Terza Via, GYBE Studio e Sidereus
Un grazie a Raffaele Allocca, Mauro Fiore, Hekfanchai,
Paolo Ledonne, Elisabetta Marrocco, Riccardo Romano, Andrea Sestu, Andrea Tiano
00:00:00 - Intro
00:00:45 - Chi è John Woo?
00:03:18 - I primi film di John Woo
00:04:12 - "Last Hurrah for Chivalry" (1979) Regia di John Woo
00:08:26 - L'incontro con Tsui Hark e la nuova fase di John Woo
00:19:14 - "A Better Tomorrow II" (1987) Regia di John Woo
00:25:13 - Il litigio tra John Woo e Tsui Hark
00:36:20 - L'apice del Cinema hongkonghese di John Woo
00:43:17 - L'arrivo ad Hollywood
00:47:12 - "Face/Off" (1997) Regia di John Woo
00:53:28 - "Mission: Impossible 2" (2000) Regia di John Woo
00:55:53 - L'approdo in Cina
00:56:53 - Il ritorno in patria
00:57:26 - Il ritorno ad Hollywood
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วีดีโอ
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Il Cavaliere Oscuro che torna - Solfa Ep. 17
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In questo episodio, Federico presta particolare attenzione ai dettagli di montaggio e messa in scena di "Il cavaliere oscuro - Il ritorno". LINK UTILI ▼ Instagram: doppiavisione TikTok: www.tiktok.com/@doppiavisione Spotify: open.spotify.com/show/2VXGLZ6qAD9FYclE88yLsx Amazon Music / Audible: music.amazon.com/podcasts/f418b394-2e0c-4156-bfdc-fe529a8f0ee3/doppia-visione Apple Podc...
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Fate silenzio
ma da chi viene deriso ?
Nolan palesemente non aveva sbatti di fare questo film, dopo i primi due che sono chiaramente superiori. Intanto stava scrivendo la sceneggiatura di Oppenheimer e va bene così. P.S.: Tom Hardy che esce con le mani aggrappate alla giacca super iconico e ci sta nel personaggio, change my mind
Film di 💩
Ma va? È una morte da fumetto? Sono scene da fumetto? Ma Batman esattamente che cazzo è? Sono esattamente inquadrature da fumetti. Ma lo hai nai letto in vita tua un fumetto di Batman? Ma non ti salta in testa che uno degli obiettivi del film è proprio quello di dargli una dimensione fumettistica?
Dato che hai commentato due volte in spazi diversi, suppongo tu ci tenga davvero a ricevere una risposta. Credo che la caratteristica più discussa, riconosciuta e ormai nota della trilogia di Batman diretta da Nolan sia proprio la sua differenza stilistica rispetto agli altri cinecomic. Nolan punta tutto sul realismo, che, come saprai se hai letto i fumetti di Batman, non è (se non in rarissime eccezioni) una caratteristica distintiva del fumetto supereroistico seriale americano, Batman incluso. Questa affermazione ti potrà sembrare generica, pur rimanendo vera, per cui voglio supportarla con un'intervista rilasciata da Nolan a Entertainment Weekly. Qui il regista spiega con precisione il suo approccio: "Molto è stato detto sull'estetica cupa e intensamente realistica presentata nella serie. Questo, afferma Nolan, ha uno scopo ben preciso. 'Più texture e stratificazione riuscivamo a inserire in questo film, più risultava tattile, e più si poteva percepire e lasciarsi entusiasmare dall'azione. Quindi, a livello puramente tecnico, volevo davvero affrontare questa idea di ciò che chiamo la qualità tattile... Se riesco a credere in quel mondo perché lo riconosco e posso immaginarmi mentre cammino per quella strada, allora, quando questa figura straordinaria di Batman arriva planando con il suo costume teatrale e presentando questo aspetto così scenografico, sarà ancora più emozionante per me.'" Puoi trovare l'intervista completa qui: ew.com/article/2012/11/29/christopher-nolan-dark-knight-rises-film-comment/. Quindi l'intento dichiarato di Nolan non è creare una dimensione fumettosa, ma costruire un mondo credibile e realistico, concetti che sono agli antipodi di "cartoonesco" e "fumettoso". Inoltre, se avessi guardato il video fino alla fine, avresti notato che sono due aspetti che apprezzo nel film, proprio perché ritengo spesso noioso il dramma realistico cupo, che a volte sfocia persino nel ridicolo come nella morte del personaggio di Marion Cotillard. P.S. Adattare un fumetto per il cinema non significa necessariamente realizzare un film fumettoso. Anzi, i peggiori adattamenti sono quelli che non si adattano affatto. Ed è proprio in questa mancata trasformazione che si perde il Cinema. - Federico
@DoppiaVisione Bastava rispondere non c'era bisogno di demolirlo
Tom Hardy?
Proprio lui.
ma poi le comparse dietro che si menano vogliamo parlarne? Sembra una coreografia da musical
Si stava preparando per il suo futuro film musical. - Federico
Vi ho appena “scoperti”, siete meravigliosi!!
Grazie mille e benvenuto! ❤ - Federico
Nolan ha sempre avuto questo tipo di approccio nei Batman, basti pensare alla scena dell’interrogatorio, sono molto impostate perché tende a richiamare i fumetti. Secondo me Nolan ha sbagliato principalmente una cosa in questo film, il fatto che sia sempre giorno: toglie tantissima resa alle scene soprattutto in cui c’è Batman
Come ho già detto in un altro commento, l'approccio dichiarato di Nolan non è quello di creare una dimensione fumettosa, ma di costruire un mondo credibile e realistico, capace di immergere completamente lo spettatore. Da questa prospettiva, purtroppo, non è riuscito del tutto nel suo intento. - Federico
@DoppiaVisione guarda in realtà è tutto il contrario, o meglio non è vero che non si sia voluto ispirare ai fumetti. La collaborazione con Goyer lo dimostra così come le palesi ispirazioni ad alcune colonne del fumetto come Miller. Le frasi ad effetto, i colpi secchi e diretti con suoni duri e gonfi per esempio. Il realismo come in altri film di Nolan gioca su un altro piano, quello psicologico ad esempio, che viene preso in considerazione moltissimo in tutti e tre i film.
@DoppiaVisioneovviamente non sto dicendo che sia riuscito bene 😂
Sono sicuro che Nolan abbia tratto ispirazione dai fumetti, ma ispirarsi non significa fare una trasposizione fedele, proprio perché i media sono diversi e ciò che funziona su carta non sempre funziona sullo schermo. La collaborazione con Goyer e le evidenti traduzioni dagli albi più iconici di Batman non definiscono necessariamente il modo in cui si mettono in scena la città, i dialoghi, i personaggi, i rapporti tra di loro o il modo in cui tutto questo viene inquadrato. La Gotham di Nolan, ad esempio, è estremamente credibile, così come i costumi, le motivazioni e i gadget di Batman. Ogni elemento è raccontato nel modo più realistico possibile: dal fatto che utilizza prototipi di tecnologie di difesa, alla descrizione della tuta in kevlar, fino alla Batmobile, qui reinterpretata come un veicolo militare corazzato, il Tumbler. I dialoghi pomposi e ad effetto, invece, sono una caratteristica distintiva della filmografia di Nolan e non derivano direttamente dai fumetti di Batman. L'influenza dei fumetti si riscontra piuttosto nei simboli, nelle storie e nella psicologia dei personaggi, che Nolan ha saputo reinterpretare e adattare al suo stile cinematografico. - Federico
Ci mancherebbe e anzi, è un bellissimo e stimolantissimo dialogo quello che stiamo avendo! ❤ - Federico
film sopravvalutatissimo. Mai piaciuto il terzo batman di nolan
I videogiochi gratuiti con gli abbonamenti, presi con l'epic games store o a pochi euro con istantgaming o G2A. 😂😂😂
Esattamente la stessa identica cosa. - Federico
In tempo per far parte dei primi 1000 iscritti, figo
Sarai invitato alla cena dei 1000 iscritti. - Federico
Famoso più che altro perché è morto ledger e da lì in poi nessun può criticare sto film perché sennò sacrilegioooo “il miglior giocher di sempreeee”😂😂
Tra l’altro ho sbagliato film ma vabbè uguale ahaha
Ahahaha questo succede quando tre quarti del titolo del film è letteralmente il titolo del film precedente - Federico
Non vedo l’ora della solfata su Tenet! Ricordo che era stato il primo film che avevo visto dopo la quarantena, eravamo pochissimi in sala, tutti con la mascherina e distanziati. La trama è assolutamente dimenticabile ma mi resterà sempre questo ricordo particolare del periodo covid
Anche io ho questo forte ricordo di Tenet e del periodo covid! Infatti non posso non apprezzare il film, che ancora oggi reputo estremamente divertente e leggero per me. - Federico
Avete finito di bere il latte ieri e commentate con un lessico di bassissimo livello... Vi consiglio l'agricoltura ....
🤣🤣🤣
phanapton che cazzo fai
Lol pure io ho fatto un video sul content paragonandolo al cibo 😂 Ma comunque devo dire la verità che secondo me è anche giusto che esista questo content. Perché ammetto non vorrei passare la vita a vedere film di tsai ming liang ad esempio (al momento riesco a vederne uno ogni sei mesi😂) perché per il livello "artisticità" che mi propone mi soddisfa anche dopo una sola visione. Poi come avete detto anche voi è possibile creare un contenuto di "livello" rispetto agli altri, ma non bisogna dimenticare che giustamente questi social spingono un certo tipo di contenuto solo per riuscire ad aumentare sempre i numeri. Non è giusto sentirsi in colpa per aver cino spazzatura una volta, ma poi è il singolo che deve avere la coscienza di capire questo concetto. Purtroppo vedo che non ci siamo ancora abituati ai social e usiamo i like o i commenti principalmente per esprimere un esigenza di pancia senza capire quante conseguenze ci possono essere dietro ad una scelta simile. La vera questione è capire perché certi contenuti sono promossi rispetto ad altri e pure perché le persone preferiscono un certo tipo di intrattenimento rispetto ad un altro (la recente ricerca dell'ocse riguardo all'analfabetismo in Italia può darci un'idea di una causa almeno). Senza contare anche il fattore temporale che influisce tantissimo sulla qualità del prodotto, per questo tipo gli shorts sono roba usa e getta mentre video come questi su TH-cam no (almeno parlando di infotainment ecco). Ps. La fotografia di euphoria è rubata da una fotografia che a sua volta l'ha rubata a Refn che l'aveva rubata da bava e argento 😂
Concordo sull’importanza di diversificare la propria esperienza nel panorama Cinema e trovo assolutamente giusto che non si debba dedicare tutta la propria attenzione solo al Cinema più impegnato e autoriale. Credo anche fermamente che l’intrattenimento di qualità porti con sé un arricchimento che richiede sempre, anche se in misura minima, uno sforzo da parte del fruitore, sia in termini di ascolto che di pazienza. Vorrei evitare di confondere questo intrattenimento con il "contenuto" spazzatura, progettato esclusivamente per essere consumato rapidamente e dimenticato. Sono inoltre pienamente d’accordo sull’uso attuale dei social: chissà, magari in futuro riusciremo a farne un utilizzo più consapevole e arricchente, che sappia davvero stimolare riflessioni e connessioni più profonde. Grazie del commento! - Federico
Come avete detto voi il contenuto può essere fast food o una buona trattoria, più che altro è che con il meccanismo dei social si creano effetti collaterali imprevedibili come la fomo che spinge le persone a recuperare contenuti solo per non rimanere indietro agli altri. Purtroppo il contenuto alla fine è intrattenimento e come tale può essere positivo o negativo, ma è palese che i social spingono sui contenuti spazzatura. Come società ci dobbiamo abituare ancora a capire che lo spazio è limitato e non possiamo permettere di dare spazio a contenuti di basso livello o trash. Poi il fatto che ci siano podcast come questi possono essere un occasione per concentrare l'attenzione su contenuti più di nicchia, certo ruba spazio a qualcos'altro, ma contate che dal tipo di contenuto che proponete non credo che volete rubare tempo ai cinefili, al massimo sono i cinefili che guardano film come piatto principale e poi vedono il vostro podcast come contorno 👍
Grazie per il tuo punto di vista! Noi ci concentriamo molto sulla lotta al contenuto effimero, cercando sempre di creare qualcosa che resti valido nel tempo, non solo al momento della sua pubblicazione. Anche se non sempre ci riusciamo, speriamo sempre che il nostro lavoro possa davvero arricchire la conversazione sul Cinema. Questo tuo commento ci fa ben sperare! - Federico
Grazie per questo prezioso approfondimento su Mambéty un regista che amo particolarmente dalla prima visone di Touki bouki su fuori orario. Ho rivisto proprio oggi i due meravigliosi mediometraggi con il bluray francese che amo come i suoi due lungometraggi. Adesso però non ho più scuse e devo finalmente aquistare il libro di Simona Cella. A proposito di, forse, eredi spirituali di Mambéty , consiglio i 2 film contenuti (uno come extra) nel bluray della criterion del regista Lemohang jeremiah mosese : il film principale è This is not a burial it's a resurrection(2019) che secondo me è un film molto bello e autobiografico che parla di post colonialismo con uno stile che mischia molto bene qualcosa di Mambéty con atmosfere tra Tarkovsky e Pedro Costa. (Saint Omer stupendo, ma sono belli e interessanti anche i suoi documentari come "Noi" ) .
Grazie a te per il commento e per i preziosi consigli, li vedremo sicuramente! Facci anche sapere cosa ne pensi del libro appena lo avrai letto! - Federico
Il libro me lo sono divorato mentre facevo un rewatch di tutto Mambéty compreso Badou boy che non avevo mai visto. Mi avete proprio convinto voi a prendere il libro che avevo in lista da qualche anno, ma purtroppo negli ultimi anni sono diventato anche io un pigro consumatore di news, recensioni e "approfondimenti" su internet e quindi vi ringrazio un'altra volta perché il libro è decisamente andato oltre le mie aspettative. (Un'altro film recente interessante è Faya dayi esordio di Jessica Beshir che parla della piaga economica e sociale del khat in Etiopia con uno stile onirico e ipnotico ).
Cannarsi deve schioccare le dita come Iron Man
Come adatterebbe in italiano la famosa frase "And I am Iron Man"?
Vidi Kiriku' al cinema. In seguito seppi che ne furono fatti altri. Un film interessante pensai allora e tutt'ora questo penso pur con le sue cadute di tono ( la gente che canta e balla per commentare alcune svolte ). Quello mostrato e' sicuramente la parte migliore del film anche se manca la spiegazione del perche' la strega non possa, da sola, cavarsi la spina dalla colonna vertebrale ( ch'e' un simbolo migliore dello stucchevole " e' cattiva/o perche' ha avuto un passato drammatico ). Col nonno che punta l'indice alla schiena del protagonista chiedendogli di arrivare a toccarlo. Il resto pero', parere personale, e' robetta. Inoltre mi ha sempre fatto un po' specie che sia francese con tutto quel che questi han fatto nel nord Africa ma comprendo che all'interno di una societa' non tutti i componeti della stessa sono allo stesso modo coinvolti nella decisioni prese a suo tempo. Il film di Takahata ha qualcosa del Rashomon di Kurosawa. Dev'esserci qualcosa che non ci dev'esser giunto sulla concezione del tempo e della memoria dal Giappone se non sottoforma di espressioni artistiche. Lo spezzone di Hanno e' stato ben introdotto pero' io avrei anche indicato il fatto che a un certo punto, nella sequenza della terra che diventa verde con aggiunta di svariate mega croci, l'umanita' si fonde in un unico brodo primordiale condividendo pensieri, emozioni e memorie ( che a ben vedere e' un altra variazione su quanto scrivevo poc'anzi riguardo Takahata e Kurosawa ) per poi tornare a separarsi. O almeno i due sulla spiaggia sicuramente tornano a esser divisi quanto meno. Mha... all'epoca io apprezzai il finale della serie e se non fosse che effettivamente The end of Evangelion e' un capolavoro lo riterrei superiore. In ogni caso la battuta " Che schifo " del finale, se non sbaglio e' proprio l'ultima battuta del film, non avrebbe senso senza la consapevolezza della fusione emozional/sentimentale/mnemonica. Carino il montaggio psichedelico, sopratutto il finale con l'occhio di Sadako. 26:26 Mha, non concordo. E' vero che in tv alcune cose non le avrebbe potute fare ma per me la serie e' contenutisticamente superiore al film e il bello e' che suddetto film resta un capolavoro nonostante cio'. Evangelion fu preso come il solito anime ma non lo fu mai. 27:39 Per me il film si puo' vedere senza aver fruito la serie. La serie approfondisce e il film, dopo aver visto la serie, mette una pietra tombale sul tutto. Diventa, dopo la visione della serie, un grosso:" Questo e', stacce ". Ma visto a se resta comunque godibile e, come opera, magnifica. Sarei onestamente curioso di saper cosa si pensa dell'operazione rebuild invece che, francamente, Hanno si poteva tenere per se. Diminuisce tutto; forse l'unica cosa in piu' che ci si puo' trovar dentro ( che counque era presente in modo latente nella serie ) e' un micro approfondimento della relazione tra Shinji e suo padre. 28:38 " La forma m'impedisce di empatizzare coi personaggi... " In Evangelion questo potrebbe esser un agevolazione a dire il vero. Io consiglierei di dargli almeno una chance. Le prime 5 puntate ( perche' e' ovvio che le prime tre sono di setup ). Poi se proprio respinge amen. Mica bisogna sorbirsi tutto, uno puo' anche dirmi " Oh, a me quarto potere m'addormisce dopo 10 minuti ". Ok, non tutto e' per tutti. 28:56 " E' parasociale " Si'... ed Evangelion serie LO SA. Lo sapeva prima che parasocialita' divenisse un termine sulla bocca di tutti. Evangelion e' un riassunto, nel senso di farsi un punto, dell'animazione giapponese fino a quel momento e uno sguardo, allucinato, al futuro. E c'ha preso ( complice anche, come viene detto a video, il fatto che da Eva discende tutta una serie di altre cose. La prima che viene in mente e' L'attacco dei giganti. Un altro dei passi avanti del genere e del mezzo sia animato che fumettistico in Giappone ). 30:03 Io sto a posto. Twin Peaks l'ho visto. Mi mancherebbe la terza stagione ma ho ancora cosi' tanto da sbobinare nella vita che quel che ho mi basta. In ogni caso, per fare un esempio, nella serie c'e' la tipa tsundere. Lo stesso personaggio e' al contempo il modello, la sua critica, il suo meta ( la serie col meta a un certo punto sfonda proprio ) e la soluzione. Cosi' tutti gli altri. Cosi' i mecha ( che sono tante altre cose oltre che robottoni ), i nemici etc. etc. etc. Il lavoro di Hanno, tolta la quadrilogia ultima su Evangelion, e' la risposta a Miyazaki quando parlo' di errore nell'ideazione degli anime ( Hanno notoriamente lavoro' a Nausicaa, nello specifico a parti molto complesse del lungometraggio ). Hanno sa che l'incantesimo del Ghibli, il lavoro di ambo i fondatori, non era replicabile e non era rappresentativo della massa dei fruitori e del mercato animato giapponese. Ora ch'e' diventato globale la sua risposta risuona ancora piu' forte a mio parere.
Ben ritrovato Frank! I tuoi commenti ci sono mancati. Ora vediamo se questo Natale sarà l’occasione giusta per dare una chance a Evangelion... - Federico
Mannaggia a voi guardate evangelion😂
Ormai sappiamo già come finisce, grazie Simo! - Federico
Principessa splendente da una pista a qualsiasi altro film di Takahata o del ghibli
Ma infatti eravamo una ventina in sala, se la gente l'avesse realmente visto non direbbe certo che è un brutto film, magari può non piacere certo ma ti rendi conto vedendolo che e' pieno di tematiche che non possono lasciarti indifferente.
Purtroppo in maniera superficiale ed errata, molti degli spettatori usciti dalla sala in quasi tutte le parti del mondo lo hanno criticato dopo la visione. - Federico
Anche me viene voglia di rivedere questo magnifico film, e sarebbe la terza volta. Come ha detto qualcuno, questo ultimo lavoro di Sorrentino è poesia visiva. E come nelle poesie, non dobbiamo per forza trovare un senso a tutto, a tutte le scene, a tutte le frasi.
è un film didascalico e le persone non lo hanno capito proprio per la forma che ha: a mio parere è proprio la scelta di caricare così tanto la recitazione e le scenografie e mettere all'inizio del film "la favola di francis" a mio parere giustifica la sospensione dell'incredulità: ha voluto ricreare una visione cinematografica che parla del cinema e dell'umanità proprio come se fosse una favola, quindi giustamente ha messo da parte il world building e pure la credibilità dei personaggi per impedire allo spettatore di "immedesimarsi" in quanto sta vedendo una rappresentazione parodica di quello che è il cinema oggi, che crea unicamente facili momenti nostalgici e empatici per far innamorare il pubblico. gli attori sono ridicoli? ovvio, ma è proprio una scelta stilistica azzeccata perché rendere gli attori credibili con una trama farlocca sarebbe stato ancora più tragico. poi per il discorso dei costi dovete contare anche la pubblicità solo che si ruba gran parte del budget, personalmente come esperimento cinematografico l'ho trovato riuscito in questo senso perché è un film di un vecchio in un mondo di giovani e lui nonostante questo è riuscito a realizzarlo. non è una cosa di poco conto per la scena cinematografica occidentale!
Condivido in parte ma non concordo sulla riuscita di un "film di un vecchio di un mondo di giovani". Purtroppo questo è ancora un problema, specialmente in Occidente. Ai vertici della produzione culturale, finanziaria e distributiva si trovano spesso "vecchi" con metodi "vecchi" o derivati da approcci ormai superati, che oggi risultano poco salutari per l'industria. - Federico
Ma solo io alla fine del film ho pensato “elon musk potresti davvero fare del bene al mondo ma fatti aiutare perché da solo sei solo un matto”? 😂😂😂
Con Musk sarebbe a tutti gli effetti un documentario sui super ricchi statunitensi che non escono di casa. - Federico
Più che chiedere “ti é piaciuto” sarebbe meglio chiedere “che ne pensi ?” almeno dai libertà di raccontare le cose positive e negative!
Penso possa partire anche dalla prima domanda, l'importante è dialogare e ascoltare! - Federico
Il patriarcato non è un problema ma la soluzione dei problemi
Manca solo un richiamo al titolo originale di "Boiling Point", richiamo importante perché corrisponde ad un'espressione gergale del baseball, ovvero lo sfondo della storia, che indica la situazione disperata, senza via d'uscita (basi occupate).
Ed ha anche quel tocco misterioso e insensato tipico di Kitano, in cui al punteggio della partita di baseball è associato il mese di ottobre, un'indicazione che non trova riscontro all'interno del film. - Federico
Bellissimo video con un montaggio meraviglioso. Un'analisi molto dettagliata e ben curata, non solo dei primi due lungometraggi diretti, ma di tutta la filosofia, lo stile, i temi e altri aspetti tipici della filmografia di Beat Takeshi. p.s. mio regista preferito :)
Grazie mille del tuo commento. 🙏🏻 Ed è solo l'inizio! Non vedo l'ora di parlare anche delle sue opere future. - Federico
😁👍❤️
❤
anche io molto in hype per sabrina, grande simone corti
mi ricordo l'inviata di Sky a Venezia....alla premiere di Zatoichi...come prima domanda al maestro fece questa : "Ma si dice Takeshi Kitano oppure Kitano Takeshi?" 😅😅😅
Tipica avanguardia giornalistica italiana. - Federico
Per fare una "critica" al video essay io l'ho trovato un realtà fino troppo carico di emozioni, visto che il montaggio aveva molte pause per mettere le scene del film e scandire alcune parti del discorso. Imo non è un problema anzi, è una bella nota di stile. Se poi l'obbiettivo era essere più didascalici allora potreste provare ad analizzare proprio alcune scene iconoche
Grazie! L'idea era quella di non fermarsi all'analisi o al racconto dei film e inserire la mia emozione attraverso il montaggio, cercando un equilibrio abbastanza preciso. L'impressione è che non sia abbastanza e si tenda ancora all'analisi secca. Vedremo che direzione prendere con il prossimo! - Federico
Maledetto mubi Italia
Almeno abbiamo (quasi) tutto Kaurismäki. - Federico
Direi bravissimo regista
Bravissimo attore.
Un lavoro lodevole sotto tutti i punti di vista questo su Kitano, un regista che ho imparato ad amare con Sonatine, e di cui voglio continuare ad approfondire la cinematografia. Spero vivamente che continuiate questa serie di essay, perché per me questo primo video è stato stupendo, sia come montaggio che come script.
La serie continua sicuramente, ne parleremo meglio in live domani alle 21:00! Grazie del commento e dei complimenti, siamo lusingati! 🙌🏻 - Federico
Mamma cosa di deve sentire.
Grandissima rubrica ! Peccato che recuperare le opere di kitano sia a dir poco complicato ahah
Grazie Ale! Violent Cop e Boiling Point a volte compaiono su cataloghi streaming come Prime Video (doppiati in italiano purtroppo), altre volte li trovi in mercatini dell'usato o negozi di DVD cult. Attualmente, se non li possiedi fisicamente, si trovano su Mubi US e li puoi vedere con una VPN (anche una gratuita come quella di Opera). - Federico
Daje che i video essay sul cinema devono spaccare, soprattutto quando parlano del kitano nazionale❤
Per Kitano si farebbe qualsiasi cosa (letteralmente). Grazie del commento! ❤ - Federico
ragazzi continuate così spaccate credeteci sempre.❤. un piacere ascoltarvi e vedervi
Grazie mille davvero! 🙏🏻 - Federico
Il film mi è piaciuto molto ma sentir parlare Federico mi ha fatto voglia di rivederlo 6 volte di fila😂😂😂 grandi raga
Grazie Ale ❤, una seconda visione almeno va fatta! - Federico
Lascia stare il cinema, non fa per te..
Ho trovato la quasi totalità del pensiero del ragazzo a sinistra profondamente inadeguata e distante dal poter approcciare e ragionare sull'opera di Sorrentino con una qualche utilità. Due ragionamenti mi vengono da fare: il primo è che Sorrentino non può esser giudicato nei soli ranghi degli aspetti cinematografici. Sorrentino è un artista e in quanto tale ha un rapporto profondo con l'indagine, l'autenticità e il materiale emotivo. Lui riporta il suo sentire. Il suo vedere (come cita nella definizione di Antropologia nel film). La sensibilità di un artista di questa profondità non può essere giudicata e trattata con la pochezza e la superficialità di chi forse non ha avuto ancora l'opportunità, strumenti e mezzi per accedere a determinate terreni emotivi. Trovo la materia emotiva di cui si parla dovrebbe esser trattata con più delicatezza, rispetto e maturità. Tutte cose lontane dall'approccio critico del paragone con altri film, delle mancati aspettative rispetto alle interviste, al titolo e tutte le altre poverissime argomentazioni svilenti e non allineate allo spessore di quest'opera. Spezzando una lancia invece a favore e forzandomi di trovare un'utilità a questa puntata trovo che il pensiero del ragazzo di sinistra diventi utile nella misura in cui è simbolo rappresentativo del grande pubblico di massa, incapace di connettersi con le profondità della sublimazione artistica di questa fattura e che quindi trovi una funzione se messo a dialogo con un pensiero più sensibile, maturo e costruito come quello del ragazzo di destra, che ha l'arduo compito di fornire chiavi di lettura, approcci più cauti, sensibilità e comprensione. (I miei complimenti per la pazienza, davvero.) Questo apre al secondo ragionamento: Alcuni percorsi possono esser destinati a non incontrarsi. Questo film probabilmente non è per chi non può 'sentire'. A loro non parla e a loro non è utile arrivi. (Altro ragionamento che non dovrebbe mai trovare coincidenza con i paragoni di botteghino...) Per chiudere facendo sintesi e cercando di esplicitare il tentativo di rendere utile questo mio commento: il mio invito è di fare dei passi indietro nei modi, nel tono, nel dizionario quando una cosa non ci appartiene. Perché forse il cortocircuito siamo noi e non l'opera. L''approccio educato trovo dovrebbe essere: "Non ho gli elementi esperienziali che permettono di connettermi con i temi trattati", provando a mettersi più in discussione e prendendo le distanze con rispetto, non stroncando, ma riconoscendone la propria lontananza. Altrimenti si alimenta il circo di becero di opinionismo di cui questo paese già è saturo. Sperando di suscitare riflessioni costruttive, buona continuazione. Alberto
Semplicemente non è alla tua portata questo film.
Un film bellissimo
Sono tornato dal cinema stasera con la consapevolezza di aver visto un capolavoro... Devo metabolizzarlo bene, ma lo è