วีดีโอ

La giacca di Comme è da sogno!

Brava!👏

9:00 Io ho 21 anni e mi vesto spesso così, da quando YSL fa questo tipo di collezione per me è un incentivo in più, oltre che nuove fonti in più d'ispirazione. Sì, l'uomo di Y.Yamamoto è perfetto anche per me, vorrei di tutto anch'io

❤

Anche la regina Elisabetta indossava scarpe usate; una signora le calzava per un periodo in modo da "ammorbidirle"

Grandissima

Claudia indossa una giacca fantastica!

Fantastica donna. bella intervista

Adoro il Flemma di Carla e l'emozione di Clauda

Sozzani interessante, Claudia davvero brava‼‼‼

Una borsa fatta in crosta che è il sottoprodotto della pelle, venduto da Valentino a 2100 euro e che puoi comprare al mercato di San Lorenzo a Firenze con 100 euro è lusso? Il fatto che fai vedere questo prodotto in mano a Bella Hadid ,lei pensa che sia sufficiente a convicere chi possiede una borsa di Hermes? Con il dovuto rispetto prima di parlare lei dovrebbe conoscere da vicino i materiali, io ho 38 anni di esperienza come stilista nel campo della moda e conosco bene i materiali e Alessandro Michele come faceva da Gucci ha sempre cercato il prezzo e non la qualità. I bayer dopo la sfilata di Valentino hanno detto: tutto bello ma questa roba a chi la vendiamo? Vedremo quanto durerà da Valentino Alessandro Michele.

Donna che mi ha sempre affascinato. Intelligenza, cultura, trasmetteva una grandissima semplicità. Bellissima intervista

Classe eleganza un'intervista da vedere per capire quanto la moda possa essere anche cultura

Aaaaa bellissima intervista! Complimenti Claudia❤️

Complimenti per l’intervista squisita, io sto leggendo il libro e çà va sans dire lo sto adorando in quanto giovane fotografo e creativo mi sento assolutamente vicino al sentire di Carla e questo mi fa sentire meno diciamo incompreso in una contemporaneità che come viene detto nell’intervista guarda troppo al marketing e al desiderio di etichettare ogni cosa, ma non mi dilungo. Ribadisco la mia gratitudine per aver condiviso questa intervista 🙏🙏🙏

Non sono d'accordo quando lei dice che un direttore artistico non deve seguire l'heritage di un brand ma deve seguire il proprio stile. Uno stilista o decide di creare il proprio brand o lavora come freelance e nel secondo caso deve portare un evoluzione allo storico del brand con la contemporaneità del momento. L'eccellenza di un fashion designer è riuscire ad essere camaleontico e sapere incarnare l'identità del brand, ma non annientarla per costruirne uno nuovo. Piccioli aveva portato da Valentino la contemporaneità tradotta in alta moda, Alessandro Michele ha portato da Valentino il fast fashion con niente di nuovo, abiti che trovi su Pinterest. Secondo me un direttore artistico ha la responsabilità di creare profitti all'azienda e di conseguenza di creare posti di lavoro, perchè, possiamo esprimere qualsiasi filosofia ma la moda è e rimarrà solo un business.

Come al solito una hit Claudia 💗

Bella intervista!! Personaggio interessantissimo. Ricordo una domenica mattina, 27 dicembre, credo 2002. Bevendo un aperitivo a10 Corso Como, vediamo apparire salutando, con una cartelletta in mano facendo probabilmente un inventario. Lei. Carla, indossando una gonna di panno nero fustellato di Alaia. Iconica. Basiti ci guardiamo e la mia accompagnante dice: “ ma non dovrebbe essere a Saint Moritz a sciare con Miuccia ?” Il successo non arriva da solo, ma con impegno grande passione e coraggio. Ha portato a Milano i designer più interessanti di sempre. Grazie Antonio

Bellissima intervista

mia madre

Brava CLAUDIA!!! :- )

Immensa

🙏🏼

😍😍😍😍

ma tu dove vivi? In Italia dove siete in una bolla d'incoscienza e idiozia? Ma chi influenza Balenziaga? Ma se è bandito ovunque, qui non vogliono nemmeno u suo foulard!

Se avessi corredato le tue affermazioni con delle immagini, forse si capirebbe di cosa parli. Troppo lavoro? P.S. : Se i capelli ti danno fastidio, perchè non li tagli o non ti fai una bella coda di cavallo? nessuno ti ha mai detto che toccarsi continuamente i capelli è molto maleducato?

Ricollegandosi al concetto "moda" veicolo di comunicazione di un'epoca o di una generazione, un video sul linguaggio di Raf Simons sarebbe azzeccato.

🤦‍♀️…ma di quale moda stai parlando? Lo scandalo del 2022 è solo la punta di un iceberg! Dietro le sue sfilate e nel suo mondo c’è dell’altro.

NO, non va bene

E Balenciaga non solo si rivolterà senza conforto nella tomba ad ogni delirio di Demna (e di chi abbraccia la sua idea di "moda" o di "lusso"), ma probabilmente avrà un conato di vomito ogni volta che sentirà il suo stesso nome ad ogni attesissima sfilata della settimana della moda (N.Y. o Milano non importa...) perchè poi si parlerà di Demna e non di Balenciaga.. Poi della moda "russa" o dei bambini scappati ad un "errore di comunicazione" non importa a nessuno, se non alle notizie che ci abituano sempre più ad essere ciechi, come uno scandalo senza conseguenze (John Galliano ha pagato molto di più a confronto), un dimenticare la storia di un marchio (A. Michele da Valentino non si può sentire!) oppure cambiare rotta e non poter più comunicare niente ma fare finta di nulla (Alexander McQueen per esempio..). Bella la critica sociale fatta nella neve e nel fango se non ti mancano i soldi, poi se ti trovi veramente nella neve o nel fango, anche se hai i soldi, attento, i vestiti larghi o fuori misura non ti aiuteranno.. Nonostante i soldi.. E la "critica sociale"!

Ciao sono arrivato a questo punto ❤

❤❤❤

Ho letto oggi un articolo su di te su Art tribune. Ti ascolto volentieri

Che meraviglia!

PS un modo secondo me molto interessante per attualizzare e rinnovare un marchio è quello dell'ultima collezione Moschino, che supera il gusto CAMP di Scott e ridisegna delle silhouettes estremanente giovani ed attuali, mantenendo il gusto dissacrante del marchio ma rivisto in maniera più sottile, conservandone gli elementi iconici.Il pubblico di compratori è costretto in qualche modo ad osservare con più attenzione e a riflettere ( il concetto di riflessione sulla moda come sappiamo era molto caro a Franco Moschino ) ritovandosi però in un ambiente già familiare perchè riconoscibile attraverso gli elementi del DNA del marchio che ormai sono entrati nel suo e nostro DNA.

Il problema di fondo è che lo styling di Alessandro Michele è molto identificativo e questo sicuramente porta fuori strada. Gli addetti ai lavori possono anche essere in grado di vedere la differenza ma se è vero che la moda deve anche raggiungere un pubblico più vasto è normale che certe sottigliezze non sempre vengano notate. E da un certo tipo di vista può essere considerata " copia " anche lo styling a mio avviso...Secondo me è un direttore creativo troppo esuberante rischia di rendere troppo simili marchi con un DNA differente, snaturandoli eccessivamente. Alessandro Michele è in grado di lavorare solo con gli archivi ? Allora forse possiamo provocatoriamente considerarlo più uno stylist di altissimo livello che un designer di moda...Detto questo, ha sicuramente forte personalità, lunga esperienza, grande talento ed una eccezionale cultura, D'altra parte ha anche una certa età ed ha avuto il tempo di sviluppare un suo stile personale, diversamente da direttori creativi più giovani tipo Sabato di Sarno. Quali altri archivi potrebbe sfruttare Alessandro Michele ? Forse solo quelli di Maisons che hanno un passato remoto ( Dior, per esempio ) perchè non credo che sarebbe in grado di " imporre " il suo stile personale lavorando agli archivi di un brand tipo Versace, Armani, Ferré, ovvero gli stilisti di un passato più recente, che sono legati ad una dimensione più "industriale " e di " prodotto " della moda.. Anche Karl Lagerfeld arrivava da un'epoca molto più remota ed era anch'esso un mostro di cultura ( basti guardare le interpretazioni non letterali di Chanel Metiers d'Art, dove ogni collezione aveva un'identità nuova e alternativa pur mantenendo riconoscibile lo stile Lagerfeld ). Per me Lagerfeld aveva una marcia in più, aveva un enorme archivio interiore in termini di di esperienza personale e di capacità sartoriale da sfruttare per disegnare, matita alla mano, collezioni intere sempre differenti e mai ripetitive ( tra l'altro con il compito difficilissimo di reinterpretare ed attualizzare un marchio iconico come Chanel ed i suoi tailleurs di tweed ... ). In questo senso per esempio Lagerfeld era in grado di darci versioni diverse di sè stesso e del suo stile anzichè riproporci un'unica visione . Sul marchio Valentino sarà il tempo a darci la risposta ma se l'impatto di Alessandro Michele è stato funzionale ed eccezionale per "svegliare" il marchio Gucci dopo la partenza di Tom Ford ( perchè all'epoca non avevamo visto nulla di Alessandro Michele e quindi siamo rimasti tutti colpiti ) non è sicuro che succeda lo stesso con la maison Valentino, tanto è vero che molti non hanno provato nessuna particolare emozione. Da questo punto di vista, a mio avviso, non bisogna tanto criticare il lavoro di Michele quanto piuttosto domadarsi se la scelta della Maison Valentino sia stata quella più efficace. Condivido assolutamente la scelta Alessandro Michele rispetto ai ritmi del settore fashion, che sono ormai troppo frenetici .. è un settore che necessita di una profonda riflessione e trasformazione. Ben vengano quindi direttori creativi meno disposti a rincorrere tutti gli appuntamenti che l'industria della moda impone oggigiorno. Un altro capitolo riguarderebbe il quiet luxury: secondo me il lusso non è dato dalla quantità di dettagli di un capo ma dalla qualità dei materiali e delle rifiniture, per cui ben venga un lusso non solo tranquillo ma anche durevole nel tempo e con uno stile che possa travalicare le epoche, capace di restare negli armadi per generazioni o ancor ameglio far innamorare sia mamma che figlia.. Abbiamo bisogno di consumare meno e meglio, quindi parlare di quiet luxury ci può consentire di confrontarci e diffomdere la cultura del rispetto delle risorse necessarie per ridurre l'impatto che il fashion ha sul pianeta e, di conseguenza, sull'uomo. Il discorso è molto complesso e si potrà affrontarlo prossimamente....nel frattempo mi complimento con Claudia per questi video dove si discute di moda anziché solo guardarla velocemente e senza approfondire gli elementi più profondi sia dal punto di vista culturale che sociale. A presto per nuovi video !!

Ciao Claudia, ti ho scoperto oggi. Video molto interessante, grazie. Posso chiederti che rossetto stai indossando nel video? Ti dona molto

Ho scoperto ora il tuo canale e ho apprezzato tanto ogni cosa che hai detto. Ho sempre ammirato Alessandro Michele come stilista per il suo estro creativo mischiato con il maximalismo e con quella nostalgia, che anche se non ho vissuto quell'epoca me la fa sognare. Purtroppo lo sento spesso criticato da molte persone per i suoi capi quasi da spettacolo e non utilizzabili, ma per uno come me che vengo da un paesino piccolo e sperduto mi ha sempre fatto sognare e capire che la personalità si può esprime anche con l'estetica malgrado insulti e violenze da terzi. Ovviamente questi brand non saranno più come prima, ma questo non per Alessandro, ma perché il direttore creativo e cambia e la moda si evolve quindi è ovvio che non sarà mai come quello di precedente (per fortuna senno avremmo gli stessi capi da secoli)

Spero che farai altri video così lunghi, e’ un piacere ascoltarti!

❤️

Tranquilla sono sempre un tuo iscritto e mai tolto l'iscrizione 😅😊

🙏🏼❤️

Io l'ho sempre detto che l'ideale di bellezza è classista. Come una volta essere bianchi era simbolo di purezza e nobiltà, oggi invece l'abbronzatura è simbolo di avere i soldi per andare in ferie a dicembre. E bravissima per il discorso delle taglie e proporzioni! Hai proprio ragione

evitate Accademia del Lusso, parola d chi è rimasto fregato!

Io mi sono laureata proprio lì. È stato un incubo. Tornassi indietro non la rifarei.

Indosso una taglia 42 per 1.66 di altezza. Questo dopo due gravidanze che mi hanno fatto arrivare alla 48/50. Ero grassa oggettivamente, non posso dire che mi sentivo bene e attraente. Oggi mangio sano e mi muovo ogni giorno. Non ho denaro, nel senso che non sono ricca, ma tengo alla mia salute evitando i fast food e altre porcherie, prediligendo cibi sani. Bisogna dare più possibilità alle taglie 42, 44 e 46 al massimo (non oltre però) sulle sfilate, perché sono taglie piu comuni e più sane. Non posso dire lo stesso di una taglia 36, 38 o dalla 48 in poi, sono comunque due estremi, troppo piccole o troppo grosse, non sono un bel vedere nessuna delle due. Ad oggi nella mia 42 posso solo dire che posso indossare molti abiti, mi sento più sana, non sono certo magra ma snella. Sono colorita, ho carne nei punti giusti e mi sento bella, e nessun uomo mi schifa, anzi è il contrario. Credo che la 42 44 sia una taglia accettabile per una donna. Parere personale: il mondo della moda non riesce a piacermi, troppi estremi e mai la normalità. Per questo non seguirò mai la moda né darò l'esempio di andare in passerella alle mie figlie , ma solo un esistenza basata in termine di salute che è la cosa più importante. Ragazze non seguite esempi negativi, siate normali .

Bellissimo video! Vorrei aggiungere che dato che le donne tendenzialmente sono più insicure e quindi cercano l'approvazione e sono meno ambiziose degli uomini, e dato che questo non è dovuto a qualche motivo biologico bensì all'educazione che a tutti noi viene impartita dal momento in cui nasciamo, proprio il fatto di avere più donne (almeno in numero paritario!) in cariche di potere, nell'industria della moda così come in qualunque altro ambito, consentirebbe man mano che il tempo passa di eliminare queste ingiuste caratteristiche che ci si porta dietro dall'infanzia e che non facciamo che tramandare di generazione in generazione. La disparità nel campo della moda che hai descritto tu è assurda e non so come si possa negare che ci sia un problema alla base, non stiamo parlando di un rapporto 60:40.

Non sarebbe giusto fare nuoto per tenersi in forma visto che è tra le discipline più complete ?

Ciao, sono di milano e sono affascinato dal lavoro dello stilista, sto per finire il liceo artistico ma le uniche scuole che posso permettermi sono brera, Politecnico e poi la iualv di venezia che però è lontana da me, ma mi piace molto da come ne parlano anche per la prestigiosità. Inoltre per passare il test di ingresso alla iualv mi consigli un libro specifuco in particolare? Anche per il tempo che è poco. Se puoi darmi qualche consiglio che sono molto indeciso 😅

complimenti, bellissimo video e ottime argomentazioni. Sarebbe ancora più bello se inserissi qualche immagine di reference mentre ne parli!