L'ANTROPOCENE
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- เผยแพร่เมื่อ 13 ธ.ค. 2024
- L'ANTROPOCENE
L'Antropocene è un termine utilizzato per descrivere l'attuale epoca geologica nella quale gli esseri umani hanno un impatto significativo e duraturo sulla Terra e sui suoi sistemi naturali. Questo concetto suggerisce che le attività umane, come l'industrializzazione, l'urbanizzazione, la deforestazione, l'inquinamento e il cambiamento climatico, hanno alterato il pianeta in modi tali da giustificare una nuova era geologica distinta dall'Olocene, che è iniziato circa 11.700 anni fa.
Il termine "Antropocene" è stato coniato negli anni '80 da Paul Crutzen, un premio Nobel per la chimica, e da allora è stato utilizzato in vari contesti scientifici e sociali. Tuttavia, non c'è un consenso ufficiale su quando sia iniziato l'Antropocene; alcune proposte indicano l'inizio della rivoluzione industriale nel XVIII secolo, mentre altre suggeriscono che sia iniziato con più recenti eventi, come i test nucleari del XX secolo.
Le caratteristiche principali dell'Antropocene includono:
Cambiamenti climatici: Aumento delle temperature medie globali, alterazioni nei modelli meteorologici e aumenti del livello del mare, dovuti principalmente alle emissioni di gas serra.
Perdita di biodiversità: Estinzioni di massa di specie animali e vegetali, causate dalla perdita di habitat, dal cambiamento climatico e dallo sfruttamento eccessivo delle risorse.
Inquinamento: Diffusione di sostanze chimiche, plastica e rifiuti che contaminano l'aria, l'acqua e il suolo.
Urbanizzazione: Crescita delle città e delle aree urbane, che comporta l'alterazione di ecosistemi e paesaggi naturali.
Sfruttamento delle risorse naturali: Uso intensivo e non sostenibile delle risorse, con impatti significativi sugli ecosistemi.
L'Antropocene pone sfide cruciali per l'umanità, richiedendo un ripensamento delle nostre pratiche e politiche ambientali per cercare di ridurre l'impatto umano e promuovere un'interazione più sostenibile con il pianeta.
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/ antonioloiacono
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Quanto pensi che inciderà la presenza di carbonio nei vari carbon sink attualmente a rischio?
in che senso? i pizzi di carbonio si stanno riempiendo ...e alcuni li stiamo distruggendo come le foreste...il risultato è che il carbonio si sta accumulando in atmosfera
@@AntonioLoiacono ti faccio un esempio:
Parlando del permafrost, si sta sciogliendo, e rilascia gas serra, sbaglio?
@@lerriderri3678 si quella è una bomba climatica che stiamo ignorando veramente troppo
Video molto interessante. Però se la terra ha vissuto periodi molto più caldi di questo, perchè tutta questa attenzione concentrata sull'aumento di 1 grado? Sinceramente mi sembra ci siano elementi molto più dannosi che l'essere umano deve affrontare, quali l'inquinamento, il disboscamento, il consumo eccessivo delle risorse e l'estinzione della megafauna (a partire da circa 50.000 anni fa abbiamo estinto probabilmente qualche centinaio di specie di megafauna). Senza bisogno del cambiamento climatico, anche solo per l'inquinamento e l'eccessivo sfruttamento degli ecosistemi (anche marittimo) l'essere umano in qualche decennio, proseguendo con questo andamento, potrebbe arrivare a un collasso dei delicati equilibri di agricoltura e allevamento, con conseguenti carestie catastrofiche mondiali. In sostanza, questo video mi sembra interessantissimo e di grande qualità, ma mi sembra che dia eccessivamente peso al cambiamento climatico rispetto ad altri fattori probabilmente molto più importanti (inquinamento ed eccessivo sfruttamento delle risorse). Grazie.
perché questo riscaldamento di 1 grado è avvenuto in soli 100 anni... i riscaldamenti del passato che hanno causati estinzioni di massa erano 10 volte piu lenti ..cioè 1 grado in 1000 anni, e comunque molti ecosistemi sono rimasti danneggiati. La preoccupazione dell'attuale cambiamento climatico è l'estrema rapidità con cui sta avvenendo, troppo veloce affinché la selezione naturale e l'evoluzione darwiniana possa adattare le specie animali e vegetali a questo cambiamento.
l'inquinamento, il disboscamento, il consumo eccessivo delle risorse, sono aspetti dello stesso problema. anche questi sono infatti legati al cambiamento climatico
Per quale motivo negli ultimi 10.000 anni la temperatura è rimasta praticamente costante e non è variata come negli ultimi 100.000 anni? Era già avvenuto qualcosa che ha innescato un processo poi peggiorato dalla variazione dovuta in seguito alle attività umane?
perché quando la terra è in un'era glaciale.le calotte di ghiaccio crescono senza mai fermarsi, ciclicamente crollano riversando in mare enormi quantità di acqua dolce che bloccano la circolazione oceanica globale e questo causa variazioni globali intense di temperatura...durante i periodi interglaciali non ci sono calotte di ghiaccio instabili che crescono fino a collassare ciclicamente , e quindi il clima subisce meno traumi.
@@AntonioLoiacono io avevo sentito anche un'altra cosa sulla circolazione termoalina. quando ci sono le calotte la circolazione oceanica è bloccata per il minore livello del mare e soprattutto per il blocco dello stretto tra sudamerica e antartide, che è coperto di ghiaccio. il freddo mantiene il freddo.
ma se un piccolo aumento di temperatura forza l''apertura dello stretto, col ritiro anche parziale della calotta antartica , ecco che si crea una totale comunicazione tra gli oceani, dunque la formazione del grande nastro trasportatore che a sua volta distribuisce calore ai continenti , tipico di questo periodo interglaciale. il calore a sua volta contribuisce a sciogliere ulteriormente le calotte , dunque a riscaldarsi ulteriormente
in generale ogni volta che si tende al caldo (o al freddo) il fenomeno si autoalimenta, questo è particolarmente pericoloso perche autoalimentandosi è difficilmente reversibile
@@andrewcolini9516 le ere glaciali sono lunghe perché la terra fa fatica ad uscirne, ma comunque la profondità media degli oceani è di 3800 metri...al massimo il livello del mare scende di 150 m o poco più .. mi pare strano quello che dici...
@@AntonioLoiacono 150 mt in meno sono abbastanza per far emergere grosse parti di terreno, ad esempio la beringia. la terra del fuoco e l'antartide non risultano unite ma quasi, i fondali erano abbastanza bassi da diminuire notevolmente il volume di acqua di passaggio tra altantico e pacifico aggiungiamoci una calotta spessa diversi km, ed ecco che si forma una "secca", o "diga" naturale al posto dello stretto di magellano. e il nastro non va più in loop.
cosi almeno era stato detto
non sono un geologo ma lo avevo sentito in una conferenza di antropologia ed evoluzione che sosteneva le stesse cose che ha detto lei qui, principalmente che i tempi delle migrazioni out of africa (e poi la comparsa dell'agricoltura e delle civiltà) fossero dettati principalmente da condizioni climatiche.
forse c'era pievani, da solo o con altri non ricordo. il contesto era comunque affidabile, la teoria plausibile. no annunaki.
vabbe nei prossimi giorni cerco di approfondire la cosa