La REPUBBLICA MARINARA di AMALFI - La più antica d’ITALIA

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  • เผยแพร่เมื่อ 27 ก.ย. 2024
  • Amalfi, Genova, Pisa e Venezia sono le rinomate quattro Repubbliche Marinare Italiane. I loro simboli fanno parte dello stemma della Marina Militare. Oggi Amalfi è il centro della meravigliosa Costiera Amalfitana, patrimonio Unesco in Provincia di Salerno. Per secoli gli amalfitani hanno navigato e dominato i mari e la leggenda vuole che qui venne creata la bussola da Flavio Gioia. La città viene fatta risalire ai Romani che fuggivano dalle invasioni barbariche. Secondo la leggenda il paese prende il nome dalla ninfa Amalfi amata da Ercole che fu sepolta qui. La posizione strategica in cui sorge Amalfi, tra le montagne e il mare, fece acquisire al piccolo agglomerato una notevole importanza strategica. Gli Amalfitani iniziarono ad estendere i loro commerci sul mare, divenendo abili navigatori e godendo di ottime relazioni con Napoli e Bisanzio. Nel 533, in seguito alla vittoria dei Bizantini sui Goti, Amalfi divenne parte dei domini greci e fu integrata nel Ducato di Napoli. Divenne sede vescovile e nel Settecento fu attaccata dal duca Arechi di Benevento e da Salerno, riuscendo però a vincere grazie all’aiuto di Napoli. Il secolo successivo Amalfi fu nuovamente invasa da Benevento che deportò parte della popolazione a Salerno. Quando il Duca Sicardo morì in seguito a una congiura, gli amalfitani tornarono a casa autoproclamando l’indipendenza di Amalfi dal Ducato di Napoli.Da questo momento in poi la novella Repubblica cerco di proteggere la propria autonomia stringendo alleanze con città vicine. Ad esempio quando Benevento si frantumò nei ducati di Salerno, Capua e Benevento, Amalfi intervenne in difesa di Salerno liberandone il signore catturato dai Tarantini.I confini di Amalfi si estendevano da Cetara a Positano, compresa l’isola di Capri e l’arcipelago Li Galli, e verso l’interno fino a Gragnano. Arrivò perfino a battere una sua moneta, il tarì, che significa coniato di fresco. Nell’849 Amalfi fece parte con Napoli, Gaeta e Sorrento della Lega Campana che, guidata da Cesario di Napoli, il Valoroso, sconfisse i terribili saraceni e salvò Roma e buona parte dell’Italia dall’invasione islamica. Nell’XI secolo divenne uno dei centri più popolosi del Mediterraneo, i cui traffici redditizi toccavano molte città mediterranee. Amalfi si dotò di un’importante marina militare e mercantile.La flotta da guerra amalfitana era costituita dalle “sagene”, imbarcazioni veloci composte da due alberi e due vele e dotate di remi con un numero che variava fino a 120.Le navi venivano realizzate nel celebre Arsenale Amalfitano. La città si specializzò anche nella produzione di carta applicando una tecnica di lavorazione orientale. Ma la testimonianza più importante della potenza commerciale di questa Repubblica fu la Tabula Amalphitana ritrovata nel 1800 a Vienna. Si trattava di un codice di diritto marittimo che regolò la navigazione del Mediterraneo fino al XVIII. Nel 1039 Salerno sottomise Amalfi per breve tempo e, quando Roberto il Guiscardo, chiamato dagli stessi amalfitani per battere Salerno, cominciò a dilagare nel Sud, il Ducato amalfitano,fu costretto ad accettarne il protettorato e a deporre l’ultimo Duca.La storia della Repubblica finì quando nel 1131 la città capitolò al lungo assedio del Re Normanno Ruggero II.Alla perdita dell’indipendenza seguirono due terribili saccheggi da parte della flotta pisana. La sua potenza marittima era giunta al tramonto anche a causa della politica antibizantina ed antimusulmana dei Normanni, che le tagliarono i legami commerciali con l’Oriente, restringendoli al solo Sud. Molti amalfitani emigrarono. Un violento maremoto del 1343 distrusse, infine, le attrezzature portuali, le strutture urbane e agricole situate lungo il litorale. Nel 1398 la città divenne feudo dei Sanseverino, per passare poi ai Colonna ed agli Orsini ed, infine, ai Piccolomini. Nel XV secolo, con la dominazione aragonese, giunsero i mercanti catalani, che fecero concorrenza a quel che rimaneva della flotta amalfitana.Dopo i secoli gloriosi di Amalfi potente Repubblica Marinara, la storia della città e degli altri insediamenti della costiera fu caratterizzata da un calo demografico, dall’isolamento dall’entroterra e da incursioni piratesche. Nel 1643 una terribile e spietata pestilenza uccise quasi un terzo della popolazione costiera. Nel Settecento Amalfi era una città quasi disabitata e le famiglie più nobili si erano spostate nella Capitale Napoli.Solo nel XX secolo la Costa d’Amalfi iniziò ad essere riscoperta come ricercata meta turistica. Negli anni sessanta del novecento, quelli del boom economico e della dolce vita romana che, in estate, viveva tra Capri, Positano ed Amalfi, registi, personalità importanti e artisti d’ogni genere iniziarono a frequentarla con sempre più frequenza. Da allora milioni di turisti sono passati per la splendida costiera amalfitana, rendendola una delle mete turistiche più amate del pianeta.(Fonti consultate Libro Manifatture in Campania, Penisola.it, Amalfi.it, )

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