1. Ch'ami la vita mia nel tuo bel nome Ch'ami la vita mia nel tuo bel nome par che si legg'ognora, ma tu voi pur ch'io mora. Se 'l ver porti in te scritto, acqueta coi begl'occhi il cor afflitto, acciò letto non sia ch'ami la morte e non la vita mia. 2. Se per avervi, ohimè, donato il core Se per avervi, ohimè, donato il core, nasce in me quell'ardore, donna crudel, che m'ard'in ogni loco, tal che son tutto foco. E se per amar voi, l'aspro martire mi fa di duol morire, miser, che far debb'io privo di voi che sete ogni ben mio? 3. A che tormi il ben mio A che tormi il ben mio s'io dico di morire? Questo, madonna, è troppo gran martire. Ahi vita, ahi mio tesoro, e perderò il ben mio con dir ch'io moro? 4. Amor, per tua mercé vattene a quella Amor, per tua mercé vattene a quella che m'è così rubella, e con una saetta passale il cor e fa' di me vendetta. Dilli: «Come potete unqua patire chi tanto v'ama far, donna, morire?» 5. Baci soavi e cari Battista Guarini Baci soavi e cari, cibi della mia vita, ch'or m'involate or mi rendete il core: per voi convien ch'impari come un'alma rapita non senta il duol di mort'e pur si more. Quant'ha di dolce amore, perché sempr'io vi baci, o dolcissime rose, in voi tutto ripose; e s'io potessi ai vostri dolci baci la mia vita finire, o che dolce morire! 6. Se pur non mi consenti (Luigi Groto) Se pur non mi consenti ch'io ami te sì come Amor m'invita, donna, non mi consenti per giust'almen ch'io ami la mia vita? Se ciò consenti, ancor consentir dei ch'io ami te che la mia vita sei. 7. Filli cara ed amata (Alberto Parma) Filli cara ed amata, dimmi per cortesia, questa tua bella bocca non è mia? Ahi, non rispondi, ingrata, e col silenzio nieghi d'ascoltar i miei prieghi. Piacciati almen, se taci, d'usar in vece di risposta i baci. 8. Poiché del mio dolore Poiché del mio dolore tanto ti nutri, Amore, libera mai quest'alma non vedrai, finché per gl'occhi fore lasso non venga il core. 9. Fumia la pastorella (Antonio Allegretti) Fumia la pastorella, tessendo ghirlandetta, sen gia cantando in un prato di fiori. (Intorno intorno a quella scherzavan per l'erbetta Ciprigna, il figlio e i pargoletti amori). Ella rivolta al sole dicea queste parole: «Almo divino raggio, della cui santa luce questa lieta stagion s'alluma e 'ndora, e 'l bel mese di maggio oggi per te conduce dal ciel in terra la tua vaga Flora, deh, quel che sì s'annoia cangia in letizia e in gioia». Allora i pastor tutti del Tebro, e ninfe a schiera corsero a l'armonia lieti e veloci: e di fior e di frutti che porta Primavera, gli porgean doni, e con rozze alte voci cantavan tuttavia le lodi di Fumia. 10. Se nel partir da voi, vita mia, sento (Giovanni Maria Bonardo) Se nel partir da voi, vita mia, sento così grave tormento, deh, prima che pensar mai di partire, donna, poss'io morire. E se da voi partend'ho tanti guai, poss'io prima morir che partir mai. 11. Tra mille fiamme e tra mille catene Tra mille fiamme e tra mille catene, onde n'accend'e lega, Amor a le mie pene scelse la più gentil e la più bella amorosa fiammella, che sì soavemente m'impiagò il cor, che per beltà gradita morir m'è dolce e non sperar aita. 12. Usciam, ninfe, omai fuor di questi boschi Usciam, ninfe, omai fuor di questi boschi e di fior bianch'e gialli tessian ghirlande e cingiansene i crini, ché dopo orrida e fiera stagion, con fiori e frondi torna la desiata primavera. Orsù faccian le valli sonar col canto e su le verd'erbette guidiam con dolce suon in gir'i balli. 13. Questa ordì il laccio, questa (Giovan Battista Strozzi) Questa ordì il laccio, questa sì bella man tra fiori e l'erba il tese, e questa il cor mi prese e fu sì presta a trarlo in mezz'a mille fiamme accese. Or che l'ho qui ristretta, vendetta, Amor, vendetta! 14. La vaga pastorella La vaga pastorella sen va tra fiori e l'erbe cantando dolcemente, ond'io sospiro che la veggio sì bella, e carco di martiro la seguo tuttavia. Deh, pastorella mia, per dio, non mi fuggire, ch'io mi sento a morire. 15. Amor s'il tuo ferire Amor s'il tuo ferire dasse tanto martire quanto di Filli i sguardi, a tuoi pongenti dardi non restarebb'alcun amante in vita. Ché con beltà infinita se giace o mira o move o parla o ride, atterr' accor' impiag' arde ed uccide. 16. Donna s'io miro voi, giaccio divengo Donna s'io miro voi, giaccio divengo; se di mirar m'astengo, d'un infinito ardore mi si consuma il core. Non so che m'abbi luoco: mirar m'è ghiaccio, il non mirar m'è fuoco. 17. Ardo, sì, ma non t'amo (Giovan Battista Guarini) Ardo, sì, ma non t'amo, perfid' e dispietata, indegnamente amata da un sì leal amante. Ah, non fia più che del mio amor ti vante, perch'ho già sano il core: e s'ardo, ardo di sdegn'e non d'amore. 18. Ardi, o gela a tua voglia (Battista Guarini ?) Ardi o gela a tua voglia, perfid' ed impudico, or amante or nemico. Ché d'incostante ingegno poco i' stimo l'amor e men lo sdegno: e se l'amor fu vano, van fia lo sdegno del tuo cor insano. 19. Arsi et alsi a mia voglia (Torquato Tasso) Arsi ed alsi a mia voglia, leal non impudico, amante non nemico; e s'al tuo lieve ingegno poco cale d'amor e men lo sdegno, sdegn'e amor farà vano l'altiero suon del tuo parlar insano.
Meraviglioso. Bella esecuzione di capolavori di un grande genio italiano, composti da un Monteverdi appena ventenne. Modestamente, noi italiani abbiamo inventato tutto...
1. Ch'ami la vita mia nel tuo bel nome
Ch'ami la vita mia nel tuo bel nome
par che si legg'ognora,
ma tu voi pur ch'io mora.
Se 'l ver porti in te scritto,
acqueta coi begl'occhi il cor afflitto,
acciò letto non sia
ch'ami la morte e non la vita mia.
2. Se per avervi, ohimè, donato il core
Se per avervi, ohimè, donato il core,
nasce in me quell'ardore,
donna crudel, che m'ard'in ogni loco,
tal che son tutto foco.
E se per amar voi, l'aspro martire
mi fa di duol morire,
miser, che far debb'io
privo di voi che sete ogni ben mio?
3. A che tormi il ben mio
A che tormi il ben mio
s'io dico di morire?
Questo, madonna, è troppo gran martire.
Ahi vita, ahi mio tesoro,
e perderò il ben mio con dir ch'io moro?
4. Amor, per tua mercé vattene a quella
Amor, per tua mercé vattene a quella
che m'è così rubella,
e con una saetta
passale il cor e fa' di me vendetta.
Dilli: «Come potete unqua patire
chi tanto v'ama far, donna, morire?»
5. Baci soavi e cari
Battista Guarini
Baci soavi e cari,
cibi della mia vita,
ch'or m'involate or mi rendete il core:
per voi convien ch'impari
come un'alma rapita
non senta il duol di mort'e pur si more.
Quant'ha di dolce amore,
perché sempr'io vi baci,
o dolcissime rose,
in voi tutto ripose;
e s'io potessi ai vostri dolci baci
la mia vita finire,
o che dolce morire!
6. Se pur non mi consenti
(Luigi Groto)
Se pur non mi consenti
ch'io ami te sì come Amor m'invita,
donna, non mi consenti
per giust'almen ch'io ami la mia vita?
Se ciò consenti, ancor consentir dei
ch'io ami te che la mia vita sei.
7. Filli cara ed amata
(Alberto Parma)
Filli cara ed amata,
dimmi per cortesia,
questa tua bella bocca non è mia?
Ahi, non rispondi, ingrata,
e col silenzio nieghi
d'ascoltar i miei prieghi.
Piacciati almen, se taci,
d'usar in vece di risposta i baci.
8. Poiché del mio dolore
Poiché del mio dolore
tanto ti nutri, Amore,
libera mai quest'alma non vedrai,
finché per gl'occhi fore
lasso non venga il core.
9. Fumia la pastorella
(Antonio Allegretti)
Fumia la pastorella,
tessendo ghirlandetta,
sen gia cantando in un prato di fiori.
(Intorno intorno a quella
scherzavan per l'erbetta
Ciprigna, il figlio e i pargoletti amori).
Ella rivolta al sole
dicea queste parole:
«Almo divino raggio,
della cui santa luce
questa lieta stagion s'alluma e 'ndora,
e 'l bel mese di maggio
oggi per te conduce
dal ciel in terra la tua vaga Flora,
deh, quel che sì s'annoia
cangia in letizia e in gioia».
Allora i pastor tutti
del Tebro, e ninfe a schiera
corsero a l'armonia lieti e veloci:
e di fior e di frutti
che porta Primavera,
gli porgean doni, e con rozze alte voci
cantavan tuttavia
le lodi di Fumia.
10. Se nel partir da voi, vita mia, sento
(Giovanni Maria Bonardo)
Se nel partir da voi, vita mia, sento
così grave tormento,
deh, prima che pensar mai di partire,
donna, poss'io morire.
E se da voi partend'ho tanti guai,
poss'io prima morir che partir mai.
11. Tra mille fiamme e tra mille catene
Tra mille fiamme e tra mille catene,
onde n'accend'e lega,
Amor a le mie pene
scelse la più gentil e la più bella
amorosa fiammella,
che sì soavemente
m'impiagò il cor, che per beltà gradita
morir m'è dolce e non sperar aita.
12. Usciam, ninfe, omai fuor di questi boschi
Usciam, ninfe, omai fuor di questi boschi
e di fior bianch'e gialli
tessian ghirlande e cingiansene i crini,
ché dopo orrida e fiera
stagion, con fiori e frondi
torna la desiata primavera.
Orsù faccian le valli
sonar col canto e su le verd'erbette
guidiam con dolce suon in gir'i balli.
13. Questa ordì il laccio, questa
(Giovan Battista Strozzi)
Questa ordì il laccio, questa
sì bella man tra fiori e l'erba il tese,
e questa il cor mi prese e fu sì presta
a trarlo in mezz'a mille fiamme accese.
Or che l'ho qui ristretta,
vendetta, Amor, vendetta!
14. La vaga pastorella
La vaga pastorella
sen va tra fiori e l'erbe
cantando dolcemente, ond'io sospiro
che la veggio sì bella,
e carco di martiro
la seguo tuttavia.
Deh, pastorella mia,
per dio, non mi fuggire,
ch'io mi sento a morire.
15. Amor s'il tuo ferire
Amor s'il tuo ferire
dasse tanto martire
quanto di Filli i sguardi,
a tuoi pongenti dardi
non restarebb'alcun amante in vita.
Ché con beltà infinita
se giace o mira o move o parla o ride,
atterr' accor' impiag' arde ed uccide.
16. Donna s'io miro voi, giaccio divengo
Donna s'io miro voi, giaccio divengo;
se di mirar m'astengo,
d'un infinito ardore
mi si consuma il core.
Non so che m'abbi luoco:
mirar m'è ghiaccio, il non mirar m'è fuoco.
17. Ardo, sì, ma non t'amo
(Giovan Battista Guarini)
Ardo, sì, ma non t'amo,
perfid' e dispietata,
indegnamente amata
da un sì leal amante.
Ah, non fia più che del mio amor ti vante,
perch'ho già sano il core:
e s'ardo, ardo di sdegn'e non d'amore.
18. Ardi, o gela a tua voglia
(Battista Guarini ?)
Ardi o gela a tua voglia,
perfid' ed impudico,
or amante or nemico.
Ché d'incostante ingegno
poco i' stimo l'amor e men lo sdegno:
e se l'amor fu vano,
van fia lo sdegno del tuo cor insano.
19. Arsi et alsi a mia voglia
(Torquato Tasso)
Arsi ed alsi a mia voglia,
leal non impudico,
amante non nemico;
e s'al tuo lieve ingegno
poco cale d'amor e men lo sdegno,
sdegn'e amor farà vano
l'altiero suon del tuo parlar insano.
Meraviglioso. Bella esecuzione di capolavori di un grande genio italiano, composti da un Monteverdi appena ventenne. Modestamente, noi italiani abbiamo inventato tutto...
tranne il blues e il rock
Amazing. Can't take my ears off Marie Gautrot.
What do you do when the camera isn't on her?
Sublime Montervedi et ces voix si harmonieuses et expressives. Merci
Monteverdi is so underrated
Not by me!
Most glorious!
Incrédule music ❤
Beautifully done - you make it sound easy when it's actually quite difficult.
gut gelungen
If love could sing...
Even in Book 1, there are works within the work: the SV 31 and SV 39 series.
💘😍💖💘😍💖💘😍💖💘😍💖
I'm curious as to why Paul and Sean swap out. Is Sean's voice slightly higher?
Si capiscono molto poco le parole e credo che questo non sia concepito da Monteverdi...