Complimenti per il video. Grazie per aver spiegato tutto con estrema chiarezza. Non sono molto d’accordo sulla convenienza in assoluto delle comunità energetiche. Da quello che ho capito se il prezzo zonale è alto (es 0,20€), andrei a svendere l’energia prodotta a max 0,012€/kwh. Potreste fare un video analogo sui Power Purchase Agreement (PPA), cosi da mettere a confronto le opportunità? Continuate cosí 💪🏻
@@GianfrancoGuidi Grazie per la risposta. Quindi con un prezzo unico zonale pari a 0,20€/kwh a quanto ammonta l’incentivo ? E quello che guadagno è 0,20€ + incentivo ?
@@riccardopellerano2811 L'incentivo dipende dalle caratteristiche dell'impianto e dalla situazione della CER. Comunque un incentivo c'è e quindi la partecipazione ad una CER è sempre positiva.
se qualcuno fosse interessato all'utilizzo, sto scrivendo un software per gestire i consumi e le produzioni in tempo reale delle CER. Mi piacerebbe trovare nuovi collaboratori/utilizzatori
Salve, complimenti per il video. Volevo chiedere quanto segue: l’ingegnere Alan Bruni ha fatto l’esempio di un impianto a distanza per un’azienda, la stessa cosa vale per un privato? Io ho una struttura in una piccola azienda dove potrei sfruttarla per un impianto e poi entrare nella CER del mio paese; è possibile? Grazie
buongiorno, ho visto solo ora il video interessante, avrei un quesito: se una pmi è un prosumer, se vende ad altre pmi la propria energia in eccesso, quanto viene valorizzata? mi sembra che l'articolo 3 comma 2 punto g del indichi una riduzione, quanto vale? grazie
Poi, vorrei dire, con il superbonus non c’è stato un contributo ma una detrazione fiscale che sono due concetti molto differenti. Credo che potreste aver equivocato qualcosa
Secondo me l'unico modo per realizzare questa (ottima) idea è il monitoraggio in tempo (quasi) reale. Non vedo altra soluzione possibile che funzioni. 'quasi' intendo con un ritardo di qualche secondo, non oltre 5". Il ritado massimo ammissibile dipende dal numero dei membri delle comunità con una regola inversamente proporzionale. Voi cosa ne pensate?
i tempi così stretti sono un problema da gestire a livello software in caso di molte utenze. Io sto iniziando a scrivere un software per gestire queste cose e di questo aspetto devo tener molto conto
@@bronza4526 bene avere stabilito un contatto. Il SW a cui ti riferisci serve per gestire l'operation o l'accounting? Lavorando in aree limitate (sottese dalla stessa cabina primaria) 5" (con connessioni cablate BB o mobili 5G, ritengo siano sfidanti, ma raggiungibilissimi. Arrivabili anche da connessioni NB-IoT) La mia idea è che serva soprattutto per l'operation, ma poi, di rimando, anche per il secondo, Tutto ciò va declinato con una preoccupazione che ti condivido per capire se mi confermi o meno. Ovvero se in definitiva, non sia troppo preoccupante e, quindi, superabile: la privacy dei singoli utenti. Non vedo altra soluzione e, naturalmente, auspico che si possa superare il blocco psicologico. Ovviamente la questione assume importanza inversamente proporzionale al numero degli utenti. Ma, al tempo stesso, diventa proporzionalmente stringente il tempo di latenza del protocollo. A nome dell'ecologia (e la sopravvivenza della specie umana su questo pianeta) auspico che se parli apertamente. ciao
@@sergioaiello4760 dovrà gestire entrambe le parti. La privacy è il problema minore, basta che sia indicato nel contratto da sottoscrivere al momento dell' associazione... Io avevo in mente di risolvere la cosa frazionando gli ambienti e discriminare le letture in base alle interazioni degli utenti. Un casino, ma confido di riuscire 💪💪
Complimenti per il video. Grazie per aver spiegato tutto con estrema chiarezza.
Non sono molto d’accordo sulla convenienza in assoluto delle comunità energetiche.
Da quello che ho capito se il prezzo zonale è alto (es 0,20€), andrei a svendere l’energia prodotta a max 0,012€/kwh.
Potreste fare un video analogo sui Power Purchase Agreement (PPA), cosi da mettere a confronto le opportunità?
Continuate cosí 💪🏻
No. L'energia immessa in rete viene venduta al prezzo zonale e in più avrai l'incentivo che sarà ridotto.
@@GianfrancoGuidi Grazie per la risposta. Quindi con un prezzo unico zonale pari a 0,20€/kwh a quanto ammonta l’incentivo ? E quello che guadagno è 0,20€ + incentivo ?
@@riccardopellerano2811 L'incentivo dipende dalle caratteristiche dell'impianto e dalla situazione della CER. Comunque un incentivo c'è e quindi la partecipazione ad una CER è sempre positiva.
se qualcuno fosse interessato all'utilizzo, sto scrivendo un software per gestire i consumi e le produzioni in tempo reale delle CER. Mi piacerebbe trovare nuovi collaboratori/utilizzatori
Salve, complimenti per il video. Volevo chiedere quanto segue: l’ingegnere Alan Bruni ha fatto l’esempio di un impianto a distanza per un’azienda, la stessa cosa vale per un privato? Io ho una struttura in una piccola azienda dove potrei sfruttarla per un impianto e poi entrare nella CER del mio paese; è possibile? Grazie
Dove si legge che le CER siano aperte solo a nuovi impianti?
buongiorno, ho visto solo ora il video interessante, avrei un quesito: se una pmi è un prosumer, se vende ad altre pmi la propria energia in eccesso, quanto viene valorizzata? mi sembra che l'articolo 3 comma 2 punto g del indichi una riduzione, quanto vale? grazie
Dove ha letto l'ingegnere che il contributo del 40% riduce il contributo a Kwh?
Poi, vorrei dire, con il superbonus non c’è stato un contributo ma una detrazione fiscale che sono due concetti molto differenti. Credo che potreste aver equivocato qualcosa
Secondo me l'unico modo per realizzare questa (ottima) idea è il monitoraggio in tempo (quasi) reale. Non vedo altra soluzione possibile che funzioni. 'quasi' intendo con un ritardo di qualche secondo, non oltre 5". Il ritado massimo ammissibile dipende dal numero dei membri delle comunità con una regola inversamente proporzionale. Voi cosa ne pensate?
i tempi così stretti sono un problema da gestire a livello software in caso di molte utenze. Io sto iniziando a scrivere un software per gestire queste cose e di questo aspetto devo tener molto conto
@@bronza4526 bene avere stabilito un contatto.
Il SW a cui ti riferisci serve per gestire l'operation o l'accounting?
Lavorando in aree limitate (sottese dalla stessa cabina primaria) 5" (con connessioni cablate BB o mobili 5G, ritengo siano sfidanti, ma raggiungibilissimi. Arrivabili anche da connessioni NB-IoT)
La mia idea è che serva soprattutto per l'operation, ma poi, di rimando, anche per il secondo, Tutto ciò va declinato con una preoccupazione che ti condivido per capire se mi confermi o meno. Ovvero se in definitiva, non sia troppo preoccupante e, quindi, superabile: la privacy dei singoli utenti.
Non vedo altra soluzione e, naturalmente, auspico che si possa superare il blocco psicologico. Ovviamente la questione assume importanza inversamente proporzionale al numero degli utenti. Ma, al tempo stesso, diventa proporzionalmente stringente il tempo di latenza del protocollo.
A nome dell'ecologia (e la sopravvivenza della specie umana su questo pianeta) auspico che se parli apertamente. ciao
@@sergioaiello4760 dovrà gestire entrambe le parti. La privacy è il problema minore, basta che sia indicato nel contratto da sottoscrivere al momento dell' associazione... Io avevo in mente di risolvere la cosa frazionando gli ambienti e discriminare le letture in base alle interazioni degli utenti. Un casino, ma confido di riuscire 💪💪