Anche a me il film ha colpito tanto, me lo aspettavo piu' canonico, piu' semplice. Invece e' complesso, con molti strati e livelli di lettura, quindi di godimento. Bello veramente, chapeau a Sorrentino mentre a Verdone che je voi di? Se sa che e' bravo-bravo...
Romano sarà pure senza talento, ma la frase più bella di tutto il film è sua: "Che cosa avete contro la nostalgia? E' l'unico rimedio per chi è diffidente verso il futuro"
Bellissime parole. A me il film è piaciuto molto ma ammetto di non essere riuscito a cogliere certi particolari e Carlo Verdone ha risposto a tutte le mie domande.
Carlo sei un mostro sacro un po' malinconico come quasi tutti i finali dei tuoi film ma sorrentino si è dimostrato la persona che è anche alle iene si è visto lo spessore che ha nn te la prendere e nn spenderli più per uno così non ti merita
Roma e' il centro di ogni dove il segno dell'eterna immanenza della Storia. Questo e' un film d'autore che pone domande non dà risposte , una Splendida distopia in due atti con finale aperto. UNA recherche al contrario. Racconta ozii e vizzi di un intellettuale , non piu' cane da guardia del popolo , ma un uomo che preferisce barattare la propria dignita' alla capacita' di SPIEGARCI il presente , al solo fine del proprio prestigio sociale e materiale. IN una societa' decadente e incapace di plasmare il proprio tempo, egli e' protagonista ambizioso e cinico, di questa ecogentrica proiezione del proprio io, subita da questi personaggi caricaturali e ridotti a comparse inutili perfino a se stessE. Una desolata borghesia classista del generone Romano per cui il tempo e' unicamente scandito dalla esteriore ricerca vacua del piacere fine a se stesso. il culmine della loro bassezza morale , non viene redento nemmeno dalla morte, che diviene una recita effimera , come nei migliori testi di guy de bord. Questa RAPPRESENTAZIONE circense e barocca , dal sapore solitario e malinconico , risponde in modo negativo all'interrogativo Felliniano della Dolce Vita OVVERO: se il benessere del boom economico portava CON SE un vero progresso nelle esistenze della generazione post bellica . Tutto ora e' dissacrante e appiattito nell'impossibilita'di competere con LA SEPOLCRALE MAESTOSITA iconica delle opere d'arte DI ROMA. LA voce fuori campo diviene principio di inazione e indulgenza verso le proprie debolezze , quasi fatalismo. Sara'l'annichilimento dovuto alla bellezza a ricordare al nostro protagonista le proprie radici. Egli IN FINE una volta rimasto solo come l'araba fenice(fenicotteri ndr) poiche'il tempo conta piu' dell'apparenza non ha altra possibilita' consapevole che risorgere fuori campo senza la paura di guardare l'ignoto. BY ESSECIFILMPRO
E' IL film di sorrentino a essere sublime per chi ama il vero cinema italiano dalle nostre origini e dei nostri autori ,la nostra grandissima tradizione cinematografica
hanno dato abbastanza, secondo me verdone deve cambiare perchè ha del gran potenziale ma se non lo fa rischia di decadere e di confondersi con il pessimo cinema borghese e conservatore
grande carlo
Anche a me il film ha colpito tanto, me lo aspettavo piu' canonico, piu' semplice. Invece e' complesso, con molti strati e livelli di lettura, quindi di godimento. Bello veramente, chapeau a Sorrentino mentre a Verdone che je voi di? Se sa che e' bravo-bravo...
Carlo Sei L'Unico Che Può Tracciare Ancora La Scia Dei Grandi....Come Mastroianni...Gassman...Manfredi...Albertone...Ugo Tognazzi...
Io lo adoro
Bravo carlo.. veramente bravo.
il primo minuto d'intervista e' strepitoso, vorrei essere nel cervello di verdone nel primo minuto..
Grandissima interpretazione di Carlo nella grande bellezza, quasi da oscar come miglio attore non protagonista.
Complimentoni all'intervistatore...
Romano sarà pure senza talento, ma la frase più bella di tutto il film è sua: "Che cosa avete contro la nostalgia? E' l'unico rimedio per chi è diffidente verso il futuro"
Questo Verdone malinconico e deluso mi inquieta..quasi che i tempi "un sacco belli" sono definitivamente andati via
Bellissime parole. A me il film è piaciuto molto ma ammetto di non essere riuscito a cogliere certi particolari e Carlo Verdone ha risposto a tutte le mie domande.
Film da vedere.
*****
VEDITI I CARTONI ANIMATI
Carlo sei un mostro sacro un po' malinconico come quasi tutti i finali dei tuoi film ma sorrentino si è dimostrato la persona che è anche alle iene si è visto lo spessore che ha nn te la prendere e nn spenderli più per uno così non ti merita
Sorrentino ha capito chi è Verdone nella vita e gli ha confezionato il personaggio
Sembra la famosa domanda infinita di Biscardi a Baggio.
Ma l intervistatore dove l avete raccattato??!?
comq nel film è l'unico di cui si capisce la storia
Mamma santa che sfacelo la prima domanda.. Forse l' intervistatore era semplicemente distratto da qualcosa, può' capitare perché poi si riprende..
si, peccato che verdone non è il protagonista
nemmeno Biscardi fa delle domande così lunghe
Roma e' il centro di ogni dove
il segno dell'eterna immanenza della Storia.
Questo e' un film d'autore che pone domande non dà risposte ,
una Splendida distopia in due atti con finale aperto.
UNA recherche al contrario.
Racconta ozii e vizzi di un intellettuale ,
non piu' cane da guardia del popolo ,
ma un uomo che preferisce barattare la propria dignita'
alla capacita' di SPIEGARCI il presente ,
al solo fine del proprio prestigio sociale e materiale.
IN una societa' decadente e incapace di plasmare il proprio tempo,
egli e' protagonista ambizioso e cinico,
di questa ecogentrica proiezione del proprio io,
subita da questi personaggi caricaturali e
ridotti a comparse inutili perfino a se stessE.
Una desolata borghesia classista del generone Romano
per cui il tempo e' unicamente scandito
dalla esteriore ricerca vacua del piacere fine a se stesso.
il culmine della loro bassezza morale ,
non viene redento nemmeno dalla morte,
che diviene una recita effimera ,
come nei migliori testi di guy de bord.
Questa RAPPRESENTAZIONE circense e barocca ,
dal sapore solitario e malinconico ,
risponde in modo negativo
all'interrogativo Felliniano
della Dolce Vita OVVERO:
se il benessere del boom economico portava CON SE un vero progresso
nelle esistenze della generazione post bellica .
Tutto ora e' dissacrante e
appiattito nell'impossibilita'di competere
con LA SEPOLCRALE MAESTOSITA iconica delle opere d'arte DI ROMA.
LA voce fuori campo diviene principio di inazione e
indulgenza verso le proprie debolezze , quasi fatalismo.
Sara'l'annichilimento dovuto alla bellezza a
ricordare al nostro protagonista le proprie radici.
Egli IN FINE una volta rimasto solo come l'araba fenice(fenicotteri ndr)
poiche'il tempo conta piu' dell'apparenza
non ha altra possibilita' consapevole
che risorgere fuori campo
senza la paura di guardare l'ignoto.
BY
ESSECIFILMPRO
+ESSECIFILMPRO grazie
ESSECIFILMPRO woow complimenti per il commento...grazie scrivi in un modo sublime
E' IL film di sorrentino a essere sublime per chi ama il vero cinema italiano dalle nostre origini e dei nostri autori ,la nostra grandissima tradizione cinematografica
Che tragedia l'intervistatore, quanta grazia Verdone
hanno dato abbastanza, secondo me verdone deve cambiare perchè ha del gran potenziale ma se non lo fa rischia di decadere e di confondersi con il pessimo cinema borghese e conservatore
verdone conservatore non si può sentire