Come scegliere l'università - Prof. Michele Boldrin e Mentors4u
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- เผยแพร่เมื่อ 2 ต.ค. 2024
- Come scegliere in modo consapevole che università frequentare nel 2020?
In un momento storico di estrema incertezza, Michele Boldrin discute insieme a Michele Rozzi, Alessandra Bernini e Leonardo Sanelli di Mentors4u di come gli studenti delle Scuole Superiori possono valutare e decidere circa il loro futuro
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Mi dispiace solo di non aver trovato discussioni come questa quando anch'io avevo 18 anni.
Una bella diretta, avete reso un grande servizio. Mio figlio ieri ha visto il dibattito ed oggi a pranzo ha voluto continuare il discorso. Grazie Prof. Boldrin, grazie ragazzi.
Un video illuminante. Il professor Boldrin è un grande. Ogni studente dovrebbe guardare questo video prima di immatricolarsi all'università
Dopo il liceo scientifico ho fatto fisica, triennale (109/110) e primo anno di magistrale, sempre tenendo duro con la prospettiva che le cose veramente interessanti (la fisica!) sarebbero arrivate.
Naive.
L'illuminazione è arrivata durante un colloquio di lavoro, quel giorno ho proprio sentito che quella non era la mia strada. Fatto il conservatorio (suonavo da quando avevo 9 anni) e ora sono con soddisfazione insegnante di musica e musicista in Belgio. Fisica mi ha insegnato un metodo e mi ha dato delle conoscenze 'informatiche' che utilizzo tuttora, quindi se tornassi indietro forse fare le stesse scelte.
Quando a 19 anni non si è maturi a volte bisogna sbagliare, non essere troppo zucconi e correggersi.
Grande, che intraprendenza e coraggio. Stima! Che percorso hai fatto in conservatorio?
Mi spieghi come hai fatto a laurearti in fisica senza avere apparentemente una passione sfrenata per la materia? Io studio ingegneria e se non fosse per il fatto che le materie che studio mi piacciono ( naturalmente alcune più di altre ) col cazzo che me ne starei il 18 luglio a studiare mentre gli altri sono al mare. Sono curioso
@@yallowrosa political science Boldrin un cavolo, studiare anni una cosa per poi rivendersi in altro è a dir poco deprimente, svilente nonché simbolo di una scelta fallimentare, inoltre fisica non è la laurea dove fai tutto, se esiste matematica o informatica ci sarà un motivo. Il political scientist come ti piace chiamarlo fa una vita da nababbo e non ha dovuto reinventarsi, tu stai a scrivere commenti acidi su yt
Mi sono laureato ieri in Industrial Automation Engineering campo Robotico, sarebbe stato figo ascoltare questa intervista 6 anni fa
Poi come è andata? Sei riuscito a trovare un lavoro soddisfacente e ben (o almeno abbastanza) retribuito?
Sono curioso perché è il mio stesso settore di studi. xD
Magnifico Boldrin. Ma quello lo sapevamo.
Magnifici i ragazzi. E quello potevamo solo sperarlo.
Sul tema soft skills Michele Rozzi ha colto il punto. Non si tratta infatti di competenze legate necessariamente all’area umanistica, come paventato da Boldrin ( archeologia da lui citata è hard non soft) ma di abilità appunto trasversali e acquisibili anche attraverso percorsi extracurricolari. La gestione delle emozioni o l’autoimprendorialita’ ad esempio possono essere allenate in modo non solamente teorico ma esperienziale e rappresentano abilità determinanti per il successo professionale, dalla gestione del colloquio di lavoro all’attività in se stessa.
A 5:11 Boldrin nomina la Rava & la Fava
Oramai ho sentito così tante volte utilizzare"piuttosto che" in maniera impropria, che non ricordo più quale sia l'utilizzo corretto 😂
Perfetto.
Quindi piuttosto che rompere i coglioni a noi con un commento inutile, perche' non fai qualcosa di utile?
@@LiberiOltre Mi piace pensare che di cose utili ne faccio a pacchi! Lavorare piuttosto che aggiornarmi sulle nuove tecnologie piuttosto che tenermi informato e sveglio piuttosto che seguire e condividere i vostri contenuti! Sono cose utili queste? Sarà il mercato a deciderlo!
@@LiberiOltre spocchioso come il discepolo DuFer, in sostanza alla fine due cazzari (perché non ci commenti la panzana che il covid non sta dentro le aziende? Genio)
.
@@johnlocke6563 Non esageriamo adesso... La risposta era anche simpatica e arguta. Poi OK, diciamo che non brillava per apertura e capacità di recepire critiche costruttive, o di ignorare battute leggere che lasciano il tempo che trovano e che non fanno male a nessuno. Il mio era un commento come un altro, in fondo.
Avrei voluto vedere questa chiacchierata nel 2005 quando ero in procinto di scegliere una facoltà, mannaggia al clero!
This
Mannaggia AL CLERO! ahahah
Bellissimo "papà Michele".
Professore,uomo vissuto,pragmatico.
Che bello, anche il profondo coraggio di dire "ho avuto fortuna".
Troppi adv
1 ora e mezzo di video e oltre mezz'ora di pubblicità.
Per carità capisco l'esigenza ma oltre 15 stacchi pubblicitari! A gruppi di tre pure. Della serie o usi AdBlock o non segui il discorso
A dire il vero non mi è piaciuta molto questa diretta, anche se seguo sempre tutti i contenuti del canale con interesse, come molte discussioni simili che si trovano nel web. Sono quello che nella chat ha scritto il commento "studiare all'estero è un lusso" o qualcosa del genere e che è stato citato.
Le cose su cui ho storto il naso sono le seguenti:
- I corsi di Coursera in Italia valgono meno di zero poiché sono gli enti accreditati dello Stato possono rilasciare documenti con valore legale, per cui non so quanto sia consigliabile dire a qualcuno di seguirli. Certo se stai senza far nulla un corso su Coursera è meglio di niente, ma appunto se scrivi sul cv che hai seguito dei corsi su Coursera probabilmente il 90% non sanno neanche di cosa stai parlando.
- Si parla di 18-19enni ma c'è anche chi inizia l'università per la prima volta o seconda o terza e ha una età più "avanzata", capisco che in teoria uno finita la maturità puff vada all'università ma nella pratica la vita delle persone è più complicata e non va a tutti allo stesso modo...
- I protagonisti dell'intervista tutti (compreso Michele Boldrin) lavorano o hanno studiato all'estero e non in Italia e sono tutti originari del centro-nord, è brutto da dire, ma si tratta sempre di una opinione elitaria anche perché non credo che i due ragazzi abbiano dei genitori che fanno i contadini ma probabilmente professionisti con un certo grado di istruzione. Sarebbe stato opportuno chiamare delle persone provenienti da background diversi per differenziare le affermazioni e le idee e guardare tutto in modo più imparziale... non lo so magari è difficile trovarle, ma almeno provarci sarebbe stato ok.
- Molte volte in questo tipo di dirette/video/articoli si parla sempre di COSA fare: andare a Cambridge o a Stanford? Germania o Svezia? ecco i consigli su come scrivere un cv etc... tutto molto bello, ma sarebbe anche interessante spiegare COME fare qualcosa e non COSA fare. Credo che molti sappiamo bene cosa fare in teoria, nella pratica non possono permetterselo per cui devono scegliere la cosa "meno peggio" e semplicemente "più vicino a casa" o semplicemente non ci sono occasioni per fare nulla dove risiedono al momento (solitamente non per scelta) e perfino una cosa apparentemente semplice come trovare una camera in affitto diventa una impresa (in una città come Milano ci passi i mesi per trovare buone camere a prezzi convenienti e quando la trovi devi fare un numero di provini che neanche a Xfactor), oppure anche riguardo le prime esperienze lavorative...
- Visto che in questo canale si parla molto di politica, sarebbe stato interessante parlare anche di proposte politiche su diritto allo studio, mobilità sociale e welfare studentesco e cose di questo tipo come contributi per pagare l'affitto e cose di questo tipo. Magari paragonando anche il sistema italiano ad altri paese trovano i pro e i contro. (anche se vivendo in Italia, queste opinioni poi verrebbero ignorate totalmente da chi sta al governo come spesso accade...). Anche perché c'è da dire che non tutti possono permettersi di spostarsi per cui dovrebbero essere aiutati a fare quello che vogliono fare e dove vogliono farlo se vogliamo chiamare l'università "pubblica" e che non sempre gli aiuti vengono dati ai meritevoli, o che le disponibilità non riescono a coprire la domanda di persone bisognose di questi aiuti e poi soprattutto non tutti hanno un background famigliare aperto al mondo, alla mobilità e anche all'idea di fare sacrifici economici per mandare il proprio figlio a studiare o anche all'idea di "investire" soldi nell'istruzione dei figli.
Per dire io ho 25 anni e sono originario del sud, testardamente ho voluto iscrivervi al Polito perché c'era un corso che mi piaceva molto, quando ho superato il test e mi sono iscritto al Politecnico di Torino avevo 20 anni e molto felice del piccolo traguardo raggiunto, avevo difficoltà economiche in famiglia, credevo che stringendo i denti ce l'avrei fatta, poi sono successe varie cose nella mia vita e alla fine ho lasciato.... Nelle graduatorie di borse di studio molti con un reddito medio-basso vengono superati da gente con reddito dichiarato pari a 0 che poi studiavano magari ingegneria o medicina (mi chiedo come sia possibile, quasi sempre tutti figli di partita iva o di professionisti che tramite escamotage riescono a fare questo) inoltre avendo ISEE basso ma ISPE oltre la soglia consentita mi è stata negata sia la borsa che l'alloggio delle strutture del DSU come se le proprietà possedute dai miei genitori con cui peraltro lavorano (per dire non erano seconde case al mare o a Courmayeur, ma terreni) contassero come liquidità disponibile e spendibile, a me è sembrata incredibile questa cosa ... ergo, dopo vari accadimenti di questo tipo, ma anche strettamente personali, mi è passata anche sia la voglia che l'entusiasmo di studiare.
magari do l'idea di essere uno a cui piace fare la vittima, ma queste discussioni così mi fanno essere molto critico perché è un tema da me molto sentito. Spero in altri video sul tema "università". Scusate per il commento lungo, sono stato molto prolisso.
Sono totalmente d'accordo con te
Applausi
È quello che Michele definisce "la Rava e la Fava"
La Fava te la danno in bocca,la Rava va scavata sottoterra.
Io lo dico spesso qua:
Sfrutto mamma e papà,sfrutto l' Università e lo Stato Italiano,poi vado all' Estero e.frego tutti.
Attenzione però.
All' Estero di te "se ne fregano".
Se sei un mediocre,conti come la stampante od il mouse.
Due anni di uso poi avanti il pezzo nuovo.
Ed altri due/quattro anni di contributi mancati.
Che sommati all' età,vuol dire trent'anni a contributi ZERO.
Ti auguro buon successo.
Hai realismo e testa.
Sarà però soprattutto fortuna.
@@robertocrevatin9294 non so cosa hai capito di quello che ho scritto, ma non sono d'accordo sul "restare" per chissà quale spirito di sacrificio, poi non so quanto spendere i soldi dei genitori sia considerato "sfruttare"... ormai conosco più gente della mia età che sta fuori italia o vive al nord che nel luogo in cui è nata tra i miei amici e amici di amici.. per esempio nella regione geografica dove sono nato ci restano o i vecchi o i pensionati o chi è obbligato dalle circostanze o chi non ha nemmeno il diploma delle superiori (ne conosco un bel gruppo....). Io ho l'impressione che all'estero ci siano possibilità anche per gente "normale" e non solo per geni plurilaureati e specializzati basta anche dare una occhiata su TH-cam nei canali di italiani in Germania per esempio.
@@ESTEEMUSA
Basta dopo non dire"non avremo pensione, dovrò lavorare fino ad ottantasei anni...".E non maledire i pensionati che comunque pagano tasse ogni mese,IRPEF e tutto il resto.
Se,come tanti, non sei geniale,dalle Banche di Londra ti buttano fuori.Tutto il Pianeta studentesco sogna USA, Germania,Londra(non Scozia,Galles,le Midlands fredde,povere e piene di pioggia).Michele ve lo ha detto chiaro.Uno su mille ce la fa ad arrivare ai massimi.E rimanerci venti anni.
L'informatica,gli algoritmi,vi mangiano sempre più lavoro....
Vai nel campo dei manutentori di cavi sottomarini, imbarcati,fai i soldi da giovane.Fai il manutentore di pale eoliche,di centrali idroelettriche,nucleari.
Vai sulle piattaforme.
Cercano gente per questi lavori in tutta Europa.
In Puglia,in Bretagna,in Scozia,in Norvegia,in Austria.
A Londra forse no.
Hai il diploma del Politecnico no?
Vedrai che trovi.
Giocatela.
Criteri di scelta: Rapporto migliore fra Competenze personali ed esigenze del mercato lavorativo. Sembra banale ma molti non lo fanno.
Potrebbe essere interessante un video per chi ha sbagliato la scelta universitaria e come fare per migliorare un CV "inutile".
1° consiglio: fate le cose difficili e specialistiche
Mai un consiglio migliore può essere dato per l'università
Io faccio giurisprudenza e il primo anno hai 7 esami: 5 non c'entrano un cazzo col diritto o quasi (economica aziendale, storia del diritto romano, istituzioni del diritto romano, filosofia del diritto, storia del diritto medievale e moderno) mentre 2 si (diritto costituzionale e diritto privato)
Il 90% delle persone (tra cui io sbagliando) lascia indietro privato, costituzionale è abbastanza easy quindi si fa il primo anno senza praticamente aver quasi fatto un corso impegnativo di diritto
Arrivi al secondo anno che fai esami più difficili e alla fine ti rendi conto che forse non è la tua, ma hai già buttato 2 anni e non sai cosa potrebbe essere l'alternativa
Quindi vai avanti e basta (io sto quasi alla fine del quarto anno ma non ho la più pallida idea di cosa posso fare o voglio fare nella vita)
Studiare il Diritto senza fare diritto romano e storia del diritto medievale e moderno significa non sapere le basi dell'intero sistema di Civil Law che il nostro sistema usa.
Filosofia del diritto che ti insegna PERCHé il diritto ha valore e perché la società USA le leggi e obbedisce o meno alle leggi; inoltre introduce i problemi etici che si incontrano nel diritto civile e diritto internazionale.
Magari due esami di romano sono troppi e quello di economia potrebbero essere evitati, ma per il resto mi sembra che tu non abbia chiaro l'obiettivo che sta dietro a quegli esami.
Non dico che non servano ad un cazzo, però per capire effettivamente se mi piace un ambito o meno preferisco fare più esami di diritto
Sinceramente in diritto civile sia uno che due ho studiato solo seghe mentali della dottrina , se è questo che intendi per dilemmi etici non abbiamo fatto nessun collegamento con filosofia del diritto (che a me è piaciuta, si chiaro)
Neanche in diritto internazionale ci ho trovato grandi collegamenti con filosofia
Che poi, fatti uno a distanza di un anno dall'altro, non so quanto abbia senso
Il mio discorso generale non è di toglierli comunque (non tutti almeno) ma metterne alcuni più avanti in modo da dare più spazio al diritto il primo anno e permettere agli studenti divenire a contatto con l'essenza della materia
Poi oh, sicuramente sono stato io un coglione a lasciare privato al secondo anno e non farlo quasi subito
Gli esami inutili ci sono in ogni corso, non preoccuparti. Così come la nostra scuola, anche l'università ha bisogno di aggiornarsi, evitando di insegnare le cose inutili (o antiquate) e provvedendo ad attuare un approccio più pratico, la sola teoria non basta.
Io ho fatto ingegneria ambientale e mi hanno fatto studiare mineralogia, sismica, elettrotecnica e idraulica fisica (che va bene se sei studente di fisica, ma se devi progettare pompe, condotte e paratoie non serve ad una minchia).
Mi permetto di aggiungere un tema non trattato nel video ma collegato al "fare errori": oggi chi seleziona il personale, soprattutto se indipendente, non va al di là degli ultimi 4 o 5 anni di CV, e spesso non ha interesse a capire realmente chi sei o cosa vuoi fare, sei un foglio di carta con scritto che hai un'esperienza passata in qualcosa e questa dovrà essere anche la tua esperienza futura. Per chi non è un fenomeno le speranze di mobilità orizzontale si trovano all'interno della stessa azienda in cui lavori oppure mettendosi in proprio.. entrambe cose non sempre necessariamente a portata di mano. Dunque scegliere fin da subito un percorso allineato ai propri gusti è doppiamente importante.
Una domanda che non mi è venuta in live, cosa ne pensate degli ITS? utili a chi vuole subito lavorare oppure fregatura perché all'estero non è che vengano tenuti molto in considerazione?
Alessandro # dipende dove si va,io ho avuto multiple offerte di aziende che cercavano periti italiani per mandarli all’ estero
Beh quelli regionali costano poco e fai tante ore di tirocinio, quindi non credo che siano una grossa fregatura. Credo che due anni di ITS possono essere meglio di fare una triennale poco utile senza convinzione.
@@michael95p ovvio quello conta sempre, però come dici te si parla di ricerca da estero a Italia, invece il mio ragionamento partiva con il percorso opposto, ovvero una persona che dall'italia cerca all'estero, senza nessuno che lo chiama inizialmente
Ingegnere Meccanico, 35 anni. Al momento inquadrato come Manager in una multinazionale del Oil&Gas. Offerte di lavoro continuano ad arrivare sia in Italia ed ancora di più all’estero. Nel nostro dipartimento quando cerchiamo altre risorse per espansione abbiamo problemi nel trovarli: molti paradossalmente li abbiamo dovuti assumere da UK e Norvegia e farli venire in Italia.
Secondo lei, perché?
calogero esposito per i motivi spiegati nel video. Ingegneria è compresa nella categoria STEM. In Italia siamo relativamente pochi, ed ancora più pochi sono quelli che dopo il percorso accademico sono in grado/vogliono fare il lavoro da ingegnere.
@@Giupyno Ingegnere elettrico. Fuggito dall'Italia perche' non ho mai ricevuto un colloquio di lavoro malgrado centinaia di CV inviati ovunque.
@@Giupyno io ho studiato statistica ma mi sono iscritto a 24 e laureato a 31...ho avuto difficoltà solo a farli i colloqui per via dell'età poi visto che guadagna o più nel mio lavoro pre-laurea non ho mai cambiato. Però continuo a formarsi online non si sa mai... Ci sono cose che mi piacciono tipo il machine learning ma non ho un esperienza certificata nel settore
@@Giupyno Da quello che so io in Italia abbiamo pochi laureati in facoltà scientifiche pure( fisica, matematica ecc) ma ingegneria è abbastanza frequentata e percentualmente abbiamo un po' meno ingegneri che in Germania(purtroppo non mi ricordo la statistica ma credo fosse di Almalaurea che metteva a confronto i due paesi) , forse non sono distribuiti omogeneamente sul territorio e non fanno gli indirizzi di ingegneria più ricercati( ad esempio in Italia c'è un numero molto alto di ingegneri civili/edili rispetto ad altri paesi).
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Up up up
In pedagogia con competenze trasversali si intende: la lingua straniera, la capacità di lavorare in team e relazionarsi, la capacità di aggiornamento/auto formazione...
Non sono gli hobby o le altre cose che uno sa fare oltre il proprio specifico.
Lingua straniera a parte, le altre due cose si apprendono soprattutto attraverso il learning by doing. Dovrebbero essere parte di come un insegnante "insegna" ai propri studenti la matematica o il latino, la storia o la chimica.
@@LiberiOltre Questione complessa
Non capisco la risposta.
Ci sono sistemi in cui valgono anche le propensioni sportive. Sono o meno hobby? Indicano capacità di sacrificio, volontà, concentrazione.
Anche i precedenti genealogici vengono considerati in alcuni sistemi.
Se sei il nipote di Einstein ti offro la possibilità di dimostrare di essere il nipote di Einstein.
Lo so per certo in un caso di professore importante all'MIT e la chance che veniva fornita ai nipoti saltando i quiz. Poi però cammini con le tue gambe.
@@LiberiOltre Il grande problema è che la scuola italiana è persa in un limbo tra la "didattica per competenze" e la "didattica per conoscenze". Quale è il problema, che per insegnare bene le competenze, quali risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, sviluppare il pensiero critico, acquisire ed interpretare informazioni richiede un certo tipo di lavoro che richiede più tempo di quello disponibile per correre dietro alla "didattica per conoscenze" (aka i famosi programmi didattici).
Ad esempio, per sviluppare le siddette competenze trasversali io da insegnante posso pensare di preparare un percorso di apprendimento, magari in accordo con docenti di altre materie, fornendo agli studenti una serie di articoli scientifici inerenti ad un problema, più o meno reale, e chiedere loro di leggerseli, studiarseli e stilare una relazione con una proposta di soluzione al problema (in cui non mi interessa se è più o meno fattibile, su quello si può discutere in un secondo momento). Per fare questo sono richieste un tot di ore di lezione. Ma se nel frattempo devo portare avanti un programma sterminato in cui si deve correre, addio. Faccio male sia l'una che l'altra cosa.
P.S. Concordo con la proposta "Aboliamo il classico"
Braviii, serviva!
I fratelli Zappacosta
Un plauso alla Bernini😘❤💯
💪🏻💪🏻💪🏻 Grandi, ottimi spunti.
Domanda: con il patrimonio storico-culturale presente in Italia, vi pare normale che, anche in ambito di gestione di questi settori, ad oggi ci siano più possibilità per laureati in economia o comunicazione piuttosto che per laureati specializzati nella materia?
Che ad esempio corsi post lauream che puntano all'inserimento lavorativo come Generazione cultura della Luiss prenda, in media, il 70% di laureati in economia e il 30% di laureati in storia dell'arte o simili é una roba che non puó essere accettata come "normale"
Evidentemente le pietre vecchie (come disse mio figlio) dopo un po' stancano e non rendono!
@@LiberiOltre allora abbiattiamo il colosseo e Pompei e facciamoci al loro posto un apple store e un parco divertimenti
@@saulobuonuomo6150 sinceramente credo che le competenze nella gestione di strutture e attivitá di ambito culturale servano anche competenze di settore che un manager spesso non ha... in ambito lavorativo (stage o tirocini) mi sono trovato, ad esempio, in mezzo a scontri in cui gente del genere (persone con formazione economica messi a dirigere enti e associazioni culturali) che avevano ad esempio chiesto e non ho ottenuto (giustamente) l'utilizzo di un monumento per una loro iniziativa che accusavano la soprintendenza di essere contro lo sviluppo turistico... quando invece se avessero avuto una formazione anche culturale avrebbero saputo giá da loro che mettere un palco e un cartellone gigante a ridosso di un monumento non é fattibile e avrebbero sin da subito pensato forme meno invasive
Grazie mille per questa utilissima diretta ❤️
Bella chiacchierata
Studiare matematica (triennale e magistrale) che possibilità lavorative da?
tantissime. La richiesta di matematici è incredibilmente alta nelle aziende (affianco a ingegneri, economisti, programmatori, nel mondo della finanza...) futuro assicurato.
@@alexd.816 se uno si laurea in matematica a 30 anni puó avere comunque possibilità lavorative o i piùgiovani saranno sempre avvantaggiati?
@@NYStAtEoFMlnD beh dipende da quanto sei bravo, comunque è meglio essere un 30enne laureato in una materia con molta richiesta lavorativa rispetto che non essere laureato affatto, o in un campo lavorativo con poca richiesta ahahaha
@@NYStAtEoFMlnD Consiglio anche di affiancare conoscenze Al di fuori Dello standard insegnato nei corsi di laurea di matematica,incuriosendosi con la programmazione dato che apre molto a livello di Lavoro ed è spesso richiesto ai matematici.
Bravi
Non pensavo ci fosse l'attore della serie "L'uomo nell'alto castello" (Rufus Sewell)
Mi sarebbe piaciuto che partecipasse anche un giovane in carriera in Italia
Scusami, ho dimenticato di specificarlo all’inizio della live. Nonostante abbia studiato a Londra per il Master dopo la Triennale a Venezia, ho scelto di iniziare a lavorare nell'ambito della consulenza manageriale a Milano dove ora vivo.
@@leonardosanelli6938 in tal caso ritiro volentieri quanto scritto
E se uno non ha voglia di studiare?
Studier mia alora
corsi professionalizzanti? Tipo scuole professionali per avere diplomi di livello intermedio tra quello delle superiori e la laurea, mi sembra livello 5
Alessandra😍💪🏿🔥❤❤❤
A occhio mi pare il video si sarebbe dovuto chiamare "come scegliere l'universita' quando sei ricco"
Chiaramente non hai ascoltato. Quindi sei un buffone.
@Alessandro pardon, a parte il fatto che nel video si parla anche delle differenti condizioni sociali etc, mi chiedo: ma se gli americani riescono a far fronte a delle tasse improponibili con debiti che poi ripagheranno attraverso il loro lavoro, perché in Italia non ci si riesce a figurare di pagare le tasse (oltretutto, in caso di ISEE basso, minime)? O di lavorare la sera pur di trasferirsi nel luogo in cui si vogliono frequentare le lezioni? A meno che non ci siano gravi e limitanti condizioni familiari (genitori con handicap et similia), frequentare l'università in Italia è veramente fattibile. Senza contare che le borse di studio a disposizione premiano molto di più la bassa situazione economica che il merito. Quindi di cosa stiamo parlando?
@@xajare Gentile Irene, nessuno mette in dubbio che in Italia frequentare l'universita' sia fattibile. Il problema e' che quello che viene sottaciuto nel video (almeno nei 50 minuti circa che ho visto, motivo per cui incasso l'epiteto del social media manager senza controbattere) e' che, purtroppo, l'universita' ad oggi e' un cattivo investimento, a meno che non si abbia alle proprie spalle una liquidita' che permetta di arrivare quasi ai trenta anni con redditi vicini allo zero o che non si disponga di scorciatoie significative (sulle quali non mi dilungo, ma non sto parlando necessariamente delle solite raccomandazioni). Un anno di corso da programmatore (anzi, probabilmente anche meno) sarebbe invece spendibile immediatamente, ma la cosa viene liquidata in modo un po' aneddotico con l'esempio dei computer a schede perforate.
Poi vabbe', ammetto tranquillamente di aver fatto un commento gratuito, ma i criteri su cui consiglierei di scegliere l'universita' (e soprattutto SE scegliere l'universita') io sarebbero altri. Ah, per la cronaca, ho una laurea triennale e due lauree specialistiche (nonche' un master), per cui non e' che parli proprio senza cognizione di causa.
Io mi chiamo un comune povero giovane italiano qualunque ho aperto un canale youtube ma nessuno se lo è cacato.. Adesso mi spacco la schiena lontano da casa lavoro 14 ore al giorno e guadagno 1400 euro al mese.. Sono diplomanto in un istituto ptofessionale e non ho avuto la possibilità economia per frequentare queste scuole.. Cmq dimenticavo fate ride
Questo perché non hai mai cercato le borse di studio. Se ti fossi informato, avresti notato come da questo anno er.go, l'ente regionale che gestisce le borse di studio per tutte le università dell'Emilia romagna, da 7000€/anno a tutti gli studenti fuori sede con un isee al di sotto di 12000€, indipendentemente dei voti che prendano agli esami.