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Prof. Paolo Visca - Il declino degli antibiotici e le nuove strategie per la terapia antibatterica

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  • เผยแพร่เมื่อ 16 ส.ค. 2024
  • Prof. Paolo Visca
    Dipartimento di Biologia, Università Roma Tre
    (SIMGBM - Società Italiana di Microbiologia Generale
    e Biotecnologie Microbiche)
    Per resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) s'intende la capacità che un batterio ha di vivere e moltiplicarsi in presenza di un antibiotico a cui lo stesso batterio era precedentemente sensibile. Il fenomeno dell'antibiotico-resistenza è in rapido aumento ed oggi rappresenta una delle principali emergenze sanitarie su scala mondiale.
    Ogni anno circa 2 milioni di persone contraggono infezioni causate da batteri resistenti a tutti (pan-resistenti) o quasi tutti (multi-resistenti) gli antibiotici commerciali; queste infezioni comportano un altissimo costo sociale ed economico con tassi di mortalità superiori all'1% e una spesa pari all'1% dell'intera spesa sanitaria annua (per prolungata degenza e necessità di costose terapie alternative).
    L'antibiotico-resistenza sta minando alla base i più grandi successi della moderna medicina; non solo banali infezioni batteriche possono divenire incurabili, ma anche le operazioni chirurgiche, i trapianti e la cura dei tumori sono messi a rischio. Per questi motivi l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l'antibiotico-resistenza come "uno dei tre maggiori rischi sanitari dell'umanità".
    I batteri evolvono molto velocemente e sviluppano in tempi brevissimi sofisticati meccanismi di resistenza agli antibiotici. In presenza di un antibiotico la popolazione batterica che avrà sviluppato la resistenza potrà espandersi e sostituire la popolazione sensibile; questo fenomeno avviene abitualmente in Natura ed occasionalmente nel corpo umano, proprio a seguito di trattamento antibiotico.
    Ma la vera causa dell'antibiotico-resistenza non va ricercata nell'innata capacità adattativa dei batteri, bensì nell'incapacità dell'uomo di fare un uso prudente e razionale degli antibiotici. Ben oltre la metà dell'intera produzione mondiale di antibiotici viene consumata in zootecnia ed agricoltura per la promozione della crescita di animali e piante, e questa massiva immissione di antibiotici negli alimenti e nell'ambiente contribuisce alla selezione di batteri resistenti e ad loro passaggio nell'uomo.
    Una ulteriore causa delle resistenze è l'uso indiscriminato, spesso non razionale, di antibiotici nella pratica medica; gli antibiotici sono spesso prescritti empiricamente, senza una esatta indicazione diagnostica. La perdita di efficacia degli antibiotici potrà essere contrastata solo combinando un uso più prudente di questi farmaci e con lo sviluppo di nuove strategie antimicrobiche.
    In passato, il problema dell'antibiotico-resistenza è stato alleviato dalla disponibilità di antibiotici sempre più nuovi e potenti, ma il futuro ci riserva un rallentamento nello sviluppo di nuovi antibiotici.
    Gli investimenti dell'industria farmaceutica nella ricerca di nuovi antibiotici sono drasticamente diminuiti a causa degli scarsi successi e del basso ritorno economico. Quest'ultimo è dovuto proprio allo sviluppo delle resistenze che vanificano in breve tempo l'efficacia del nuovo antibiotico, e dunque le sue potenzialità commerciali.
    Una risposta efficace al problema dell'antibiotico resistenza potrà venire solamente da una azione concertata che coinvolga la politica, l'industria farmaceutica, le istituzioni di salute pubblica, i mezzi d'informazione e la collettività dei consumatori.

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