Buonasera Professore, La ringrazio moltissimo per aver esaudito la mia richiesta. Potrebbe analizzare anche la canzone leopardiana "Ultimo canto di Saffo"? Avrò certamente pazienza di aspettare tutto il tempo che Le occorra per accontentare la mia richiesta senza che alla realizzazione di quest'ultima soggiacciano i Suoi impegni di carattere personale. Mi scuso per la mia sempre crescente, in quest'ultimo periodo, volontà di analisi, commenti, riflessioni: essa è sicuramente dettata da una perspicua necessità, dinanzi al coacervo di caos imperante nella nostra vergognosa e bolsa società, di rifugiarmi in una sorta di otium di cui la cultura (di qualsiasi ordine e grado, purché costruita e realizzata in modo proficuo, efficiente, appassionante, secondo precise direttive metodologiche che di certo poco si attagliano ai raffazzonati e alogici programmi di studio del sistema scolastico italiano) costituisca l'immediata scaturigine. Le discussioni e i dibattiti, rasentanti il ridicolo e alimentanti il disordine, da cui le nostre menti vengono gradualmente intasate (la guerra semiotica sul concetto di "devianze" - tra chi ne dimentica la differenza con la malattia e chi, dall'altra parte, non si staglia certo su una posizione largamente divergente, esaltandole indecentemente - e la battaglia iconografica sulla premier finlandese Sanna Marin, sono solo alcune delle ultime questioni che testimoniano la nostra peculiare natura di agenti del disordine), non permettono di compiere alcun passo in avanti nel processo di acquisizione di un equo e costruttivo confronto (socraticamente inteso), impedendo peraltro di setacciare gli argomenti su cui valga veramente la pena di spendere il proprio tempo e il proprio cervello; né è proficuo trarre vantaggio da un coinvolgimento così ampio di opinionisti, giornalisti, politici, influencer (mi si scusi il forestierismo, che in linea generale non amo allorché si stenda un discorso in lingua italiana, in questo caso pur necessario), politici, qualunquisti in temi di una così elementare bassezza intellettiva spacciati per argomenti di incontrovertibile importanza, salvo - è questo il punto nodale del mio discorso - giovare a chi voglia vedere indebolita la nostra capacità critica di pensare, ragionare e disquisire in maniera intelligente, principalmente infestando il panorama della comunicazione e della rete sociale con urla, schiamazzi, putiferio, chiacchiere a vanvera e alimentando una vacuità senza soluzione di continuità. Personalmente, l'incessante e instancabile lavoro di studio che ho intrapreso da un po' di tempo a questa parte si configura come nient'altro che un passivo tentativo di combattere un mondo sempre più privo di spiritualità, in cui l'arrivismo, i più beceri piaceri della carne e un terribile e inquietante processo di omologazione e massificazione arrivato - secondo un mero parere personale - al suo culmine in questi ultimi anni (attraverso una sorta di avveramento, in misura potentemente amplificata, di quel fenomeno di produzione dell'uomo-massa che Ortega y Gasset, negli anni '30, aveva lucidamente predetto nel suo personale manifesto esistenzialista "La ribellione delle masse", denunciando una dilagante incapacità di dar voce ai propri sentimenti), costituiscono senza ombra di dubbio alcuna le estrinsecazioni più nette, nonché le propaggini di un male che bisogna a tutti i costi estirpare. Il Suo canale è forse uno dei migliori presenti su questa piattaforma: ben costruito, gestito da un insegnante a cui non importa la quantità delle visualizzazioni o degli iscritti, ma che porta, invece, sempre e comunque avanti - senza accodarsi alla mediocrità circolante oggigiorno - la sua prospettiva metodologica e pedagogica, offrendone una visione totalmente nuova, piena di una passione per le humanae litterae ben visibile dall'accuratezza con cui affronta la trattazione di ogni singolo argomento cui dedichi un video. Seppur non scevre da piccoli errori, lapsus o mancanze (d'altronde, siamo tutti, per l'intrinseca natura di esseri umani, fallibili, imperfetti ma perfettibili: molte volte Lei lo ha ammesso, e ciò Le fa senz'altro onore), le Sue riflessioni mi hanno non solo aiutato a crescere da un punto di vista squisitamente critico-razionale, ma anche portato ad una rivalutazione delle discipline umanistiche in ogni loro declinazione che io, di formazione prettamente matematica, sminuivo pur non demonizzando totalmente. Per questo vorrei lavorare, nel mio piccolo (sono soltanto uno studente liceale), cercando di trovare punti di contatto tra le scienze pure e quelle applicate, rafforzando un'interdisciplinarità che spesso (non di certo Lei, che annovera nel Suo canale anche video concernenti argomenti di algebra e geometria razionale) viene trascurata da chi professa fede per l'uno o l'altro ambito: ad esempio, a mio giudizio, si potrebbe applicare il metodo statistico nello studio della metrica dei componimenti per evincere, dalle varie misure versali, i procedimenti adottati dall'autore nel fissaggio di alcuni punti fondamentali della sua poetica. Nella speranza che questo commento (del quale si scusi la prolissità) possa incoraggiarLa a continuare il Suo lavoro nonostante i segni della stanchezza possano a volte farsi sentire con forza (per me è una spia dello sforzo profuso negli anni, tanto più gratificante quanto più grande ed efficace), Le auguro buon proseguimento e Le porgo cordiali saluti. Continuerò a chiederLe pareri, riflessioni e analisi per ampliare le mie conoscenze, e, anche se Lei non potesse - per un motivo o un altro - rispondermi, io continuerò comunque a seguire qualunque proposito voglia porsi. Grazie.
Salve professore, potrebbe commentare "Alle Pleiadi e ai Fati" di D'Annunzio? Sarebbe bello sapere cosa ne pensa al riguardo, in particolare dal punto di vista ideologico.
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Alle medie ce la fecero imparare tutta.
Sa che mi mancava Leopardi 🐆?
Buonasera Professore, La ringrazio moltissimo per aver esaudito la mia richiesta. Potrebbe analizzare anche la canzone leopardiana "Ultimo canto di Saffo"? Avrò certamente pazienza di aspettare tutto il tempo che Le occorra per accontentare la mia richiesta senza che alla realizzazione di quest'ultima soggiacciano i Suoi impegni di carattere personale. Mi scuso per la mia sempre crescente, in quest'ultimo periodo, volontà di analisi, commenti, riflessioni: essa è sicuramente dettata da una perspicua necessità, dinanzi al coacervo di caos imperante nella nostra vergognosa e bolsa società, di rifugiarmi in una sorta di otium di cui la cultura (di qualsiasi ordine e grado, purché costruita e realizzata in modo proficuo, efficiente, appassionante, secondo precise direttive metodologiche che di certo poco si attagliano ai raffazzonati e alogici programmi di studio del sistema scolastico italiano) costituisca l'immediata scaturigine. Le discussioni e i dibattiti, rasentanti il ridicolo e alimentanti il disordine, da cui le nostre menti vengono gradualmente intasate (la guerra semiotica sul concetto di "devianze" - tra chi ne dimentica la differenza con la malattia e chi, dall'altra parte, non si staglia certo su una posizione largamente divergente, esaltandole indecentemente - e la battaglia iconografica sulla premier finlandese Sanna Marin, sono solo alcune delle ultime questioni che testimoniano la nostra peculiare natura di agenti del disordine), non permettono di compiere alcun passo in avanti nel processo di acquisizione di un equo e costruttivo confronto (socraticamente inteso), impedendo peraltro di setacciare gli argomenti su cui valga veramente la pena di spendere il proprio tempo e il proprio cervello; né è proficuo trarre vantaggio da un coinvolgimento così ampio di opinionisti, giornalisti, politici, influencer (mi si scusi il forestierismo, che in linea generale non amo allorché si stenda un discorso in lingua italiana, in questo caso pur necessario), politici, qualunquisti in temi di una così elementare bassezza intellettiva spacciati per argomenti di incontrovertibile importanza, salvo - è questo il punto nodale del mio discorso - giovare a chi voglia vedere indebolita la nostra capacità critica di pensare, ragionare e disquisire in maniera intelligente, principalmente infestando il panorama della comunicazione e della rete sociale con urla, schiamazzi, putiferio, chiacchiere a vanvera e alimentando una vacuità senza soluzione di continuità. Personalmente, l'incessante e instancabile lavoro di studio che ho intrapreso da un po' di tempo a questa parte si configura come nient'altro che un passivo tentativo di combattere un mondo sempre più privo di spiritualità, in cui l'arrivismo, i più beceri piaceri della carne e un terribile e inquietante processo di omologazione e massificazione arrivato - secondo un mero parere personale - al suo culmine in questi ultimi anni (attraverso una sorta di avveramento, in misura potentemente amplificata, di quel fenomeno di produzione dell'uomo-massa che Ortega y Gasset, negli anni '30, aveva lucidamente predetto nel suo personale manifesto esistenzialista "La ribellione delle masse", denunciando una dilagante incapacità di dar voce ai propri sentimenti), costituiscono senza ombra di dubbio alcuna le estrinsecazioni più nette, nonché le propaggini di un male che bisogna a tutti i costi estirpare. Il Suo canale è forse uno dei migliori presenti su questa piattaforma: ben costruito, gestito da un insegnante a cui non importa la quantità delle visualizzazioni o degli iscritti, ma che porta, invece, sempre e comunque avanti - senza accodarsi alla mediocrità circolante oggigiorno - la sua prospettiva metodologica e pedagogica, offrendone una visione totalmente nuova, piena di una passione per le humanae litterae ben visibile dall'accuratezza con cui affronta la trattazione di ogni singolo argomento cui dedichi un video. Seppur non scevre da piccoli errori, lapsus o mancanze (d'altronde, siamo tutti, per l'intrinseca natura di esseri umani, fallibili, imperfetti ma perfettibili: molte volte Lei lo ha ammesso, e ciò Le fa senz'altro onore), le Sue riflessioni mi hanno non solo aiutato a crescere da un punto di vista squisitamente critico-razionale, ma anche portato ad una rivalutazione delle discipline umanistiche in ogni loro declinazione che io, di formazione prettamente matematica, sminuivo pur non demonizzando totalmente. Per questo vorrei lavorare, nel mio piccolo (sono soltanto uno studente liceale), cercando di trovare punti di contatto tra le scienze pure e quelle applicate, rafforzando un'interdisciplinarità che spesso (non di certo Lei, che annovera nel Suo canale anche video concernenti argomenti di algebra e geometria razionale) viene trascurata da chi professa fede per l'uno o l'altro ambito: ad esempio, a mio giudizio, si potrebbe applicare il metodo statistico nello studio della metrica dei componimenti per evincere, dalle varie misure versali, i procedimenti adottati dall'autore nel fissaggio di alcuni punti fondamentali della sua poetica. Nella speranza che questo commento (del quale si scusi la prolissità) possa incoraggiarLa a continuare il Suo lavoro nonostante i segni della stanchezza possano a volte farsi sentire con forza (per me è una spia dello sforzo profuso negli anni, tanto più gratificante quanto più grande ed efficace), Le auguro buon proseguimento e Le porgo cordiali saluti. Continuerò a chiederLe pareri, riflessioni e analisi per ampliare le mie conoscenze, e, anche se Lei non potesse - per un motivo o un altro - rispondermi, io continuerò comunque a seguire qualunque proposito voglia porsi. Grazie.
Sono un liceale come te, complimenti per il commento, la penso esattamente come te, più cultura e piú persone come il nostro professore Panzeca
Salve professore, potrebbe commentare "Alle Pleiadi e ai Fati" di D'Annunzio?
Sarebbe bello sapere cosa ne pensa al riguardo, in particolare dal punto di vista ideologico.
3 anni fa le avevo chiesto lo SCHERZO di Leopardi 🐆. È possibile un video in questione? Ho 35 anni e la scuola mi manca un po’. La VERA scuola 🏫