La differenza Ontologica - Nicoletta Cusano

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  • เผยแพร่เมื่อ 16 ก.ย. 2024
  • NICOLETTA CUSANO
    Niente, Essere, ente
    HEIDEGGER NEL PENSIERO DI SEVERINO
    Metafisica, Religione, Politica, Economia, Arte, Tecnica
    Congresso Internazionale - Brescia 13-15 giugno 2019
    «Che ci siano delle ‘verità eterne’ potrà essere concesso come dimostrato solo se sarà stata fornita la prova che l’Esserci [Dasein] era, è e sarà per tutta l’eternità. Fin che questa prova non sarà stata fornita, continueremo a muoverci nel campo delle fantasticherie» (Heidegger, Essere e tempo, § 44, c, trad. it. di Pietro Chiodi). E per Heidegger questa prova manca, anche per tutti gli enti del mondo diversi dall’Esserci.
    Ciò che nei miei scritti è chiamato “la struttura originaria del destino” implica con necessità l’eternità dell’ente in quanto ente, ossia di ogni ente (dove l’eternità è l’impossibilità che un qualsiasi ente che è sia stato nulla e torni a esser nulla).
    L’“essere” di Heidegger è “nulla dell’ente”, ossia non è nihil absolutum. Ma per lui nemmeno l’ente, quando è, è nihil absolutum. Ciò significa che l’“essere” e l’ente hanno in comune il non essere un nihil absolutum e che quindi l’“essere” non può essere il “nulla dell’ente”. Questa dimensione comune include entrambi i termini della “differenza ontologica” (“essere”, ente) e non viene esplorata da Heidegger. È la dimensione dell’essente in quanto essente - che non è nemmeno la dimensione dell’ente in quanto ente aristotelico, ossia dell’ente che è quando è. La struttura originaria del destino è l’apparire dell’esser sé dell’essente, ossia di ciò la cui negazione è autonegazione.
    L’“essere” di Heidegger è svelamento e insieme velamento, nascondimento. Che lo svelamento sia nascondimento non può significare per Heidegger che ciò che rimane nascosto sia nulla, ma che, pur nascosto, esiste. Ma questa esistenza non può essere un contenuto fenomenologico - e nei testi di Heidegger è assente la prova che ciò che è nascosto esiste: essi presuppongono soltanto la tesi che se qualcosa si manifesta deve esistere tutto ciò che non appartiene al contenuto manifesto.
    Si presenti come la libertà dell’Esserci affermata in Essere e tempo, o come libertà dell’“essere”, affermata dopo la “svolta”, nemmeno la libertà - va osservato - può essere un contenuto fenomenologico. In base a che cosa è affermata da Heidegger? Nell’intervista allo Spiegel, parlando del Dio che ci può salvare e aggiungendo che ciò può anche non avvenire, sembra che alluda alla libertà dell’“essere”.
    Ciò da cui solo un Dio ci può salvare è l’annientamento o la tecnica? È tutti e due. Comunque la salvezza viene dalla dimensione ontica, sia pure diversa da quella metafisicamente intesa; e in questo senso resta confermato il progetto iniziale di Essere e tempo che sospende il giudizio sulla configurazione della dimensione ontica (esistenza di Dio, immortalità dell’anima, ecc.).
    Per Heidegger la “filosofia” finisce nella tecnica, vi ha compimento e non può più modificare il mondo e dare salvezza o perdizione: ormai è la tecnica a padroneggiare tutte le cose. Sennonché la tecnica domina perché le forze che si illudono di servirsene rinunciano ai loro valori; e la rinuncia è effettiva quando ciò che nei miei scritti è chiamato “il sottosuolo filosofico del nostro tempo” mostra che quei valori non sono verità assolute, perché la verità assoluta è morta. La “filosofia” (che è l’essenza dell’Occidente) modifica il mondo a tal punto da determinare la dominazione “di diritto” della tecnica.

ความคิดเห็น • 36

  • @nicolavalente2645
    @nicolavalente2645 2 ปีที่แล้ว +4

    Peccato il pessimo audio

  • @gianlucareale2226
    @gianlucareale2226 ปีที่แล้ว +1

    Video molto esaustivo. Complimenti!

  • @fenomenologicamente
    @fenomenologicamente 5 ปีที่แล้ว +5

    Bravissima come sempre la professoressa Cusano. Ritengo tuttavia che il discorso del fenomenologo puro Heidegger (l'essere è oltre il principio di identità e non contraddizione) sia corretta: la differenza ontologica si realizza nella identità dell'essere e del nulla, che non sono nulla di nullo. Ma l'essere, in quanto apertura (identità immediata di essere oggettivo ed essere formale) è il che degli enti che appaiono, e la condizione di possibilità del loro darsi (pratico, teoretico, estetico ecc) nell'orizzonte trascendentale della coscienza. In quanto condizione di possibilità dell'apparire degli enti, l'essere (il che degli enti) è "prima" del loro come, della loro determinatezza (del come degli enti) che può essere concepita, tra le altre cose, come un apparire dell'ente nel giudizio determinante, cioè sottostante alla logica verofunzionale (identità e non contraddizione). La differenza ontologica cade nell'assurdo (ma un assudrdo fecondo) per il quale l'essere e l'ente sono la stessa cosa, ma all contempo solo l'essere è altro, in quanto condizione di possibilità del suo identico. Per questo, su un piano fenomenologico, il principio di non contraddizione può essere non eluso, ma non assolutizzato.

    • @Sobchak215
      @Sobchak215 5 ปีที่แล้ว +3

      Rimane il fatto che, come dice la professoressa Cusano, per identificare questo Essere che è precondizione dell'apparire dell'ente, ma che secondo Heidegger non è un ente, ma nemmeno un Nulla absolutum, ci si appoggi proprio a quel processo "logico verofunzionale" del linguaggio e della non contraddizione, che per identificare deve distinguere e per distinguere identificare. E dunque direbbe Severino, nell'identificare tale Essere vi è già più di un semplice entificare (che è già un auto-negare la differenza ontologica tra Essere e ente), ma vi è proprio un essentificare. Dunque siamo di fronte ad un voler andare oltre la non contraddizione in actu signato, ma non farlo di fatto in actu exercito, perché è appunto impossibile farlo. Quando invece si può benissimo non contraddirsi dicendo che il "ciò che" appartiene sia all'Essere che definiamo formale (costante persintattica), sia ad ogni ente determinato (iposintattico). Il "ciò che è" delle costanti persintattiche cosi come delle varianti iposintattiche è necessario l'uno ad ogni altro, ma contiene al tempo stesso il predicato che conviene immediatamente al soggetto, a ciascuno di essi in modo differenziato dagli altri, poiché identico a sé. E questo non è un fatto, un dato, perché non si dà nella sua totale concretezza, ma è la verità dell'essere che permane nello sfondo persintattico.

    • @fenomenologicamente
      @fenomenologicamente 5 ปีที่แล้ว

      @@Sobchak215 1) Nessuna precondizione dell'apparire dell'ente. L'ente appare, e questo stesso è l'originario fondamento dell'ente, che non è giustificato da altro. Questa impalcatura fenomenologica che troviamo già nel De ente di Tommaso passa in Severino. Su questo punto Severino secondo me ha ragione, e non va contro la fenomenologia. L'essere non è precondizione dell'ente, ma è l'apparire dell'ente, è che l'ente è una volta messe fuori circuito le sue determinazioni, cioè è l'autoriflettersi su di sé dell'orizzonte trascendentale della coscienza. Anche su questo bene o male Severino concorda!
      2) "si può benissimo non contraddirsi". Mah, ok. Mi pare si confonda prescrizione e descrizione. Anzitutto, non vedo perché il paradigma di contraddizione debba essere quello della opposizione del positivo e del negativo. Cioè lo si può fare, ma è un atteggiamnto naturalistico, direbbe il fenomenologo: dimostrami che la logica classica vale di più di altre logiche, dimostrami che la non contraddizione non ha fondamenta antropologiche o psicologiche, dimostrami che c'è un legame tra una logica pura e l'ontologia (sia chiaro: per me non c'è separazione tra logica e ontologia, ma ritengo che una affermazione così forte possa essere fatta deducendo hegelianamente le categorie dall'apparire degli enti, e non ipostatizzandole come a mio avviso - lo dico col massimo rispetto - fa Severino). Inoltre, ammesso e non concesso che la coerenza consista nell'opporre positivo e negativo, bisogna ancora dimostrare che il mondo è coerente e che per coerenza si intende proprio ciò che Severino intende e non ciò che intende, per dire, Lukasiewicz.

    • @Sobchak215
      @Sobchak215 5 ปีที่แล้ว +1

      Paolo Dai Prà Paolo Dai Prà 1) d'accordissimo infatti, ma avevo inteso che non fosse così nel tuo primo commento. È per Heidegger che l'essere è la "luce" che illumina gli enti o come dice la Cusano nella sua critica, è la tenda che si ritrae per lasciare visibile lo spettacolo, ciò che è diverso dall'Essere; e allora non si capisce bene se l'ente in Heidegger sia dotato di "luce propria" o abbia necessità della luce dell'Essere (io la intendo più come la seconda...). Io sono d'accordo invece con te che l'apparire trascendentale dell'ente sia immediato e co-originario al proprio "ciò che", e venga "dopo" solo per la necessaria processualità del suo entrare nell'orizzonte finito. 2) sono d'accordo sulla non separazione tra ontologia e logica, il che non vuol dire che io neghi che possano (e già lo fanno) venire in luce logiche para-consistenti o addirittura contraddittorie rispetto alla verità dell'essere, quanto che sia impossibile negare il fondamento di tale verità sol perché esse appaiono coerenti a partire da premesse contraddittorie: poiché le premesse, anche se contraddittorie, si poggiano ancora sulla incontrovertibilità di quella verità del Logo, che appunto non è dimostrata ne dimostrabile e ancor meno e deducibile dalla sola categorizzazione fenomenologica dell'apparire.

    • @fenomenologicamente
      @fenomenologicamente 5 ปีที่แล้ว +2

      @@Sobchak215Io per logica intendo un qualsiasi gioco linguistico. Quindi non è necessario formalizzare (ma lo stesso Severino non formalizza nulla). Poi dico che logica e ontologia non sono separate (e qui io te Heidegger e Severino siamo d'accordo). Da qui traggo la conclusione che mi pare ovvia: il mondo appare nei limiti e nei modi in cui mi appare (qui tu e Severino non mi seguite, perché siete dei metafisici vecchia maniera). In questo modo mi evito di dover cercare di conciliare contraddizione c e destino della necessità, essere oggettivo ed essere formale, Dio e mondo ecc. Perché dare la priorità ad un certo gioco linguistico per poi dire: tutti quelli che la pensano diversamente possono anche essere coerenti, ma è una coerentizzazione della follia? Chi lo dice?! Rasoio di Occam.

    • @Sobchak215
      @Sobchak215 5 ปีที่แล้ว +4

      @@fenomenologicamente ti ringrazio per il complimento di "metafisico vecchia maniera" 😅 ma credimi non posso minimamente essere accostato né a Severino né al più svogliato degli studenti in Filosofia: sono un banale ingegnere, servo triste della tecnica, nonché uomo della strada per nulla colto dell'immenso scibile filosofico, che accetta i propri limiti conoscitivi. Ma non per questo rinuncio ad affermare ciò che ormai, venuto in luce come incontrovertibile, non può essere contraddetto: so di non sapere, non vuol dire non sapere nulla ne dubitare di ogni verità, dell'essere della verità o della "parte" di verità venuta in luce. Per quanto riguarda il fatto che un gioco linguistico sia contraddicentesi o meno con la verità dell'Essere, lo dice (o lo cela) sempre lo stesso gioco o nelle premesse o nelle conclusioni: qualsiasi gioco infatti si schiera o nell'una o nell'altra o in entrambe (i "di-kranoi" la gente dalla doppia testa, come li definiva Parmenide) le posizioni rispetto a tale verità, che sorregge il loro stesso affermare. Si può benissimo vivere dicendo "per me ciò che è, è solo ciò che mi appare"...rimane però la verità che ciò che appare come tutto ciò che è non è il tutto ciò che concretamente è.

  • @massimilianogabriele
    @massimilianogabriele 3 ปีที่แล้ว +2

    Troppi problemi con l'audio

  • @Οὖτις
    @Οὖτις 4 ปีที่แล้ว +3

    Questi cedimenti d'audio sono terribili! Però non voglio lamentarmi, «poteva esser peggio».

  • @filomenamartiniello1235
    @filomenamartiniello1235 ปีที่แล้ว

    Non si sente per niente

  • @orlandonocchi9983
    @orlandonocchi9983 ปีที่แล้ว

    Purtroppo non si capisce niente.

  • @francescomuscato6033
    @francescomuscato6033 ปีที่แล้ว

    Non si sente niente

  • @albertocelli8329
    @albertocelli8329 2 ปีที่แล้ว

    Non si capisce

  • @francescogelmini74
    @francescogelmini74 3 ปีที่แล้ว +1

    se si passa da un ontologia solamente umana ad ontologie eco bio logiche allora gli ultrasuoni possono essere relativamente al pipistrello ma non essere relativamente per l' uomo - quindi l' essere e il non essere relativo sono in funzione di ciò che si dis-oblia o meno per un essere vivente - ed è in funzione non di un' iniziativa autonoma dell' essere ma delle capacità sensoriali di un essere vivente . Mentre gli ultrasuoni in sè e per sè oggettivamente sono, sul piano dell' essere assoluto, quindi un essere vivente - il pipistrello - può trovare utile esperirli per la propria sopravvivenza ( mentre l' essere umano no ) perchè se gli ultrasuoni oggettivamente non fossero - sul piano dell' essere assoluto - nessun essere vivente potrebbe trovare utile esperirli per la propria sopravvivenza . Quindi il principio di identità e di non contraddizione - che sul piano dell' essere assoluto può entrare in contraddizione - perchè gli ultrasuoni contemporaneamente sono per il pipistrello e non sono per l' uomo ( ma un ente non può contemporaneamente essere e non essere perchè questo è contraddittorio ) non può entrare mai in contraddizione sul piano dell' essere assoluto - perchè gli ultrasuoni oggettivamente sono e quindi il pipistrello può trovare utile esperirli mentre l' uomo non trova utile esperirli e quindi non li esperisce - ma il fatto che l' uomo non esperisce gli ultrasuoni non dice niente dell' esistenza o meno in sè e per sè degli ultrasuoni ma dice solo di ciò che un uomo può o non può esperire . Il piano dell' ontologia assoluto - delle entità che oggettivamente e assolutamente sono e non sono - va quindi distinto dal piano dell " ontologia " relativo - delle cose che possono o non possono essere percepite . Quando quindi Heidegger dice che l' essere coincide con il non-ente - questa sua affermazione si potrebbe tradurre che vi è un piano ontologico assoluto che precede logicamente e ontologicamente il piano ontologico relativo e che il piano ontologico assoluto non coincide con il piano ontologico relativo limitato alle capacità sensoriali e percettive dell' homo sapiens sapiens

  • @pietroromano990
    @pietroromano990 ปีที่แล้ว

    Giacinto Auriti !

  • @viaprenestina3894
    @viaprenestina3894 4 ปีที่แล้ว +6

    pensa andare a cena con questa

    • @miles8361
      @miles8361 4 ปีที่แล้ว

      Beh sei riuscito a definire l'orrore allo stato puro, al tuo confronto Dario Argento non e' nessuno. Chapeau !

    • @francobertossa6612
      @francobertossa6612 3 ปีที่แล้ว +2

      @@miles8361 ma che idiozia andate dicendo..

    • @miles8361
      @miles8361 3 ปีที่แล้ว

      @@francobertossa6612 liberta' di opinione senza insultare nessuno, sai di cosa si tratta oppure preferisci l'ingiuria esplicita? Ma va' !

    • @francobertossa6612
      @francobertossa6612 3 ปีที่แล้ว +3

      @@miles8361 ma se state insultando la Cusano.. !
      Per quel che mi riguarda, la prof. Cusano è un’apprezzabile combinazione di gradevolezza d’aspetto, intelligenza, bella voce e acume filosofico.
      Ma sono qualità che dei ragazzini non possono ancora apprezzare.

    • @miles8361
      @miles8361 3 ปีที่แล้ว

      @@francobertossa6612 lei ha una vaga e personale idea del termine insulto,
      ( direi anche passionale e infantile, quindi ragazzino sara' lei...). Si informi anche sui termini " ironia e sarcasmo", lo faccia in omaggio alla consorte di Severino, valente glottologa.

  • @19melograno
    @19melograno 9 หลายเดือนก่อน

    Aveva ragione un vecchio filosofo americano che chiamava tutto questo spazzatura metafisica

  • @valentinovaleriani3341
    @valentinovaleriani3341 3 ปีที่แล้ว +6

    Cusano basta con Severino! Non rompere i marroni!
    Tutti gli argomenti discussi da Severino crollano come un castello di carta di fronte a questa semplicissima considerazione. L'identità non è la soluzione, l'identità è il problema. Quando poi la si divide all'infinito, come fa Severino, essa non è più tale, ma la si annulla nella sua pensabilità. Questo è quello che fa Severino: scaccia il nulla da una parte e se lo ritrova da un'altra. Infatti, consideriamo la lampada: essa non è mai se stessa, perfino quando è spenta o quando è accesa; cambia ad ogni frazione infinitesimale di tempo, anzi è proprio così che contiamo il tempo, con il cambiamento. Se si assume una variazione infinita, si deve assumere un numero infinito di identità, le quali, appunto, proprio perché infinite, non sono più definibili identità. L'infinito è un concetto che conduce a paradossi: bisogna stare molto attenti a farne uso. Ecco il nulla di Severino, delle sue coscienze infinite e dei suoi apparire infiniti. Concetti senza senso, usati ad hoc per far quadrare i suoi conti che lasciano sempre dei resti.
    Chi dice di conoscere Severino, dimostra palesemente di aver capito poco e nulla della sua retorica di fondo. Il nocciolo della questione scabrosa di Severino è l' assolutizzazzione dell'identità, disinteressandosi completamente di analizzarla per quello che è; identità che poi lega (non a torto) indissolubilmente al principio di non contraddizione, anche questo facendone un assoluto. Su questi due assoluti costruisce tutta la sua retorica, saltando allegramente dal piano LOGICO a quello ONTOLOGICO, anzi trasportando il primo nel secondo. Questo è il punto centrale del suo sistema sofistico, fatto esclusivamente di abili giochi linguistici.
    Severino usa l'esperienza per trarre degli esempi, ma alla fine non ne tiene conto, già per il fatto che applica male i principi di identità e non contraddizione. Essendo principi astratti, essi non sono applicabili al concreto dell'esperienza: per questo egli, avendo voluto spiegare il mondo tramite quei principi, ha finito col contraddire l'esperienza. Ed ecco la fantastica supercazzola di tutta la filosofia severiniana, dall'inizio alla fine.😏 Struttura Originaria alla mano, Severino non dà nessuna dimostrazione concreta della originarietà di tale struttura, ma si limita a fare asserzioni assurde, gratuite, tautologiche e indimostrabili, che vanno accettate per fede , anzi sono accreditate sulla fede (fiducia). La cosa grave è che ha venduto i suoi come ragionamenti fondati su una logica ferrea e incontrovertibile, quando si tratta di pura retorica, sofismi infarciti di tautologie, che poggiano sul NULLA, quel nulla di cui tanto aveva il terrore e che ha tentato di esorcizzare in tutte le maniere possibili senza riuscirvi. La realtà non viene scalfita, o meglio non viene spiegata di una virgola dalle chiacchiere di Severino.

    • @parmenidepresocratic
      @parmenidepresocratic 3 ปีที่แล้ว +3

      Andrea Grieco, per esibirti come CLOWN hai sbagliato pagina; il CIRCO è altrove, non qui...

    • @valentinovaleriani3341
      @valentinovaleriani3341 3 ปีที่แล้ว +4

      @@parmenidepresocratic
      Fiaschi non insistere a ribaltare la frittata, come al tuo solito, e a inventarti sciocchezze come i fake-names e simili. Sei stato già bastonato a dovere da me e da Grieco in passato, e sei uno con il quale è meglio non avere a che fare. A te - da severiniano incallito - non ti balenerà mai l'idea che se uno ti banna, o non ti risponde, è perché capisce di avere a che fare con un idiota, e che quindi ogni conversazione con uno della tua risma è un'inutile perdita di tempo (la gente ha altre cose da fare). Quella che tu chiami "chiacchiera astiosa condita con basse insinuazioni" è filosofia seria, caro Fiaschi: è ora che cominci a rendertene conto. Ma tu non te ne puoi rendere conto (e come potresti?). Del resto, uno come te, che vede qualcosa di filosoficamente sensato in ciò che è palesemente insensato, cioè nella "filosofia" di Severino, senza avvedersi immediatamente che siamo di fronte all'apoteosi dell'insensatezza, come può capire la filosofia, anche quella più elementare? E si copre anche di ridicolo quando pure insiste nell'affermare che gente come noi "non è avvezza alla discussione filosofica, quindi non è in grado di fare fronte alla benché minima argomentazione…"; e quando presenta il suo blog con la frase "Come replicare efficacemente ai critici di Severino".
      Fiaschi ripigliati che fai ridere: qui di "efficacemente" c'è solo la tua idiozia 😆😂😆.
      Solo tu puoi presentare le tue insensatezze che scrivi come "argomentazioni filosofiche" (c'è di che divertirsi 🤡), che possono essere filosofia solo per chi come te non ha mai aperto un libro di un vero filosofo, un filosofo serio. Fiaschi, invece di stare a farti pubblicità con il tuo blog del cazzo, andando in giro a rompere le palle alla gente, mettendo i link a destra e a manca per far leggere agli altri le tue stronzate, sforzati di capire ciò che ti viene spiegato. Non si capisce poi perché ti interessano tanto i detrattori di Severino e te li vai a cercare con tanto zelo e tanta ansia; che forse hai velleità masochistiche? Hai la coscienza sporca? Non ti senti tranquillo della verità del tuo mentore? Noi ti banniamo e tu ci vieni a cercare: che strano! Ma allora poi non ti lamentare se il risultato che ottieni è la caterva di insulti che ti viene sputata addosso.
      Intanto, a proposito di inganni e disonestà: pietromelis.blogspot.com/2011/12/il-filosofo-emanuele-severino-puo.html?m=0&fbclid=IwAR33ZSHE4RnWofkh56SZ5EfaBsr6YHzCyRssj63M_LWNnCTWGkpCqUn_WcQ

    • @francescoc.6592
      @francescoc.6592 2 ปีที่แล้ว

      Sono d'accordo. Mi sai dire quali sono dei filosofi che ritieni seri? ( Lo chiedo solo per conoscere)

    • @νόησιςνοήσεως
      @νόησιςνοήσεως 2 ปีที่แล้ว

      @@parmenidepresocratic Roberto mi sapresti dire ove hai comprato destino della necessità, grazie.

    • @νόησιςνοήσεως
      @νόησιςνοήσεως 2 ปีที่แล้ว

      @@parmenidepresocratic Roberto cosa è successo a conemanueleseverino?

  • @santearonna2679
    @santearonna2679 3 ปีที่แล้ว +6

    Ohi ohi, come piange il ❤️ a vedere la filosofia così maltrattata, ridotta alla chiacchiera più insensata che ricorda il delirio dei pazzi.
    Cusano se sai il tedesco fai la traduttrice, ma lascia perdere la filosofia!

    • @matteocicaloni
      @matteocicaloni 3 ปีที่แล้ว +3

      Ma non dire scemenze. Severino è un gigante.

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 7 หลายเดือนก่อน

    pessima.