State percorrendo la strada giusta, i vostri video divulgativi sono interessantissimi, davvero complimenti! Mi auguro che questo canale possa crescere come merita.
Se stiamo sempre qui a discutere n ne piantiamo nemmeno uno. e poi lo sapevate che prima c era anche da noi la foresta primaria.....secondo voi tutte queste praterie come sono nate?
Molto interessante. Aumentiamo le aree alberate in città piuttosto ed aumentiamo il verde li. Anche per ridurre l'inerzia termica. Così togliamo qualche condizionatore in più che ci fa pompare co2 e calore in atmosfera.
Forse dimentichiamo che molte praterie non sono spontanee ma sono state create dall'uomo a causa del disboscamento per. Pratiche agricole e poi abbandonate infatti l'Italia era quasi tutta piena di alberi infatti stando ai racconti di novantenni della mia regione,la Sicilia tutti ricordano che da bambini le zone dove ora ci sono campi un tempo erano boschi !!
Complimenti per questo lavoro. Molto equilibrato e strutturato su solide basi scientifiche. Un ottimo esempio di contrasto motivato e circostanziato agli slogan dei guru prezzolati del momento, totalmente privi di competenze specifiche. Grazie: lo farò vedere ai miei studenti.
Mi permetto di dire che il professor Mancuso non è un guru prezzolato del momento. Sicuramente ci sono tanti punti di vista e la questione va affrontata in modo approfondito. Prima di dare dei giudizi bisogna studiare e guardare le bibliografie degli autori, le assicuro che i libri del professor Mancuso non sono fondati su idee stile Scientology.
Grazie davvero, soprattutto per la bibliografia che cerchiamo sempre di curare al meglio delle nostre competenze, ci fa piacere avere dei feedback al riguardo
Ottima esposizione di ogni argomento. A problemi complessi servono soluzioni complesse e non semplicistiche. Seguite da esperti che agiscono in sinergia. Gli estremismi sono sempre deleteri.
Bravi, continuate così. Sicuramente ci sono molti punti che potevano esseri esposti in maniera più concisa o meno ripetitiva. Lo indico solo come spunto per migliorare. Con il panorama informativo attuale a riguardo, questo video è oro colato.
Grazie 1000 per il bellissimo video sulla bellezza del verde e della natura ... un altro argomento di grande attualità su cui vorrei sensibilizzare e di agire tempestivamente è cioè di promuovere quelle varietà vegetali considerate ✨IGNIFUGHE ✨e rapida vegetazione soprattutto sono argomenti da sottoporre alla costante attenzione mediatica e alla moltitudine dei tanti movimenti ecologisti e non ultimo del ministero della tutela e difesa dell' ambiente ma anche per contrastare gli incendi spesso intenzionali purtroppo 🥺 grazie ancora per vostri presenti e futuri contributi con argomenti e altro per divulgazione su questo tema specifico fondamentale di cui vorrei si parlasse molto molto molto di più grazie ancora a voi per vostro futuro contributo nella divulgazione magari con altri nuovi video ... Grazie 🙋🏻♂️🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿
Grazie ragazzi per diffondere contenuti così precisi e interessanti anche con il coinvolgimento di esperti nei vari settori. L'analisi delle problematiche ambientali e delle possibili soluzioni è quanto mai necessaria. Avanti cosi, bravi.
Il problema sostanziale è che molti comuni mettono a dimora alberi, dimenticandosi però di dar loro acqua per i primi tre anni, ergo moria pressoché totale. Non bisogna dire quanti alberi pianto, ma quanti mi posso permettere di dare acqua artificialmente per i primi tre anni di vita, ovverosia fino a che le radici non si abbeverino da sole nella falda. Questo è il punto.
In effetti il prof. Mancuso non ha mai detto che piantare mille miliardi di alberi sarebbe la soluzione al riscaldamento globale; ha detto soltanto che questa operazione consentirebbe di guadagnare un pochino di tempo, cosi da consentire alla società civile di cambiare i propri paradigmi.
Complimenti per il video molto interessante volevo dire che per salvare il bosco dagli incendi estivi secondo me bisogna pattugliare i boschi h 24 in modo da intervenire immediatamente prima che l'incendio si allarga e poi dopo un incendio lo stato dovrebbe intervenire urgentemente a piantare alberi per sostituire quelli bruciati per quanto riguarda il cambiamento climatico e meglio intervenire nei scarichi industriali e nelle auto con dei filtri non so se nella realtà tutto quello che ho detto si potrebbe realizzare lancio questo messaggio ai ministri di tutta Europa per velocizzare l'emissione di co2 nell'aria complimenti per il video che avete fatto!
Da studente di ingegneria ambientale e grande appassionato di piante quello che dice Torreggiani è giusto, ma non condivido il suo pessimismo. Il fatto che sia una soluzione irrealistica non toglie che si possa iniziare a farlo anche solo per avere un piccolo aiuto, anche se se ne piantano di meno... dove sta il danno? allora almeno l'Europa dovrebbe coordinarsi su questo e iniziare, cercando di trainare inizialmente i paesi già sviluppati. Inoltre vi ricordo cosa sono riusciti a fare i cinesi per bloccare il deserto... edit: alla fine del video lo dicono, meno male
Veramente interessante... sto osservando da un po' di tempo una ripiantumazione di macchia mediterranea nella mia zona, vedo già alcuni cambiamenti nella frequentazioni della fauna, le specie che hanno necessità di ampi spazi aperti sono in sofferenza, naturalmente altre ne gioveranno.
I veri ambientalisti sottolineano la necessità di usare più di una soluzione! Non ci si può certo focalizzare solo su una, come sostengono i falsi ambientalisti. Tutto il rispetto per il prof. Mancuso che stimo xk da come parla è un libero pensatore, forse un po' sognatore, ma anche questo aspetto lo rende libero: lui propone il suo campo di studi! Il fatto è che però bisogna agire e non solo blaterare: queste soluzioni vanno prese tutte e immediatamente, cominciando dall' eliminare pian piano il fossile! Non abbiamo molto tempo, si doveva cominciare a trattare questi argomenti almeno 30 anni fa!!!!!
Bravi ragazzi, purtroppo ci vuole qualche decennio perché crescano a sufficienza, succhiano acqua? No, ogni albero custodisce acqua, è molto diverso, e abbassa la temperatura intorno a sé...la siccità? È indotta e se vogliono fanno piovere dove e quando vogliono e di certo non è colpa degli alberi...noi intanto piantiamo ,nel frattempo che crescono, utilizziamo canapa e bamboo in ogni modo possibile e immaginabile. Il 90 % dell'inquinamento e dei gas serra è prodotto dalle prime 100 multinazionali del pianeta, in mano allo 0,1 percento delle persone, le più psicopatiche del pianeta, gente che non ha a cuore la Vita ma solo i propri profitti.
si possono piantare sui bordi delle strade, le sponde dei fiumi e soprattutto i bordi dei campi, unendo il tutto a un cambio di produzione in ortaggi e frutta e tecniche di pacciamatura per i cereali che ogni primavera obbligano la terra a restare nuda un mese.. così la pianura smette di asciugare le nevi con i venti caldi
Sono pienamente d'accordo su tutto. Sono una forestale che vive e lavora in città e che tutti i giorni ha a che fare con ecologisti dell'ultima ora, autoistruiti su internet che non capiscono la complessità del problema e sono pedine in mano al politico di turno. Continuare a divulgare le giuste idee spero serva e va fatto comunque
Il professor Mancuso dice di ridurre i terreni coltivati a monocolture per alimentazione animale di 1/4 a livello globale. Si libererebbe un territorio ampio come gli stati uniti, si ridurrebbero le emissioni di metano da allevamenti intensivi e si ridurrebbe la produzione e il consumo di pesticidi e concimi chimici. In quei terreni così liberati si dovrebbero piantare i 1000 miliardi di alberi. Ovviamente lo sforzo richiede un cambio nel sistema economico, un pò come quando uno stato attua un economia di guerra per sostenere uno sforzo bellico. Noi dovremmo adottare una economia di guerra per sostenere lo sforzo bellico contro il riscaldamento globale finché non iniziamo a misurare una diminuzione della CO2 in atmosfera. Non credo che Mancuso voglia distruggere le praterie e la loro biodiversità.
L'unico cambiamento climatico reale è quando si passa dall'esterno con 33/35 gradi, ad un locale climatizzato con 18/19° e viceversa. La gente accende la televisione, e automaticamente si apre l'ennesima finestra di Overton.
Ragazzi dovete fare pace che l' cervello 🙄 più tecnologia con salviamo la natura è un ossimoro 😏mi ricordo benissimo quando tanti anni fa litigavo con mio padre che voleva il cancello automatico e mi diceva che lo faceva per il mio futuro perché l'evoluzione tecnologica mi avrebbe semplificato la vita 🙄 ecco dopo 30 anni e mio padre non c'è più AVEVO RAGIONE IO👍 PURTROPPO 😔
Video estremamente interessante e utilissimo in questa fase storica, dove l'urgenza di trovare soluzioni rischia di farci andare molto spesso fuori strada. Se posso consigliare un argomento per un prossimo video relativo alla crisi climatica vi segnalerei il tema dell'agricoltura rigenerativa e del ripristino del ciclo dell'acqua. È un argomento a cui mi sono avvicinato di recente, e credo sia una strada percorribile per prendere tempo e riuscire ad effettuare la transizione ecologica. Questo filone di ricerca si concentra sul ciclo dell'acqua più che sul ciclo del carbonio, e sulla capacità dei vegetali di produrre nuclei di condensazione che favoriscano la formazione di nuvole e di precipitazioni. Credo sia un argomento affascinante e da approfondire (in italiano si trova davvero quasi niente), poichè mette a sistema molti elementi collegati, risolvendo vari problemi in maniera sensata. Consiglio a questo proposito le conferenze di Walter Jehne (th-cam.com/video/iD2DXBERTeg/w-d-xo.html) e di altri simili (th-cam.com/video/tBmtIPhh7UI/w-d-xo.html), ma anche le testimonianze di agricoltori che stanno da anni ripristinando le funzioni ecosistemiche del suolo e delle praterie attraverso pratiche rigenerative (th-cam.com/video/QfTZ0rnowcc/w-d-xo.html), che permettono di aumentare enormemente la massa vegetale e la quantità di carbonio stoccato in aree agricole, aumentando addirittura il guadagno economico per l'agricoltore stesso. Ps. Un video sull'ecosistema prateria e sui tipi di praterie in Italia sarebbe estremamente interessante, e ugualmente necessario, data la scarsità di materiale video sul tema. Sono ecologista da decenni ormai, e da ecologista apprezzo molto questa attenzione per tutti i tipi di ecosistema. Questo canale si sta dimostrando non solo un ottimo canale di fotografia naturalistica, ma soprattutto di divulgazione scientifica di altissima qualità e precisione. Complimenti e ad maiora.
Grazie mille per gli interessantissimi suggerimenti! Approfondiremo l'argomento e se sarà alla nostra portata, sarebbe sicuramente bello farci un video.
Analisi spicciola e unilaterale ma soprattutto estremamente fantasiosa e che va enfatizzando solo punti di comodo con lo scopo di sostenere una narrativa assai forzata per non dire altro...(a partire dal tizio che ci ricorda che piantare alberi non è affidabile perchè potrebbero incendiare e quindi diventare essi stessi fonte di co2 😂 🤣, (per lo stesso principio non dovremmo fare assolutamente nulla, anche perchè se incendiano è comunque causa dell'uomo al 99,99%) l'altro che diceva di utilizzarli contro la crisi energetica come legna da ardere (è si, molto saggio, infatti siamo talmente pieni di foreste in Italia che possiamo permettercelo, qua si parla di piantare e questo invece consiglia di tagliarle, roba da matti, come se poi utilizzare legna per scardalsi non sia altamente inquinante (doppiamente dannoso tra deforestazione e combustione) l'altro che se ne esce con piantare piante produrrebbe altrettanta co2, (qua si parla di investire nel lungo termine non dell'immediato come per ovvie ragioni vi hanno abituato con i social e via via discorrendo) altrimenti non dovremmo neanche fare qualsiasi altra attività green, dato che tutto produce co2, persino respirare, ma qui lo si farebbe per un ritorno sostenibile nel lunghissimo, anzi direi potenzialmente per sempre...(ritorno assicurato) Ed ancora il tizio che parla di preservare la prateria, che si oggi è artificiale, ma quando c'èrano i primitivi 😂(stiamo parlando dell'era glaciale, è ovvio che l'abitat fosse totalmente diverso da quello che è oggi) quindi non si capisce di cosa parliamo, dove sta scritto che quei territori oggi non sarebbero naturalmente mutati in foresta e che quei bovini non fossero costretti alla migrazione? Ma soprattutto l'uro abitava mezzo Mondo, quindi l'addomesticamento non è assolutamente detto che sia stato attuato in Italia, (vai a sapere quando è stata disboscata quella zona successivamente...) nel senso, stiamo parlando del nulla cosmico dato che servirebbe un'equipe di ricercatori con una reale competenza e con svariati anni di studi mirati in quella zona specifica solo per stilare un'ipotesi plausibile da mettere ai voti di altri scienziati dopo che avranno revisionato l'esposizione dei medesimi studi... (che tra l'altro anche così non è scontato arrivare a qualcosa di concreto) Anche se, senza tanti approfondimenti la questione è in realtà semplice (piuttosto logica) dato che di sicuro non abbiamo conservato quelle zone a mò di praterie per puro spirito naturalistico, conservativo, grazie al pascolo, o per decine di millenni di ripetuto pascolo derivato dalla presenza di uri da addomesticare (pura filosofia) ciò che è certo invece è quando entra in gioco l'interesse parlare di conservazione sia giusto un ossimoro, se pensiamo che basterebbe tornare a ritroso fino a 30 anni fa e già se ne fregavano altamente della consevazione, figuriamoci andare tanto a ritroso...(persino oggi moltissimi se ne fregano, quindi immaginiamo incentivarli pure a disboscare per aumentare i profitti...) Poi in conclusione, rullo di tamburi, "il bosco in Italia sta crescendo" (solo nel 2021 in Italia sono bruciati 160.000 ettari, ma ok, probabilmente sta crescendo alla velocità dei funghi, piuttosto direi che andrebbero scremate le fake news, i censimenti alla "cazzum" e soprattutto va valutata la definizione di cosa definiscono come "bosco" o "rimboschimento" , dato che i boschi non stanno diminuendo solo in Italia, ma anche in tutto il resto del Mondo per via del ripetuto sfruttamento agricolo, erodere terre vergini per riconvertirle in proprietà private edificabili e lato materia prima come legname, ecc... perchè una volta che si sono insediati ed hanno fatto "sparire le prove", di sicuro nessuno avrà più interesse ad autodenunciarsi con lo scopo di riportare l'area al verde una volta insediatocisi, questo parlando di oggi, figuriamoci ieri dove tutta questa burocrazia e sensibilità era del tutto inesistente e l'unica cosa che contava era esclusivamente l'interesse...) tra l'altro se da qualche parte sta ritornando (ritornando appunto) andrebbe valutato dove e come (quindi se per ricrescita si intende realmente bosco e non praterie di erbacce da privatizzazione incolta) perchè dove il bosco ha maggior valore per via delle piante dalle grandi chiome e dai grandi fusti, è in collina e pianura, dove per l'appunto è diventato il nulla cosmico e la riduzione tra sfruttamento e incendi è continua, ed è questa la zona che andrebbe rimboscata e tutelata da possibili quanto probabili stupri futuri (anche perchè oltre ad essere la più ambita per via della profondità del terreno e la sua qualità è anche la più popolata, questo già di per se è un'equazione che per ovvie ragioni come risultato porta come stupro territoriale) quindi non le montagne dove per via della scarsa sfruttabilità del territorio, quindi unito alla scarsa popolosità e in ultimo per via della sua ripidità (se non per i pascoli nei pochi punti favorevoli per l'appunto) insomma per ovvie ragioni legate al territorio impervio è già di suo meglio conservata dato che per varie ragioni del tutto valide è poco ambita, mentre collina e pianura essendo dove il terreno è più rigoglioso, sono completamente spoglie, ergo andrebbero "rivestite" per ridare loro una dignità.... Anche se ci sarebbe molto da aggiungere mi fermo qua che ho impiegato anche troppo tempo...
Hai perfettamente ragione, il problema è che se chi parla dovrebbe essere una persona competente in materia, siamo messi male.. unico difetto del tuo post è a mio parere la lunghezza, non so in quanti lo leggeranno .. potresti scrivere un libro.
@@patarma5563 Si ne sono consapevole, ma sono 30 minuti di dialogo (video) ci fossero stati meno punti verso cui ribattere al posto della narrativa unilaterale da cui è composto sarei stato più diretto... (sono comunque felice che qualcuno abbia abbastanza sensibilità da interessarsi all'argomento e quindi trovi la volontà per leggerlo) della serie pochi ma buoni 😉
Cari.. In questo video vi manca citare l' AGROFORESTAZIONE. La superficie potenziale (equivalente al Canada) è fattibile, se applicata su sistemi agroforestali, che producono cibo, nella stessa terra in cui si piantano gli alberi.
Bel video! Sono interessato al video sulle praterie in Italia :) C'è da fare un appunto su un argomento trattato nel video, cioè il pascolo. C'è un commento che dice quello che avrei voluto dire, ovvero che l'impatto ecologico del pascolo in Italia cambia da regione a regione. Quindi si dovrebbe analizzare la questione realtà per realtà. :)
È vero, come è vero che cambia tantissimo anche solo dal tipo di pascolo! Per esempio le zone pascolate intensivamente da bovini, non gestite correttamente, hanno pochissima biodiversità e fanno una fatica incredibile a riprendersi. Nel video facciamo un discorso generale, magari se faremo un video più approfondito sulla prateria distinguiamo meglio caso per caso 😊
Questi argomenti avrebbero dovuto essere discussi in campagna elettorale, insieme ai cittadini ma ovviamente si è preferito ( chissà perché) non farlo. Mi fa paura il fatto che i rappresentanti della politica e delle istituzioni siano culturalmente inadatti ad affrontare la crisi climatica antropogenica che , a causa di questo, si alimenta e acquista sempre più energia. Video come questi dovrebbero essere discussi in Parlamento, tutti presenti, compreso il capo dello stato. Dovrebbero.
Condividiamo la preoccupazione. Come riporta Luigi Torreggiani nel video, la crisi climatica andrebbe affrontata subito con politiche realizzabili urgentemente nei prossimi 20-30 anni. Serve volontà e competenza, tanti esperti coinvolti, un contesto politico che sembra totalmente mancare allo stato attuale.
A seguito di una segnalazione, precisiamo che al minuto 02:00 ci riferiamo allo studio pubblicato su Science "The global tree restoration potential" come a uno studio che ha calcolato il numero di alberi, quando invece sarebbe più preciso dire, e usiamo le parole di un autore che ha commentato qui sotto "Noi non abbiamo calcolato quanti alberi servirebbero al mondo per intrappolare la CO2 necessaria in modo da rallentare il processo di cambiamento climatico, ma abbiamo solo calcolato quanti alberi o quanta canopy cover il nostro pianeta potrebbe ospitare alle correnti e future condizioni climatiche". Per ulteriori approfondimenti, lo studio è il seguente www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848
niente non ci riuscite proprio a fare una citazione corretta, eppure sarebbe così semplice. Noi non abbiamo calcolato quanti "alberi servirebbero al mondo per intrappolare la CO2 necessaria in modo da rallentare il processo di cambiamento climatico", ma abbiamo solo calcolato quanti alberi o quanta canopy cover il nostro pianeta potrebbe ospitare alle correnti e future condizioni climatiche. Spero che le sia chiara una volta per tutte la differenza tra i due concetti perchè questa ha enormi implicazioni politiche e sociali.
@@dmollicone68 per evitare ulteriori errori, rimandiamo inoltre al video realizzato da Ted Ed in collaborazione con il suo collega e primo autore del paper in questione: "What if there were 1 trillion more trees? - Jean-François Bastin" - th-cam.com/video/3hxE7Af98AI/w-d-xo.html È sicuramente un prodotto più fruibile, a differenza del link del paper, e privo di errori, avendo avuto la supervisione di uno degli autori.
@@dmollicone68 sono Torreggiani, il giornalista che interviene nel video. Innanzitutto la ringrazio per aver posto la questione: è giusto che ogni informazione sia corretta e rigorosa e ha fatto bene a segnalare questa incongruenza agli autori. Tuttavia, in tutta sincerità, avrei preferito da parte sua altri toni: il video infatti, credo sia palese, non è stato certo realizzato per criticare il vostro studio, ma per indagare se e come l'iniziativa "mille miliardi" possa avere un senso. Io conosco bene il paper e mi è chiaro da sempre ciò che dice, ma non può negare che questo studio (magari vostro malgrado, purtroppo!) sia stato preso come base scientifica per l'iniziativa "mille miliardi". In rete si trovano decine di enti, associazioni e singoli, come il prof, Mancuso, che citano chiaramente il vostro studio. D'altronde il numero è utilizzato anche dal primo autore dello studio, che però spiega anch'esso le problematiche collegate. Ma il numero viene detto ed è quello che è passato, forse anche per una concatenazione di errori comunicativi. Spero quindi che gli stessi giusti commenti dal tono severo e rigoroso da lei qui riportati siano stati inviati anche a tutti coloro che citano il vostro studio per propagandare l'iniziativa "mille miliardi", a partire da Mancuso. Spero insomma che la sua non sia solo una "tirata d'orecchie" a due giovani TH-camr che provano, con fatica e tanta passione, a fare ciò che tanti altri ben più in vista di loro non fanno, ovvero affrontare questioni spinose che troppo spesso sono "vendute" come semplici soluzioni a problemi che, come sa bene, sono estremamente complessi. L'errore di citazione dura pochi secondi del video, del resto invece cosa ne pensa?
@@LuigiTorreggiani salve Torreggiani, mi scusi ma leggo solo ora la sua risposta. L'articolo è stato travolto fin dall'inizio da una cattiva informazione e qualche errore comunicativo l'ha commesso anche l"ETH, ma nessuno si era mai spinto fino al punto di dire che noi "avevamo calcolato il numero di alberi necessario per rallentare la crisi climatica per poter poi realizzare la transizione ecologica....". Per me che sono un attivista per il clima da oltre 30 anni è veramente troppo da digerire. Del video penso che vi siete fatti prendere troppo da logiche di "conflitto" locali (la diatriba con il prof. Mancuso è inutile vista dal di fuori) e spesso perdete di vista il punto principale della questione: è urgentissima, a scala globale, una azione di restauro degli ecosistemi o del territorio perche` senza di questa tutti gli effetti del cambio climatico saranno molto di piu` devastanti. E` lo stesso principio che affermava Nicholas Stern quasi 20 anni fa: se agiamo oggi spendiamo l'1 % del nostro GDP, se non lo facciamo presto spenderemo il 10, 20 o 30 % del nostro GDP. La frase famosa era "the benefits of strong, early action on climate change far outweigh the costs of not acting". Ecco se uno vede il vostro video si concentra piu` sulle critiche, sulle difficolta`, sui tecnicismi, sulle tradizioni, sugli incendi, sulle cure colturali, sull'emissioni per produrre le piantine...., sugli indigeni, etc....etc...etc... tutte cose vere, ma perde di vista completamente l'obiettivo principale che è quello dell'urgenza dell'azione. Per semplificare, per chiudere questa nostra conversazione, e per invitarvi nel mio piccolo a riflettere il video mi ha fatto venire in mente questa celebre frase "chi scruta tutte le nuvole, non parte mai".
Concordo proprio sull'ultima affermazione del video: se vogliamo trovare soluzioni dobbiamo cercarle e non fermarci a slogan. Troppi politici, soprattutto quelli che storicamente si rifanno a posizioni ecologiste, sparano proposte o propongono divieti a strade che se non risolverebbero il problema da sole ma quantomeno costituirebbere un tassello della strada giusta da seguire.
Sarebbe utile anche smettere ti tagliare quelli che già ci sono. E soprattutto mai credere ai politici come Berlusconi, sono certo che si è già dimenticato di quello che ha detto.
condivido il vostro approccio multidirezionale, ma perché invece di piantare alberi nelle praterie e altri ecosistemi viventi e funzionanti, non riempiamo di alberi le nostre città? mi sembrano ecosistemi che l'uomo ha profondamente modificato o a volte distrutto!
Grazie mille! Noi siamo più competenti nei contesti naturali e semi naturali, ma se troviamo la persona giusta da coinvolgere saremo contenti di parlare anche della biodiversità dei prati urbani
Complimenti! video molto interessante e ben fatto. Non ero a conoscenza del potenziale impatto negativo della piantumazione di alberi su larga scala. Se avrete la possibilità mi piacerebbe molto vedere un approfondimento sugli habitat delle praterie in Italia e in Europa. Un saluto
Grazie mille! Per ora porteremo a termine i video che stiamo preparando, ma dato che in diversi avete mostrato interesse in futuro approfondiremo anche le praterie 😊
Video molto interessante ma non sono assolutamente d’accordo sul discorso praterie: oggi il pascolo è talmente estensivo e invadente che le praterie steppiche mediterranee (per esempio ad ampelodesma o barboncino) si sono praticamente sostituite ai boschi quasi del tutto, è il caso ad esempio della Sicilia dove ormai è stata ridotta a una landa desolata di steppa artificiale e granaio. Inoltre vorrei far notare come spesso siano proprio i pastori a incendiare le praterie per rinnovare il pascolo spesso incendiando anche ormai le esigue superfici boschivi. Ciò ha causato e causa il totale impoverimento e assottigliamento dei suoli che mano a mano vanno desertificando (soprattutto nelle aree argillose e calanchive). Questo discorso sul mantenimento delle praterie si può fare dove il bosco è molto esteso e ha una forte capacità di ripresa e dispersione, ma in una regione come la Sicilia dove la pastorizia ha DEVASTATO quasi l’intera superficie boschiva originaria sostituendola con ampelodesmeti desolanti lì dove un tempo c’erano foreste di querce (lecci, roverelle ecc) , olmi ecc . Oggi in sicilia bisognerebbe fare il discorso inverso… aumentare la superficie boschiva e ridurre le estensioni pascolative e gli incendi correlati. Voi pensate che in sicilia si pascola senza regole anche nei boschi protetti dei parchi (faggete ecc ). Non sta messa meglio la Sardegna che seppur più selvaggia e boschiva anche lì i pastori incendiano e distraggono
Ciao! L'esempio che porti della Sicilia sottolinea ancora di più quanto ci possano essere differenze passando dal "globale" al "locale". Siamo assolutamente consapevoli che può cambiare molto da regione a regione, non conosciamo tutti i singoli contesti, ma per esempio già nelle regioni che frequentiamo di più (Veneto, Toscana e Lazio) vediamo come la situazione è ancora più variabile, perché cambia tantissimo anche solo da un pascolo a un altro! Il sovrapascolo può essere un enorme problema, soprattutto nell'allevamento di bovini dove è la conseguenza più frequente, essendo animali sempre più selezionati per la massa e non molto inclini a muoversi. Ovviamente nei progetti Life che abbiamo citato hanno tutti come obiettivo la pratica di un pascolo sostenibile. Nel video non abbiamo elencato tutte queste sfumature per rimanere sotto la mezz'ora di durata, ma se riusciamo in futuro a fare un video approfondito sulle praterie coinvolgendo degli esperti del settore, faremo sicuramente presente queste cose.
Ciao ragazzi, ho apprezzato molto questo video perché da geologo, oltre che da fotografo, era un tema sul quale stavo ragionando da tempo. Ho una domanda. Anzi, una proposta per un eventuale video: la riforestazione ad opera di Sebastiao Salgado. Sarebbe interessante studiare le conseguenze della sua opera 💪🏻 un abbraccio
Bellissima storia quella di Salgado, un esempio virtuoso, non di semplice riforestazione tanto per piantare degli alberi, ma di vero e proprio recupero di un ecosistema. Lo mettiamo in lista tra i prossimi temi che stiamo considerando per questo 2023, grazie mille 😊
Se gli abitanti di stati uniti ed europa dovessero ridurre di 1/4 il consumo di carne, si libererebbero superfici agricole oggi destinate a foraggio. Non solo il 3% di riduzione ma aree enormi destinate agli alberi. Il piano B non c'è. 1000 miliardi sarà anche uno slogan ma il suo scopo è smascherare le finte strategie di riduzione della CO2. Se anche dovessimo diventare tutti vegetariani, usare auto elettriche caricate con fonti rinnovabili, smettere di comprare prodotti che durano meno di 20 anni, convertire ogni casa e ogni industria al rinnovabile ... Non riusciremmo a togliere nulla di quelle 421 parti per milione di CO2 attualmente in atmosfera. Solo gli alberi possono farlo. E tanti. Mancuso ha ragioni da vendere, sparare contro le sue tesi avanzando problemi indubbi ma economicamente ed ecologicamente accettabili, visto le sicure alternative di innalzamento della temperatura del pianeta. Voglio vedere che praterie avremo quando tra 50 anni in Sicilia avevo il clima del sub sael e a Roma quello di Tunisi ..
E se si piantassero nelle città? x esempio zone pedonali, lungo i fiumi, nelle periferie tra una località all'altra? Riguardo le praterie occorrerebbero gli allevamenti estensivi x tutti gli animali e, x conseguenza, limitare il consumo di carni...visto che sono pure tossiche x farli crescere più in fretta. Grazie cmq x le informazioni, utilissime 😊
Ciao! Sì nel video alla fine diciamo che siamo assolutamente favorevoli a piantare alberi nella città, il discorso era più sul piano vero e proprio dei mille miliardi di alberi! Comunque grazie a te per il commento 😊
Chiedo scusa ma la produzione di biomassa di un bosco è davvero superiore quella di un campo o di un campo incolto in cui sta avvenendo la naturale successione ecologica? Perché piantare alberi creando ettari di ecosistemi artificiali quando basterebbe lasciare i campi incolti a rinaturalizzarsi pagando un indennizzo ai proprietari pari alla perdita economica del seminativo?
Il problema almeno per l' italia sono le ceduazioni ed il territorio quasi tutto privatizzato...la successione ecologica in certe aree sarebbe lentissima e a volte monospecifica per la mancanza di specie autoctone estinte che andrebbero reintrodotte
Ringraziamo di cuore Giacomo Radi, qui su TH-cam lo trovate come Diari di un naturalista-, per averci fornito le immagini delle seguenti specie: Melanargia galathea, Libelloides coccajus, Vipera ursinii.
Risposta a Torregiani: In due anni ho piantate 360 piante tra essenze autoctone boschive e da coltura fruttifera. Se ognuno facesse un pochino la sua parte, potremmo intanto cominciare a ripopolare la terra di foreste. Rimarcare con siepi i campi coltivati in pianura è un progetto che era stato promosso già nel 1989 dall'azienda forestale, regalavano 100 piante a ciascuno. Io e il mio compagno di liceo li abbiamo piantati nei nostri giardini e anche in aiuole pubbliche. Ci sono ancora. Il bosco è rigenerazione di acqua, vedi esperienza di Salgado in Brasile, in una zona resa desertica dell'allevamento bovino del padre, poi è stato convertito in foresta. " Il sale della terra" di W.Wenders. Azioni assolutamente necessarie sono quelle di limitare consumi, sprechi e rifiuti.....questo è molto molto molto più complesso attuare. Ridurre le emissioni e diventare più parsimoniosi e consapevoli della limitatezza delle risorse. Meditate gente, meditate.
Infatti la politica di piantare alberi è miope e anche un po' pericolosa, nel senso che qualcuno potrebbe pensare che basti piantare l'alberello di fronte casa per sentirsi a posto. In realtà il problema ecologico è molto più profondo e andrebbe a mettere in discussione tutto il nostro modello di civiltà, ma chi ha voglia di impegnarsi seriamente in questo?
È questo uno dei messaggi fondamentali che volevamo dare. Il rischio della politica di piantare alberi è proprio la deresponsabilizzazione delle persone, che non capiscono che 1) per compensare le proprie emissioni servono veramente tantissimi alberi e che 2) la compensazione non è la soluzione. La riduzione delle emissioni dovrebbe essere l'obiettivo fondamentale.
Una altra voce potrebbe essere: Il territorio e' di tuttii la proprieta' e' di qualcuno con. L'agricoltura protetta a livello dei vari Stati, non piu' in balia come oggi avviene aperta negli Stati al mercato mondiale dei prodotti alimentari sarebbe da ristudiare. Un prodotto ad oggi non pagato dalla comunita' umana all'agricoltore e' proprio la produzione ed immissione nell'atmosfera proprio dell'ossigeno prodotto dalla funzione clorofilliane delle proprie coltivazioni.
si non sarebbe male perche in borneo da quando non e possibile piu tagliare alberi i loro boschi risucchiano 9 milioni di tonnellate di co2 contro i quattro prodotti dal borneo peccato che ci sono cina e india a produrre milioni di co2
Tutte le difficoltà sono reali nella stessa misura in cui è reale la necessità di assorbire CO2 e il modo più efficiente lo si ottiene piantando alberi. Soprattutto nelle città.
Dire che la produzione di carne incide solo del 3% è davvero molto te denzioso Mi dispiace A questo punto preferisco le indagini più obiettive della giornalista Sabrina Giannini provate a guardarvi le puntate di "Indovina chi viene a cena" per capire quanto è veramente impattante la produzione di carne
Il video sembra fatto con un analisi di parte ed abbastanza ingannevole, purtroppo le ceduazioni sono legate alle lobby del legno, ed i forestali che danno spiegazioni nel video sembrano di parte e ne fanno un ingannevole analisi strategica di parte! nel costrutto del discorso proprio per influenzare le lobby del legname
Ciao! Ci deve essere stata un'incomprensione, perché non è quello che abbiamo detto! Lo studio che abbiamo riportato, pubblicato nel 2017, fa questo tipo di esperimento: immagina una totale conversione alla dieta vegana da parte di tutti gli Stati Uniti. I calcoli fatti quindi sono due: l'emissione di CO2 da parte dell'allevamento animale negli USA, e le emissioni prodotte dall'agricoltura che servirebbe per produrre gli stessi nutrienti delle diete americane ma solo con prodotti vegetali. Quel 3% è la differenza tra le due opzioni, ovvero, come abbiamo detto: "Se negli Stati Uniti tutti diventassero vegani finendo ogni produzione animale e facendo una completa conversione della dieta, le emissioni si ridurrebbero solo del 3%".
@@בר-אבא ci dispiace che pensi questo del nostro lavoro e che lo hai voluto addirittura scrivere in più commenti. Non siamo stati ingannevoli, abbiamo riportato dati e progetti ufficiali citando le fonti e in modo moderato. Non siamo stati pagati da nessuno, né abbiamo parlato a favore di una qualsiasi fantomatica lobby, il nostro è un progetto divulgativo che facciamo per passione
@@biodiversi520 guardate che seguivo il vostro canale molto prima dei vostri famosi video sul jova party, e ho sempre trovato i vostri contenuti divulgativi sempre molto interessanti e nel giusto, ma questa volta "mi sono cadute un po le braccia", di certo non faccio video su yutube, ma guardate che sono un ricercatore sul campo proprio come voi e la critica, come le fate anche voi d'altronde, non era rivolta direttamente a voi ma alle parole del forestale che avete intervistato per prendere parere...cui ritrovo nelle parole dette, un costrutto ideologico privo di contenuti seri visionati in molto da un punto di vista puramente economico e di sfruttamento forestale!, la visione di cosa sia una foresta dovrebbe essere più complessa e analizzati da dati fattuali e scientifici e con vere pubblicazioni fatte e prive di secondi fini, da chi studia veramente le foreste, sul cosa sia veramente una foresta e le sue capacità anche in breve di assorbimento di Co2 delle foreste temperate, nel loro stadio climax, in breve tempo, seconde solo a quelle tropicali, almeno per L' italia se si smettesse di ceduare molte tipologie di boschi, pratica assurda ed ingenua che riguarda il nostro territorio veramente e assurdamente esagerato, ...vi consiglio sulla questione, se volete, il parere e di contattare colleghi non di parte come Michele Innangi, con il suo canale yutube Ecologia e Scienze Naturali...e poi vi consiglio i professori Piero Medagli Botanico ed Ecologo, dell'università di Lecce e non di meno il professor Enrico Martini, botanico dell'Università di Genova
@@biodiversi520 ma avete calcolato anche quanto serve per alimentare gli allevamenti??? Più del 70 % dei cereali e della soia serve per alimentare quegli allevamenti. Pertanto se ci fosse una riconversione vegetale quel cibo potrebbe essere distribuito alla popolazione. E poi che studio è quello che dite voi del 2017? Fate riferimenti appropriati. Nell’ultima puntata di “indovina chi viene a cena “ è stato calcolato che per per 100 grammi di proteine vegetali un manzo ne produce 5. Vi sembra sostenibile? Vi ripeto. Andatevi a vedere le inchieste della giornalista Sabrina Giannini e poi ne riparliamo!!
Con l'invezione dell'agricoltura, l'uomo diventa stanziale, nel Neolitico sul pianeta terra vivevano pochi milioni di uomini, mentre di piante se ne stimavano 6000 miliardi, oggi che siamo quasi 8 miliardi di persone, si stimano 3000 miliardi di piante. Come la mettiamo con l'assorbimento della Co2? Ma anche se domani smettessimo di produrla, la stessa rimarrebbe in atmosfera per moltissimo tempo. Come andrebbe assorbita? I Mari sono saturi di Co2 tant'è che gli oceani si stanno inacidendo. Le bombe d'acqua, le alluvioni, sono fenomeni esponenziali, cambiare le nostre abitudini non è una cosa che si fa dall'oggi al domani, occorrono qualche generazione, a noi manca il tempo, bisogna prima di tutto abbassare la Co2 assorbentola, oggi non domani, e, contemporanea agire con le nuove forme di economie circolare!
il primo intervistato assume un tono da professorino, come se stesse parlando della proposta di un incompetente, che non ha fatto 2 conti: beh, la Groenlandia è 1/5 del Canada, e grande come 7 Italie, ha una delle densità più basse al mondo: si può dire che quella immensa zona - un tempo verde , come ci ricorda il nome - è spopolata. E per quanto riguarda le aree italiane, si fa riferimento non a succulente praterie ma a quelle ORA incolte. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, rimanderei al libro di Krugman, Lo Stato non è un'azienda, così magari il prof si libera di un'altra gabbia mentale autoinflitta. Cito Battisti-Mogol: troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante! (e quasi sempre dietro la collina c'è il sole!)
Gli americani ricchi DEVONO cambiare la politica sul territorio. Gli americani più disagiati sono lontani dagli ipermercati di frutta e verdura. Mangiano carne dalla mattina alla sera. Di a Bessani che l'inquinamento sul consumo di carne non migliora solo al 3 per cento! Forse non ha calcolato la CO 2 e il metano delle vacche negli allevamenti intensivi, che inquinano insieme all'agricoltura intensiva al 88 per cento! E quindi tra obesi e vacche l'inquinamento americano è davvero drammatico
Piantare alberi è sempre un ottima soluzione . Rafforzare il controllo dei tagli che si fanno nelle nostre città. In maniera indiscriminata, si fanno mutilazioni. Alberi che hanno decenni vengono mutilati dei loro rami scopo di lucro. Gli alberi non hanno voce, manifestano malessere con le malattie. Tutela e conservazione.
La persona che vi scrive lavora in campo ecologico ambientale e nel campo dell'ecologia forestale e studio delle foreste... ma bisognerebbe sottolineare anche delle fallace nelle argomentazioni trattate, in italia per quanto si possa non credere la maggior parte dei boschi non ha il potenziale di assorbimento massimo di Co2 per le continue assurde pratiche di ceduazione!, la perdita di Co2 avviene consistentemente anche quanto il bosco ceduato rimane scoperto delle volte per via dell'aumento dei processi di decomposizione,...le arature in campo agricolo accellerano i processi di decomposizione per via della maggior velocità di decomposizione della materia organica, il legno morto in bosco ha una valenza importantissima nei sui vari stati di decomposizione per la biodiversità di tante speciee e compensa ampiamente il rilascio di Co2 con formazione di humus di cui i loro particolati ne trattengono tanta,... in italia molte aree naturali come praterie montane e macchia mediterranea mediterranea non andrebbero assolutamente riforestate, soprattutto con conifere di vario tipo,... la riforestazione va cmq assolutamente incentivata, pari passo all'educazione ambientale ed al sapere quali specie autoctone piantare....spero il video non sia incentivato dalle lobby del legno
Ciao! Ti possiamo assicurare che questo video non è stato pagato da nessuno e fatto a favore di nessuno, ma solo per nostra passione verso il tema. Ci permettiamo però una piccola provocazione un po' ironica: è possibile definire quella italiana una lobby del legno, dal momento che la maggior parte del legname e dei suoi derivati ci arriva dall'estero?
I primi siete voi a semplificare le cose! Piantare alberi non ha solo dei vantaggi sulla CO2, ma sull'aumentare la resilienza del territorio. Ad esempio la stra gran maggioranza delle praterie in Italia è secca per tutto il periodo estivo, con suoli duri e non in grado di assorbire l'acqua piovana, mentre le foreste anche se paradossalmente possono avere meno biodiversità di una prateria ha enormemente più massa biologica, basti pensare alla massa degli alberi, rispetto la massa di una prateria dai mille fiori. Se noi non esistessimo sul pianeta quasi tutto sarebbe ricoperto da foreste, con alberi molto più grandi di quelli attuali e con più biodiversità
Grazie, per l'audio hai ragione! Abbiamo sempre realizzato video in esterna con un solo microfono, questa volta per una serie di imprevisti (tanto vento), abbiamo realizzato dei voice over in studio e amalgamarli all'audio esterno non è così facile :)
pero se ogni nazione piantasse piu alberi e mettessero piu controlli per evitare incendi che la maggior parte sono dolosi potremmo cominciare gia a fare qualcosa
Ciao! Ci deve essere stata un'incomprensione, visto il tuo commento! Lo studio che abbiamo riportato, pubblicato nel 2017, fa questo tipo di esperimento: immagina una totale conversione alla dieta vegana da parte di tutti gli Stati Uniti. I calcoli fatti quindi sono due: l'emissione di CO2 da parte dell'allevamento animale negli USA, e le emissioni prodotte dall'agricoltura che servirebbe per produrre gli stessi nutrienti delle diete americane ma solo con prodotti vegetali. Quel 3% è la differenza tra le due opzioni, ovvero, come abbiamo detto: "Se negli Stati Uniti tutti diventassero vegani finendo ogni produzione animale e facendo una completa conversione della dieta, le emissioni si ridurrebbero solo del 3%". I calcoli potranno magari essere fatti meglio e sicuramente ci possono essere dettagli e tecnologie che cambiano (lo studio ha già 5 anni, le tecnologia avanza velocissima) ma volevamo dare uno spunto di riflessione per dire che le pratiche più utili per la lotta al cambiamento climatico si capiscono con i calcoli.
Ci sono 318 miliardi di abeti in canada. Un albero maturo assorbe circa 22 chili di co2 all'anno. Cioè vengono assorbite 7,6 miliardi di tonnellate di co2 ogni anno. E ilcanada ne produce 545 milioni... La stessa cosa in tuttoilmobdo
Molto ben fatto questo video l'ho apprezzato molto . Complimenti..
Non smettere di impegnarti in questo argomento, ne vale la pena e se non lo fai tu, in Italia pochissimi altri lo stanno facendo. Grande!
State percorrendo la strada giusta, i vostri video divulgativi sono interessantissimi, davvero complimenti! Mi auguro che questo canale possa crescere come merita.
Grazie di cuore Salvo!
Un discorso ancora fatto troppo poco, ci voleva un video così!
Grazie di cuore!
Prof. STEFANO MANCUSO insuperabile, a mio parere! Ottime anche le vostre analisi.
Sì al video sulle praterie. Grazie!!
Grazie per l'interesse! Iniziamo a lavorarci 😊
Sì al video sulle praterie, grazie. 👍
Allora iniziamo a organizzarci, grazie per l'interessamento 😊
Se stiamo sempre qui a discutere n ne piantiamo nemmeno uno. e poi lo sapevate che prima c era anche da noi la foresta primaria.....secondo voi tutte queste praterie come sono nate?
Molto interessante. Aumentiamo le aree alberate in città piuttosto ed aumentiamo il verde li. Anche per ridurre l'inerzia termica.
Così togliamo qualche condizionatore in più che ci fa pompare co2 e calore in atmosfera.
Assolutamente d'accordo! Grazie per il commento
Grandi ragazzi !
Grazie per portare questi spunti e per non ridurre così facilmente a poche soluzioni la risoluzione di un problema così complesso.
Saranno gli alberi a decidere del nostro futuro. . . Non viceversa. . . . .
Video interessantissimo, ben girato, ben diretto e ben approfondito. Complimenti, meritate 100 volte gli scritti attuali 🌿
Grazie mille 😊
Bellissimo video molto istruttivo e illuminante.
Forse dimentichiamo che molte praterie non sono spontanee ma sono state create dall'uomo a causa del disboscamento per. Pratiche agricole e poi abbandonate infatti l'Italia era quasi tutta piena di alberi infatti stando ai racconti di novantenni della mia regione,la Sicilia tutti ricordano che da bambini le zone dove ora ci sono campi un tempo erano boschi !!
ah, wow, ma visto che ne sai così tanto, perchè non vai tu in europa e ci illumini tutti.
esatto, il problema sta nel fatto che devono essere rifertilizzate queste praterie. Ma ripeto, si può fare, e bisogna cominciare
Complimenti per questo lavoro. Molto equilibrato e strutturato su solide basi scientifiche. Un ottimo esempio di contrasto motivato e circostanziato agli slogan dei guru prezzolati del momento, totalmente privi di competenze specifiche. Grazie: lo farò vedere ai miei studenti.
La ringraziamo di cuore per il sostegno!
Mi permetto di dire che il professor Mancuso non è un guru prezzolato del momento. Sicuramente ci sono tanti punti di vista e la questione va affrontata in modo approfondito. Prima di dare dei giudizi bisogna studiare e guardare le bibliografie degli autori, le assicuro che i libri del professor Mancuso non sono fondati su idee stile Scientology.
Finalmente qualcuno che descrive il tema come si deve, grandi! Complimenti anche per la bibliografia che è fatta alla perfezione
Grazie davvero, soprattutto per la bibliografia che cerchiamo sempre di curare al meglio delle nostre competenze, ci fa piacere avere dei feedback al riguardo
Ottima esposizione di ogni argomento. A problemi complessi servono soluzioni complesse e non semplicistiche. Seguite da esperti che agiscono in sinergia. Gli estremismi sono sempre deleteri.
Bravi, continuate così.
Sicuramente ci sono molti punti che potevano esseri esposti in maniera più concisa o meno ripetitiva.
Lo indico solo come spunto per migliorare.
Con il panorama informativo attuale a riguardo, questo video è oro colato.
Grazie mille per questa critica costruttiva! Sicuramente si può crescere ed essere più sintetici e chiari!
Grazie 1000 per il bellissimo video sulla bellezza del verde e della natura
... un altro argomento di grande attualità su cui vorrei sensibilizzare e di agire tempestivamente è cioè di promuovere quelle varietà vegetali considerate ✨IGNIFUGHE ✨e rapida vegetazione
soprattutto sono argomenti da sottoporre alla costante attenzione mediatica e alla moltitudine dei tanti movimenti ecologisti e non ultimo del ministero della tutela e difesa dell' ambiente ma anche per contrastare gli incendi spesso intenzionali purtroppo 🥺
grazie ancora per vostri presenti e futuri contributi con argomenti e altro per divulgazione su questo tema specifico fondamentale di cui vorrei si parlasse molto molto molto di più grazie ancora a voi per vostro futuro contributo nella divulgazione magari con altri nuovi video ... Grazie 🙋🏻♂️🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿🌿
Bellissimo lavoro!!! Sarebbe bello anche un video specifico sulle praterie;)
Grazie mille! Ci lavoriamo allora 😊
Grazie ragazzi per diffondere contenuti così precisi e interessanti anche con il coinvolgimento di esperti nei vari settori. L'analisi delle problematiche ambientali e delle possibili soluzioni è quanto mai necessaria.
Avanti cosi, bravi.
Grazie per il sostegno Benedetta 😊💚
Grazie per quello che fate e per come lo fate.
Grazie a te per il sostegno!
Il problema sostanziale è che molti comuni mettono a dimora alberi, dimenticandosi però di dar loro acqua per i primi tre anni, ergo moria pressoché totale. Non bisogna dire quanti alberi pianto, ma quanti mi posso permettere di dare acqua artificialmente per i primi tre anni di vita, ovverosia fino a che le radici non si abbeverino da sole nella falda. Questo è il punto.
Iniziamo a piantarli.
Bellissimo video di giornalismo naturalistico, bravi.
Grazie di cuore!
come sempre video ben fatto, complimenti.
Grazie mille!
In effetti il prof. Mancuso non ha mai detto che piantare mille miliardi di alberi sarebbe la soluzione al riscaldamento globale; ha detto soltanto che questa operazione consentirebbe di guadagnare un pochino di tempo, cosi da consentire alla società civile di cambiare i propri paradigmi.
Grazie. Bel video
Ottimo video! Grazie
Siamo molto contenti che il video ti sia piaciuto!
video molto equilibrato
Bel video
Gran bel video. Grazie. Ciao.
Complimenti per il video molto interessante volevo dire che per salvare il bosco dagli incendi estivi secondo me bisogna pattugliare i boschi h 24 in modo da intervenire immediatamente prima che l'incendio si allarga e poi dopo un incendio lo stato dovrebbe intervenire urgentemente a piantare alberi per sostituire quelli bruciati per quanto riguarda il cambiamento climatico e meglio intervenire nei scarichi industriali e nelle auto con dei filtri non so se nella realtà tutto quello che ho detto si potrebbe realizzare lancio questo messaggio ai ministri di tutta Europa per velocizzare l'emissione di co2 nell'aria complimenti per il video che avete fatto!
Like n 18 salute e pace da Treviso Veneto 🇮🇹🌎
Saluti da noi BioDiversi, che siamo una veneta di Bassano del Grappa e un romano dei Castelli Romani! :)
Bellissimo!
Grazie Elisa!
Da studente di ingegneria ambientale e grande appassionato di piante quello che dice Torreggiani è giusto, ma non condivido il suo pessimismo. Il fatto che sia una soluzione irrealistica non toglie che si possa iniziare a farlo anche solo per avere un piccolo aiuto, anche se se ne piantano di meno... dove sta il danno? allora almeno l'Europa dovrebbe coordinarsi su questo e iniziare, cercando di trainare inizialmente i paesi già sviluppati. Inoltre vi ricordo cosa sono riusciti a fare i cinesi per bloccare il deserto...
edit: alla fine del video lo dicono, meno male
Io intanto ho cominciato, mi diceva nonno "se pensi che un posto sia lontano, pensaci mentre cammini"
Molto complesso il discorso e non ha una banale soluzione. Spero non sia il passo ad una nuova politica di controllo globale
Bravi👍
Veramente interessante... sto osservando da un po' di tempo una ripiantumazione di macchia mediterranea nella mia zona, vedo già alcuni cambiamenti nella frequentazioni della fauna, le specie che hanno necessità di ampi spazi aperti sono in sofferenza, naturalmente altre ne gioveranno.
I veri ambientalisti sottolineano la necessità di usare più di una soluzione! Non ci si può certo focalizzare solo su una, come sostengono i falsi ambientalisti. Tutto il rispetto per il prof. Mancuso che stimo xk da come parla è un libero pensatore, forse un po' sognatore, ma anche questo aspetto lo rende libero: lui propone il suo campo di studi! Il fatto è che però bisogna agire e non solo blaterare: queste soluzioni vanno prese tutte e immediatamente, cominciando dall' eliminare pian piano il fossile! Non abbiamo molto tempo, si doveva cominciare a trattare questi argomenti almeno 30 anni fa!!!!!
Fondamentale mantenere e curare quelli che ci sono, soprattutto in zone urbane
Bravi ragazzi, purtroppo ci vuole qualche decennio perché crescano a sufficienza, succhiano acqua? No, ogni albero custodisce acqua, è molto diverso, e abbassa la temperatura intorno a sé...la siccità? È indotta e se vogliono fanno piovere dove e quando vogliono e di certo non è colpa degli alberi...noi intanto piantiamo ,nel frattempo che crescono, utilizziamo canapa e bamboo in ogni modo possibile e immaginabile.
Il 90 % dell'inquinamento e dei gas serra è prodotto dalle prime 100 multinazionali del pianeta, in mano allo 0,1 percento delle persone, le più psicopatiche del pianeta, gente che non ha a cuore la Vita ma solo i propri profitti.
si possono piantare sui bordi delle strade, le sponde dei fiumi e soprattutto i bordi dei campi, unendo il tutto a un cambio di produzione in ortaggi e frutta e tecniche di pacciamatura per i cereali che ogni primavera obbligano la terra a restare nuda un mese..
così la pianura smette di asciugare le nevi con i venti caldi
Sono pienamente d'accordo su tutto. Sono una forestale che vive e lavora in città e che tutti i giorni ha a che fare con ecologisti dell'ultima ora, autoistruiti su internet che non capiscono la complessità del problema e sono pedine in mano al politico di turno.
Continuare a divulgare le giuste idee spero serva e va fatto comunque
Grazie mille per il sostegno! A prescindere dal risultato, non sentiamo il bisogno di fare divulgazione e andremo avanti finché avremo le energie 😊
Unica soluzione per combattere le emissioni è consumare meno. Pensare globale agire locale. Grazie per questo video
Grazie a te per il sostegno, per noi è davvero importante
Il professor Mancuso dice di ridurre i terreni coltivati a monocolture per alimentazione animale di 1/4 a livello globale. Si libererebbe un territorio ampio come gli stati uniti, si ridurrebbero le emissioni di metano da allevamenti intensivi e si ridurrebbe la produzione e il consumo di pesticidi e concimi chimici.
In quei terreni così liberati si dovrebbero piantare i 1000 miliardi di alberi. Ovviamente lo sforzo richiede un cambio nel sistema economico, un pò come quando uno stato attua un economia di guerra per sostenere uno sforzo bellico.
Noi dovremmo adottare una economia di guerra per sostenere lo sforzo bellico contro il riscaldamento globale finché non iniziamo a misurare una diminuzione della CO2 in atmosfera.
Non credo che Mancuso voglia distruggere le praterie e la loro biodiversità.
D'accordo con te, ma bisogna coonvincere quelli la in alto...
Mi interessa molto un video sulle praterie!
davvero ben fatto, complimenti
Grazie mille!!
Top video
❤
Bellissimo video
Grazie mille!
L'unico cambiamento climatico reale è quando si passa dall'esterno con 33/35 gradi, ad un locale climatizzato con 18/19° e viceversa. La gente accende la televisione, e automaticamente si apre l'ennesima finestra di Overton.
Ragazzi dovete fare pace che l' cervello 🙄 più tecnologia con salviamo la natura è un ossimoro 😏mi ricordo benissimo quando tanti anni fa litigavo con mio padre che voleva il cancello automatico e mi diceva che lo faceva per il mio futuro perché l'evoluzione tecnologica mi avrebbe semplificato la vita 🙄 ecco dopo 30 anni e mio padre non c'è più AVEVO RAGIONE IO👍 PURTROPPO 😔
Video estremamente interessante e utilissimo in questa fase storica, dove l'urgenza di trovare soluzioni rischia di farci andare molto spesso fuori strada. Se posso consigliare un argomento per un prossimo video relativo alla crisi climatica vi segnalerei il tema dell'agricoltura rigenerativa e del ripristino del ciclo dell'acqua. È un argomento a cui mi sono avvicinato di recente, e credo sia una strada percorribile per prendere tempo e riuscire ad effettuare la transizione ecologica. Questo filone di ricerca si concentra sul ciclo dell'acqua più che sul ciclo del carbonio, e sulla capacità dei vegetali di produrre nuclei di condensazione che favoriscano la formazione di nuvole e di precipitazioni. Credo sia un argomento affascinante e da approfondire (in italiano si trova davvero quasi niente), poichè mette a sistema molti elementi collegati, risolvendo vari problemi in maniera sensata. Consiglio a questo proposito le conferenze di Walter Jehne (th-cam.com/video/iD2DXBERTeg/w-d-xo.html) e di altri simili (th-cam.com/video/tBmtIPhh7UI/w-d-xo.html), ma anche le testimonianze di agricoltori che stanno da anni ripristinando le funzioni ecosistemiche del suolo e delle praterie attraverso pratiche rigenerative (th-cam.com/video/QfTZ0rnowcc/w-d-xo.html), che permettono di aumentare enormemente la massa vegetale e la quantità di carbonio stoccato in aree agricole, aumentando addirittura il guadagno economico per l'agricoltore stesso.
Ps. Un video sull'ecosistema prateria e sui tipi di praterie in Italia sarebbe estremamente interessante, e ugualmente necessario, data la scarsità di materiale video sul tema. Sono ecologista da decenni ormai, e da ecologista apprezzo molto questa attenzione per tutti i tipi di ecosistema. Questo canale si sta dimostrando non solo un ottimo canale di fotografia naturalistica, ma soprattutto di divulgazione scientifica di altissima qualità e precisione. Complimenti e ad maiora.
Grazie mille per gli interessantissimi suggerimenti! Approfondiremo l'argomento e se sarà alla nostra portata, sarebbe sicuramente bello farci un video.
Analisi spicciola e unilaterale ma soprattutto estremamente fantasiosa e che va enfatizzando solo punti di comodo con lo scopo di sostenere una narrativa assai forzata per non dire altro...(a partire dal tizio che ci ricorda che piantare alberi non è affidabile perchè potrebbero incendiare e quindi diventare essi stessi fonte di co2 😂 🤣, (per lo stesso principio non dovremmo fare assolutamente nulla, anche perchè se incendiano è comunque causa dell'uomo al 99,99%) l'altro che diceva di utilizzarli contro la crisi energetica come legna da ardere (è si, molto saggio, infatti siamo talmente pieni di foreste in Italia che possiamo permettercelo, qua si parla di piantare e questo invece consiglia di tagliarle, roba da matti, come se poi utilizzare legna per scardalsi non sia altamente inquinante (doppiamente dannoso tra deforestazione e combustione) l'altro che se ne esce con piantare piante produrrebbe altrettanta co2, (qua si parla di investire nel lungo termine non dell'immediato come per ovvie ragioni vi hanno abituato con i social e via via discorrendo) altrimenti non dovremmo neanche fare qualsiasi altra attività green, dato che tutto produce co2, persino respirare, ma qui lo si farebbe per un ritorno sostenibile nel lunghissimo, anzi direi potenzialmente per sempre...(ritorno assicurato) Ed ancora il tizio che parla di preservare la prateria, che si oggi è artificiale, ma quando c'èrano i primitivi 😂(stiamo parlando dell'era glaciale, è ovvio che l'abitat fosse totalmente diverso da quello che è oggi) quindi non si capisce di cosa parliamo, dove sta scritto che quei territori oggi non sarebbero naturalmente mutati in foresta e che quei bovini non fossero costretti alla migrazione? Ma soprattutto l'uro abitava mezzo Mondo, quindi l'addomesticamento non è assolutamente detto che sia stato attuato in Italia, (vai a sapere quando è stata disboscata quella zona successivamente...) nel senso, stiamo parlando del nulla cosmico dato che servirebbe un'equipe di ricercatori con una reale competenza e con svariati anni di studi mirati in quella zona specifica solo per stilare un'ipotesi plausibile da mettere ai voti di altri scienziati dopo che avranno revisionato l'esposizione dei medesimi studi... (che tra l'altro anche così non è scontato arrivare a qualcosa di concreto) Anche se, senza tanti approfondimenti la questione è in realtà semplice (piuttosto logica) dato che di sicuro non abbiamo conservato quelle zone a mò di praterie per puro spirito naturalistico, conservativo, grazie al pascolo, o per decine di millenni di ripetuto pascolo derivato dalla presenza di uri da addomesticare (pura filosofia) ciò che è certo invece è quando entra in gioco l'interesse parlare di conservazione sia giusto un ossimoro, se pensiamo che basterebbe tornare a ritroso fino a 30 anni fa e già se ne fregavano altamente della consevazione, figuriamoci andare tanto a ritroso...(persino oggi moltissimi se ne fregano, quindi immaginiamo incentivarli pure a disboscare per aumentare i profitti...) Poi in conclusione, rullo di tamburi, "il bosco in Italia sta crescendo" (solo nel 2021 in Italia sono bruciati 160.000 ettari, ma ok, probabilmente sta crescendo alla velocità dei funghi, piuttosto direi che andrebbero scremate le fake news, i censimenti alla "cazzum" e soprattutto va valutata la definizione di cosa definiscono come "bosco" o "rimboschimento" , dato che i boschi non stanno diminuendo solo in Italia, ma anche in tutto il resto del Mondo per via del ripetuto sfruttamento agricolo, erodere terre vergini per riconvertirle in proprietà private edificabili e lato materia prima come legname, ecc... perchè una volta che si sono insediati ed hanno fatto "sparire le prove", di sicuro nessuno avrà più interesse ad autodenunciarsi con lo scopo di riportare l'area al verde una volta insediatocisi, questo parlando di oggi, figuriamoci ieri dove tutta questa burocrazia e sensibilità era del tutto inesistente e l'unica cosa che contava era esclusivamente l'interesse...) tra l'altro se da qualche parte sta ritornando (ritornando appunto) andrebbe valutato dove e come (quindi se per ricrescita si intende realmente bosco e non praterie di erbacce da privatizzazione incolta) perchè dove il bosco ha maggior valore per via delle piante dalle grandi chiome e dai grandi fusti, è in collina e pianura, dove per l'appunto è diventato il nulla cosmico e la riduzione tra sfruttamento e incendi è continua, ed è questa la zona che andrebbe rimboscata e tutelata da possibili quanto probabili stupri futuri (anche perchè oltre ad essere la più ambita per via della profondità del terreno e la sua qualità è anche la più popolata, questo già di per se è un'equazione che per ovvie ragioni come risultato porta come stupro territoriale) quindi non le montagne dove per via della scarsa sfruttabilità del territorio, quindi unito alla scarsa popolosità e in ultimo per via della sua ripidità (se non per i pascoli nei pochi punti favorevoli per l'appunto) insomma per ovvie ragioni legate al territorio impervio è già di suo meglio conservata dato che per varie ragioni del tutto valide è poco ambita, mentre collina e pianura essendo dove il terreno è più rigoglioso, sono completamente spoglie, ergo andrebbero "rivestite" per ridare loro una dignità.... Anche se ci sarebbe molto da aggiungere mi fermo qua che ho impiegato anche troppo tempo...
Hai perfettamente ragione, il problema è che se chi parla dovrebbe essere una persona competente in materia, siamo messi male.. unico difetto del tuo post è a mio parere la lunghezza, non so in quanti lo leggeranno .. potresti scrivere un libro.
@@patarma5563 Si ne sono consapevole, ma sono 30 minuti di dialogo (video) ci fossero stati meno punti verso cui ribattere al posto della narrativa unilaterale da cui è composto sarei stato più diretto... (sono comunque felice che qualcuno abbia abbastanza sensibilità da interessarsi all'argomento e quindi trovi la volontà per leggerlo) della serie pochi ma buoni 😉
Cari..
In questo video vi manca citare l' AGROFORESTAZIONE.
La superficie potenziale (equivalente al Canada) è fattibile, se applicata su sistemi agroforestali, che producono cibo, nella stessa terra in cui si piantano gli alberi.
Bel video! Sono interessato al video sulle praterie in Italia :)
C'è da fare un appunto su un argomento trattato nel video, cioè il pascolo. C'è un commento che dice quello che avrei voluto dire, ovvero che l'impatto ecologico del pascolo in Italia cambia da regione a regione. Quindi si dovrebbe analizzare la questione realtà per realtà. :)
È vero, come è vero che cambia tantissimo anche solo dal tipo di pascolo! Per esempio le zone pascolate intensivamente da bovini, non gestite correttamente, hanno pochissima biodiversità e fanno una fatica incredibile a riprendersi. Nel video facciamo un discorso generale, magari se faremo un video più approfondito sulla prateria distinguiamo meglio caso per caso 😊
Questi argomenti avrebbero dovuto essere discussi in campagna elettorale, insieme ai cittadini ma ovviamente si è preferito ( chissà perché) non farlo. Mi fa paura il fatto che i rappresentanti della politica e delle istituzioni siano culturalmente inadatti ad affrontare la crisi climatica antropogenica che , a causa di questo, si alimenta e acquista sempre più energia.
Video come questi dovrebbero essere discussi in Parlamento, tutti presenti, compreso il capo dello stato. Dovrebbero.
Condividiamo la preoccupazione. Come riporta Luigi Torreggiani nel video, la crisi climatica andrebbe affrontata subito con politiche realizzabili urgentemente nei prossimi 20-30 anni. Serve volontà e competenza, tanti esperti coinvolti, un contesto politico che sembra totalmente mancare allo stato attuale.
A seguito di una segnalazione, precisiamo che al minuto 02:00 ci riferiamo allo studio pubblicato su Science "The global tree restoration potential" come a uno studio che ha calcolato il numero di alberi, quando invece sarebbe più preciso dire, e usiamo le parole di un autore che ha commentato qui sotto "Noi non abbiamo calcolato quanti alberi servirebbero al mondo per intrappolare la CO2 necessaria in modo da rallentare il processo di cambiamento climatico, ma abbiamo solo calcolato quanti alberi o quanta canopy cover il nostro pianeta potrebbe ospitare alle correnti e future condizioni climatiche". Per ulteriori approfondimenti, lo studio è il seguente www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848
niente non ci riuscite proprio a fare una citazione corretta, eppure sarebbe così semplice. Noi non abbiamo calcolato quanti "alberi servirebbero al mondo per intrappolare la CO2 necessaria in modo da rallentare il processo di cambiamento climatico", ma abbiamo solo calcolato quanti alberi o quanta canopy cover il nostro pianeta potrebbe ospitare alle correnti e future condizioni climatiche. Spero che le sia chiara una volta per tutte la differenza tra i due concetti perchè questa ha enormi implicazioni politiche e sociali.
@@dmollicone68 per evitare ulteriori errori, rimandiamo inoltre al video realizzato da Ted Ed in collaborazione con il suo collega e primo autore del paper in questione: "What if there were 1 trillion more trees? - Jean-François Bastin" - th-cam.com/video/3hxE7Af98AI/w-d-xo.html
È sicuramente un prodotto più fruibile, a differenza del link del paper, e privo di errori, avendo avuto la supervisione di uno degli autori.
@@dmollicone68 sono Torreggiani, il giornalista che interviene nel video. Innanzitutto la ringrazio per aver posto la questione: è giusto che ogni informazione sia corretta e rigorosa e ha fatto bene a segnalare questa incongruenza agli autori. Tuttavia, in tutta sincerità, avrei preferito da parte sua altri toni: il video infatti, credo sia palese, non è stato certo realizzato per criticare il vostro studio, ma per indagare se e come l'iniziativa "mille miliardi" possa avere un senso. Io conosco bene il paper e mi è chiaro da sempre ciò che dice, ma non può negare che questo studio (magari vostro malgrado, purtroppo!) sia stato preso come base scientifica per l'iniziativa "mille miliardi". In rete si trovano decine di enti, associazioni e singoli, come il prof, Mancuso, che citano chiaramente il vostro studio. D'altronde il numero è utilizzato anche dal primo autore dello studio, che però spiega anch'esso le problematiche collegate. Ma il numero viene detto ed è quello che è passato, forse anche per una concatenazione di errori comunicativi. Spero quindi che gli stessi giusti commenti dal tono severo e rigoroso da lei qui riportati siano stati inviati anche a tutti coloro che citano il vostro studio per propagandare l'iniziativa "mille miliardi", a partire da Mancuso. Spero insomma che la sua non sia solo una "tirata d'orecchie" a due giovani TH-camr che provano, con fatica e tanta passione, a fare ciò che tanti altri ben più in vista di loro non fanno, ovvero affrontare questioni spinose che troppo spesso sono "vendute" come semplici soluzioni a problemi che, come sa bene, sono estremamente complessi. L'errore di citazione dura pochi secondi del video, del resto invece cosa ne pensa?
@@LuigiTorreggiani salve Torreggiani, mi scusi ma leggo solo ora la sua risposta. L'articolo è stato travolto fin dall'inizio da una cattiva informazione e qualche errore comunicativo l'ha commesso anche l"ETH, ma nessuno si era mai spinto fino al punto di dire che noi "avevamo calcolato il numero di alberi necessario per rallentare la crisi climatica per poter poi realizzare la transizione ecologica....". Per me che sono un attivista per il clima da oltre 30 anni è veramente troppo da digerire.
Del video penso che vi siete fatti prendere troppo da logiche di "conflitto" locali (la diatriba con il prof. Mancuso è inutile vista dal di fuori) e spesso perdete di vista il punto principale della questione: è urgentissima, a scala globale, una azione di restauro degli ecosistemi o del territorio perche` senza di questa tutti gli effetti del cambio climatico saranno molto di piu` devastanti. E` lo stesso principio che affermava Nicholas Stern quasi 20 anni fa: se agiamo oggi spendiamo l'1 % del nostro GDP, se non lo facciamo presto spenderemo il 10, 20 o 30 % del nostro GDP. La frase famosa era "the benefits of strong, early action on climate change far outweigh the costs of not acting". Ecco se uno vede il vostro video si concentra piu` sulle critiche, sulle difficolta`, sui tecnicismi, sulle tradizioni, sugli incendi, sulle cure colturali, sull'emissioni per produrre le piantine...., sugli indigeni, etc....etc...etc... tutte cose vere, ma perde di vista completamente l'obiettivo principale che è quello dell'urgenza dell'azione. Per semplificare, per chiudere questa nostra conversazione, e per invitarvi nel mio piccolo a riflettere il video mi ha fatto venire in mente questa celebre frase "chi scruta tutte le nuvole, non parte mai".
Concordo proprio sull'ultima affermazione del video: se vogliamo trovare soluzioni dobbiamo cercarle e non fermarci a slogan.
Troppi politici, soprattutto quelli che storicamente si rifanno a posizioni ecologiste, sparano proposte o propongono divieti a strade che se non risolverebbero il problema da sole ma quantomeno costituirebbere un tassello della strada giusta da seguire.
Sarebbe utile anche smettere ti tagliare quelli che già ci sono. E soprattutto mai credere ai politici come Berlusconi, sono certo che si è già dimenticato di quello che ha detto.
Perché gli altri!? Anche uno come Di Maio che ubbidisce a Conte .......
@@titanic7047 Guarda che sei indietro di qualche anno, e poi io parlo di patate e tu mi parli di trapani elettrici ?
bellissimo trattato....sarebbe interessante parlare di rewilding
Bellissimo come sempre! Andreste divulgati dentro i licei!
Grazie davvero per il sostegno, significa molto per noi!
condivido il vostro approccio multidirezionale, ma perché invece di piantare alberi nelle praterie e altri ecosistemi viventi e funzionanti, non riempiamo di alberi le nostre città? mi sembrano ecosistemi che l'uomo ha profondamente modificato o a volte distrutto!
interessante, grazie; mi piacerebbero approfondimenti sulle praterie, anche urbane, se possibile.
Grazie mille! Noi siamo più competenti nei contesti naturali e semi naturali, ma se troviamo la persona giusta da coinvolgere saremo contenti di parlare anche della biodiversità dei prati urbani
Bravi come vi posso aiutare ? 🙏🏼⭐️🌻☀️
Complimenti per il video, ricco di contenuti e davvero ben fatto
Grazie mille!
Complimenti! video molto interessante e ben fatto. Non ero a conoscenza del potenziale impatto negativo della piantumazione di alberi su larga scala. Se avrete la possibilità mi piacerebbe molto vedere un approfondimento sugli habitat delle praterie in Italia e in Europa. Un saluto
Grazie mille! Per ora porteremo a termine i video che stiamo preparando, ma dato che in diversi avete mostrato interesse in futuro approfondiremo anche le praterie 😊
Video molto interessante ma non sono assolutamente d’accordo sul discorso praterie: oggi il pascolo è talmente estensivo e invadente che le praterie steppiche mediterranee (per esempio ad ampelodesma o barboncino) si sono praticamente sostituite ai boschi quasi del tutto, è il caso ad esempio della Sicilia dove ormai è stata ridotta a una landa desolata di steppa artificiale e granaio. Inoltre vorrei far notare come spesso siano proprio i pastori a incendiare le praterie per rinnovare il pascolo spesso incendiando anche ormai le esigue superfici boschivi. Ciò ha causato e causa il totale impoverimento e assottigliamento dei suoli che mano a mano vanno desertificando (soprattutto nelle aree argillose e calanchive). Questo discorso sul mantenimento delle praterie si può fare dove il bosco è molto esteso e ha una forte capacità di ripresa e dispersione, ma in una regione come la Sicilia dove la pastorizia ha DEVASTATO quasi l’intera superficie boschiva originaria sostituendola con ampelodesmeti desolanti lì dove un tempo c’erano foreste di querce (lecci, roverelle ecc) , olmi ecc . Oggi in sicilia bisognerebbe fare il discorso inverso… aumentare la superficie boschiva e ridurre le estensioni pascolative e gli incendi correlati. Voi pensate che in sicilia si pascola senza regole anche nei boschi protetti dei parchi (faggete ecc ). Non sta messa meglio la Sardegna che seppur più selvaggia e boschiva anche lì i pastori incendiano e distraggono
Ciao! L'esempio che porti della Sicilia sottolinea ancora di più quanto ci possano essere differenze passando dal "globale" al "locale". Siamo assolutamente consapevoli che può cambiare molto da regione a regione, non conosciamo tutti i singoli contesti, ma per esempio già nelle regioni che frequentiamo di più (Veneto, Toscana e Lazio) vediamo come la situazione è ancora più variabile, perché cambia tantissimo anche solo da un pascolo a un altro! Il sovrapascolo può essere un enorme problema, soprattutto nell'allevamento di bovini dove è la conseguenza più frequente, essendo animali sempre più selezionati per la massa e non molto inclini a muoversi. Ovviamente nei progetti Life che abbiamo citato hanno tutti come obiettivo la pratica di un pascolo sostenibile. Nel video non abbiamo elencato tutte queste sfumature per rimanere sotto la mezz'ora di durata, ma se riusciamo in futuro a fare un video approfondito sulle praterie coinvolgendo degli esperti del settore, faremo sicuramente presente queste cose.
Ciao ragazzi, ho apprezzato molto questo video perché da geologo, oltre che da fotografo, era un tema sul quale stavo ragionando da tempo.
Ho una domanda. Anzi, una proposta per un eventuale video: la riforestazione ad opera di Sebastiao Salgado. Sarebbe interessante studiare le conseguenze della sua opera 💪🏻 un abbraccio
Bellissima storia quella di Salgado, un esempio virtuoso, non di semplice riforestazione tanto per piantare degli alberi, ma di vero e proprio recupero di un ecosistema. Lo mettiamo in lista tra i prossimi temi che stiamo considerando per questo 2023, grazie mille 😊
@@biodiversi520 ❤️
Dei video sui progetti life e rewilding sarebbero molto interessanti!
Grazie! Ci mettiamo al lavoro 😊
Competenza Vs propaganda.
Vogliamo anche un video sui tipi di prateria please! 🙂🙃
Se gli abitanti di stati uniti ed europa dovessero ridurre di 1/4 il consumo di carne, si libererebbero superfici agricole oggi destinate a foraggio. Non solo il 3% di riduzione ma aree enormi destinate agli alberi. Il piano B non c'è. 1000 miliardi sarà anche uno slogan ma il suo scopo è smascherare le finte strategie di riduzione della CO2. Se anche dovessimo diventare tutti vegetariani, usare auto elettriche caricate con fonti rinnovabili, smettere di comprare prodotti che durano meno di 20 anni, convertire ogni casa e ogni industria al rinnovabile ... Non riusciremmo a togliere nulla di quelle 421 parti per milione di CO2 attualmente in atmosfera. Solo gli alberi possono farlo. E tanti. Mancuso ha ragioni da vendere, sparare contro le sue tesi avanzando problemi indubbi ma economicamente ed ecologicamente accettabili, visto le sicure alternative di innalzamento della temperatura del pianeta. Voglio vedere che praterie avremo quando tra 50 anni in Sicilia avevo il clima del sub sael e a Roma quello di Tunisi ..
E se si piantassero nelle città? x esempio zone pedonali, lungo i fiumi, nelle periferie tra una località all'altra?
Riguardo le praterie occorrerebbero gli allevamenti estensivi x tutti gli animali e, x conseguenza, limitare il consumo di carni...visto che sono pure tossiche x farli crescere più in fretta.
Grazie cmq x le informazioni, utilissime 😊
Ciao! Sì nel video alla fine diciamo che siamo assolutamente favorevoli a piantare alberi nella città, il discorso era più sul piano vero e proprio dei mille miliardi di alberi! Comunque grazie a te per il commento 😊
Chiedo scusa ma la produzione di biomassa di un bosco è davvero superiore quella di un campo o di un campo incolto in cui sta avvenendo la naturale successione ecologica? Perché piantare alberi creando ettari di ecosistemi artificiali quando basterebbe lasciare i campi incolti a rinaturalizzarsi pagando un indennizzo ai proprietari pari alla perdita economica del seminativo?
Il problema almeno per l' italia sono le ceduazioni ed il territorio quasi tutto privatizzato...la successione ecologica in certe aree sarebbe lentissima e a volte monospecifica per la mancanza di specie autoctone estinte che andrebbero reintrodotte
Ringraziamo di cuore Giacomo Radi, qui su TH-cam lo trovate come Diari di un naturalista-, per averci fornito le immagini delle seguenti specie: Melanargia galathea, Libelloides coccajus, Vipera ursinii.
Risposta a Torregiani:
In due anni ho piantate 360 piante tra essenze autoctone boschive e da coltura fruttifera.
Se ognuno facesse un pochino la sua parte, potremmo intanto cominciare a ripopolare la terra di foreste.
Rimarcare con siepi i campi coltivati in pianura è un progetto che era stato promosso già nel 1989 dall'azienda forestale, regalavano 100 piante a ciascuno.
Io e il mio compagno di liceo li abbiamo piantati nei nostri giardini e anche in aiuole pubbliche.
Ci sono ancora.
Il bosco è rigenerazione di acqua, vedi esperienza di Salgado in Brasile, in una zona resa desertica dell'allevamento bovino del padre, poi è stato convertito in foresta. " Il sale della terra" di W.Wenders.
Azioni assolutamente necessarie sono quelle di limitare consumi, sprechi e rifiuti.....questo è molto molto molto più complesso attuare.
Ridurre le emissioni e diventare più parsimoniosi e consapevoli della limitatezza delle risorse.
Meditate gente, meditate.
Infatti la politica di piantare alberi è miope e anche un po' pericolosa, nel senso che qualcuno potrebbe pensare che basti piantare l'alberello di fronte casa per sentirsi a posto. In realtà il problema ecologico è molto più profondo e andrebbe a mettere in discussione tutto il nostro modello di civiltà, ma chi ha voglia di impegnarsi seriamente in questo?
È questo uno dei messaggi fondamentali che volevamo dare. Il rischio della politica di piantare alberi è proprio la deresponsabilizzazione delle persone, che non capiscono che 1) per compensare le proprie emissioni servono veramente tantissimi alberi e che 2) la compensazione non è la soluzione. La riduzione delle emissioni dovrebbe essere l'obiettivo fondamentale.
Bel video.
Ma mi chiedo, la maggior parte delle praterie le abbiamo create noi disboscando dal 1700 adoggi
Una altra voce potrebbe essere: Il territorio e' di tuttii la proprieta' e' di qualcuno con. L'agricoltura protetta a livello dei vari Stati, non piu' in balia come oggi avviene aperta negli Stati al mercato mondiale dei prodotti alimentari sarebbe da ristudiare. Un prodotto ad oggi non pagato dalla comunita' umana all'agricoltore e' proprio la produzione ed immissione nell'atmosfera proprio dell'ossigeno prodotto dalla funzione clorofilliane delle proprie coltivazioni.
Video sui Life e sui Rewild please!!
Iniziamo a lavorarci, grazie per l'interesse 😊
si non sarebbe male perche in borneo da quando non e possibile piu tagliare alberi i loro boschi risucchiano 9 milioni di tonnellate di co2 contro i quattro prodotti dal borneo peccato che ci sono cina e india a produrre milioni di co2
Tutte le difficoltà sono reali nella stessa misura in cui è reale la necessità di assorbire CO2 e il modo più efficiente lo si ottiene piantando alberi. Soprattutto nelle città.
Ma bisogna cominciare.
Dire che la produzione di carne incide solo del 3% è davvero molto te denzioso
Mi dispiace A questo punto preferisco le indagini più obiettive della giornalista Sabrina Giannini provate a guardarvi le puntate di "Indovina chi viene a cena" per capire quanto è veramente impattante la produzione di carne
Il video sembra fatto con un analisi di parte ed abbastanza ingannevole, purtroppo le ceduazioni sono legate alle lobby del legno, ed i forestali che danno spiegazioni nel video sembrano di parte e ne fanno un ingannevole analisi strategica di parte! nel costrutto del discorso proprio per influenzare le lobby del legname
Ciao! Ci deve essere stata un'incomprensione, perché non è quello che abbiamo detto! Lo studio che abbiamo riportato, pubblicato nel 2017, fa questo tipo di esperimento: immagina una totale conversione alla dieta vegana da parte di tutti gli Stati Uniti. I calcoli fatti quindi sono due: l'emissione di CO2 da parte dell'allevamento animale negli USA, e le emissioni prodotte dall'agricoltura che servirebbe per produrre gli stessi nutrienti delle diete americane ma solo con prodotti vegetali. Quel 3% è la differenza tra le due opzioni, ovvero, come abbiamo detto: "Se negli Stati Uniti tutti diventassero vegani finendo ogni produzione animale e facendo una completa conversione della dieta, le emissioni si ridurrebbero solo del 3%".
@@בר-אבא ci dispiace che pensi questo del nostro lavoro e che lo hai voluto addirittura scrivere in più commenti. Non siamo stati ingannevoli, abbiamo riportato dati e progetti ufficiali citando le fonti e in modo moderato. Non siamo stati pagati da nessuno, né abbiamo parlato a favore di una qualsiasi fantomatica lobby, il nostro è un progetto divulgativo che facciamo per passione
@@biodiversi520 guardate che seguivo il vostro canale molto prima dei vostri famosi video sul jova party, e ho sempre trovato i vostri contenuti divulgativi sempre molto interessanti e nel giusto, ma questa volta "mi sono cadute un po le braccia", di certo non faccio video su yutube, ma guardate che sono un ricercatore sul campo proprio come voi e la critica, come le fate anche voi d'altronde, non era rivolta direttamente a voi ma alle parole del forestale che avete intervistato per prendere parere...cui ritrovo nelle parole dette, un costrutto ideologico privo di contenuti seri visionati in molto da un punto di vista puramente economico e di sfruttamento forestale!, la visione di cosa sia una foresta dovrebbe essere più complessa e analizzati da dati fattuali e scientifici e con vere pubblicazioni fatte e prive di secondi fini, da chi studia veramente le foreste, sul cosa sia veramente una foresta e le sue capacità anche in breve di assorbimento di Co2 delle foreste temperate, nel loro stadio climax, in breve tempo, seconde solo a quelle tropicali, almeno per L' italia se si smettesse di ceduare molte tipologie di boschi, pratica assurda ed ingenua che riguarda il nostro territorio veramente e assurdamente esagerato, ...vi consiglio sulla questione, se volete, il parere e di contattare colleghi non di parte come Michele Innangi, con il suo canale yutube Ecologia e Scienze Naturali...e poi vi consiglio i professori Piero Medagli Botanico ed Ecologo, dell'università di Lecce e non di meno il professor Enrico Martini, botanico dell'Università di Genova
@@biodiversi520 ma avete calcolato anche quanto serve per alimentare gli allevamenti??? Più del 70 % dei cereali e della soia serve per alimentare quegli allevamenti. Pertanto se ci fosse una riconversione vegetale quel cibo potrebbe essere distribuito alla popolazione. E poi che studio è quello che dite voi del 2017? Fate riferimenti appropriati. Nell’ultima puntata di “indovina chi viene a cena “ è stato calcolato che per per 100 grammi di proteine vegetali un manzo ne produce 5. Vi sembra sostenibile? Vi ripeto. Andatevi a vedere le inchieste della giornalista Sabrina Giannini e poi ne riparliamo!!
Con l'invezione dell'agricoltura, l'uomo diventa stanziale, nel Neolitico sul pianeta terra vivevano pochi milioni di uomini, mentre di piante se ne stimavano 6000 miliardi, oggi che siamo quasi 8 miliardi di persone, si stimano 3000 miliardi di piante. Come la mettiamo con l'assorbimento della Co2?
Ma anche se domani smettessimo di produrla, la stessa rimarrebbe in atmosfera per moltissimo tempo.
Come andrebbe assorbita?
I Mari sono saturi di Co2 tant'è che gli oceani si stanno inacidendo.
Le bombe d'acqua, le alluvioni, sono fenomeni esponenziali, cambiare le nostre abitudini non è una cosa che si fa dall'oggi al domani, occorrono qualche generazione, a noi manca il tempo, bisogna prima di tutto abbassare la Co2 assorbentola, oggi non domani, e, contemporanea agire con le nuove forme di economie circolare!
il primo intervistato assume un tono da professorino, come se stesse parlando della proposta di un incompetente, che non ha fatto 2 conti: beh, la Groenlandia è 1/5 del Canada, e grande come 7 Italie, ha una delle densità più basse al mondo: si può dire che quella immensa zona - un tempo verde , come ci ricorda il nome - è spopolata.
E per quanto riguarda le aree italiane, si fa riferimento non a succulente praterie ma a quelle ORA incolte.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie, rimanderei al libro di Krugman, Lo Stato non è un'azienda, così magari il prof si libera di un'altra gabbia mentale autoinflitta.
Cito Battisti-Mogol: troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante! (e quasi sempre dietro la collina c'è il sole!)
Gli americani ricchi DEVONO cambiare la politica sul territorio.
Gli americani più disagiati sono lontani dagli ipermercati di frutta e verdura.
Mangiano carne dalla mattina alla sera.
Di a Bessani che l'inquinamento sul consumo di carne non migliora solo al 3 per cento!
Forse non ha calcolato la CO 2 e il metano delle vacche negli allevamenti intensivi, che inquinano insieme all'agricoltura intensiva al 88 per cento!
E quindi tra obesi e vacche l'inquinamento americano è davvero drammatico
Piantare alberi è sempre un ottima soluzione . Rafforzare il controllo dei tagli che si fanno nelle nostre città. In maniera indiscriminata, si fanno mutilazioni. Alberi che hanno decenni vengono mutilati dei loro rami scopo di lucro. Gli alberi non hanno voce, manifestano malessere con le malattie. Tutela e conservazione.
Io mi affido ai consigli dei miei bisnonni 🤪
La persona che vi scrive lavora in campo ecologico ambientale e nel campo dell'ecologia forestale e studio delle foreste... ma bisognerebbe sottolineare anche delle fallace nelle argomentazioni trattate, in italia per quanto si possa non credere la maggior parte dei boschi non ha il potenziale di assorbimento massimo di Co2 per le continue assurde pratiche di ceduazione!, la perdita di Co2 avviene consistentemente anche quanto il bosco ceduato rimane scoperto delle volte per via dell'aumento dei processi di decomposizione,...le arature in campo agricolo accellerano i processi di decomposizione per via della maggior velocità di decomposizione della materia organica, il legno morto in bosco ha una valenza importantissima nei sui vari stati di decomposizione per la biodiversità di tante speciee e compensa ampiamente il rilascio di Co2 con formazione di humus di cui i loro particolati ne trattengono tanta,... in italia molte aree naturali come praterie montane e macchia mediterranea mediterranea non andrebbero assolutamente riforestate, soprattutto con conifere di vario tipo,... la riforestazione va cmq assolutamente incentivata, pari passo all'educazione ambientale ed al sapere quali specie autoctone piantare....spero il video non sia incentivato dalle lobby del legno
Ciao! Ti possiamo assicurare che questo video non è stato pagato da nessuno e fatto a favore di nessuno, ma solo per nostra passione verso il tema. Ci permettiamo però una piccola provocazione un po' ironica: è possibile definire quella italiana una lobby del legno, dal momento che la maggior parte del legname e dei suoi derivati ci arriva dall'estero?
I primi siete voi a semplificare le cose! Piantare alberi non ha solo dei vantaggi sulla CO2, ma sull'aumentare la resilienza del territorio. Ad esempio la stra gran maggioranza delle praterie in Italia è secca per tutto il periodo estivo, con suoli duri e non in grado di assorbire l'acqua piovana, mentre le foreste anche se paradossalmente possono avere meno biodiversità di una prateria ha enormemente più massa biologica, basti pensare alla massa degli alberi, rispetto la massa di una prateria dai mille fiori. Se noi non esistessimo sul pianeta quasi tutto sarebbe ricoperto da foreste, con alberi molto più grandi di quelli attuali e con più biodiversità
È’ un problema di volontà’ a livello mondiale .
Video molto bello e interessante, ma dovreste curare di più la dinamica dell'audio, ci sono troppi sbalzi di volume
Grazie, per l'audio hai ragione! Abbiamo sempre realizzato video in esterna con un solo microfono, questa volta per una serie di imprevisti (tanto vento), abbiamo realizzato dei voice over in studio e amalgamarli all'audio esterno non è così facile :)
pero se ogni nazione piantasse piu alberi e mettessero piu controlli per evitare incendi che la maggior parte sono dolosi potremmo cominciare gia a fare qualcosa
il 3% che risate 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Ciao! Ci deve essere stata un'incomprensione, visto il tuo commento! Lo studio che abbiamo riportato, pubblicato nel 2017, fa questo tipo di esperimento: immagina una totale conversione alla dieta vegana da parte di tutti gli Stati Uniti. I calcoli fatti quindi sono due: l'emissione di CO2 da parte dell'allevamento animale negli USA, e le emissioni prodotte dall'agricoltura che servirebbe per produrre gli stessi nutrienti delle diete americane ma solo con prodotti vegetali. Quel 3% è la differenza tra le due opzioni, ovvero, come abbiamo detto: "Se negli Stati Uniti tutti diventassero vegani finendo ogni produzione animale e facendo una completa conversione della dieta, le emissioni si ridurrebbero solo del 3%". I calcoli potranno magari essere fatti meglio e sicuramente ci possono essere dettagli e tecnologie che cambiano (lo studio ha già 5 anni, le tecnologia avanza velocissima) ma volevamo dare uno spunto di riflessione per dire che le pratiche più utili per la lotta al cambiamento climatico si capiscono con i calcoli.
siamo morti e non lo sappiamo ancora ( disse un ragazzino russo 50 anni fa )
Ci sono 318 miliardi di abeti in canada. Un albero maturo assorbe circa 22 chili di co2 all'anno. Cioè vengono assorbite 7,6 miliardi di tonnellate di co2 ogni anno. E ilcanada ne produce 545 milioni...
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