Ciao! Tranquillo, nonostante tutto, si è capito quello che volevi raccontarci 😉 Anche io, come te, non sento il bisogno di socializzare, anzi, in questo (lungo) periodo lo trovo proprio una perdita di tempo; tempo che potrei utilizzare per fare le attività che amo e che mi danno energia e mi rilassano. Per quanto non sia una persona asociale, molto spesso, nelle interazioni con persone non strette, mi sono sempre sentita a disagio, in difetto ed inferiore rispetto agli interlocutori, anche a causa del deficit dell'attenzione che mi porta spesso a vagare nei meandri dei miei pensieri, mentre qualcuno mi sta parlando. Oltre al fatto che di base preferisco stare da sola, senza incognite di altre persone che non sono nella mia testa 😅
E' bello leggere esperienze vicine al proprio sentito! Ti faccio questa domanda: cosa apprezzi dello stare da sola e cosa invece ti turba quando sei con altre persone?
Ciao. Mi piace questo canale, forse perché mi rivedo in alcune cose...vorrei chiederti, come vedi il tuo futuro? Io, dopo tanti anni di terapia (con anche periodi di assunzione di farmaci, causa crisi depressive, spessissimo legate all'incertezza del mio futuro e all'incertezza di quello che studio all'uni (sono uno studente di lingue)), sto cominciando tutta una serie di test per delle ulteriori problematiche che sto riscontrando a livello cognitivo (mi torna in mente il tuo short in cui eri in macchina e fai vedere come un soggetto adhd si dimentica cosa voleva dire... purtroppo mi capita spesso). Un grosso problema che mi sto trovando, finalmente, a 27 anni, a voler affrontare (dopo una vita passata a sentirmi solo nonostante fossi circondato spesso da persone) è proprio questo frequente malessere nel momento in cui mi ritrovo in mezzo le persone...spesso lo stare in mezzo alle persone è come se manda ancor più in tilt il mio pensiero, come se mi dimenticassi anche come mi chiamo, chi sono, ciò che mi piace, ciò che non mi piace, una sorta di crisi di identità. Ecco tutto questo mi ha portato a smettere con la mia vecchia terapeuta (ti dico solo che nelle mille parentesi che aprivo in terapia, lei si addormentava...ragion per cui ho capito che non faceva più per me) e a cercare aiuto in un istituto ben attrezzato, in cui, al netto di ciò che ho appena scritto e ovviamente tanto altro, mi hanno consigliato tutta una serie di test. Altro tratto che, magari, potresti avere anche tu, è forse il non guardare negli occhi quando parli con qualcuno? Io non riesco a farlo neppure con mia madre...
Mi è difficile rispondere a come veda il mio futuro. Posso però rispondere dandoti quella che è la mia percezione di visione relativa al futuro sulla base del mio stato attuale emotivo, lavorativo, accademico ecc tuttavia non sarebbe una risposta rappresentativa ma solo una foto del momento. In generale però, come vedi, non mi è semplice rispondere e forse volevi sapere altro. Per il resto, diciamo che dipende. Posso guardare negli occhi ma generalmente quando devo riflettere o devo concentrarmi non riesco a mantenere anche lo sguardo “fisso” sugli occhi altrui..
@@ndcafe grazie per la risposta. Ti chiedevo riguardo il futuro solo per curiosità, per vedere come immaginavi il tuo futuro. Io personalmente vedo che, all'uni, ad esempio, questi problemi di tipo cognitivo mi stanno complicando le cose (mi mancano 5 esami e con tanta tanta fatica, e spesso fortuna, sono riuscito a rimanere in corso fino ad oggi) e soprattutto mi portano cercare di interessarmi a svariatissime cose ma ad 'affaticare' troppo la mia memoria diciamo e naturalmente in più mettici le relazioni...non oso immaginare come potrebbe essere lavorare con persone con le quali mi stuferei dopo poco tempo (come spesso accade)
Io sto cercando di portare avanti i miei progetti. La cosa positiva è che sono felice ed orgoglioso di quello che sto facendo, passo dopo passo. L'aspetto negativo è che 1) essendo bipolare, con prevalenza depressiva, capita spesso che mi senta demotivato in maniera ciclica e perda la "voglia" di "vivere", e quindi questo poi vuoi o non vuoi ti porta a non fare nulla o molto poco e male quel che invece dovresti fare con costanza ed impegno. 2) Quel che faccio non mi da garanzie, quantomeno al momento, poi certo prendendo la laurea (anche se mettendoci più tempo) mi porto comunque qualcosa di spendibile. Rimane il fatto che è tutto sulle mie spalle e non dipende nemmeno troppo da me quindi diciamo che da un lato mi sento libero dall'altra percepisco i rischi del mestiere specialmente quando l'umore non mi assiste.
Buonasera,sono mamma di un meraviglioso bambino delli 3 anni e 10 mesi, mio figlio ha difficoltà a stare con i suoi pari, dice di avere paura dei bambini,e non vuole socializzare. Riesce a socializzare con bambini più grandi della sua età ,del tipo ,fai 5 anni in su. La mia domanda è questa : anche voi da bambino avevate paura dei vostri coetanei? Se si, come avete superato il tutto? ...perché mio figlio non vuole andare nemmeno all'asilo per questo motivo, com'è stata la vostra esperienza?
Io ho avuto una esperienza simile..non volevo andare all’asilo (e infatti ci andavo solo poche volte, per sole due ore) perché mi annoiavo a disegnare e colorare, avevo bisogno di essere stimolato e li mi sembrava di perdere tempo. Poi oltretutto venivo maltrattato dalle insegnanti e dai bambini, quindi avevo timore nel relazionarmi a loro e in generale non mi sentivo a mio agio. In tutto ciò mi trovavo meglio con le persone adulte.
@@ndcafe grazie ancora, un'ultima domanda, mi dicono in molti che se il bambino non frequenta l'asilo andrà male alle elementari, voi cime vi siete trovato alle elementari? Avete avuto bisogno di un" insegnante di supporto?
Sei dolcissimo e simpatico . Grazie per il tuo canale ❤. Consigli molto utili
Grazie mille!
Ciao! Tranquillo, nonostante tutto, si è capito quello che volevi raccontarci 😉
Anche io, come te, non sento il bisogno di socializzare, anzi, in questo (lungo) periodo lo trovo proprio una perdita di tempo; tempo che potrei utilizzare per fare le attività che amo e che mi danno energia e mi rilassano.
Per quanto non sia una persona asociale, molto spesso, nelle interazioni con persone non strette, mi sono sempre sentita a disagio, in difetto ed inferiore rispetto agli interlocutori, anche a causa del deficit dell'attenzione che mi porta spesso a vagare nei meandri dei miei pensieri, mentre qualcuno mi sta parlando.
Oltre al fatto che di base preferisco stare da sola, senza incognite di altre persone che non sono nella mia testa 😅
E' bello leggere esperienze vicine al proprio sentito!
Ti faccio questa domanda: cosa apprezzi dello stare da sola e cosa invece ti turba quando sei con altre persone?
Ciao. Mi piace questo canale, forse perché mi rivedo in alcune cose...vorrei chiederti, come vedi il tuo futuro? Io, dopo tanti anni di terapia (con anche periodi di assunzione di farmaci, causa crisi depressive, spessissimo legate all'incertezza del mio futuro e all'incertezza di quello che studio all'uni (sono uno studente di lingue)), sto cominciando tutta una serie di test per delle ulteriori problematiche che sto riscontrando a livello cognitivo (mi torna in mente il tuo short in cui eri in macchina e fai vedere come un soggetto adhd si dimentica cosa voleva dire... purtroppo mi capita spesso). Un grosso problema che mi sto trovando, finalmente, a 27 anni, a voler affrontare (dopo una vita passata a sentirmi solo nonostante fossi circondato spesso da persone) è proprio questo frequente malessere nel momento in cui mi ritrovo in mezzo le persone...spesso lo stare in mezzo alle persone è come se manda ancor più in tilt il mio pensiero, come se mi dimenticassi anche come mi chiamo, chi sono, ciò che mi piace, ciò che non mi piace, una sorta di crisi di identità. Ecco tutto questo mi ha portato a smettere con la mia vecchia terapeuta (ti dico solo che nelle mille parentesi che aprivo in terapia, lei si addormentava...ragion per cui ho capito che non faceva più per me) e a cercare aiuto in un istituto ben attrezzato, in cui, al netto di ciò che ho appena scritto e ovviamente tanto altro, mi hanno consigliato tutta una serie di test. Altro tratto che, magari, potresti avere anche tu, è forse il non guardare negli occhi quando parli con qualcuno? Io non riesco a farlo neppure con mia madre...
Mi è difficile rispondere a come veda il mio futuro. Posso però rispondere dandoti quella che è la mia percezione di visione relativa al futuro sulla base del mio stato attuale emotivo, lavorativo, accademico ecc tuttavia non sarebbe una risposta rappresentativa ma solo una foto del momento. In generale però, come vedi, non mi è semplice rispondere e forse volevi sapere altro.
Per il resto, diciamo che dipende. Posso guardare negli occhi ma generalmente quando devo riflettere o devo concentrarmi non riesco a mantenere anche lo sguardo “fisso” sugli occhi altrui..
@@ndcafe grazie per la risposta. Ti chiedevo riguardo il futuro solo per curiosità, per vedere come immaginavi il tuo futuro. Io personalmente vedo che, all'uni, ad esempio, questi problemi di tipo cognitivo mi stanno complicando le cose (mi mancano 5 esami e con tanta tanta fatica, e spesso fortuna, sono riuscito a rimanere in corso fino ad oggi) e soprattutto mi portano cercare di interessarmi a svariatissime cose ma ad 'affaticare' troppo la mia memoria diciamo e naturalmente in più mettici le relazioni...non oso immaginare come potrebbe essere lavorare con persone con le quali mi stuferei dopo poco tempo (come spesso accade)
Io sto cercando di portare avanti i miei progetti. La cosa positiva è che sono felice ed orgoglioso di quello che sto facendo, passo dopo passo. L'aspetto negativo è che 1) essendo bipolare, con prevalenza depressiva, capita spesso che mi senta demotivato in maniera ciclica e perda la "voglia" di "vivere", e quindi questo poi vuoi o non vuoi ti porta a non fare nulla o molto poco e male quel che invece dovresti fare con costanza ed impegno. 2) Quel che faccio non mi da garanzie, quantomeno al momento, poi certo prendendo la laurea (anche se mettendoci più tempo) mi porto comunque qualcosa di spendibile. Rimane il fatto che è tutto sulle mie spalle e non dipende nemmeno troppo da me quindi diciamo che da un lato mi sento libero dall'altra percepisco i rischi del mestiere specialmente quando l'umore non mi assiste.
Ho quasi la stessa tua esperienza con la differenza che,essendo io aroace,cerco solo amicizie forti
immagino non sia facile
Buonasera,sono mamma di un meraviglioso bambino delli 3 anni e 10 mesi, mio figlio ha difficoltà a stare con i suoi pari, dice di avere paura dei bambini,e non vuole socializzare. Riesce a socializzare con bambini più grandi della sua età ,del tipo ,fai 5 anni in su. La mia domanda è questa : anche voi da bambino avevate paura dei vostri coetanei? Se si, come avete superato il tutto? ...perché mio figlio non vuole andare nemmeno all'asilo per questo motivo, com'è stata la vostra esperienza?
Io ho avuto una esperienza simile..non volevo andare all’asilo (e infatti ci andavo solo poche volte, per sole due ore) perché mi annoiavo a disegnare e colorare, avevo bisogno di essere stimolato e li mi sembrava di perdere tempo. Poi oltretutto venivo maltrattato dalle insegnanti e dai bambini, quindi avevo timore nel relazionarmi a loro e in generale non mi sentivo a mio agio. In tutto ciò mi trovavo meglio con le persone adulte.
@@ndcafe grazie per la sua risposta...è possibile contattarla per chiedervi delle cose personalmente?
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@@ndcafe grazie ancora, un'ultima domanda, mi dicono in molti che se il bambino non frequenta l'asilo andrà male alle elementari, voi cime vi siete trovato alle elementari? Avete avuto bisogno di un" insegnante di supporto?
Io mi annoiavo e non stavo mai attento in classe, finivo spesso per litigare con le maestre ma non ho mai avuto bisogno di un insegnante di supporto!