Molto interessanti questi confronti ai quali non avevo mai pensato.Dunque anche una pila, una volta scaricata,dovrebbe in teoria pesare un po' di meno ?
Ho trovato il video in cui in futuro Matrix ci userà come pile! Ghisellini, se l’IA ci trasformerà in pile è perché hai suggerito a Google che siamo più efficienti di molte cose se ci usano come allevamenti intensivi!
Ma il buco nero oltre l'orizzonte degli eventi dovrebbe essere luminoso? Voglio dire: la luce emessa dalla stella in contrazione non va oltre l'orizzonte, dentro però dovrebbe irradiarsi fino a curvarsi e tornare indietro sul confine dell'orizzonte?
Dunque applicando in maniera massimale e grossolana la seconda legge della termodinamica, si potrebbe forse affermare che la massa è "energia immagazzinata e ben organizzata" e la radiazione è "energia libera e disordinata"? Messa in questi termini, sembra quasi inevitabile che anche le particelle più stabili prima o poi debbano trovare una maniera per decadere e perdersi in un mare di radiazione...interessante...Grazie e buon sabato, prof!
Supponiamo una stanza vuota, con al centro sul pavimento un bicchiere di vetro. La sua massa (quindi energia) viene mantenuta stabile dalle quattro forze fondamentali che le impongono la forma di bicchiere occupando una posizione ben definita nello spazio-tempo in cui si trova. Questa situazione l'abbiamo nominata "Ordine". Ora alziamo il bicchiere e facciamolo cadere, all'mpatto col pavimento le forze che lo mantenevano ordinato vengono meno e si frantumerà in centinaia di pezzi occupando più spazio-tempo possibile all'interno della stanza. Questa situazione l'abbiamo nominata "Disordine". Lo stabilire cosa per noi è ordine e disordine ci ha permesso di dare un verso al tempo. Il punto fondamentale è che più nella massa si attenuano le forze fondamentali più essa tende (statisticamente) ad occupare tutto lo spazio-tempo disponibile (entropia). Tutto questa vale per un semplice bicchiere come per una galassia cosmica.
@@jagos.oriente interessante esempio. Il punto chiave qui è il lavoro (chiamiamolo s1) che si è applicato nel sollevare il bicchiere (e1) per lasciarlo cadere e frantumarsi e il lavoro che si applicherebbe (s2) per tornare a sistemare il bicchiere (chiamiamolo e2), che porterebbe a un dispendio decisamente maggiore, sicchè s1>>s2. Nella stanza chiusa (sistema adiabatico), il numero di microstati che portano all'evento della rottura del bicchiere (macrostato) è notevolmente più grande dei microstati che porterebbero al macrostato del bicchiere che "si aggiusta da solo", altamente improbabile senza qualcuno che non impiegi lavoro, fatica (e calore)...grazie per il bell'esempio!
Bellissimo e originale commento!
Grazie prof ❤
Molto interessanti questi confronti ai quali non avevo mai pensato.Dunque anche una pila, una volta scaricata,dovrebbe in teoria pesare un po' di meno ?
Certamente!
Ho trovato il video in cui in futuro Matrix ci userà come pile! Ghisellini, se l’IA ci trasformerà in pile è perché hai suggerito a Google che siamo più efficienti di molte cose se ci usano come allevamenti intensivi!
Ma il buco nero oltre l'orizzonte degli eventi dovrebbe essere luminoso? Voglio dire: la luce emessa dalla stella in contrazione non va oltre l'orizzonte, dentro però dovrebbe irradiarsi fino a curvarsi e tornare indietro sul confine dell'orizzonte?
no, tutto lo spazio cade verso il centro, trascinando tutto con sè....
Dunque applicando in maniera massimale e grossolana la seconda legge della termodinamica, si potrebbe forse affermare che la massa è "energia immagazzinata e ben organizzata" e la radiazione è "energia libera e disordinata"? Messa in questi termini, sembra quasi inevitabile che anche le particelle più stabili prima o poi debbano trovare una maniera per decadere e perdersi in un mare di radiazione...interessante...Grazie e buon sabato, prof!
Io penso che lei abbia ragione....
Supponiamo una stanza vuota, con al centro sul pavimento un bicchiere di vetro. La sua massa (quindi energia) viene mantenuta stabile dalle quattro forze fondamentali che le impongono la forma di bicchiere occupando una posizione ben definita nello spazio-tempo in cui si trova. Questa situazione l'abbiamo nominata "Ordine". Ora alziamo il bicchiere e facciamolo cadere, all'mpatto col pavimento le forze che lo mantenevano ordinato vengono meno e si frantumerà in centinaia di pezzi occupando più spazio-tempo possibile all'interno della stanza. Questa situazione l'abbiamo nominata "Disordine". Lo stabilire cosa per noi è ordine e disordine ci ha permesso di dare un verso al tempo. Il punto fondamentale è che più nella massa si attenuano le forze fondamentali più essa tende (statisticamente) ad occupare tutto lo spazio-tempo disponibile (entropia). Tutto questa vale per un semplice bicchiere come per una galassia cosmica.
@@jagos.oriente interessante esempio. Il punto chiave qui è il lavoro (chiamiamolo s1) che si è applicato nel sollevare il bicchiere (e1) per lasciarlo cadere e frantumarsi e il lavoro che si applicherebbe (s2) per tornare a sistemare il bicchiere (chiamiamolo e2), che porterebbe a un dispendio decisamente maggiore, sicchè s1>>s2. Nella stanza chiusa (sistema adiabatico), il numero di microstati che portano all'evento della rottura del bicchiere (macrostato) è notevolmente più grande dei microstati che porterebbero al macrostato del bicchiere che "si aggiusta da solo", altamente improbabile senza qualcuno che non impiegi lavoro, fatica (e calore)...grazie per il bell'esempio!
Nonostante non sembri le sono grato