POPPEA Come dolci, signor, come soavi Riuscirono a te la notte andata Di questa bocca i baci ? NERONE Più cari i più mordaci. POPPEA Di questo seno i pomi ? NERONE Mertan le mamme tue più dolci nomi. POPPEA Di queste braccia gli stretti amplessi ? NERONE Idolo mio, deh in (NL) braccio (N & VL: seno) ancor, in (N) braccio ancor t'avessi ! (Libretti / Non musicato) POPPEA Dimmi, Signor, e come t' arrivano al' core Tante mie tenerezze innamorate ? NERONE Gioconde, o lascive, o delicate. POPPEA Tanti sospiri miei ? NERONE Consolarli, o diletta, ogn' hor vorrei. POPPEA I fervori dell' anima infiammata, Transhumanata in estasi amorosa ? NERONE O graditi, mia luce, o dilettosi. POPPEA Languida ancora io sono, E' l mio spirto morto. Dentro alle tue dolcezze, Resuscitato per morire ancora Il mio caro Neron stringe, et adora. Poppea respiro appena; Miro le labbra tue, E mirando recupero con gl'occhi Quello spirto infiammato, Che nel bacciarti, o cara, in te diffusi. Non è più in cielo il mio destino, Ma sta dei labbri tuoi nel bel rubino. POPPEA Signor, le tue parole son sì dolci, Ch'io nell'anima mia Le ridico a me stessa, E l'interno ridirle necessita al deliquio il cor amante. Come parole le odo, Come baci io le godo; Son de' tuoi cari detti I sensi sì soavi e sì vivaci, Che, non contenti di blandir l'udito, Mi passano al stampar sul cor i baci. NERONE Quell'eccelso diadema ond'io sovrasto Degl'uomini, e de regni alla fortuna, Teco divider voglio, E allor sarò felice Quando il titol avrai d'imperatrice; Ma che dico, o Poppea! Troppo picciola è Roma ai merti tuoi, Troppo angusta è l'Italia alle tue lodi, E al tuo bel viso è basso paragone L'esser detta consorte di Nerone; E han questo svantaggio i tuoi begl'occhi, Che, trascendendo i naturali esempi, E per modestia non tentando (VL: toccando) i cieli, Non ricevon tributo d'altro onore, Che di silenzio (Libretti: che di solo silenzio) e di stupore. POPPEA A speranze sublimi il cor innalzo Perché tu lo comandi, E la modestia mia riceve forza; Ma troppo s'attraversa e impedisce Delle regie promesse il fin sovrano. Seneca, il tuo Maestro, Quello stoico sagace, Quel filosofo astuto, Che sempre tenta persuader altrui Ch'il tuo scettro dipende sol da lui... NERONE Che ? che ? POPPEA Ch'il tuo scettro dipende sol da lui... NERONE Quel decrepito pazzo... POPPEA Quel, quel! NERONE ...ha tanto ardire ? POPPEA Ha tanto ardire. NERONE Olà, vada un di voi A Seneca volando, e imponga a lui, Ch'in questo giorno ei mora. Vo' che da me l'arbitrio mio dipenda, Non da concetti e da sofismi altrui; Rinnegherei per poco Le potenze dell'alma, s'io credessi Che servilmente indegne Si movessero mai col moto d'altre. Poppea, sta di buon core, Oggi vedrai ciò che sa far Amore. (In tutti i Libretti salvo NL e I-RVI / Non musicato) POPPEA Se mi conduci, Amor, A Regia Maestra, Al tuo tempio il mio cor, Voto si apprenderà Spirami tutto in sen Fonte d' ogni mio ben, Al Trono innalza me, Amor, ogni mia speme io pongo in te. Le meraviglie, Amor, Son opre di tua man, Trascende gli stupor Il tuo poter sovran. Consola i miei sospir, Adempi i miei desir, Al Trono innalza me, Amor, ogni mia speme io pongo in te
I love Sarah Connolly.
Mia Personn Brava 🎼🌷🌷🌷🌷🎼
Sarah Connolly delight
POPPEA
Come dolci, signor, come soavi
Riuscirono a te la notte andata
Di questa bocca i baci ?
NERONE
Più cari i più mordaci.
POPPEA
Di questo seno i pomi ?
NERONE
Mertan le mamme tue più dolci nomi.
POPPEA
Di queste braccia gli stretti amplessi ?
NERONE
Idolo mio, deh in (NL) braccio (N & VL: seno) ancor,
in (N) braccio ancor t'avessi !
(Libretti / Non musicato)
POPPEA
Dimmi, Signor, e come t' arrivano al' core
Tante mie tenerezze innamorate ?
NERONE
Gioconde, o lascive, o delicate.
POPPEA
Tanti sospiri miei ?
NERONE
Consolarli, o diletta, ogn' hor vorrei.
POPPEA
I fervori dell' anima infiammata,
Transhumanata in estasi amorosa ?
NERONE
O graditi, mia luce, o dilettosi.
POPPEA
Languida ancora io sono,
E' l mio spirto morto.
Dentro alle tue dolcezze,
Resuscitato per morire ancora
Il mio caro Neron stringe, et adora.
Poppea respiro appena;
Miro le labbra tue,
E mirando recupero con gl'occhi
Quello spirto infiammato,
Che nel bacciarti, o cara, in te diffusi.
Non è più in cielo il mio destino,
Ma sta dei labbri tuoi nel bel rubino.
POPPEA
Signor, le tue parole son sì dolci,
Ch'io nell'anima mia
Le ridico a me stessa,
E l'interno ridirle necessita al deliquio il cor amante.
Come parole le odo,
Come baci io le godo;
Son de' tuoi cari detti
I sensi sì soavi e sì vivaci,
Che, non contenti di blandir l'udito,
Mi passano al stampar sul cor i baci.
NERONE
Quell'eccelso diadema ond'io sovrasto
Degl'uomini, e de regni alla fortuna,
Teco divider voglio,
E allor sarò felice
Quando il titol avrai d'imperatrice;
Ma che dico, o Poppea!
Troppo picciola è Roma ai merti tuoi,
Troppo angusta è l'Italia alle tue lodi,
E al tuo bel viso è basso paragone
L'esser detta consorte di Nerone;
E han questo svantaggio i tuoi begl'occhi,
Che, trascendendo i naturali esempi,
E per modestia non tentando (VL: toccando) i cieli,
Non ricevon tributo d'altro onore,
Che di silenzio (Libretti: che di solo silenzio) e di stupore.
POPPEA
A speranze sublimi il cor innalzo
Perché tu lo comandi,
E la modestia mia riceve forza;
Ma troppo s'attraversa e impedisce
Delle regie promesse il fin sovrano.
Seneca, il tuo Maestro,
Quello stoico sagace,
Quel filosofo astuto,
Che sempre tenta persuader altrui
Ch'il tuo scettro dipende sol da lui...
NERONE
Che ? che ?
POPPEA
Ch'il tuo scettro dipende sol da lui...
NERONE
Quel decrepito pazzo...
POPPEA
Quel, quel!
NERONE
...ha tanto ardire ?
POPPEA
Ha tanto ardire.
NERONE
Olà, vada un di voi
A Seneca volando, e imponga a lui,
Ch'in questo giorno ei mora.
Vo' che da me l'arbitrio mio dipenda,
Non da concetti e da sofismi altrui;
Rinnegherei per poco
Le potenze dell'alma, s'io credessi
Che servilmente indegne
Si movessero mai col moto d'altre.
Poppea, sta di buon core,
Oggi vedrai ciò che sa far Amore.
(In tutti i Libretti salvo NL e I-RVI / Non musicato)
POPPEA
Se mi conduci, Amor,
A Regia Maestra,
Al tuo tempio il mio cor,
Voto si apprenderà
Spirami tutto in sen
Fonte d' ogni mio ben,
Al Trono innalza me,
Amor, ogni mia speme io pongo in te.
Le meraviglie, Amor,
Son opre di tua man,
Trascende gli stupor
Il tuo poter sovran.
Consola i miei sospir,
Adempi i miei desir,
Al Trono innalza me,
Amor, ogni mia speme io pongo in te
What is wrong with this stage direction? I don't get any of it.
I'm not a big fan of the direction either. I really like the singing and musicianship though.
@@mikeg2924 me too