𝗥𝗶𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗕𝗮𝗴𝗻𝗼: 𝗤𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗦𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲?

Il PAVIMENTO (dal latino pavimentum, derivato di pavire: “battere, assodare battendo”) è quella superficie di finitura della parte superiore di un solaio, soggetta al calpestio.
Trattandosi di una superficie di rivestimento destinata al transito, esso dovrà essere innanzitutto planare, stabile, privo di sollevamenti e sicuro, così da evitare cadute da inciampo o da scivolamento.
I pavimenti si distinguono o in ragione alle proprietà dello strato di rivestimento superficiale, in
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗥𝗶𝗴𝗶𝗱𝗶 (es. ceramica, pietra, cemento): buona resistenza a compressione ma ridotta resistenza a trazione e flessione: se sottoposti a sollecitazioni eccessive (urti), si fessurano.
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗥𝗲𝘀𝗶𝗹𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 (es. linoleum e pvc): che hanno la capacità di assorbire una parte delle sollecitazioni che ricevono, subendo un’impronta.
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗘𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗶 (es. gomma): che hanno la capacità di assorbire una parte delle sollecitazioni che ricevono, ritornando allo stato originario.
O in ragione del materiale che compone lo strato superficiale, in:
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗠𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗟𝗮𝗽𝗶𝗱𝗲𝗼
Materiale rigido, di origine interamente naturale, roccioso, coerente, estratto mediante scavo o riscaldamento o wedging (incuneamento).
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗖𝗲𝗿𝗮𝗺𝗶𝗰𝗮
Materiale rigido, di provenienza artificiale in quanto prodotto mediante la cottura (tra 900° e 1250°C), lavorazione e smaltatura dell’argilla (ceramica, dal francese céramique, derivato dal greco keramicós: “di terra cotta”) miscelata a feldspati, caolini, quarzi, additivi e acqua.
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗖𝗼𝘁𝘁𝗼
Materiale rigido, di provenienza artificiale in quanto prodotto anch’esso mediante la cottura (tra 600° e 1200°C) e lavorazione del caolino.
Effettivamente potremmo considerarli come una particolare varietà di pavimenti ceramici, in monocottura e prevalentemente non smaltati.
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗟𝗲𝗴𝗻𝗼
Detto anche parquet (dal fr. Parkè, diminutivo di parc, nel significato di “piccolo recinto con tavolato”), di origine naturale, materiale rigido se nella versione massello, ed elastico nella versione prefinita.
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗥𝗲𝘀𝗶𝗻𝗮
Pavimentazione gettata in opera, continua senza giunti (a differenza del pavimento in calcestruzzo), ove lo strato di rivestimento è formato da prodotti resinosi (materiale plastico che si ottiene attraverso un procedimento chimico di miscelazione tra due componenti).
I pavimenti in resina sono costituti da una resina base e da una serie di componenti i quali, miscelati, solidificano dando origine ad uno strato uniforme.
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗣𝘃𝗰
Cloruro di Polivinile o Polvinincloruro, materiale elastico, molto economico, disponibile in diverse soluzioni cromatiche, posabile senza fuga in sovrapposizione all’esistente sia a secco, sia con collante.
• 𝗣𝗮𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗧𝗲𝘀𝘀𝗶𝗹𝗲
Comprendono tutte le pavimentazioni derivate da fibre tessili, vegetali o sintetiche. Hanno caratteristiche di fonoassorbenza, riciclabilità e sono termoisolanti.
Quindi Architetto, come fare a scegliere la pavimentazione?
Esiste una pavimentazione giusta?
La varietà delle pavimentazioni disponibili sul mercato, ci fa comprendere che non esiste una tipologia di rivestimento orizzontale della superficie calpestabile che va bene sempre, e comunque.
Non esiste la pavimentazione giusta ma un percorso decisionale che mette in relazione aspirazioni, volontà, desideri gusti, volontà finanziarie con caratteristiche ambientali, morfologiche e tecnologiche.
La pavimentazione giusta sarà quella che, a parità di requisiti, meglio risponderà al contesto ed alle aspettative richieste.
La differenza finale è fatta dalla posa, dalla capacità, professionalità e competenza di chi la realizza.
“𝘓’𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘳𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘥𝘶𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘱𝘦𝘭𝘭𝘪, è 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘷𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰”
(𝘔𝘢𝘶𝘳𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘊𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘰)
𝗥𝗶𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗯𝗮𝗴𝗻𝗼 𝗖𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶 𝗶𝗻 𝗠𝗮𝗻𝗼 𝗦𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗣𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗔𝗹𝗹 𝗜𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗲
𝗰𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗿𝘂𝗴𝗴𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗴𝗻𝗮 & 𝗴𝗶𝗮𝗻𝗳𝗿𝗮𝗻𝗰𝗼 𝘀𝗰𝗮𝘁𝗶𝗴𝗻𝗮 𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘁𝗲𝘁𝘁𝗶
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