Esposizione chiara e lineare. Utile ausilio per una conoscenza ed una riflessione approfondita sulla questione dei "Quaderni Neri" di Haidegger. Grazie, preg.mo prof. Alfieri!
Bell'intervista! Grazie ASIA e grazie prof. Alfieri. Parole chiare e precise. Un approccio "fenomenologico" (come dice il prof. Alfieri) probabilmente è proprio quello che ci vuole per analizzare una situazione che è certamente più complessa di quello che sembra. Attraverso il contributo di Alfieri, Von Hermann e della Brencio si intravede finalmente uno spiraglio di lucidità filosofica nel poverone dell'interpretazione dei quaderni neri già usciti e di quelli che verranno pubblicati. Spero che ci siano altre occasioni per approfondire questi argomenti e la filosofia di Heidegger in generale.
Forse è proprio l' epoché la chiave per gestire in modo sensato un lavoro di tali dimensioni. Complimenti, professore, non vedo l'ora di leggere il libro.
Ho ascoltato con molto interesse l'intervista al prof. Alfieri. Per chi fosse interessato ad approfondire la questione della recezione italiana del "caso Heidegger", segnalo il Libro Bianco pubblicato dalla rivista online eudia: www.eudia.org/libro-bianco
Omaggi a SIGNORA VON HERRMANN e PROFESSOR VON HERRMANN, ma quindi? Non si possono fare 45 minuti sul metodo e 0 sui contenuti. Assurdo che la frase conclusiva sui Quaderni Neri sia: "In Heidegger io non trovo dei risultati, trovo la possibilità di continuare a pensare a porre delle domande, in QUESTO io vedo la grandezza di Heidegger". A parte che in QUESTO sta anche la grandezza di Topolino, come di qualsiasi altro personaggio vero o di fantasia. Ma poi come si fa a dire che ti piacerebbe che Hannah Arendt avesse letto i Quaderni Neri. Non lo dici. Semplice.
Martin Heidegger ha mai rinnegato pubblicamente la sua adesione al nazismo e quindi all'implicito antiebraismo? se la risposta è no, non vedo a quale pro sprecare energie e tempo per far dire agli scritti del filosofo tedesco ciò che lui stesso non ha mai detto a chiare lettere. Poi per carità, come diceva Aristotele, a porsi domande si può andare all'infinito...
Incredibile come i cattolici alla fine non parlino altro che di se stessi. Non mollano mai. Divertente poi quando l'intervistato afferma: "questo libro non ha la pretesa di porre delle soluzioni" (15:48), o "nel nostro libro non ci sono prese di posizione forti o giudizi di valore" (16:35), tutto per un libro che si intitola "La verità su"! Poi ce ne sono altre, per esempio: "Non possiamo leggere un autore considerandolo proprietà privata", quindi meglio affidarsi alla lettura del suo (dell'autore), ex assistente con un collaboratore cooptato che aspirerebbe a usare "gli occhi di Hannah Arendt", povera Hannah! :-) In ogni caso veniamo cerziorati di una molteplicità di cose, meno che di quanto riguardi Heidegger e il merito dell'affaire Quaderni Neri. Beh, giusto: l'intervistato non vuole mica spoilerare il suo stesso libro!
A costo di fare il loro stesso gioco, dico che c’è un cattolicesimo il cui antisemitismo latente risulta sconvolgente. Quando la cosa riguarda “studiosi” di filosofia, il disagio che si prova è ancora più marcato. Ha ragione chi condanna la pretesa possibilità di commentare un autore entro l’univocità d’una data prospettiva, esponendosi, con ciò stesso, al paradosso d’un’ ermeneutica definitiva. Il risentimento, di chi denuncia una cultura del risentimento, definisce i caratteri di un dato che siamo stanchi di commentare; si potrebbe parlare di frustrazione, ma sarebbe poco. Filosofia è confronto, ma mantenerlo fecondo è la vera sfida. Accusare chi contraddice la nostra posizione, glissando sulle ragioni profonde del proprio dissentire, è una scorrettezza che offende la decenza necessaria al filosofare
FRANCESCO ALFIERI , FRIEDRICH-WILHELM VON HERRMANN Martin Heidegger: la vérité sur ses «Cahiers noirs» Collection L'Infini, Gallimard Parution prévisionnelle : 01-03-2018 www.gallimard.fr/Catalogue/GALLIMARD/L-Infini/Martin-Heidegger-la-verite-sur-ses-Cahiers-noirs
ma Professore!! Cribbio!! "...non riuscivo a capire il senso che ci potevano essere..." Oblio dell'essere della Lingua Italiana... vabbè, poco male, la filosofia, si sa, può esprimersi solo in greco antico o in tedesco moderno.
quando leggo "la verità su..." mi metto subito in sospetto. Infatti , almeno nel video , non si capisce quale sia questa verità. E comunque anche dopo aver eventualmente letto il libro sono certa che non si troverà nessuna verità m a molti sospetti
la colpa più grave di Heidegger è di aver mancato una descrizione corretta dell' essere, quindi il problema delle sue colpe con il nazismo sono minori, quindi i filosofi del futuro dovranno superare Heidegger ed i suoi errori ed insieme alle scienze contemporanee comprendere veramente l' essere, andando al di là della visione dell' essere storico destinale di Heidegger che è falsa ! esiste un essere ed è oggettivo e non ha una caratteristica storico destinale, non fa degli streap tease l' essere, non è la ballerina di un nigh club ! quindi tanti saluti ad Heidegger, andiamo avanti, siamo nel 2018 non nei primi del 900, evolviamoci, tanto il mondo della scienza contemporanea se ne frega di Heidegger e delle sue parole, usciamo dalla nicchia aristocratica museale museoide del falso essere e passiamo oltre . E mi piacerebbe anche che la micro polemica tra Massimo Recalcati e Jacques Alain Miller per rimanere sul suolo italiano riportasse tutti al debito che abbiamo nei confronti della psicoanalisi lacaniana e della psicoanalisi in generale, perchè non si possono infangare tutte le personalità della psicoanalisi lacaniana : Pigozzi, Fiumano, Di Ciaccia, Recalcati, Pagliardini per tristi beghe di paese, basta con gli scandali, è il pensiero la cosa che conta, il Reale, l' Essere, Dio, le beghe di paese e le beghe di potere che purtroppo accadono perché le persone non sono alate teste d' angelo non devono interessare gli intellettuali .Francesco Gelmini
"La colpa più grave di Heidegger è di aver mancato una descrizione corretta dell' essere". Non è possibile descrivere l'Essere. Descrivere significa oggettivare, e l'Essere non è oggettivabile: è inconoscibile. "Esiste un essere ed è oggettivo". L'Essere non è oggettivo. L'Essere è, non è un "fenomeno", ed è al di là della possibilità di "conoscerlo" in termini oggettivi.
Esposizione chiara e lineare. Utile ausilio per una conoscenza ed una riflessione approfondita sulla questione dei "Quaderni Neri" di Haidegger.
Grazie, preg.mo prof. Alfieri!
Bell'intervista! Grazie ASIA e grazie prof. Alfieri. Parole chiare e precise.
Un approccio "fenomenologico" (come dice il prof. Alfieri) probabilmente è proprio quello che ci vuole per analizzare una situazione che è certamente più complessa di quello che sembra. Attraverso il contributo di Alfieri, Von Hermann e della Brencio si intravede finalmente uno spiraglio di lucidità filosofica nel poverone dell'interpretazione dei quaderni neri già usciti e di quelli che verranno pubblicati. Spero che ci siano altre occasioni per approfondire questi argomenti e la filosofia di Heidegger in generale.
Forse è proprio l' epoché la chiave per gestire in modo sensato un lavoro di tali dimensioni. Complimenti, professore, non vedo l'ora di leggere il libro.
Grazie per la chiarezza e per i consigli di lettura.
Ho ascoltato con molto interesse l'intervista al prof. Alfieri. Per chi fosse interessato ad approfondire la questione della recezione italiana del "caso Heidegger", segnalo il Libro Bianco pubblicato dalla rivista online eudia: www.eudia.org/libro-bianco
Professore grazie per l'obiettività.Desideriamo possibilmente ulteriori approfondimenti sulla questione.
questo significa studiare chiedersi il perché di ogni cosa...GRAZIE
Omaggi a SIGNORA VON HERRMANN e PROFESSOR VON HERRMANN, ma quindi? Non si possono fare 45 minuti sul metodo e 0 sui contenuti. Assurdo che la frase conclusiva sui Quaderni Neri sia: "In Heidegger io non trovo dei risultati, trovo la possibilità di continuare a pensare a porre delle domande, in QUESTO io vedo la grandezza di Heidegger". A parte che in QUESTO sta anche la grandezza di Topolino, come di qualsiasi altro personaggio vero o di fantasia. Ma poi come si fa a dire che ti piacerebbe che Hannah Arendt avesse letto i Quaderni Neri. Non lo dici. Semplice.
Martin Heidegger ha mai rinnegato pubblicamente la sua adesione al nazismo e quindi all'implicito antiebraismo? se la risposta è no, non vedo a quale pro sprecare energie e tempo per far dire agli scritti del filosofo tedesco ciò che lui stesso non ha mai detto a chiare lettere. Poi per carità, come diceva Aristotele, a porsi domande si può andare all'infinito...
Thank you for this video filled with clarity and precision, far away from ideological gibberish !
Incredibile come i cattolici alla fine non parlino altro che di se stessi. Non mollano mai. Divertente poi quando l'intervistato afferma: "questo libro non ha la pretesa di porre delle soluzioni" (15:48), o "nel nostro libro non ci sono prese di posizione forti o giudizi di valore" (16:35), tutto per un libro che si intitola "La verità su"! Poi ce ne sono altre, per esempio: "Non possiamo leggere un autore considerandolo proprietà privata", quindi meglio affidarsi alla lettura del suo (dell'autore), ex assistente con un collaboratore cooptato che aspirerebbe a usare "gli occhi di Hannah Arendt", povera Hannah! :-) In ogni caso veniamo cerziorati di una molteplicità di cose, meno che di quanto riguardi Heidegger e il merito dell'affaire Quaderni Neri. Beh, giusto: l'intervistato non vuole mica spoilerare il suo stesso libro!
Gran salti mortali che poco aiutano a capire il problema Filosofia/Heidegger
A costo di fare il loro stesso gioco, dico che c’è un cattolicesimo il cui antisemitismo latente risulta sconvolgente. Quando la cosa riguarda “studiosi” di filosofia, il disagio che si prova è ancora più marcato. Ha ragione chi condanna la pretesa possibilità di commentare un autore entro l’univocità d’una data prospettiva, esponendosi, con ciò stesso, al paradosso d’un’ ermeneutica definitiva. Il risentimento, di chi denuncia una cultura del risentimento, definisce i caratteri di un dato che siamo stanchi di commentare; si potrebbe parlare di frustrazione, ma sarebbe poco. Filosofia è confronto, ma mantenerlo fecondo è la vera sfida. Accusare chi contraddice la nostra posizione, glissando sulle ragioni profonde del proprio dissentire, è una scorrettezza che offende la decenza necessaria al filosofare
FRANCESCO ALFIERI , FRIEDRICH-WILHELM VON HERRMANN
Martin Heidegger: la vérité sur ses «Cahiers noirs»
Collection L'Infini, Gallimard
Parution prévisionnelle : 01-03-2018
www.gallimard.fr/Catalogue/GALLIMARD/L-Infini/Martin-Heidegger-la-verite-sur-ses-Cahiers-noirs
ma Professore!! Cribbio!! "...non riuscivo a capire il senso che ci potevano essere..." Oblio dell'essere della Lingua Italiana... vabbè, poco male, la filosofia, si sa, può esprimersi solo in greco antico o in tedesco moderno.
quando leggo "la verità su..." mi metto subito in sospetto. Infatti , almeno nel video , non si capisce quale sia questa verità. E comunque anche dopo aver eventualmente letto il libro sono certa che non si troverà nessuna verità m a molti sospetti
la colpa più grave di Heidegger è di aver mancato una descrizione corretta dell' essere, quindi il problema delle sue colpe con il nazismo sono minori, quindi i filosofi del futuro dovranno superare Heidegger ed i suoi errori ed insieme alle scienze contemporanee comprendere veramente l' essere, andando al di là della visione dell' essere storico destinale di Heidegger che è falsa ! esiste un essere ed è oggettivo e non ha una caratteristica storico destinale, non fa degli streap tease l' essere, non è la ballerina di un nigh club ! quindi tanti saluti ad Heidegger, andiamo avanti, siamo nel 2018 non nei primi del 900, evolviamoci, tanto il mondo della scienza contemporanea se ne frega di Heidegger e delle sue parole, usciamo dalla nicchia aristocratica museale museoide del falso essere e passiamo oltre . E mi piacerebbe anche che la micro polemica tra Massimo Recalcati e Jacques Alain Miller per rimanere sul suolo italiano riportasse tutti al debito che abbiamo nei confronti della psicoanalisi lacaniana e della psicoanalisi in generale, perchè non si possono infangare tutte le personalità della psicoanalisi lacaniana : Pigozzi, Fiumano, Di Ciaccia, Recalcati, Pagliardini per tristi beghe di paese, basta con gli scandali, è il pensiero la cosa che conta, il Reale, l' Essere, Dio, le beghe di paese e le beghe di potere che purtroppo accadono perché le persone non sono alate teste d' angelo non devono interessare gli intellettuali .Francesco Gelmini
"La colpa più grave di Heidegger è di aver mancato una descrizione corretta dell' essere".
Non è possibile descrivere l'Essere. Descrivere significa oggettivare, e l'Essere non è oggettivabile: è inconoscibile.
"Esiste un essere ed è oggettivo". L'Essere non è oggettivo. L'Essere è, non è un "fenomeno", ed è al di là della possibilità di "conoscerlo" in termini oggettivi.
Che in Germania ti tolgano il diritto di replica se appari filo-nazista è abbastanza comprensibile.
Queta eposizione vergognosa mi ispira una domanda valida: come mai il pensiero catto-reazionario fa barricate per Haidegger.