Bene, mi fa piacere, grazie mille Mauro! Dimenticavo, da qualche parte, dovrebbe essere nella descrizione del filmato, c'è la traccia gps del percorso, a parte quella del forte Casa Ratti
@@floresmunari53 al Forte casa Ratti ci sono andato due Estati fa...a prescindere dall abbandono del manufatto Italiano nn ho mai visto tante zecche come in quel posto,era praticamente pieno e al ritorno alla macchinetta ne ho tolte più di venti nelle gambe, pazzesco 🙏
@maurofornasiero9339 in effetti oramai non si riesce a distinguere quasi niente. Un peccato. Per quanto riguarda le zecche fra un po' con le foglie ci sarà l'invasione. Ho preso tutte le precauzioni (spray, cambio indumenti in garage ecc.) ma nelle ultime due escursioni ne ho portate a casa decine, per tre giorni a togliere qualche zecca, perfino addosso alla moglie. Quest'estate 21 giorni di antibiotico per il morso di una zecca infetta. Un problema
Buongiorno Flores. Ormai chi ha vissuto e combattuto la prima Grande Guerra non c' è più e con quelle persone sono scomparse anche le cicatrici sui loro corpi, ma sono rimaste quelle sulla nostra Madre Terra che, unitamente ai manufatti degli uomini, conservano il ricordo dei giorni dell' odio. Quei blocchi di pietra, immagino, ordinatamente disposti all' interno dell' antro fortificato mi riportano alla mente le "Pietre Del Ricordo", un monumento sul Passo del Rastrello che consiste in 49 parallelepipedi di marmo disposti su un' area quadrata sulla sommità di un rilievo tra Toscana ed Emilia Romagna a perenne memoria del sacrificio partigiano durante la seconda Grande Guerra. Inutile cercare di spiegare le sensazioni che il luogo suscita, penso che siano le stesse che tu provi osservando i tuoi territori. Ma come tu fai notare nel filmato, grazie ai fiorellini bianchi e rosacei che imperterriti ricrescono sui campi cruenti, non dobbiamo perdere la speranza. Colgo l'occasione per augurare a te, si tuoi cari ed ai tuoi compagni di escursioni una Pasqua serena in attesa che esploda Primavera, anche nei cuori. Alla prossima ✌️
Caro Fiorenzo, come sempre ti ringrazio del tempo che mi dedichi nel commentare le mie escursioni, con le tua sensibilità e umanità. Ti ringrazio e ricambio gli auguri di una serena Pasqua a te e famigliari. Un abbraccio 🤗 Alla prossima. Ciao 🙋🏼♂️
@@floresmunari53 Il tuo video ha fatto sì che un cassetto della memoria si sia riaperto all' improvviso. Avevo quindici anni quando in vacanza coi genitori ho visitato quella meraviglia di Bassano del Grappa. Ero all' interno del Mausoleo Ossario dedicato ai caduti del 15-18 quando leggendo a caso i nomi degli eroi mi ha colpito Rapino Pantaleone e la stupidità tipica dell' età mi ha fatto sorridere perché mi pareva buffo. Salvo pentirmene immediatamente perché ho percepito la vergogna per aver mancato di rispetto a chi ha dato la vita perché io potessi vivere la mia. Sono dovuto rientrare per chiedere scusa, ma quel nome mi è rimasto dentro fino a stamattina, quando leggendo le iscrizioni nel tuo video che i numeri romani datavano 1915-1916. Ho aperto Wikipedia ed ho letto la biografia di Rapino Pantaleone e tutto mi è ritornato in mente come fosse ieri. Grazie a te.
In gioventù mio padre mi portava spesso a funghi, nelle montagne vicine, dove la guerra era passata con la falce, coprendo le pietre con il sangue di giovani uomini. Il terreno era ancora cosparso di odigni bellici. Presso la vetta del monte Costón, tra le trincee e i crateri fatti dalle granate, c'erano ancora tre proiettili da 305 mm. austriaci inesplosi. Mio padre mi ripeteva spesso di non toccare assolutamente quegli oggetti. A quella età poco mi interessava e domande non ne ho fatte. Quante storie non mi sono fatte raccontare purtroppo, ho saputo da altri, che mio nonno sull'Ortigara è stato l'unico sopravissuto del suo reparto, a una valanga in un vallone. Riallacciandomi al tuo racconto anch'io, quando ho letto la scritta (europpa) sul cippo italiano, un po' di ironia mi ha colto... Che in realtà poco, anzi niente di irononico c'è. Chissà quante storie e sofferenza dietro la mano dell'uomo con lo scalpello. Nessuno può saperlo. Solo chi la scolpì lo sa. Grazie. Alla prossima. Ciao 🙋🏼♂️
Quelle belle randonnée Flores !
Ces vestiges de la Grande Guerre m’impressionnent toujours .
Merci pour le partage .
Grazie mille a te Catty!! 😊🙋🏼♂️
interessante documento della zona mai visto ai più grazie flores
Grazie a te. Ciao 🙋🏼♂️
Ciao Flores,Museo a cielo aperto sempre🇮🇹🇦🇹♥️🙏
Ciao Mauro, grazie mille a te! 😊🙋🏼♂️
...sempre sul pezzo Flores,continua a fare queste meraviglie storico naturali,che sono tracce per le mie escursioni
Bene, mi fa piacere, grazie mille Mauro!
Dimenticavo, da qualche parte, dovrebbe essere nella descrizione del filmato, c'è la traccia gps del percorso, a parte quella del forte Casa Ratti
@@floresmunari53 al Forte casa Ratti ci sono andato due Estati fa...a prescindere dall abbandono del manufatto Italiano nn ho mai visto tante zecche come in quel posto,era praticamente pieno e al ritorno alla macchinetta ne ho tolte più di venti nelle gambe, pazzesco 🙏
@maurofornasiero9339 in effetti oramai non si riesce a distinguere quasi niente. Un peccato.
Per quanto riguarda le zecche fra un po' con le foglie ci sarà l'invasione.
Ho preso tutte le precauzioni (spray, cambio indumenti in garage ecc.) ma nelle ultime due escursioni ne ho portate a casa decine, per tre giorni a togliere qualche zecca, perfino addosso alla moglie. Quest'estate 21 giorni di antibiotico per il morso di una zecca infetta. Un problema
Buongiorno Flores.
Ormai chi ha vissuto e combattuto la prima Grande Guerra non c' è più e con quelle persone sono scomparse anche le cicatrici sui loro corpi, ma sono rimaste quelle sulla nostra Madre Terra che, unitamente ai manufatti degli uomini, conservano il ricordo dei giorni dell' odio.
Quei blocchi di pietra, immagino, ordinatamente disposti all' interno dell' antro fortificato mi riportano alla mente le "Pietre Del Ricordo", un monumento sul Passo del Rastrello che consiste in 49 parallelepipedi di marmo disposti su un' area quadrata sulla sommità di un rilievo tra Toscana ed Emilia Romagna a perenne memoria del sacrificio partigiano durante la seconda Grande Guerra.
Inutile cercare di spiegare le sensazioni che il luogo suscita, penso che siano le stesse che tu provi osservando i tuoi territori.
Ma come tu fai notare nel filmato, grazie ai fiorellini bianchi e rosacei che imperterriti ricrescono sui campi cruenti, non dobbiamo perdere la speranza.
Colgo l'occasione per augurare a te, si tuoi cari ed ai tuoi compagni di escursioni una Pasqua serena in attesa che esploda Primavera, anche nei cuori.
Alla prossima ✌️
Caro Fiorenzo, come sempre ti ringrazio del tempo che mi dedichi nel commentare le mie escursioni, con le tua sensibilità e umanità.
Ti ringrazio e ricambio gli auguri di una serena Pasqua a te e famigliari. Un abbraccio 🤗 Alla prossima. Ciao 🙋🏼♂️
@@floresmunari53
Il tuo video ha fatto sì che un cassetto della memoria si sia riaperto all' improvviso.
Avevo quindici anni quando in vacanza coi genitori ho visitato quella meraviglia di Bassano del Grappa.
Ero all' interno del Mausoleo Ossario dedicato ai caduti del 15-18 quando leggendo a caso i nomi degli eroi mi ha colpito Rapino Pantaleone e la stupidità tipica dell' età mi ha fatto sorridere perché mi pareva buffo.
Salvo pentirmene immediatamente perché ho percepito la vergogna per aver mancato di rispetto a chi ha dato la vita perché io potessi vivere la mia.
Sono dovuto rientrare per chiedere scusa, ma quel nome mi è rimasto dentro fino a stamattina, quando leggendo le iscrizioni nel tuo video che i numeri romani datavano 1915-1916.
Ho aperto Wikipedia ed ho letto la biografia di Rapino Pantaleone e tutto mi è ritornato in mente come fosse ieri.
Grazie a te.
In gioventù mio padre mi portava spesso a funghi, nelle montagne vicine, dove la guerra era passata con la falce, coprendo le pietre con il sangue di giovani uomini.
Il terreno era ancora cosparso di odigni bellici. Presso la vetta del monte Costón, tra le trincee e i crateri fatti dalle granate, c'erano ancora tre proiettili da 305 mm. austriaci inesplosi. Mio padre mi ripeteva spesso di non toccare assolutamente quegli oggetti. A quella età poco mi interessava e domande non ne ho fatte.
Quante storie non mi sono fatte raccontare purtroppo, ho saputo da altri, che mio nonno sull'Ortigara è stato l'unico sopravissuto del suo reparto, a una valanga in un vallone.
Riallacciandomi al tuo racconto anch'io, quando ho letto la scritta (europpa) sul cippo italiano, un po' di ironia mi ha colto... Che in realtà poco, anzi niente di irononico c'è.
Chissà quante storie e sofferenza dietro la mano dell'uomo con lo scalpello. Nessuno può saperlo. Solo chi la scolpì lo sa.
Grazie. Alla prossima. Ciao 🙋🏼♂️