Si, concordo l' esperienza, stage, lavoro durante gli studi universitari e' fondamentale. Nel mio percorso un' esperienza di lavoro pre/laurea in P.A. e' stata determinante per indirizzare il post laurea. 7:52
Anche per le Law firm bisogna vedere, tipo, parlando di Milano che è la piazza che conosco meglio, alcune chiedono il 100 come sbarramento o non lo chiedono proprio (basta guardare la pagina degli annunci sul sito dell'ordine) poiché ovvio che le università non sono tutte uguali e in alcune già il 100 è un ottimo risultato. Il tuo punto di vista lo trovo giusto, ma è un po' relativo.
Sono stata Director Attività Accademiche con ELSA, due Summer School e processi simulati all'università. Quindi concordo in pieno con il tuo punto di vista
Se non sbaglio però al tirocinio ex art. 73, si accede anche con un voto sotto il 105 ma con una media di 27/30 in determinati esami. Una mia amica, laureata con 103, ha avuto accesso al tirocinio per la media in quelle materie, che poi sono le principali
spero di non averne messa! si tratta di cercare di gestire la cosa dal punto di vista razionale, per capire cosa serve veramente (non tutti 30 anzi) e accettare che poi non conta solo il numero ma altre cose
In alcuni casi è così x qualche concorso ma nel maggior parte dei casi nn interessa a nessuno soprattutto nel privato , ma cercano esperienza e la lingua. Ho colleghe cn 110 a spasso o hanno cambiato strada quindi nn è legge.
Secondo te, non potendo fare altrimenti, è più opportuno prendersi più tempo (e quindi rischiare di andare fuoricorso) per ottenere voti alti o accettare voti più bassi per potersi laureare rapidamente e inserirsi prima nel mondo del lavoro? So che è una domanda da un milione di dollari ma sarebbe molto interessante anche un video sui criteri da seguire nello scegliere se accettare o rifiutare il voto di un esame. Ad ogni modo complimenti, contenuto utile e interessante come sempre 😁
Ciao! come ha suggerito un'altra persona qui nei commenti, credo di aver già fatto un video dedicato ai voti, quando accettare o meno. Secondo me bisogno ragionare in maniera strategica... cioè trovare un compromesso. In generale io sono per accettare tutto e sistemare il tiro all'esame successivo, perchè psicologicamente giurisprudenza è lunga e non è detto ceh metterci più tempo ti porti aprendere voti più alti, anzi, più spesso ci si nasconde dietro questo discorso quando si ha semplicemente ( ed è normale) paura di come andrà l'esame. Io lo dico sempre anche a chi seguo in tutoraggio... in 5 anni non c'è stato un esame in cui i mi sia presentata sentendomi pronta per l'esame, eppure sono comunque uscita con il massimo...
Oggi il voto di laurea viene preso in considerazione solo da alcuni studi legali e raramente nei concorsi pubblici (solo Banca d'Italia ed altri settori dove si cerca gente "esperta"). Per il resto, vedi ad es. i concorsi scuola, poste italiane e cosi via, conta solo una cosa: il titolo, stop
Conseguire un 105 presso la Sapienza o l'Università degli Studi di Verona non è uguale a conseguirlo presso la Pegaso, quindi anche qui ci sarebbe da aprire un discorso che non finisce più.
Ciao Tommaso, a parte che in CV si vede dove uno si è laureato, quindi eventualmente il privato può fare le sue valutazioni... in ogni caso, anche se uno ha un voto di laurea alto, ma poi non sa le cose, non fa strada comunque, te lo posso assicurare
Io studio alla pegaso, devo laurearmi entro fine anno, ho la media del 24 eppure negli studi legali ho tranquillamente "accoppato" (come si dice dalle mie parti) gente con la media del 27 in prestigiose università pubbliche che mi scrutava con aria altezzosa. Strana la vita eh?
E aggiungo: ho visto con i miei occhi laureati in giurisprudenza con voti molto alti che nella pratica erano imbranati al massimo e utili quanto la forchetta nel brodo. Va valutata la persona per le sue capacità e la sua attitudine personale al lavoro, non il voto né l'ateneo
@@enricogiorgio2152 se uno ha voglia di studiare perché va alla Pegaso e non alla Pubblica? Ci va semplicemente perché vuole trovare una scorciatoia. E la dimostrazione che stando io nelle Forze dell'ordine ho tutti colleghi che vanno li, solo per sperare di avere punteggio in qualche concorso. Poi se gli chiedi quanto hanno preso ti dicono che hanno preso 25 a 3 esami insieme quali civile, commerciale e penale, studiando 1 mese. Ma chi volete prendere in giro. ??? Da me un collega ha passato commissario di polizia con la Pegaso e magicamente ha rivelato di avere avuto una raccomandazione grossa quanto una capanna. Lasciamo perdere va che è meglio.
Ciao, ho una curiosità: ma quanto conta il voto invece per il concorso in magistratura, nello specifico? Perché, essendo un concorso pubblico, non penso si possa controllare il curriculum a tutti i candidati...
Ciao Clementina! no infatti, per i concorsi pubblici è un altro discorso. Ci sono dei concorsi che ti richiedono tassativamente il 105, altri come per es. magistratura che ti richiedono la laurea con qualsiasi voto. Con i 105 puoi accedere al tirocinio ex 73che è il modo più breve per poter sostener eil concorso in magistratura ( perchè adesos per fare il concorso era necessario laurea + altro titolo, come per es. avvocato, o tirocinio etc)
Ciao, secondo me è molto relativo. In generale conta poco, qualora il voto sia collegato ad una preparazione completa (ad esempio chi ha un voto altissimo perché preparava gli esami in maniera maniacale per sapere tutto) allora conta di più, ma solo perché rispecchia la preparazione. Nel lavoro che fai (io sono avvocato) la preparazione universitaria solida ti aiuta ad orientarti e a capire come muoverti. Ma alla fine si acquisisce una preparazione in cui è presente senz'altro quella acquisita all'università ma integrata con un insieme di nozioni nuove, e hanno molta importanza le nozioni di vita che apprendi. Quindi si sviluppa un concetto di preparazione molto più ampio. Se invece, ad esempio, insegni diritto e sei in quella classe di concorso a046 per cui la laurea è il titolo di accesso, allora avendo 110 e lode in graduatoria avrai 33 punti di base, mentre se hai avuto ad esempio 76 partirai da 12 punti. Per accedere al tirocinio con un magistrato mi sembra si dovesse avere al tempo in cui l'ho fatto io (2016) un voto pari o superiore a 105. Nei bandi dei concorsi pubblici per titoli può essere stabilito un punteggio graduato in base al voto di laurea dichiarato. Insomma dipende moltissimo dalle situazioni individuali
purtroppo non è cosi, non se vuoi entrare in certi ambienti. Negli studi grossi - entri solo se hai il voto alto + altre cose. In azienda, dipende dall'azienda, ma negli studi grossi, che sono quelli che ti fanno fare il "carrierone", la soglia del voto c'è
Il like te lo metto solo perché mi piace un sacco come parli e ti esprimi. Perché hai detto che Giurisprudenza è una facoltà inflazionata? Cosa intendevi dire? PS. Hai già fatto il video "se accettare o rifiutare il voto", l'ho visto diverse volte
Cara Maria Grazia! ti ringrazio molto per il supporto e per avermi segnalato un video che effettivamente avevo rimosso dai miei ricordi 😂😂😂 con inflazionata volevo dire che la fanno tutti. E' usato in maniera "figurata"
Inoltre, un altro aspetto di non poca rilevanza è la frequenza o meno dei corsi. Chi lavora e dunque(nella gran parte dei casi) non frequenta si trova ad avere (nell' università di Firenze ) un programma più ampio (un libro in più, o più sentenze ecc). Facendo tutte le somme, lo studente lavoratore si trova a fare una sorta di quinquennale più 1 (o più anni) in funzione del materiale in più che via via viene a lui assegnato per ciascun corso da ciascun prof in parte . Non solo, ma tendenzialmente i prof sono più alti di voti coi frequentanti. In conclusione, nella mia università i voti non sono molto proporzionali al vero carico di studio ed impegno degli studenti. Non so se anche da te(nella tua università) ci sono queste differenziazioni, quantomeno di programma tra frequentanti e non..
Sei incantevole elena Lucia sarai un ottima magistrata 🌹🌹❤️
Si, concordo l' esperienza, stage, lavoro durante gli studi universitari e' fondamentale.
Nel mio percorso un' esperienza di lavoro pre/laurea in P.A. e' stata determinante per indirizzare il post laurea. 7:52
Anche per le Law firm bisogna vedere, tipo, parlando di Milano che è la piazza che conosco meglio, alcune chiedono il 100 come sbarramento o non lo chiedono proprio (basta guardare la pagina degli annunci sul sito dell'ordine) poiché ovvio che le università non sono tutte uguali e in alcune già il 100 è un ottimo risultato. Il tuo punto di vista lo trovo giusto, ma è un po' relativo.
Sono stata Director Attività Accademiche con ELSA, due Summer School e processi simulati all'università. Quindi concordo in pieno con il tuo punto di vista
Ciao! Avrei l'opportunità di entrare nel consiglio direttivo di Elsa. Secondo te è un'opportunità da cogliere? Porta via troppo tempo? Grazie mille
Se non sbaglio però al tirocinio ex art. 73, si accede anche con un voto sotto il 105 ma con una media di 27/30 in determinati esami. Una mia amica, laureata con 103, ha avuto accesso al tirocinio per la media in quelle materie, che poi sono le principali
Non mettermi ansia, ti prego che sono già distrutta da questa facoltà…
spero di non averne messa! si tratta di cercare di gestire la cosa dal punto di vista razionale, per capire cosa serve veramente (non tutti 30 anzi) e accettare che poi non conta solo il numero ma altre cose
In alcuni casi è così x qualche concorso ma nel maggior parte dei casi nn interessa a nessuno soprattutto nel privato , ma cercano esperienza e la lingua.
Ho colleghe cn 110 a spasso o hanno cambiato strada quindi nn è legge.
Secondo te, non potendo fare altrimenti, è più opportuno prendersi più tempo (e quindi rischiare di andare fuoricorso) per ottenere voti alti o accettare voti più bassi per potersi laureare rapidamente e inserirsi prima nel mondo del lavoro? So che è una domanda da un milione di dollari ma sarebbe molto interessante anche un video sui criteri da seguire nello scegliere se accettare o rifiutare il voto di un esame. Ad ogni modo complimenti, contenuto utile e interessante come sempre 😁
Ciao! come ha suggerito un'altra persona qui nei commenti, credo di aver già fatto un video dedicato ai voti, quando accettare o meno. Secondo me bisogno ragionare in maniera strategica... cioè trovare un compromesso. In generale io sono per accettare tutto e sistemare il tiro all'esame successivo, perchè psicologicamente giurisprudenza è lunga e non è detto ceh metterci più tempo ti porti aprendere voti più alti, anzi, più spesso ci si nasconde dietro questo discorso quando si ha semplicemente ( ed è normale) paura di come andrà l'esame. Io lo dico sempre anche a chi seguo in tutoraggio... in 5 anni non c'è stato un esame in cui i mi sia presentata sentendomi pronta per l'esame, eppure sono comunque uscita con il massimo...
Law firm? Hai ragione. Ho visto un volantino di uno studio legale dove cercava studenti con la media del 27 o 105
Oggi il voto di laurea viene preso in considerazione solo da alcuni studi legali e raramente nei concorsi pubblici (solo Banca d'Italia ed altri settori dove si cerca gente "esperta"). Per il resto, vedi ad es. i concorsi scuola, poste italiane e cosi via, conta solo una cosa: il titolo, stop
Conseguire un 105 presso la Sapienza o l'Università degli Studi di Verona non è uguale a conseguirlo presso la Pegaso, quindi anche qui ci sarebbe da aprire un discorso che non finisce più.
Ciao Tommaso, a parte che in CV si vede dove uno si è laureato, quindi eventualmente il privato può fare le sue valutazioni... in ogni caso, anche se uno ha un voto di laurea alto, ma poi non sa le cose, non fa strada comunque, te lo posso assicurare
Io studio alla pegaso, devo laurearmi entro fine anno, ho la media del 24 eppure negli studi legali ho tranquillamente "accoppato" (come si dice dalle mie parti) gente con la media del 27 in prestigiose università pubbliche che mi scrutava con aria altezzosa. Strana la vita eh?
E aggiungo: ho visto con i miei occhi laureati in giurisprudenza con voti molto alti che nella pratica erano imbranati al massimo e utili quanto la forchetta nel brodo. Va valutata la persona per le sue capacità e la sua attitudine personale al lavoro, non il voto né l'ateneo
@@enricogiorgio2152 se uno ha voglia di studiare perché va alla Pegaso e non alla Pubblica?
Ci va semplicemente perché vuole trovare una scorciatoia. E la dimostrazione che stando io nelle Forze dell'ordine ho tutti colleghi che vanno li, solo per sperare di avere punteggio in qualche concorso. Poi se gli chiedi quanto hanno preso ti dicono che hanno preso 25 a 3 esami insieme quali civile, commerciale e penale, studiando 1 mese. Ma chi volete prendere in giro. ???
Da me un collega ha passato commissario di polizia con la Pegaso e magicamente ha rivelato di avere avuto una raccomandazione grossa quanto una capanna.
Lasciamo perdere va che è meglio.
Ciao, ho una curiosità: ma quanto conta il voto invece per il concorso in magistratura, nello specifico? Perché, essendo un concorso pubblico, non penso si possa controllare il curriculum a tutti i candidati...
Ciao Clementina! no infatti, per i concorsi pubblici è un altro discorso. Ci sono dei concorsi che ti richiedono tassativamente il 105, altri come per es. magistratura che ti richiedono la laurea con qualsiasi voto. Con i 105 puoi accedere al tirocinio ex 73che è il modo più breve per poter sostener eil concorso in magistratura ( perchè adesos per fare il concorso era necessario laurea + altro titolo, come per es. avvocato, o tirocinio etc)
Ciao, secondo me è molto relativo. In generale conta poco, qualora il voto sia collegato ad una preparazione completa (ad esempio chi ha un voto altissimo perché preparava gli esami in maniera maniacale per sapere tutto) allora conta di più, ma solo perché rispecchia la preparazione. Nel lavoro che fai (io sono avvocato) la preparazione universitaria solida ti aiuta ad orientarti e a capire come muoverti. Ma alla fine si acquisisce una preparazione in cui è presente senz'altro quella acquisita all'università ma integrata con un insieme di nozioni nuove, e hanno molta importanza le nozioni di vita che apprendi. Quindi si sviluppa un concetto di preparazione molto più ampio. Se invece, ad esempio, insegni diritto e sei in quella classe di concorso a046 per cui la laurea è il titolo di accesso, allora avendo 110 e lode in graduatoria avrai 33 punti di base, mentre se hai avuto ad esempio 76 partirai da 12 punti. Per accedere al tirocinio con un magistrato mi sembra si dovesse avere al tempo in cui l'ho fatto io (2016) un voto pari o superiore a 105. Nei bandi dei concorsi pubblici per titoli può essere stabilito un punteggio graduato in base al voto di laurea dichiarato. Insomma dipende moltissimo dalle situazioni individuali
Per carità, eccellente, salvo un particolare NON irrilevante: non eserciti la professione avvocatile 😃
Che cavolata 😂😂😂 è solo una minima parte che guarda il voto
purtroppo non è cosi, non se vuoi entrare in certi ambienti. Negli studi grossi - entri solo se hai il voto alto + altre cose. In azienda, dipende dall'azienda, ma negli studi grossi, che sono quelli che ti fanno fare il "carrierone", la soglia del voto c'è
@@ElenaLucia il carrierone lo fai con l'impegno e la dedizione, il voto è solo un numero.
Il like te lo metto solo perché mi piace un sacco come parli e ti esprimi. Perché hai detto che Giurisprudenza è una facoltà inflazionata? Cosa intendevi dire?
PS. Hai già fatto il video "se accettare o rifiutare il voto", l'ho visto diverse volte
Cara Maria Grazia! ti ringrazio molto per il supporto e per avermi segnalato un video che effettivamente avevo rimosso dai miei ricordi 😂😂😂 con inflazionata volevo dire che la fanno tutti. E' usato in maniera "figurata"
guardi ho bisogno di una badante nel caso, pago bene, la voglio laureata nel suo settore.
simpaticissima, ma non sò perchè youtube mi ha consigliato il canale, per me Giurisprudenza proprio NO, non la digerisco
Ahhhah felice di averti qui con noi anche se non sei un giurista 🥰
Se in Consob chiedono minimo 105, in una law firm quale voto di laurea chiedono solitamente ?
Ciao! dipende dal singolo studio e dalle policy interne... comunque da quello che ho visto alcuni solo 110 altri dal 105 in su...
Inoltre, un altro aspetto di non poca rilevanza è la frequenza o meno dei corsi. Chi lavora e dunque(nella gran parte dei casi) non frequenta si trova ad avere (nell' università di Firenze ) un programma più ampio (un libro in più, o più sentenze ecc). Facendo tutte le somme, lo studente lavoratore si trova a fare una sorta di quinquennale più 1 (o più anni) in funzione del materiale in più che via via viene a lui assegnato per ciascun corso da ciascun prof in parte . Non solo, ma tendenzialmente i prof sono più alti di voti coi frequentanti. In conclusione, nella mia università i voti non sono molto proporzionali al vero carico di studio ed impegno degli studenti. Non so se anche da te(nella tua università) ci sono queste differenziazioni, quantomeno di programma tra frequentanti e non..
Si, sono dinamiche che avvengono in tutte le università, proprio per questo poi è il post laurea che fa veramente la differenza
Quante falsità in questo video.. Con volontà, impegno e dedizione qualsiasi studio assume, indipendentemente dal voto di laurea..
Non le law firm, di cui parlo nei video. Non lo dico io, ma è un dato di fatto 👍🏻
@@ElenaLucia e sei anche convinta
Hai sprecato la tua vita buttandola su quei libracci pieni di ragnatele... che pena infinita 😢
Tante banalità!!!!! Mi spiace
mi spiace di non essere stata utile!