Grazie Professore! Per mia grande fortuna ho avuto l’occasione di studiare la relazione con San Francesco nello Zarathustra; durante il corso di filosofia teoretica sull’Itinerarium Mentis ad Deum di San Bonaventura da Bagnoregio. Grazie ancora per la vostra disposizione!
@@claudiopierucci3411 lllllllllllllllllllllpppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppõ e il loro rapporto di coppia di 7iiii E Hèès Sèßaa Ē Ssssssssssssssssssssss W Www
Ancora Nietzsche lo devo leggere attentamente quindi su di lui sospendo il giudizio. Per quanto riguarda questa originale interpretazione del Prof. mi ha perso un po' di valore nel momento in cui ha fatto l'esempio dell'insurrezione etica, ricadendo ancora una volta nell'antropocentrismo morale ed egoico. Ovvero al filosofo non deve importare nulla che una lettura del mondo e della vita (e non del nostro io individuale) possa non collimare con ciò che vorremmo noi, con ciò che fa male a noi in quanto soggetti/oggetti, a.e. non voler vedere gli uomini che affogano nel canal di Sicilia. Se il senso dell'esistenza consiste anche in quello il filosofo lo deve dire, per quanto possa essere brutta l'idea. Io credo che le pecche di tanti pensieri filosofici, dominanti in primis in Occidente, derivino proprio da questa incapacità di uscire dal proprio Ego sofferente, dalla propria soggettività limitata e di conseguenza creare utopie, realtà, mondi totalmente astratti consolatori e infondati che piuttosto che far vivere l'uomo in un'amara verità lo hanno costretto tra le sbarre di una dolce bugia. E io sono convinto che Nietzsche abbia provato a liberarci da ciò, a dirci di essere coraggiosi, poiché sorprendentemente è proprio nelle ideologie della menzogna che l'uomo è più triste, infelice e pericoloso per tutto ciò che lo circonda, umano e non-umano. Ma è solo la mia prospettiva attuale.
Un problema: perché si dovrebbe considerare l'energia qualcosa di spirituale? La fisica, mi pare, evidenzia la convertibilità di materia ed energia. Al più potremmo derivare che la materia è "energetica" così come l'energia è "materiale". Credo che il pregiudizio cartesiano sia ancora molto vivo. E ciò inficia il discorso generale.
Nietzsche non parla della Potenza oggettuale quando parla di 'Volontà di Potenza', ma della natura ultima e metafisica del dato 'oggetto' e della realtà nel suo insieme (morale, artistica, politica, biologica, fisica ecc.), come egli dice in 'Al di là del Bene e del Male', si riferisce al *'mondo visto dall'interno'* . Non si può confondere il dato filosofico con quello scientifico-oggettuale: dato che vi può essere connessione, ma il primo domina il secondo. Indi egli intende la Potenza-Energia in senso metafisico, come Schopenhauer: la stessa nostra morale è solo frutto della nostra Volontà di Potenza, che assume certi valori solo per crescere in potenza: lo schiavo assume i valori cristiani per distruggere lo spirito aristocratico romano ad es., e lo fa inconsciamente. La Potenza-Energia di Bohr e Planck è SOLO la specificazione fisica della Potenza-Energia filosofico-metafisica, non la esaurisce. La nostra stessa coscienza è successiva e subordinata alla Volontà di Potenza, sia in senso evolutivo (le amebe che divorano altri esseri per crescere non hanno coscienza, ma hanno Volontà di Potenza) che sincronico (l'inconscio che domina la coscienza dell'io) La 'Morale degli Schiavi' in Nietzsche è la morale di chi ha poca potenza e quindi valori deboli, falsi e anti-ascendenti (il cristiano o l'umanista ad es.), e mira a imporre tali valori a nature più elevati portatrici della 'Morale dei Signori'. P.S.: Che poi Cacciari sia un indegno incapace di esporre il Nietzsche autentico è pacifico, come Vattimo et alii, al riguardo ti consiglio di leggere 'Wagner, Nietzsche e il Mito sovrumanista' di Giorgio Locchi, che spiega pure l'eterno ritorno chiaramente.
1 1 non ho capito quasi nulla di quello che hai detto. Non critico l'interpretazione di Cacciari: dico solo che quando parla della "desostanzializzazione" del mondo in favore della energia, mi pare che sia fuori squadra.
Se poi vuoi sentire una spiegazione seria di Nietzsche vediti questo video del filosofo Sjostedt-H, se intendi l'inglese, è molto meglio di Cacciari e simili, e spiega proprio quanto ti dicevo: th-cam.com/video/oVoCKLyt2uw/w-d-xo.html Dopo averlo ascoltato se vuoi possiamo riprendere il dialogo. Ciao.
Nel mio piccolo penso che lo spirituale appartenga all’incalcolabile, e’ impossibile capire la sua forma, occorre affidarsi ad interpreti di Dio (Il Cristo?).
questo implica con un vedere Hegeliano che ideologico , che l'assenza dell' ideologico ad favore di uno sperimentalismo logico non è dotato della responsabilità dei fatti, perchè vi esiste completezza dell'esperimento solo quando questo coinvolge solo la vita dello stesso soggetto che ne porta avanti il metodo... da cui perdendo responsabilità, che ideo, il logico per equo non DETERMINISMO si rivilge solo ad se stesso, motivo da cui se ne trae lo stesso essere nichilista...
ma chi ci hanno messo a fare l'introduzione del prof. Cacciari ? Ma per piacere ..s'impappina su Tafuri 3 volte con Tartufi..daii Prof. Cacciari illumina le menti. Nietzsche è uno dei miei filosofi preferiti.
@@francescodamele2954 CONCORDO CON LEI (PURTROPPO): DIRE CHE LO SCORFANO TEUTONICO HA SCONFITTO IL POTERE E LE TRADIZIONI SUPERA DI GRAN LUNGA OGNI BARZELLETTA E SKETCH COMICO; VERAMENTE DA RIDIRE SE NON FOSSE TRAGICOMICO.
A proposito della concezione dell'eterno ritorno il prof. Cacciari crede che essa non si discosti da quella del tempo lineare ed entrambe sarebbero differenti dal senso della durata, dal quale l'eterno ritorno del presente, senza passato e senza futuro, si discosta radicalmente. Ebbene in un passo della sua opera omnia Nietzsche accenna alla durata come cosa da considerare positivamente, anzi il senso della durata sta tutto nell'affermazione dello spirito libero; dove per affermazione si suppone che si possa avere un futuro proprio dal persistere nello spirito, di ingenuità trovate negli spiriti vincolati. Questo, mi pare, si trovi in contraddizione evidente con quanto affermato in questa conferenza dal prof. Cacciari, che in questo caso "pecca" verso la scienza filologica, rimasta coerente col corpus nicciano.
Comunque la fondazione logica dell'eterno ritorno è un'assurdità. Il tempo è dato dal mutare dello spazio. Dato un tempo infinito, avremo infiniti modi di apparire degli enti, che quindi non potranno mai riproporsi con una configurazione passata.
si lo so bene. Ma pensare a uno spazio finito è anch'essa un'assurdità. E' il linguaggio che testimonia lo spazio e le sue possibilità. Il linguaggio, può esprimere un infinito numero di enti. E Il tentativo di negare l'infinitezza del linguaggio non può che fallire all'infinito dispiegandosi esso stesso nell'infinitezza. Se Nietzsche ipotizzava uno spazio finito, inteso come insieme di enti, ipotizzava un'assurdità, ecco tutto.
Terrible Wrong..no, non e' logicamente corretto, perche dire che il tempo e' finito (insieme compatto ecc..) lo puoi solo credere per fede, non dimostrare, quindi tutti gli assunti successivi sono costruzioni apparenti logiche. La logica sta nella probabilita'. Che non e' mai "certa" per definizione. Pensando la probabilita', si puo ipotizzare la somiglianza del ripetersi di fenomeni (la metafora geometrica e' la spirale, appunto dove il cerchio successivo e' simile ma non uguale,piu piccolo o grande ecc..come il discorso di cacciari sul mazzo di carte. Il ripetersi dell' uguale preciso e' appunto il discorso riferito alla scimmia (non tu, quello di cui parla il video)
Come libro bisognerebbe fare Nietzsche logico philosophicus in 7 paragrafi così come si è fatto il Tractatus logico philosophicus in 7 paragrafi di Wittgenstein
Non concordo con quanto dice Cacciari a proposito della Natura (forse in altra conferenza...) Non so se sia indistruttibile, certo è che, a mio sentire, essa non vuole essere distrutta, forse intendi questo? Non credo che "se ne fotta di noi"
Questa 'desostanzializzazione' del mondo, quanto di più e di nuovo dice rispetto alla tradizione filosofica orientale? Buddhista in particolare? Si tratta forse di un 'farsi storia' di quella 'verità' nell'epoca nostra. Se qualcuno può risponda.
E' un concetto di origine taoista, non buddista. Infatti i filosofi del Tao avevano già capito 3 o 4 millenni fa quello che la moderna fisica quantistica sta introducendo nel mondo della cosiddetta scienza. Leggi a riguardo "Il Tao della fisica" di Kapra
E -quanto a sbarazzarsi della materialità dell'essente, quanto a desostanzalizzazione, a "vero" infinito, a tramonto del soggetto etc. -naturalmente Hegel: "Non il finito è reale...." (p. 153); "La vera infinità...è la realtà..." (p.153); "...il finito è ideale..." (p. 159); "...«ideale»...la rappresentazione...Questo idealismo soggettivo...non tien di mira altro che la forma della rappresentazione, secondo la quale un certo contenuto è mio. Questa forma viene affermata nell'idealismo sistematico della soggettività come l'unica vera,...forma esclusiva contro quella della...realtà, vale a dire contro la forma dell'esserci esteriore di quel contenuto. Un tale idealismo è formale....Con un tale idealismo non si perde nulla....Nè nulla si guadagna, appunto perchè non si perde nulla; l'io, la rappresentazione....rimangono riempiti dello stesso contenuto della finità." (pp. 160-1). Etc., etc. (Hegel, Scienza della logica, Laterza 2011)
Ma chi quella che introduce il Grande. Non sa neanche pronunciare correttamente le parole. Poi scopriamo, rarrissime in fabula, che fa "un'altra filosofia". Ma stiamo scherzando
Eh sì, Alessio, e se vogliamo ragionarci sopra (come direbbe il re del veneto De Luca, anche l'aspirazione è vana, non quella dei fumatori, però... :-) Il dubbio è un lusso, per molti è solo una parola negativa, debole...Dubito della certezza in teoria, ma propendo a favore del concetto: la certezza, se conquistata con un lavoro umile attorno al proprio essere nel mondo, può essere una meta raggiungibile, può dare grande serenità, appunto nella consapevolezza, ma CERTA/mente esser certi della certezza è vano, sciocco, riduttivo.
un Nietzche visto all' insegna del rapporto tra energia e relazione, per quanto riguarda il problema di uscire dalla prospettiva della durata mi sembra che il riferimento a Severino sia obbligatorio, mi viene in mente anche che Massimo disse in una conferenza dialogando con Bruno Forte che secondo lui anche i nostri santi sono oltreuomini perché facendo scelte controintuitive per un essere umano ( abbracciare i lebbrosi, sacrificarsi per gli altri, donarsi agli altri, perdonare i nemici, ecc ecc ) hanno superato l' uomo in sé stessi e sono diventati ex uomini, allora sarebbe bello anche valorizzare il Nietzsche energetista ed eternista, ricercando un nuovo inizio per la filosofia nel dialogo con la fisica contemporanea, ma anche continuare a parlare con il mondo della nostra tradizione giudaico-cristiana-cattolica, con la teologia, con i nostri santi insomma con gli oltreuomini della nostra tradizione italiana . Basta con l' esterofilia, basta anche con l' ossessione per l' ubermensch nietzschiano da ricercare chissadove quando invece nelle nostre chiese ci sono storie di persone che hanno veramente fatto cose oltreumane . Ad ogni modo Cacciari è sempre più un maestro assoluto . Francesco Gelmini .
Idiozie vergognose, Cacciari è un erista mediatico da talk show, adesso Nietzsche sarebbe il simbolo della *Morale degli Schiavi* (Genealogia della Morale) su cui sputò sopra per tutta la vita, e che dedicò la sua vita ad annientare, invocando altri annientatori, che facezia. Ora Nietzsche è divenuto un cristiano-umanista-democratico-progressista nella mistificazione dei salariati del potere, che spasso. Tutto vien ricondotto a forza al loro orizzonte angusto! Fortunatamente il *'Nietzsche. Il ribelle aristocratico'* di Losurdo e *'Wagner, Nietzsche e il mito sovrumanista'* di Giorgio Locchi hanno minato una volta per sempre la distorsione della sua violentissima filosofia (= a colpi di martello) in senso decadente-abramitico, e hanno esplicato la sua posizione. Cacciari assume solo parte della sua ontologia, distorcendola profondamente, e mettendola follemente in contraddizione col Nietzsche fondatore di nuovi valori anti-umanistici, che nasconde sotto il tappeto. Locchi spiega chiaramente come assumere il Nietzsche filosofo--distruttore senza assumere al contempo il mitopoieta della nuova civiltà anti-umanista e del superuomo sia mistificazione. La struttura dello Zaratustra è la medesima dell'Anello del Nibelungo: Zaratustra è il Wotan wagneriano, ed entrambi assumono la nuova visione del tempo da loro scoperta. L'eterno ritorno di Nietzsche è la *Temporalità Autentica* di Heidegger, strutturalmente *anti-abramitica* , poiché distrugge logicamente l'idea abramitica del tempo come progresso determinato verso un eden fuori-dalla-storia (da Gesù a Marx e Hegel è la stessa concezione). Wagner e Nietzsche, come spiega *Locchi* prima e meglio di Severino, scoprono il Tempo Sferico, assunto poi da Heidegger, Junger, Spengler, Evola e il resto della Rivoluzione Conservatrice. Ad ogni modo farsi spiegare Nietzsche da gente da talk show è veramente squallido. P.S.: La nostra tradizione autoctona ad essere obbiettivi è quella romano-italica e greco-classica, cui si aggiunsero tratti cavallereschi d'origine nordica indeuropea nel costume, non origina nel deserto. Quell'influsso è quindi estero in origine.
Ecco cosa pensava Nietzsche delle madri Terese di Calcutta dell'epoca (viste dagli 'ultimi uomini' come ideali), le riteneva responsabili del crimine della distruzione dell'Imperium Romanum: th-cam.com/video/daE7BpzPiTE/w-d-xo.html L'apice estremo della decadenza insomma, cui Nietzsche contrappone *Giulio Cesare, Cesare Borgia e Napoleone* . In merito all''energia' (che non vuol dire niente inserita a caso così), il filosofo Sjostedt qui mostra quattro piani fondamentali della Volontà di Potenza: *Ontologico - Organico - Psicologico - Sociale (Politico)* th-cam.com/video/oVoCKLyt2uw/w-d-xo.html Cacciari non parla del piano organico né ovviamente del piano politico, poiché anche i sassi sanno che Nietzsche non fu mai democratico né liberale.
Suggestivo il trafiletto del piccolo Nice con la musica emotiva di sottofondo. ma dimmi un pò, uno uno, quella che Nice chiamava "morale degli schiavi", contiene dei valori giusti e positivi secondo tè (alcuni, tanti, nessuno?) quindi in parte oggettivamente esperibili da ognuno in potenza, per la costruzione in divenire di un senso comune, oppure niente, in quanto "degli schiavi" ? Secondo tè e' giusto questo aggettivo? (degli schiavi?) Cosa ne pensi, un esempio su tanti, della "corruzione delle anime" dei cristiani (per mezzo dei concetti di colpa ecc..), non e' anch'esso un "concetto di colpa"? E come mai il distruttore della morale, e dei valori, questo piccolo nice nel farlo diventa "moralista"? E' una contraddizione, che ne pensi? E nella apologia dell' impero romano, abbagliato dai fasti "raccontati", dici che il piccolo nice teneva conto delle sofferenze degli ultimi ( e penultimi e terzultimi ecc..) dato che si erge a moralizzatore (l' impero ultra millenario come struttura, l' impero predisposto a correggere gli eccessi dei balordi ecc..)? Oppure dici che a lui non fregava niente in quanto "distruttore"delle morali "degli schiavi"? E allora perchè preoccuparsene della ingiustizia? (l' impero predisposto a correggere gli eccessi dei balordi ecc..)
Mi auguro che non scapperai come quell' altro, quando argomentero (a breve) il cumulo di scemenze del piccolo nice. Cosi mostri se hai un cervello tuo per esprimere idee. Mostri di avere "coraggio", perche' non c'e' da vergognarsi delle proprie idee e del propro giudizio (in quanto positivo), solo chi ha idee orrende e sbagliate se ne vergogna.
In perfetta antitesi con la lettura che di Nietzsche ne fa Ferrari..... perchè questi filosofi si divertono in lunghi e noiosi monologhi, invece di dibattere in un leale confronto? Per spirito di collegialità (inteso come rispetto tra colleghi) non fanno nemmeno il nome di chi ha idee opposte alle proprie. Con un bel confronto leale, ma anche duro, ne capiremmo di più e ci divertiremmo anche... e renderebbe la filosofia più interessante, fuori dal suo spazio consono di magne aule da biblioteche impolverate
Insomma Nietzsche è questo: th-cam.com/video/XK9v8ZffSuI/w-d-xo.html th-cam.com/video/mp_Gz6FgnXM/w-d-xo.html th-cam.com/video/daE7BpzPiTE/w-d-xo.html E qui viene ben formulato il suo concetto di volontà di potenza: th-cam.com/video/oVoCKLyt2uw/w-d-xo.html
Quindi, le strutture sociali fin ora esistite sono innocenti? Nulla determinano (magari in concausa)? Associare la comune ricerca di sicurezza e' "da pecora"? Eppure come mai ognuno (quando può) cerca di proteggersi dal pericolo? Il pericolo purchessia e' sempre un bene ? E perchè, quale ragione, la sofferenza sarebbe un bene? Se moderata e come a volte inevitabile, mezzo per "farsi più saggi" (non cercata, ma fare tesoro della sua a volte inevitabilità) allo scopo di soffrire meno e' logico, ma "come fine in sè"? quale sarebbe la ragione della sofferenza come scopo ultimo e cercato? Oppure e' banalmente una mera questione egoistica della sofferenza degli altri ma non la mia? In che senso il piccolo nice "va dalla parte opposta" nel contrasto al dolore? Soffrire come fine ultimo? E le "cime" dell' uomo quali sarebbero? quelle del menefreghismo della sofferenza altrui? Sembra che la tesi sia "più sofferenza e dolore" uguale "più progresso", ma e' la tesi delle "cime" che ci guadagnano oppure anche quella dei sofferenti, non si capisce logicamente come mai quelle tesi (dei sofferenti) non contino, a parte che chiamarla "degli schiavi" e chiaro intento retorico. Infatti perchè chiama "gregge" gli altri?
Per il secondo video. A parte la musichetta romantica e suggestiva, una apologia del potere come sopraffazione dell' altro, e non come "responsabilita" verso l' altro. Una delle cause più forti (perchè diffusa con proselitismo) delle sofferenze nel mondo. Il potere come fine e non come mezzo controllato (per il fine della giustizia sociale). Severità e durezza, quando servono come esempio e inevitabili, non sono mai vissute con desiderio di perpetuazione, ma come mezzo per il fine della maturazione umana, insieme, della pace e giustizia, quindi in diminuzione (della severità e durezza). Il positivo della "antica saga scandinava" si riferisce a quanto sopra sulla durezza, l' unico riferimento positivo possibile, altrimenti e' inganno e sfruttamento di menti deboli mai cresciute o fanatizzate. Le fattezze espressive di "fierezza" sono suggestioni, qualsiasi attore può farle, e contemporaneamente comportarsi da farabutto, quello che conta e' il comportamento giusto verso sè e gli altri, non "le facce" da cinema. Nessuno in larga parte e' "fatto" alla nascita, il grosso lo facciamo vivendo, con le scelte e giudizio libero. Nessuno ci "ha fatto" con lo stampino dalla nascita, fermo restando le ovvie e spesso belle differenze singole, se ognuno preso singolarmente. La storiella del giovane e il cuore duro, la favoletta che più un giovane e' aggressivo e più sarà un bene (un concetto che ha fanatizzato milioni di persone mandati a morte contro altri fratelli per il profitto dei pochi). Questi sarebbero "gli aristocratici", cioè "i migliori". Ma non e' che "la pensano cosi"..non pensano proprio. La compassione e disinteressamento non sono "estremi", avrebbe dovuto spiegarlo la mamma al piccolo nice. Sono valori in quanto solo NON ponendo il proprio ego sopra quello degli altri come mentalità di giustizia (la legge del più "forte") si apre la strada e speranza alla pace, giustizia e benessere, un cammino che per scopo ha proprio l' unica legittimazione di ragione possibile per l' "amore" di noi stessi, quello del diritto degli altri alla stessa ricerca di amor proprio, la libertà degli altri, e' la condizione necessaria per legittimare la mia (essendo io "altro" per qualcun' altro). Ammesso e non concesso che i "più forti" esistano in evidenza (il concetto di forte e' molto vago e spesso non definito), sarebbero i potenziali "aiutanti", a dare l' esempio, la mano affettiva (anche con severità e durezza quando serve, vedi sopra) che incita "il debole" a credere in sè, a non credere ciecamente ai criteri di "forte e debole" che gli hanno messo in testa, e cercare la sua di forza, e se positiva, la libertà di svilupparla al meglio del tuo possibile. Non il tiranno padre padrone che decide lui "lo stampo" di cui saresti fatto, secondo "i suoi" criteri, a priori, facendoti credere di essere "debole", e di conseguenza (seguendo questa credenza malata, gregaria e gerarchica) "inferiore".
Per Nietzsche il sigillo del décadent è la fuga dal dolore, poiché indica il grado più basso della Volonta di potenza, ossia: l'istinto di conservazione. Al di sopra dell' *istinto di conservazione* l'uomo superiore pone l' *istinto di creazione* , ed è capace di porre la propria opera e missione al di sopra della volgare autoconservazione. La Volontà di potenza è un principio ontologico che si applica ad ogni piano dell'esistente: dagli atomi alle amebe, dagli uomini agli eventi cosmici: i 'valori' che noi riteniamo 'assoluti' non sono altro che un segno del nostro grado di potenza (Macht) complessiva: la stessa 'materia' non è altro che volontà nella sua essenza interna, è una mera solidificazione della volontà (fisica moderna), non esiste come cosa morta, e in natura l'evoluzione non è basata sulla 'volontà di conservazione' di Darwin, ma sulla Volontà di potenza, che per fine ultimo non cerca di 'conservarsi', ma di superarsi con ogni mezzo. La Volontà di potenza dello schiavo per mezzo della volontà di vendetta lo porterà a concepire il 'reale' in funzione della sua affermazione, ossia a vedere la sua condizione come 'ingiusta', e ciò solo in ragione della sua brama di affermazione sui nobili e dei possenti: se lo schiavo concepisce la morale come distinzione tra 'buono' e cattivo, il signore la concepisce come distinzione tra il 'nobile' e lo 'spregevole': senza pathos moralistico.
Il samurai non ha l'istinto di conservazione, ma ha un possente istinto di creazione, capace di porre la sua creazione al di sopra della sua mera conservazione animale: come il sole che tramonta. L'ultimo uomo cerca solo la mediocrità, la sicurezza, il benessere, la volgarità culturale e in tutto vuole essere modesto, per conservarsi il più possibile: ma la vera missione dell'uomo è di autosuperarsi, non è l'umanità fine a sé stessa. L'uomo è un passaggio, non un fine. L'uomo potente non è sospettoso e sempre sulla difensiva, anzi, è capace di elargire con generosità, come il leone non teme la mosca, l'uomo nobile non teme l'uomo volgare. Dire 'Sì' alla vita, essere dionisiaci, significa amare la vita con tutto il suo dolore, poiché senza dolore non potrebbero esistere la gioia e il piacere, uno implica eternamente l'altro: il cristiano invece vuole uscire-dal-mondo e dalla vita perché ha terrore del dolore, perché è un esaurito, e allora predica il nichilismo passivo, svaluta e imbruttisce la Terra. Il superuomo può annientare come donare, poiché ogni creatore per creare deve prima spazzare via ciò che vi era in precedenza, quindi deve essere duro e freddo come il diamante e ricco e ardente come il sole. Vi è su questa Terra chi vive solo col fine soggettivistico di godere, l'uomo nobile invece vede la vita come un compito al di là di sé stesso, quindi non può essere un umanista per cui la mera umanità intesa come comunità di bestie parlanti sia un valore in sé. In pensiero di Nietzsche è molto complesso e per nulla scontato, e agisce su più livelli.
È una lettura interessante di Nietzsche, ma quando Cacciari critica di sfuggita Löwith non mi trova pienamente d'accordo, soprattutto perché la schematizzazione fra tempo ciclico e tempo lineare, Löwith non la adopera direttamente per interpretare l'eterno ritorno di Nietzsche, ma nella critica alla filosofia della storia in "Significato e fine della storia". In "Nietzsche e l'eterno ritorno", la sua monografia su Nietzsche, Löwith individua nella dottrina dell'eterno ritorno una contradditorietà insanabile fra il suo aspetto antropologico (come imperativo etico dell'uomo) e quello cosmologico (come effettivo ritorno di tutte le cose). Inoltre l'idea che l'eterno ritorno sia effettivamente l'eterno ritorno di tutte le cose (che Cacciari identifica come incomprensione) è anche sostenuta dal primo aforisma, ne "La gaia scienza", in cui Nietzsche formula questa idea, "Il peso più grande", in cui parla del demone che gli sussurra all'orecchio che tutto ritornerà nei minimi dettagli: «Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione - e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L'eterna clessidra dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere!»
Non può essere considerata una 'lettura interessante', in quanto si tratta di una distorsione mistificante negata dal testo nietzscheano, 'esegesi' non vuol dire asserire qualsiasi idiozia riguardo un testo, esistono dei limiti: ma Cacciari come tutti posmoderni si limita a spiluccare e a rendere conforme alla sua piccolezza di uomo gramo del 'Paese della Cultura' la parola di Nietzsche. Sulla temporalità in Nietzsche questo stipendiato dice un sacco di banalità confuse, al riguardo solo un autore è chiarificante: ossia *Giorgio Locchi* nell'opera *'Wagner, Nietzsche e il Mito sovrumanista'* e in *'Il Senso della Storia'* , ove esplica come lo Zarathustra tragga in realtà da Wagner il concetto nuovo di *'tempo sferico'* , diverso dal *linearismo abramitico* e dal *circolarismo pagano* . Senza tale concezione non si comprendono Wagner, Nietzsche e i loro successori, ossia Heidegger, Junger, Spengler ecc. Wotan e Zarathustra assumono lo stesso ruolo, espresso poi da Heidegger nella *'temporalità autentica'* , ossia quello di distruttori dello schema laico o religioso di : Caduta dall'Eden - Valle di Lacrime - Regno dei Cieli. Da Mosè a Hegel e Marx sempre dello stesso schemino si tratta. Sull'indecenza di fare di Nietzsche un bergoglio umanista tra gli altri inoltre posso dire che ciò testimonia solo la natura 'misosofica' di questi tizi: dall'inizio alla fine Nietzsche attacca brutalmente l'umanesimo progressista ed egualitarista, che mira al 'verde pascolo' per tutti e crea l''ultimo uomo'. Come si possa ignorare tale fatto mi risulta incomprensibile, o meglio comprensibile solo in base a bassi istinti.
Polemizzare o commentare opinionisticamente la filosofia con giri di parole auto sublimalistiche non è la verità, la verità sta nella domanda stessa: cosa vuoi sapere? Se non conosci nemmeno la giusta domanda, come fai a pretendere una risposta? Cerca di fare chiarezza dentro di te, innanzitutto, poi poniti la domanda: esiste una casualità? No, la casualità è l'incapacità egoica di assumersi le proprie responsabilità! Non esistono vittime, esistono soltanto vittime di sé stessi, perché esiste soltanto un se'
Massimo Cacciari strepitoso e straordinario come sempre
Secondo Cacciari un autore sopra ogni altro ha frainteso Nietzsche: Nietzsche.
Grazie Professore! Per mia grande fortuna ho avuto l’occasione di studiare la relazione con San Francesco nello Zarathustra; durante il corso di filosofia teoretica sull’Itinerarium Mentis ad Deum di San Bonaventura da Bagnoregio. Grazie ancora per la vostra disposizione!
Formidabile Massimo Cacciari
Grazie mille al prof. Cacciari per questa riflessione su Nietzsche. Meravigliosa
Massimo Cacciari : che uomo straordinario
HA PROBLEMI DI ALCOOL LA PRESENTATRICE ?
Quando parla Massimo Cacciari è come vedere il sole che è nel cielo e che c’è nel cielo
Interessante x riflettere e comprendere i passaggi storici in divenire tra 800 e 900... Grazie
Straordinario
Ma la Vassallo che problemi ha?
Presentatrice imbarazzante..
Che si prepari un pelo di più la prossima volta
Che non conosca Manfredo Tafuri e provi a pronunciarne il nome ripetutamente è davvero imbarazzante.
Michele Costabile bbh
Incredibile...
Vergognosa....non ho parole.
@@claudiopierucci3411 lllllllllllllllllllllpppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppõ e il loro rapporto di coppia di 7iiii
E
Hèès
Sèßaa
Ē
Ssssssssssssssssssssss
W
Www
Grande cranio Cacciari, fa collegamenti fra filosofi quando spiega, toglie tutti i pregiudizi su Nietzsche, come quello di filosofo "irrazionale"...
Grande Cacciari!
Ancora Nietzsche lo devo leggere attentamente quindi su di lui sospendo il giudizio. Per quanto riguarda questa originale interpretazione del Prof. mi ha perso un po' di valore nel momento in cui ha fatto l'esempio dell'insurrezione etica, ricadendo ancora una volta nell'antropocentrismo morale ed egoico. Ovvero al filosofo non deve importare nulla che una lettura del mondo e della vita (e non del nostro io individuale) possa non collimare con ciò che vorremmo noi, con ciò che fa male a noi in quanto soggetti/oggetti, a.e. non voler vedere gli uomini che affogano nel canal di Sicilia. Se il senso dell'esistenza consiste anche in quello il filosofo lo deve dire, per quanto possa essere brutta l'idea. Io credo che le pecche di tanti pensieri filosofici, dominanti in primis in Occidente, derivino proprio da questa incapacità di uscire dal proprio Ego sofferente, dalla propria soggettività limitata e di conseguenza creare utopie, realtà, mondi totalmente astratti consolatori e infondati che piuttosto che far vivere l'uomo in un'amara verità lo hanno costretto tra le sbarre di una dolce bugia. E io sono convinto che Nietzsche abbia provato a liberarci da ciò, a dirci di essere coraggiosi, poiché sorprendentemente è proprio nelle ideologie della menzogna che l'uomo è più triste, infelice e pericoloso per tutto ciò che lo circonda, umano e non-umano.
Ma è solo la mia prospettiva attuale.
30:30 - 31:33 ha fondamentalmente espresso lo stesso progetto di Husserl
Mi sono sempre chiesto:e se la penicillina fosse stata scoperta prima?( Con buona pace del: col se non si fa storia)
Massimo Cacciari che uomo eccezionale
Un problema: perché si dovrebbe considerare l'energia qualcosa di spirituale? La fisica, mi pare, evidenzia la convertibilità di materia ed energia. Al più potremmo derivare che la materia è "energetica" così come l'energia è "materiale". Credo che il pregiudizio cartesiano sia ancora molto vivo. E ciò inficia il discorso generale.
Nietzsche non parla della Potenza oggettuale quando parla di 'Volontà di Potenza', ma della natura ultima e metafisica del dato 'oggetto' e della realtà nel suo insieme (morale, artistica, politica, biologica, fisica ecc.), come egli dice in 'Al di là del Bene e del Male', si riferisce al *'mondo visto dall'interno'* .
Non si può confondere il dato filosofico con quello scientifico-oggettuale: dato che vi può essere connessione, ma il primo domina il secondo.
Indi egli intende la Potenza-Energia in senso metafisico, come Schopenhauer: la stessa nostra morale è solo frutto della nostra Volontà di Potenza, che assume certi valori solo per crescere in potenza: lo schiavo assume i valori cristiani per distruggere lo spirito aristocratico romano ad es., e lo fa inconsciamente.
La Potenza-Energia di Bohr e Planck è SOLO la specificazione fisica della Potenza-Energia filosofico-metafisica, non la esaurisce.
La nostra stessa coscienza è successiva e subordinata alla Volontà di Potenza, sia in senso evolutivo (le amebe che divorano altri esseri per crescere non hanno coscienza, ma hanno Volontà di Potenza) che sincronico (l'inconscio che domina la coscienza dell'io)
La 'Morale degli Schiavi' in Nietzsche è la morale di chi ha poca potenza e quindi valori deboli, falsi e anti-ascendenti (il cristiano o l'umanista ad es.), e mira a imporre tali valori a nature più elevati portatrici della 'Morale dei Signori'.
P.S.: Che poi Cacciari sia un indegno incapace di esporre il Nietzsche autentico è pacifico, come Vattimo et alii, al riguardo ti consiglio di leggere 'Wagner, Nietzsche e il Mito sovrumanista' di Giorgio Locchi, che spiega pure l'eterno ritorno chiaramente.
1 1 non ho capito quasi nulla di quello che hai detto. Non critico l'interpretazione di Cacciari: dico solo che quando parla della "desostanzializzazione" del mondo in favore della energia, mi pare che sia fuori squadra.
Se poi vuoi sentire una spiegazione seria di Nietzsche vediti questo video del filosofo Sjostedt-H, se intendi l'inglese, è molto meglio di Cacciari e simili, e spiega proprio quanto ti dicevo: th-cam.com/video/oVoCKLyt2uw/w-d-xo.html
Dopo averlo ascoltato se vuoi possiamo riprendere il dialogo. Ciao.
Nel mio piccolo penso che lo spirituale appartenga all’incalcolabile, e’ impossibile capire la sua forma, occorre affidarsi ad interpreti di Dio (Il Cristo?).
Come ha interpretato il pensiero di questo x me grande filosofo: nessun altro
questo implica con un vedere Hegeliano che ideologico , che l'assenza dell' ideologico ad favore di uno sperimentalismo logico non è dotato della responsabilità dei fatti, perchè vi esiste completezza dell'esperimento solo quando questo coinvolge solo la vita dello stesso soggetto che ne porta avanti il metodo... da cui perdendo responsabilità, che ideo, il logico per equo non DETERMINISMO si rivilge solo ad se stesso, motivo da cui se ne trae lo stesso essere nichilista...
con eroismo si affronta la visione a scatti, sopportare la signora che introduce però chiedete troppo
la "signora" è una signora filosofa... magari non sarà una grande conferenziera ma è una intellettuale di tutto rispetto
Caro Cacciari,
non l'Eterno Ritorno ma il Ritorno dell'Eterno che è più rivoluzionario e distruttivo.
Antonio sagredo
ma chi ci hanno messo a fare l'introduzione del prof. Cacciari ? Ma per piacere ..s'impappina su Tafuri 3 volte con Tartufi..daii Prof. Cacciari illumina le menti. Nietzsche è uno dei miei filosofi preferiti.
Nietzsche è stato il filosofo campione che ha sconfitto il potere e le tradizioni
ah! ah!
Danilo Fabbroni Ho solamente espresso un mio punto di vista: e non recitato una barzelletta ed un sketch comico
@@francescodamele2954 CONCORDO CON LEI (PURTROPPO): DIRE CHE LO SCORFANO TEUTONICO HA SCONFITTO IL POTERE E LE TRADIZIONI SUPERA DI GRAN LUNGA OGNI BARZELLETTA E SKETCH COMICO; VERAMENTE DA RIDIRE SE NON FOSSE TRAGICOMICO.
Ma dove è questo oltre uomo? Io vedo solo post-umani
A proposito della concezione dell'eterno ritorno il prof. Cacciari crede che essa non si discosti da quella del tempo lineare ed entrambe sarebbero differenti dal senso della durata, dal quale l'eterno ritorno del presente, senza passato e senza futuro, si discosta radicalmente. Ebbene in un passo della sua opera omnia Nietzsche accenna alla durata come cosa da considerare positivamente, anzi il senso della durata sta tutto nell'affermazione dello spirito libero; dove per affermazione si suppone che si possa avere un futuro proprio dal persistere nello spirito, di ingenuità trovate negli spiriti vincolati. Questo, mi pare, si trovi in contraddizione evidente con quanto affermato in questa conferenza dal prof. Cacciari, che in questo caso "pecca" verso la scienza filologica, rimasta coerente col corpus nicciano.
ma se il futuro viene a trovarti ? cosa fare ?
Comunque la fondazione logica dell'eterno ritorno è un'assurdità. Il tempo è dato dal mutare dello spazio. Dato un tempo infinito, avremo infiniti modi di apparire degli enti, che quindi non potranno mai riproporsi con una configurazione passata.
si lo so bene. Ma pensare a uno spazio finito è anch'essa un'assurdità. E' il linguaggio che testimonia lo spazio e le sue possibilità. Il linguaggio, può esprimere un infinito numero di enti. E Il tentativo di negare l'infinitezza del linguaggio non può che fallire all'infinito dispiegandosi esso stesso nell'infinitezza.
Se Nietzsche ipotizzava uno spazio finito, inteso come insieme di enti, ipotizzava un'assurdità, ecco tutto.
Terrible Wrong..no, non e' logicamente corretto, perche dire che il tempo e' finito (insieme compatto ecc..) lo puoi solo credere per fede, non dimostrare, quindi tutti gli assunti successivi sono costruzioni apparenti logiche. La logica sta nella probabilita'. Che non e' mai "certa" per definizione. Pensando la probabilita', si puo ipotizzare la somiglianza del ripetersi di fenomeni (la metafora geometrica e' la spirale, appunto dove il cerchio successivo e' simile ma non uguale,piu piccolo o grande ecc..come il discorso di cacciari sul mazzo di carte. Il ripetersi dell' uguale preciso e' appunto il discorso riferito alla scimmia (non tu, quello di cui parla il video)
Come libro bisognerebbe fare Nietzsche logico philosophicus in 7 paragrafi così come si è fatto il Tractatus logico philosophicus in 7 paragrafi di Wittgenstein
La verità sta nella ricerca
Eccezionale, grazie.
logico -philosophico.
Quanto ce pizzica Cacciari
La natura è indistruttibile
Non concordo con quanto dice Cacciari a proposito della Natura (forse in altra conferenza...) Non so se sia indistruttibile, certo è che, a mio sentire, essa non vuole essere distrutta, forse intendi questo? Non credo che "se ne fotta di noi"
57:25
Parafrasando Nietzsche : per credere nella libertà bisogna aspirare ad errori originari
Questa 'desostanzializzazione' del mondo, quanto di più e di nuovo dice rispetto alla tradizione filosofica orientale? Buddhista in particolare? Si tratta forse di un 'farsi storia' di quella 'verità' nell'epoca nostra. Se qualcuno può risponda.
E' un concetto di origine taoista, non buddista. Infatti i filosofi del Tao avevano già capito 3 o 4 millenni fa quello che la moderna fisica quantistica sta introducendo nel mondo della cosiddetta scienza. Leggi a riguardo "Il Tao della fisica" di Kapra
Giustificare la sorella di Nietzsche ha fatto rovescio di membra sia di questi che di Colli e Montanari, ma perfavore.
E -quanto a sbarazzarsi della materialità dell'essente, quanto a desostanzalizzazione, a "vero" infinito, a tramonto del soggetto etc. -naturalmente Hegel: "Non il finito è reale...." (p. 153); "La vera infinità...è la realtà..." (p.153); "...il finito è ideale..." (p. 159); "...«ideale»...la rappresentazione...Questo idealismo soggettivo...non tien di mira altro che la forma della rappresentazione, secondo la quale un certo contenuto è mio. Questa forma viene affermata nell'idealismo sistematico della soggettività come l'unica vera,...forma esclusiva contro quella della...realtà, vale a dire contro la forma dell'esserci esteriore di quel contenuto. Un tale idealismo è formale....Con un tale idealismo non si perde nulla....Nè nulla si guadagna, appunto perchè non si perde nulla; l'io, la rappresentazione....rimangono riempiti dello stesso contenuto della finità." (pp. 160-1). Etc., etc. (Hegel, Scienza della logica, Laterza 2011)
Inoltre in Hegel la causalità è assunta in modo ingenuo e grossolano, ancora in aderenza all'abramitismo, e vista come necessaria in senso forte.
Cacciari non è il suo io che parla?
Nietzsche immenso
Dal manuale di decimohangar
_generare Dio_
Ridurre in cattivo stato solo l'eccitazione del momento.
Visto Giovedì 05.01.2023
Nietzsche, platonico, no , Platone, morale, si ,
Ma chi quella che introduce il Grande. Non sa neanche pronunciare correttamente le parole. Poi scopriamo, rarrissime in fabula, che fa "un'altra filosofia". Ma stiamo scherzando
Questo oltreuomo che dona non mi convince troppo, comunque bell'intervento
L' aspirazione alla certezza è vana. L'unica certezza è il dubbio
Eh sì, Alessio, e se vogliamo ragionarci sopra (come direbbe il re del veneto De Luca, anche l'aspirazione è vana, non quella dei fumatori, però... :-) Il dubbio è un lusso, per molti è solo una parola negativa, debole...Dubito della certezza in teoria, ma propendo a favore del concetto: la certezza, se conquistata con un lavoro umile attorno al proprio essere nel mondo, può essere una meta raggiungibile, può dare grande serenità, appunto nella consapevolezza, ma CERTA/mente esser certi della certezza è vano, sciocco, riduttivo.
E quella tizia sarebbe una "filosofa"? forse una filosofessa.
La fede smuove le montagne
L'oltre-uomo è Cristo
L'essere è divenire
un Nietzche visto all' insegna del rapporto tra energia e relazione, per quanto riguarda il problema di uscire dalla prospettiva della durata mi sembra che il riferimento a Severino sia obbligatorio, mi viene in mente anche che Massimo disse in una conferenza dialogando con Bruno Forte che secondo lui anche i nostri santi sono oltreuomini perché facendo scelte controintuitive per un essere umano ( abbracciare i lebbrosi, sacrificarsi per gli altri, donarsi agli altri, perdonare i nemici, ecc ecc ) hanno superato l' uomo in sé stessi e sono diventati ex uomini, allora sarebbe bello anche valorizzare il Nietzsche energetista ed eternista, ricercando un nuovo inizio per la filosofia nel dialogo con la fisica contemporanea, ma anche continuare a parlare con il mondo della nostra tradizione giudaico-cristiana-cattolica, con la teologia, con i nostri santi insomma con gli oltreuomini della nostra tradizione italiana . Basta con l' esterofilia, basta anche con l' ossessione per l' ubermensch nietzschiano da ricercare chissadove quando invece nelle nostre chiese ci sono storie di persone che hanno veramente fatto cose oltreumane . Ad ogni modo Cacciari è sempre più un maestro assoluto . Francesco Gelmini .
riflessione interessante.
Idiozie vergognose, Cacciari è un erista mediatico da talk show, adesso Nietzsche sarebbe il simbolo della *Morale degli Schiavi* (Genealogia della Morale) su cui sputò sopra per tutta la vita, e che dedicò la sua vita ad annientare, invocando altri annientatori, che facezia.
Ora Nietzsche è divenuto un cristiano-umanista-democratico-progressista nella mistificazione dei salariati del potere, che spasso. Tutto vien ricondotto a forza al loro orizzonte angusto!
Fortunatamente il *'Nietzsche. Il ribelle aristocratico'* di Losurdo e *'Wagner, Nietzsche e il mito sovrumanista'* di Giorgio Locchi hanno minato una volta per sempre la distorsione della sua violentissima filosofia (= a colpi di martello) in senso decadente-abramitico, e hanno esplicato la sua posizione.
Cacciari assume solo parte della sua ontologia, distorcendola profondamente, e mettendola follemente in contraddizione col Nietzsche fondatore di nuovi valori anti-umanistici, che nasconde sotto il tappeto.
Locchi spiega chiaramente come assumere il Nietzsche filosofo--distruttore senza assumere al contempo il mitopoieta della nuova civiltà anti-umanista e del superuomo sia mistificazione. La struttura dello Zaratustra è la medesima dell'Anello del Nibelungo: Zaratustra è il Wotan wagneriano, ed entrambi assumono la nuova visione del tempo da loro scoperta.
L'eterno ritorno di Nietzsche è la *Temporalità Autentica* di Heidegger, strutturalmente *anti-abramitica* , poiché distrugge logicamente l'idea abramitica del tempo come progresso determinato verso un eden fuori-dalla-storia (da Gesù a Marx e Hegel è la stessa concezione).
Wagner e Nietzsche, come spiega *Locchi* prima e meglio di Severino, scoprono il Tempo Sferico, assunto poi da Heidegger, Junger, Spengler, Evola e il resto della Rivoluzione Conservatrice.
Ad ogni modo farsi spiegare Nietzsche da gente da talk show è veramente squallido.
P.S.: La nostra tradizione autoctona ad essere obbiettivi è quella romano-italica e greco-classica, cui si aggiunsero tratti cavallereschi d'origine nordica indeuropea nel costume, non origina nel deserto. Quell'influsso è quindi estero in origine.
Ecco cosa pensava Nietzsche delle madri Terese di Calcutta dell'epoca (viste dagli 'ultimi uomini' come ideali), le riteneva responsabili del crimine della distruzione dell'Imperium Romanum: th-cam.com/video/daE7BpzPiTE/w-d-xo.html
L'apice estremo della decadenza insomma, cui Nietzsche contrappone *Giulio Cesare, Cesare Borgia e Napoleone* .
In merito all''energia' (che non vuol dire niente inserita a caso così), il filosofo Sjostedt qui mostra quattro piani fondamentali della Volontà di Potenza: *Ontologico - Organico - Psicologico - Sociale (Politico)* th-cam.com/video/oVoCKLyt2uw/w-d-xo.html
Cacciari non parla del piano organico né ovviamente del piano politico, poiché anche i sassi sanno che Nietzsche non fu mai democratico né liberale.
Suggestivo il trafiletto del piccolo Nice con la musica emotiva di sottofondo. ma dimmi un pò, uno uno, quella che Nice chiamava "morale degli schiavi", contiene dei valori giusti e positivi secondo tè (alcuni, tanti, nessuno?) quindi in parte oggettivamente esperibili da ognuno in potenza, per la costruzione in divenire di un senso comune, oppure niente, in quanto "degli schiavi" ? Secondo tè e' giusto questo aggettivo? (degli schiavi?)
Cosa ne pensi, un esempio su tanti, della "corruzione delle anime" dei cristiani (per mezzo dei concetti di colpa ecc..), non e' anch'esso un "concetto di colpa"? E come mai il distruttore della morale, e dei valori, questo piccolo nice nel farlo diventa "moralista"? E' una contraddizione, che ne pensi?
E nella apologia dell' impero romano, abbagliato dai fasti "raccontati", dici che il piccolo nice teneva conto delle sofferenze degli ultimi ( e penultimi e terzultimi ecc..) dato che si erge a moralizzatore (l' impero ultra millenario come struttura, l' impero predisposto a correggere gli eccessi dei balordi ecc..)? Oppure dici che a lui non fregava niente in quanto "distruttore"delle morali "degli schiavi"? E allora perchè preoccuparsene della ingiustizia? (l' impero predisposto a correggere gli eccessi dei balordi ecc..)
Mi auguro che non scapperai come quell' altro, quando argomentero (a breve) il cumulo di scemenze del piccolo nice. Cosi mostri se hai un cervello tuo per esprimere idee. Mostri di avere "coraggio", perche' non c'e' da vergognarsi delle proprie idee e del propro giudizio (in quanto positivo), solo chi ha idee orrende e sbagliate se ne vergogna.
La cosa può essere solo pensata
Spiegarglielo agli scienziati
No il gatto è vivo finché non muore
Tutto è relativo anche la relatività
46:49 --> l'opera della "maledetta" sorella di Nietzsche.
1:12:32 --> la grande fisica contemporanea come la vera filosofia contemporanea.
L'osservatore influenza il fenomeno osservato
Concordo assai. Frase sintetica, mi piace.
Vedo solo il buio
Pragmatismo senza determinazione
In perfetta antitesi con la lettura che di Nietzsche ne fa Ferrari..... perchè questi filosofi si divertono in lunghi e noiosi monologhi, invece di dibattere in un leale confronto? Per spirito di collegialità (inteso come rispetto tra colleghi) non fanno nemmeno il nome di chi ha idee opposte alle proprie. Con un bel confronto leale, ma anche duro, ne capiremmo di più e ci divertiremmo anche... e renderebbe la filosofia più interessante, fuori dal suo spazio consono di magne aule da biblioteche impolverate
Insomma Nietzsche è questo:
th-cam.com/video/XK9v8ZffSuI/w-d-xo.html
th-cam.com/video/mp_Gz6FgnXM/w-d-xo.html
th-cam.com/video/daE7BpzPiTE/w-d-xo.html
E qui viene ben formulato il suo concetto di volontà di potenza: th-cam.com/video/oVoCKLyt2uw/w-d-xo.html
Quindi, le strutture sociali fin ora esistite sono innocenti? Nulla determinano (magari in concausa)?
Associare la comune ricerca di sicurezza e' "da pecora"? Eppure come mai ognuno (quando può) cerca di proteggersi dal pericolo? Il pericolo purchessia e' sempre un bene ?
E perchè, quale ragione, la sofferenza sarebbe un bene?
Se moderata e come a volte inevitabile, mezzo per "farsi più saggi" (non cercata, ma fare tesoro della sua a volte inevitabilità) allo scopo di soffrire meno e' logico, ma "come fine in sè"? quale sarebbe la ragione della sofferenza come scopo ultimo e cercato? Oppure e' banalmente una mera questione egoistica della sofferenza degli altri ma non la mia?
In che senso il piccolo nice "va dalla parte opposta" nel contrasto al dolore? Soffrire come fine ultimo?
E le "cime" dell' uomo quali sarebbero? quelle del menefreghismo della sofferenza altrui? Sembra che la tesi sia "più sofferenza e dolore" uguale "più progresso", ma e' la tesi delle "cime" che ci guadagnano oppure anche quella dei sofferenti, non si capisce logicamente come mai quelle tesi (dei sofferenti) non contino, a parte che chiamarla "degli schiavi" e chiaro intento retorico.
Infatti perchè chiama "gregge" gli altri?
Per il secondo video.
A parte la musichetta romantica e suggestiva, una apologia del potere come sopraffazione dell' altro, e non come "responsabilita" verso l' altro. Una delle cause più forti (perchè diffusa con proselitismo) delle sofferenze nel mondo. Il potere come fine e non come mezzo controllato (per il fine della giustizia sociale).
Severità e durezza, quando servono come esempio e inevitabili, non sono mai vissute con desiderio di perpetuazione, ma come mezzo per il fine della maturazione umana, insieme, della pace e giustizia, quindi in diminuzione (della severità e durezza).
Il positivo della "antica saga scandinava" si riferisce a quanto sopra sulla durezza, l' unico riferimento positivo possibile, altrimenti e' inganno e sfruttamento di menti deboli mai cresciute o fanatizzate.
Le fattezze espressive di "fierezza" sono suggestioni, qualsiasi attore può farle, e contemporaneamente comportarsi da farabutto, quello che conta e' il comportamento giusto verso sè e gli altri, non "le facce" da cinema.
Nessuno in larga parte e' "fatto" alla nascita, il grosso lo facciamo vivendo, con le scelte e giudizio libero. Nessuno ci "ha fatto" con lo stampino dalla nascita, fermo restando le ovvie e spesso belle differenze singole, se ognuno preso singolarmente.
La storiella del giovane e il cuore duro, la favoletta che più un giovane e' aggressivo e più sarà un bene (un concetto che ha fanatizzato milioni di persone mandati a morte contro altri fratelli per il profitto dei pochi).
Questi sarebbero "gli aristocratici", cioè "i migliori". Ma non e' che "la pensano cosi"..non pensano proprio.
La compassione e disinteressamento non sono "estremi", avrebbe dovuto spiegarlo la mamma al piccolo nice. Sono valori in quanto solo NON ponendo il proprio ego sopra quello degli altri come mentalità di giustizia (la legge del più "forte") si apre la strada e speranza alla pace, giustizia e benessere, un cammino che per scopo ha proprio l' unica legittimazione di ragione possibile per l' "amore" di noi stessi, quello del diritto degli altri alla stessa ricerca di amor proprio, la libertà degli altri, e' la condizione necessaria per legittimare la mia (essendo io "altro" per qualcun' altro).
Ammesso e non concesso che i "più forti" esistano in evidenza (il concetto di forte e' molto vago e spesso non definito), sarebbero i potenziali "aiutanti", a dare l' esempio, la mano affettiva (anche con severità e durezza quando serve, vedi sopra) che incita "il debole" a credere in sè, a non credere ciecamente ai criteri di "forte e debole" che gli hanno messo in testa, e cercare la sua di forza, e se positiva, la libertà di svilupparla al meglio del tuo possibile. Non il tiranno padre padrone che decide lui "lo stampo" di cui saresti fatto, secondo "i suoi" criteri, a priori, facendoti credere di essere "debole", e di conseguenza (seguendo questa credenza malata, gregaria e gerarchica) "inferiore".
Per Nietzsche il sigillo del décadent è la fuga dal dolore, poiché indica il grado più basso della Volonta di potenza, ossia: l'istinto di conservazione. Al di sopra dell' *istinto di conservazione* l'uomo superiore pone l' *istinto di creazione* , ed è capace di porre la propria opera e missione al di sopra della volgare autoconservazione.
La Volontà di potenza è un principio ontologico che si applica ad ogni piano dell'esistente: dagli atomi alle amebe, dagli uomini agli eventi cosmici: i 'valori' che noi riteniamo 'assoluti' non sono altro che un segno del nostro grado di potenza (Macht) complessiva:
la stessa 'materia' non è altro che volontà nella sua essenza interna, è una mera solidificazione della volontà (fisica moderna), non esiste come cosa morta, e in natura l'evoluzione non è basata sulla 'volontà di conservazione' di Darwin, ma sulla Volontà di potenza, che per fine ultimo non cerca di 'conservarsi', ma di superarsi con ogni mezzo.
La Volontà di potenza dello schiavo per mezzo della volontà di vendetta lo porterà a concepire il 'reale' in funzione della sua affermazione, ossia a vedere la sua condizione come 'ingiusta', e ciò solo in ragione della sua brama di affermazione sui nobili e dei possenti: se lo schiavo concepisce la morale come distinzione tra 'buono' e cattivo, il signore la concepisce come distinzione tra il 'nobile' e lo 'spregevole': senza pathos moralistico.
Il samurai non ha l'istinto di conservazione, ma ha un possente istinto di creazione, capace di porre la sua creazione al di sopra della sua mera conservazione animale: come il sole che tramonta.
L'ultimo uomo cerca solo la mediocrità, la sicurezza, il benessere, la volgarità culturale e in tutto vuole essere modesto, per conservarsi il più possibile: ma la vera missione dell'uomo è di autosuperarsi, non è l'umanità fine a sé stessa. L'uomo è un passaggio, non un fine.
L'uomo potente non è sospettoso e sempre sulla difensiva, anzi, è capace di elargire con generosità, come il leone non teme la mosca, l'uomo nobile non teme l'uomo volgare.
Dire 'Sì' alla vita, essere dionisiaci, significa amare la vita con tutto il suo dolore, poiché senza dolore non potrebbero esistere la gioia e il piacere, uno implica eternamente l'altro: il cristiano invece vuole uscire-dal-mondo e dalla vita perché ha terrore del dolore, perché è un esaurito, e allora predica il nichilismo passivo, svaluta e imbruttisce la Terra.
Il superuomo può annientare come donare, poiché ogni creatore per creare deve prima spazzare via ciò che vi era in precedenza, quindi deve essere duro e freddo come il diamante e ricco e ardente come il sole.
Vi è su questa Terra chi vive solo col fine soggettivistico di godere, l'uomo nobile invece vede la vita come un compito al di là di sé stesso, quindi non può essere un umanista per cui la mera umanità intesa come comunità di bestie parlanti sia un valore in sé.
In pensiero di Nietzsche è molto complesso e per nulla scontato, e agisce su più livelli.
Aqua saponata.
È una lettura interessante di Nietzsche, ma quando Cacciari critica di sfuggita Löwith non mi trova pienamente d'accordo, soprattutto perché la schematizzazione fra tempo ciclico e tempo lineare, Löwith non la adopera direttamente per interpretare l'eterno ritorno di Nietzsche, ma nella critica alla filosofia della storia in "Significato e fine della storia". In "Nietzsche e l'eterno ritorno", la sua monografia su Nietzsche, Löwith individua nella dottrina dell'eterno ritorno una contradditorietà insanabile fra il suo aspetto antropologico (come imperativo etico dell'uomo) e quello cosmologico (come effettivo ritorno di tutte le cose). Inoltre l'idea che l'eterno ritorno sia effettivamente l'eterno ritorno di tutte le cose (che Cacciari identifica come incomprensione) è anche sostenuta dal primo aforisma, ne "La gaia scienza", in cui Nietzsche formula questa idea, "Il peso più grande", in cui parla del demone che gli sussurra all'orecchio che tutto ritornerà nei minimi dettagli: «Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione - e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L'eterna clessidra dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere!»
Non può essere considerata una 'lettura interessante', in quanto si tratta di una distorsione mistificante negata dal testo nietzscheano, 'esegesi' non vuol dire asserire qualsiasi idiozia riguardo un testo, esistono dei limiti: ma Cacciari come tutti posmoderni si limita a spiluccare e a rendere conforme alla sua piccolezza di uomo gramo del 'Paese della Cultura' la parola di Nietzsche.
Sulla temporalità in Nietzsche questo stipendiato dice un sacco di banalità confuse, al riguardo solo un autore è chiarificante: ossia *Giorgio Locchi* nell'opera *'Wagner, Nietzsche e il Mito sovrumanista'* e in *'Il Senso della Storia'* , ove esplica come lo Zarathustra tragga in realtà da Wagner il concetto nuovo di *'tempo sferico'* , diverso dal *linearismo abramitico* e dal *circolarismo pagano* . Senza tale concezione non si comprendono Wagner, Nietzsche e i loro successori, ossia Heidegger, Junger, Spengler ecc.
Wotan e Zarathustra assumono lo stesso ruolo, espresso poi da Heidegger nella *'temporalità autentica'* , ossia quello di distruttori dello schema laico o religioso di : Caduta dall'Eden - Valle di Lacrime - Regno dei Cieli. Da Mosè a Hegel e Marx sempre dello stesso schemino si tratta.
Sull'indecenza di fare di Nietzsche un bergoglio umanista tra gli altri inoltre posso dire che ciò testimonia solo la natura 'misosofica' di questi tizi: dall'inizio alla fine Nietzsche attacca brutalmente l'umanesimo progressista ed egualitarista, che mira al 'verde pascolo' per tutti e crea l''ultimo uomo'. Come si possa ignorare tale fatto mi risulta incomprensibile, o meglio comprensibile solo in base a bassi istinti.
1 1 trovo molto coraggioso affiancare il nome di Wagner a quelli che hai citato tu
Prendete una qualsiasi cosa e osservatela al microscopio vedrete il nulla
Non c'è causa e non c'è effetto c'è solo il nulla
Sembra un omelia ripete ogni concetto più volte è sicuramente sopravvalutato
Forse forzando la mano si può dire che i grandi fisici oggi sono i veri filosofi
Banale.
fondamenti nn logici della logica...hahaha....
Quante domande ignoranti...
Fondamenti nn logici della logica....il massimo hahaha
Polemizzare o commentare opinionisticamente la filosofia con giri di parole auto sublimalistiche non è la verità, la verità sta nella domanda stessa: cosa vuoi sapere? Se non conosci nemmeno la giusta domanda, come fai a pretendere una risposta? Cerca di fare chiarezza dentro di te, innanzitutto, poi poniti la domanda: esiste una casualità? No, la casualità è l'incapacità egoica di assumersi le proprie responsabilità! Non esistono vittime, esistono soltanto vittime di sé stessi, perché esiste soltanto un se'