Giacomo Leopardi, "A se stesso", 1833 ("Canti" XXVIII) : "l'infinita vanità del tutto"

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  • เผยแพร่เมื่อ 28 ต.ค. 2024

ความคิดเห็น • 9

  • @alfonsoaliberti9783
    @alfonsoaliberti9783 ปีที่แล้ว +2

    L’ascolto che ti prende il cuore e porta alla memoria il profondo patire degli antichi miei diciott’anni. Due lunghi anni soffrii per l’amore che mi aveva abbandonato. Mi fu sollievo lo studio della Medicina, che mi schiuse la via della gioiosa vita familiare. Grazie professore.

    • @lucaaquadro
      @lucaaquadro  ปีที่แล้ว

      @Alfonso Aliberti Grazie mille a lei per il commento!

  • @emanuelecarioti
    @emanuelecarioti ปีที่แล้ว +2

    👍👏👋

    • @lucaaquadro
      @lucaaquadro  ปีที่แล้ว +1

      @Emanuele Carioti Grazie mille! ;)

    • @emanuelecarioti
      @emanuelecarioti ปีที่แล้ว +2

      @@lucaaquadro bravo Luca 👍👏

  • @armandoseccamani7982
    @armandoseccamani7982 7 หลายเดือนก่อน +1

    Va bene Catullo.E il chiaro rimando al Qohelet nell'ultimo verso non ti dice nulla?

    • @lucaaquadro
      @lucaaquadro  7 หลายเดือนก่อน

      Vanitas vanitatum! 😉

    • @armandoseccamani7982
      @armandoseccamani7982 7 หลายเดือนก่อน

      ​@@lucaaquadroSolo questo?

    • @lucaaquadro
      @lucaaquadro  7 หลายเดือนก่อน

      @armandoseccamani7982 Prego, integra pure tu se vuoi!