Uscita dal cinema un paio d'ore fa ed eccomi qui, a sentirmi raccontare quello che ho provato. La colonna sonora di Iglesias quasi perfetta, fotografia fantastica, luci e ombre gestite magnificamente a dare risalto anche a particolari apparentemente di poco conto che però appagano occhi e cuore. La recitazione all'inizio l'ho trovata troppo evidente, ho pensato mi disturbasse qualcosa nel doppiaggio, invece penso fosse voluto perché nel ritrovare il loro rapporto di amicizia le cose cambiano. La tematica estremamente forte e sempre attuale l'ho trovata trattata in maniera pura, seppure con i difetti di contorno da te citati (vedi il poliziotto); non credo purtroppo smuoveranno i più, ma confidiamo nel tempo. Ricontestualizzando la carriera lavorativa e poco altro, la storia di Martha e la figlia è la mia storia personale, stesse età e stesse disfunzionalità relazionali, con la differenza che nonostante tutto, negli ultimi tempi di vita di mia madre, ho scelto di prendermi in qualche modo cura fino alla fine. Lo racconto perché temevo di ritrovarmi in lacrime al cinema e invece mi sono sentita parte di qualcosa di molto toccante, di un racconto che come hai ben detto alla fine, non stravolge emotivamente perché molto intessuto in una sorta di normalità, di "qualcosa che può capitare". Mi ha catturato la bellezza della pellicola, di certe scene memorabili, di certi colori e di certi movimenti. La forza di entrambe, ognuna per la loro storia di vita, le scelte, la condivisione, l'amore che le univa nel rispetto delle scelte altrui. Anche la parola "amore" che in un paio di occasioni Martha usa per rivolgersi a Ingrid, quanto calore regala. L'immagine perfetta di lei in tailleur giallo, sulla sdraio verde "in quella posa che ricorda Hopper" e in cui poi svanisce per finire nel tutto che ci circonda, fantastico. Se solo non fosse così umiliante voler scegliere il modo in cui vivere la propria fine... Chiedo scusa per il minestrone di opinioni a caldo e grazie sempre per i preziosi video.
@aealessandra grazie per questo messaggio. Ti confesso che un film doppiato non lo considero nemmeno. Avevo visto doppiato Anatomia di una caduta e avevo rinunciato a parlarne perché mi ero reso conto che non avevo visto il film. Questo non significa niente rispetto al lavoro egregio che i doppiatori possono anche fare, significa solo che l'acting è una cosa stratificata e complessa che non si può tranciare e giuntare con elementi di altre persone. Poi magari ti darebbe fastidio lo stesso la prima parte del film, ma chi può dirlo. Non so come sia stato doppiato, sono certo che avranno fatto un ottimo lavoro ma è proprio la cosa in sé che per me non funziona. Il tuo riconoscerti nella storia come ho detto è valso anche per me. Un riconoscermi non sentendomi tirato dentro per il collo ma anzi profondamente rispettato. Se la nostra società fosse diversa i film potrebbero essere usati nel senso più antico delle storie: per essere messi in mezzo alla comunità e dare alla stessa modo di parlare di sé e delle proprie difficoltà. Magari accadrà.
@@IlCinemaDentroDiTe Avessi una conoscenza dell'inglese degna di questo nome, mi spiace dirlo, ma i film tradotti non li guarderei. Purtroppo mi devo 'accontentare'. Per il resto che dire, la società la facciamo noi tutti, spero sempre che le vedute si ampino sempre di più, come il rispetto, la libertà e si riducano rispettivamente egoismo, ottusità e maleducazione. La speranza è sempre accesa. Grazie
@aealessandra nemmeno io so l'inglese tanto bene, ma ho imparato a leggere i sottotitoli. So che all'inizio è un po' uno sforzo, ma poi non torni indietro più.
Giovanni, splendida la tua recensione, come sempre è un piacere ascoltarti. Sono andata ieri sera a vedere La stanza accanto. Mi è piaciuto moltissimo, continuano a tornarmi delle immagini del film, i colori mi hanno molto colpito, e il fatto che non ci siano scene strazianti (erano prevedibili visto l'argomento) lo rende un piccolo capolavoro. Riconciliarsi con la vita, questo il dono per chi ha il privilegio e la benedizione di accompagnare i propri cari sino al momento del distacco. Grande Almodovar con il suo messaggio: stai con rispetto, non girarti dall'altra parte. Arriva tutta la sua profondità con delicatezza. Avere la libertà di scegliere come 'andarsene', con dignità, con sincerità, con lucidità, con accanto un altro cuore che ti ascolta. In fondo è Martha che protegge Ingrid e l'aiuta ad affrontare questo passaggio che rende la vita piena di senso.
Grazie per questa nuova splendida recensione. Riguardo alle figure maschili, rispondono semplicemente all' ottica imposta dall' alto in questi anni e questo regista è stato alle regole ideologiche del vertice: maschi tendenzialmente più poveri dentro e femmine interiormente ricche, nominare il cambiamento climatico e la crisi del pianeta, mettere nel film almeno un caso o due di omosessualità, unione tra persone di culture diverse, ampliamento dell'uso dell'eutanasia.
@passeggiatacolorata2916 grazie per questo commento. Temo che nelle tue parole ci sia molto di vero. Il punto è che le storie dovrebbero raccontare gli esseri umani, saperli vedere da fuori e saperlo abitare da dentro. Ci sarà sempre chi saprà farlo, non disperiamo.
Almodovar è un bravissimo regista, peccato questo atteggiamento...si può narrare qualcosa nel rispetto di ciascuno , di tutti gli esseri viventi, del mondo e dell'universo intero senza dover fare la parte del piegato a qualcuno
@@IlCinemaDentroDiTe per il resto l'ho apprezzato molto anch'io, l'ho trovato profondo delicato e poetico, Almodovar è riuscito a trattare e trasmettere un tema difficile con una grazia unica
Grazie per la splendida e stimolante recensione ... Ho visto il film poche ore fa e l'ho trovato essenziale,autentico e intenso nei contenuti e nella recitazione di due grandissime donne attrici. Volutamente calibrato sui toni della serietà dei temi affrontati per permetterne una miglior recezione senza che lo spettatore venga "sconvolto" da facili emozioni, Il film ha tuttavia risuonato profondamente dentro di me . Assolutamente da non perdere.!
Bellissimo film. La colonna sonora splendida e perfetta. Accompagna questo film come i colori scelti con attenzione e cura. Grazie delle tue belle considerazioni.
@IlCinemaDentroDiTe in realtà ci sono sempre. Non scrivo sempre ma ho le notifiche attivate e ogni volta che pubblichi qualcosa ti guardo e ti ascolto. Un abbraccio
magnifico Almodovar è meravigliosa la tua recensione Giovanni! Non era facile toccare con così acuta delicatezza un argomento tanto reale ma spaventoso e così incarnato nell intimo più profondo in ognuno di noi. La fine della vita condivisa sembra più lieve e diventa quasi leggerezza la scelta di morire vincendo sulla morte. Ho vissuto da vicino là morte di persone accanto…
@GiulianaSimonato-t6k grazie di cuore. Chi ci è passato può verificare dentro di sé la forza e l'attendibilità di questo film. Sono contento che anche per te sia stato un buon viaggio.
Grazie, soprattutto per l’ultima riflessione perché mi tocca personalmente, anche io , pur avendo vissuto intimamente una situazione analoga, ho visto il film fino alla fine con estrema serenità e pace, rapita dalla bellezza delle scene, dei dialoghi, la fotografia, davvero molto intenso e profondo
@DaisyGiallo grazie. Mi spiace che anche tu sia dovuta passare da quella strada. Quando la attraversiamo niente è più come prima. Amo il cinema anche per questa sua capacità di essere in tutti i posti della vita.
Buonasera Giovanni, visto a Venezia e non posso, anche da parte mia per aver vissuto di persona una esperienza simile, che condividre l' analisi da lei fatta. Non ci sono effetti speciali difronte la morte. Grazie.
Magnifico film anche dal punto di vista estetico e della fotografia che mi sembrava un susseguirsi di quadri di Hopper.Convincente e mai enfatizzato. Marco Cappato ha organizzato la visione del film a Milano,eravamo numerosi. La sua spiegazione esauriente e puntuale mi ha affascinata. Grazie❤
Un film potente nella sua vivida nitidezza espressiva, complesso nei rimandi, nelle sovrapposizioni delle immagini evocate o riflesse sulle superfici vitree di una casa dove la vita si muove con l’incantevole fragilità dei fiocchi di neve; una narrazione ricca di spunti colti e profondi sul senso della vita e della morte nella società sgomenta e smarrita di oggi Il film di Almodovar indaga emozioni più sotterranee e raffinate della commozione e il dolore davanti allo smacco della malattia e della morte; evoca una nostalgia per la giovinezza che si è placata nel tempo, si affaccia a un’era inedita con nuove angosce e questioni difficili da risolvere, si accosta con tatto alla fragilità umana e all’abisso davanti al quale ci siamo ritrovati per nostra incauta scelleratezza. la casa nel bosco è una presenza silenziosa e vitrea ma potente, gli elementi colorati e vitali fanno da sfondo alla danza fragile dei corpi delle due donne che riaccendono la loro amicizia; e intanto i fiocchi cadono sui vivi e sui morti come ci narra Joyce. Un tessuto emotivo, struggente, profondo poetico che non ricorre agli stereotipi emotivi di fronte alla malattia e alla morte. è quell’emozione che si prova guardando la neve cadere, fragile, gelata, che seppellisce tutto sotto una coltre silenziosa ed eterna come può essere quella dello spazio infinito, eppure che danza incantevole!
Grazie. Condivido tutto quello che dici, film preciso per recitazione, tempi, messa in scena, sonoro, scenografia, fotografia, tutto coerente. Situazione "da ricchi" improbabile forse tanto quanto "Giurato numero 2", ma filosoficamente e umanamente molto calzante. Temi che riguardano tutti in essenza o per definizione. Giustizia e poliziotto sì, un po' semplificati, così come il dramma del padre reduce, ma non si può approfondire tutto. Anche bello il dialogo del pur "limitato dalla scrittura"(?) personaggio di John Turturro con Ingrid: lui pessimista, rassegnato, deluso, lei che affrontando una sua paura lo invita ad apprezzare il percorso e i momenti.
@baubraccobaldo grazie per il tuo messaggio. Come dicevo proprio l'inarrivabilità dei personaggi a volte li rende simboli di tutta l' umanità. Come i re nelle tragedie greche.
Bella recensione. MI Ho ancora in mente la splendida recensione sul film di MALICK che quasi nessuno ha apprezzato: LA VITA NASCOSTA. vorrei avere la sua capacità di saper parlare e argomentare per difendere quel film.E per quanto riguarda il film di ALMODOVAR, mi è piaciuta la riflessione che fa riguardo al personaggio maschile.. Non ci avevo pensato in questi termini Mi è piaciuta la sua r
Grazie Giovanni, sei riuscito a far un'analisi del film con la stessa delicatezza con cui Almodovar ha affrontato un tema così profondo. Condivido in pieno la tua recensione e sono d'accordo con l'appunto sull'appiattimento dei personaggi maschili, si salva solo un po' l'amico (Turturro). Mi ha solo leggermente disturbato la scelta della neve nel finale che fa scivolare in melenso quello che per tutto il film invece è perfettamente misurato. Mi ha particolarmente toccato quello che dici dell'essere "risolti" in vita da altri rispetto alla nostra consapevolezza. Davvero un capolavoro, forse il miglior Almodovar. Grazie infinite Giovanni per la tua sensibilità e generosità
@SimonaFreguglia grazie mille. Credo che la neve fosse qui una citazione letteraria. Ciò non toglie che possa sapere di melenso. Che bel film comunque...
Sono stata a vedere il film stasera . Stranamente mi son sentita spettatrice fino a metà e non,come spesso mi accade ,identificata nelle situazioni narrate .. Ci sono state poi due scene che ho vissuto dimenticandomi dove fossi ..senza più osservazione esterna ..ma con il cuore dentro quello di Ingrid ..nelle parole con cui controbatte a Damien la sua mancanza di speranza sul futuro …e ,poco prima ,durante L ultima notte di Marta ,tutto ciò che accade tra lei e Ingrid ..le loro risate ..La tenerezza e vicinanza vera e piena di affetto che riescono a creare come una bolla intorno a loro … Si sono accese le luci . E non volevo alzarmi ..mi sentivo un onda di ricordi legata agli addii che ognuno di noi affronta … ‘Restituire la mamma alla figlia ..e la figlia alla sua mamma ‘…veramente bellissime le parole che hai scelto per rappresentare il cerchio che si chiude ..e ,una volta tanto ,porta pace …
Grazie. Mi hai fatto capire alcune cose che mi erano sfuggite. Almodóvar per una spagnola a volte piace molto, a volte per nulla. Potresti parlare anche del bellissimo film di Cilian Murphy?
@josefinapanos343 grazie del tuo passaggio di qui. Mi piacerebbe molto capire qualcosa del rapporto tra Almodovar e gli spagnoli. Il film di Murphy purtroppo non l'ho visto, perché in questo periodo sto girando con la scuola di cinema e siamo in pieno shooting. Ma lo recupererò nelle vacanze credo.
@@IlCinemaDentroDiTe Almodóvar ebbe come ti ben sai il suo momento d’oro negli anni della transizione e fece dei film molto spinti per quel tempo. Ma erano freschi, pazzi, sempre con tutti i caratteri sociali come lo si contraddistingue, poi feci film più d’autore diciamo così, altrettanto bello, ma poi non saprei dirti da quale ma erano troppo costruiti, pensa a quanto hai dovuto commentare la stanza accanto. La stanza accanto con i suoi pro e i suoi contro (sono pienamente d’accordo sul commento dei personaggi maschili ) non sembra più SOLO un film di Almodóvar. Ti rendi conto che questo argomento non avrebbe funzionato così bene senza le due protagoniste. La Spagna socialista di allora ha ammirato i suoi film. Ora non più. Non c’è freschezza, ironia, ma argomenti di cui gli spagnoli qualunque credo pratichino sono stufi: guerra civile, eutanasia, chiesa, cimiteri… e non vanno più così tanto a vederlo . Ora c’è una quantità di registe spagnole molto brave che magari toccano anche questi temi, anche la bassa classe sociale o la povertà, tanto diffusa da noi, la Spagna disabitata, le tradizioni vasche o galiziane… e questo piace di più. Premetto che gli spagnoli generalizzando preferiscono i film americani. Ma questa è la mia veduta. Anch’io scrivo qualcosa su Ig ma solo se il film o libro mi ha trasmesso delle sensazioni positive. Grazie delle tue recensioni . Sono molto istruttive e sentite. A presto
@josefinapanos343 ma quanto è interessante quello che hai scritto! Grazie, prospettive che non potrei avere in alcun modo. La bellezza infinita del cinema che ci apre vedute sul resto del mondo!
Ciao Giovanni, ho visto il film, amo Almodovar, anche il suo particolare uso dei colori. Penso diano forza e carattere ai personaggi. Mi piacerebbe sapere di più su come si usano i colori nei film. Sono d'accordo con la tua recensione e sui personaggi maschili.
Credo non solo che sia uno dei migliori film dell'anno, ma che, di tutti i film che ho visto sull'argomento del fine vita, sia il più delicato e poetico. Ho però trovato il primo atto un po' traballante. Secondo te erano necessari al racconto quei due flashback (quello sul giovane traumatizzato dal Vietnam, morto nella casa in fiamme, e quello sul reporter di guerra con l'amante carmelitano)? Non capisco il loro scopo nella struttura generale del racconto. Ho apprezzato invece l'analogia che fa il personaggio di Torturro fra il cancro di Martha e la condizione precaria del pianeta Terra.
@andreacinefilo posso solo darti la mia versione e non so né se sia simile a quella di Almodovar né se sia interessante per te. Quando è capitato a me di accompagnare giorno per giorno il mio miglior amico, emergevano scene a caso, sprazzi, immagini separate l'una dall'altra e tutte vivide e forti. E tanto abbiamo parlato delle nostre guerre personali, dei nostri dolori. Delle cose più inspiegabili. Quando le ho viste nel film ho riconosciuto quei momenti in cui la vita viene ripercorsa insieme a chiazze, a salti, con un legame ignoto anche a noi stessi. Ma non so dirti se questa sia una buona motivazione o no.
L'ho visto oggi e purtroppo, pur amando molto Almodovar, non posso condividere il tuo entusiasmo per questo film. Innanzitutto ho trovato i dialoghi troppo finti, troppi spiegoni che trattano lo spettatore come un povero imbecille che non può leggere tra le righe. Poi mi ha dato fastidio vedere che le protagoniste, in particolare Martha, è una persona più che benestante e la sua condizione economica le permette cose ovviamente non attivabili a tutti. Quindi non è esattamente una storia con cui è facile identificarsi. In più mi sembra che sia stata messa tanta carne al fuoco. Ci sono argomenti che non c'entrano nulla con la trama e sono stati un po' buttati lì, come il discorso sul cambiamento climatico. Non ho nemmeno apprezzato la repentina decisione di Ingrid di aiutare l'amica. Inizialmente ci viene detto che ha un problema grosso ad accettare la morte e nel giro di cinque minuti acconsente a stare accanto all'amica morente. Quanto può essere credibile? E il poliziotto? Ne vogliamo parlare? Tutto si riduce al bigottismo religioso? Ma davvero tutta questa superficialità? Mi spiace, ma per me è un grande no.
@martabizzozero6449 grazie mille. Premesso che ovviamente il tuo punto di vista ci sta, credo che Almodovar non cercasse personaggi empatici, anzi. Queste come dici giustamente tu sono donne inarrivabili, di successo e ricche, oltre che di grande fascino. Non sono "dei nostri" e hanno avuto delle super vite. E ciò nonostante, di fronte alla morte si pongono gli stessi problemi. Con più o meno congiuntivi. Proprio la loro lontananza da noi ci fa sentire la condizione umana. Almeno, questo è quel che ho visto dal mio punto di osservazione.
Come figura maschile c'è anche l' ex delle due; nonostante la sua tristezza e il suo pessimismo ha una grande umanità e sincerità, secondo me, spettatrice non strutturata.
@caterinabianchini5363 grazie per il tuo messaggio. Hai ragione. Però guardalo bene. È un personaggio totalmente passivo, che rimane spettatore della vicenda. Non privato specificamente del suo essere maschile, ma privato proprio di ogni propulsione. È, se vuoi, il personaggio che esprime la femminilità dell' accoglienza e della pazienza più di ogni altro. Almeno, questo pare a me, però non è che una percezione.
Recensione perfetta. Credo però che anche la scenografia abbia contribuito a rendere l'atmosfera sfumata e poco tragica, dal contesto naturale, ai colori dell' arredamento e degli abiti al quadro di Hopper: persone al sole.
@loretabrunati2949 grazie per il tuo messaggio. Certo che anche la scenografia fa la sua parte! Non è detto che debba piacere ma il lavoro che è stato fatto è notevole
@IlCinemaDentroDiTe quando descrivi la sua amica farsi complice o carico della sofferenza della sua amica, dicendo si, per quale motivo la vuole nella stanza accanto? Perché non vuole morire sola? Ha bisogno di qualcuno accanto?...scusami ma non ho visto il film....e non so se andrò a vederlo ..grazie
@danielet612 grazie adesso ho capito. La ragione mi pare che non venga mai esplicitamente espressa da Martha. In realtà ha chiesto a tre amiche prima di arrivare a chiederlo a lei. Il che significa che non si trattava di un rapporto esclusivo tra loro, in qualche modo speciale. Ma del bisogno di una presenza. Di non rimanere da soli. Di sapere di essere accompagnati all'uscita con amore da qualcuno. Esserci ed essere importanti per qualcuno è tutto, forse. Ma è una mia opinione personale. Sapere che qualcuno ci è accanto.
Grazie mille,le sue recensioni,per me,sono sempre illuminanti
@antomambelli5874 grazie di cuore. Ci illuminano soprattutto le belle storie e i bei film.
Grazie. Tanti auguri anche a lei
Splendida recensione, davvero un' analisi profonda, completa, in cui si sente sia la mente che il cuore
@patriziagaido2159 grazie di cuore, il film aiuta direi .
Uscita dal cinema un paio d'ore fa ed eccomi qui, a sentirmi raccontare quello che ho provato. La colonna sonora di Iglesias quasi perfetta, fotografia fantastica, luci e ombre gestite magnificamente a dare risalto anche a particolari apparentemente di poco conto che però appagano occhi e cuore. La recitazione all'inizio l'ho trovata troppo evidente, ho pensato mi disturbasse qualcosa nel doppiaggio, invece penso fosse voluto perché nel ritrovare il loro rapporto di amicizia le cose cambiano. La tematica estremamente forte e sempre attuale l'ho trovata trattata in maniera pura, seppure con i difetti di contorno da te citati (vedi il poliziotto); non credo purtroppo smuoveranno i più, ma confidiamo nel tempo. Ricontestualizzando la carriera lavorativa e poco altro, la storia di Martha e la figlia è la mia storia personale, stesse età e stesse disfunzionalità relazionali, con la differenza che nonostante tutto, negli ultimi tempi di vita di mia madre, ho scelto di prendermi in qualche modo cura fino alla fine. Lo racconto perché temevo di ritrovarmi in lacrime al cinema e invece mi sono sentita parte di qualcosa di molto toccante, di un racconto che come hai ben detto alla fine, non stravolge emotivamente perché molto intessuto in una sorta di normalità, di "qualcosa che può capitare". Mi ha catturato la bellezza della pellicola, di certe scene memorabili, di certi colori e di certi movimenti. La forza di entrambe, ognuna per la loro storia di vita, le scelte, la condivisione, l'amore che le univa nel rispetto delle scelte altrui. Anche la parola "amore" che in un paio di occasioni Martha usa per rivolgersi a Ingrid, quanto calore regala. L'immagine perfetta di lei in tailleur giallo, sulla sdraio verde "in quella posa che ricorda Hopper" e in cui poi svanisce per finire nel tutto che ci circonda, fantastico. Se solo non fosse così umiliante voler scegliere il modo in cui vivere la propria fine... Chiedo scusa per il minestrone di opinioni a caldo e grazie sempre per i preziosi video.
@aealessandra grazie per questo messaggio. Ti confesso che un film doppiato non lo considero nemmeno. Avevo visto doppiato Anatomia di una caduta e avevo rinunciato a parlarne perché mi ero reso conto che non avevo visto il film. Questo non significa niente rispetto al lavoro egregio che i doppiatori possono anche fare, significa solo che l'acting è una cosa stratificata e complessa che non si può tranciare e giuntare con elementi di altre persone. Poi magari ti darebbe fastidio lo stesso la prima parte del film, ma chi può dirlo. Non so come sia stato doppiato, sono certo che avranno fatto un ottimo lavoro ma è proprio la cosa in sé che per me non funziona.
Il tuo riconoscerti nella storia come ho detto è valso anche per me. Un riconoscermi non sentendomi tirato dentro per il collo ma anzi profondamente rispettato. Se la nostra società fosse diversa i film potrebbero essere usati nel senso più antico delle storie: per essere messi in mezzo alla comunità e dare alla stessa modo di parlare di sé e delle proprie difficoltà. Magari accadrà.
@@IlCinemaDentroDiTe Avessi una conoscenza dell'inglese degna di questo nome, mi spiace dirlo, ma i film tradotti non li guarderei. Purtroppo mi devo 'accontentare'. Per il resto che dire, la società la facciamo noi tutti, spero sempre che le vedute si ampino sempre di più, come il rispetto, la libertà e si riducano rispettivamente egoismo, ottusità e maleducazione. La speranza è sempre accesa. Grazie
@aealessandra nemmeno io so l'inglese tanto bene, ma ho imparato a leggere i sottotitoli. So che all'inizio è un po' uno sforzo, ma poi non torni indietro più.
Giovanni, splendida la tua recensione, come sempre è un piacere ascoltarti. Sono andata ieri sera a vedere La stanza accanto. Mi è piaciuto moltissimo, continuano a tornarmi delle immagini del film, i colori mi hanno molto colpito, e il fatto che non ci siano scene strazianti (erano prevedibili visto l'argomento) lo rende un piccolo capolavoro. Riconciliarsi con la vita, questo il dono per chi ha il privilegio e la benedizione di accompagnare i propri cari sino al momento del distacco. Grande Almodovar con il suo messaggio: stai con rispetto, non girarti dall'altra parte. Arriva tutta la sua profondità con delicatezza. Avere la libertà di scegliere come 'andarsene', con dignità, con sincerità, con lucidità, con accanto un altro cuore che ti ascolta. In fondo è Martha che protegge Ingrid e l'aiuta ad affrontare questo passaggio che rende la vita piena di senso.
@paolavivarelli7908 grazie di cuore. Condivido e sento tutto quello che hai scritto.
L' ho visto poco fa. Davvero coraggioso, profondamente realistico, bello!!!!
@patriziagaido2159 doppiamente contento, significa che sei guarita e che hai anche visto un bel film!
Grazie per questa nuova splendida recensione.
Riguardo alle figure maschili, rispondono semplicemente all' ottica imposta dall' alto in questi anni e questo regista è stato alle regole ideologiche del vertice: maschi tendenzialmente più poveri dentro e femmine interiormente ricche, nominare il cambiamento climatico e la crisi del pianeta, mettere nel film almeno un caso o due di omosessualità, unione tra persone di culture diverse, ampliamento dell'uso dell'eutanasia.
@passeggiatacolorata2916 grazie per questo commento.
Temo che nelle tue parole ci sia molto di vero. Il punto è che le storie dovrebbero raccontare gli esseri umani, saperli vedere da fuori e saperlo abitare da dentro. Ci sarà sempre chi saprà farlo, non disperiamo.
Almodovar è un bravissimo regista, peccato questo atteggiamento...si può narrare qualcosa nel rispetto di ciascuno , di tutti gli esseri viventi, del mondo e dell'universo intero senza dover fare la parte del piegato a qualcuno
@passeggiatacolorata2916 d'accordo con te in senso assoluto, devo dire che a me questo film però ha toccato sinceramente.
@@IlCinemaDentroDiTe per il resto l'ho apprezzato molto anch'io, l'ho trovato profondo delicato e poetico, Almodovar è riuscito a trattare e trasmettere un tema difficile con una grazia unica
Grazie per la splendida e stimolante recensione ...
Ho visto il film poche ore fa e l'ho trovato essenziale,autentico e intenso nei contenuti e nella recitazione di due grandissime donne attrici.
Volutamente calibrato sui toni della serietà dei temi affrontati per permetterne una miglior recezione senza che lo spettatore venga "sconvolto" da facili emozioni,
Il film ha tuttavia risuonato profondamente dentro di me .
Assolutamente da non perdere.!
@antoacap grazie di cuore. Contento che il film ti sia piaciuto.
Bellissimo film. La colonna sonora splendida e perfetta. Accompagna questo film come i colori scelti con attenzione e cura. Grazie delle tue belle considerazioni.
@simonaampolorella2440 grazie per il tuo messaggio. Condivido. È un'operazione riuscita secondo me.
Giovanni, come te nessuno. Per concretezza, competenza e sensibilità. Grazie❤ il film mi è piaciuto molto
@michelademattio4180 grazie del tuo messaggio. È così bello ritrovarti ogni tanto.
@IlCinemaDentroDiTe in realtà ci sono sempre. Non scrivo sempre ma ho le notifiche attivate e ogni volta che pubblichi qualcosa ti guardo e ti ascolto. Un abbraccio
@michelademattio4180 mi fa moltissimo piacere.
magnifico Almodovar è meravigliosa la tua recensione Giovanni! Non era facile toccare con così acuta delicatezza un argomento tanto reale ma spaventoso e così incarnato nell intimo più profondo in ognuno di noi. La fine della vita condivisa sembra più lieve e diventa quasi leggerezza la scelta di morire vincendo sulla morte. Ho vissuto da vicino là morte di persone accanto…
@GiulianaSimonato-t6k grazie di cuore. Chi ci è passato può verificare dentro di sé la forza e l'attendibilità di questo film. Sono contento che anche per te sia stato un buon viaggio.
Grazie, soprattutto per l’ultima riflessione perché mi tocca personalmente, anche io , pur avendo vissuto intimamente una situazione analoga, ho visto il film fino alla fine con estrema serenità e pace, rapita dalla bellezza delle scene, dei dialoghi, la fotografia, davvero molto intenso e profondo
@DaisyGiallo grazie. Mi spiace che anche tu sia dovuta passare da quella strada. Quando la attraversiamo niente è più come prima. Amo il cinema anche per questa sua capacità di essere in tutti i posti della vita.
Buonasera Giovanni, visto a Venezia e non posso, anche da parte mia per aver vissuto di persona una esperienza simile, che condividre l' analisi da lei fatta. Non ci sono effetti speciali difronte la morte. Grazie.
@eligiocastellani65 grazie di cuore. Condivido il tuo punto di vista e purtroppo anche il tuo dolore.
Magnifico film anche dal punto di vista estetico e della fotografia che mi sembrava un susseguirsi di quadri di Hopper.Convincente e mai enfatizzato. Marco Cappato ha organizzato la visione del film a Milano,eravamo numerosi. La sua spiegazione esauriente e puntuale mi ha affascinata. Grazie❤
@julyspelonchi2676 grazie di cuore.
Grazie Giovanni! Aspetto i tuoi video davvero con grande piacere!
@ladytrolley9809 grazie di cuore
Un film potente nella sua vivida nitidezza espressiva, complesso nei rimandi, nelle sovrapposizioni delle immagini evocate o riflesse sulle superfici vitree di una casa dove la vita si muove con l’incantevole fragilità dei fiocchi di neve; una narrazione ricca di spunti colti e profondi sul senso della vita e della morte nella società sgomenta e smarrita di oggi
Il film di Almodovar indaga emozioni più sotterranee e raffinate della commozione e il dolore davanti allo smacco della malattia e della morte; evoca una nostalgia per la giovinezza che si è placata nel tempo, si affaccia a un’era inedita con nuove angosce e questioni difficili da risolvere, si accosta con tatto alla fragilità umana e all’abisso davanti al quale ci siamo ritrovati per nostra incauta scelleratezza. la casa nel bosco è una presenza silenziosa e vitrea ma potente, gli elementi colorati e vitali fanno da sfondo alla danza fragile dei corpi delle due donne che riaccendono la loro amicizia; e intanto i fiocchi cadono sui vivi e sui morti come ci narra Joyce. Un tessuto emotivo, struggente, profondo poetico che non ricorre agli stereotipi emotivi di fronte alla malattia e alla morte.
è quell’emozione che si prova guardando la neve cadere, fragile, gelata, che seppellisce tutto sotto una coltre silenziosa ed eterna come può essere quella dello spazio infinito, eppure che danza incantevole!
@nicolettarinaldi2452 grazie per questo messaggio che condivido in toto.
Puro capolavoro, non c' è alcuna sbavature. È stato come ascoltare un' opera perfetta eseguita da una grande orchestra.
@concettamirabella3608 contento che ti sia piaciuto tanto. Grazie per il tuo messaggio.
Grazie. Condivido tutto quello che dici, film preciso per recitazione, tempi, messa in scena, sonoro, scenografia, fotografia, tutto coerente. Situazione "da ricchi" improbabile forse tanto quanto "Giurato numero 2", ma filosoficamente e umanamente molto calzante. Temi che riguardano tutti in essenza o per definizione. Giustizia e poliziotto sì, un po' semplificati, così come il dramma del padre reduce, ma non si può approfondire tutto. Anche bello il dialogo del pur "limitato dalla scrittura"(?) personaggio di John Turturro con Ingrid: lui pessimista, rassegnato, deluso, lei che affrontando una sua paura lo invita ad apprezzare il percorso e i momenti.
@baubraccobaldo grazie per il tuo messaggio. Come dicevo proprio l'inarrivabilità dei personaggi a volte li rende simboli di tutta l' umanità. Come i re nelle tragedie greche.
Grazie Giovanni per la tua preziosa analisi
@paolotrivella6342 grazie di cuore spero che lo vedrai.
Grazie!
@nicolabiscaro3974 grazie a te del passaggio.
Sono bloccata a casa dalla inaspettata polmonite
Ma è sicuramente uno dei primi film che vedrò appena possibile
@patriziagaido2159 oh mi dispiace, guarisci! Facci sapere cosa ne pensi quando lo vedrai. Auguri!
Bella recensione. MI
Ho ancora in mente la splendida recensione sul film di MALICK che quasi nessuno ha apprezzato: LA VITA NASCOSTA. vorrei avere la sua capacità di saper parlare e argomentare per difendere quel film.E per quanto riguarda il film di ALMODOVAR, mi è piaciuta la riflessione che fa riguardo al personaggio maschile..
Non ci avevo pensato in questi termini
Mi è piaciuta la sua r
@gianluigizucchetti6907 grazie di cuore per le sue gentilissime parole.
Anche l'estetica del film, è incredibile.
@costanza6565 grazie per il tuo messaggio. Sì, l' estetica è profondamente connessa al dramma e al tema in questo caso. Coincide con la storia .
Grazie Giovanni, sei riuscito a far un'analisi del film con la stessa delicatezza con cui Almodovar ha affrontato un tema così profondo.
Condivido in pieno la tua recensione e sono d'accordo con l'appunto sull'appiattimento dei personaggi maschili, si salva solo un po' l'amico (Turturro).
Mi ha solo leggermente disturbato la scelta della neve nel finale che fa scivolare in melenso quello che per tutto il film invece è perfettamente misurato.
Mi ha particolarmente toccato quello che dici dell'essere "risolti" in vita da altri rispetto alla nostra consapevolezza.
Davvero un capolavoro, forse il miglior Almodovar.
Grazie infinite Giovanni per la tua sensibilità e generosità
@SimonaFreguglia grazie mille. Credo che la neve fosse qui una citazione letteraria. Ciò non toglie che possa sapere di melenso.
Che bel film comunque...
Si...Joyce,lo cita anche all'inizio...ci sta perché comunque un grande film...grazie ancora Giovanni per la tua generosità @@IlCinemaDentroDiTe
@SimonaFreguglia grazie a te e a voi per la compagnia che ci facciamo.
Sono stata a vedere il film stasera .
Stranamente mi son sentita spettatrice fino a metà e non,come spesso mi accade ,identificata nelle situazioni narrate ..
Ci sono state poi due scene che ho vissuto dimenticandomi dove fossi ..senza più osservazione esterna ..ma con il cuore dentro quello di Ingrid ..nelle parole con cui controbatte a Damien la sua mancanza di speranza sul futuro …e ,poco prima ,durante L ultima notte di Marta ,tutto ciò che accade tra lei e Ingrid ..le loro risate ..La tenerezza e vicinanza vera e piena di affetto che riescono a creare come una bolla intorno a loro …
Si sono accese le luci .
E non volevo alzarmi ..mi sentivo un onda di ricordi legata agli addii che ognuno di noi affronta …
‘Restituire la mamma alla figlia ..e la figlia alla sua mamma ‘…veramente bellissime le parole che hai scelto per rappresentare il cerchio che si chiude ..e ,una volta tanto ,porta pace …
@enricaferro5417 grazie di questo racconto sul film visto da te. C'è tutto quello che amo del cinema.
Grazie. Mi hai fatto capire alcune cose che mi erano sfuggite. Almodóvar per una spagnola a volte piace molto, a volte per nulla. Potresti parlare anche del bellissimo film di Cilian Murphy?
@josefinapanos343 grazie del tuo passaggio di qui. Mi piacerebbe molto capire qualcosa del rapporto tra Almodovar e gli spagnoli. Il film di Murphy purtroppo non l'ho visto, perché in questo periodo sto girando con la scuola di cinema e siamo in pieno shooting. Ma lo recupererò nelle vacanze credo.
@@IlCinemaDentroDiTe Almodóvar ebbe come ti ben sai il suo momento d’oro negli anni della transizione e fece dei film molto spinti per quel tempo. Ma erano freschi, pazzi, sempre con tutti i caratteri sociali come lo si contraddistingue, poi feci film più d’autore diciamo così, altrettanto bello, ma poi non saprei dirti da quale ma erano troppo costruiti, pensa a quanto hai dovuto commentare la stanza accanto. La stanza accanto con i suoi pro e i suoi contro (sono pienamente d’accordo sul commento dei personaggi maschili ) non sembra più SOLO un film di Almodóvar. Ti rendi conto che questo argomento non avrebbe funzionato così bene senza le due protagoniste. La Spagna socialista di allora ha ammirato i suoi film. Ora non più. Non c’è freschezza, ironia, ma argomenti di cui gli spagnoli qualunque credo pratichino sono stufi: guerra civile, eutanasia, chiesa, cimiteri… e non vanno più così tanto a vederlo . Ora c’è una quantità di registe spagnole molto brave che magari toccano anche questi temi, anche la bassa classe sociale o la povertà, tanto diffusa da noi, la Spagna disabitata, le tradizioni vasche o galiziane… e questo piace di più. Premetto che gli spagnoli generalizzando preferiscono i film americani. Ma questa è la mia veduta. Anch’io scrivo qualcosa su Ig ma solo se il film o libro mi ha trasmesso delle sensazioni positive. Grazie delle tue recensioni . Sono molto istruttive e sentite. A presto
@josefinapanos343 ma quanto è interessante quello che hai scritto! Grazie, prospettive che non potrei avere in alcun modo. La bellezza infinita del cinema che ci apre vedute sul resto del mondo!
Andrò la prossima settimana. Forse già domani sera, se non sono troppo stanca
@patriziagaido2159 facci sapere!
Ciao Giovanni, ho visto il film, amo Almodovar, anche il suo particolare uso dei colori. Penso diano forza e carattere ai personaggi. Mi piacerebbe sapere di più su come si usano i colori nei film. Sono d'accordo con la tua recensione e sui personaggi maschili.
@ss-jf9ne vedo se riesco a corrompere qualche direttore della fotografia a fare una chiacchierata sul canale. Grazie per la suggestione.
Credo non solo che sia uno dei migliori film dell'anno, ma che, di tutti i film che ho visto sull'argomento del fine vita, sia il più delicato e poetico.
Ho però trovato il primo atto un po' traballante. Secondo te erano necessari al racconto quei due flashback (quello sul giovane traumatizzato dal Vietnam, morto nella casa in fiamme, e quello sul reporter di guerra con l'amante carmelitano)? Non capisco il loro scopo nella struttura generale del racconto.
Ho apprezzato invece l'analogia che fa il personaggio di Torturro fra il cancro di Martha e la condizione precaria del pianeta Terra.
@andreacinefilo posso solo darti la mia versione e non so né se sia simile a quella di Almodovar né se sia interessante per te.
Quando è capitato a me di accompagnare giorno per giorno il mio miglior amico, emergevano scene a caso, sprazzi, immagini separate l'una dall'altra e tutte vivide e forti. E tanto abbiamo parlato delle nostre guerre personali, dei nostri dolori. Delle cose più inspiegabili. Quando le ho viste nel film ho riconosciuto quei momenti in cui la vita viene ripercorsa insieme a chiazze, a salti, con un legame ignoto anche a noi stessi. Ma non so dirti se questa sia una buona motivazione o no.
Sono sincero a me e' piaciuta molto la colonna sonora originale di Alberto Iglesias,forse piu' del film stesso.
@paolo5861 grazie per il tuo messaggio. Vero, molto bella. Sobria e giusta come il film
L'ho visto oggi e purtroppo, pur amando molto Almodovar, non posso condividere il tuo entusiasmo per questo film.
Innanzitutto ho trovato i dialoghi troppo finti, troppi spiegoni che trattano lo spettatore come un povero imbecille che non può leggere tra le righe.
Poi mi ha dato fastidio vedere che le protagoniste, in particolare Martha, è una persona più che benestante e la sua condizione economica le permette cose ovviamente non attivabili a tutti. Quindi non è esattamente una storia con cui è facile identificarsi.
In più mi sembra che sia stata messa tanta carne al fuoco. Ci sono argomenti che non c'entrano nulla con la trama e sono stati un po' buttati lì, come il discorso sul cambiamento climatico.
Non ho nemmeno apprezzato la repentina decisione di Ingrid di aiutare l'amica. Inizialmente ci viene detto che ha un problema grosso ad accettare la morte e nel giro di cinque minuti acconsente a stare accanto all'amica morente. Quanto può essere credibile?
E il poliziotto? Ne vogliamo parlare? Tutto si riduce al bigottismo religioso? Ma davvero tutta questa superficialità?
Mi spiace, ma per me è un grande no.
@martabizzozero6449 grazie mille. Premesso che ovviamente il tuo punto di vista ci sta, credo che Almodovar non cercasse personaggi empatici, anzi. Queste come dici giustamente tu sono donne inarrivabili, di successo e ricche, oltre che di grande fascino. Non sono "dei nostri" e hanno avuto delle super vite.
E ciò nonostante, di fronte alla morte si pongono gli stessi problemi. Con più o meno congiuntivi. Proprio la loro lontananza da noi ci fa sentire la condizione umana.
Almeno, questo è quel che ho visto dal mio punto di osservazione.
Come figura maschile c'è anche l' ex delle due; nonostante la sua tristezza e il suo pessimismo ha una grande umanità e sincerità, secondo me, spettatrice non strutturata.
@caterinabianchini5363 grazie per il tuo messaggio. Hai ragione. Però guardalo bene. È un personaggio totalmente passivo, che rimane spettatore della vicenda. Non privato specificamente del suo essere maschile, ma privato proprio di ogni propulsione. È, se vuoi, il personaggio che esprime la femminilità dell' accoglienza e della pazienza più di ogni altro. Almeno, questo pare a me, però non è che una percezione.
Recensione perfetta. Credo però che anche la scenografia abbia contribuito a rendere l'atmosfera sfumata e poco tragica, dal contesto naturale, ai colori dell' arredamento e degli abiti al quadro di Hopper: persone al sole.
@loretabrunati2949 grazie per il tuo messaggio. Certo che anche la scenografia fa la sua parte! Non è detto che debba piacere ma il lavoro che è stato fatto è notevole
ma il motivo di essere complice o farsi carico, spiega le motivazioni? solo sull'illegalità, o la solitudine ha bisogno di una presenza accanto?
@danielet612 ciao, grazie per la tua domanda. Credo di non aver capito cosa intendi dire però. Puoi provare a rifarmela? Grazie!
@IlCinemaDentroDiTe quando descrivi la sua amica farsi complice o carico della sofferenza della sua amica, dicendo si, per quale motivo la vuole nella stanza accanto? Perché non vuole morire sola? Ha bisogno di qualcuno accanto?...scusami ma non ho visto il film....e non so se andrò a vederlo ..grazie
@danielet612 grazie adesso ho capito. La ragione mi pare che non venga mai esplicitamente espressa da Martha. In realtà ha chiesto a tre amiche prima di arrivare a chiederlo a lei. Il che significa che non si trattava di un rapporto esclusivo tra loro, in qualche modo speciale. Ma del bisogno di una presenza. Di non rimanere da soli. Di sapere di essere accompagnati all'uscita con amore da qualcuno. Esserci ed essere importanti per qualcuno è tutto, forse. Ma è una mia opinione personale. Sapere che qualcuno ci è accanto.
@IlCinemaDentroDiTe grazie gentilissimo buona serata
un ciclo...mi ricorda time di kim ki duk...non ho visto il film. ciao
@danielet612 ah beh, senza dubbio. Con linguaggi completamente diversi ma sì, a livello di senso non siamo lontani.