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Lo incontrai negli anni 90, passammo insieme un paio d'ore. Ricordo che mi raccontò di essere bloccato in aeroporto per "forza "maggiore", ma non ricordo la ragione specifica. Ricordo la montagna di valige ammassate. Resta ancora oggi uno degli incontri più strani che mi siano capitati. Che storia! Grazie per averla raccontata.
Conoscevo questa Storia...gli iraniani sono un popolo con una cultura meravigliosa e particolare con una storia assai complicata...Provo per questo pover'uomo una pena infinita ; è evidente che la sua condizione di persona che di colpo ha perso la sua identità e di apolide, alla fine lo abbiano fatto uscire di senno.Grazie Matteo hai raccontato questa storia con molto tatto e garbo...❤
Poveretto, finito poi a scivolare nella follia. Penso che a tutti noi possa capitare di finire bloccati in un Terminal personale senza la possibilità di rendersi conto di quanto tempo si stato perduto
@@steel1151970 Credo che sapere di non essere figlio naturale di sua madre lo abbia molto destabilizzato,per quello che so io gli iraniani sono un popolo molto attaccato alla famiglia e alle loro origini;ci sono modi di pensare che noi europei possiamo solo sfiorare...Comunque lasciare una persona a vivere 18 anni in un terminal è abbastanza disumano! Avrebbe potuto reagire alla sua condizione diventando violento o molesto e forse alla fine alla disperazione ha "scelto" la follia! 😔
Velluto Viola direi di sì: pensa la solitudine, la lontananza da tutti gli affetti, quasi vent’anni di vuoto. Tornando a Tom Hanks che lo aveva interpretato nel film, viene da pensare anche a ‘Castaway’, quest’uomo era a tutti gli effetti un naufrago
@@steel1151970 Potrebbe essere un giusto paragone...in fondo anche se circondato dall'indirivieni del mondo quest'uomo soffriva di un terribile isolamento emotivo ed affettivo.Piu'che uno straniero,quasi un'alieno...Vorrei tanto che i suoi ultimi anni gli regalino finalmente la serenità e la pace che forse in fondo,sono le vere le cose indispensabili della vita 🦋
Mi ha fatto una gran tenerezza quest'uomo, soprattutto vedendo un documentario in inglese (qui su YT) in cui si ha modo di sentirlo parlare e guardare i suoi occhi, le sue movenze. È evidente che si trattava di una persona fragile con un disturbo di tipo psicologico, ma sufficientemente intelligente e razionale da riuscire a mantenere il suo status. Vivere in un aeroporto. Un luogo sicuro, caldo, pulito, con tutti i servizi essenziali, le luci sempre accese. E anche un luogo bello con vista su una fontana. E soprattutto lontano dagli affanni di una vita fuori, al freddo, esposto ai pericoli della vita. Per lui era metaforicamente un utero materno. Da cui osservare il mondo che gli passava davanti, la gente in transito. E anche godendo del fatto che era famoso e molte persone lo avvicinavano incuriosite per parlargli e offrirgli qualcosa da mangiare, dei soldi. Anche molti dipendenti dello scalo gli volevano bene regalandogli vestiti, o anche solo lavarli. Devo dire che anch'io amo tantissimo l'atmosfera di un aeroporto, quel limbo di terra che fa sembrare il mondo a portata di mano. E lui era fondamentalmente un clochard che aveva trovato il posto migliore dove vivere questa condizione. Nel documentario c'è una scena emblematica in cui si vede che esce all'aperto per qualche metro da un uscita, che fa capire che volendo se ne sarebbe potuto andare via tranquillamente. Non era prigioniero. Osserva brevemente il cielo nuvoloso, l'ambiente esterno bagnato ed ostile, respira un po di aria fresca ma fumando la sua pipa, quasi fosse una specie di ciuccio, per poi tornare velocemente nella sua confort zone. Nel 2007 si ammalò e venne ricoverato in ospedale, per poi essere trasferito in una struttura di accoglienza della Croce Rossa francese dove visse fino al settembre del 2022, quando decise di tornare a casa, l'aeroporto. E dove a novembre dello stesso anno morì! 🤥
Sempre argomenti super interessanti, bravo Matteo!Se potrai,o vorrai,parleresti del grande esorcista Padre Amorth,ormai trapassato😢!??!Sono affascinata da questo argomento!😨
Forse ormai considerava la sua vita quella panchina, il suo mondo familiare quell'aeroporto, tutto ciò che c'era all'esterno era ormai troppo diverso, cambiato, evoluto per poterlo comprendere e si è rifugiato dove ancora si riconosceva.
Ha ispirato è più corretto, poiché è già accaduto. La correzione è sbagliata! Probabilmente intendeva dire che non è il film ad avere ispirato la storia, ma il contrario, come è ovvio, però è esattamente quel che avevi scritto.😀
Ciao Matteo, mi è venuta in mente una bella storia su cui puoi fare un video, La battaglia dei sassi grossi, si è svolta nel 1478 a Giornico in Leventina, Svizzera e ha fermato l’avanzata del ducato di Milano in Svizzera, se lo facessi mi farebbe un grande piacere, grazie, i tuoi video sono fantastici!
Qualcosa mi dice che il film Il Terminal sia ispirato a questo fatto, anche se di pochissimo. Certo, sapere di essere un figlio illegittimo lo avrà sconvolto, anche a quell' età.
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Lo incontrai negli anni 90, passammo insieme un paio d'ore. Ricordo che mi raccontò di essere bloccato in aeroporto per "forza "maggiore", ma non ricordo la ragione specifica. Ricordo la montagna di valige ammassate. Resta ancora oggi uno degli incontri più strani che mi siano capitati.
Che storia! Grazie per averla raccontata.
Storia di solitudine ed anche
abbastanza commovente 😢...
....Non la conoscevo .CIAO 👋 Matteo grazie 🌺🌸💐🌹🌻🌼
Grazie al tuo video sul Pervitin ho appena fatto una bellissima figura con la prof si storia.Grazie😊
Mi fa piacere Vittoria!
Conoscevo questa Storia...gli iraniani sono un popolo con una cultura meravigliosa e particolare con una storia assai complicata...Provo per questo pover'uomo una pena infinita ; è evidente che la sua condizione di persona che di colpo ha perso la sua identità e di apolide, alla fine lo abbiano fatto uscire di senno.Grazie Matteo hai raccontato questa storia con molto tatto e garbo...❤
Poveretto, finito poi a scivolare nella follia. Penso che a tutti noi possa capitare di finire bloccati in un Terminal personale senza la possibilità di rendersi conto di quanto tempo si stato perduto
@@steel1151970 Credo che sapere di non essere figlio naturale di sua madre lo abbia molto destabilizzato,per quello che so io gli iraniani sono un popolo molto attaccato alla famiglia e alle loro origini;ci sono modi di pensare che noi europei possiamo solo sfiorare...Comunque lasciare una persona a vivere 18 anni in un terminal è abbastanza disumano!
Avrebbe potuto reagire alla sua condizione diventando violento o molesto e forse alla fine alla disperazione ha "scelto" la follia! 😔
Velluto Viola direi di sì: pensa la solitudine, la lontananza da tutti gli affetti, quasi vent’anni di vuoto. Tornando a Tom Hanks che lo aveva interpretato nel film, viene da pensare anche a ‘Castaway’, quest’uomo era a tutti gli effetti un naufrago
@@steel1151970 Potrebbe essere un giusto paragone...in fondo anche se circondato dall'indirivieni del mondo quest'uomo soffriva di un terribile isolamento emotivo ed affettivo.Piu'che uno straniero,quasi un'alieno...Vorrei tanto che i suoi ultimi anni gli regalino finalmente la serenità e la pace che forse in fondo,sono le vere le cose indispensabili della vita
🦋
Il film metteva ansia, ma penso che non renda giustizia alla vera esperienza di Nasseri 😕 bravo, Matteo 💖 un abbraccio 🌹
Bellissima questa storia ,complimenti grande Matteo
Mi ha fatto una gran tenerezza quest'uomo, soprattutto vedendo un documentario in inglese (qui su YT) in cui si ha modo di sentirlo parlare e guardare i suoi occhi, le sue movenze. È evidente che si trattava di una persona fragile con un disturbo di tipo psicologico, ma sufficientemente intelligente e razionale da riuscire a mantenere il suo status. Vivere in un aeroporto.
Un luogo sicuro, caldo, pulito, con tutti i servizi essenziali, le luci sempre accese. E anche un luogo bello con vista su una fontana. E soprattutto lontano dagli affanni di una vita fuori, al freddo, esposto ai pericoli della vita. Per lui era metaforicamente un utero materno. Da cui osservare il mondo che gli passava davanti, la gente in transito. E anche godendo del fatto che era famoso e molte persone lo avvicinavano incuriosite per parlargli e offrirgli qualcosa da mangiare, dei soldi. Anche molti dipendenti dello scalo gli volevano bene regalandogli vestiti, o anche solo lavarli. Devo dire che anch'io amo tantissimo l'atmosfera di un aeroporto, quel limbo di terra che fa sembrare il mondo a portata di mano. E lui era fondamentalmente un clochard che aveva trovato il posto migliore dove vivere questa condizione. Nel documentario c'è una scena emblematica in cui si vede che esce all'aperto per qualche metro da un uscita, che fa capire che volendo se ne sarebbe potuto andare via tranquillamente. Non era prigioniero. Osserva brevemente il cielo nuvoloso, l'ambiente esterno bagnato ed ostile, respira un po di aria fresca ma fumando la sua pipa, quasi fosse una specie di ciuccio, per poi tornare velocemente nella sua confort zone.
Nel 2007 si ammalò e venne ricoverato in ospedale, per poi essere trasferito in una struttura di accoglienza della Croce Rossa francese dove visse fino al settembre del 2022, quando decise di tornare a casa, l'aeroporto. E dove a novembre dello stesso anno morì! 🤥
Grazie Matteo, tutte le tue storie sono belle, istruttive , affascinanti.
Terminal film stupendo, storia da far accapponare la pelle,che uomo.
Grazie Matteo. Le tue storie mi tengono compagnia la sera ed è sempre un piacere.
Conoscevo questa storia , ma tu l'hai raccontata in maniera deliziosa. Bravo Matteo!
Che storia!
Conoscevo la storia, veramente strana
Bel video come sempre! Continuate così
Come al solito intrigante. 👍🏻
Ho messo il "like" ancora prima di ascoltare perché sono sicura che se lo merita
Questo succede in Italia quando aspetti i treni alla stazione.
Che storia! Come il film con Tom Hanks ovviamente, sarà venuto in mente a tutti. Grazie Matteo!
che storia incredibile
Poverino, che storia singolare e commovente!
Sempre argomenti super interessanti, bravo Matteo!Se potrai,o vorrai,parleresti del grande esorcista Padre Amorth,ormai trapassato😢!??!Sono affascinata da questo argomento!😨
Forse ormai considerava la sua vita quella panchina, il suo mondo familiare quell'aeroporto, tutto ciò che c'era all'esterno era ormai troppo diverso, cambiato, evoluto per poterlo comprendere e si è rifugiato dove ancora si riconosceva.
Non conoscevo questa storia che ha ispirato "the terminal"👍
La storia ispira "The Terminal" :)
Lo avevo scritto mentre guardavo 😄
Ha ispirato è più corretto, poiché è già accaduto. La correzione è sbagliata! Probabilmente intendeva dire che non è il film ad avere ispirato la storia, ma il contrario, come è ovvio, però è esattamente quel che avevi scritto.😀
Ciao Matteo, mi è venuta in mente una bella storia su cui puoi fare un video, La battaglia dei sassi grossi, si è svolta nel 1478 a Giornico in Leventina, Svizzera e ha fermato l’avanzata del ducato di Milano in Svizzera, se lo facessi mi farebbe un grande piacere, grazie, i tuoi video sono fantastici!
Pazzesco....proprio come dici tu...Kafkiana.....
Non smetteremo mai di viaggiare, anche restando dentro una stanza.
Qualcosa mi dice che il film Il Terminal sia ispirato a questo fatto, anche se di pochissimo. Certo, sapere di essere un figlio illegittimo lo avrà sconvolto, anche a quell' età.
Mamma ho perso l'aereo....😂😂
lol
pare un caso grave di schizofrenia associata ad un incapacità di vivere in modo autonomo in una società diversa da quella di un terminal.
Mi domando se su quella panchina invece di un'essere umano ci fosse stato un sacco di tartufi bianchi, quanto tempo ci sarebbero rimasti?
NESSUNO GLI HA DETTO CHE SE VENIVA IN ITALIA NON LO AVREBBERO RESPINTO?
Come gli versa 250.000 dollari se non ha documenti?
Ha detto che gli ha lasciato nella panchina 250 milla
..vuol dire cash .
@@lauracherminando7682 bene
Il bro Non voleva pagare l'affitto
Ma é possibile?
Cioé rimani bloccato per 18 anni e non puoi fare nulla?
Il destino degli italiani
Che storia, poveraccio. Speriamo che adesso sia in una struttura capace di aiutarlo.
A Malpensa c'è Emilia che saranno 15 vive in aeroporto
Che vita sprecata... poveraccio
Il film non è molto veritiero per me . Bellissima storia ma lo hanno costretto quindi?. ...
Forse perché gli hanno detto che non era figlio legittimo gli sarà scattata qualcosa
18 anni di vita scomparsi nel nulla... terribile
E poi?... Che fine ha fatto?
È morto 3 giorni fa nelľ aereoporto di Parigi
18 anni senza fare sesso? Sarei morto...scusate ma è vero!
Che schifo