La linguista ci porta un po' di lucidità. Esiste un confine molto netto fra il rispetto inteso come empatia, riconoscimento di identità e di possibilità di fare ed essere ciò che si vuole e le richieste dettate da narcisismo vittimista ed esibizionista. Mi spiace, la mia opinione è questa. E non ho nessuna intenzione di sentirmi retrogrado.
Totalmente d'accordo. Aggiungo che da tempo i conservatori americani sottolineano che, come ci si sente o ciò che si desidera essere, non coincide necessariamente con ciò che si è. Inoltre, 'sti pagliacci confondono (intenzionalmente?) il proprio genere sessuale (dato alla nascita) con i propri orientamenti sessuali, con le proprie abitudini, la propria sensibilità, i propri comportamenti, e così via.
Adoro la seraficità di Yasmina Pani, sente le peggiori cazzate, ma pur di non risultare canzonatoria, resta impassibile. Ma dentro urla di dolore, si sa.
Sente cazzate da chi, come tutti e come sicuramente anche tu, mastica la linguistica sul piano della profondità da dibattito da bar, essendo che non tutti la studiamo. Il punto è che Yasmina è una persona razionale e rispettosa del prossimo, e non omotransfobica come probabilmente sei tu.
Il silenzio di Yasmina di fronte a certe affermazioni vale di più di mille parole. Con ciò non voglio dire che evita di rispondere perchè è stata più che esaustiva rispetto all' argomento e alla sue competenza a riguardo.
Yasmina è una persona che apprezzo tantissimo per diversi motivi. Il primo è perché si occupa e commenta da linguista, che è il suo lavoro, non parla di geofisica o altro. Contestualizza e spiega perfettamente ciò che contesta a riguardo. La filosofia mi insegna che un argomento sta in piedi se ha una struttura tale da essere valutato e sul quale riflettere. Lei lo fa. Grazie per questa intervista
1) Yasmina: "Non è che i cambiamenti della struttura di una lingua siano necessariamente ostacolati dall'odio verso una certa una categoria" serie di esempi, discorso esaustivo sull'evoluzione della lingua " è solo come succedono le cose, l'evoluzione della lingua è un fenomeno stratificato e molto complesso" Rubin: "Eh, ma dobbiamo metterci d'accordo su come cambiare la lingua" 2) Yasmina: "L'evoluzione della lingua in senso inclusivo non si riflette necessariamente in una maggiore inclusività nella società" serie di esempi, discorso esaustivo sul rapporto fra lingua e società "forse è necessario concentrarsi su aspetti pratici". Rubin: "Sono d'accordo, una volta che siamo d'accordo che la lingua deve cambiare dobbiamo solo metterci d'accordo su come cambiarla." Boh, vabbè.
Grandissima Yasmina, è sempre un piacere ascoltarla! Vorrei tanto un confronto tra lei e un altro linguista che sostenga la tesi contraria. Grazie mille, Abi!
@@Ioria89 Ma facciamoli i nomi, facciamoli! Trovo importante che chi passerà di qui e leggerà i commenti possa sapere che chi è del mestiere ed "appoggia" (perchè se poi si cerca il video don rick dufer con la Gheno, vien fuori dalla sua stessa bocca che lei l'aveva proposta praticamente per gioco e basta, ma in privato, per una cosa "inter nos") evita il confronto perchè ne uscirebbe super sputtanato. La gente DEVE sapere e DEVE mettersele in testa ste cose, se no queste pseudo minoranze avranno sempre il coltello sociale dalla parte del manico, ricattando che "se non sei inclusivo allora sei razzista".
Fossi omotranscuginofobico saresti qua ad ascoltare sto pippone? 🤣 Io resto incuriosita da questa lotta sociale e aspetto che si giunga alla conclusione che è già tanto se le persone conoscono la grammatica base. Magari si dovrebbero aggiungere parole nuove, più inclusive. La dominanza del genere maschile nella grammatica è una convenzione, come 2+2 fa 4 senza offendere il 5....
@@_Gessica_ Abbiamo una lingua ricchissima, non vedo chi si debba sentire offeso/a. Piuttosto lavoriamo di più sull'educazione inclusiva fin dalle elementari, facciamoli crescere ben sti fioli e non sul lei/loro/essi/oddiocomechiamoluciacheadessoèmarcomailrispettohasesso?
@@_Gessica_ ho notato che chi promuove queste battaglie sterili spesso e volentieri non padroneggia la lingua al punto da trovare alternative più "inclusive" che già esistono, senza contare che per molte cose viene utilizzato il femminile per includere tutti, quando si dà del lei o per indicare LE persone
@@alessandrocannucci7176 io ho paura che sia iniziata proprio con il presupposto sbagliato, nel senso che non puoi paragonare il genere maschile/femminile alla grammatica dando un senso "politico". Cioè credo che chi abbia iniziato a porsi questo problema non sappia che il linguaggio si evolve solo se serve a capirsi.
@@_Gessica_ hai colto il problema in pieno 😂 la logica di base di ogni lingua sta proprio nel cercare di comunicare qualcosa nel modo più economico ed efficace possibile, le lingue poi si evolvono di conseguenza
Mi permetto di far notare che -ai e -oi sono i plurali in greco antico della prima e della seconda declinazione. E quindi, agli occhi di una lunga tradizione classicista, sono connotati: -ai è femminile plurale, -oi è maschile plurale. Se voi dite "loi", a me suona maschile. Come "logoi" plurale di "logos"
Infatti! Senza ombra di dubbio Yasmina e' nettamente di un livello molto più alto . La seguo con interesse da qualche mese e mi chiedo come mai abbia accettato di partecipare a questo triste live.😢 2 ore e 50 minuti per dire cose che si possono sintetizzare in 20minuti scarsi. Tra l'altro, sono convinto che se dovessimo portare all'interrogazione i due tizi, credo che non abbiano seguito bene la lezione della maestra 😅 Alunni molto distratti durante la lezione 😮😅
Suggerisco ai fautori del linguaggio inclusivo di osservare quello che succede in Iran od in Afghanistan. Il Farsi ed il Pashtu non hanno genere e sono quindi intrensicamente linguaggi inclusivi. Altrettanto dovrebbe esserlo la società di quei paesi quindi. E non dovrebbero esserci problemi di genere. Invece ce ne sono eccome. Questo prova che altri fattori, politici, culturali e religiosi hanno un 'impatto infinitamente più importante del linguaggio sulla parità di genere nella società. Sarebbe più opportuno occuparsi delle travi prima che delle pagliuzze. Complimenti comunque a Yasmina per la sua calma serafica ed il suo stoicismo di fronte alla cascata di amenità che l'ha sommersa. Complimenti anche ad Albicocca, ottima moderatrice. Tanti auguri al ragazzo, che mi è sembrato un poco confuso. Non deve confondere la grammatica con il rispetto. Io non uso né l'asterisco né lo schwa, ma rispetto tutti, lui compreso, ci mancherebbe. E lui fa bene a farsi rispettare.
Io sono tra quelli che hanno seguito il dibattito sullo schwa, ma che ancora non ha capito che significa non binary. A volte mi sembra che alcune questioni sull'identità di genere invece che abbattere le barriere le creino. Per esempio, è noto che le donne possano vestirsi con abiti maschili senza che questo comporti una particolare etichetta, al punto che non mi pare esista il corrispettivo delle Drag Queen (ma sono ignorante quindi magari esiste e io non lo conosco), mentre per un uomo vestirsi con abiti femminili equivale ad attrarsi epiteti poco carini. Il fatto di volere trovare una definizione per tutto, non va contro la normalizzazione di un determinato comportamento? E cioè, se un uomo vuol vestirsi da donna può farlo solo perchè gli va così o deve per forza trovare un' etichetta?
L'alternativa alle drag queen sono i drag king. Il tutto rientra nel fenomeno del travestitismo, ma non sono la stessa cosa. I non-binari sono una sovracategoria più generale che può includere una grandissima varietà di persone, che non si identificano come maschio o femmina, ma un genere a metà strada, o che li include entrambi, o alternano l'uno all'altro nello stesso individuo. I non-binari possono essere trans oppure no, omosessuali o etero, o pansessuali e includono anche le sottocategorie di androgini e ermafroditi. In realtà è appropriato definire una nuova categoria che sia più ampia e includa una serie di sfumature tra maschio, femmina e trans. Il discorso che fai sulle etichette è giustissimo, ma no dipende dall'attivismo lgbtq+, ma un gruppo psico-sociologi e influencer americani che hanno introdotto questa moda di etichettare qualunque cosa, nell'ottica del messaggio: ma sì! Siamo tutti diversi e quindi tutti speciali! Mentre in realtà se etichetti la diversità stai mettendo solo barriere inutili e confusione e disforia. Ma faglielo capire se ti riesce. Io ci ho provato e mi hanno sbranata...
@@dly209 Come fa ad essere etero una persona che si ritiene sia maschio sia donna? Un uomo etero non binario quindi sia uomo sia donna che si metterà con una donna è per forza di cose anche lesbica, quindi. Altra cosa simpatica: vedo che puntualmente le persone non binarie hanno lo smalto, eppure da un lato il femminismo spinge per indicare che lo smalto non è da donne, per cui allora un non binario non è anche donna perchè usa lo smalto e questo dovrebbe cadere come "indizio" o "dimostrazione" di non binarismo (o genere fluido); dall'altro lato, però, queste persone usano proprio lo smalto come simbolo della loro parte "femminile", quindi andando contro ciò che ho appena detto. Un ennesimo controsenso. Infine, moltissimi stili come quello emo o nei generi rock, metal, goth musicali, ma anche i generi glam mi pare, hanno adottato già da molti anni lo smalto, parliamo di band composte da uomini ma anche dai relativi fan. Quindi abbiamo un'altra dimostrazione di come in realtà questo accessorio fosse già sdoganato in certi contesti e non ritenuto indicativo per il genere (sessuale). Insomma, fuffa, fuffa e ancora fuffa priva di logica. "siamo tutti diversi e quindi tutti speciali" è solo sbagliato, sciocco, un'illusione che accetterei di sentire solo da un bambino di 2 anni, insieme all'esistenza degli unicorni, babbo natale e che, se mangia tutte le verdure, diventa forte come superman e potrà volare. Smettiamola con le fantasie ed iniziamo ad avere i piedi per terra, nessuno è unico.
@@dly209 scusa, ma un non binario come fa a essere trans? E poi scusa ma io non includerei gli androgini o gli ermafroditi nel terzo genere, perché comunque se la loro identità di genere è maschile o femminile allora è solo un rafforzamento degli stereotipi di genere e si dà importanza più al sesso che alla loro identità di genere
Ho ascoltato l'intervista sino alla fine. Yasmina complimenti per l'autocontrollo, io non sarei riuscita. Sento una comprensibile sofferenza quando si parla di ostracismo, omotransfobia e ogni miserabile atteggiamento si abbia nei confronti di persone che non vedono riconosciuto il proprio genere. Ma. Ma mors tua, vita mea mi vien da dire. Io ti guardo e posso immaginare quali abomini la società ti causi, tu se dovessi vedermi le mie ferite non le vedi. Sapete perché chi soffre di disturbi borderline non può avere etichette? Sapete perché facciamo tanta fatica a starvi dietro e riuscirci? Sono onesta, rinunciamo, ma non per mancanza di rispetto. Ai dislessici avete pensato? La lingua è già esclusiva per antonomasia, il linguaggio non può rappresentare tutte le appartenenze. La parola è già un confine. L'identità ( che io non sento se non come zavorra) è inghiottita da un relativismo in cui tutto è indifferenziato ( nei gruppi stessi le persone non hanno le idee chiare e ne parlo con ragione di causa). Tutto diventa un surrogato del significato. Poi sento dire "la U non piace", vero. Quindi la lingua è anche estetica. Lo Schwa è cacofonico, quindi? Ma è interessante che solo ora si cerca un dibattito con toni diversi. Molto interessante
Yasmina è una scienziata, la linguistica è una scienza. Mi dispiace se soffri, ma la comunità scientifica non è il tuo psicologo di fiducia, e nemmeno la lingua. Yasmina sta lì in qualità di scienziata e realtà, non di sentimenti.
Pretendo un fonema che identifichi le persone di una certa età alte 1,90 e con scarpa 46. Se ricordo gli attivismi degli anni 70 per rigettare catalogazioni e ghettizzazioni, qualcosa deve essere andato storto.
"[...] mi richiama sonorità maschili [...]", la sonorità femminile di lai invece non è un problema? Oppure non si percepisce tale sonorità? Ma se poi a un altro non binario invece tale sonorità la percepisce... che si fa? La si cambia ogni volta che un non binario percepisce, soggettivamente, qualche che non va? Nel momento che poi questo si riflette su una popolazione intera... per quanto possa sembrar male dirlo, ma non è che il lavoro bisogna svolgerlo da tutt'altra parte? PS: Per quanto comunque, personalmente "lai" mi piace pure da sentirlo.
Me lo sono rivisto e mi sono accorto di una cosa, ma a 1:50:00 ha ammesso che c'è della misandria? Soltanto che non ne vale la pena discuterne perché giustificata?
Il like è per la Pani! Molto brava la moderatrice. Il ragazzo, per quanto possa simpatizzare col suo voler essere "inclusivo" (ho sempre piu dubbi su questa parola)...lo trovo piuttosto pesante e sostiene idee che personalmente trovo infantili oltre che poco sensate.
32:00 la risposta a questa perplessità è davvero l'ABC della sociologia (meccaniche di inclusione ed esclusione sociale), una persona che si definisce attivista di questioni sociali dovrebbe conoscere bene certe questioni. Ma dopotutto non c'è da sorprendersi, perché se chi solleva certe questioni avesse studiato sociologia (e non quella di parte e politicizzata), dette questioni non le avrebbe sollevate nemmeno.
Dare voce a Yasmina è degno di nota, se non altro (l'altro è il suo modo di interagire e spiegarsi) è istruttivo, è importante perché è una persona preparata. Quindi di nuovo grazie Abi. Tuttavia mi ponevo un pensiero. Ma tutte le puttanate dette negli ultimi due anni, intervistando di nuovo chi le ha dette e dare spazio a controbattere no? L'altro giorno ho ascoltato l'intervista di Murgia e Saviano ( Santa Chiara e San Francesco più che altro), stavo per vomitare. Ma etichette, misgendering, Afgane, propaganda, e modalità di imporsi a riguardo non se li ricorda nessuno? Cazzo Abi, ti hanno massacrato con violenza e manco riuscivano a spiegare il perché. Veramente non si capiscono manco fra loro. Magari prima dello shwa bisognerebbe fare chiarezza su ciò che hanno messo in atto prima. Boh...
Boh, questa esigenza di cambiare mi sembra piu un capriccio o un volere di attirare l'attenzione. Inoltre au mentando i generi e i prurali mi sembra un modo di voler fornire a chiunque informazioni non richieste.
Io la penso esattamente come te, però ammetto che non possiamo averne la certezza dato che non viviamo quella realtà ed è anche molto difficile immedesimarsi
@@grko6439 in una cerchia ristretta di persone che si conoscono e frequentano ci puo stare. Ma Ti immagini un cameriere o un banconista di un bar che prima di prendere un ordine si deve accertare prima che tipo di etichetta attaccate al cliente, è semplicemente pazzia!
A me l'idea del dittongo per indicare un plurale neutro non mi dispiacerebbe, esempio un "tuttei". Come anche il "lai" per il non binario, è carino. Semmai è complicato farli entrare nel linguaggio colloquiale quotidiano. Entrambi meglio di quella merda di schwà, scusate il francesismo. Ma è più un discorso di dibattito aperto che mi piace, invece che di soluzione calata dall'alto, come è lo schwà appunto.
mi fa ridere che il tipə dopo il primo intervento di Pani ha chiesto che ne pensa lei del plurale in -ai, quando la risposta era già chiarissima dal primo intervento.
@@Canu16 si, lei però è quella che ha parlato di più dell'argomento, ma praticamente mai parla dei problemi linguistici che causerebbe l'inserimento dello ə, si limita a dire che è un'esigenza sociale ignorando totalmente i problemi linguistici. Mi sembra più un atteggiamento da politica che da linguista onestamente
@@gigiyubo8541 nei video che ho visto io ammette candidamente che questa proposta ha tutta una serie di problemi dal punto di vista linguistico e che in realtà lei è diventata, suo malgrado, una specie di portavoce dello schwa ma che in verità sta studiando lei stessa la questione. Questo è quello che le ho sentito dire in parecchi video e mi sembra una persona molto equilibrata. Ci tengo a sottolineare che io so molto poco di questioni di linguistica ed ho ascoltato con piacere la live proprio perché sto cercando di capirci qualcosa. Seguo il canale di Abicocca, come molti altri canali, perché da maschio etero sono consapevole di sapere molto poco di queste faccende e quindi cerco di approfondire. Non sposo nessuna “posizione” precisa, mi limito ad interrogarmi su queste “nuove” problematiche sociali.
Se farlo o non farlo diventa una scelta morale per la società allora resta un'imposizione al fine di essere riconosciuti come persone "buone" Non è vero, sono stato in una classe con più di 20 ragazze e 2 maschi, e il plurale era sempre al femminile, da parte di tutte le professoresse e con quella di latino che si lamentava della lingua maschilista venendo comunque a scuola una volta ogni 3 mesi Ricordiamo poi che non esiste nessuna comunità x. Le persone sono persone, e anche se si raggruppano su forum, grossi e canali non fanno una comunità. Nessuno può essere rappresentativo del volere o del pensiero altrui. È lecito voler evitare le rotture di palle. "Sbagliare" qualcosa contro qualcuno che si sente parte di una comunità, spesso lo farà sentire in diritto di diffamare anche in pubblico con ogni sorta di termine che possa distruggere quella persona. La cancel culture si basa proprio su questo diritto di distruggere gli individui non diversi sulla base del vittimismo comunitario. In ogni caso l'espressione di genere, naturale o culturale che sia, tende al maschile o al femminile, in quanto "esprimere un qualcosa" è in relazione a chi riceve quell'espressione, pertanto quale che sia il tratto ci saranno sempre persone che li identificheranno come maschili e femminili, mai neutri a meno che non ci siano imposizione ideologiche di mezzo, perché siamo tarati così. Non guardi un gelato e pensi che non abbia nessun gusto, un gusto deve averlo. Non pensi ad un oggetto senza applicargli un colore. Non esistono persone senza non-note. E i "femminielli" non sono agender, sono solo maschi effemminati e quella parola in Campania è usata in modo denigratorio alla stregua di quella con la f, che non posso dire perché gli algoritmi sono r, e gli interessa solo quello che è mainstream o meno sulla base del consenso dei "giusti", esattamente come i vari gruppi lgbt che ragionano algoritmicamente e senza troppa logica dietro. Giusto, non vale mai la pena parlare dei problemi maschili. Siamo solo maschi.
Da persona non binaria non posso che essere più d'accordo. La comunità LGBT+ e altre robe simili sono posti che evito come la peste appunto per le derive ideologiche che propongono, la poca propensione a vedere la realtà in maniera neutrale e l'eccessivo vittimismo che caratterizza praticamente ogni loro argomentazione. Concordo con ogni parola che hai scritto, poiché il mio pensiero riguardo questi temi è praticamente identico al tuo. E mi duole dire che sono stanco di essere rappresentato da persone che non hanno la minima idea di cosa stanno dicendo e inneggiano alle loro idee come se esistessero solo loro e la loro causa, che ovviamente in relazione al resto della realtà causa un'incoerenza pazzesca (vedi come Ruby è sicuramente una persona femminista che inneggia alla parità ma la sua reazione all'osservazione che il Lei formale sia equivalente al maschile sovraesteso trapela il suo palese bias di opinione) e soprattutto il non voler rendersi conto che non tutti quelli che condividono la stessa condizione la pensano allo stesso modo. Io sono contro lo shwa e qualsiasi altra roba insensata (a partire dai 1948292 termini che si inventano senza minimamente dare corda alla comunità scientifica) propongano, e passo molto più tempo a spiegare che sono una persona tranquilla e che problemi non se ne fa (incredibile ma vero, sono una persona comune come tutte le altre anch'io) che a dire che pronomi preferisco e così via (cosa che anche volendo non faccio mai perché non me ne frega assolutamente nulla). Ditemi se non è già ridicolo così.
@@alexhell224 E per dirti, già che una persona non binaria mi si dichiara come tale, mi sale l'ansia di "sbagliare" proprio per via della "comunità lgbt" (che ricordiamo essere piena di etero che devono apparire come giusti fino all'ultimo pelo del culo) che fa apparire i non binari come isterici in sofferenza e pronti alle lacrime non appena qualcuno usa la vocale o il pronome sbagliato senza che il povero stronzo di turno possa rendersi conto di quello che stava accadendo ma venendo costretto a chiedere scusa per un crimine orribile senza sapere nemmeno quale sia, e so che mi capisci (il discorso naturalmente non è personale), ma certe cose succedono anche a me quando devo spiegare che non sono etero e che non starò lì a mangiarli se fanno una mezza battuta (no, le battute su neri, asiatici, gay, trans e bi sono sono razziste, omofobe o transfobiche soprattutto quando non sono dispregiative ma giocano solo di stereotipi, come qualunque altro tema sul black e dark humor), questo perché gli attivisti devono stare là a far sentire una merda tutto e tutti per il loro diritto di odiare il non diverso. Mi è successo con una delle mie migliori amiche che so non essere omofobe, io che faccio coming out, lei che entra in panico perché già era stata battezzata a questa guerra santa su internet dove ad un'opinione non allineata segue una diffamazione. E guardate un po', nonostante le accuse di omofobia che ha ricevuto il rapporto non è cambiato. E di fatto io stesso sono "eterofobo" perché do per scontato come da sempre che se dicessi cosa sono a tante altre persone queste mi tratterebbero di merda, proprio perché di base c'è l'idea che gli eterosessuali non possano accettare le tendenze omosessuali altrui, e se questa non è un pregiudizio denigrante verso una categoria, allora davvero non ho idea di cosa i pregiudizi possano essere E sempre parlando di pubblicità almeno ogni tanto ci sono persone normali, che una volta fatto coming out non si mettono a "predicare" con gli amici e conoscenti, facendo pubblicità positiva evitando appunto di comportarsi come dita indesiderate nel culo (oh no, altra espressione omofoba, adesso gli lgbt arriveranno sui loro pony voltanti a mangiare le mie viscere dopo aver diffamato il mio cadavere) ma continuando ad avere gli stessi rapporti che avevano prima senza riempirli di fake news o peggio articoli di LaRepubblica nelle stories e nelle bacheche per ricordargli di continuo quanto i maschi bianchi etero cis facciano schifo e quanto loro siano migliori non essendolo Il problema è sempre lo stesso, per farsi sentire essere da soli non è sufficiente, bisogna raggrupparsi anche per andare contro il diritto di non farsi rappresentare da un gruppo, e formatosi questo gruppo questo arriverà a parlare per tutte le persone che ci sono dentro, finendo smepre punto e capo. Quando ci sarà la cultura dello smettere di voler stare sotto una bandiera e cercare di crescere come individui allora le cose andranno megio, e la gente smetterà di sentire in diritto di diffamare persone o categorie "normali" con opinioni diverse dalla propria, perché fino ad ora gli attivisti buoni e giusti con cui ho avuto lo spiacere di parlare non hanno fatto altro che promulgare retoriche razziste e sessiste, naturalmente sentendosi nel giusto perché le fazioni attaccate non erano le loro, portando sempre avanti la retorica della sofferenza storica per comportarsi liberamente da stronzi fascisti con il superpotere dell'opinione vera e inattaccabile per diritto di categoria E che succede quando centinaia di migliaia di stronzi con lo stesso bias e con il diritto di potersi comportare da stronzi attaccano la stessa persona? Questo immagino che un po' tutti lo sappiamo E ribadisco che la cosa dell'ansia non era contro di te (soffro di ansia e ho davvero paura di offendere chiunque con cui sto interagendo)
@@BloodCanticle90 ma guarda, posso dirti che io trovo stupido che la gente pensi che sia offensivo fare domande e così via. La gente non può sapere automaticamente tutto di noi, e non si può pretendere che capisca subito (sapete com'è, la gente non vive per gli altri eh, non mi sembra che a tutti noi vengano le fisime di andare a indovinare cosa è la persona che abbiamo davanti). Continuo a pensare che sia il *nostro* ruolo quello di informarvi qualora ve ne sia la necessità (se la tizia delle poste mi indica in maniera sbagliata, a me non fotte proprio nulla, la vedo forse una volta nella mia vita e non ha impatto sulla mia identità), e come tutte le persone normali casomai siamo noi quelli tenuti a comunicare quali pronomi preferiamo in tutta calma, è ridicolo che qualcuno si offenda perché l'altra persona non lo sa da sé. Tu intanto usi il pronome che ti viene, poi in caso ti dico quale preferisco io, e la cosa finisce lì, non è chissà quale sforzo. Poi se vuoi anche sapere qual è la mia identità di genere nello specifico, che ben venga, è normalissimo fare domande e non capisco perché debba risultare offensivo. Il nostro cervello trova immensamente più facile categorizzare le cose che vedono i nostri occhi per semplificarsi la vita, se spieghi a Tizio che sei una persona la quale identità è simile a quella maschile non stai rinnegando nessuno dei tuoi diritti e non puoi neanche usare troppo la scusa "affari tuoi", perché non devi spiegare tutto per filo e per segno, ti basta dire abbastanza perché la persona davanti a te comprenda in maniera facile. E il tutto in maniera pacata, nessuno ti sta offendendo e, come dice Abi, nel mondo di oggi devi abituarti al fatto che non è una cosa immediata. Ci sono veramente troppe critiche che potrei fare alle persone come me, perché il fatto che voi persone cis vi riempite di ansia e pensare veramente che fare 2 domande (che poi è anche una cosa positiva, non capisco veramente perché non debba esserlo) sia un'enorme mancanza di rispetto solo perché questi coglioni si offendono per la qualunque ingiustificatamente non è normale. Non posso passare la vita a dire alle persone di tranquillizzarsi perché stanno facendo qualcosa di perfettamente normale e accettabile e non potete passarvi la vita a pensare che reazioni (quelle di ste persone che si offendono alla cazzo) simili siano normali. Per quanto riguarda la questione amici, mi capita che certi individui della comunità LGBT vogliano fare amicizia con me solo perché sono nb. Ma col cazzo, non solo sono sicurissimo che mi romperanno le palle per la qualsiasi notizia che trovano sul net, ma anche che parleranno solo ed esclusivamente di tematiche di genere e io sono della serie "ma vedete per caso gli etero tra loro che parlano solo di sessualità e i poliamorosi che parlano solo di quanti partner hanno e devono gestire?". È solo una condizione che abbiamo, è lecito esprimerne il disagio ma derivarne un interi modus comportanendi mi sembra ridicolo.Tra l'altro si comportano veramente come se fossimo chissà quale categoria speciale e così via. Gli intersessuali esistono da un sacco di tempo, e potremmo dire in linea molto generale che sono loro l'espressione fisica di molte identità di genere là fuori, ma non mi sembra che nessuno di loro abbia mai fatto petizioni o creato movimenti per cambiare la lingua e così via. E sarebbero infinite volte più giustificati di noi a farlo! Perché lì c'è soprattutto il discorso biologico. Tra l'altro non condivido neanche tutto questo culto delle bandiere, non lo comprendo e non ne vedo l'utilità. Non mi sembra che esistano bandiere per il cancro o per la dislessia, fare delle bandiere per tutte le sfaccettature di una condizione mentale è alquanto ridicolo per quanto mi riguarda, ma siamo in territorio opinabile e possiamo anche dire che questo fenomeno è il meno peggio. La cosa che personalmente trovo ridicola e veramente patetica è che quando si raggruppano fanno veramente di tutto pur di avere ragione: io ho palesemente opinioni molto diverse dalla comunità, e per questo vengo zittito, giusto per esprimere il grandissimo grado di incoerenza che ha questa gente XD Ti basti pensare che ho spiegato per filo e per segno che robe come la shwa non servono a un cazzo e che le cose funzionano diversamente sia linguisticamente che per la condizione mentale in sé (poi beh, la comunità stessa è di un'ignoranza allarmante su questo argomento, tantissima gente là dentro non ha ancora manco capito la differenza tra genere e sesso biologico), e un tizio a caso mi ha detto che sono un non-binary privilegiato, come se la disforia uno se la può vivere meglio rispetto ad altri XD Tranquillo, non devi giustificarti. Sono io che mi vergogno a dire di essere così solo perché c'è questa comunità del cazzo dietro e io devo per forza essere messo in relazione con loro. Mi spiace anzi della rant, ma tenevo a fare capire che anche noi persone normali che hanno la condizione pensiamo che sono solo dei coglioni che pensano che esistono solo loro in questo mondo e che non hanno un minimo di comprensione. (ovviamente detta in maniera estremizzata, inutile dire che ci sono le eccezzioni e che non tutti hanno reazioni esagerate pur seguendo la stessa ideaologia)
@@alexhell224 E cosa accade quando una persona usa un pronome sbagliato e l'altra piuttosto che riderci sopra si offende ed inizia a comportarsi come se la tipa delle poste lo abbia fatto apposta? Sempre per idealogia la tizia delle poste di turno andrà trattata con disprezzo, e quando tornerà a casa lei racconterà alle amiche di quella persona strana che si è offesa per non si sa quale motivo, accomunando quel comportamento a tutte le altre persone strane e che non comprende (non parlo di te, parlo in genere naturalmente, specifico sempre per la cosa dell'ansia) In ogni caso sono un soggetto curioso, vorrei sapere con cosa sto parlando, ma il terrorismo lgbt mi porta a pensare che potrei commettere un crimine di guerra se in stile professor Oak ti chiedessi se sei un maschietto o una femminuccia, e anche qui starei sbagliando perché la citazione usata verrebbe presa male da chi non conosce i pokemon (ma anche dagli stronzi intellettualmente disonesti) in quanto dall'esterno starebbe sembrando che sto negando la tua identità di genere dandoti del maschietto o della femminuccia, quindi mi sale l'ansia, faccio lo spiegone e mando a cagare anticipatamente tutte le persone che non hanno mai giocato a pokemon Per quanto riguarda l'intersessualità il punto è che considerata la rarità di questi e la rarità dei non binari, è difficile che vadano a coincidere, e anche se la coincidenza ci fosse non è detto che l'individuo non provi disforia per alcuni elementi del suo corpo, quando in realtà è molto più comune che un intersessuale si identifichi nel genere maschile o femminile; per dirti, a 11 ho sviluppato una ginocomastia abbastanza grave che mi ha devastato sul piano psicologico (operato a 16, ma la depressione è rimasta lì) tanto da fare a gara con Abicocca per turbe mentali, ma il parlare di quella condizione il più delle volte porta me a sentire frasi del tipo "sì ma gli altri stanno peggio; sono solo tette; cosa cazzo stai depresso a fare" (non sono depresso per le tette, ma non ho avuto un'adolescenza a causa loro, cosa che ha portato altre conseguenze), spesso e volentieri da persone che parlano appunto degli intersessuali come se fossero una categoria con una bandiera, quando in realtà sono appunto persone che provano forti disforie per elementi del proprio corpo che non coincidono con il proprio genere e che non vogliono nemmeno essere categorizzati come intersessuali ma semplicemente come maschi o femmine (naturalmente ognuno la veda come la vuole vedere). In pratica dire ad un intersessuale che è un terzo sesso di solito può benissimo portare ad una testata nei denti da parte di questi (non ho nessun morbo genetico particolare, ad ora le cause della ginecomastia non le ho ancora capite), e di solito sono testate che guarda caso finiscono sempre nei denti degli attivisti buoni e giusti che fanno propagande non richieste su condizioni di cui non sanno molto, dando istruzioni su come trattare persone che non hanno mai incontrato in vita loro o con cui non hanno mai parlato Oh no, hai accostato cancro e dislessia a bandiere lgbt... Stanno per venire a prenderti e ti faranno a pezzi Ti ricordi gli appellativi diffamanti di cui parlavo prima usati come armi? "Privilegiato" è uno di quelli naturalmente. Basta fare i vittimisti cercando di smontare l'interlocutore affibbiandogli epiteti che agli occhi del pubblico vanno a smontare la credibilità dell'individuo piuttosto che i suoi argomenti, oppure dichiarare che le dichiarazioni fatte non sono quelle fatte ma ben peggiori per smontare quelle piuttosto che quella realmente fatte ("se dici che la nudità in pubblico non va ben alloa giustifichi lo stupro"; parlavo di persone autistiche incapaci di intendere e di volere e di bambini) in quanto le controargomentazioni sono di base inesistenti, illogiche, dogmatiche e ideologizzate. Una delle cose più divertenti è vedere le varie fallacie logiche fra i vari dogmi lgbt che non si incastrano fra di loro manco per il cazzo, con persone che si danno ragione a vicenda senza nemmeno rendersi conto di stare negando l'una l'affermazione dell'altra. E questo essenzialmente accade perché i movimenti lgbt sono fatti ad ora da fasce di età estremamente basse che ancora non hanno ben chiaro che nel mondo vero non puoi permetterti di aggredire, diffamare o piangere nella strada gridando all'offesa per il sacro diritto dell'avere ragione sulla base dell'essere diversi. Io molti di loro li vedo estremamente male nei futuri posti di lavoro da cui saranno rifiutati perché essenzialmente nessuno vuole avere attorno persone vittimiste e permalose con la denuncia e diffamazione online facile, che davvero pensansano che non verranno assunte per il loro non essere etero e cis quando nel raggio di 100 mentri è pieno di etero e cis che stanno lavorando ma che si rapportano con gli altri senza rompere i coglioni e con datori di lavoro del tutto consapevoli della loro condizione E comunque per dirti, il mio chiedere che cosa è un'altra persona di solito serve come hai detto sì a semplificare, ma anche a capire come rapportarsi con l'altro, perché se ci pensi tutti noi tendiamo ad avere comportamenti diversi con generi diversi (parlo anche di un rapportarsi con un vecchio o una vecchia) e con persone che potresti potenzialmente considerare partner sentimentali o sessuali, ma quando non capisci cosa hai davanti arrivano i corto circuiti, che sono del tutto spontanei e dati dalla confusione, soprattutto se ad averli sono persone che non hanno idea di quello che sta succedendo. Alla fine tutti hanno bisogno dei loro tempi, anche gli omofobi più incalliti se trattati nel modo giusto, e se non si sentono minacciati da robe che gli fanno credere di poter finire in galora per crimini di espressione di pensiero, possono arrivare a cambiare idea con le buone, e magari se non loro un giorno i loro figli che magari non saranno cresciuti nell'odio "Io soffro" Il problema è che tutti soffrono, ma i vigliacchi tendono a cercare di appropriarsi dello status di vittima e ad agglomerarsi cercando vendetta su chi pensano che problemi non ne abbia, perché alla fine è meglio scaricare la rabbia su dei poveri stronzi capitati a caso piuttosto che cercare di capire i reali motivi delle proprie sofferenze e del perché una "i" o qualsiasi altra vocale possa fare tanto male
La parola attivista mi faceva erroneamente pensare a qualcuno che si occupa di benessere umano e di etica. Interessante vedere però come questa persona che si definisce attivista risponda in modo scioccato e presuntuoso che non ha niente da dire sul molto concreto problema che sorgerebbe nel creare carceri miste uomini/donne, e invece si illumini quando finalmente si parla di come comportarsi con le parole "fratello" e "sorella": finalmente! è di quello che si occupa il suo canale! Chi va in prigione chissene frega, no?
Continuo a pensare: Ma se si parla tanto di inclusione, perché si pone il problema che se c'è un maschio in un gruppo di femmine allora si usa il plurale con maschile non marcato? Cioè, magari qualcuno pensa sul serio che il maschio sia la figura più rilevante, ma a caratteri generali direi anche che è un discorso di inclusione dell'unica figura diversa nel gruppo. E se fosse stato non-binary? Avreste comunque fatto problemi? Avreste comunque usato il plurale femminile? Personalmente vado semplicemente con la maggioranza del sesso che compone il gruppo (perciò continuerei a usare ragazze anche quando c'è un ragazzo o un non binary), ma mi sembra un po' incoerente parlare tanto di inclusione e poi lamentarsi proprio quando l'unica persona diversa all'interno del gruppo viene inclusa tramite il plurale generico per eccellenza.
Io più che maggioranza userei il femminile se ho di fronte l'80/90% di persone di sesso femminile, senza eliminare dunque la funzione di quel maschile (che include tutti indipendentemente dal loro sesso) ma con l'idea che se la quasi totalità delle persone presenti sono di sesso femminile probabilmente il tema di interesse è femminile. (Il che forse come ragionamento è pure sessista, ma vabbè.) Dando per scontato che la minoranza maschile che viene esclusa non se la prenda, ma che al massimo la prenda quasi a livello di battuta. Anche per evitare il fenomeno della conta, lo si comprende a colpo d'occhio se c'è una fortissima maggioranza di uno specifico sesso. Mentre sul 50% devi stare a contare, nello stesso modo in cui devi stare a contare per ricoprire il 100%.
@@anonimo6603 vabbè sì, intendevo comunque una maggioranza considerevole, alla stregua dell'80/90%. Anche perché sotto quella soglia siamo ufficialmente in un gruppo misto e sarebbe esattamente il caso di usare il maschile sovraesteso, ma ovviamente mi sono espresso male io. Più che altro non capisco il problema che si fanno certe persone sul tema dell'inclusività della questione, poiché non mi sembra molto coerente il loro discorso. Comunque per i gruppi con maggioranza femminile o maschile dipende, se ti ritrovi davanti una classe di liceo dove sono quasi tutte femmine (caso molto comune) non è esattamente una situazione dove il tema è di interesse femminile (quantomeno a caratteri generali).
E poi il tizio parla a Pani dicendo: "voi espertai"... E l'analisi della comunicazione non verbale esprime il disprezzo per il depensaggio dogmatico e passivo aggressivo della gggente non accettata dalla Vitahe.
In realtà, in islandese, quando c'è un gruppo misto si usano le declinazioni in neutro plurale. Niente di imposto, la lingua si è evoluta così anche senza le persone nonbinarie. Al singolare invece no, poiché il pronome neutro "það" non si può riferire alle persone. Si sono però inventato un neo-pronome "hán" (pronunciato "haun") al posto del maschile "hann" e femminile "hún". Ma per le terminazioni dell'accordo al singolare non ho capito cosa usino le persone nonbinarie in islandese.
@@lellanigro9297 no, non credo si possa fare. Stavo solo facendo un appunto, visto che Yasmina ha menzionato l'Islandese (o forse tedesco, boh, è passato un anno).
Non sarebbe piu sensato, visto che è l'unica cosa certa e stabile nel tempo, attribuire di base il genere corrispondente al corredo cromosomico? In seguito, a fronte di interventi, transizioni, ecc, modificarlo nell'opposto, qualunque esso sia. Il non binario/fluido/ecc ecc, per forza di cose ha comunque un cromosoma che ne determina il sesso biologico e degli organi sessuali che lo compongono. Paradossalmente mi viene da pensare che, al pari degli interventi per il cambio sesso e transizioni, chi non si identifica in nessun genere, "dovrebbe" (è una pseudoprovocazione-ipotesi) eliminare chirurgicamente e farmacologicamente ogni organo sessuale (testicoli, pene utero, clitoride, ovaie, seno, capezzoli, barba,cavità vaginale (lasciando solo l'uretra), eliminare la barba, i peli e magari anche i capelli (visto che una calvizie o il conservare i capelli potrebbe determinarlo). Mi pare un problema che esiste solo per dare ad alcune persone un modo per darsi un'identità distintiva, ma dal punto di vista pratico e relativo alla parità, non ci vedo la minima applicazione.
Ma piuttosto che lo swcha, che nel sistema fonetico italiano non esiste, non è meglio una soluzione tipo -u singolare ed -us per il plurale? riprendendo la famosa -s marcatrice del plurale in tutte le altre lingue romanze?
Il genere grammaticale non c'entra nulla con l'orientamento sessuale di una persona; non a caso, citando il termine "femminielli" si usa il genera grammaticale maschile (così come le "guardie regie" non erano a priori ballerine in tutù).
28:53 Cara Abicocca, ti sposerei per sta cosa! GRAZIE! Ogni volta che discuto di sta roba del "non binarismo" puntualmente la gente cita i femminielli o i nativi americani (ed infatti... Il tizio è proprio ciò che ha fatto! Ne ero sicuro, mi ci sarei giocato i milioni!). Ma questa è una chiave di lettura forzatissima e ben lontana dalla realtà, infatti il femminiello è un uomo con atteggiamenti femminili (potremmo quindi sostanzialmente dire un uomo effeminato, quindi) e che pratica travestitismo (ma probabilmente oggi si preferisce il termine "drag" perchè boh fa più figo, o forse si vuole prendere le distanze dai travestiti-trans che si prostituiscono/prostituivano, se fosse così lo troverei ironico visto che sarebbe un evidente razzismo interno alla comunità stessa. Non che sia una novità, visto che esiste razzismo verso le persone bisessuali colpevoli di essere anche "etero" e quindi nemiche ai martiri omosessuali).
Per certe trasformazioni ci vuole molto tempo perché i fenomeni sociali hanno una certa inerzia. Pensiamo anche semplicemente al fatto che più le persone invecchiano, più è difficile che imparino cose nuove: certe volte perché si affermino dei concetti, serve che si sostituisca almeno un'intera generazione. Sono felice che vi siano persone che cercano di accelerare il processo, però teniamo a mente che la lentezza di questi fenomeni è un fatto intrinseco che non si potrà mai del tutto annullare. In quest'ottica purtroppo la sofferenza va presa come un dato di fatto, a volte la realtà è semplicemente ingiusta
Dovresti scriverlo in maiuscolo perché sembra una cosa da poco. Io non posso accettare le etichette perché ho un disturbo borderline che per motivi ben contestualizzati non può accettarle. Grazie, ci sono altre persone, poche che hanno sottolineato questo problema
Persone Trans nelle carceri, ma davvero pensate che in tutto il mondo non ce ne siano ?! ... E che non ci siano stati casi di problemi tra detenutƏ trans e bio-donne ?! ... In realtà, si tratta un tema sociale molto serio e complicato, specie nel "solito" mondo Anglosassone. Inoltre, scusa Abi , ma ... se voi Persone Trans non ne parlate mai ... di che vi meravigliate se ne parlano poi solo le TERF ?!
l'unica vera linguista nella live vorrai dire, cazzo c'entra se ha o meno la foca xD davvero è più importante cosa si ha tra le cosce rispetto a ciò che si dice e argomenta?
Non capisco come mai nessuno proponga letteralmente la soluzione più logica e quello fatto dai traduttori di Sex Education col personaggio non-binario. Ovvero evitare il linguaggio marcato a tutti i costi. Vi assicuro che non è così difficile. Esempi: Ruby, sei bellissimo/a > sei speciale Ma Ruby è arrivato/a? > Ruby già c'è? Stiamo aspettando Ruby? Ruby è sempre in ritardo! Mi sono accorto/a di questa cosa > ho notato ciò, ho rilevato che Ruby, sei la mia preferita/o! > Ruby, mi fai impazzire! Basta ingegnarsi un minimo :)
quindi dovremo privarci di una parte consistente della lingua italiana, di fatto impoverendola, rinunciando ad aggettivi e verbi (come non ci fosse già abbastanza gente che non sa parlare italiano)? Oltretutto gli esempi portati non corrispondono propriamente: Che Ruby sia bellissimo non vuol dire che sia speciale; Ruby sei il mio preferito non corrisponde a Ruby mi fai impazzire (che può essere inteso anche, come "mi fai incazzare tantissimo") ....quindi no, non si può parlare senza marcatori in italiano.
@@oliviarossi7827 ma che c'entra privarcene? Mica spariscono queste parole. Si tratta, semmai, di usare queste forme nei rari casi in cui ti trovi con una persona nonbinaria. Mica quando stai parlando con tuo zio...
@@flaviospadavecchia5126 si ma è il principio che non condivido. Il mio rispetto per quella persona non passa per le parole che uso (sto escludendo le offese, ovviamente). Se io ho un determinato modo di parlare non credo sia rispettoso nei miei confronti farmelo cambiare. Inoltre, se questa persona non binaria mi chiede di usare il femminile o il maschile nei suoi confronti, io le vado incontro senza problemi. Detto questo no vedo perché mettere ansia alle persone che devono mettersi a pensare a tutti i possibili sinonimi, a discapito magari del senso del discorso che vogliono fare, solo per non urtare i sentimenti dell' altra persona. Se tu mi chiedi di non usare aggettivi mi stai limitando. Potresti anche mettermi in difficoltà perché non tutti hanno lo stesso livello di scolarizzazione. Se una persona di rispetta lo vedi dal senso del discorso che sta facendo, e no dalle singole parole usate. Senza contare la cosa più importante: il genere grammaticale non coincide con il sesso o il genere sessuale. Basta questo per far capire come questa sia una polemica senza senso.
@@flaviospadavecchia5126 inoltre facciamo un esempio: Io sono donna e da domani comincio a lavorare come guardia notturna in un centro commerciale. La parola guardia, però, nell'immaginario collettivo, fa pensare ad un uomo (se io dico "al centro commerciale c'è una guardia" tutti immaginiamo un uomo con una divisa e un walki talkie). Mettiamo che io ritenga che il genere grammaticale coincida con quello sessuale e che voglio essere riconosciuta nel mio essere una guardia donnA e non voglio essere confusa con una guardia uomo. Voglio che il mio genere sessuale sia chiaro, non voglio soluzioni come schwa e asterischi perché non mi considero gender fluid o non binaria. Che soluzione mi trovi? E' un esempio "estremo" per far capire che non si può pensare che a lingua cambi per "non ferire i nostri sentimenti". State dando voi un'eccessiva importanza alle parole, intese proprio come "insieme di lettere". La soluzione più semplice e intelligente è far capire alle persone che il genere grammaticale non coincide con quello sessuale. Una volta capito questo allora una persona non binaria o una donna non si sentirebbero più offesi dal maschile sovraesteso. La lingua rimane coerente e fluida e nessun sentimento viene ferito.
Secondo me non è Vero che non si puó in assoluto provare a reimparare l'italiano, è come quando si impara una lingua straniera, all'inizio si sbaglia, ma poi con la pratica si puó imparare... Che poi uno non voglia farlo perché richiede tempo Ed energie, è un'altra cosa. Comunque Abi, tuo padre sa che dici sempre che è stupido?? 🤣🤣🤣
Comunque è vero che anche parole come "fratello" e "sorella" non aiutano, ma anche parole come "mamma" e "papà", nel senso che anche i non binari si complicano la vita nel cercare di non usare termini binari...
imparare una lingua straniera NON è come reimparare la propria lingua madre... e se anche fosse fattibile è uno sforzo che vale la pena? credevo fosse ormai chiaro che non è la lingua il problema, se una persona non si sente accettata dalla società non cambierà la propria situazione cambiando la lingua ma cambiando la società.
@@simonescotton7853 Certo, ma sottolineamo una cosa: se una persona non si sente accettata dalla società è veramente sempre e comunque ed a prescindere colpa della società? Non vogliamo avere un po' di spirito critico e fare una "selezione all'entrata" per capire chi è realmente vittima di qualcosa per qualche motivo e chi, invece, soffre sì, ma di disturbi e va accettato e aiutato nel reparto psichiatria?!
Vabbè ma se questo vuole parlare la shwa chi glielo impedisce ? Sono problemi suoi . Ma se io voglio parlare così come mi hanno insegnato , perché deve chiamarmi retrogrado
Per capire una donna ci vuole una donna per capire uno stilista ci vuole uno stilista che non si capisce ..il gioco delle 3 carte poi ti trovi la sorpresa.....
Maccanica quantistica: ne parliamo con un fisico teorico e con una persona fatta di particelle.
Toccata pianissimo, ma in effetti, emergono storture ovunque.
🤣🤣🤣🤣
😂
ecco
La linguista ci porta un po' di lucidità. Esiste un confine molto netto fra il rispetto inteso come empatia, riconoscimento di identità e di possibilità di fare ed essere ciò che si vuole e le richieste dettate da narcisismo vittimista ed esibizionista. Mi spiace, la mia opinione è questa. E non ho nessuna intenzione di sentirmi retrogrado.
Totalmente d'accordo. Aggiungo che da tempo i conservatori americani sottolineano che, come ci si sente o ciò che si desidera essere, non coincide necessariamente con ciò che si è. Inoltre, 'sti pagliacci confondono (intenzionalmente?) il proprio genere sessuale (dato alla nascita) con i propri orientamenti sessuali, con le proprie abitudini, la propria sensibilità, i propri comportamenti, e così via.
Adoro la seraficità di Yasmina Pani, sente le peggiori cazzate, ma pur di non risultare canzonatoria, resta impassibile. Ma dentro urla di dolore, si sa.
Vero! Quando soffre prende la borraccia per bere😂
Sente cazzate da chi, come tutti e come sicuramente anche tu, mastica la linguistica sul piano della profondità da dibattito da bar, essendo che non tutti la studiamo. Il punto è che Yasmina è una persona razionale e rispettosa del prossimo, e non omotransfobica come probabilmente sei tu.
Il silenzio di Yasmina di fronte a certe affermazioni vale di più di mille parole. Con ciò non voglio dire che evita di rispondere perchè è stata più che esaustiva rispetto all' argomento e alla sue competenza a riguardo.
Yasmina è una persona che apprezzo tantissimo per diversi motivi. Il primo è perché si occupa e commenta da linguista, che è il suo lavoro, non parla di geofisica o altro. Contestualizza e spiega perfettamente ciò che contesta a riguardo. La filosofia mi insegna che un argomento sta in piedi se ha una struttura tale da essere valutato e sul quale riflettere. Lei lo fa. Grazie per questa intervista
Mammamia quanto si nota la professionalità e preparazione di Yasmina 😍
1) Yasmina: "Non è che i cambiamenti della struttura di una lingua siano necessariamente ostacolati dall'odio verso una certa una categoria" serie di esempi, discorso esaustivo sull'evoluzione della lingua " è solo come succedono le cose, l'evoluzione della lingua è un fenomeno stratificato e molto complesso"
Rubin: "Eh, ma dobbiamo metterci d'accordo su come cambiare la lingua"
2) Yasmina: "L'evoluzione della lingua in senso inclusivo non si riflette necessariamente in una maggiore inclusività nella società" serie di esempi, discorso esaustivo sul rapporto fra lingua e società "forse è necessario concentrarsi su aspetti pratici".
Rubin: "Sono d'accordo, una volta che siamo d'accordo che la lingua deve cambiare dobbiamo solo metterci d'accordo su come cambiarla."
Boh, vabbè.
Una live che poteva finire dopo i primi 5 minuti in cui ha parlato Yasmina...
Grandissima Yasmina, è sempre un piacere ascoltarla! Vorrei tanto un confronto tra lei e un altro linguista che sostenga la tesi contraria.
Grazie mille, Abi!
Vera Gheno, per caso?! xD
Ho sentito che lei voleva farlo il confronto con la Gheno, ma questa si è tirata indietro con delle scuse.
@@outis4 non l'ho nominata perché tanto si sa che non accetterebbe mai 😂
@@Ioria89 Ma facciamoli i nomi, facciamoli! Trovo importante che chi passerà di qui e leggerà i commenti possa sapere che chi è del mestiere ed "appoggia" (perchè se poi si cerca il video don rick dufer con la Gheno, vien fuori dalla sua stessa bocca che lei l'aveva proposta praticamente per gioco e basta, ma in privato, per una cosa "inter nos") evita il confronto perchè ne uscirebbe super sputtanato. La gente DEVE sapere e DEVE mettersele in testa ste cose, se no queste pseudo minoranze avranno sempre il coltello sociale dalla parte del manico, ricattando che "se non sei inclusivo allora sei razzista".
@@outis4giusto
Vedo sempre più confusione e meno sostanza nelle lotte sociali, posso dire che tutto questo è assurdo o passo per omotranscuginofobico?
Fossi omotranscuginofobico saresti qua ad ascoltare sto pippone? 🤣 Io resto incuriosita da questa lotta sociale e aspetto che si giunga alla conclusione che è già tanto se le persone conoscono la grammatica base. Magari si dovrebbero aggiungere parole nuove, più inclusive. La dominanza del genere maschile nella grammatica è una convenzione, come 2+2 fa 4 senza offendere il 5....
@@_Gessica_ Abbiamo una lingua ricchissima, non vedo chi si debba sentire offeso/a. Piuttosto lavoriamo di più sull'educazione inclusiva fin dalle elementari, facciamoli crescere ben sti fioli e non sul lei/loro/essi/oddiocomechiamoluciacheadessoèmarcomailrispettohasesso?
@@_Gessica_ ho notato che chi promuove queste battaglie sterili spesso e volentieri non padroneggia la lingua al punto da trovare alternative più "inclusive" che già esistono, senza contare che per molte cose viene utilizzato il femminile per includere tutti, quando si dà del lei o per indicare LE persone
@@alessandrocannucci7176 io ho paura che sia iniziata proprio con il presupposto sbagliato, nel senso che non puoi paragonare il genere maschile/femminile alla grammatica dando un senso "politico". Cioè credo che chi abbia iniziato a porsi questo problema non sappia che il linguaggio si evolve solo se serve a capirsi.
@@_Gessica_ hai colto il problema in pieno 😂 la logica di base di ogni lingua sta proprio nel cercare di comunicare qualcosa nel modo più economico ed efficace possibile, le lingue poi si evolvono di conseguenza
Mi permetto di far notare che -ai e -oi sono i plurali in greco antico della prima e della seconda declinazione. E quindi, agli occhi di una lunga tradizione classicista, sono connotati: -ai è femminile plurale, -oi è maschile plurale. Se voi dite "loi", a me suona maschile. Come "logoi" plurale di "logos"
Stessa cosa che ho pensato io.
Credo che Yasmina, ad un certo punto abbia guardat la bottiglia di Gin del tipo con un certo interesse.
🥴
Del tipə
@@capitanassenzio 🤣
Lasciate parlare gli adulti. Yasmina insegnaci
lasciate parlare chi studia i cambiamenti della lingua italiana da anni, e non parla per "sentito dire"
"cosa ne pensi di Vera Gheno?"
"........................ no"
Comunque Abicocca mentre Yasmina parla fa tutt'altro (mangia, si pettina, scrive sulla tastiera..) gran professionalità..
per non parlare del taglio di unghie a 42:03 :')
invita le persone e poi si mette a sbadigliare. che maleducata
Infatti! Senza ombra di dubbio Yasmina e' nettamente di un livello molto più alto .
La seguo con interesse da qualche mese e mi chiedo come mai abbia accettato di partecipare a questo triste live.😢
2 ore e 50 minuti per dire cose che si possono sintetizzare in 20minuti scarsi.
Tra l'altro, sono convinto che se dovessimo portare all'interrogazione i due tizi, credo che non abbiano seguito bene la lezione della maestra 😅
Alunni molto distratti durante la lezione 😮😅
Abicocca è unə clownə
Suggerisco ai fautori del linguaggio inclusivo di osservare quello che succede in Iran od in Afghanistan. Il Farsi ed il Pashtu non hanno genere e sono quindi intrensicamente linguaggi inclusivi. Altrettanto dovrebbe esserlo la società di quei paesi quindi. E non dovrebbero esserci problemi di genere. Invece ce ne sono eccome. Questo prova che altri fattori, politici, culturali e religiosi hanno un 'impatto infinitamente più importante del linguaggio sulla parità di genere nella società. Sarebbe più opportuno occuparsi delle travi prima che delle pagliuzze. Complimenti comunque a Yasmina per la sua calma serafica ed il suo stoicismo di fronte alla cascata di amenità che l'ha sommersa. Complimenti anche ad Albicocca, ottima moderatrice. Tanti auguri al ragazzo, che mi è sembrato un poco confuso. Non deve confondere la grammatica con il rispetto. Io non uso né l'asterisco né lo schwa, ma rispetto tutti, lui compreso, ci mancherebbe. E lui fa bene a farsi rispettare.
Bel confronto ! Yasmina è una potenza !
Io sono tra quelli che hanno seguito il dibattito sullo schwa, ma che ancora non ha capito che significa non binary. A volte mi sembra che alcune questioni sull'identità di genere invece che abbattere le barriere le creino. Per esempio, è noto che le donne possano vestirsi con abiti maschili senza che questo comporti una particolare etichetta, al punto che non mi pare esista il corrispettivo delle Drag Queen (ma sono ignorante quindi magari esiste e io non lo conosco), mentre per un uomo vestirsi con abiti femminili equivale ad attrarsi epiteti poco carini. Il fatto di volere trovare una definizione per tutto, non va contro la normalizzazione di un determinato comportamento? E cioè, se un uomo vuol vestirsi da donna può farlo solo perchè gli va così o deve per forza trovare un' etichetta?
In teoria esistono i Drag King da quel che so, poi per il resto sono d'accordo
@@annieleonhart Ecco vedi, lo sapevo di essere ignorante.
L'alternativa alle drag queen sono i drag king. Il tutto rientra nel fenomeno del travestitismo, ma non sono la stessa cosa. I non-binari sono una sovracategoria più generale che può includere una grandissima varietà di persone, che non si identificano come maschio o femmina, ma un genere a metà strada, o che li include entrambi, o alternano l'uno all'altro nello stesso individuo. I non-binari possono essere trans oppure no, omosessuali o etero, o pansessuali e includono anche le sottocategorie di androgini e ermafroditi.
In realtà è appropriato definire una nuova categoria che sia più ampia e includa una serie di sfumature tra maschio, femmina e trans. Il discorso che fai sulle etichette è giustissimo, ma no dipende dall'attivismo lgbtq+, ma un gruppo psico-sociologi e influencer americani che hanno introdotto questa moda di etichettare qualunque cosa, nell'ottica del messaggio: ma sì! Siamo tutti diversi e quindi tutti speciali! Mentre in realtà se etichetti la diversità stai mettendo solo barriere inutili e confusione e disforia. Ma faglielo capire se ti riesce. Io ci ho provato e mi hanno sbranata...
@@dly209 Come fa ad essere etero una persona che si ritiene sia maschio sia donna? Un uomo etero non binario quindi sia uomo sia donna che si metterà con una donna è per forza di cose anche lesbica, quindi.
Altra cosa simpatica: vedo che puntualmente le persone non binarie hanno lo smalto, eppure da un lato il femminismo spinge per indicare che lo smalto non è da donne, per cui allora un non binario non è anche donna perchè usa lo smalto e questo dovrebbe cadere come "indizio" o "dimostrazione" di non binarismo (o genere fluido); dall'altro lato, però, queste persone usano proprio lo smalto come simbolo della loro parte "femminile", quindi andando contro ciò che ho appena detto. Un ennesimo controsenso.
Infine, moltissimi stili come quello emo o nei generi rock, metal, goth musicali, ma anche i generi glam mi pare, hanno adottato già da molti anni lo smalto, parliamo di band composte da uomini ma anche dai relativi fan. Quindi abbiamo un'altra dimostrazione di come in realtà questo accessorio fosse già sdoganato in certi contesti e non ritenuto indicativo per il genere (sessuale).
Insomma, fuffa, fuffa e ancora fuffa priva di logica.
"siamo tutti diversi e quindi tutti speciali" è solo sbagliato, sciocco, un'illusione che accetterei di sentire solo da un bambino di 2 anni, insieme all'esistenza degli unicorni, babbo natale e che, se mangia tutte le verdure, diventa forte come superman e potrà volare. Smettiamola con le fantasie ed iniziamo ad avere i piedi per terra, nessuno è unico.
@@dly209 scusa, ma un non binario come fa a essere trans? E poi scusa ma io non includerei gli androgini o gli ermafroditi nel terzo genere, perché comunque se la loro identità di genere è maschile o femminile allora è solo un rafforzamento degli stereotipi di genere e si dà importanza più al sesso che alla loro identità di genere
Ho ascoltato l'intervista sino alla fine. Yasmina complimenti per l'autocontrollo, io non sarei riuscita. Sento una comprensibile sofferenza quando si parla di ostracismo, omotransfobia e ogni miserabile atteggiamento si abbia nei confronti di persone che non vedono riconosciuto il proprio genere. Ma. Ma mors tua, vita mea mi vien da dire. Io ti guardo e posso immaginare quali abomini la società ti causi, tu se dovessi vedermi le mie ferite non le vedi. Sapete perché chi soffre di disturbi borderline non può avere etichette? Sapete perché facciamo tanta fatica a starvi dietro e riuscirci? Sono onesta, rinunciamo, ma non per mancanza di rispetto. Ai dislessici avete pensato? La lingua è già esclusiva per antonomasia, il linguaggio non può rappresentare tutte le appartenenze. La parola è già un confine. L'identità ( che io non sento se non come zavorra) è inghiottita da un relativismo in cui tutto è indifferenziato ( nei gruppi stessi le persone non hanno le idee chiare e ne parlo con ragione di causa). Tutto diventa un surrogato del significato. Poi sento dire "la U non piace", vero. Quindi la lingua è anche estetica. Lo Schwa è cacofonico, quindi? Ma è interessante che solo ora si cerca un dibattito con toni diversi. Molto interessante
Non ho ben capito
Ho riletto. Meglio
Mah... quando ha detto quella cagata sul dead name mi è salito un vaffanculo dal cuore. Non so cela faccio a finire sta cosa.
Yasmina è una scienziata, la linguistica è una scienza. Mi dispiace se soffri, ma la comunità scientifica non è il tuo psicologo di fiducia, e nemmeno la lingua. Yasmina sta lì in qualità di scienziata e realtà, non di sentimenti.
22:36 "mi hanno accusatO spesso..." nemmeno lui usa lo schwa...
In tutto il video si riferisce a se stesso col maschile, basterebbe questo per capire l'inapplicabilità della sua proposta
Tutto il rispetto per Rubi(?) che è stata molto educata, però ad alcune minchiate che diceva scometto che Yasmina stava morendo dentro 😅
Pretendo un fonema che identifichi le persone di una certa età alte 1,90 e con scarpa 46.
Se ricordo gli attivismi degli anni 70 per rigettare catalogazioni e ghettizzazioni, qualcosa deve essere andato storto.
Non sapete manco leggere un articolo di giornale, menomale che c'è Yasmina
Yasmina è sempre il top!
Secondo me, dovrebbero semplicemente riaprire i manicomi .
Quello no, ma sicuramente ci vuole più psicoterapia dove al momento prevale l'ideologia buonista.
👏
"[...] mi richiama sonorità maschili [...]", la sonorità femminile di lai invece non è un problema? Oppure non si percepisce tale sonorità? Ma se poi a un altro non binario invece tale sonorità la percepisce... che si fa? La si cambia ogni volta che un non binario percepisce, soggettivamente, qualche che non va?
Nel momento che poi questo si riflette su una popolazione intera... per quanto possa sembrar male dirlo, ma non è che il lavoro bisogna svolgerlo da tutt'altra parte?
PS: Per quanto comunque, personalmente "lai" mi piace pure da sentirlo.
Me lo sono rivisto e mi sono accorto di una cosa, ma a 1:50:00 ha ammesso che c'è della misandria? Soltanto che non ne vale la pena discuterne perché giustificata?
Il like è per la Pani! Molto brava la moderatrice. Il ragazzo, per quanto possa simpatizzare col suo voler essere "inclusivo" (ho sempre piu dubbi su questa parola)...lo trovo piuttosto pesante e sostiene idee che personalmente trovo infantili oltre che poco sensate.
32:00 la risposta a questa perplessità è davvero l'ABC della sociologia (meccaniche di inclusione ed esclusione sociale), una persona che si definisce attivista di questioni sociali dovrebbe conoscere bene certe questioni. Ma dopotutto non c'è da sorprendersi, perché se chi solleva certe questioni avesse studiato sociologia (e non quella di parte e politicizzata), dette questioni non le avrebbe sollevate nemmeno.
Imporre l'inclusivo escludendo varie cose come parole ecc...., ha qualcosa di ipocritamente malvagio secondo me, poi non so è solo un'opinione la mia
La domanda del dare del "lei" e del maschile sovraesteso non era così sciocca, eh. Si vedeva che Yasmina voleva dire qualcosa
Letteralmente ha gettato perle ai porci
totalmente inutile come discussione , grazie Yasmina
Dare voce a Yasmina è degno di nota, se non altro (l'altro è il suo modo di interagire e spiegarsi) è istruttivo, è importante perché è una persona preparata. Quindi di nuovo grazie Abi. Tuttavia mi ponevo un pensiero. Ma tutte le puttanate dette negli ultimi due anni, intervistando di nuovo chi le ha dette e dare spazio a controbattere no? L'altro giorno ho ascoltato l'intervista di Murgia e Saviano ( Santa Chiara e San Francesco più che altro), stavo per vomitare. Ma etichette, misgendering, Afgane, propaganda, e modalità di imporsi a riguardo non se li ricorda nessuno? Cazzo Abi, ti hanno massacrato con violenza e manco riuscivano a spiegare il perché. Veramente non si capiscono manco fra loro. Magari prima dello shwa bisognerebbe fare chiarezza su ciò che hanno messo in atto prima. Boh...
1:43:00 per vedere Yasmina morta dentro
Come biasimarla… Il famoso asterisco con una sostanza fonetica propria!
Boh, questa esigenza di cambiare mi sembra piu un capriccio o un volere di attirare l'attenzione.
Inoltre au mentando i generi e i prurali mi sembra un modo di voler fornire a chiunque informazioni non richieste.
Io la penso esattamente come te, però ammetto che non possiamo averne la certezza dato che non viviamo quella realtà ed è anche molto difficile immedesimarsi
@@grko6439 in una cerchia ristretta di persone che si conoscono e frequentano ci puo stare.
Ma Ti immagini un cameriere o un banconista di un bar che prima di prendere un ordine si deve accertare prima che tipo di etichetta attaccate al cliente, è semplicemente pazzia!
A me l'idea del dittongo per indicare un plurale neutro non mi dispiacerebbe, esempio un "tuttei". Come anche il "lai" per il non binario, è carino. Semmai è complicato farli entrare nel linguaggio colloquiale quotidiano. Entrambi meglio di quella merda di schwà, scusate il francesismo.
Ma è più un discorso di dibattito aperto che mi piace, invece che di soluzione calata dall'alto, come è lo schwà appunto.
mi fa ridere che il tipə dopo il primo intervento di Pani ha chiesto che ne pensa lei del plurale in -ai, quando la risposta era già chiarissima dal primo intervento.
Fatela una live con Vera Gheno, se vi risponde… meriterebbe.
Ma sei pazzo? Questo comporterebbe che Gheno parlasse di lingua e non di problemi sociali, impossibile
@@gigiyubo8541 ma la lingua è IL fattore sociale per eccellenza 😅
@@gigiyubo8541 dopotutto lei è una sociolinguista 🤷🏻♂️
@@Canu16 si, lei però è quella che ha parlato di più dell'argomento, ma praticamente mai parla dei problemi linguistici che causerebbe l'inserimento dello ə, si limita a dire che è un'esigenza sociale ignorando totalmente i problemi linguistici. Mi sembra più un atteggiamento da politica che da linguista onestamente
@@gigiyubo8541 nei video che ho visto io ammette candidamente che questa proposta ha tutta una serie di problemi dal punto di vista linguistico e che in realtà lei è diventata, suo malgrado, una specie di portavoce dello schwa ma che in verità sta studiando lei stessa la questione. Questo è quello che le ho sentito dire in parecchi video e mi sembra una persona molto equilibrata.
Ci tengo a sottolineare che io so molto poco di questioni di linguistica ed ho ascoltato con piacere la live proprio perché sto cercando di capirci qualcosa. Seguo il canale di Abicocca, come molti altri canali, perché da maschio etero sono consapevole di sapere molto poco di queste faccende e quindi cerco di approfondire. Non sposo nessuna “posizione” precisa, mi limito ad interrogarmi su queste “nuove” problematiche sociali.
Se farlo o non farlo diventa una scelta morale per la società allora resta un'imposizione al fine di essere riconosciuti come persone "buone"
Non è vero, sono stato in una classe con più di 20 ragazze e 2 maschi, e il plurale era sempre al femminile, da parte di tutte le professoresse e con quella di latino che si lamentava della lingua maschilista venendo comunque a scuola una volta ogni 3 mesi
Ricordiamo poi che non esiste nessuna comunità x. Le persone sono persone, e anche se si raggruppano su forum, grossi e canali non fanno una comunità. Nessuno può essere rappresentativo del volere o del pensiero altrui.
È lecito voler evitare le rotture di palle. "Sbagliare" qualcosa contro qualcuno che si sente parte di una comunità, spesso lo farà sentire in diritto di diffamare anche in pubblico con ogni sorta di termine che possa distruggere quella persona. La cancel culture si basa proprio su questo diritto di distruggere gli individui non diversi sulla base del vittimismo comunitario.
In ogni caso l'espressione di genere, naturale o culturale che sia, tende al maschile o al femminile, in quanto "esprimere un qualcosa" è in relazione a chi riceve quell'espressione, pertanto quale che sia il tratto ci saranno sempre persone che li identificheranno come maschili e femminili, mai neutri a meno che non ci siano imposizione ideologiche di mezzo, perché siamo tarati così. Non guardi un gelato e pensi che non abbia nessun gusto, un gusto deve averlo. Non pensi ad un oggetto senza applicargli un colore. Non esistono persone senza non-note. E i "femminielli" non sono agender, sono solo maschi effemminati e quella parola in Campania è usata in modo denigratorio alla stregua di quella con la f, che non posso dire perché gli algoritmi sono r, e gli interessa solo quello che è mainstream o meno sulla base del consenso dei "giusti", esattamente come i vari gruppi lgbt che ragionano algoritmicamente e senza troppa logica dietro.
Giusto, non vale mai la pena parlare dei problemi maschili. Siamo solo maschi.
Da persona non binaria non posso che essere più d'accordo. La comunità LGBT+ e altre robe simili sono posti che evito come la peste appunto per le derive ideologiche che propongono, la poca propensione a vedere la realtà in maniera neutrale e l'eccessivo vittimismo che caratterizza praticamente ogni loro argomentazione.
Concordo con ogni parola che hai scritto, poiché il mio pensiero riguardo questi temi è praticamente identico al tuo. E mi duole dire che sono stanco di essere rappresentato da persone che non hanno la minima idea di cosa stanno dicendo e inneggiano alle loro idee come se esistessero solo loro e la loro causa, che ovviamente in relazione al resto della realtà causa un'incoerenza pazzesca (vedi come Ruby è sicuramente una persona femminista che inneggia alla parità ma la sua reazione all'osservazione che il Lei formale sia equivalente al maschile sovraesteso trapela il suo palese bias di opinione) e soprattutto il non voler rendersi conto che non tutti quelli che condividono la stessa condizione la pensano allo stesso modo. Io sono contro lo shwa e qualsiasi altra roba insensata (a partire dai 1948292 termini che si inventano senza minimamente dare corda alla comunità scientifica) propongano, e passo molto più tempo a spiegare che sono una persona tranquilla e che problemi non se ne fa (incredibile ma vero, sono una persona comune come tutte le altre anch'io) che a dire che pronomi preferisco e così via (cosa che anche volendo non faccio mai perché non me ne frega assolutamente nulla). Ditemi se non è già ridicolo così.
@@alexhell224 E per dirti, già che una persona non binaria mi si dichiara come tale, mi sale l'ansia di "sbagliare" proprio per via della "comunità lgbt" (che ricordiamo essere piena di etero che devono apparire come giusti fino all'ultimo pelo del culo) che fa apparire i non binari come isterici in sofferenza e pronti alle lacrime non appena qualcuno usa la vocale o il pronome sbagliato senza che il povero stronzo di turno possa rendersi conto di quello che stava accadendo ma venendo costretto a chiedere scusa per un crimine orribile senza sapere nemmeno quale sia, e so che mi capisci (il discorso naturalmente non è personale), ma certe cose succedono anche a me quando devo spiegare che non sono etero e che non starò lì a mangiarli se fanno una mezza battuta (no, le battute su neri, asiatici, gay, trans e bi sono sono razziste, omofobe o transfobiche soprattutto quando non sono dispregiative ma giocano solo di stereotipi, come qualunque altro tema sul black e dark humor), questo perché gli attivisti devono stare là a far sentire una merda tutto e tutti per il loro diritto di odiare il non diverso. Mi è successo con una delle mie migliori amiche che so non essere omofobe, io che faccio coming out, lei che entra in panico perché già era stata battezzata a questa guerra santa su internet dove ad un'opinione non allineata segue una diffamazione. E guardate un po', nonostante le accuse di omofobia che ha ricevuto il rapporto non è cambiato. E di fatto io stesso sono "eterofobo" perché do per scontato come da sempre che se dicessi cosa sono a tante altre persone queste mi tratterebbero di merda, proprio perché di base c'è l'idea che gli eterosessuali non possano accettare le tendenze omosessuali altrui, e se questa non è un pregiudizio denigrante verso una categoria, allora davvero non ho idea di cosa i pregiudizi possano essere
E sempre parlando di pubblicità almeno ogni tanto ci sono persone normali, che una volta fatto coming out non si mettono a "predicare" con gli amici e conoscenti, facendo pubblicità positiva evitando appunto di comportarsi come dita indesiderate nel culo (oh no, altra espressione omofoba, adesso gli lgbt arriveranno sui loro pony voltanti a mangiare le mie viscere dopo aver diffamato il mio cadavere) ma continuando ad avere gli stessi rapporti che avevano prima senza riempirli di fake news o peggio articoli di LaRepubblica nelle stories e nelle bacheche per ricordargli di continuo quanto i maschi bianchi etero cis facciano schifo e quanto loro siano migliori non essendolo
Il problema è sempre lo stesso, per farsi sentire essere da soli non è sufficiente, bisogna raggrupparsi anche per andare contro il diritto di non farsi rappresentare da un gruppo, e formatosi questo gruppo questo arriverà a parlare per tutte le persone che ci sono dentro, finendo smepre punto e capo. Quando ci sarà la cultura dello smettere di voler stare sotto una bandiera e cercare di crescere come individui allora le cose andranno megio, e la gente smetterà di sentire in diritto di diffamare persone o categorie "normali" con opinioni diverse dalla propria, perché fino ad ora gli attivisti buoni e giusti con cui ho avuto lo spiacere di parlare non hanno fatto altro che promulgare retoriche razziste e sessiste, naturalmente sentendosi nel giusto perché le fazioni attaccate non erano le loro, portando sempre avanti la retorica della sofferenza storica per comportarsi liberamente da stronzi fascisti con il superpotere dell'opinione vera e inattaccabile per diritto di categoria
E che succede quando centinaia di migliaia di stronzi con lo stesso bias e con il diritto di potersi comportare da stronzi attaccano la stessa persona? Questo immagino che un po' tutti lo sappiamo
E ribadisco che la cosa dell'ansia non era contro di te (soffro di ansia e ho davvero paura di offendere chiunque con cui sto interagendo)
@@BloodCanticle90 ma guarda, posso dirti che io trovo stupido che la gente pensi che sia offensivo fare domande e così via. La gente non può sapere automaticamente tutto di noi, e non si può pretendere che capisca subito (sapete com'è, la gente non vive per gli altri eh, non mi sembra che a tutti noi vengano le fisime di andare a indovinare cosa è la persona che abbiamo davanti). Continuo a pensare che sia il *nostro* ruolo quello di informarvi qualora ve ne sia la necessità (se la tizia delle poste mi indica in maniera sbagliata, a me non fotte proprio nulla, la vedo forse una volta nella mia vita e non ha impatto sulla mia identità), e come tutte le persone normali casomai siamo noi quelli tenuti a comunicare quali pronomi preferiamo in tutta calma, è ridicolo che qualcuno si offenda perché l'altra persona non lo sa da sé. Tu intanto usi il pronome che ti viene, poi in caso ti dico quale preferisco io, e la cosa finisce lì, non è chissà quale sforzo. Poi se vuoi anche sapere qual è la mia identità di genere nello specifico, che ben venga, è normalissimo fare domande e non capisco perché debba risultare offensivo. Il nostro cervello trova immensamente più facile categorizzare le cose che vedono i nostri occhi per semplificarsi la vita, se spieghi a Tizio che sei una persona la quale identità è simile a quella maschile non stai rinnegando nessuno dei tuoi diritti e non puoi neanche usare troppo la scusa "affari tuoi", perché non devi spiegare tutto per filo e per segno, ti basta dire abbastanza perché la persona davanti a te comprenda in maniera facile. E il tutto in maniera pacata, nessuno ti sta offendendo e, come dice Abi, nel mondo di oggi devi abituarti al fatto che non è una cosa immediata.
Ci sono veramente troppe critiche che potrei fare alle persone come me, perché il fatto che voi persone cis vi riempite di ansia e pensare veramente che fare 2 domande (che poi è anche una cosa positiva, non capisco veramente perché non debba esserlo) sia un'enorme mancanza di rispetto solo perché questi coglioni si offendono per la qualunque ingiustificatamente non è normale. Non posso passare la vita a dire alle persone di tranquillizzarsi perché stanno facendo qualcosa di perfettamente normale e accettabile e non potete passarvi la vita a pensare che reazioni (quelle di ste persone che si offendono alla cazzo) simili siano normali.
Per quanto riguarda la questione amici, mi capita che certi individui della comunità LGBT vogliano fare amicizia con me solo perché sono nb. Ma col cazzo, non solo sono sicurissimo che mi romperanno le palle per la qualsiasi notizia che trovano sul net, ma anche che parleranno solo ed esclusivamente di tematiche di genere e io sono della serie "ma vedete per caso gli etero tra loro che parlano solo di sessualità e i poliamorosi che parlano solo di quanti partner hanno e devono gestire?". È solo una condizione che abbiamo, è lecito esprimerne il disagio ma derivarne un interi modus comportanendi mi sembra ridicolo.Tra l'altro si comportano veramente come se fossimo chissà quale categoria speciale e così via. Gli intersessuali esistono da un sacco di tempo, e potremmo dire in linea molto generale che sono loro l'espressione fisica di molte identità di genere là fuori, ma non mi sembra che nessuno di loro abbia mai fatto petizioni o creato movimenti per cambiare la lingua e così via. E sarebbero infinite volte più giustificati di noi a farlo! Perché lì c'è soprattutto il discorso biologico.
Tra l'altro non condivido neanche tutto questo culto delle bandiere, non lo comprendo e non ne vedo l'utilità. Non mi sembra che esistano bandiere per il cancro o per la dislessia, fare delle bandiere per tutte le sfaccettature di una condizione mentale è alquanto ridicolo per quanto mi riguarda, ma siamo in territorio opinabile e possiamo anche dire che questo fenomeno è il meno peggio. La cosa che personalmente trovo ridicola e veramente patetica è che quando si raggruppano fanno veramente di tutto pur di avere ragione: io ho palesemente opinioni molto diverse dalla comunità, e per questo vengo zittito, giusto per esprimere il grandissimo grado di incoerenza che ha questa gente XD
Ti basti pensare che ho spiegato per filo e per segno che robe come la shwa non servono a un cazzo e che le cose funzionano diversamente sia linguisticamente che per la condizione mentale in sé (poi beh, la comunità stessa è di un'ignoranza allarmante su questo argomento, tantissima gente là dentro non ha ancora manco capito la differenza tra genere e sesso biologico), e un tizio a caso mi ha detto che sono un non-binary privilegiato, come se la disforia uno se la può vivere meglio rispetto ad altri XD
Tranquillo, non devi giustificarti. Sono io che mi vergogno a dire di essere così solo perché c'è questa comunità del cazzo dietro e io devo per forza essere messo in relazione con loro. Mi spiace anzi della rant, ma tenevo a fare capire che anche noi persone normali che hanno la condizione pensiamo che sono solo dei coglioni che pensano che esistono solo loro in questo mondo e che non hanno un minimo di comprensione. (ovviamente detta in maniera estremizzata, inutile dire che ci sono le eccezzioni e che non tutti hanno reazioni esagerate pur seguendo la stessa ideaologia)
@@alexhell224 E cosa accade quando una persona usa un pronome sbagliato e l'altra piuttosto che riderci sopra si offende ed inizia a comportarsi come se la tipa delle poste lo abbia fatto apposta? Sempre per idealogia la tizia delle poste di turno andrà trattata con disprezzo, e quando tornerà a casa lei racconterà alle amiche di quella persona strana che si è offesa per non si sa quale motivo, accomunando quel comportamento a tutte le altre persone strane e che non comprende (non parlo di te, parlo in genere naturalmente, specifico sempre per la cosa dell'ansia)
In ogni caso sono un soggetto curioso, vorrei sapere con cosa sto parlando, ma il terrorismo lgbt mi porta a pensare che potrei commettere un crimine di guerra se in stile professor Oak ti chiedessi se sei un maschietto o una femminuccia, e anche qui starei sbagliando perché la citazione usata verrebbe presa male da chi non conosce i pokemon (ma anche dagli stronzi intellettualmente disonesti) in quanto dall'esterno starebbe sembrando che sto negando la tua identità di genere dandoti del maschietto o della femminuccia, quindi mi sale l'ansia, faccio lo spiegone e mando a cagare anticipatamente tutte le persone che non hanno mai giocato a pokemon
Per quanto riguarda l'intersessualità il punto è che considerata la rarità di questi e la rarità dei non binari, è difficile che vadano a coincidere, e anche se la coincidenza ci fosse non è detto che l'individuo non provi disforia per alcuni elementi del suo corpo, quando in realtà è molto più comune che un intersessuale si identifichi nel genere maschile o femminile; per dirti, a 11 ho sviluppato una ginocomastia abbastanza grave che mi ha devastato sul piano psicologico (operato a 16, ma la depressione è rimasta lì) tanto da fare a gara con Abicocca per turbe mentali, ma il parlare di quella condizione il più delle volte porta me a sentire frasi del tipo "sì ma gli altri stanno peggio; sono solo tette; cosa cazzo stai depresso a fare" (non sono depresso per le tette, ma non ho avuto un'adolescenza a causa loro, cosa che ha portato altre conseguenze), spesso e volentieri da persone che parlano appunto degli intersessuali come se fossero una categoria con una bandiera, quando in realtà sono appunto persone che provano forti disforie per elementi del proprio corpo che non coincidono con il proprio genere e che non vogliono nemmeno essere categorizzati come intersessuali ma semplicemente come maschi o femmine (naturalmente ognuno la veda come la vuole vedere). In pratica dire ad un intersessuale che è un terzo sesso di solito può benissimo portare ad una testata nei denti da parte di questi (non ho nessun morbo genetico particolare, ad ora le cause della ginecomastia non le ho ancora capite), e di solito sono testate che guarda caso finiscono sempre nei denti degli attivisti buoni e giusti che fanno propagande non richieste su condizioni di cui non sanno molto, dando istruzioni su come trattare persone che non hanno mai incontrato in vita loro o con cui non hanno mai parlato
Oh no, hai accostato cancro e dislessia a bandiere lgbt... Stanno per venire a prenderti e ti faranno a pezzi
Ti ricordi gli appellativi diffamanti di cui parlavo prima usati come armi? "Privilegiato" è uno di quelli naturalmente. Basta fare i vittimisti cercando di smontare l'interlocutore affibbiandogli epiteti che agli occhi del pubblico vanno a smontare la credibilità dell'individuo piuttosto che i suoi argomenti, oppure dichiarare che le dichiarazioni fatte non sono quelle fatte ma ben peggiori per smontare quelle piuttosto che quella realmente fatte ("se dici che la nudità in pubblico non va ben alloa giustifichi lo stupro"; parlavo di persone autistiche incapaci di intendere e di volere e di bambini) in quanto le controargomentazioni sono di base inesistenti, illogiche, dogmatiche e ideologizzate. Una delle cose più divertenti è vedere le varie fallacie logiche fra i vari dogmi lgbt che non si incastrano fra di loro manco per il cazzo, con persone che si danno ragione a vicenda senza nemmeno rendersi conto di stare negando l'una l'affermazione dell'altra. E questo essenzialmente accade perché i movimenti lgbt sono fatti ad ora da fasce di età estremamente basse che ancora non hanno ben chiaro che nel mondo vero non puoi permetterti di aggredire, diffamare o piangere nella strada gridando all'offesa per il sacro diritto dell'avere ragione sulla base dell'essere diversi. Io molti di loro li vedo estremamente male nei futuri posti di lavoro da cui saranno rifiutati perché essenzialmente nessuno vuole avere attorno persone vittimiste e permalose con la denuncia e diffamazione online facile, che davvero pensansano che non verranno assunte per il loro non essere etero e cis quando nel raggio di 100 mentri è pieno di etero e cis che stanno lavorando ma che si rapportano con gli altri senza rompere i coglioni e con datori di lavoro del tutto consapevoli della loro condizione
E comunque per dirti, il mio chiedere che cosa è un'altra persona di solito serve come hai detto sì a semplificare, ma anche a capire come rapportarsi con l'altro, perché se ci pensi tutti noi tendiamo ad avere comportamenti diversi con generi diversi (parlo anche di un rapportarsi con un vecchio o una vecchia) e con persone che potresti potenzialmente considerare partner sentimentali o sessuali, ma quando non capisci cosa hai davanti arrivano i corto circuiti, che sono del tutto spontanei e dati dalla confusione, soprattutto se ad averli sono persone che non hanno idea di quello che sta succedendo. Alla fine tutti hanno bisogno dei loro tempi, anche gli omofobi più incalliti se trattati nel modo giusto, e se non si sentono minacciati da robe che gli fanno credere di poter finire in galora per crimini di espressione di pensiero, possono arrivare a cambiare idea con le buone, e magari se non loro un giorno i loro figli che magari non saranno cresciuti nell'odio
"Io soffro"
Il problema è che tutti soffrono, ma i vigliacchi tendono a cercare di appropriarsi dello status di vittima e ad agglomerarsi cercando vendetta su chi pensano che problemi non ne abbia, perché alla fine è meglio scaricare la rabbia su dei poveri stronzi capitati a caso piuttosto che cercare di capire i reali motivi delle proprie sofferenze e del perché una "i" o qualsiasi altra vocale possa fare tanto male
La parola attivista mi faceva erroneamente pensare a qualcuno che si occupa di benessere umano e di etica. Interessante vedere però come questa persona che si definisce attivista risponda in modo scioccato e presuntuoso che non ha niente da dire sul molto concreto problema che sorgerebbe nel creare carceri miste uomini/donne, e invece si illumini quando finalmente si parla di come comportarsi con le parole "fratello" e "sorella": finalmente! è di quello che si occupa il suo canale! Chi va in prigione chissene frega, no?
Continuo a pensare:
Ma se si parla tanto di inclusione, perché si pone il problema che se c'è un maschio in un gruppo di femmine allora si usa il plurale con maschile non marcato? Cioè, magari qualcuno pensa sul serio che il maschio sia la figura più rilevante, ma a caratteri generali direi anche che è un discorso di inclusione dell'unica figura diversa nel gruppo. E se fosse stato non-binary? Avreste comunque fatto problemi? Avreste comunque usato il plurale femminile? Personalmente vado semplicemente con la maggioranza del sesso che compone il gruppo (perciò continuerei a usare ragazze anche quando c'è un ragazzo o un non binary), ma mi sembra un po' incoerente parlare tanto di inclusione e poi lamentarsi proprio quando l'unica persona diversa all'interno del gruppo viene inclusa tramite il plurale generico per eccellenza.
Io più che maggioranza userei il femminile se ho di fronte l'80/90% di persone di sesso femminile, senza eliminare dunque la funzione di quel maschile (che include tutti indipendentemente dal loro sesso) ma con l'idea che se la quasi totalità delle persone presenti sono di sesso femminile probabilmente il tema di interesse è femminile. (Il che forse come ragionamento è pure sessista, ma vabbè.) Dando per scontato che la minoranza maschile che viene esclusa non se la prenda, ma che al massimo la prenda quasi a livello di battuta.
Anche per evitare il fenomeno della conta, lo si comprende a colpo d'occhio se c'è una fortissima maggioranza di uno specifico sesso. Mentre sul 50% devi stare a contare, nello stesso modo in cui devi stare a contare per ricoprire il 100%.
@@anonimo6603 vabbè sì, intendevo comunque una maggioranza considerevole, alla stregua dell'80/90%. Anche perché sotto quella soglia siamo ufficialmente in un gruppo misto e sarebbe esattamente il caso di usare il maschile sovraesteso, ma ovviamente mi sono espresso male io. Più che altro non capisco il problema che si fanno certe persone sul tema dell'inclusività della questione, poiché non mi sembra molto coerente il loro discorso. Comunque per i gruppi con maggioranza femminile o maschile dipende, se ti ritrovi davanti una classe di liceo dove sono quasi tutte femmine (caso molto comune) non è esattamente una situazione dove il tema è di interesse femminile (quantomeno a caratteri generali).
Tutto molto bello...ma sentire anche discorsi interessati, con poi sotto il click della tastiera, da una noia incredibile
faccio fatica a guardarlo
Leggo gender fluid e chiudo subito il video.
Tra un po' ci sarà pure la fluidità di specie
Purtroppo c'è già 🙄
Guardate Yasmina, guardatela bene, avete visto come è fatta una vera donna vero?
sappiamo tutti come sono fatte le donne a livello biologico, lo si impara alle elementari, zio
@@arianna_arko ah ma tua madre per caso è quella maestra che faceva vedere i video ai bimbi?
...preferisco la falsa donna, sinceramente. Se dobbiamo discuterla in questi termini.
E poi il tizio parla a Pani dicendo: "voi espertai"...
E l'analisi della comunicazione non verbale esprime il disprezzo per il depensaggio dogmatico e passivo aggressivo della gggente non accettata dalla Vitahe.
In realtà, in islandese, quando c'è un gruppo misto si usano le declinazioni in neutro plurale. Niente di imposto, la lingua si è evoluta così anche senza le persone nonbinarie. Al singolare invece no, poiché il pronome neutro "það" non si può riferire alle persone. Si sono però inventato un neo-pronome "hán" (pronunciato "haun") al posto del maschile "hann" e femminile "hún". Ma per le terminazioni dell'accordo al singolare non ho capito cosa usino le persone nonbinarie in islandese.
Immagini che islandese abbia già il neutro.
Stai suggerendo di introdurre il neutro nella lingua italiana? Come pensi si possa fare?
@@lellanigro9297 no, non credo si possa fare. Stavo solo facendo un appunto, visto che Yasmina ha menzionato l'Islandese (o forse tedesco, boh, è passato un anno).
Non sarebbe piu sensato, visto che è l'unica cosa certa e stabile nel tempo, attribuire di base il genere corrispondente al corredo cromosomico?
In seguito, a fronte di interventi, transizioni, ecc, modificarlo nell'opposto, qualunque esso sia.
Il non binario/fluido/ecc ecc, per forza di cose ha comunque un cromosoma che ne determina il sesso biologico e degli organi sessuali che lo compongono.
Paradossalmente mi viene da pensare che, al pari degli interventi per il cambio sesso e transizioni, chi non si identifica in nessun genere, "dovrebbe" (è una pseudoprovocazione-ipotesi) eliminare chirurgicamente e farmacologicamente ogni organo sessuale (testicoli, pene utero, clitoride, ovaie, seno, capezzoli, barba,cavità vaginale (lasciando solo l'uretra), eliminare la barba, i peli e magari anche i capelli (visto che una calvizie o il conservare i capelli potrebbe determinarlo).
Mi pare un problema che esiste solo per dare ad alcune persone un modo per darsi un'identità distintiva, ma dal punto di vista pratico e relativo alla parità, non ci vedo la minima applicazione.
No, perché anche il sesso biologico non è determinato solo dal corredo cromosomico ma anche dal fenotipo (ad esempio dei genitali) e dagli ormoni
Yasmina Pani sempre bravissima.
Bella live Dalia
Complimenti, comincio a capirci qualcosa. 👍
Ma piuttosto che lo swcha, che nel sistema fonetico italiano non esiste, non è meglio una soluzione tipo -u singolare ed -us per il plurale? riprendendo la famosa -s marcatrice del plurale in tutte le altre lingue romanze?
Yasmina Pani è un'impostore in questa situazione...
Un impostore, senza apostrofo😅🎉
@@michelepasquale8227 io sono un impostore nella lingua italiana
Oh cielo, si vede il dead name, solo una coincidenza, non voglio far vedere quando sono attiv come attivist
Il genere grammaticale non c'entra nulla con l'orientamento sessuale di una persona; non a caso, citando il termine "femminielli" si usa il genera grammaticale maschile (così come le "guardie regie" non erano a priori ballerine in tutù).
In effetti... Un maschio per esempio è unA personA, una stanza piena solo di uomini è una stanza piena di personE.
28:53 Cara Abicocca, ti sposerei per sta cosa! GRAZIE! Ogni volta che discuto di sta roba del "non binarismo" puntualmente la gente cita i femminielli o i nativi americani (ed infatti... Il tizio è proprio ciò che ha fatto! Ne ero sicuro, mi ci sarei giocato i milioni!).
Ma questa è una chiave di lettura forzatissima e ben lontana dalla realtà, infatti il femminiello è un uomo con atteggiamenti femminili (potremmo quindi sostanzialmente dire un uomo effeminato, quindi) e che pratica travestitismo (ma probabilmente oggi si preferisce il termine "drag" perchè boh fa più figo, o forse si vuole prendere le distanze dai travestiti-trans che si prostituiscono/prostituivano, se fosse così lo troverei ironico visto che sarebbe un evidente razzismo interno alla comunità stessa. Non che sia una novità, visto che esiste razzismo verso le persone bisessuali colpevoli di essere anche "etero" e quindi nemiche ai martiri omosessuali).
Grande la Dott.ssa Yasmina Pani!
Più che altro tutte queste proposte sono molto cacofoniche e innaturali nella lingua parlata, quindi bo. Poi ognuno fa quel che vuole
Me la ricordo codesta live,... è di un po di tempo fa,....
Il femminello a Napoli è sempre stato accettato dal popolo... le personalità androgine sono sempre esistite ma espresse più in ambito artistico...
il problema è esprimerlo al di fuori del contesto artistico, ecco perchè vengono discriminati
In diretta si vede il nome….😂
il malinteso sui femminielli non depone a favore
Per certe trasformazioni ci vuole molto tempo perché i fenomeni sociali hanno una certa inerzia. Pensiamo anche semplicemente al fatto che più le persone invecchiano, più è difficile che imparino cose nuove: certe volte perché si affermino dei concetti, serve che si sostituisca almeno un'intera generazione.
Sono felice che vi siano persone che cercano di accelerare il processo, però teniamo a mente che la lentezza di questi fenomeni è un fatto intrinseco che non si potrà mai del tutto annullare. In quest'ottica purtroppo la sofferenza va presa come un dato di fatto, a volte la realtà è semplicemente ingiusta
Fra l'altro a 1:54:10 la serie "Yo oh, beviamoci su"
gender fluid! 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Giacomino 😂
gender fluid, non binaria....? mah!🤔
Io non o capito niente anche se io sono dislessica, Un besito interesante.
Dovresti scriverlo in maiuscolo perché sembra una cosa da poco. Io non posso accettare le etichette perché ho un disturbo borderline che per motivi ben contestualizzati non può accettarle. Grazie, ci sono altre persone, poche che hanno sottolineato questo problema
Persone Trans nelle carceri, ma davvero pensate che in tutto il mondo non ce ne siano ?! ... E che non ci siano stati casi di problemi tra detenutƏ trans e bio-donne ?! ... In realtà, si tratta un tema sociale molto serio e complicato, specie nel "solito" mondo Anglosassone.
Inoltre, scusa Abi , ma ... se voi Persone Trans non ne parlate mai ... di che vi meravigliate se ne parlano poi solo le TERF ?!
se io dico que sono una mucca, sono una mucca? o la gente debe dire que lo sono? pfff
Grande, Yasmina, l'unica vera donna qua
l'unica vera linguista nella live vorrai dire, cazzo c'entra se ha o meno la foca xD davvero è più importante cosa si ha tra le cosce rispetto a ciò che si dice e argomenta?
belli i tempi in cui Yasmina non era ancora del tutto estremista
Viva il politicamente corretto,ci salverà
Non capisco come mai nessuno proponga letteralmente la soluzione più logica e quello fatto dai traduttori di Sex Education col personaggio non-binario. Ovvero evitare il linguaggio marcato a tutti i costi. Vi assicuro che non è così difficile. Esempi:
Ruby, sei bellissimo/a > sei speciale
Ma Ruby è arrivato/a? > Ruby già c'è? Stiamo aspettando Ruby? Ruby è sempre in ritardo!
Mi sono accorto/a di questa cosa > ho notato ciò, ho rilevato che
Ruby, sei la mia preferita/o! > Ruby, mi fai impazzire!
Basta ingegnarsi un minimo :)
quindi dovremo privarci di una parte consistente della lingua italiana, di fatto impoverendola, rinunciando ad aggettivi e verbi (come non ci fosse già abbastanza gente che non sa parlare italiano)? Oltretutto gli esempi portati non corrispondono propriamente: Che Ruby sia bellissimo non vuol dire che sia speciale; Ruby sei il mio preferito non corrisponde a Ruby mi fai impazzire (che può essere inteso anche, come "mi fai incazzare tantissimo") ....quindi no, non si può parlare senza marcatori in italiano.
@@oliviarossi7827 ma che c'entra privarcene? Mica spariscono queste parole. Si tratta, semmai, di usare queste forme nei rari casi in cui ti trovi con una persona nonbinaria. Mica quando stai parlando con tuo zio...
@@flaviospadavecchia5126 si ma è il principio che non condivido. Il mio rispetto per quella persona non passa per le parole che uso (sto escludendo le offese, ovviamente). Se io ho un determinato modo di parlare non credo sia rispettoso nei miei confronti farmelo cambiare. Inoltre, se questa persona non binaria mi chiede di usare il femminile o il maschile nei suoi confronti, io le vado incontro senza problemi. Detto questo no vedo perché mettere ansia alle persone che devono mettersi a pensare a tutti i possibili sinonimi, a discapito magari del senso del discorso che vogliono fare, solo per non urtare i sentimenti dell' altra persona. Se tu mi chiedi di non usare aggettivi mi stai limitando. Potresti anche mettermi in difficoltà perché non tutti hanno lo stesso livello di scolarizzazione. Se una persona di rispetta lo vedi dal senso del discorso che sta facendo, e no dalle singole parole usate. Senza contare la cosa più importante: il genere grammaticale non coincide con il sesso o il genere sessuale. Basta questo per far capire come questa sia una polemica senza senso.
@@stefaniaops8465 ma allora lo vedete che il genere grammaticale non corrisponde a quello sessuale/biologico?
@@flaviospadavecchia5126 inoltre facciamo un esempio: Io sono donna e da domani comincio a lavorare come guardia notturna in un centro commerciale. La parola guardia, però, nell'immaginario collettivo, fa pensare ad un uomo (se io dico "al centro commerciale c'è una guardia" tutti immaginiamo un uomo con una divisa e un walki talkie). Mettiamo che io ritenga che il genere grammaticale coincida con quello sessuale e che voglio essere riconosciuta nel mio essere una guardia donnA e non voglio essere confusa con una guardia uomo. Voglio che il mio genere sessuale sia chiaro, non voglio soluzioni come schwa e asterischi perché non mi considero gender fluid o non binaria. Che soluzione mi trovi?
E' un esempio "estremo" per far capire che non si può pensare che a lingua cambi per "non ferire i nostri sentimenti". State dando voi un'eccessiva importanza alle parole, intese proprio come "insieme di lettere". La soluzione più semplice e intelligente è far capire alle persone che il genere grammaticale non coincide con quello sessuale. Una volta capito questo allora una persona non binaria o una donna non si sentirebbero più offesi dal maschile sovraesteso. La lingua rimane coerente e fluida e nessun sentimento viene ferito.
Grande Yasmina, lo hai asfaltato.
Secondo me non è Vero che non si puó in assoluto provare a reimparare l'italiano, è come quando si impara una lingua straniera, all'inizio si sbaglia, ma poi con la pratica si puó imparare... Che poi uno non voglia farlo perché richiede tempo Ed energie, è un'altra cosa. Comunque Abi, tuo padre sa che dici sempre che è stupido?? 🤣🤣🤣
Non è la stessa cosa, non è una lingua separata, è cambiare un fattore sistemico di una lingua.
Comunque è vero che anche parole come "fratello" e "sorella" non aiutano, ma anche parole come "mamma" e "papà", nel senso che anche i non binari si complicano la vita nel cercare di non usare termini binari...
@@annieleonhart non ci avevo mai pensato, bel casino
imparare una lingua straniera NON è come reimparare la propria lingua madre... e se anche fosse fattibile è uno sforzo che vale la pena? credevo fosse ormai chiaro che non è la lingua il problema, se una persona non si sente accettata dalla società non cambierà la propria situazione cambiando la lingua ma cambiando la società.
@@simonescotton7853 Certo, ma sottolineamo una cosa: se una persona non si sente accettata dalla società è veramente sempre e comunque ed a prescindere colpa della società? Non vogliamo avere un po' di spirito critico e fare una "selezione all'entrata" per capire chi è realmente vittima di qualcosa per qualche motivo e chi, invece, soffre sì, ma di disturbi e va accettato e aiutato nel reparto psichiatria?!
Vabbè ma se questo vuole parlare la shwa chi glielo impedisce ? Sono problemi suoi . Ma se io voglio parlare così come mi hanno insegnato , perché deve chiamarmi retrogrado
Se certa gente smettesse di drogarsi e desse una ripassata all'italiano capirebbe che non è una lingua non inclusiva ma è così la grammatica
Abicocca: impara a leggere.
Tizio non binario: impara a parlare.
Ma l'identità di numero? Tipo invece di essere uno siamo in tre e guai se non ti rivolgi a noi col plurale!
Per capire una donna ci vuole una donna per capire uno stilista ci vuole uno stilista che non si capisce ..il gioco delle 3 carte poi ti trovi la sorpresa.....
Sogno = cosa a 3 con yasmina e abicocca
Imbarazzant*
Yasmina è ideologica quanto xhi afferma il contrario
No
Ideologica quanto è ideologico Bressanini quando spiega che l'omeopatia è una stronzat*.
Si chiama scienza, adattati.
Questi 3 sono scappati dal cottolengo
NOI SIAMO LA COMUNITÀ OPPRESSA AHAHAHAHAAHAH
Sono rubia Rubin e ho disturbi mentali
Bella live Dalia