Grave di Papadopoli e Oasi di Codibungolo

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  • เผยแพร่เมื่อ 30 พ.ย. 2020
  • MASERADA - CIMADOLMO - SPRESIANO
    GRAVE DI PAPADOPOLI e OASI DI CODIBUGNOLO
    Nel territorio del medio Fiume Piave, troviamo dei luoghi di sorprendente interesse dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, come le Grave di Papadopoli e l’Oasi di Codibugnolo. Le “Grave di Papadopoli”, tra i comuni trevigiani di Maserada, Cimadolmo e Spresiano, è il nome di un'isoletta formatasi nel 1882 in seguito ad una alluvione che divise in due il corso fluviale. Il nome stesso “grave”, cioè “ghiaie”, lascia ben comprendere le caratteristiche del luogo, caratterizzato da una vegetazione particolare rispetto all’area circostante, tanto da offrire un’impressione quasi di “steppa”. Ciò è dovuto proprio al terreno ghiaioso che favorisce la dispersione idrica. Si notano i sassi anneriti dai “licheni endofitici”, prime forme di aggregazione biologica pioniera per colonizzare ambienti estremi come questo. Non manca tuttavia un’interessante flora che va dai vari tipi di orchidee, al timo serpillo, alla globularia, al “teucrium montanum”, ecc.. Nei tratti più prospicienti al corso del Piave, troviamo una vegetazione arbustiva più ricca, abbondante rosa canina, acacia, pioppo, ecc.. Interessante è anche la storia di quest’area, legata ad importanti momenti del primo conflitto mondiale e ancor prima alle fluttuazioni delle zattere verso Venezia.
    Seguendo verso valle il fiume, ancora con caratteristiche non proprie della bassa pianura, troviamo poco distante l’Oasi di Codibugnolo, presso una golena non antropizzata e costituita da diversi habitat con un buon livello di naturalità. Vi troviamo “bosco igrofilo e ripario”, prati aridi, radure e fasce perifluviali, con ghiaie affioranti e vegetazione pioniera. Penetrando nella fitta boscaglia a margine dei vigneti, colpisce la scarsissima penetrazione solare per via delle chiome di grandi noccioli e pioppi neri. Sembra di entrare in una stanza con la moquette, attraverso un gradevole sentiero nel verde e alcuni ponticelli, fino ad una radura rettangolare con area attrezzata. Da questo punto la maggiore esposizione solare favorisce la presenza di piante evolute quali l’orchidea militare e la cefalantera (orchidea bianca), assieme ad altre orchidee proprio al limitare dei boschi ripari ed altri splendidi fiori, tra i quali l’eliantemo.
    Il fascino di quest’oasi è dato dalla “contiguità” che accosta in poche decine di metri ambienti completamente diversi, sempre ricchi dal punto di vista vegetazionale. Particolarità che ha portato alla tutela europea dell’area, come “Zona di Protezione Speciale per la Direttiva HABITAT”.
    La varietà vegetazionale spazia dal pioppo nero al salice ripaiolo, dal corniolo al ligustrello, dal crispino al sambuco, dall’orniello al carpino nero, alla rosa canina, eccetera. Al margine nordorientale dell’area si trova l’alveo fluviale, con la presenza di ghiaie bianche che riverberano la luce solare. In questo ambiente troviamo piante con fusto legnoso e di dimensioni minime, come ad esempio la “fumana procumbens”.
    E’ questo un ambiente unico, dove ben si evidenzia la spartizione vegetazionale principalmente dettata dalla presenza e dalla mutevolezza dell’apporto fluviale e quindi la straordinaria capacità di adattamento della natura.

ความคิดเห็น • 1

  • @matteogionco7505
    @matteogionco7505 3 ปีที่แล้ว +1

    Il paesaggio più bello del mondo! Viva Spresiano e viva il Veneto!